Un mondo sommerso
Alle una di notte entri nella loro stanza perché vedi la luce accesa e li trovi a messaggiare.
La mattina alle sei con un occhio dormono e con l’altro inviano spunti, idee, (si spera), oppure coltivano emozioni e smaltiscono delusioni su smartphone e similari.
La cosa più impressionante sono le dita: velocissime, da campioni mondiali di dattilografia.
Dita che compongono frasi senza guardare la tastiera e, dico la verità, un po’ li invidio.
E’ il mondo sommerso dei nostri figli, in cui non è permesso entrare (e vorrei vedere!), così come bisognava bussare forte quando noi stavamo ore al telefono, però interagivamo con una persona sola.
Qui è un’ammucchiata mediatica generale: ci sono tutti, e tutti parlano, in un traffico ormonale da far girare la testa.
Sono molto diversi da noi, non so se migliori o peggiori, certamente con altri ideali, ma con la nostra stessa inquietudine di allora, perché “ha un prezzo salato diventare grandi”.
Aprile 1st, 2015 alle 06:34
Complimenti, David, hai scritto benissimo. Niente da aggiungere.
Aprile 1st, 2015 alle 07:53
ho tre figlioli e ne so qualcosa. non mollano mai il qwerty neppure a cena.
ps. cmq, non solo i giovanissimi: tempo orsono ero ad un matrimonio. il prete s’era scordato l’appunto con le formule civili da leggere alla fine della celebrazione. ebbene, con nonchalance, ha tirato fuori l’iphone 5 e “sgrillettando” con velocità inaudita sullo smart, le ha lette on-line……
Aprile 1st, 2015 alle 08:15
Anch’io che sono negli anta ho un rapporto continuo con lo smartphone e gli amici. Anche su internet tengo contatti con altri amici attraverso i principali social. E’ normale che sia così. Se mi guardo indietro e penso al primo cellulare che ho ancora in un cassetto a metà anni novanta o se addirittura penso alla mia infanzia con un telefono a manovella col quale chiamavi il centralino del paese per farti passare un numero ed il televisore B/N con due manopolone ed il selettore per i due canali possibili…e le comiche il sabato a pranzo….bé il mondo è cambiato. E a pensarci bene a cambiarlo non sono state le ideologie ma la tecnologia. La tecnologia apre nuove prospettive e cambia i comportamenti delle persone e forse ne cambia pure il modo di pensare. Quindi ci ritroviamo immersi in un mondo che cambia velocemente e diventa sempre più complicato e variopinto. I nostri discendenti saranno molto diversi da noi e sono convinto che se potessimo tornare qua tra cento anni, non capiremmo fino in fondo i loro comportamenti. Per esempio oggi i ragazzi giovani vivono nell’adolescenza una forte accelerazione di sentimenti e sensazioni che noi diluivamo nel doppio abbondante del tempo. Tocca prenderne atto.
Aprile 1st, 2015 alle 08:48
la paghi tutta e a prezzi d’inflazione
Aprile 1st, 2015 alle 09:05
facile la vita dei giovani di oggi..! prendi uno smartphone e hai tutti/e a disposizione per inviare messaggini, fissare appuntamenti, corteggiare.. se ripenso al batticuore che avevo quando prendevo il coraggio per telefonare a casa di un’amica pregando che non rispondesse il babbo o la mamma che partivano con il terzo grado, mi rendo conto che di tempo ne è passato troppo.
comunque è un mondo sommerso come quello che avevamo e abbiamo tutti, è cambiato solo lo strumento e posso assicurare che ci sono ultra cinquantenni/e che stanno appiccicati al telefonino con la stessa frequenza,assiduità e dimestichezza dei sedicenni. e la cosa peggiore è che come i ragazzi, lo fanno anche quando sono ad una tavolata dove potrebbero benissimo socializzare con chi hanno intorno.
potenza della tecnologia..
Aprile 1st, 2015 alle 09:14
i tempi cambiano, quello che a noi sembra assurdo, per loro è normale e quotidiano.
Ai “nostri tempi” ci sarà stato certamente qualcuno che era “telefonata all’amico/a” dipendente, oggi, sempre alcuni, lo sono dei social, della PS o altro.
Come al solito la parola magica è EQUILIBRIO.
Aprile 1st, 2015 alle 09:36
Se sono riusciti a trovarsi degli ideali in questo mondo, dicano come fanno, perché di ideali oggi non ne ho io, figuriamoci i miei figli!!!!
Aprile 1st, 2015 alle 09:50
Beh se parliamo di ideali mi sembra siano messi molto meglio loro rispetto alle generazioni precedenti ……..quelle son state di molto peggio, consegnandoci in dote un mondo che allo stato attuale non è certo un modello petrarchesco e dove regna uno tale stato di confusione e smarrimento che forse da solo potrebbe giustificare la loro tendenza a rifugiarsi dietro una tastiera………certo la velocità di esecuzione è sbalorditiva ,personalmente impiegherei un tempo dalle venti alle trenta volte superiore per scrivere lo stesso messaggio,…… se la loro tastiera fosse quella di una chitarra farebbero impallidire anche Yngwie Malmsteen
Aprile 1st, 2015 alle 10:14
Io dico solo una cosa:
CHE TRISTEZZA LA C.DETTA GENERAZIONE 2.0
Aprile 1st, 2015 alle 10:16
La tecnologia crea delle voragini n-volte maggiori del passato, tra le generazioni. Non sempre gli adolescenti sanno a cosa vanno incontro e non sempre i genitori sono in grado di seguirli. Oltre ad una buona dose di educazione mi rendo conto che ci vuole molta fortuna al giorno d’oggi.
Aprile 1st, 2015 alle 10:19
Quando mi convinceranno che sarò felice spippolando continuamente su un oggetto fatto con materiali estratti dalla terra da poveracci affamati, allora ne comprerò 16. Per ora mi basta il computer per avere conferma di quanto sia deprecabile l’essere umano.
Aprile 1st, 2015 alle 10:23
Bella
Aprile 1st, 2015 alle 10:23
Grande David, una volta in piu’ ti apprezzo. Da padre però sono preoccupato per tutto quello che gira attorno a queste Chat. Io pur da grande e separato qualche bischerata mi è capitata di farla, è tutto così diretto e semplice.
Aprile 1st, 2015 alle 10:27
Si tratta a tutti gli effetti di una tossicodipendenza.
Aprile 1st, 2015 alle 10:39
E’ tutto vero david, i nostri figli sono nati in questo mondo multimediale e saranno meglio di noi. I problemi a volte nascono da cinquantenni come noi che pensano di avere 15/20 anni e non sanno gestire questi strumenti……. Sei grande come sempre !!!!!!!!!
