L'insostenibile (spesso) ego dei giornalisti
Nel mio piccolo ho partecipato alle fortune di casa Biagi comprando non meno di una dozzina di suoi libri.
Trovavo affascinante la sua scrittura, sembrava di essere lì con lui mentre intervistava Fidel Castro o Buscetta ed i suoi aforismi erano per me fulminanti.
Non mi sembrava invece così entusiasmante in televisione, dove la presenza scenica ha la sua parte e così pure la tonalità della voce, ma ovviamente questi sono gusti personali e naturalmente sto parlando dell’Olimpo, perché paragonato all’attuale melassa televisiva generalista Enzo Biagi faceva sempre la figura del gigante.
Nel diluvio di ricordi affettuosi, testimonianze uniche e via dicendo piovuteci addosso ieri ho trovato deliziosamente perfido il ritratto di un altro gigante, Eugenio Scalfari, tratteggiato su Repubblica Tv.
Ha detto in pratica Scalfari che Biagi era certamente un grande, ma…
1) non sapeva dirigere un giornale (al contrario ovviamente di Scalfari che per venti anni ha diretto, dopo averla fondata, Repubblica) visto che le sue esperienze a Epoca, Tg1 e Resto del Carlino sono durate pochissimo;
2) aveva una scrittura piana, adatta ad un pubblico più popolare di quello di Repubblica, nel cui corpo redazionale non si era mai inserito completamente, il pubblico adatto era quello del Corriere della Sera (al contrario, ha detto lo stesso Scalfari, della sua scrittura più complessa più consona ad un pubblico più eletto);
3) al di là della cordialità formale nei rapporti, Biagi aveva dei problemi con Montanelli, di cui era geloso e che contava più di lui al Corriere, tanto che a Repubblica scommettevano sull’alternanza dei pezzi tra i due in prima pagina;
4) Biagi era fissato “con la sua fotina” che voleva sopra il suo articolo, e guai se il pezzo non andava nella seconda pagina del giornale, anche se questo causò dei problemi grafici a Repubblica.
Ecco, qui c’è una parte, una parte vera del giornalismo.
Stiamo parlando del massimo dei massimi ed è divertente vedere come l’egocentrismo, la voglia di essere sempre al centro dell’attenzione sia uguale a quella che respiriamo noi nel ring delle nostre arene radiofoniche e televisive.
E’ un mestiere chiaramente da studiare nei manuali di psichiatria, eppure per uno che molla (ma non lo facciamo mai, o quasi mai, e ci sono estensori di pezzetti di cronaca ed interviste sportive che viaggiano sopra l’ottantina…) ce ne sono cinquanta pronti a scrivere o parlare gratis.
Per la cronaca, se non ricordo male, Enzo Biagi se ne andò da Repubblica nel 1996 perché nei fascicoli per celebrare il ventennale del giornale non fu inserito neanche un suo articolo.
E ieri Repubblica.it nel commemorarlo parlava del più “grande giornalista TELEVISIVO”, perché evidentemente sulla carta stampata c’era di meglio…
Novembre 7th, 2007 alle 07:05
A me Biagi piaceva molto. Mi piaceva, come dici te quando citi i suoi aforismi, la sua capacità di sintesi nelle domande agli intervistati, ma anche la sua dote di eliminare gli aggettivi superflui e di scarnificare e rendere essenziali i sostantivi. Dovrebbe essere un esempio per i quaqquaraquà , non solo della carta stampata⦠Ma mi piaceva soprattutto il suo orgoglio, che a volte diventava snobismo, dei sani principi inculcatigli dalla madre. Ieri sera a Ballarò hanno ben rappresentato il suo pensiero con lo spezzone tratto da âChe tempo che faâ? (mi pareâ¦), dove racconta della madre, moglie di operaio, ma è inutile che stia a dilungarmiâ¦tanto lâavrete visto tutti. à lâesempio di una generazione e di una società che purtroppo non esistono, oggi i genitori si comportano molto molto diversamente e i risultati si vedono. Questa mamma mi ricorda la mia quando in quinta liceo scientifico mi mollò un ceffone di fronte al prete, don Ezio, che mi aveva sospeso perché capeggiavo una rivolta anticlericale. Ieri sera ho goduto nel vedere le facce dei due compari (Veltroni e Casini) quando si parlava di VERITÃâ¦mi sembrava che non avessero inteso del tutto.
