La lotteria della morte
Mentre guardavo la foto di Aylan morto su una spiaggia turca cercavo dentro di me qualcosa che mi portasse un po’ più in là della semplice indignazione o del sentirsi in colpa perché davvero Aylan dovrebbe davvero diventare “il figlio di tutti noi”.
Ma questa affermazione, per quanto sincera, odora molto di retorica, perché poi tra tre giorni avremo altre cose di cui occuparci e scivoleremo inevitabilmente nel nostro microcosmo quotidiano fatto a volte di piccole e grande miserie.
Provando a spingere le emozioni su terreni un po’ meno battuti, mi è venuto in mente che anche quando si muore si può essere più o meno fortunati.
Il piccolo Aylan è diventato un simbolo e almeno in questo il padre, unico sopravvissuto della famiglia, avrà qualcosa di cui parlare, una piccola “distrazione” ad un dolore che non riesco nemmeno ad immaginare.
Ma Galip, il fratello di Aylan?
E i migliaia di bambini che muoiono ogni giorno nelle guerre e nelle stive di questi criminali da diporto?
Loro per noi non hanno un nome: scivolano via e basta, come se non fossero mai esistiti, ed è come se fossero morti due volte.
Settembre 4th, 2015 alle 08:06
a parte tutto il contorno,
io mi sono indignato per la foto che tutti hanno sbandierato come fosse niente!!!
Era un bambino morto e si vedeva perfettamente…a me è venuto da vomitare al primo secondo che l’ho vista, al telegiornale ho cambiato canale non ce la facevo
mah…non ho parole
vdz
Settembre 4th, 2015 alle 08:21
Quella foto dovrebbe essere stampata in 7 miliardi di copie ed ognuno di noi dovrebbe guardarsela tutte le mattine; la pubblicazione ed il risalto datole sono sacrosanti.
Tutti i giorni, su tutti i giornali, ci dovrebbero essere foto e video di questa strage.
Le notizie di questo genocidio dovrebbero essere l’unico argomento di cui parlare sino a quando verrà trovata, si spera, una soluzione.
Per quanto mi riguarda, saltando a piè pari i ridicoli argomenti dei fascio/grillino/leghisti, mi ritengo responsabile di tutto ciò che sta accadendo.
Non ho soluzioni in tasca, e purtroppo mi sembra che nessuno ne abbia, l’unica cosa certa, allo stato attuale è questi “numeri” sono in realtà persone, esseri umani, bambini, donne, ragazzi ed uomini; a prescindere da qualsivoglia considerazione, DEVONO ESSERE SALVATI, ED AIUTATI, COSTI QUELLO CHE COSTI.
Se le mie tasse devono servire a qualcosa, non riesco ad immaginarne un uso migliore che quello di salvare vite umane.
Punto
Settembre 4th, 2015 alle 08:29
Lo sciacallaggio politico perpetrato sia a destra che a sinistra è vomitevole.
Ai giornalisti, poi, ci sarebbe da augurare loro soltanto una fine peggiore del bambino.
Quanta gente di merda c’è al mondo.
Settembre 4th, 2015 alle 08:43
Se serve una foto per far prendere coscienza del problema … come genere umano SIAMO DEI FALLITI !!!
Riposa in pace piccolo ..
Umberto Alessandria
Settembre 4th, 2015 alle 08:44
É l’ora di occuparsi seriamente della questione immigrazione.
Affrontare il problema ammodo costa un bricco di soldi, questo é il problema.
Ma aspettare che sia la profondità del mare a risolverlo per noi é da crimine contro l’umanità.
Settembre 4th, 2015 alle 08:46
Siamo vittime David, io te Aylan e tutti gli Aylan di cui non sappiamo e non sapremo mai il nome, vittime di qualcosa che non possiamo controllare e non abbiamo gli strumenti per cambiare.
Si lo so è comodo dire non ci posso fare nulla e liquidare tutto così ma il sentimento che provo è questo: rassegnazione, con troppa gente che parla ad orologeria quando forse il silenzio sarebbe l’impulso più giusto davanti a tutta questa deriva.
Io non so che dire David tranne pensare che noi, con i nostri lavori a tempo indeterminato e le nostre lamentele comunque abbiamo avuto un gran culo e quando la mattina ci alziamo in quei dieci secondi davanti allo specchio dovremmo guardare la nostra faccia e poi pensare al babbo di Aylan ed alla fortuna che abbiamo ad avere i nostri figli che dormono ancora nella stanza accanto e quando poi usciamo di casa ripensare durante il giorno che, comunque tutto, se stiamo ad arrovellarci per un messaggio su Whatsapp o ad incazzarci per uno che ti supera al semaforo, in realtà di problemi veri non ne abbiamo mentre il babbo di Aylan, poveraccio, mi dispiace tanto per lui, davvero.
Un saluto
Settembre 4th, 2015 alle 08:55
Siamo semplicemente DISGUSTOSI. tutti! E se dico TUTTI intendo sia i criminali che fanno guerre, quelli che ne traggono profitto e il resto come noi che NON prendiamo ( e intendo non a parole ma con i fatti) tutti i politici del mondo A CALCI IN BOCCA. Siamo tutti colpevoli, inutile essere passivi e criticare e basta. Umanità SCHIFOSA.
Settembre 4th, 2015 alle 08:57
caro ombanching post n.2
rispetto le tue opinioni e in parte concordo ma cosa significa “devono essere salvati ed aiutati costi quello che costi”
li dobbiamo aiutare a casa loro?
così qualcuno dirà che è tornato il colionalismo.
li dobbiamo far venire tutti qua? a fare che? e che non si facciano esempi come ho sentito in televisione della nostra emigrazione di fine diciannovesimo secolo: allora la popolazione mondiale non era quella di adesso, si andava in posti vuoti e sperduti e per entrare ti facevano l’ispezione anche al buco del c@@o.
e poi da un punto di vista economico, ognuna di queste persone costa alla collettività quasi 1000 euro al mese: mia mamma dopo 50 anni di lavoro ne prende 500, anzi ne prendeva un pò di più per effetto della reversibilità dovuta alla morte di mio babbo, ma poi il governo ha deciso che erano troppi e glieli ha tolti.
e poi, guarda che non tutti sono rifugiati ma l’80% è gente che dovrebbe rimanere nel proprio paese, rimboccarsi le maniche e mettere a posto.
e te lo dice uno che a 14 anni andava a scaricare le cassette ai mercati generlai e all’esselunga di via milanesi (a Firenze), prima di andare a scuola, per recuperare qualche lira..e che personalmente a dakar in senegal ha visto montagne di riso lasciato a marcire sulle banchine del porto perchè i “signorini” pretendevano che i sacchi venissero portati villaggio per villaggio da chi quegli aiuti aveva portato.
poi le foto sono un’altra questione: non so quanti anni hai ma se c’eri, ti ricordi le foto del Biafra?
saluti a tutti
Settembre 4th, 2015 alle 09:04
Sono stato un paio di giorni malato e così, non avendo altro da fare, mi sono goduto (si fa per dire) tutte le notizie e i dibattiti televisivi sul tema dell’immigrazione.