Aprile 1st, 2015 alle 11:12
C’entra poco con la questione, o forse sì, ieri mi è capitato di fare una coda di 15 minuti a passo d’uomo perché alle una c’erano le macchine delle mamme/babbi/zii/nonni parcheggiate a cazzone che andavano a riprendere i figli/nipoti a scuola, AD UN LICEO!
Questi, i genitori, credono magari di mantenere ancora il controllo dei ragazzini forse per tacitare una coscienza che dice loro che il mondo da loro creato è cattivo e che i “piccoli” vanno protetti.
In realtà il loro essere adolescenti è solo diverso dal nostro passato, vivono tutto ad una velocità decupla della nostra e noi non possiamo fare altro che vederli crescere e sperare per il meglio; non abbiamo possibilità di intervenire se non con l’educazione data degli anni passati, ma quella è andata e se è stata sbagliata, col cavolo che li recuperi.
Magari vai prenderli a scuola in macchina per “protezione” e quelli hanno appena fatto sesso non protetto a ricreazione o si son finiti di canne nel cesso. Se non peggio.
Ed il gap tecnologico non ci aiuta.
Ma dategli un biglietto dell’autobus e lasciateli vivere il loro tempo!
Aprile 1st, 2015 alle 11:12
ESATTO DAVID
Aprile 1st, 2015 alle 11:14
Caro David,
quindi questi ragazzi dormono cinque ore per notte, e finchè non lavorano fanno bene, risultati degli studi a parte.
Comunque, se ti spostano, senza patente, la macchina non puoi metterli fuori squadra come Babacar.
Però, sai cosa togliergli per mandarli in crisi di astinenza e punirli.
Dopodichè, per quanto riguarda i rapporti e i contatti umani, sta a ognuno di noi capire se la salute del proprio computer ha superato, in importanza, quella dei propri familiari.
Un matrix abbraccio
Aprile 1st, 2015 alle 11:17
Hai scritto un gran pezzo di letteratura…complimenti…condivido in toto…un saluto
Aprile 1st, 2015 alle 11:43
Non so’ se siano migliori le generazioni di oggi,a me pare che gli abbiamo viziati e che molti non si rendano conto di quello che gli succede intorno (forse è meglio così)..
Ho paura che quando dovranno scontrarsi con la dura realtà della vita e noi non potremo sempre aiutarli, sarà un problema)..
Io rimpiango i tempi passati…
Aprile 1st, 2015 alle 12:06
Bravo David. Oggi è (quasi) tutto virtuale, tutto è extracorporale, senza spazio e senza tempo: emozioni, sentimenti, gli amici, la piazza, illimitatamente. Anche noi utiliziamo gli stessi strumenti, ma almeno abbiamo conosciuto altri modi. Mi piacerebbe che un ragazzo d’oggi potesse provare quelle sensazioni (più di tutte la noia, sì la noia!) e farsi venire la voglia di inventare qualcosa, di incontrare gli altri dal vero!
Aprile 1st, 2015 alle 12:17
OT: Buon compleanno UNICO DIECI!!!!
Aprile 1st, 2015 alle 12:50
Sono migliori di noi.lontani da ideologie tossiche e fuorvianti, “ismi” di ogni genere ,rivoluzioni, lotte di classe, supremazia razziale non fanno parte del loro bagaglio culturale. Viva i giovani di oggi, con i loro smartphone.
Aprile 1st, 2015 alle 14:00
TUTTO VERO
però hanno perso il contatto umano e con quei caxxo di strumenti messaggiano anche a 2 metri di distanza, senza guardarsi in faccia
magari con altri 20 in punti diversi del globo.
Belli i miei tempi … vuoi mettere un paio di calci al pallone in strada o le carte in fondo al portone del palazzo: adesso mi fanno pena
Aprile 1st, 2015 alle 14:23
E’ una generazione sfortunata, che non si parla direttamente, ma fa mediare tutto attraverso la tecnologia. Una piazza virtuale non potrà mai sostituire una piazza reale. Le relazioni, le espressioni, le battute, la naturalezza, la casualità con cui noi uscivamo per andare in piazza senza sapere se fossimo stati in quaranta o in due.
Aprile 1st, 2015 alle 14:43
non esiste che si ciatti a tavola
non esiste che si ciatti all’una di notte
non esiste che io li vada a prendere in macchina (bus treno +autobus…da quando avevano 13 anni…)
non esiste che si studi mentre si ciatta (cell sequestrato).
non esiste che si fissi un appuntamento su facebook, prendono il loro bel ditino e digitano il numero di telefono di chi vogliono vedere…
tempo fa in un ristornate, accanto a me, mamma babbo e due figloli…nessuno ha parlato se non per ordinare, nessuno ha guardato gli altri 3, nessuno ha detto niente per tutta la cena….dovevano spippolare…vuoi mettere….poi quando la loro donna/uomo li lascerà che faranno? manderanno dei messaggi??? daranno fuoco ad un pub? andranno a fare una rapina? io sono a favore della tecnologia ma non dello spegnimento del cervello (e se devo andare in un posto mi scarico la cartina)
Aprile 1st, 2015 alle 14:49
un c’entrerà nulla…..buon natale a tutti i tifosi viola….
Aprile 1st, 2015 alle 15:08
Tutto bene finchè c’è la democrazia o almeno una parvenza di essa se mai dovesse venire una bella dittatura potrebbero pentirsi amaramente di aver divulgato tutti i loro pensieri/ideali a chiunque .
Aprile 1st, 2015 alle 16:28
Quando fai queste riflessioni rischio quasi di dimenticarmi che sei renziano. 🙂
Complimenti, niente da aggiungere, se non un augurio di buona Pasqua a te e famiglia!
Aprile 1st, 2015 alle 16:49
Sono pessimista e temo che le conseguenze di questa socialnetworkizzazione estrema si vedranno quando i nostri ragazzi metteranno su famiglia (se la metteranno).
Mi incazzo e mi abbatto quando in macchina la prima cosa che fanno è consultare il cellulare passandoci poi sopra diverso tempo a chattare, o come fanno i maschi, anche solo a giocare: penso che si perdano il mondo reale. Non guardano fuori! Guardano il cellulare.
Sembro vecchio, lo so, ma quando facevamo le girate in macchina con la mia famiglia era sinceramente bello osservare, commentare, cantare insieme.
Ora sembra fantascienza.
Ho messo un freno e delle regole. Ritengo che siano l’unica cosa possibile da fare, finchè ne avrò l’autorità.
Tutto questo è per quello che ritengo il loro bene, a costo di passare per insopportabile palloso.
