Nessuna passione
Ormai sono vicino alla resa incondizionata: negli ultimi due anni ogni sera ho lasciato un quotidiano diverso in camera delle mie due figlie nella vana speranza che loro leggessero almeno i titoli e/o un paio di articoli.
Per un po’ ho anche provato a verificare se era successo qualcosa e le risposte sono quasi sempre state sconfortanti: quello che per me alla loro età era un piacere irrinunciabile (con i pochi soldi che avevo compravo due giornali) per loro diventava un obbligo, ed io una specie di professore che le interrogava, assolutamente imprevisto e proprio per questo ancora più sgradito.
Ora mi accorgo che sempre più spesso i quotidiani rimangono sul tavolo del soggiorno e capisco di aver perso.
Penso al mio passato e torno alla passione che animava gli anni settanta, quando tutto era molto più difficile di adesso, più pericoloso per la piaga del terrorismo, ma anche infinitamente più semplice da comprendere.
Il vero problema è la mancanza di passione, qualsiasi sia l’argomento su cui riversare quelle pulsioni che vadano oltre la sfera personale di affetti e amicizie: volontariato, spiritualità, bene comune.
A volte cerco di trovare argomenti di attualità coinvolgenti, ma si può parlare per esempio di politica, di questa politica a tavola senza scadere nei luoghi comuni?
E’ davvero molto difficile spiegare il perché di certe situazioni.
Stiamo lasciando ai nostri figli una vita piena di tecnologie straordinarie, in cui loro probabilmente camperanno oltre i cento anni, regaleremo un’esistenza quasi certamente (speriamo!) senza alcun problema per mangiare, ma sul resto converrà farci delle domande per capire dove abbiamo sbagliato.
Perché un mondo senza ideali a cui tendere (e non importa se poi resterai deluso), un mondo senza passione, senza qualcosa che vada al di là dei nostri sempre più grandi ed inutili bisogni quotidiani è veramente un povero mondo.
P.S. Forse una possibile via di uscita sta nel nostro impegno di genitori aiutati dalla tecnologia.
MagaRi spiegare un fenomeno terribile come l’Isis partendo da wikipedia e mettendoci dentro quello che sappiamo.
Costa fatica e tempo, ma qualcosa rimane…tra le pagine chiare e le pagine scure (che nessuno legge più).
Dicembre 13th, 2014 alle 07:40
Tutto condivisibile David, spero anche che non ci saranno problemi per mangiare ma visto in che direzione sta andando il mondo, con sempre meno risorse e sempre più persone da soddisfare, io non ne sarei così sicuro. Non mi riferisco alla mancanza di cibo in se, ma al fatto che secondo me stiamo tornando a un periodo buio, con alte probabilità di conflitti e guerre.
Sprro di sbagliarmi e di essermi solo svegliato storto.
Comunque sempre forza viola, a pancia piena o no.
Dicembre 13th, 2014 alle 08:32
Io sono del ’61 ed anche io vengo da una famiglia dove ogni giorno in casa c’erano due quotidiani.
Li portava mio padre, uno era un quotidiano politico l’altro sportivo dove lui faceva il corrispondente.
Ecco l’amore per la lettura, la passione che le risevo vengono da li.
Da quel piccolo grande gesto.
Continua come è giusto che sia.
Dicembre 13th, 2014 alle 08:48
Negli anni ’70 ero bambino e mio padre portava a casa 4-5 quotidiani, di linee politiche diverse. Mi ricordo che quello con il nome di un mare all’epoca si chiamava diversamente.
Io cominciavo a leggerli dal fondo (ovviamente) per leggere le imprese della Fiorentina a prescindere dalla classifica, per sapere se Antognoni aveva trascinato la squadra, se Casarsa aveva tirato un rigore con rincorsa brevissima, se qualcuno era riuscito a battere la Juve, se Panatta aveva vinto un torneo, se Mennea aveva battuto un record, ecc. ecc.