David, stamani che sei cascato dal letto?!…………
RISPOSTA
Sai com’è…tre figli, ma anche tu non scherzi, un bacio
David
Novembre 7th, 2007 alle 07:53
Se n’è andato un grande, un signore con il quale potevi anche non essere d’accordo su tutto quello che diceva, ma che aveva una grande dote: quella della coerenza e del non aver paura di andare contro il potente di turno (vedi il famoso Editto Bulgaro…). David, in questi giorni se n’è andato un altro pezzo di storia dell’Italia: è morto Roberto Bortoluzzi, voce storica di Tutto il calcio minuto per minuto, quello che dirigeva il “traffico” delle voci. E’ un pezzo di storia radiofonica, un ricordo di un’epoca in cui il calcio veniva trattato in modo differente rispetto ad oggi, con meno polemiche e meno soldi che giravano. Te li ricordi quei tempi, David, in cui la domenica la gente aspettava solo di sentire Bortoluzzi che desse la scaletta dei campi collegati per sentire quale fosse il campo principale (con Ameri), il secondo campo (con Ciotti) e via dicendo?
RISPOSTA
Me li ricordo sì, era il massimo e se fossi un ascoltatore oggi sarei molto incerto tra Radio Blu e Tutto il calcio, ciao
David
Novembre 7th, 2007 alle 08:14
Mi piace e condivido quello che lei ha scritto.
Per favore,provi anche Lei (per me ne ha tutta la stoffa)tirarsi fuori da quella che chiama melassa giornalistica,senza,però arrivare al ruolo di “arruffapopolo”che ha assunto Grillo (mi rende un pò sospettoso quel suo fare troppo teatrale,che richiama il suo mestiere, costantemente sopra le righe).
Perchè,fra una partita e l’altra,non apre una piccola discussione sulle immigrazioni e le espulsioni?
Magari fra qualche giorno,essendo questo Suo blog eminentemente e gradevolmente incentrato sulle “gesta” calcistiche dei viola e d’intorni.
Saluti.
Novembre 7th, 2007 alle 09:04
Caro David, oggi l’unico vero giornalismo è quello d’inchiesta, quello di “Report”, tanto per intenderci, tutto il resto è fatto per vendere più copie, avere più “audience” o per rendere servigi ai propri referenti politici.
L’informazione ufficiale è tutta falsificata e manipolata e quasi tutti media sono ormai di regime o comunque filo-governativi. Trionfa il giornalismo “embedded” e gli unici spazi liberi li trovi sul WEB, con i blogs ed i siti di controinformazione. Biagi indubbiamente costituiva un’eccezione in questo tristo panorama , anche se non sempre aveva il coraggio di andare fino in fondo e spesso si limitava ad infliggere innocue punture di spillo.
Novembre 7th, 2007 alle 07:57
articolo che ti potevi risparmiare…articolo studiato per mettere zizzania…sarebbe stato meglio un piccolo intervento commemorativo, dato che se ne è andato il più grande della tua categoria…l’unica vera voce di libertà, in mezzo a tanta censura e tanti servilismi…Biagi è stato un Grande, un comunicatore, un uomo che ha sempre cercato di spiegare al lettore la verità e non la “sua” verità,e questo a tanta gente non è mai piaciuto…e poi la capacità di sintesi, per rendere facile a tutti la comprensione dei temi che lui trattava…c’è poco da dire se ne è andato il migliore di tutti i giornalisti…poi che Scalfari abbia detto (????) quelle cose è ovviamente di pessimo gusto, ma non credo che sia rilevante in questo momento!