Lo smartphone e’ diventato il loro amico migliore nei momenti in cui si annoiano e anche in quelli in cui potrebbero non annoiarsi.
Non parlano fra loro, chattano.
Non hanno il coraggio di dirsi le cose in faccia, chattano.
E li trovo deboli, perchè così il cellulare diventa un rifugio, una panacea a tutte le noie e le paure, l’elemento che, anche se sono fisicamente li’ con te, li porta mentalmente a centinaia di chilometri di distanza.
E guardate che tutto questo non è solo relativo ai ragazzi, che sono uno specchio del nostro comportamento. Ho visto molti “adulti” comportarsi peggio di loro.
Tutto ciò ci porterà inevitabilmente a nuovi modelli relazionali che temo saranno molto peggiori degli attuali.
Mi chiedo solo, quando sorgeranno i problemi che tutti noi affrontiamo quotidianamente, se l’amico smartphone sarà lì a risolverglieli.
Scusate lo sfogo
Paolo Pisa
Aprile 1st, 2015 alle 17:09
Oggi è il compleanno dell’unico 10 viola… Non gli diremo mai abbastanza grazie… Auguri a Giancarlo Antognoni!
Aprile 1st, 2015 alle 17:28
Ci siamo passati tutti dalle emozionanti scorrerie dell’adolescente che cresce.
Cambiano solo i mezzi del progresso.
Io passavo la notte ad ascoltare alla radio sotto al cuscino, chiuso in camera Supersonic di Gigi Marziali e poi Popoff di Carlo Massarini , Michelangelo Romano, Stefano Salvatori,Paolo Giaccio, e Luzzatto Fegiz .
L’America in tasca.
E poi, fino a notte fonda, quella ruzzola dell’FM che girava, girava, e cercava musica, roba nuova, il mondo là fuori.
Oggi se ne stanno abbarbicati a potenti smartphone e hanno il mondo in tasca.
Soli dentro, probabilmente, ma cittadini del mondo.
Noi avevamo Woodstock, i nostri figli hanno Amici di Maria e XFactors.
Noi avevamo lotte di classe , ideologie politiche, movimenti di masse.
Ora hanno i gruppi, e gli hashtag.
Chissà , forse hanno ragione loro.
Tanto il tempo è galantuomo, anzi, è un pezzo di mota.
Diventeranno anche loro,poveri ignari ragazzi, gli ingranaggi di un marchingegno infernale e alienante come lo è diventata la nostra generazione.
Forse noi ci siamo dimenati un pò di più per non diventarlo, ma alla fine siamo diventati ingranaggi lo stesso.
Le assemblee i cineforum e i dibattiti mai concessi, le fughe vigliacche davanti al cancello e le botte nel cortile e nel corridoio.
Tutto finito.
I sogni se li son portati via gli f24.
Questi ragazzi d’ora, domani non c’avranno neanche il lavoro per pagargli gli f24.
Le migliori cose a tutti
Immonda Bestia
Aprile 1st, 2015 alle 18:16
Toglietemi tutto!, ma non toglietemi il mio… iPhone!
Aprile 1st, 2015 alle 18:46
ferrante @26, parole sante! capita sempre più spesso di vedere al ristorante persone di ogni età che spippolano nel silenzio e nell’indifferenza generale, io mi chiedo sempre cosa avranno da vedere in quel momento che non possano fare successivamente. Poi è di una maleducazione tale che mi manda veramente in bestia, e il bello è che se qualcuno gli dice qualcosa – di solito un nonno o una nonna… – subito un genitore salta su giustificandolo: “almeno sta buono…”: scene che mi è capitato di vedere a tavoli vicino al nostro, dove io e mia moglie restiamo allibiti da una tale educazione.
P.S. preciso che non abbiamo figli ma non cambia nulla, siamo pieni di “nipoti” di tutte le età venuti su molto bene ed educati come si deve che mai si sognerebbero di comportarsi in un certo modo, questo vuol dire che anche o forse soprattutto i genitori hanno delle pesanti responsabilità, certo se poi spippolano anche loro siamo alla frutta – anzi, alla sambuca – del viver civile.
Aprile 1st, 2015 alle 19:04
Che tristezza vivere a testa bassa su uno smartphone e perdersi la bellezza del cielo, o di un viso che ti parla guardandoti dritto negli occhi….
Aprile 1st, 2015 alle 19:26
Ci hanno illuso col 68 mentre preparavano gli anni di piombo .hanno distrutto gli ideali di una generazione e preparato l’avvento delle TV di Berlusconi. Con i ragazzi oggi è più facile gli hanno annichiliti con play station e Smart Phone. E nessuno va più in piazza a reclamare giustizia sociale o un lavoro che purtroppo per loro è una chimera .ragazzi svegliatevi
Aprile 1st, 2015 alle 21:38
Vi racconto un episodio che esula dalla sfera “adolescenziale”.
Nell’estate del 2012 andai a suonare a Lecce e alloggiavo nello stesso albergo del Lecce che era lì, credo in ritiro. La mattina scesi nella hall e c’erano 25 giocatori seduti sui divani, ognuno impegnatissimo con il proprio smartphone, come se non ci fosse nessun altro nella stanza. Mi prese una tristezza infinita…
Aprile 1st, 2015 alle 23:09
Ho 40 anni, da piccolo c’erano pochi eletti nei paraggi che avevano roba allora fighissima come l’Intellevision e affini.
Io “tiravo di naso”, come si suol dire. Sbavavo dietro ad aggeggi del genere ma il primo l’ho ricevuto (spacciandolo per cosa fondamentale per la scuola) in prima superiore: commodore 64, tanta roba.
Nel frattempo, tra il “nulla” e il commodore ho passato non so quanto tempo a giocare col Lego e a fare i peggio casini nel mio giardino, ero fisso fuori a inventare le peggio cose.
Oggi posso dire di essermi ripreso il tempo perduto davanti ad un monitor, ampiamente ripreso. Ma sono anche padre di due bambini, e quando vedo che il maggiore (7 anni) punta soprattutto i-pad e smartphone per giocarci a me, sinceramente, fa molto triste.
Sono straconvinto che perda molte cose per la strada: la fantasia e l’inventiva, soprattutto.
Ma indietro non si torna.
Si stava meglio quando si stava peggio…
Aprile 2nd, 2015 alle 02:46
Ma perchè ormonale? Parlano solo di ‘quello’?
Ideali diversi? Allora hanno degli ideali. Questo è un grande scoop.E l’amicizia? Ora se la danno su facebook. Ma vuoi mettere lo sguardo dell’amico che ti da la ‘pacca’ sulla spalla! La prima volta che ho sentito parlare di alienazione leggevo Marx. Ultimamente penso spesso a questa parola quando vedo la gente che mangia con lo smartphone accanto al piatto.