Vedere fili spinati, treni trasformati in carri bestiame, numeri identificativi scritti sulle braccia di bambini, mi ha fatto inevitabilmente pensare alle pagine più tristi della storia recente dell’umanità. E trovo rivoltante che proprio alcuni tra i popoli che più hanno sofferto per i crimini nazifascisti, come ungheresi, cechi, slovacchi, serbi, polacchi, adottino queste misure (peraltro inutili) nei confronti di altre persone.
Tra l’altro sono gli stessi popoli che qualche decennio fa fuggivano in massa dai regimi dittatoriali di stampo comunista, così come migliaia di italiani fuggivano dalla miseria.
Questa ondata migratoria è l’effetto del nostro sistema economico, del nostro benessere smisurato rispetto al resto del mondo, e non possiamo arrestarla in alcun modo, di certo non con muri o fili spinati. Quando lo capiranno anche gli occhialuti burocrati di Bruxelles forse riusciremo ad adottare misure adeguate per una equa ed umana accoglienza. Intanto la cattivissima Merkel, proprio lei, ha aperto le porte del proprio paese ai profughi della Siria, quel piccolo Stato dove ormai da più di quattro anni si combatte una guerra civile (anzi, incivile) nel disinteresse del resto del mondo (forse perchè non hanno petrolio nel proprio sottosuolo?). In Italia invece leggo di un intero paese in provincia di Cuneo che vuol comprare un albergo per evitare che vi venga ospitata una trentina di immigrati (ilgiornale.it/news/politica/paese-si-compra-lalbergo-toglierlo-ai-profughi-1165890.html). Ma noi italiani non siamo razzisti, no!
Filippo da Prao
Settembre 4th, 2015 alle 09:06
Siamo una società che oramai si commuove solo per cose forti, ma solo per pochi secondi, o per cose stupide per ore e giorni come, scusatemi l’eccesso, per una sconfitta della propria squadra o la voglia di tornare a casa di un calciatore. Ma la vita, come la famosa scala del pollaio, ci fa quotidianamente passare da esami di vita: la morte di una persona cara, la sofferenza di un malato, la morte di un povero bambino profugo. Siamo noi esseri (dis)umani che abbiamo perso il senso della misura, dove guardiamo solo al nostro tornaconto fregandocene di ciò che ci gira intorno. E’ vero che nelle disgrazie c’è chi ci sguazza e fa disamorare (leggi: stipendio di un fundraiser di una Associazione assistenziale) perchè assalito dalla “sciacallite” (finti mendicanti, sordomuti, etc) ma ciò ci dovrebbe aiutare e farci sentire ancora più in lotta per aiutare chi sta peggio di noi perchè il primo problema, dopo l’egoismo, è quello di accettare lo status quo e non combattere per migliorare il nostro mondo, non solo per noi ma soprattutto per coloro a cui lo lasceremo.
Settembre 4th, 2015 alle 09:08
In una società moderna assuefatta ad ogni tipo d’immagine, per una scena del genere non può valere ogni principio di assuefazione.
Non possiamo non reagire di fronte ad uno strazio del genere. Chi non reagisce forse dovrebbe fare i conti con la propria coscienza.
Ma la reazione si scontra con l’impotenza del cittadino che non trova una reazione politica adeguata alla sua indignazione.
Non ci resta che l’arma di alimentare lo sdegno come cittadini facenti parte della cosiddetta “opinione pubblica” per smuovere i potenti affinché si adoperino perché scene del genere non accadano più.
Questa foto deve servire da sveglia per aggredire la politica mondiale affinché si opti per un intervento deciso e risolutivo.
Come singolo cittadino posso fare un versamento alle onlus che si occupano di rifugiati, ma non basta, non può bastare. Non posso lavarmi la coscienza con 50/100 euro e poi tornare a fare l’occidentale benestante. Occorre partecipare attivamente al coro d’indignazione e politicamente operare delle scelte che guardino ad una comunità internazionale solidale.
Settembre 4th, 2015 alle 09:20
Umberto, sì la foto serve eccome. Più di tante parole. La fotografia opera da certificazione.
Avresti preferito non fosse pubblicata ? Non credo.
Siamo talmente abituati a vedere di tutto che per smuovere le coscienze serve qualcosa d’insopportabile.
Eccola lì, è arrivata ed ha chiuso il becco per qualche giorno ai Salvini di turno.
La fotografia non dà risposte ma pone domande a chi la guarda.
E questa foto è un amaro questionario per i politici, i cittadini e per l’umanità tutta.
Settembre 4th, 2015 alle 09:23
non confondiamo problemi socio-politici con la morte.
La Morte.
la morte di un giovane fa sempre notizia.
se è piccolo poi, aumenta il clamore.
la morte è una falce che colpisce in ogni luogo ed in ogni dove.
oggi i bimbi siriani,ieri quelli eritrei,ieri l’altro un nostro ragazzo in motorino sui viali,anni fa i bimbi di Nagasaki e quelli morti a Treblinka.
potrei continuare fino a Erode.
non possiamo farci niente.
la Storia da sempre è questa.
Settembre 4th, 2015 alle 09:26
ho un figlio di quasi 3 anni
dorme nella stessa posizione.
io e mia moglie lo guardiamo ce lo mettiamo nel lettone e lo riguardiamo innamorati.
Che il Signore lo protegga.
Che il Signore protegga me e mia moglie dalle scelte scellerate.
la primula viola
Settembre 4th, 2015 alle 09:29
Quoto totalmente Pinob.
Adesso non serve a nulla il comportamento rivoluzionario.
Aiutiamo chi fugge da una guerra e da schifosi assassini, e istruiamo sul posto quelli che invece partono da là pagando un maledetto scafista sicuri che qua in europa ci sia un futuro economico.
Parlo del fatto che Aylan fuggiva dagli assassini con la mamma e il fratellino mentre i ragazzi di colore che ho visto davanti alla stazione di Campiglia Marittima a spippolare internet in wifi non provenivano dalla guerra ma dalla difficoltà economica del loro paese africano. Poveri ma tutti con il tablet.
La loro povertà si aiuta in due modi: li metti a lavorare qua (se c’è lavoro) oppure lo crei laggiù.
Io son contro tutit quelli che si schierano ai poli estremi, contro chi vuole sparare ai barconi della morte e contro chi vuole consegnar l’italia agli stranieri. NO.
La gente si aiuta insegnandogli a pescare non dandogli pesci già pescati da altri….
Settembre 4th, 2015 alle 09:34
purtroppo di immagini così temo che ne vedremo tante altre…..
Settembre 4th, 2015 alle 09:55
La foto è servita a smuovere le coscienze dei politici europei, specialmente quelli lontani dai confini del sud, e per quanto sia triste hanno fatto benissimo a pubblicarla.
Purtroppo il problema è epocale e non si risolverà a breve, ci vorranno anni e anni.
Prepariamoci ad accoglierli, qualsiasi cosa questo voglia dire, sperando che i “grandi del mondo” risolvano i problemi a casa loro in modo che non abbiano piu’ bisogno di scappare.
Settembre 4th, 2015 alle 10:05
Dal rapporto Unicef 2014: “Nel 2012, 6,6 milioni di bambini sotto i 5 anni – 18.000 ogni giorno – sono morti per cause che si sarebbero potute evitare”.
In questa cifra sono inclusi i bambini morti a causa delle guerre.
Che vogliamo fare?
Le foto pubblicate di ciascuno di questi milioni di bambini farebbero in qualche modo agire noi cittadini occidentali?