PS. E cmq eviterei di fare paragoni tra tutto il calcio minuto per minuto e radioblù…un po di modestia non guasta!!!
RISPOSTA
Sei chiaramente prevenuto: io a mettere zizzania? Ho solo riportato quanto detto da Scalfari e ho detto di aver comprato almeno 12 libri di Biagi.
Quanto al paragone, scusa sai ma ne trovi molti di giornalisti disposti a dire che non sanno se ascolterebbero una propria trasmissione?
Un po’ di sale in zucca per favore non guasterebbe prima di scrivere per partito preso, grazie
David
Novembre 7th, 2007 alle 09:20
Oltre a farti i complimenti per il post, del quale non posso commentare niente, solo ascoltare con interesse e attenzione chi ne sa più di me, ti volevo fare un appunto di “impaginazione”: hai sbagliato categoria, l’hai messo in “Fiorentina”, immagino che tu volessi metterlo in “attualità”.
Scusa la pignoleria.
Ciao
Novembre 7th, 2007 alle 10:00
Conosco poco il Biagi scrittore ma personalmente ero innamoratissimo del Biagi televisivo… …la genialità per me era proprio il forte contrasto tra il modo di presentarsi (ed esprimersi) ed il contenuto di quello che diceva… …per me rimarrà memorabile la puntata su Lunardi quando, parlando del fatto che il signore in questione aveva pubblicamente dichiarato che se fosse diventato ministro avrebbe ceduto la sua società per evitare il conflitto di interessi disse, con il solito tono pacato: “Aveva promesso di cedere la sua azienda. E lo ha fatto. Alla moglie e ai figli”. Non sprecò neanche una parola in più ma disse tutto. Un grande…
Se poi dobbiamo parlare del giornalismo televisivo c’è poco da dire: la qualità al giorno di oggi è scarsa… …le uniche trasmissioni che, per me, si salvano sono Report, Annozero e la trasmissione della D’Amico su la7 (mai e poi mai avrei pensato che la D’Amico sarebbe stata capace di fare una buona trasmissione di informazione: complimenti a lei!)…
Novembre 7th, 2007 alle 10:02
Oh David, ma che perdi anche tempo a riportare quello che dice Scalfari?
È la figura più presuntuosa, egocentrica e arrogante del giornalismo italiano, gli articoli di Repubblica (ma specialmente gli editoriali di Scalfari) sono insopportabili, se per caso non sei d’accordo con la linea di pensiero da essi tracciata ti considerano un imbecille.
Ciao e Forza Viola
Novembre 7th, 2007 alle 10:14
un esempio per comprendere quanto potere abbia oggi la stampa: “La Forleo ha dichiarato davanti ai PM che non ha mai parlato di pressioni da parte delle istituzioni durante le indagini sulle scalate bancarie”. Le cose sono 3
1) Ho avuto delle allucinazioni visive ogni volta che guardavo il Tg?
2)E’ una bugiarda e chissà perchè ha voluto alzare i toni
3)I media ( o una parte di questi) hanno costruito tutto per fare notizia.
Non so quale sia la risposta ma credo che stia nel mezzo tra la 2) e la 3).. anche perchè io non faccio ancora uso di sostanze stupefacenti..ancora..