Chiedo venia per la burla, auguro e mi auguro che i futuri abitanti del pianeta siano migliori di noi.
Aprile 2nd, 2015 alle 02:52
O Nedo
La tua infanzia con un telefono a manovella ? Ma il post che l’hai scritto o hai fatto spostare il bicchierino durante una seduta spiritica?
Aprile 2nd, 2015 alle 04:20
E non esiste dare riposo alla sorella da parte di mia moglie ed andare a prendere la nipotina adorata alle 4 della mattina all’uscita di una discoteca con l’ordine di aspettarla in una via vicina per non farsi vedere dalle amiche e dagli amici salire in macchina con la zia che non avendo figli l’adora e la vizia più di sua mamma.Fortunatamente quando sbaglia le allunga anche qualche schiaffo.A scuola é una bomba, a casa é una ricattatrice,sempre in conflittualità con la mamma e la nonna e la zia(mia moglie).Speriamo bene.
Aprile 2nd, 2015 alle 07:57
I nostri genitori quando eravamo ragazzi e si doveva uscire ci chiedevano : “ce n’hai soldi per la miscela del motore?”
Oggi ai figli quando son sull’uscio pronti per partire gli si chiede : “ce n’hai soldi nel telefonino?”
S’ e’ fatto carriera vai.
Immondo
Aprile 2nd, 2015 alle 08:24
@40 briscola: e sì caro mio, stavo in un’isola lontana e sperduta indietro di una decina d’anni rispetto al resto d’Italia…in effetti ho fatto un esempio non prettamente esemplare di quel tempo. Cmq posso dirti che nel 1986 ero in marina facemmo scalo alle Isole Azzorre non ricordo il porto. Per chiamare casa ci si rivolse alla locale autorità la loro capitaneria ed avevano ancora un telefono a manovella col quale si mettevano in contatto e facevano ponte per telefonare e ci voleva dieci minuti per entrare in contatto. Incredibile vero? dagli States quindici giorni prima telefonavo a casa facendo “collect call” dalle cabine telefoniche per strada e in mezzo minuto parlavo coi miei come se fossero lì.
Il “tempo” cambia nello spazio e questa differenza è (stata) il principale motore del viaggiare. Muoversi nello spazio per trovare nuovi tempi. Oggi con la globalizzazione lo spazio si accorcia e pure il tempo lo fa. Ma questa è un’altra storia…
Aprile 2nd, 2015 alle 08:39
Premetto che non sono iscritto a Facebook, per cui non conosco bene le dinamiche che lo alimentano, sono iscritto a Twitter per curiosità e seguo Pepito, Borja e il comune di Firenze per le eventuali news e non mi segue nessuno o quasi, perché non me ne frega nulla. Tanto per far capire il mio rapporto con i nuovi media. Ho però un amico, in carne e ossa, poco più piccolo di me che ho 56 anni, che misura il suo essere inserito nella società dal numero degli amici che ha, comprese le ragazzotte discinte che a loro volta hanno bisogno di “visibilità” mediatica e pare chiedano “amicizia” a 10.000 persone per volta, come non me lo chiedete, ed è tutto un, “a quello gli ho tolto l’amicizia e queall’altra mi ha aggiunto”, gongolante. Tutta gente mai vista o quasi. A me sinceramente tutto questo mette una gran tristezza addosso. E spesso mi rendo conto di non sapere più cosa dirgli per fare una conversazione “umana” con lui.
Così come le decine di coppie, di tutte le età, in pizzeria o al ristorante, che non si guardano negli occhi per guardare lo schermo touchscreen, ma allora state a casa, che così risparmiate i soldi della pizza per buttarli in una ricarica!
Aprile 2nd, 2015 alle 09:05
per nedo post 43
alle azzorre? allora hai fatto scalo a ponta delgada-
1986 in MM su quale nave?
Aprile 2nd, 2015 alle 11:21
E’ la piu’ logica conseguenza dello schifo di Mondo che ci siamo costruiti intorno.
Una Societa’ di m…, basata sui valori falsi ed illusori, sparati a mille dalla televisione/spazzatura che ci martella di falsi idoli pagani e quotidiani.
Una societa’ posizionata sull’orlo del baratro, e “capitanati” da lieder di carta, che ci stanno tirando dentro con tutte e due le scarpe.
Il trionfo della pochezza morale, dentro un contenitore in materiale plastico e silicio.
Tutti recordman nello spippolamento ultrarapido, ed atterriti di fronte ad una lampadina fulminata.
Sono padroni di wozzappe, ma non sanno tenere in mano una zappa.
No al fil di ferro, si all’achstag.
Avanti col blog, ma indietro nella vita reale.
Per cucinare, meglio consultare internet che imparare dalla mamma.
Se poi mangiamo una schifezza, va bene lo stesso, l’importante e’ essere al passo coi tempi, moderni ed elettromuniti, cibernetici e sempre connessi.
E naturalmente, e’ d’obbligo passare gran parte del tempo a spettegolare su facebook:
Ma lo sai che Tizio ha detto a Caio che Sempronio avrebbe detto a Mevio cio’ che Filano disse a Calpurnio……
E il parossismo del narcisismo:
Guardate come sono bella mentre sto “molestando” un monumento….
Senza pensare che quel monumento sta li’ da secoli, e ne avra’ visti di coglioni, ma come quelli odierni, penso proprio di no……
E naturalmente inondiamo la rete di selfie.
Mandiamo a tutti (ne saranno felici) i nostri faccioni gonfi, appesantiti dall’eta’, e abbrutiti dalla stupidita’ incipiente, che si nasconde dietro alla vanagloria.
Una Societa’ che ci ha reso inutili ingranaggi di un motore ingrippato.
Precisi come quelli di un orologio scassato.
Necessari come un ghiacciolo al lampone, sulla banchisa alla deriva.
E per tornare al titolo del post: un mondo sommerso, si, ma di melma.
E ci siamo dentro fino al collo !
Aprile 2nd, 2015 alle 12:03
solo due generazioni fa il mondo era molto diverso..
per percorrere col calesse pochi chilometri ci volevano giornate, per lavare o cucinare toccava fare una fatica boia, il ghiaccio ed il carbone sostituivano frigo e riscaldamento, una candela era tutta la luce che avevi a disposizione..
poi è arrivato tutto, sempre più velocemente, notizie, cibi, spostamenti, ma ho come l’ impressione che in quel confuso vorticare i problemi da affrontare ” nel diventare grandi”, o forse meglio “per diventare uomini” fossero rimasti gli stessi..
insieme all’ illusione giovanile di partire con delle carte diverse dai nostri genitori..
i nostri figli diventeranno uomini, nonostante noi, oppure grazie a noi..faranno la loro strada che è indubbiamente diversa dalla nostra, ma che se la guardi bene con l’ esperienza , assomiglia ancora a quella di sempre!!