Proseguendo verso l’interno dei giornali si leggeva del rapimento di qualche giudice, dell’omicidio di qualche politico o poliziotto, di disastri aerei, di bombe, di crisi petrolifere, scandali internazionali, ecc.
Effettivamente era un mondo più semplice, dove per noi era un sogno ricevere in regalo la calcolatrice elettronica che faceva le quattro operazioni ed al massimo aveva la funzione di memoria, e le ore libere si passavano giocando a pallone oppure a tennis, a Subbuteo e quant’altro.
A scuola ho avuto la fortuna di avere un professore che ci obbligava a leggere i giornali con riferimento a determinati argomenti politico/economici scrivendo poi una relazione specifica. Questo si fa oggi nelle scuole? Non lo so.
Al di là degli orientamenti politici i giornali vanno letti e non solo le pagine di sport, anche se può essere noioso; i figli, i genitori e gli insegnanti devono capirlo.
Buone feste a tutti, Giampiero
Dicembre 13th, 2014 alle 09:03
Caro David, ho fatto la stessa cosa e con gli stessi risultati, anzi direi che mi sono spinto oltre: ho perfino ritagliato articoli di giornale con argomenti che sapevono fossero di suo interesse con esito positivo solo in pochissimi casi. Aggiungo inoltre che il problema non è limitato solo alla stampa ma esteso anche ai telegiornali. Non solo non li guardano ma quando sono costretti a farlo mostrano, nel migliore dei casi, insofferenza. Purtroppo il problema non è solo di mio figlio, di cui non posso lamentarmi troppo perché se gli chiedo chi sono i ministri dell’attuale governo, tre o quattro nomi giusti li azzecca, ma di una percentuale troppo alta dei giovani di oggi. Hai toccato il tasto della tecnologia, beh io credo che questa sia una delle cause, se non della situazione in generale, quanto meno della difficoltà di relazionarsi tra coetanei. Hai provato ad immaginare come si comporterebbero senza il cellulare? Comunque non abbattiamoci troppo e non gettiamo la spugna. Io cerco di non venir meno al mio compito di continuare, a intervalli temporali regolari, a stimolarlo (anche con domande dirette) su cosa si aspetta dal suo futuro, cercando di non fargli vivere esclusivamente il presente. Un saluto di speranza.
Dicembre 13th, 2014 alle 09:33
mi trovo nella stessa situazione, due figli 13 e 15 anni, io nato nel ’60.
sottoscrivo tutto quello che hai detto e non riesco a capire il perchè di questa non curiosità, di questo non appassionarsi.
loro mi dicono che sanno tutto perchè sono sempre connessi e gli arrivano tante informazioni; ma sono tutte superficiali, che viaggiano in poche parole senza approfondimenti che io ritengo aspetti essenziali.
la cosa che mi fa un po’ sperare è che anche ai nostri tempi sentivo discorsi simili dagli adulti.
Dicembre 13th, 2014 alle 09:43
Grazie David, anch’io, padre di due figlie, condivido le stesse preoccupazioni. Ritengo però che le risorse positive e la sensibilità delle persone emergano sempre nei momenti più difficili. I giovani, forse si poco appassionati, sono anche, da sempre, la parte più ricettiva e reattiva della società e quando ci sarà bisogno di loro sono certo che non ci deluderanno. Certo, se son gobbi non ci si dovrà aspettare valori straordinari… A parte gli scherzi, credo che sia molto bello affiancare ai temi della nostra amata fiorentina, altri spunti sulla vita comuni a tutti. Grazie per il bel lavoro che fai. Forza VIOLA sempre.
Dicembre 13th, 2014 alle 09:48
Un povero mondo abitato da povere creature
Dicembre 13th, 2014 alle 09:57
Caro dr Guetta,
A casa mia non è tramontato il sole un giorno che non venisse comprato il quotidiano.
E all’ora del telegiornale, ci poteva essere anche Italia Brasile, si vedeva il telegiornale.
Un ce n’era per nessuno.
Dai nonni invece, restii ai giornali e al televisore, ritenutolo oggetto diabolicamente fuoviante dell’intelligenza della persona ,(avevan la vista lunga i vecchi) erano innamorati della radio e del giradischi ; parliamo degli anni 60.