I siriani fuggono sia da un dittatore orribile che bombarda con aerei di fornitura russa i propri cittadini-sudditi sia dai fondamentalisti islamici dell’Isis che usano armi sottratte al disfatto esercito iracheno, a cui gli americani vendevano armi perché il laico Saddam potesse tenere sotto controllo i fanatici islamisti.
Un ingarbugliamento pazzesco di interessi contrapposti, ma fatti da alleanze variabili, per cui il nemico di ieri diventa l’alleato di oggi.
Solo la coscienza matura di un popolo può risolvere questo caos, instaurando una lotta armata contro i propri dittatori. Si muore per questo, si viene torturati, umiliati, dispersi negli affetti, ma è l’unico modo per riscattarsi. Quando scappi hai perso, puoi solo piangere di disperazione perché ti muoiono i figli o di felicità perché ce l’hai fatta ad approdare in una terra diversa, meno violenta ed ostile, forse, ma che non è la tua.
A noi occidentali la consapevolezza e’ nata con la rivoluzione francese e Dio solo sa quanto sangue da allora è costato il motto “libertà, fratellanza, uguaglianza”, ma i principi sono passati e, nonostante tutto, marchiano ancora oggi la differenza tra le democrazie occidentali(con tutti i loro difetti) e chi considera religione e vita civile la stessa cosa, senza differenze.
Oggi piangiamo Aylan, domani uno qualunque dei 18.000 innocenti che spariscono ogni giorno, ma siamo qua ad aspettare che i tanti Abdullah padri insorgano contro i loro aguzzini, nelle loro terre.
Settembre 4th, 2015 alle 10:13
Finchè si scherza si scherza, ma di fronte a queste situazioni meglio tacere e pregare.
voglio solo raccontare una storia.
un caro amico siriano di Latakia, si è trasferito qui in toscana anni orsono. abbiamo lavoratro insieme qualche anno.
con fatica era riuscito a raggrenllare un piccolo capitale, per inviare ai suoi parenti in siria.
la guerra gli ha letteralmente tolto tutto in patria. affetti e quei pochi beni che aveva.
NON GLI è RIMASTO NULLA.
e pensate, mi diceva che gli immigrati siriani, sono gente moderatamente benestante, come la famiglia del povero AYLAN che paga fior di quattrini per scappare dalla guerra.
i meno abbienti non possono sperare altro che sopravvivere in loco.
ora, non sono per l’immigrazione indiscriminata, ma immagini come quelle viste a budapest, mi fanno schifo e apprezzare invece lo sforzo che l’italia si sobbarca per accogliere gli immigrati.
reputavo l’ungheria un paese democratico.
Settembre 4th, 2015 alle 10:16
Omino , foto o non foto , chi prima se ne fregava continuerà a farlo …ripeto .. come genere umano , visto nella sua visione globale , siamo la peggior cosa creata e presente su questo pianeta …
Detto questo , se anche solo una vita sarà salvata , grazie alla pubblicazione di questa foto sarò il primo a ringraziare il cielo …
Un saluto
Umberto Alessandria
Settembre 4th, 2015 alle 10:24
X Zachini : anche io ho avuto la tua sensazione e poi mi son fatto un po di domande, infondo il “potere” che ha il giornalista è quello di trasmettere un’emozione e facendo questo il buon intento è quello di farci indignare tutti e cercare cosi di risolvere la situazione.
Credo che nel nostro piccolo tutti noi dobbiamo fare qualcosa e non solo aspettare che i “potenti” lo facciano per noi .
Mi evito la polemica sui potenti & politicanti.
Settembre 4th, 2015 alle 10:42
Speravo tu non facessi mai questo post. Quando ho visto il post sulla Nazionale, ho pensato con sollievo che eri un po’ diverso dal resto dei giornalisti approfittatori che in questi giorni si sono lanciati a ‘sfruttare’ le immagini di questo bambino. E invece oggi… Che delusione!
RISPOSTA
Scusa, ma di cosa mi approfitterei?
Settembre 4th, 2015 alle 10:45
La morte è solo morte. Fine di una esistenza. Non si può morire due volte. Questo (il morire due volte) è un concetto socialmente egoistico (spero sia chiaro il concetto). L’unica cosa che conta è che quel bambino non esiste più e non ci sarà nessun conforto per quel padre, che ha fatto di tutto per dare un futuro ai suoi figli ma non gli è stato permesso.
L’unica differenza fra questo caso e gli altri è il clamore mediatico ad opera di sciacalli, perché si sa, un bambino morto fa molta audience.
Non mi addentro sulla questione generale perché è un dramma gigantesco che non è possibile descrivere né tantomeno comprendere fino in fondo.
Questa ondata di disperati è il risultato della politica politico – militare degli ultimi decenni del cosiddetto occidente civilizzato, che interviene direttamente solo dove c’è petrolio e solamente fino a quando le forniture non sono nuovamente garantite. Dopodiché se ne infischia della disperazione della popolazione.
Caso clamoroso è ciò che succede in Siria.
quei poveracci vengono sterminati da anni ma nessuno fa niente perché laggiù non c’è petrolio. Ora l’ondata di esuli è arrivata in Europa ed improvvisamente ci siamo accorti del problema.
Ce lo siamo cercato ed ora dobbiamo fare qualcosa per soccorrere con umana dignità quei disperati.
Quello che sta succedendo è vergognoso.
CIRANO
Settembre 4th, 2015 alle 10:51
Io so solamente una cosa: a me quella foto toglie il respiro. Non riesco a sopportarne la portata ed allo stesso tempo non so staccare gli occhi da quella maglietta rossa, quelle scarpe, quei pantaloncini. Sembra troppo composta per essere una morte e questa dicotomia ai miei occhi la rende più potente. Non credo che potrò dimenticare troppo in fretta quell’immagine e soprattutto il fallimento che questa rappresenta.
Potevamo accogliere i profughi, potevamo aiutarli a casa loro, potevamo insegnare a molti popoli democrazia e libertà, potevamo con la nostra potenza evitare le loro dittature, potevamo evitare di finanziare a turno chi ci faceva più comodo oppure, in molti casi, tutte le fazioni perchè ciò che ci serviva era la guerra, potevamo fare questo e altro, ma l’unica cosa che siamo stati capaci di fare è stata voltarsi dall’altro lato e fingere che quelle persone non esistessero.
E Aylan ci ha sbattuto in faccia le nostre colpe precedenti ed il nostro fallimento odierno.
Settembre 4th, 2015 alle 11:04
Caro David,
pensi che Aylan sia stato il primo a morire in quel modo oppure che sia solo la prima foto scattata e “rubata” in tali circostanze?
Se è necessaria una foto o un video per scuotere le nostre cosciente di internauti, ci meritiamo i politici che abbiamo.
E stanno ancora a guardare, Obama compreso.
Dimenticavo che per muovere esericiti ci vuole un valido motivo: il prossimo Aylan non sarà mai sufficente.
Adesso, però, hanno scoperto l’enorme giacimento di petrolio in Egitto, una buona scusa per andare a proteggere qualcuno, non credi?