Aprile 2nd, 2015 alle 12:19
Applausi per caccia alla zebra ..
ma ora che si fa ???
Umberto Alessandria
Aprile 2nd, 2015 alle 13:16
Il Duca @34
“preciso che non abbiamo figli ma non cambia nulla”
e cambia e cambia, e dimorto cambia!
Essere zio di cento nipoti non è lontanamente simile a essere il genitore di uno.
Di quanta cenere ho cosparso il mio capo e quanti “cattivi genitori” ho dovuto rivalutare diventando genitore!
Dai retta a un bischero, te paragoni mele con pere… essere genitore è il lavoro più difficile del mondo.
Aprile 2nd, 2015 alle 15:03
OT: Irene Focardi
Io sarei curioso di sapere se il Giudice che ha concesso i domiciliari a quella bestia delle Piagge queste notti sta dormendo sereno; vorrei sapere cosa pensa nella sua testina di callo quando si rende conto che quell’animale, dopo averla quasi ammazzata l’ha picchiata nuovamente altre tre volte, venendo denunciato, ma senza che qualche eminente magistrato si sia mai preoccupato di difendere anche da se stessa quella povera figliola, revocando i domiciliari e spedendolo a Sollicciano.
Penso anche che se quella ragazza, invece di essere una povera disgraziata travolta dagli eventi della vita, fosse stata “normale”, tutto questo non sarebbe successo.
Però mi raccomando cari magistrati, appena vi mettono la responsabilità civile andate tutti in piazza denunciando il “rischio democratico”, pezzi di mota !
Aprile 2nd, 2015 alle 15:22
Come non fidarsi di un uomo che tifa viola, e tira sempre fuori citazioni gucciniane? 🙂 Ti perdono anche di essere renziano…
Aprile 2nd, 2015 alle 16:38
I figli (ne ho due) vivono questo mondo estraniandosi dalla mer.osa realtà grazie a questi apparecchi. Sono come noi quando ci chiudevamo in camera con il giradischi a tutta palla a sentire atom heart mother dei Pink Floyd o il ragazzo di De Gregori o ancora la locomotiva di Guccini o la canzone dell’acqua di Finardi perchè volevamo stare soli a ragionare con noi stessi.
E sono esattamente come eravamo: noi sintonizzavamo la TV sulle telelibere perchè i genitori non ci riuscivano così come oggi loro fanno con i nuovi sistemi multimediali perchè la card della pay fa le bizze e noi ci incazziamo perchè ci sentiamo derubati (non dalle major, ma della nostra autonomia) e pensiamo che per noi sarà sempre peggio (perchè già pensiamo alla prossima vecchiaia). E sono come noi ma è cambiato il luogo di aggregazione (noi in centinaia in piazza savonarola, o piazza della Vittoria, o al Giuliani pur senza conoscersi) che per loro è virtuale.
Non sono, almeno i miei, come noi perchè preferiscono stare a casa (di me avevano la foto sul tavolo, per riconoscermi), non sentono la necessità del motorino (il ciao, il bravo, il sì – e poi la vespa – ai nostri tempi).
In qualcos’altro sono simili a noi: digitano lo smartphone in ogni momento, così come quella massa di idioti che lo fanno mentre guidano, leggendo e mandando sms oppure le e.mail: e perciò pensiamo che loro siano il problema? no, il problema siamo solo noi che non siamo (stati) capaci di dare valori a coloro che dovranno riportare questo paese a galla, visto che noi (la nostra generazione) l’abbiamo affossato
Aprile 2nd, 2015 alle 16:57
Prima ho scritto e poi ho letto i post: come mi trovo con Immonda, un poeta nel suo genere, con dotta citazione Vendittiana ( a cui rinfaccio, oltre alla sua ultima produzione, il tifo romanista – e soprattutto la bellezza dell’inno della roma) ed una comunione di idee che mi fa venire i brividi.
Un grande abbraccio e buona Pasqua a tutti
Riccardo
p.s.: tra le varie citazioni ci metterei anche “canzone delle osterie di fuori porta” di Guccini
Aprile 2nd, 2015 alle 17:53
Caccia
mio Carissimo,
ma siamo proprio sicuri che questa nuova generazione sia proprio da buttare?
Siamo davvero sicuri che la nostra sia migliore di questa attuale?
Ci sarebbero da scriveri libri a proposito.
Ci sarebbero analisi antropologiche, di costume, di moralità ed etica da valutare attentamente.
Ti son sincero, io, cinquantacinquenne non mi sento peggiore della generazione che mi ha preceduto, e per contrappasso non mi sento migliore della generazione attuale.
Su una sola cosa il mondo sta andando davvero a ramengo: il rapporto uomo-donna.
Sono stati persi di vista la serietà della relazione di coppia e il ruolo maschio-femmina.
Il matrimonio è diventato un accessorio della vita, come avere in macchina l’autoradio e il climatizzatore,le relazioni ormai son scritte sulla sabbia invece che sulla pietra.
Pensa, oggi dicano “ho una storia ” non dican più ” la mia famiglia, la mia moglie, mio marito” e il sano appetito per l’altro sesso che la natura ci aveva donato è diventato un impiccio , una legge a cui troppa gente , ormai contravviene.
Hazzi loro, per carità.
Ma cambiare parrocchia è come cambiare squadra.
un abbraccio
Immonda Bestia
Aprile 2nd, 2015 alle 18:30
Leggo sul giornale che Radio Bruno dal prossimo anno sarà l’emittente di riferimento per i tifosi della Fiorentina. Radio Bruno aprirà una propria sede a Firenze in via Aretina, in cui lavorerà una redazione che si occuperà quasi ed esclusivamente delle vicende della Fiorentina. Dal punto vista strettamente radiofonico, dalla prossima stagione sportiva le radiocronache di tutte le partite ufficiali della Fiorentina saranno trasmesse in esclusiva da Radio Bruno. E tu David non ci dici niente? Chi sarà il tuo erede?
Aprile 2nd, 2015 alle 18:36
Anche io 40enne…. Quando ero adolescente mio padre mi chiuse il telefono col lucchetto e io andavo a telefonare alla mia fidanzatina dalla cabina telefonica….con la tessera taroccata per non spendere!!!
Non voglio essere qualunquista ma a quei tempi era più complicato e meno immediato ma anche molto più bello…..
Mia figlia ha 4 anni ma quando la troverò di notte in camera con il telefono in mano o al computer mi preoccuperò ….e non poco!