Si sentiva il radiogiornale, e poi la trasmissione delle 2o,”si fa sera” una chicca oggi incredibilmente vintage, e poi mi mettevano a letto, con il baldacchino e il veggio pieno di brace appeso sotto le coperte.
Ma prima le devozioni, rigorosamente ai piedi del letto, come costumava una volta.
Oggi un Padre Nostro e un Eterno Riposo prima di dormire non si dican più, si guarda le ultime whatzzappe al telefonino e poi si dorme sotto piumoni hitech ideati nella galleria del vento .
I tempi cambiano, pensate, ho appena visto uno spezzone di un film dove un omosessuale cita in giudizio un coatto perchè costui gli ha vociato “A frociacciooo!!!”.
Lui invece vuol esser definito solo “Frocio”.
Il pretore condanna il coatto con la motivazione che ” A frociaccio!” è dispregiativo, e si doveva limitare a definirlo più correttamente ” A frocio !”.
Si cambia di nulla vai!
Oggi, se tu pronunci le parole frocio o negro t’arestano.
Però ogni tre parole ci mettiamo “cazzo”, “faffanculo” e annessi e connessi.
Molto più politicamente corretto che negro o frocio.
Trentanni fa Mastelloni nel pieno del gradimento popolare fu bandito dalla Rai per una bestemmiuccia appena sussurrata, oggi si vedon delle cose in tv da urlo.
Si certo, noi avevamo più interessi all’agone politico, avevamo delle opinioni, oggi i ragazzi son più distaccati, ma la colpa è nostra e di ciò che abbiamo seminato.
Alle superiori fui espulso di classe e mandato in presidenza dalla professoressa di italiano con la quale ebbi un acceso diverbio perchè essa voleva andassimo a vedere il film Novecento di Bertolucci per poi fare un lavoro sull’antifascismo ; io le dissi che non intendevo foraggiare il cinema di sinistra e dovermi poi obbligatoriamente esprimere su considerazioni politiche anzichè letterarie per cui lei era pagata.
Eran idee, magari sbagliate, ma eran ideali.
(E qui lo dico e qui lo nego, quella professoressa ci insegnava a esser buoni cittadini prima che bravi studenti)
Oggi, un diciassettenne a quella professoressa avrebbe risposto che Novecento non sarebbe andato a vederlo perchè aveva da vedere la finale di X-Factors.
Ciò non toglie che i ragazzini di oggi per molti aspetti sian migliori di ciò che eravamo noi.
Ma il discorso è lungo, merita altre osservazioni.
A poi.
Le migliori cose a tutti
Immonda Bestia
Dicembre 13th, 2014 alle 10:08
Post bellissimo!
Detto questo forse un motivo c’è: il benessere!
Togli loro (non ai tuoi figli ma ai giovani) un po’ di quel benessere e vedrai che inizieranno a porsi alcune domande ed a cercare risposte (libri, giornali etc).
La domanda però è: “meglio questo benessere che porta le nuove generazioni al disinteresse o meglio avere meno benessere ed i giovani attori protagonisti”?
Insomma, è vero che si stava meglio quando si stava peggio?
Dicembre 13th, 2014 alle 10:10
quando ero adolescente, negli anni ’70, mio babbo, che era artigiano,la mattina prima di iniziare a lavorare usciva a comprare due giornali:la nazione e stadio.
L’edicola era ad appena duecento metri da casa eppure lui tornava sempre dopo almeno mezz’ora perchè nel frattempo si era messo a far due chiacchiere col giornalaio, col fornaio o con qualche amico che incontrava per la strada.
Oggi le notizie le leggiamo con lo sguardo fisso sul display,i giornali si stanno estinguendo e il nostro essere sociale lo manifestiamo su quegli assurdi social network, che sono in realtà la negazione del bisogno umano alla socialità.
Consegnamo ai nostri figli e nipoti un mondo tecnologico, affidabile e preciso come un computer; un mondo globale in cui la quantità stravince sulla qualità, e in cui ideali e passioni restano sullo sfondo. Molto sullo sfondo.
