Straziante
Io di fronte a cose del genere non trovo parole, e voi?
DA REPUBBLICA.IT
TORINO – Dopo ore di interrogatorio Giuseppina Griffo ha confessato: la figlia Melania, cinque anni, non è precipitata dal balcone per una tragica fatalità ma perché lei l’ha spinta.
Il dramma si è consumato ieri sera a Vinovo, in provincia di Torino, nell’appartamento al quinto piano in cui vive la famiglia Villani.
Inizialmente si era pensato a una disgrazia.
Ma con il passare delle ore gli inquirenti hanno cominciato a sospettare della madre, che soffre di crisi depressive.
Durante un lungo interrogatorio Giuseppina Griffo, 30 anni, da tempo sofferente di crisi depressive, è caduta più volte in contraddizione ed è stata sottoposta a fermo di polizia giudiziaria per omicidio.
E alla fine ha confessato: Melania si era arrampicata su una sedia per vedere il padre che tornava a casa dal lavoro, lei le aveva detto più volte di scendere ma la bambina non aveva obbedito e l’ha spinta giù.
La confessione corrisponde all’ipotesi tracciata dagli inquirenti.
Al momento della tragedia la madre lavava i piatti in cucina.
La bambina era abituata ad aspettare il padre prima di addormentarsi e così, per cercare di vederlo prima, ha preso una sedia, l’ha portata in balcone e vi è salita sopra.
Giuseppina Griffo le ha detto di scendere ma la bambina ha continuato a saltare sulla sedia.
La donna, esasperata, l’ha spinta e la piccola si è sbilanciata precipitando nel vuoto.
Una delle cose che hanno insospettito gli investigatori è che Giuseppina Griffo, una volta avvenuta la tragedia, non ha chiamato subito il 118 ma la madre che abita poco distante. Solo dopo è stata chiamata la centrale di soccorso. Sul posto sono intervenute due ambulanze, ma la situazione era compromessa: Melania è morta poco dopo il ricovero. In ospedale, a Moncalieri, è poi arrivato anche il padre, Angelo Villani, avvertito da alcuni amici alla Fiat Mirafiori dove lavora come operaio turnista.
Ottobre 16th, 2007 alle 21:43
senza parole l’ essere umano soprende sempre in negativo la terra era e tornera degli animali e questa la cosa giusta l’ uomo non merita niente
Ottobre 16th, 2007 alle 21:57
…agghiacciante..
Stasera, son tornato tardi a casa, e per tutto il giorno a giro, non ho potuto sentire le notizie tv e radio. son abbastanza stanco ..così mi son detto : non esco stasera, leggo un pò sulla fiorentina, il blog di guetta e mi rilasso un pò.
Eccomi qui…e leggendo mi è venuto la pelle d’oca.
Pazzesco..
Ciao David Un abbraccio dal chianti, Enrico
Ottobre 16th, 2007 alle 22:02
David ma cosa vuoi commentare? Questo e’ il mondo in cui viviamo, nel quale vai in giro e non sai se il primo che ti passa accanto, magari solo perche’ la sua tipa la sera prima non gliel’ha data, piglia e ti da una coltellata!! Ti meravigli? Ormai… Ci sarebbe poi da parlare un po’ su come vengono fatti e cresciuti i figli ma il discorso diventa davvero lungo. Io sono certo che la mi’ mamma, che e’ passata a miglior vita qualche mese fa a 58 anni, prima di far del male a me piuttosto si buttava lei dalla finestra… ma ora il mondo gira così David… Un bacio alla piccola Melania, che di questo mondo ha assaggiato solo la follia invece di poter dipingere con le manine i sogni che meritava di avere…
Ottobre 16th, 2007 alle 22:53
Guarda Davide, che se cominci a pensare a tutte le follie della mente umana non avresti tempo per fare altro. Ogni giorno, in milioni di famiglie di tutto il mondo, succedono cose che nemmemo la più fervida fantasia perversa potrebbe immaginare. Se poi si pensa alla storia solo dell’ultimo secolo (non a quella dell’antica Roma), abbiamo avuto pulizie etniche, milioni di ebrei morti nei campi di concentramento, guerre fratricide delle quali non se ne conoscano neanche i motivi. Ci sono giovani che ogni giorno si fanno esplodere in mezzo alla folla e i loro genitori dicono che sono degli eroi. Rispetto a tutto questo forse quella mamma che ha spinto la sua bambina giù dalla terrazza mi fa quasi tenerezza, forse il suo è stato addirittura un atto d’amore: può darsi che volesse solo risparmiare a sua figlia quello che per lei, in cura da uno psicologo, era solo un mondo schifoso.