Un’ultima annotazione: l’ivoriano che pare aver trucidato la coppia di Catania, ha diciotto anni e, una volta, era un bambino come Aylan, ma è finito in una foto per un altro motivo: perchè i sentimenti, L’educazione e la cultura non possono essere trasmessi muovendo gli eserciti o regalando un letto, un tetto e un pasto caldo.
Noi dovremo anche preoccuparci di integrare in Europa milioni di persone abituate, fino a oggi, ad uccidere e a vedere uccidere davanti ai loro occhi, non come noi in televisione.
E per loro quella è la normalità quotidiana, come per noi discutere del difensore che manca alla Fiorentina.
Nel frattempo, la Merkel non ha questo problema, perchè prende la sua quota di Siriani, persone già di un certo livello sociale e professionale, che faranno fare un passo avanti alla Germania.
Così è troppo comodo, ma nessuno se ne è accorto.
Un abbraccio.
Settembre 4th, 2015 alle 11:35
La fotografia pubblicata era cruda, un monito alla mia (nostra?) indifferenza.
Di pancia vorrei che l’immigrazione fosse in qualche modo regolata, ma poi eventi come questo ci pongono di fronte a delle scelte.
Mi sento piccino piccino…
Settembre 4th, 2015 alle 11:51
Una cosa non ho capito, ringrazio se qualcuno me la spiega: Migliaia di immigranti alla stazione di Budapest che vogliono partire egridano “Germania, Germania…”, la grande maggioranza di loro siriani. Angela Merkel che dice di voler accogliere in Germania moltissimi (non ricordo il numero, ma credo decine di migliaia, forse di più) siriani. Perché non farli partire subito, così gli ungheresi si liberano del “fardello”, gli immigrati hanno quello che vogliono e la Merkel pure ?
Settembre 4th, 2015 alle 12:06
E’ un’immagine spaventosa, insostenibile. Sembra mio figlio, veste abiti degli stessi colori.
Signori, ci sono padri che si buttano in mare di notte con due bambini piccoli stretti per mano, pur di andare via da dove sono nati.
Muri, regole, campi. Di che stiamo parlando? Niente e nessuno li fermerà.
Settembre 4th, 2015 alle 12:11
C’è da chiedersi anche per quale motivo è stato messa (giustamente, per me) in prima pagina una foto di un bambino morto.
Sì è voluto smuovere l’opinione pubblica, come non lo si è fatto in altre occasioni.
Settembre 4th, 2015 alle 12:43
No gestore (22).
Il voyeurismo del popolino non è scusa abbastanza valida per censurare immagini che a qualcuno farebbe comodo non far vedere.
Senza i reportage fotografici dal Vietnam o quelli tragici di Salgado dall’Africa, forse non ci sarebbero state quelle mobilitazioni che hanno (purtroppo solo in parte o tardivamente) sopito guerre e alleviato carestie.
Settembre 4th, 2015 alle 12:45
Premesso che si tratta di un’immagine forte e molto dolorosa, non voglio mancare di rispetto nei confronti di questa famiglia, ma non ce la faccio a sentirmi in colpa e non e ns responsabilita’ x l’accaduto.
Settembre 4th, 2015 alle 12:58
@21 Damiano
Potevano sfumare il volto, o la gambina che si vede perfettamente, ho visto altre immagini terrificanti, primi piani perfetti: NON ESISTE!
Non capisco ci indignamo se contro l’anolessia vengono mostrate modelle trasparenti con le ossa sporgenti, vengono vietati gli spot cruenti per la campagna anti alcool e droga, oppure 2 tette e un pò di pelo… pero’ poi permettiamo di mandare in giro un immagine di un bimbo morto, bimbo perfettamente riconoscibile tanto che sembra vivo!!!
Quando ho visto la foto la prima volta su FB non ci volevo credete, ero sicuro fosse vivo, ho dovuto indagare per capire da altri servizi che era morto…
vdz
Settembre 4th, 2015 alle 13:13
non è una foto ipocrita. le foto ipocrite sono quelle che cercano il dolore per far si che chi le guarda si ponga in competizione. Lui sta male io no, sto meglio io.
questa foto tocca il cuore, tocca qualcosa nel conscio e subconscio che va oltre. Irrompe drammaticamente e porta tutti ad affrontare l’ineluttabilità dela realtà. Scatena una risposta chiara: si poteva evitare. Si DEVE evitare.
Il come non lo so.
Mi auguro che lo stesso effetto lo abbia fatto su chi ha il potere od il ruolo per poter intervenire, altrimenti rimarrà vana. Altrimenti confermerà che siamo delle bestie, se già non lo fosse più che evidente.
mike
Settembre 4th, 2015 alle 13:27
quanta stucchevole banalità in questo post. david stavolta non sono per nulla d’accordo. e tutti quelli morti prima mentre ci scannavamo sul calciomercato? purtroppo le foto non toccano le persone realmente sensibili che sono già presenti a loro stesse, le foto servono a dare un colpo a chi è distratto e che continuerà ad esserlo due secondi dopo e due secondi dopo ancora.
le tue parole le ho davvero trovate di maniera che nulla aggiungono al dramma a cui siamo indifferenti.
Settembre 4th, 2015 alle 13:38
Vi ha risposto Pinob, quando smetterete di sciacquarvi l’anima con le cazzate che scrivete e smetterete di votare PD forse qualche bambino in più si salverà, specialmente italiano, perché almeno un paio di generazioni le avete ammazzate nell’anima.
Alessandro Boldrini da Galleno
Settembre 4th, 2015 alle 14:27
Caro David,
purtroppo queste persone non muoiono nelle stive per colpa di scafisti criminali. O, meglio, non soltanto per colpa loro.
Le radici di questo olocausto del nuovo millennio vanno cercate a monte: derivano da secoli di colonizzazioni, soprusi e sfruttamenti che l’occidente ha portato avanti nei confronti dei paesi del sud del mondo, costringendo milioni di disgraziati a vivere come bestie. E adesso che queste persone tentano di lasciare quegli inferni che noi stessi gli abbiamo creato, abbiamo pure il coraggio di utilizzare termini schifosi come “invasione” ecc…
Settembre 4th, 2015 alle 15:14
Umano e disumano sono categorie inutili…per il resto non ho parole.
Settembre 4th, 2015 alle 15:54
Galleno, ma non ti vergogni a scendere sul piano dei cinquestelle e lega nell’usare vigliaccamente tragedie per fare politca della peggiore qualità?Quindi quel bambino sarebbe morto per colpa del PD? Se io fossi un responsabile del partito chiederei le tue generalità per una bella querela.
Che pena e squallore le tue parole. Quando ragioni di politica sei veramente assurdo.
CIRANO
Settembre 4th, 2015 alle 16:16
Rispondendo invece nel merito a te Galleno e a Pinob: quindi secondo voi cosa ci sarebbe da fare?
Un bel sano e cazzuto rifiuto della feccia dell’umanità. Che muoiano pure di fame ma il più lontano possibile, perché altrimenti sporcherebbero la nostra bellissima europae poi sai che puzza Noi dobbiamo salvaguardare le terre dei fuochi, i campi di pomodoro. Ah già ma come si fa a salvaguardare i campi di pomodoro se non facciamo entrare la feccia a lavorarci? Ci vanno i nostri figli diplomati o laureati? e che hanno studiato a fare, non possono mica sudare, loro.
CIRANO
Settembre 4th, 2015 alle 16:16
GallenoViola: leggerti è digustoso.