Chissà se loro se ne accorgeranno in tempo.
Dicembre 13th, 2014 alle 10:21
Condivido in toto .
Dicembre 13th, 2014 alle 10:25
A mio avviso il problema sta nella demonizzazione delle ideologie. Alla fine la politica è diventata un ring dove si battono persone identiche le une alle altre, e quindi l’interesse sociale e civile è venuto meno.
Dicembre 13th, 2014 alle 11:07
purtroppo questa mancanza di ideali non alberga solo nei ragazzi, è anche dentro la gente della nostra età David.
Dicembre 13th, 2014 alle 11:37
All’inizio la pensavo come te, poi mi sono sforzato di guardarla dal loro punto di vista e mi sono accorto che non è così. Quando comprai il primo disco di Jimi Hendrix mio padre mi disse che lo dovevo buttare via. Più o meno è lo stesso salto generazionale.
Dicembre 13th, 2014 alle 11:39
David insisti.Verrà il Giorno in cui ,quasi come per magia,le tue figlie sfoglieranno i quotidiani, magari sul loro computer, ma li leggeranno. Perchè se hai inculcato in loro il seme della curiosità,del senso di appartenenza ad una comunità,della necessità di sapere perchè e per chi si vive quel seme senza dubbio darà i suoi frutti. un abbraccio da un tifoso viola in esilio tra i gobbi.
Dicembre 13th, 2014 alle 11:41
Ma a cosa si dovrebbero appassionare le giovani generazioni se i loro predecessori hanno fatto di tutto per svuotare di contenuti e di significati intrinseci l’intima essenza che governa gli ideali,le passioni ,le ideologie ??……….è ovvio che se si parla di politica a tavola si cade nel luogo comune, semplicemente perchè la politica attuale è diventata un luogo comune, come lo è diventato lo sport,le religioni e così via……..ma la colpa di chi è la loro o di chi li ha preceduti e ha attivamente partecipato in prima persona a determinare questo stato di cose ??
a parer mio hanno capito l’ambigua vacuità odierna che li circonda e ne stanno prendendo le debite distanze ,un giustificato disinteresse razionale che li fa avvicinare più ad un mobile-phone che ad una tessera dell’arci……….e non siamo contenti??…..questa si chiama evoluzione..
lasciamoli crescere in pace io un ragazzo di oggi non lo cambierei per nulla al mondo con uno degli anni ’70 o ’60 per fortuna l’evoluzione Darwiniana continua inarrestabile e non può che portare ad un incremento della sensibilità e delle capacità cognitive dell’individuo,a patto che i genitori sappiano accettare serenamente l’inevitabile trapasso generazionale e la finiscano di pretendere o impostare modelli precostituiti per i loro figli affinchè vivano una vita simile a quella che hanno vissuto loro………se fosse stato sempre così adesso saremmo ancora all’età della pietra…..
meglio uno che si interconnette di uno che piazza bombe per fini ideologici
Dicembre 13th, 2014 alle 11:50
Per me sbagli giornali, provo a tirare a caso: Repubblica, Nazione o Corriere Fiorentino? Se ci ho dato non posso biasimarle. Se li evitano hanno più che ragione, sul web si trovano notizie più imparziali e meno pilotate. I tempi sono cambiati e questo è dovuto al livello culturale medio di oggi rispetto agli anni 70, gli analfabeti sono praticamente scomparsi e quindi è più difficile far passare per buone simili sciocchezze, almeno nelle nuove generazioni. Oggi Comunismo o Fascismo, se per assurdo non fossero mai esistite, avrebbero trovato pochi sostenitori, per fortuna aggiungerei, perché il livello culturale raggiunto dalla media non consente a quegli ideali di prosperare ma viene ineluttabilmente scartato a priori. Infatti quelle idee le riscontriamo solo da una certa fascia di età in su raramente nei ventenni o trentenni. Ti immagini oggi un Mussolini a decantare la forza bellica Italiana e far sfilare gli stessi 20 carri armati per 20 volte, senza che nessuno se ne accorga? dopo 2 ore è sputtanato sul web! Oggi, in determinati casi, la menzogna ha vita breve, come probabilmente i quotidiani che gli propini, perché cio che gli fai leggere la sera è già stato smentito dal web la mattina……
Con immensa stima, da Vecchio a Vecchio, Fabrizio.