Ottobre 16th, 2007 alle 23:00
in questi casi non ci sono colpe specifiche ma solo il dolore straziante di una tragedia familiare perche’le crisi depressive sono una malattia grave che ancora non e’stata presa in dovuta considerazione dai media e dalla stessa medicina.la miglior risposta e’un silenzio riflessivo.ciao.
Ottobre 16th, 2007 alle 23:05
ho letto il tuo post ed effettivamente la notizia sarebbe angosciante. sarebbe se non avessi imparato che la follia umana si nasconde sempre nell’apparente “normalità” perciò mi stupisco che la gente si stupisca. credo che la società oggi sia piena di persone apparentemente felici e “normali” ma in realtà con psicosi depressive, fobie, manie e chi più ne ha più ne metta!
ho recitato una volta in arsenico e vecchi merletti e ti garantisco che quel testo teatrale era illuminante al riguardo, se riesci a trovare il vecchio film con cary grant te lo consiglio! mi ricordo di un vecchio fumetto di dylan dog in cui il protagonista, cacciatore di mostri, alla domanda che cosa lo spaventasse di più, rispondeva semplicemente “le persone normali”.
Ottobre 16th, 2007 alle 23:41
Anch’io non trovo parole, soprattutto per la mamma, perchè la bimba – poverina -ormai non soffre più. Nonostante i tanti infanticidi che si sono verificati andando alla ribalta della cronaca, c’è poca attenzione (a partire dai reparti di ostetricia) per prevenire questi casi di depressione, tanto più frequenti oggi rispetto ad un passato in cui una madre poteva contare su un tessuto sociale e familiare che forniva assistenza nell’affrontare le difficoltà della crescita di un bambino piccolo. I corsi di preparazione al parto si fermano, appunto, al momento della nascita, mentre le coppie andrebbero preparate a gestire il post-partum ed a riconoscere precocemente i segni della depressione, che può protrarsi per anni. Complimenti per la sensibilità di introdurre ogni tanto questi argomenti seri in un blog di svago sportivo…
Ottobre 16th, 2007 alle 23:48
purtroppo spesse volte i figli pagano per colpe che non sono loro! vedi il delitto di cogne. Spero che anche questo non diventi un fatto mediatico e che la giustizia faccia il suo dovere rapidamente.
Ottobre 17th, 2007 alle 01:46
Non so se è arrivato il messaggio di prima ma ti chiedevo di dar voce a progetti che curano malattie:
Folding@Home e Boinc
Sempre Forza Leo!!!
Ottobre 17th, 2007 alle 03:41
Purtroppo la piaga della depressione è molto più pericolosa di quanto si possa pensare.
Parlo con cognizione di causa in quanto ho avuto un precedente in casa e sò come si possa passare in un attimo da una giornata apparentemente “tranquilla” ad un brutto momento.
Ovviamente ( e per fortuna ) nel mio caso non vi è mai stato nessun episodio cosi tragico , ma una sera ci siamo andati molto vicini.
La cosa disarmante è vedere un proprio caro che si è sempre comportato in maniera impeccabile perdersi piano piano in un male incredibile e a volte incomprensibile.
Ovviamente non voglio giustificare la donna che ha fatto un gesto del genere ma francamente non riesco a gettarle la croce addosso. Sono convinto che abbia voluto molto bene alla sua bambina e che , passato il momento buio della malattia, sarà la prima ad impazzire di dolore.