Aprile 3rd, 2015 alle 07:40
cit. Immonda Bestia:
“Su una sola cosa il mondo sta andando davvero a ramengo: il rapporto uomo-donna.
Sono stati persi di vista la serietà della relazione di coppia e il ruolo maschio-femmina.
Il matrimonio è diventato un accessorio della vita, come avere in macchina l’autoradio e il climatizzatore,le relazioni ormai son scritte sulla sabbia invece che sulla pietra.
Pensa, oggi dicano “ho una storia ” non dican più ” la mia famiglia, la mia moglie, mio marito” e il sano appetito per l’altro sesso che la natura ci aveva donato è diventato un impiccio , una legge a cui troppa gente , ormai contravviene.”
Dieci minuti di applausi
Aprile 3rd, 2015 alle 08:43
ha ragione l’immonda come spesso accade. noi non siamo ne meglio ne peggio delle generazioni di adesso, come non siamo ne meglio ne peggio di quelli che ci hanno preceduto. cambiano i mezzi, ma i coglioni e le persone intelligenti ci sono sempre stati e in grandi quantità. e poi la tecnologia: io non la demonizzerei cosi tanto, forse molti cinquantenni non si sono aggiornati e sono rimasti un po indietro rispetto ai ragazzi di oggi e per questo ripudiano gli oggetti tanto in voga oggi indicandoli quasi come mezzi del demonio. in realtà gli smart e i tablet sono invenzioni fantastiche che ti semplificano la vita nel lavoro e ti aiutano nel privato, sono una specie del “manuale delle giovani marmotte”: qualunque cosa chiedi trova una risposta. io che provengo dalla tv in bianco e nero, quando penso a tutte le cose che può fare quest’oggetto resto veramente incredulo. è una grande invenzione, ma sono il primo che si innervosisce quando si trova in mezzo ad un gruppo di persone ognuno intento a spippolare sul suo coso. come in tutte le cose ci vorrebbe il senso della misura, ma state tranquilli, i ragazzi di oggi non sono più scemi di noi..
Aprile 3rd, 2015 alle 10:02
Per rammentare come anche la nostra generazione “anta” ha sofferto le pene della crescita ripropongo questa mia vecchia cosuccia.
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Immonda bestia ha scritto:
dicembre 4th, 2009 alle 6:51 pm
Mi scappa di parlare di calcio, devo, devo.
Il nostro David ci rammenta della poesia di questo sport, di quanto sin da ragazzi ci ha preso questa passione.
Mi scappa da ridere ogni volta che ci ripenso.
Da ragazzo a scuola ero un asso.
A 16-17 anni ai compiti in classe arrivavo a prendere anche 8, in tre volte però.
Il babbo allora mi levava il motorino per qualche giorno per punizione.
E non mi faceva uscire di casa con gli amici.
Un paio di volte abbiamo litigato di brutto, ma di brutto davvero, al limite del finire sui giornali e se non era per la mamma che si metteva in mezzo non so come sarebbe finità.
Quelle due volte scappai di casa.
Io abito a Prato, a duecento metri da Radioblu, che forse per questo è la radio della mia vita.
Per farla breve a piedi, senza una lira , con una magliaccia e un paio di scarpe ai piedi ,le mie incredibili vecchie Clark , cominciai a camminare come un automa
Sapete dove andai quelle due volte che decisi di scappare di casa ?
Allo Stadio Comunale di Firenze.
Roba da pazzi.
Calenzano, Sesto, Rifredi,Castello e via , e via…fino allo stadio.
Me ne stavo un pò li, poi con le gambe e i piedi doloranti e oramai sbollita la rabbia cercavo il modo di tornarea casa.
La prima volta che scappai di casa per andare allo stadio uscii talmente a bestia che non mi tirai dietro neanche una lira.
Semplicemente all’apice della discussione mandai tutti a quel paese e sbacchiai l’uscio dietro a me.
Mi par che dessi anche una pedata a una fioriera rovesciando una composizione di piante nell’ingresso.
E poi cammina cammina cammina…
A Firenze allo stadio mi ritrovai penosamente a chiedere qualche lira agli altri tifosi sempre presenti, e alla fine arrivai a racimolare quattrocento lire per prendere un autobus della Lazzi e tornare a casa.
Bastonato di stanchezza nelle gambe e nel morale.
Però anche quel giorno il mio cuore l’avevo portato li, sotto la torre di maratona, a tutti i costi.
A quei tempi nel diario scolastico tenevo le fotografie di Antognoni di Caso,Desolati e tutti gli altri.
Le mie compagne di classe nei loro ci tenevano le foto di Miguel Bosè o di Franco Gasparri , il divo dei fotoromanzi.
Via gente, ma che volete mettere ?
In quattro anni di superiori in quei diari c’avrò scritto i compiti del giorno dopo due, forse tre volte.
Ma erano per me una reliquia.
Le son soddisfazioni!
Ora mi chiedo ma ragazzi d’oggi nel diario che ci mettano?
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Ma il bello è che la discussione sul tema proseguì sul tema dei diari e delle usanze scolastiche moderne, ben diverse dalle nostre degli anni 70.
Questa , una risposta al gentile amico Vino Chianino :
Vado ad incollare (oggi ho finito un barattolo di colla)
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Immonda bestia ha scritto:
dicembre 5th, 2009 alle 1:10 am
Bè certo se fanno tutti come al liceo della mia figliola più grande che mezzi professori danno gli esercizi per casa su internet e avvisano di essi con una mail, il diario finisce.
E ora allora cosa fanno ? Attaccheranno la foto di Gilardino sullo schermo?
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le migliori cose a tutti
Immonda Bestia
Aprile 3rd, 2015 alle 10:45
Luca(56) la becchi di notte e il cellulare vola dalla finestra…molto semplice (a prima la devi avvertire).
Duca: anche se non hai figli hai ragione….è vero non c’è paragone ad essere genitore o non esserlo ma questo non vuol dire che non si capisca o non si sappia cosa si deve fare con i minori…
io continuo ad essere all’antica: a tavola niente cellulare e niente tv…una goccia nel mare? può darsi, ma non devono pensare nemmeno per un secondo che lo smartphone gli salverà la vita…
Aprile 3rd, 2015 alle 10:46
Da ragazzo ho fatto l’errore di poter pensare di giudicare una generazione, quella dei miei genitori, adesso che ho la loro età non voglio ripetere l’errore con quella successiva. In parte perché detesto la retorica di chi si erge a giudice , in parte perché mi pare superficiale considerare un insieme di persone il cui unico legame è la contemporaneità come un tutt’uno omogeneo.