Specialmente all’interno di argomenti come questo.
PS. le foto le pubblicano solo perché aumentano l’audience e ci fanno sodi.
Non per altre nobili cause.
Settembre 4th, 2015 alle 16:34
Caro David , tutto vero ma speriamo che almeno questo possa muovere un po le coscienze e che possa aiutare qualche bambino a uscire da guerre o arrivare sano e salvo da quelle stive.
Come dice il Talmud
Chi salva una vita salva il mondo intero.
Credo che Aylan abbia salvato almeno qualche vita, anzi lo spero.
Settembre 4th, 2015 alle 16:41
GallenoViola, mi dispiace ma devo dar ragione a CIRANO, dire che hai pisciato fuori dal vaso è poco, questa tragedia nella tragedia merità rispetto assoluto e non può, non deve essere mischiata assolutamente, con le tristi e grottesche vicende della nostra politica interna.
Di fronte a quest’immagine rimango ammutolito, non riesco e non voglio proferire parola, cerco solo, essendo padre, di immedesimarmi in quell’uomo che in un attimo ha perso il Mondo intero….no!! non si può nemmeno immaginare, se solo si potesse avere una seconda occasione………
Settembre 4th, 2015 alle 16:48
Caro Omino, dai tempi del Vietnam le condizioni in cui viviamo sono radicalmente cambiate. Oggi abbiamo il dovere di dire no allo sfruttamento mediatico del dolore. C’è un esercito di giornalisti nei territori mediorientali. Si dice che nelle zone fra Siria e Turchia siano più numerosi dei cosiddetti profughi. Vivono alla ricerca dell’immagine choc da inviare in occidente. A farne parte sono figure come Nilufer Demir che cercano notorietà a tutti i costi e che, naturalmente, sono subito pronte a rilasciare interviste nelle quali spiegano quanto siano solidali con chi di fatto sfruttano. I migranti, intanto, hanno imparato a usare i bambini e le donne come armi perché sono sempre circondati dai giornalisti che vogliono a tutti i costi foto di bambini e di donne maltrattate. Infine, c’è il sistema del giornalismo occidentale che genera e alimenta tutto questo. A ogni livello: dalle televisioni spazzatura, tipo Fox, ai bloggers dispersi in ogni angolo. Naturalmente le responsabilità sono diverse, dirette e indirette, più o meno consapevoli. Ma il punto è che queste responsabilità ci sono.
Settembre 4th, 2015 alle 17:18
Vivete sulla Luna, è tutto e solo politico, e chi avalla tutto questo, il PD in primis, ne è partecipe.
Se pensate che con i miei post voglia cambiare la vostra testa siete sulla strada sbagliata, ma tacere vorrebbe dire partecipare, e io cari signori non ci sto.
Ergo, quando il mondo sarà perfetto la razza umana si sarà estinta, nel frattempo dolenti o no bisogna fare i conti con queste politiche e politici.
O volete negare che dietro l’immigrazione non ci sia un business enorme e che siano coinvolte moltissime cooperative? No perchè altrimenti parliamo UFO che è più credibile.
Ops dimenticavo, ovviamente la colpa è dei fascisti, il mare è fascista e gli scafisti sono fascisti perchè tanto è li che arriverete fra qualche post, addirittura qualcuno si è rifatto per tempo.
Alessandro Boldrini da Galleno
Settembre 4th, 2015 alle 17:33
Chi ha armato L’ISIS? Chi ha distrutto quel poco di sicurezza nel Nord Africa che si affaccia sul mediterraneo?
Settembre 4th, 2015 alle 17:52
Fortunato? Perché il padre avrà di cosa parlare? Bho
Detto questo, due riflessioni buttate a caso:
1. Ai tempi di Auschwitz si diceva che era accaduto perché il mondo non sapeva cosa realmente stesse succedendo. Ora si muore soffocati a migliaia e tutti vedono benissimo. Eppure si continua a non fare nulla
2. Sento tanti ragionamenti e proposte su come gestire questo dramma infinito. Tutte molto carine: si devono distribuire tra gli Stati, vanno fermati alla partenza, sbudelliamo l’isis, etc etc etc. Non so quale sia la soluzione giusta. Faccio solo notare che dovrebbe essere la questione numero due. In primis si salva la gente. Tutta quella che riusciamo a salvare. Poi si ragiona del resto
Settembre 4th, 2015 alle 18:26
E’ stato trovato il modo di insozzare anche una disgrazia come la morte di innocenti creature per sputare biascichi e catarri di politica.
Non sono ne arrabbiato, ne schifato, ne deluso.
Ho solo conferme.
Il Dramma che ci sta contornando ogni giorno è insieme ingiustificabile davanti a Dio e alla giustizia Umana e giustificabile dalla serie di circostanze a noi lontane ,ma badate, non estranee.
Di questo Dramma ,noi ne siamo insieme ingranaggi e carburante.
Io non posso cambiare il Fato che attende ogni uomo che viene al mondo.
Ma , me ne posso dolere.
E posso portare un secchio d’acqua di aiuto tangibile e morale in un oceano disgraziato.
IL Fato.
Le carte che da il destino.
Il Fato , il Caso,che fa nascere nel mondo dei lustrini e delle ricchezze invece che nell’Africa sanguinante fino a divenire dissanguata.
Il Fato, che ci ha fatto nascere artigiani tessili invece che figli di miliardari.
Il Fato, che mi ha fatto essere Immonda Bestia invece che che Alessandro Manzoni.
Non se ne esce , non si posson spezzare queste catene imposte dal circuito della Vita.
Si può lottare, come lottano queste moltitudini di sfortunati.
In certi Film, l’umanità scompare ma vengono salvati un manipolo di bambini per una nuova società.
Una nuova Arca di speranza.
Ecco, forse questa sarebbe la soluzione.
Un nuovo Diluvio e ripartire da zero.
Nel frattempo, anche una foto può esser grimaldello per forzare i lucchetti della nostra impercezione quotidiana.
Sulla foto.
Da bimbo per anni ebbi paura a star solo in casa da quando, leggendo un libro vidi la presenza di un alieno che si intravedeva dietro una ragazzina in una banale foto che un babbo aveva scattato a sua figlia.
Fotomontaggio questo, certo, ma espediente che poteva suscitare disagio all’opinione pubblica ancora così imberbe come quella di due generazioni addietro.
Come infatti avvenne nell’immaginario collettivo.
Io ne rimasi sconvolto.
Non per nulla, quella foto , quarantacinque anni dopo è stata inserita nella classifica delle dieci foto più paurose dei sempre dal Corriere della sera.
Andate a vederla sul Web.
Io spero che la foto del cadavere spiaggiato di Aylan susciti nell’attuale generazione gli stessi punti interrogativi e lo stesso disagio.
Se anche una sola persona vedendo quella foto straziante , da ora in poi si volterà verso il destino dei disgraziati, quella foto sarà da ringraziare.