Ottobre 17th, 2007 alle 04:19
Il titolo “Straziante” dice tutto.
Ottobre 17th, 2007 alle 07:22
Gli infanticidi esistono fino dagli albori della razza umana.
L’importante è non cedere all’assuefazione e non credere che siano fatti ineluttabili.
Grazie per aver parlato della piccola Melania.
Saluti.
Ottobre 17th, 2007 alle 08:45
ciao david,
sono papà da quasi 14 mesi e non riesco a capire cosa prenda a certe persone, solo il pensiero di far del male ad una creatura che quando ti guarda………….. via via scherziamo, ma che cosa c’è nell’aria????
dio mi fulmini un’attimo prima se mi venisse solo l’idea!!!
ciao il papà di giulio
Ottobre 17th, 2007 alle 09:55
Non sono padre ancora, ma quando vedo mio cugino e racconta che la sua bambina di 2 anni lo rimprovera, con un gergo tutto suo, quando ritarda dal lavoro la sera, mi riempie di dolcezza.
Cosa c’è di più bello di un bambino/a che aspetta a gloria il ritorno dei genitori a casa con la sua ingenuità e amore infinito.
La sua accoglienza scaccia all’improvviso ogni bega lavorativa o nervosismo post lavoro.
Tutto questo non spiega, in modo più assoluto, come una madre possa spingere sua figlia nel vuoto solo perchè vuole vedere meglio il padre.
Buona giornata a tutti.
Ottobre 17th, 2007 alle 10:10
NON FATE MALE AI BAMBINI VI PREGO!!!!!!!!!! I BAMBINI NON SI TOCCANOOOOOOOOO!!!! VI PREGO VI PREGO
Ottobre 17th, 2007 alle 10:28
Un’angelo in più in Cielo!
Ottobre 17th, 2007 alle 11:29
Non ci sono parole .
Io sono padre di 2 bambini meravigliosi e spesso mi trovo per lavoro ad essere lontano da loro.
A volte mi trovo costretto a sgridarli oppure a punirli e mi si stringe il cuore anche perchè io lo sò che lo faccio per educarli ma per loro non è così facile da capire.
Certo che è ben lontano dalla violenza o peggio ancora dai fatti della portata di quello che hai citato tu , eppure mi sento lo stesso in colpa, è quindi inimmaginabile pensare a come si possa sentire chi si macchia di tanta ferocia ( con tutte le attenuanti psichiche possibili).
Sarebbe bello poter fare qualcosa per evitare simili tragedie ma PURTROPPO possiamo solo prenderne atto ed esprimere il nostro sdegno.
Ottobre 17th, 2007 alle 11:44
Caro David, immaginare soltanto gli ultimi istanti di Melania smaniosa di vedere arrivare suo padre, mi commuove.
Purtroppo sono situazioni a cui non c’è rimedio. Ma ti ringrazio di parlarne.
Ciao David
Ottobre 17th, 2007 alle 12:14
che vuoi dire, succede …la depressione è una malattia seria …
Ottobre 17th, 2007 alle 14:04
Caro David,
Ho sempre pensato che deve pur esserci una ragione se un uomo vive in modo tanto diverso da un altro e poi muore di fame; ho sempre pensato che deve pur esserci una ragione se la morte si mostra ad un uomo con un certo tipo di volto e poi va da un altro con un volto diverso; ho sempre pensato che deve pur esserci una ragione se al posto di un vecchio muore un bambino.
La ragione, ecco da cosa è esasperato l’individuo umano, dalla continua ricerca della ragione, ovvero dal continuo discernere il vero dal falso e il giusto dall’ingiusto. Ed è proprio la ragione umana che dà alcune risposte a tanti interrogativi più o meno pressanti, più o meno inquietanti.
Madre natura tanto bella, quanto fredda, non possiede un’ anima, ma solo un agghiacciante equilibrio fatto di armoniche proporzioni, regolato da ferree leggi che a loro volta ordinano misteriosamente il cosmo ed il microcosmo ed è proprio da questo equilibrio che la ragione prova a darsi delle risposte.