Novembre 7th, 2007 alle 10:58
D’accordissimo con Alessio. Biagi il massimo lo raggiungeva in televisione, poteva parlare dell’Apocalisse imminente con quel tono cadenzato e pacato che permetteva a chiunque di ascoltare e capire. Non trovo riscontri od uguali in tv ne ieri ne oggi! Ma vorrei porre l’attenzione di tutti sulla discriminazione aberrante in cui è caduto un paese “civile” come l’Italia. Per l’ennesima volta abbiamo dimostrato di non essere diversi da altri paesi da noi considerati privi di democrazia del mondo poichè abbiamo permesso che una mente fervida e capace, un uomo illuminato e giusto, un grandissimo cronista e giornalista fosse fatto fuori per ben cinque anni dagli stessi che adesso piangono lacrime false ed offensive. CHE SCHIFO!!! CHE MONDO DI CACCA!!! La rovina del nostro paese sono i politici!! inutile girarci intorno, dovremmo fare piazza pulita da questo branco di manigoldi!! Basta con il voto, mandiamoci solo loro ad esprimere una preferenza guidata come sempre. Non andiamo più a votare.Gianfranco
Novembre 7th, 2007 alle 11:39
non hai colto ciò che volevo dire io David…ho detto che sarebbe stato meglio un intervento preciso a ricordare il più grande giornalista d’Italia..senza stare a tirare fuori discorsi inutili e polemici..tutto qui! Scrivere ciò che ha detto Scalfari(che non condivido affatto, nonostante sia un lettore di Repubblica) mi è sembrato fuori luogo per ricordare Enzo Biagi.quanto al paragone, innanzitutto io non ti ho offeso, ti ho solamente “consigliato” un pò di modestia, non ho detto che non hai sale in zucca…ma come succede spesso, è “impensabile” rivolgerti critiche, dato l’alto grado di permalosità.
Saluti!
RISPOSTA
E basta con questa storia della permalosità: hai scritto una sciocchezza punto e basta.
O secondo te avrei dovuto dire che non ascolterei mai la mia trasmissione, ti assicuro che la superbia non fa proprio parte dei miei difetti,
David
Novembre 7th, 2007 alle 12:07
Caro David,
molto interessante lo spaccato che ci hai proposto, non ho seguito l'”elogio funebre” di Scalfari e solitamente mi tengo al riparo da questo genere di cose preferendo l’approfondimento su stampa. Ritengo la TV generalista troppo spesso un insulto all’intelligenza ed alla memoria anche di breve corso. Ci ricordiamo come e da chi è stato epurato Biagi!? Io ricordo molto bene la violenza mediatica della “purga” così come è sconvolgente che ieri la stessa persona che l’aveva ordinata abbia parlato di ” contrasti avuti nel passato” , ma di quanto fosse dispiaciuto per la scomparsa del celebre giornalista. Ci vuole proprio un bel coraggio a parlare. Ciò che mi dispiace veramente è che quell’ individuo ce l’abbia “sottratto” per cinque anni, quanto alle pantomime fra prime donne per la Spalla sulla prima pagina od altro, rientrano nelle scene di vita lavorativa che Scalfari ha voluto ricordare perchè più comodo che parlare delle distanze politiche e delle fratture redazionali che hanno reso nappunto la presenza di Biagi incompatibile con il direttore… Se ho capito bene….
Poi si può anche discutere della gerontocrazia giornalistica e dei “pennivendoli”, di chi si allinea, di chi è compatibile etc etc…. Ma il campo è molto scivoloso, rimane quindi un vuoto perché tanto per citarti… :” paragonato all’attuale melassa televisiva generalista Enzo Biagi faceva sempre la figura del gigante.”
Ciao a tutti
e FORZA MAGICA VIOLA!
Novembre 7th, 2007 alle 12:44
Biagi televisivamente parlando era piuttosto modesto e adesso con tutta questa ridda di voci sul suo conto che si sprecano per beatificarlo la sua pochezza mediatica viene fuori ancora di più.Il suo punto peggiore fu quando si espresse sull’editto bulgaro(che secondo molti di voi è il suo punto migliore)..quando hai 82 anni te la puoi anche risparmiare questa chiosa e farti definitivamente da parte(in modo signorile),tornando a scrivere editoriali.Tuttavia pur avendo 2 o 3 dei suoi libri il suo stile non mi ha mai incantato nè tanto meno il suo modo di essere ricordato in questi giorni..”assertore della libertà”..mah!?solo perchè aveva fatto il partigiano??(e anche qui i libri testimoniano come l’esser partigiano non era assolutamente una prova di essere liberale)ma non mi pare che lui si sia mai espresso veramente verso qualcosa di definibile “liberale”..In definitiva la sua morte lascio comunque un buco perchè la sua intelligenza e anche la sua apertura mentale(anche se nutro su questo qualche dubbio)sono sicuramente doti non comuni a tutti.