Credo di aver fatto parte di un momento storico straordinario e fortunato. Un periodo di speranza, di inerzia positiva, di fiducia nel futuro, i fiducia nel costruirsi un futuro. Non riesco a capire se vi è una componente psicologica personale, la fiducia del giovani post-sessantottino di allora contro la disillusione del vecchio “ragazzo” di oggi, che ingrigisce le prospettive.
La mia libertà era lo spazio. Lo spazio di quella straordinaria saga della trilogia della Fondazioni di Asimov, che ho riletto almeno una decina di volte, ben lontana dagli stereotipi moderni del western tecnologico, arido e violento, oppure la musica di Life on Mars o Space Oddity del Duca Bianco, o la Interstellar overdrive e Set the control for the heart of the Sun dei geniali e innovativi Pink Floyd, capolavori eterni. Oppure le avventure del capitano Kirk nel ponte dell’astronave Enterprise, con l’umanità imbarcata nella stessa avventura chiamata vita, senza distinzioni di sesso o di provenienza col mio eroe Spock, l’alieno con gli orecchi a punta e la filosofia peaceful. E come scordarsi nella vita reale la corsa verso lo spazio, così diversa dalla ignobile corsa agli armamenti e gli scudi spaziali Reaganiani e Russi, le gesta di Gagarin e la nottata con Tito Stagno “Ha toccato!” e Ruggero Orlando “da nuovaiork” e l’Apollo 11, l’epopea dello sbarco sulla Luna?
E allora mi chiedo: se la disapprovazione amichevole dei miei genitori ” perché ti lasci crescere i capelli come le donne?” ” come fai ad ascoltare quella musica?” non abbia la stessa motivazione del mio sospetto verso i social network e la tecnologia attinente? Altresì se la tecnologia cambia l’uomo o soltanto, come penso io, le abitudini?
Benvenuti nel treno della vita. E a tutti, quelli che iniziano quelli che viaggiano e quelli che stanno per arrivare
LLAP.(long life and prosper)
Aprile 3rd, 2015 alle 10:46
ps: david….io ci entro eccome!!!!!
Aprile 3rd, 2015 alle 10:47
AH,AH grande poeta anche io quel giorno che mio padre un mi volle far rientrare in casa (perchè la sera precedente avevo sforato il suo tassativo delle 00:00) andai diritto al Franchi……..refugium peccatorum ??
Aprile 3rd, 2015 alle 11:33
marco-san, condivido tutto quello che hai scritto dal primo punto in poi, ma mi raccomando… un scrivere coglioni, sennò poi arriva il moralizzatore di turno e ti scomunica… 🙂
Aggiungo solamente che chi si scandalizza di tutta questa tecnologia, spesso e volentieri c’ha l’Aifon6 o l’Aipad e c’ha il profilo feisbuc ed è di gran lunga peggio della tecnologia che tanto criticano.
Per quanto riguarda il falso moralismo sui ruoli uomo-donna e sullo scrivere “ti amo” sulla sabbia, o sulla pietra, o sul titanio, o co’ i’ carbone su’ muri, bisognerebbe che i medesimi, che tanto si permettono di giudicare chi convive o quant’altro e che ancora usano termini medievali quali maschio e femmina, l’abbozzassino di guardare i culi delle pischelle quando sono a i’ giro e ricordassino che hanno giurato davanti a Dio il loro amore, in salute e in malattia… se se… 😀
L’Antigufo
Aprile 3rd, 2015 alle 11:47
Nedo
Ai nostri nipoti potremo dire che siamo vissuti quando il “tempo” cambiava nello spazio … Vero. Se uno voleva poteva fare anche un viaggio nel tempo che pareva di essere in un film di fantascienza. 🙂
Aprile 5th, 2015 alle 07:47
Spiacente amico , hai toppato.
Amare la propria donna non significa bendarsi gli occhi e non vedere la bellezza di certe altre donne.
Sennò, invece che innamorati si è grullarelli o malati ni capo.
Ovviamente , si puo’ guardare, ma poi,mani, e pensieri a freno.
In quanto ai termini “maschio” e “femmina” non si tratta di termini medioevali , ma scientifici.
Anzi, ti dico di più; proprio ieri mi è arrivato l’invito telematico per la prossima mostra dell’artigianato.
Andava compilato e reinviato.
Lo sai cosa chiedevano?
Nome cognome data e luogo di nascita , indirizzo e sesso.
C’era l’opzione su sue campi: maschio o femmina.
Vecci
Aprile 5th, 2015 alle 11:38
Cerrrrrto… soprattutto i PENSIERI a freno!… ah ah ah… GUARDARE e basta e soprattutto NON DESIDERARE… mapperfavore…
Questo signore parla di ruoli e poi mi viene a fare la filippica sulla compilazione dei moduli della mostra dell’artigianato e sui campi da compilare (icché c’entra col tema dei ruoli?), ove spesso e volentieri tra l’altro, c’è scritto “sesso” M(aschile) o F(emminile) e non Maschio o Femmina e soprattutto NON per distinguere dei ruoli, ma unicamente per sapere, scientificamente parlando, se sono uomini o donne… L’esempio più bischero che ti possa fare?… il nome Andrea è sia maschile che femminile e se non ci metti il sesso, non si pole comprendere dal modulo se sia omo o donna!
Ma poi, ‘zzo vole dire “sono stati persi di vista valori come il matrimonio e il ruolo maschio-femmina”?… cosa deve fare la donna e cosa l’uomo e soprattutto dove c(atocensura)o stà scritto cosa devono fare e in che modo decidere di vivere la loro vita insieme?… c’è un vademecum che mi son perso e che mi vuoi consigliare?…
Oppure oltre a’ libriccini bianco e nero, hai altri du’ libriccini con su scritto “sposati” (equivalente del libro bianco tradizionale) e “conviventi” (equivalente del libro nero tradizionale)?
Ne hai anche uno bianco con scritto “etero” e uno nero con scritto “gay”?
Tutti così quelli come te… Antichi e conservatori fino al midollo, finché non vedete appunto il famoso posteriore di una bella pischella con abiti ATTUALI, non importa se accompagnata dal suo ragazzo o meno… e in quel preciso istante tutte le vostre belle paroline al vento vanno a farsi benedire… e visto che tu sei di chiesa e radicato fin nella prima pietra edificata, sulla quale probabilmente hai scritto “ti amo” l’attimo prima che ci edificassero sopra la Cattedrale di San Pietro, giura sulla tua famiglia che quando è accaduto quanto sopra detto, non hai MAI desiderato dentro di te, nemmeno per un istante la promiscuità!…
Sei sposato? Hai figli? Si?… Bene!… è una tua scelta di vita e la rispetto…
Io no e come me tantissimi altri!… e vivo come mi dice il cuore, no pietra, no sabbia e la vuoi sapere una bella cosa?… senza dogmi, né schemi da seguire e senza falsi moralismi e soprattutto con la tecnologia, se usata ammodino, si vive di molto, ma di molto meglio…
Mi stii bene e soprattutto, visto che si parla di pietre, se non ha mai peccato, scagli la prima pietra, altrimenti, si tenga per se le sue esternazioni (quelle sì) scritte sulla sabbia.