Dicembre 13th, 2014 alle 12:11
forse i giornali non si leggono abbastanza perchè sostituiti dal bombardamento televisivo.
oggi a differenza di ieri ci sono almeno un decina di tg nelle ore pranzo e cena.
nel pomeriggio ci sono programmi tv che entrano a gamba tesa su i fatti che più solleticano la curiosità Italiana,siano essi rapimenti,ruberie,omicidi di minori ed ora nello specifico femminicidi.
il tutto apparentemente gratis…
mentre per il giornale bisogna uscire per comprarlo,va letto,va ripiegato,va buttato poi nella carta e non nell’organico…una volta serviva anche per avviare il fuoco nelle cucine economiche,per pulire i vetri,per metterlo sotto il maglione quando faceva freddo in moto o in bici,qualcuno ostentava la testata riponendolo nella tasca del cappotto o dell’impermeabile…
insomma vita dura per la carta stampata,oggi poi con Internet le notizie sono rapidissime,quasi in tempo reale, invece i giornali quando escono sono gia vecchi di almeno 12 ore.
purtroppo non vedo futuro per la carta stampata.
mio nonno comprava il corrierone perchè avendo più pagine degli altri quotidiani allo stesso prezzo,aveva più carta per quando governava i canarini…
comunque nostalgia non fa rima con tecnologia.
Dicembre 13th, 2014 alle 12:20
‘ Temo quel tempo in cui la tecnologia avrà superato e sostituito la nostra umanità. Avremo un mondo popolato da una generazione di idioti.’
Credo che quel tempo sia arrivato…
Dicembre 13th, 2014 alle 12:21
Non e’ il caso di trarre conclusioni affrettate sul futuro, perche’ penso che nelle nuove generazioni ci sia molto di buono. Per farlo
emergere bisogna educarlo a valori sani: il primo passo e’ farlo
con l’ esempio, il secondo con il trasferimento degli strumenti di
conoscenza che servono a leggere il mondo. Peraltro e’ difficile
pensare che questo sia un percorso facile se i modelli culturali
sono Gli Amici di Maria De Filippi, Il Grande Fratello e X Factor.
L’ educazione al dovere e alla consapevolezza che il raggiungimento
di obiettivi richiede impegno massimo e tante energie (oltre alla
consapevolezza di se’ stessi e degli altri) purtroppo e’ pura metafisica nella nostra società. E’ il caso di riappropriarsi
di questi valori e di questi percorsi non tanto per noi stessi, ma
per riuscire a trasmetterli anche ai nostri figli. Come si fa?
Semplice, si esce da questa “palude dell’ incultura” e si cambia il mondo, insegnando ai nostri figli che il bene piu’ prezioso e’ pensare con la loro testa in modo informato e giudizioso.
Quindi, caro David, insisti con lo stimolo a leggere: scommetto che
un giorno si accenderà la scintilla perche’ i tuoi figli vivono in una
famiglia sana e quindi affondano le loro radici nel terreno giusto
per sbocciare, quando sarà’ il momento.
Dicembre 13th, 2014 alle 12:29
Sveglia il mondo è cambiato. Prova ad andare fuori da qualsiasi scuola. Mediamente un qualsiasi ragazzino di oggi ci fa pelo e contropelo rispetto a quello che eravamo noi 25 anni fa. Non è detto che leggere meno giornali e guardare meno tg sia un male. Anzi.