Saluti
Novembre 7th, 2007 alle 13:47
siccome io La Repubblica non la tocco neanche con la canna da pesca ed i guanti antiradiazioni non ho ovviamente letto l’articolo. Essendo scritto da un “elemento” come Scalfari che ha cambiato 72 bandiere nella sua storia e che al massimo posso considerare un buon ragioniere, giornalisticamente parlando…..bè il più bel epitaffio per una persona…un uomo ( vero ) come Enzo Biagi. Grazie Scalfari….ora ritorna a gestire la pubblicità
Novembre 7th, 2007 alle 13:49
Davanti alla morte non posso far altro che dare un saluto sincero al più grande giornalista.
Talmente grande da potersi permettere di fare spot elettorali durante la parcondicio.
Novembre 7th, 2007 alle 14:18
Si sa che Scalfari in realtà è un comunista con la camicia nera o viceversa!!!
Novembre 7th, 2007 alle 14:30
Ciao,
ti volevo scrivere per complimentarmi per un post “off-topic” (come si dice.. sono al passo!), originale e sottile nell’analisi, ma sono rimasto dispiaciuto di qualche polemichetta venuta fuori nei commenti.. poi ho notato che rispondi principalmente a chi ti rivolge complimenti/critiche (tanto per restare sull’ego dei giornalisti..) e raramente su questioni tecniche.
Quando vedrò un commento con scritto: “Radio Blu è faziosa, incompetente, polemica, ecc..” senza la tua replica sotto sarò felice, vorrà dire che hai imparato a soprassedere verso chi forse si diverte solo a provocarti..
Comunque personalmente ti invito ad esprimere di più la tua opinione su questioni extra-calcio, mi sembra che la tua formazione ed il tuo percorso personale e professionale siano molto originali e le tue opinioni acute e fuori dal coro. Complimenti! (dal prossimo commento sarò più critico, oggi troppo burro!)
Novembre 7th, 2007 alle 14:33
Strano modo di commemorare un “grande” del giornalismo italiano, sia della televisione che della carta stampata. Per me aveva un grande dono, quello della sintesi, con poche parole riusciva ad esprimere il suo pensiero, e forse, per questo era inviso ai più, sia ai colleghi che ai politici, sia di dx che di sn.
Su una cosa però ti do ragione : il vostro è sicuramente …”un mestiere chiaramente da studiare nei manuali di psichiatria” (testuale) !
Novembre 7th, 2007 alle 15:01
veramente dalla risposta direi che la superbia ti appartiene..eccome..rimango cmq della mia idea, la sciocchezza l’hai commessa tu postando questo intervento in questo momento, senza dedicare 2 righe(non ti dico chissà quante!) al ricordo di un uomo che ha rappresentato la tua categoria! Tutto qui, non scaldarti…
Novembre 7th, 2007 alle 15:11
capisco l’argomento,
ma dato che Guetta lo colleghiamo al calcio mi piacerebbe si parlasse dei DIRITTI TELEVISIVI e delle discordanze che vi sono sulle proiezioni.
Anche ieri avevo accennato all’argomento (lo so che sono completamente OT dal titolo) però mi sembra grave.
La gazzetta ci da un mln in più, repubblica ce ne da 19……..
servirebbe chiarezza e chi se non voi potreste darcela…..
zac
Novembre 7th, 2007 alle 15:24
berva è proprio un nickname azzeccato…quasi onomatopeico…complimenti per l’apertura mentale!!!!!!!!!!!!
Novembre 7th, 2007 alle 16:24
Io non sono un grande lettore e non mi intendo di politica, ma Biagi ogni volta che lo sentivo parlare di qualsiasi argomento si trattasse mi coinvolgeva e lo faceva senza alzare la voce.