Un caro saluto a tutti
Immondo
Settembre 4th, 2015 alle 18:28
per Cirano post 39
non fare di ogni erba un fascio.
mai detto che non devono essere aiutati.
ma ho detto che deve essere aiutato chi ne ha diritto, gli altri se vogliono il mio aiuto devono contribuire, nel senso che
si rimbocchino le maniche e mettano a posto a casa loro: senza far seccare i pozzi artesiani costruiti con tanta fatica dai vari operatori internazionali e senza stare con le mani in mano e venendo poi a frignare per la siccità.
pensa un pò se i nostri emigrati che negli anni ’50 andavano in belgio nelle miniere (perchè lo stato italiano scambiava acciao e carbone con manodopera) oppure dal sud Italia salivano al nord (sempre emigrati sono) a lavorare nelle fabbriche avessero deciso di stare con le mani in mano e che tutto gli fosse dovuto…….
io ti aiuto ma te devi darti da fare: non come ora che si vede gente bighellonare oppure incrementare le file della malavita a basso costo.
e non mettiamola in politica perchè quelli sono tutti uguali: 1 milione a me, 1 milione a te e un ca@@o in c@@o al mezzogiorno come recitava una barzelletta di tanti anni fa.
Settembre 4th, 2015 alle 18:47
qualcuno di voi riesce a vedere il nesso tra quel povero bimbo di Kobane morto e la politica di chi ha destabilizzato Assad e la Siria? e che tollera l’ IS .. che sono degli straccioni che il mese scorso facevano i magazzinieri e ora imbracciano un mitra e si sentono soldati?
Qualcuno vede il nesso tra tutto questo esodo forzato e qualcuno che non vomita affatto davanti a valanghe di soldi che grondano di sangue? il tritacarne qualcuno l’ ha preparato, e lo tiene in funzione..per lui sono danni collaterali, e siede comodamente da qualche parte con un sigaro in bocca, mentre si perpetra questo ulteriore sacrificio umano giornaliero..
Settembre 4th, 2015 alle 19:13
Quella fotografia è un pugno nello stomaco che ci meritiamo!
Per una volta la speculazione dei giornalisti è benemerita!
Quel bambino potrebbe veramente cambiarci.
Leggo dei commenti di una superficialità disarmante!
Abbiate il coraggio di guardare quella foto!
Guardatela e condividetela, fatela vedere ai vostri cari! Stampatene una copia e, se vi è rimasto un minimo di dignità, tiratela fuori la prossima volta che parlarete dei barconi o vi asciugherete lacrime ipocrite e false guardando Shindler List!
Settembre 4th, 2015 alle 22:17
Grande Antonello.
Settembre 4th, 2015 alle 23:05
Staziante. Proprio non si può guardare. E quanti bambini tutti i giorni muoiono nell’indifferenza generale. Non so cosa si possa fare. Certo i responsabili ci sono ed a tutti i livelli. Ma il genocidio non si fermerà. Troppi sono i colpevoli e troppi quelli che ci lucrano. Ed intanto questi piccoli muoiono. E noi siamo impotenti. Non possiamo che guardare la foto e provare a capire, se non siamo troppo occupati.
Settembre 5th, 2015 alle 01:03
Oggi su tutti i giornali e quotidiani online spicca la notizia di una libreria di Varese che in vetrina ha esposto tutti i libri “gender” messi all’indice dal sindaco di Venezia e proibiti nelle locali scuole.
NOI, IN QUESTO BLOG SIAMO AVANTI .
NOI, IN QUESTO BLOG SIAMO OLTRE.
Se rammentate, ne parlai un mese fa quando a Senigallia mi imbattei in una libreria che per prima aveva usato simile sistema di protesta verso la lista di proscrizione.
IMMONDO.
Settembre 5th, 2015 alle 06:16
Quella foto è un pugno nello stomaco diretto a tutti: a chi sa e si gira dall’altra parte, ma soprattutto a chi sa e fa finta di non sapere. A quelli che dicono “rimandiamoli indietro”, “affondiamo i barconi”, “facciamo una selezione a casa loro prima che partano”. Ai politici che si riempiono la bocca di belle parole, completamente disattese, ed a quelli che sfruttano la questione immigrati per aizzare gli italiani/italioti a fini elettorali.
Come si può risolvere il problema? Se avessi un’idea mi farei avanti per suggerirla. Però non ce l’ho io, semplice cittadino, e non ce l’hanno nemmeno quelli che ci governano, non solo in Italia, ma anche nel mondo. Solo che in tutto questo star fermi si ottiene solo che i migranti, che siano rifugiati politici o meno, rischino di morire a bordo di queste carrette dei mari, con gli organizzatori dei “viaggi” che si arricchiscono a loro spese. Andrebbero fermati loro, ma non si sa, o non si vuol sapere, chi c’è dietro: sospetto che sia un nuovo business delle organizzazioni tipo mafia, e queste non vengono fermate perché non c’è la volontà di farlo.
Ma non sopporto che queste vicende vengano sfruttate per fini politici ed elettorali. Non c’è destra o sinistra che tenga, qua siamo colpevoli tutti.
Settembre 5th, 2015 alle 08:27
Gestore, che ci sia anche speculazione o ambizione personale nel raccontare (con parole, immagini e video) le tragedie dell’umanità è fuori di dubbio. Nel fotogiornalismo è una polemica che va avanti da oltre 50 anni.
Purtroppo talvolta, per destarlo dal torpore indotto da benessere e consumismo, è necessario sferrare un colpo nello stomaco all’occidente.
Qui non stiamo parlando delle speculazioni (quelle sì) dagli studi di Vespa con plastici e schermi giganti.
Ma se va bene così, tappiamoci gli occhi e diciamo “Va tutto bene madama la marchesa !” (e intanto il cavallo era morto, il castello bruciava e il marchese si era suicidato …).
Purtroppo troppo spesso il saggio indica la luna e lo stolto guarda il dito …
Settembre 5th, 2015 alle 08:36
Vorrei solo dire che quelli che si svegliano ora dicendo che bisogna SALVARE VITE UMANE sono un po’ distratti, diciamo così. Ipocriti se lo dicono i politici, perché ci speculano al pari dei leghisti e degli xenofobi. Fino ad oggi sono le stesse persone che sapevano che ogni giorno muoiono nei paesi in via di sviluppo più di 20mila bambini sotto i 5 anni. La foto del bambino annegato commuove. Immaginare , senza una foto, un bimbo che muore in una stiva ? Un bimbo che a 3 anni muore di malnutrizione cronica dopo 3 anni di strazio ? Chi parla ora di salvare vite umane dovrebbe cambiare politica verso tutti quelli CHE MUOIONO, non solo verso quelli che consentono di aumentare il consenso elettorale. I veri buoni della politica dovrebbero iniziare a parlare di organizzare le partenze dai paesi in guerra o dove si muore di fame. Non di salvarli in mare ! Vedo che invece tutti speculano: sia quelli che parlano di triton che chi parla di ruspe. Allo stesso modo. Buonisti e xenofobi speculano allo stesso modo. Ho apprezzato La parte finale del tuo post . Tutti a speculare sulla foto di un piccolo corpicino su una spiaggia, da dimenticare alla svelta mentre si pensa a come organizzare la vacanza sulle spiagge dei Caraibi. IPOCRITI.