Dicembre 13th, 2014 alle 12:38
Straquoto Bekke post 17
oggi uno come Mussolini farebbe ridere anche i polli non perchè aveva la testa sproporzionata rispetto al resto del corpo ,quindi per motivi prettamente anatomo-morfologici,ma perchè le sua perversa e distorta visione della vita sarebbe considerata inaccettabile,intollerabile,rifiutata da tutti gli esseri dotati di facoltà di pensiero e di una basale attività spirituale,mentre 70 anni fa veniva non solo accettata ma addirittura sostenuta ed enfatizzata dal popolo accecato e manipolato dal proprio senso di frustrazione e povertà di mezzi(sia economica che mentale)………stiamo crescendo un c’è che dire e questo non mi sembra un problema,il progresso e le tecnologie servono anche a questo a diffondere la cultura e la consapevolezza in un nanosecondo e quindi ad agevolare l’apertura di squarci di luce tra le tenebre dell’ignoranza e le nuove generazioni lo hanno capito e se ne faranno buon uso riusciranno ad evitare i BIG MISTAKES di cui la storia umana è tristemente infarcita
Dicembre 13th, 2014 alle 13:05
Si, oggi il Web è la verità, altro che i giornali!
Sul Web finalmente sappiamo la vera verità e ci facciamo pure la vera cultura odierna.
L’altro giorno a un servizio girato all’uscita di una scuola media intervistavano i professori e mezzi non sapevano il teorema di Pitagora.
Altri mezzi non sapevano qual è il fiume più lungo del mondo o la capitale della Svezia.
La chicca ?
Qualcuno ha padellato 7×8.
Chi ha detto 48, chi ha detto 36, uno scempio, l’armata delle tenebre.
Andate a vedere , altro che le barzellette sui Carabinieri.
Ma chissenefrega.
C’importa sega.
Questi sanno spedire una E.mail e sanno registrare un programma su My Sky.
Cazzarola! vuoi mettere!
Si prosegue?
Ovvai!
Si si, si si. Ebbene si.
Il dado è tratto.
Il web ci risolve il problema della disinformazione e dei giornali pilotati.
Peccato solo che le notizie più viste, lette e commentate , anche questa settimana sono :
A- il battibecco Paola Perego-Nina Moric B- il video della morte in diretta del povero Mango ripreso col telefonino da uno spettatore durante il concerto.
C- quel gatto che si è intrufolato in un negozio e s’è pappato mille euro di caviale.
Lui si la sa lunga , mica i gatti del professor Pestuggia 😉
Viva il web, in vino veritas.
Le migliori cose a tutti
Immonda la Bestia
Dicembre 13th, 2014 alle 13:29
Le notizie oggi ti arrivano sul cellulare o tablet in tempo reale… Comunque la mattina prima di entrare in ufficio il gusto di leggersi la Nazione a colazione non me lo toglie nessuno
Dicembre 13th, 2014 alle 13:36
Antonello dice una cosa che mi stuzzica assai.
Oggi, se tu pronunci le parole frocio o negro t’arrestano.
Mi concentro sulla seconda, dove il politicamente corretto de noantri ha fatto più danni della grandine.
Negro in italiano viene dal latino nigrum, che vuol dire semplicemente nero. Senza alcuna accezione dispregiativa.
Tant’è che fino a tutti gli anni ’70 è parola di uso comune, priva, per l’appunto, di contenuti offensivi. Ricordo, a mò di esempio, che il babbo di Pippi Calzelughe si fregia del titolo di “Re dei negri” dell’isola di Taka-Tuka. E, ancora nei primi anni ’80, Vasco Rossi ci spiega come, per colpa di Alfredo, sia scappata con il negro, la troia.
Poi, chissà come, negro, parola che esisteva già nel nostro vocabolario, diventa la traduzione dell’americano nigger, che invece ha una forte connotazione dispregiativa.