Fa parte di quella TV che apprezzo e che sempre meno ci propongono, parlo dei Minoli, dei Luttazzi, Grillo, Lerner ecc. gente con idee diverse a volte nn condivisibili ma appunto con delle idee, gente che sa raccontare i fatti rendendoli interessanti nn perchè hanno uno stipendio per farlo e questo anche un utente medio come me lo riesce a capire……
Cercando un collegamente col mondo del calcio mi piacerebbe molto che anche le radiocronache (quelle neutrali intendo)evitassero di cadere nel ridicolo come fanno con Caressa, Piccinini e sosia vari…. Ma quanto sono mitich le voci di tuttoilcalcio? ma metterne qualcuna anche in TV no? Quando uno ascolta guetta sa che è di parte, quando guarda sky visto anche quanto lo paga sarebbe più giusto trovare un commentatore imparsiale e non in orgasmo continuo anche per un rinvio alla viva il parroco no?
poi una domanda per David, Se la7 decidesse di adottare il doppio audio come mediaset e ti proponesse l’affare cosa ne penseresti?
ciao Manuel
RISPOSTA
Un contatto in verità, anche se molto informale, l’ho avuto, ma non lascerei mai la mia adorata radio, ciao
David
Novembre 7th, 2007 alle 16:42
David, visto che sei in vena di sincerità ti racconterò ciò che hanno visto i miei occhi quando io, giovincello, fui proposto come “inviato speciale” una ventina di anni addietro da un direttore . Ricordo il brutto trattamento ricevuto dai colleghi, il livore, l’invidia più gialla. Perché? Io stimavo e volevo bene a tutti. Perché? A chi servono le gelosie? A chi la vanità? Io non credevo d’esser migliore di nessuno. Fui trattato come un nemico. Da allora decisi di scrivere soltanto libri e di staccarmi dai quotidiani. Un caro saluto. A.G.
RISPOSTA
Scusa, ma dobbiamo stare nel vago, perché o ti firmi o così non è possibile mettere quello che hai scritto, ciao
David
Novembre 7th, 2007 alle 17:17
CARO DAVID,C’E’ POCO DA DIRE SE NE VANNO SEMPRE I MIGLIORI.QUANDO E’ STATO SILURATO DA BERLUSCONI IN RAI,SON PROPRIO RIMASTO MALE,UNO COME LUI ERA UN PIACERE ESCOLTARLO.
Novembre 7th, 2007 alle 17:47
Il coccodrillo , anzi la “sassaiola” (in epoca fascista era il trattamento riservato dai camerati ai funerali della concorrenza qui in toscana) non l’avevo letto.
Grazie
Novembre 7th, 2007 alle 18:54
Finché ci saranno i m…. con la cravatta e i tacchi alti, pronti a rinnegare tutto e tutti, ci sarà sempre il pericolo di avere altre vicende come qiella di Enzo.
Novembre 7th, 2007 alle 19:28
Il fatto è che quasi sempre si butta tutto in politica, ed allora si giudicano le persone in base alle loro idee politiche. Per esempio Firenze ha avuto due grandissimi giornalisti : Montanelli e Fallaci. Il primo è stato considerato per piu’ di trenta anni fascista ed ha avuto i riconoscimenti che gli spettavano di diritto soltanto a fine carriera solo perchè aveva litigato con Berlusconi ( era diventato politicamente corretto). La Fallaci al contrario fu osannata ai tempi della guerra in Viet-Nam per i suoi reportage contro la guerra ed invece caduta nell’ oblio perchè ha avuto il coraggio di dire quello che tutti pensano ma che pochi esprimono perchè non è politicamente corretto.Ambedue sono stati grandi scrittori,oltre che grandi giornalisti, secondo me superiori a Biagi, ma non hanno avuto dalle istituzioni abbastanza riconoscimenti, forse perchè piu’ incisivi e quindi piu’ scomodi di Biagi.