Se, per esempio, tutti fossimo ricchissimi, verrebbero quasi certamente a mancare una serie di beni e servizi alcuni dei quali sono necessari per la normale sopravvivenza.
Se le sciagure, funestate spesso da morti violente di adulti e bambini, venissero a mancare, significherebbe che la fisica e la chimica non svolgerebbero la loro normale funzione per la totale mancanza delle loro leggi. Ci troveremmo quindi davanti a persone che camminerebbero in fondo al mare o a quelle che cadendo da un grattacielo atterrerebbero in modo morbido. Insomma, una chiave che galleggia come una nave in ferro.
Il bambino quindi muore, come l’adulto, per l’esistenza di leggi naturali delle quali bisogna sempre tenere conto. Ma come il bambino, muoiono anche i cervelli, sempre nel rispetto di quel gelido equilibrio naturale. A volte basta un attimo perché il cervello di un sano muoia e venga meno a svolgere l’azione per cui è preposto.
Il caso di Torino è un esempio di cervello al quale, in quell’istante, è venuta a mancare l ’energia vitale perché la ragione continuasse ad essere elaborata, quindi, da morto, ha fatto si che si compisse un’azione criminale.
Ma la ragione umana, quando va alla ricerca delle responsabilità che sono cause di eventi, buoni o cattivi che siano, non si può fermare solo a quelle imputabili alle leggi naturali. Vi sono anche quelle responsabilità da addebitare alla volontà umana. Negli anni 70, con troppa sollecitudine si chiusero le case di cura mentale, forse perché costavano troppo, oppure perché furono portati alla luce fatti censurabili riguardanti il trattamento dei malati. La legge 180/78 di Franco Basaglia abolì queste strutture, lasciando vivere alle famiglie veri e propri drammi, piccoli e grandi che fossero. Sarebbe stato sufficiente mantenere queste cliniche specializzate dando a chi di dovere la possibilità di intervenire con ampi e severi controlli, anche senza necessità di ricovero a tempo. ( sempre che non si trattasse di una gravità irreversibile) A mio avviso una vera defaiance della politica di allora.
Saluti da mare
Ottobre 17th, 2007 alle 15:23
Caro David,
il problema è doppio: non solo, da un lato, la tragedia della piccola che non è commentabile perché è un dolore troppo grande, dall’altro l’idea che forse si poteva evitare. Purtroppo, in Italia, la malattia mentale è trattata con troppo pudore: come al solito, in Italia si passa da un estremo (populista) all’altro (populista anch’esso), dal manicomio alla libertà assoluta senza strutture di sostegno, di cura ma anche e soprattutto DI CONTROLLO per chi è affetto da malattie mentali come la depressione. Chi ha quel problema – che è un pericolo per sè e per gli altri – viene lasciato solo sperando che possa guarire da sé oppure si fanno (se il paziente accetta volontariamente o di forza in rarissimi casi) quei ricoveri-finzione presso le sezioni pisichiatriche dell’Ospedale dove ti riempiono di sedativi e poi ti rilasciano perché tanto il loro l’hano fatto ed il problema se lo prenderà qualcun’altro. Credo quindi che il problema dei disturbi mentali dovrà essere affrontato con meno ipocrisie se non vogliamo ritrovarsi ad un altro caso del genere.
Ottobre 17th, 2007 alle 15:27
Non trovi parole? per cosa? c’è qualcosa di cui meravigliarsi? si! per quello che è successo a Torino? no! per i giornalisti: che continuano a propinarci le solite notizie a sensazione distorcendo l’opinione pubblica dal vero problema “la depressione” ed indirizzandola verso quello falso “la cronaca nera”, con tutti i particolari agghiaccianti (se li avesse commessi un sano di mente)della vicenda, semplicemnte per ragioni di mercato!! sono degli esseri VERGOGNOSI che speculano sulle disgrazie altrui: negli anni ’60 potrebbe essere data una interpretazione diversa al loro comportamento, adesso che la psichiatria ci ha spiegato tutto ( o quasi) è veramente penoso sapere che c’è gente che si guadagna da vivere così e non si sforzano invece di divulgare il vero problema : quello psichiatrico.