Settembre 5th, 2015 alle 08:59
Galleno
Non ho capito perché la colpa dovrebbe essere del pd. Tutti per me sono da mettere sullo stesso piano. Specialmente i Vertici della FALSA EUROPA. TUTTI continuano a dividersi sull’ accogliere più o meno bene. E accogliere I PIÙ FORTI fra i disperati, che sono quelli che possono giocare la carta della fuga. Nessuno che parli di strategie mondiali per informare TUTTI I DISPERATI. Per preparare una via di fuga sicura. E quando dico Tutti, vorrei che qualcuno mi spiegasse perché chi scappa dalla guerra dovrebbe avere la precedenza su chi scappa dalla fame. Altrimenti diamo ragione a chi parla di fato, e parlato di fato facciamocene una ragione e tiriamo a campare.
Settembre 5th, 2015 alle 09:38
Fino a quando ci saranno interessi forti dietro tutto questo, da governi e mafie varie, non arriveremo mai ad una soluzione!!!
Questo mondo fa sempre più paura!!!!
Settembre 5th, 2015 alle 10:59
Caspita Immonda un post che con poche parole ha descritto la sensazione che ho avuto a vedere la foto del bambino e che non riuscivo ad esprimere.
Giovedì in 4 ore di macchina alla radio mi sono sentito i commenti più disparati da fascisti da salotto, da politici melliflui e da furbi giornalisti sulla foto pubblicata che mi hanno lasciato sgomento per la mediocrità e stupidità che ci circonda.
Settembre 5th, 2015 alle 11:15
Potere della TV e della stampa!
Sono mesi che arrivano immagini di bambini e bambine morte sulla spiaggia ma solo adesso se ne parla.
Probabilmente perché le foto scattate sono più “vendibili” o “fruibili” per il grande pubblico.
Un fatto non su cede finché non ne parlano canale 5 o la Rai o il corriere della sera.
Settembre 5th, 2015 alle 11:48
@galleno @35, mi dovresti spiegare cosa c’entra il PD con questa storia, col bambino morto, con la foto. Pensi che ne sia responsabile? Rifletti un attimo e ti renderai conto che – scusami – hai pisciato controvento.
Stiamo assistendo ad un fenomeno di migrazione forzata di cui avevamo letto qualcosa solo sui libri come avvenuto in epoche passate, può anche darsi che non si abbia l’esperienza, la maturità e la conoscenza per darne un opinione adeguata, non certo un giudizio, sarebbe troppo per le nostre povere teste.
Tra l’altro ce ne sono già abbastanza di soloni che trinciano giudizi ed emettono sentenze su questo evento, intendo Salvini e Grillo ed i loro seguaci, senza avere la maturità necessaria ma solo il basso fine di speculare su fatti di una tragicità e di una dimensione, secondo la mia modesta opinione, analoghi alla persecuzione degli ebrei durante il secondo conflitto mondiale. Nessuno sa come e quando andrà a finire questo immenso movimento di masse di disgraziati che spinti da guerre, persecuzioni, etc.. cercano di arrivare ad un luogo dove poter vivere in pace, come spetterebbe ad ogni essere umano sulla terra: forse durerà 10 anni, forse 20, chi lo sa e chi sa che assetto avrà l’Europa e il medio oriente a quella data, e chissà se lo vedremo. Io ho 67 anni e probabilmente non avrò questa chance.
Quanto sopra per suggerire a tutti – io per primo – di riflettere bene su ciò che si scrive e si dice, tenendo conto dell’immensità e gravità del fenomeno che non ha precedenti nel secolo scorso e nell’attuale: questo non vuol dire certo girarsi dall’altra parte ma esprimere un’opinone ben meditata.
Settembre 5th, 2015 alle 12:36
O.T.
ORRICO, POSA IL FIASCO !
Oh David, ma che è possibile ascoltare il Pentasport, e sentirsi pigliare per il culo, pure da uno come Orrico ???
Avessi detto Pelè !
Settembre 5th, 2015 alle 14:10
Io ho una idea. Perché non ci prendiamo i rifugiati richiedenti asilo nel nostro paese e contemporaneamente ci liberiamo di Salvini e di chi lo vota? Quantomeno aumenterebbe il numero di chi ha una laurea!!!
Settembre 5th, 2015 alle 15:10
La cosa triste è che anche in questo blog, la maggior parte vi state “scannando” per l’uso che hanno fatto i giornali della vicenda.
Per le vostre idee politiche ecc.
Il problema è che è morto un bambino, come ne sono già morti tanti altri, e tanti altri moriranno ancora!!!!!
Pensare a questo no?
che credo sia il fatto principale, a prescindere da chi votiamo…sinistra o destra che sia!!!!!
Settembre 5th, 2015 alle 18:54
simone post 43
benvenuto al livello di quello che ha scritto galleno.
ma se la si abbozzasse di mettere la politica dappertutto?
Settembre 5th, 2015 alle 19:29
Caro Terzolle Bridge tu non hai afferrato il senso di “Fato” e in merito a cosa l’ho citato.
Intendo “Fato” il destino che accompagna l’ uomo dalla nascita , al compiersi della sua esistenza, fino al momento della morte.
Chiamalo fato, chiamalo destino, chiamalo carte in mano.
A te il Fato ha voluto bene, puoi scrivere al computer, al caldo di una casa, oggi hai pranzato , stasera ceni, tra dieci giorni su una automobile porterai i tuoi figli a scuola, con bei libri ,bei quaderni, e vestiti lavati e stirati.
E chi incece il Fato l’ ha fatto nascere in mezzo a una guerra?
E chi e’ nato in una terra dove invece che l’acquetta minerale leggermente frizzante e bella fresca di frigorifeto deve abbeverarsi in pozzi terrosi , andare a scuola in una catapecchia senza neppure la lavagna, magari a venti chilometri dal suo tugurio, con lo stomaco pieno di bachi e la tubercolosi?
Un bel Fato, non c’ e’ che dire, la cicogna a quel bambino gli ha voluto proprio bene.
Glielo dici te al Fato che con quel bambino si e’ comportato da bastardo?
Che fai, lo fai rinascere quel bambino , gli dici…sai, abbiamo scherzato, la cicogna aveva le sue cose , ma ora ti fo rinascere, guarda,ora che ci penso c’e’ appunto Briatore che vuole appunto dare un fratellino a Falco che senno’ da solo nel mega jacht si annoia.
Lo saicche’ ora Terzolle bridge ti fa rinascere ,e invece che in mezzo alle rovine ,alla fame e alla guerra ti porta da Briatore.
Immondo
Gia’ , il fato, quel filo che chissa’ perche’ e come, ci manovra come burattini.
Il fato, il destino non lo cambi.
Lo puo’ cambiare il suo destino l’uomo che mentre cammina tranquillo sul marciapiede viene investito da un pazzo alcolizzato?
Lo puo’ cambiare il proprio destino un uomo che dal mazzo delle carte mescolate dal destino pesca la carta di un tumore che gli danno tre mesi?
No.
Settembre 6th, 2015 alle 00:43
Oggi nella partita inaugurale di Lega Pro Pisa-Prato verrà osservato un minuto di silenzio in memoria del piccolo AYlan.
Credo che sarà osservato in tutti i campi delle partite dei tre gironi.
Se intanto qualche decina di migliaia di persone domani collegheranno la mente al cuore e in quel minuto si porranno delle domande, vorrà dire che quella foto è un seme che comincia a dare dei frutti.