Vecci a lei.
L’Antigufo
Aprile 5th, 2015 alle 17:18
Vedi, io rispetto la tua scelta di non sposarti e di non avere figli, tu dici che rispetti la mia scelta di essermi sposato e di avere figli.
Benissimo.
Quindi, non vedo dove sta il problema e la discussione.
Ognun per la sua strada e buona fortuna.
In quanto alla serietà di coppia, caro amico io posso scagliare tutte le pietre che mi pare, perchè Dio mi è testimone e non mi conceda un minuto oltre di vita se ho mai giaciuto con un’altra donna al di fuori della mia consorte.
Facessero tutti come me il mondo andrebbe dimolto meglio.
Ma dimolto.
Ma di molto molto, assai.
Infine due ultime cose.
Hai ragione,
son conservatore fino al midollo.
Son antico, son quasi vintage.
E’ un mio vanto.
Come è un mio vanto provare una bella sensazione quando vedo una bella sposa.
In quanto ai gay, te lo ripeto, hazzi loro.
Però, lasciami dire che non sanno cosa si perdano.
Ri vecci
Immonda Bestia
Aprile 7th, 2015 alle 10:20
Vediamo un po’…
Ti ho chiesto di giurare sulla tua famiglia di non aver mai nella tua vita DESIDERATO (DE-SI-DE-RA-TO) nemmeno per un istante un rapporto promiscuo alla vista d’una bella figliola e te tu giuri su te stesso che non hai mai giaciuto con nessun’altra… ma io parlavo di desiderio e non di atto pratico…
Poi ti chiedo cosa intendi dire con “ruolo maschio-femmina” (argomento OFF TOPIC da te portato all’attenzione in un tread che s’intitola “un mondo sommerso”) e non rispondi…
Dopodiché, il problema e la discussione, stanno laddove non perdi occasione per sottolineare che, sposarsi e avere figli come hai fatto te, significa amore vero (perché scritto sulla pietra), mentre convivere come faccio io (e moltissimi altri) l’è una cosa leggerina (scritta sulla sabbia).
Testimonianza di quanto appena scritto son le tue parole, che se tutti facessero come te, i’ mondo andrebbe di molto, ma di molto meglio… e se poi Dio ti è testimone allora un penso ci sia altro da aggiungere no?…
Io purtroppo, quando ho deciso di vivere una vita di coppia, unn’avevo pietre a portata di mano e come testimoni attuali c’ho solo la mi’ donna, i mi’ cognati e tutti i mi’ nipoti (questi ultimi viventi nel mondo sommerso indicato da David), ma al confronto della testimonianza dell’Altissimo son quisquiglie…
Poi…
Ti vanti di essere antico?… Obbravo!…
Magari allora, invece di scrivere su un blog col compiute’ o con l’Aifon, potresti digitare una lettera con una bella Olivetti Linea 88, redigendola in doppia copia usando la carta carbone, oppure mandare un telegramma all’Amministratore, oppure, se vedi come dici te una bella sposa in minigonna per strada o in chiesa, dovresti provvedere immediatamente a dirle di coprirsi le gambe perlomeno fino a sotto il ginocchio, o ancora, potresti guardare le partite e Don Matteo in televisione con un bel TV 4/3 in bianco e nero invece d’avere i’ Sannsunghe accolori da 892 pollici in HD e invece di scaricare gli MP3 dalla rete, potresti ascoltarti un bel po’ di musica in macchina con lo Stereo-8 e quando scendi, avere sempre con te un bel mangia-dischi!… così per rimanere vanitosamente vintage e coerente con le tue affermazioni…
Ma invece a te ti torna comodo essere vintage con l’Aifon e quant’altro e un ti pare i’ vero che le spose (già il termine fa pensare che le sian donne d’altri e un comandamento dirrebbe di non desiderarle) le sian belle provocanti (e desiderabili) sguazzando a maraviglia ni’ mondo moderno che tanto critichi, puntando il dito su ruoli e valori che si son persi di vista, (ma te di spose di vista un tu ne perdi una) 🙂 e questa a casa mia, che scrivo “ti amo” sulla sabbia, la si chiama INCOERENZA…
Per quanto riguarda infine i gay, quando affermi che son hazzi loro esserlo e non sanno cosa si perdono, se non comprendi che loro non si perdono niente perché SONO così e non desiderano quello che desideri te, non è questione di essere vintage o conservatori… in questo caso è questione di essere limitati alle proprie convinzioni, senza guardare al di là del proprio naso, in qualsiasi epoca ci si trovi!…
Ri vecci a lei… passo e chiudo, fino alla prossima tua esternazione che non mi sembrerà coerente con ciò che scrivi.
L’Antigufo
Aprile 7th, 2015 alle 15:42
Vorrei sapere perchè ogni volta che l’argomento anche seppur di striscio va sulla differenza tra matrimonio e convivenza, su quattromila visitatori giornalieri ti risenti solo te.
Mah!
Comunque, ti rinnovo la mia convinzione.
La convivenza è davanti agli uomini rispettabile e accettabile.
Ci mancherebbe altro.
Ma, dicesi ma,
bada ben bada ben,
il matrimonio, abbi pazienza, è un’altra cosa.
Non cosa superiore.
E’ cosa diversa.
E’ un contratto.
Il resto son discorsi.
Son amicizie.
Comunque, amico caro, per me puoi scrivere altri tre anni a fila.
Rimango della mia convinzione.
Una vita ben spesa si dice che contempli una famiglia.
Tu vuoi invecchiare senza sposarti ?
Vuoi invecchiare senza figlioli ?
Prego, accomodati.
C’è tanto posto nì mondo.
Poi.
Sull’essere all’antica, anzi “vintage”.
Si mi garba, e di molto.
Ma per questo dovrei girare col ciuco legato al barroccio per essere coerente con me stesso ?
Devo scrivere con la piuma d’uccello col pennino e il calamaro ?
Son all’antica , ma mica sonato nì capo 😀
Infine sui Gay.
Confermo e accendo.
Non sanno cosa si perdono.
Ma chissà, forse loro dican lo stesso di noi etero.
Boh!
Francamente , me ne infischio.
A te la palla.
Immonda Bestia