Ottobre 17th, 2007 alle 16:50
ti prego di non pubblicare il mio nome per rispetto della mia famiglia.
pochi anni fa mia moglie ha passato un momento di grave depressione. anche noi abbiamo 2 figli. in un primo momento anch’io non capivo cosa stesse succedendo e credo che anche mia moglie non se ne rendesse conto. fortunatamente in un momento di lite tremenda fa me e la moglie abbiamo capito che dovevamo farci aiutare. mia moglie è stata in cura e poco per volta ha recuperato e adesso siamo tutti particolarmente sereni. abbiamo una certa attenzione a vari segnali che possono sorgere. abbiamo anche la fortuna di avere una media cultura e medie possibilità economiche (io impiegato lei part-time) e di conseguenza direi che possiamo cercare di prevenire e eventualmente curare.
a volte succede che delle madri/padri uccidano i propri figli perchè una delle tante combinazioni non incastrino fra di loro: basta non avere possibilità economiche o cultura, o l’attenzione che si dovrebbe avere ecc.
credo che la mamma di cogne, quella di vinovo o mille altre siano soprattutto sfortunate come le loro famiglie.
per ultimo una cosiderazione:in italia occorre una maggiore assistenza che non sia assistenzialismo.
Ottobre 17th, 2007 alle 21:29
e ora questa donna va data in pasto alla folla,basterebbe che gli altri carcerati le dessero un antipasto!basta nascondersi dietro la parola “depressione”,questa donna è un’assassina!Il pensiero mi va solo a quel povero babbo che dopo tanti sacrifici(operaio turnista)…Mah via via e domani si ricomincia la vita…quella mimmina no però,ma che avrà fatto poi di male…boh!
Ciao Davidone
Francesca
Ottobre 18th, 2007 alle 08:58
la depressione è sempre presa sottogamba anche da molti uomini…che sbuffano alle lacrime di una donna.la depressione è un male serio, tangibile….le relazioni umane dovrebbero essere la cura…ma a volte le pasticche servono…..ma non scordiamoci mai,nemmeno una volta, di regalarci la gioia di un dialogo.
Ottobre 18th, 2007 alle 16:13
Sì, è difficile trovare parole, io quasi me ne vergogno di fronte ad una tragedia così, che non è la prima di cui abbiamo parlato anche qui nel blog. Però mi offrono lo spunto i commenti di Ferdinando Tacca ed ancor più quello di Anonimo. Noi non possiamo mettere sullo stesso piano le azioni commesse da persone… stavo per scrivere “normali”, ma sarebbe senz’altro contestato, diciamo allora sane di mente, e quelle compiute da malati. C’è una differenza profonda fra quello che rimarcava Manfre (il tizio a cui gli girano e appioppa una coltellata al primo che passa) e il dramma di Melania, Anonimo ce lo fa capire con la sua testimonianza.
Purtroppo, e non voglio con questo offendere i vari amici del blog esperti di faccende legali, dire “incapacità di intendere e di volere” è diventato a torto o a ragione sinonimo di assoluzioni dubbie e di facili scappatoie.
Ecco, il mio fiume di parole è terminato, ora vorrei solo lasciare una preghiera per la famiglia di Melania (lei non ne ha bisogno).
Dicembre 29th, 2007 alle 15:38
conoscevo la piccola melania…era la cuginetta della mia migliore amica…era un angelo…ti contagiava cn la sua solarità e rendeva luminosa una giornata buia.Eppure ha pagato x la madre.Non dico nulla su Giusy la conoscevo ma non sono nessuno per giudicarla e di certo non lo faccio su questo commento.So solo che la mia piccola mely mi manca tanto.Farà tanto male quest estate trascorrere le vacanze senza quel visino dolce,quegli occhi proffondi.TI VOGLIO BENE PICCOLA MELY…ti porterò x sempre nel mio cuore