Ovviamente i frutti devono fiorire e maturare nel tempo, perchè altrimenti quel seme invece che sulla feconda terra sarà stato gettato sull’arida roccia.(feat Gesù Cristo)
Immondo
Settembre 6th, 2015 alle 18:31
ovviamente gli sciacalli non mancano. Interessante però notare che se nei confronti di Galleno che ha pisciato fuori del vaso attaccando il PD si è levato un coro di indignati, nei confronti dell’imbecille che si firma Simone al post 63 e che pensa di essere spiritoso attaccando Salvini e invece denota di essere un mentecatto (probabilmente un sudicio dei centri sociali) sfornando una frasettina che con il tema c’entra come il culo con le 40 ore, nessuno ha detto niente. Qui ospitalità e indignazione sono problemi di corredo. Il problema è che grazie alla destabilizzazione strategicamente organizzata dal pentagono noi assistiamo e continueremo ad assistere a queste e anche a peggiori nefandezze. Come mai si sono mossi i caccia bombardieri per far fuori Gheddafi e come mai contro questi caproni dell’Isis vanno solo i droni? basterebbe una coalizione che mettesse sul campo 30000 unità e questi fanatici assassini verrebbero schiacciati come pidocchi. Ma l’America si guarda bene dall’intervenire; e però guarda caso, se non ci fosse stato Putin, la ciorni obesiano come lo chiamano in Russia avrebbe bombardato Damasco, per cacciare Assad, che sarà sicuramente un assassino ma è folle chi gli preferisse al Bagdadi. E già, ma il nemico è la Russia che ha aggredito i nazisti ucraini, per tutelare legittimamente i russofoni… Ma non vi rendete conto che gli Stati Uniti manovrano tutto quanto? Vedrete come ne uscirà a pezzi l’Europa: è quello che vogliono. I banditi dell’Isis, che distruggono monumenti e sgozzano e stuprano, branco di caproni assassini (la famiglia del bimbo era di Kobane, e fuggiva proprio da questi pezzi di merda), sono armati dagli emirati e dall’Arabia Saudita (alleati degli USA), in un gioco a scacchi mortale in cui si gioca la partita tra loro, i sunniti, e gli sciti iraniani; Israele gongola perché è tutto grasso che cola; e i disgraziati che fuggono da quegli orrori invadono l’Europa. Diverso è il discorso concernente gli schiavisti delle coste libiche: clandestini e pochi profughi sono diventati carne da macello e i luridi trafficanti continuano il loro sporco lavoro. Quando c’era il dittatore Gheddafi questo non accadeva. Ma tant’è. Largo alla primavera araba! Eccovela. In Libia islamisti, Isis e centinaia di tribù armate. Ma intanto non c’è più Gheddafi: bell’affare!E meno male che in Egitto qualcuno è corso ai ripari: sono arrivati al potere i militari, altra dittatura, ma almeno Fratelli musulmani e Hamas sono stati stoppati: e già, ma li vicino c’era Israele… Allora cosa fare? Se veramente l’Europa volesse risolvere alla radice il problema: forze militari, bombardamenti sui porti libici fregandosene dei diritti che accampano i cialtroni di quegli pseudo governicchi di Tobruk e Tripoli, affondamento dei barconi; in Siria, sostegno ad Assad, che sarà pure un assassino ma che è senz’altro da preferire al califfo. Meno male che c’è Putin: l’occidente ha cercato e cerca in modo vigliacco di affamare la Russia ma non ci è riuscita e non ci riuscirà. E’ grazie ai russi che il nazismo è stato vinto; sarà grazie ai russi se i cialtroni fondamentalisti islamici non prevarranno. Ai ceceni gli abbiamo dato una bella lezione: se siamo in guerra, si fa la guerra. Il resto sono discorsi
Settembre 6th, 2015 alle 18:32
Tifoso da 60 anni della Fiorentina ma risiedo a Milano da molti anni e leggo quasi tutti i blog Fiorentini, ma questo lo avevo letto un paio di volte soltanto. Oggi mi sono tolto lo sfizio.
Finalmente sono a casa. Qui c’è il tifoso vero. Anche qui di contesta e si fanno dichiarazioni ” ci siamo indeboliti ” ecc. ,che io non condivido, ma con dentro il cuore viola, senza esagerazioni e poi il numero dei negativi è nettamente inferiore ai positivi rispecchiando ne sono certo ,la realtà; , cosa che su gli altri Blog non è . Complimenti e grazie, ci rileggeremo spesso.
Settembre 7th, 2015 alle 11:20
Lezione di vita
Gli austriaci non avranno i nostri problemi economici, pero’ ci hanno dato una bella lezione di vita!!!
in 1500 ad aspettarli con le proprie auto per portarli in Germania o altrove.
L’hanno data anche a me…
in quanti hanno pensato di andare in Sicilia a prenderee portarli a nord?
la primula viola
Settembre 7th, 2015 alle 12:18
Io mi sono rotto le palle dell’enfasi della morte,dell’uso che viene fatto dell’immagine.
Uso e consumo di una sottocultura che si fa fatica a classificare.
Voglio avere il diritto di non guardare, di non subire la terapia degli occhi aperti in stile arancia meccanica!
La morte non ha nulla di enfatico se non di chi vive di ignoranza.
Sono i vivi che fanno la storia, no i morti..
Come disse, uno che in fatto di ignoranza delle genti se ne intendeva:
Mi serve qualche migliaio di morti per sedermi al tavolo..ecc…ecc
Settembre 7th, 2015 alle 15:10
igor, che dire..”hai colto il nesso”..
mentre molti altri , ma c’era da aspettarselo, hanno tirato lungo ..
d’ altronde orwell in 1984 l’ aveva detto..manco una settimana dura la memoria della gente..
Settembre 7th, 2015 alle 15:40
anzi, l’ultima volta che ricortdo una caravona del genere fu per il terremto del 1980 in irpinia.
Bisognerebbe riflettere sul come eravamo noi nel 1980 e come siamo ora, 35 anni dopo .
la primula viola
Settembre 7th, 2015 alle 16:17
Immonda bestia
Non c’era bisogno che tu scrivessi un trattato di cose ovvie. Io andrei anche in televisione a dire che è tutta colpa del fato. Un’idea così originale merita divulgarla. Sai ci sono xsone, come Cameron e la Merkel (per non parlare dei nostri politici)che si sono accorti da una fotografia che ni’ mondo ci sono xsone che muoiono scappando (prima un si poteva nemmeno scappare)dalla guerra. Se un c’era la foto un se ne accorgeva nessuno.
Ciao
Settembre 7th, 2015 alle 23:31
Sinché esisteranno confini, sinché nelle relazioni umane prevarranno sentimenti quali egoismo, odio, cinismo, saremo sempre costretti a vedere e convivere con queste assurde enormi differenze di condizioni di vita esistenti tra i vari popoli che abitano il pianeta. Ci saranno semore disparità troppo nette ed ingiustificabili per noi esseri umani, sempre che vogliamo riconoscerci dotati di un senso etico comune. Auspico e spero che con il tempo i sentimenti positivi possano avere il sopravvento su quelli distruttivi, e quando empatia, compassione,amore, gentilezza, condivisione, generosità, diventeranno i punti fermi dell’esistenza di ciascun uomo, allora davvero le cose cambieranno e approderemo ad un equilibrio etico-esistenziale tale che anche le condizioni di vita dei popoli saranno molto piú simili tra di loro.