Novembre 7th, 2007 alle 21:48
Se ne è andato un grande uomo, un partigiano della libertà. Rivedendo in questi giorni tante interviste di Biagi e i duetti con Benigni e quello mitico con Celentano, sono rimasto commosso. Veramente, ho provato un dolore immenso, come se conoscessi personalmente il grande Enzo. Ho letto diversi suoi libri, mi è piaciuto tantissimo l’ultimo che ha scritto “Quello che non si doveva dire”. Tutti in questi giorni spendono elogi per il più grande giornalista italiano di tutti i tempi insieme al grande Montanelli. Tanti politici si sono prodigati in parole di stima per il povero Enzo in questi due giorni, dopo la sua morte, anche uomini che non sono degni neanche di nominare il nome di Biagi. Gli hanno fatto vivere 5 anni di sofferenza a causa di quel maledetto editto bulgaro e ora si permettono di gratificarlo con le loro viscide e untuose parole: dovrebbero solo vergognarsi tutti quanti, a destra e a sinistra perchè gli uni lo hanno allontanato in maniera antidemocratica, gli altri non gli sono certo stati vicino pubblicamente. Gli hanno voltato le spalle cme hanno fatto con Luttazzi, con la Guzzanti. Quanto a chi non ama lo stile giornalistico di Biagi, tutti i gusti son gusti perchè ognuno può criticare ma io personalmente non mi permetterei neanche di muovere un appunto a uno che ha fatto il partigiano. Non ho letto l’articolo di Scalfari che tuttavia continuerò comunque a reputare un altro grande giornalista italiano.Peccato soltanto che Biagi non abbia potuto riprendere in Rai il suo posto con Rotocalco Televisivo, avrebbe gustato appieno il ritorno della democrazia in italia che per 5 anni ci era stata tolta da be….
Novembre 8th, 2007 alle 01:09
Caro David
Parlare di Enzo Biagi senza parlare di un certo tipo di coraggio sarebbe come parlare della giraffa senza far riferimento al suo collo. Forse quello dell’ultimo Biagi era un coraggio diverso da quello che lo ha accompagnato durante la sua prima e seconda età professionale. Il primo coraggio, era figlio di un’audacia che poteva nuocere al futuro professionale di giornalista . A quei tempi, i tentativi di alzare i coperchi alle pentole degli uomini dei templi, erano visti come atti sacrileghi ed impuri; chi osava tanto, poteva rischiare veramente di bruciarsi fino a perdere la propria serenità e quella della famiglia. Si poteva perdere proprio tutto. Biagi, ma anche altri pochi, hanno avuto questa audacia, hanno dimostrato di avere quella dose di forza per affrontare quelli che potevano essere veri e propri pericoli e, grazie alla propria costanza e intelligenza, ci sono riusciti.
Il coraggio dell’ultimo Biagi, invece, era un po’ meno coraggio e un po’ più sfida. L’uomo era già affermato, aveva un nome conosciuto anche all’estero, un passato di gran giornalista dietro le spalle e, cosa da non sottovalutare, una discreta posizione economica. Da uomo intelligente, sapeva di avere mezza Italia che avrebbe condiviso le proprie idee, di avere tutti i riflettori puntati su di sé e di non perdere niente di ciò che aveva costruito. Quindi, nel nome del diritto di esprimere il suo libero pensiero, non mancò di esporsi alla maniera che gli era più congeniale, la sua.
I colleghi lo hanno amato e invidiato, apprezzato e offeso, ma questa, credo che non sia una specialità riservata solo ai giornalisti.
Saluti dal mare
Novembre 8th, 2007 alle 02:40
E’ un gran bel post- Io ritengo che Biagi sia stato un grande giornalista, e dallo stile inconfondibile. Frasi asciutte, brevi, secche, con battute a volte micidiali messe nel mezzo.
Per conoscere il Biagi “scrittore” vi consiglio “Disonora il padre”
Novembre 8th, 2007 alle 19:56
Ricordo il programma che venne messo al posto del fatto di biagi dopo l’epurazione dello psiconano….max e tuc…e ho detto tutto.