Dicembre 13th, 2014 alle 13:57
Noi siamo il risultato di un modello di vivere sbagliato,perché la natura dell’uomo è sbagliata,lo scopo dominante per molti è il profitto ,la materia,il consumismo e perdiamo il senso del tempo inteso come: qualità , riflessione ,spiritualità . La lettura poi è straordinaria perché ti sa portare se vuoi in posti straordinari.Leggere è evasione e conforto,ma è solo un piccolo aspetto di quello che possiamo fare, dobbiamo alleggerire il nostro carico di cose inutili e riscoprire il bello nelle cose,tipo camminare senza una meta precisa in paesi remoti,conoscere nuove culture e rispettarle,certo così facendo non rivoluzioneremo la società, ma noi stessi,poi il resto vien da sé .Riporto il pensiero di un noto fiorentino: I libri sono stati i miei amici,perché non c`è di meglio che viaggiare con qualcuno che ha fatto la stessa strada,che ti racconta com’ era per poter paragonare, per sentire un odore che non c`è più, o che c`è ancora.Dopo il mio grande amico è stato Ossendovski.Quando lui descrive-con un trasporto!- nella piana stupenda dei mongoli intorno a Urga l`odore di una certa erba che ho subito identificato, perché i mongoli la seccano e ne fanno incenso per i loro templi,sono andato a cercare quell’erba e fra le pagine del libro in cui Ossendovski ne parla ne ho messo a seccare un mazzetto,e sai ,è come se vivesse con me. In quel momento Ossendov ski riviveva.Ed è la mia speranza che fra cinquanta, cent`anni qualcuno ritrovi per caso un mio libro in una vecchia biblioteca e,non sapendo chi sono stato,cominci a leggere e mi riconosca, riconosca un sentimento, qualcosa che lui ha vissuto in quello stesso paese. E in quel momento io rivivro` un piccolo momento di eternità. (Tiziano Terzani).
Dicembre 13th, 2014 alle 14:19
Immondo poeta però perdonami se il teorema di Pitagora l’avessero digitato sul web sarebbe uscito in un secondo e anche con la giusta definizione e dimostrazione e così quanto fa 7X8,invece di chiederlo al prof. (anche perchè non lo sa)………quindi tutto dipende dall’uso che se ne vuole fare……certo se lo si utilizza per commentare il battibecco tra le due signore………un ci siamo (ma de gustibus….)….,però spesso gli stessi giornalisti che scrivono sui giornali scrivono anche sul web quindi la distinzione non si pone l’importante è saper scegliere,ma non possiamo dire che con il web abbiamo fatto un passo indietro almeno per quanto riguarda l’accelerazione dell’informazione e l’attendibilità della notizia……un esempio se uno mi scrive una bufala sul giornale (come si faceva ai tempi di quelli di regime o filogovernativi) come faccio a sapere se coincide con la realtà o se mi stanno pilotando??
invece sul web proprio perchè ci si collegano tutti posso sempre verificare eventuali controparti e smentite…..non mi sembra una marcia indietro…….se poi desideriamo un pò di sana nostalgia vintage facciamola per le auto quelle si che meritano più rispetto di quelle attuali…….a buon intenditor….
un caro saluto
comunque il quadrato costruito sull’ipotenusa è sempre uguale alla somma…….eh…eh…….vado a vedere sul web…….see you later
Dicembre 13th, 2014 alle 14:35
Leggevo i quotidiani ancor prima di saper leggere perché mio nonno mi portava i fumetti a casa e li metteva li.
Io guardavo le figure e sognavo, poi lui tornava a casa ed io gli portavo i fumetti come un cagnolino le ciabatte.
Lui me li leggeva e me li lasciava, io rimettevo insieme parole e figure.
Con un fumetto ci campavo quindici giorni finché mi portava con se a rivendere l’usato e comprarne di nuovi (usati) da quello strozzino al mercato che me ne dava uno ogni due.
Adesso leggo un libro la settimana e tre quotidiani al giorno
Sarei contento di ottenere la metà dei risultati, a partire dai miei figli.
Grazie nonno, dovunque tu sia.
Dicembre 13th, 2014 alle 15:20
Perché Babbo compri La Repubblica e non la Nazione? Con uno ti informi con l’altro leggi i necrologi.
Perché si vede il TG2? Un minimo di informazione se no ci sorbiamo mezz’ora di veline.
Era tutto molto più semplice, più identificabile.
C’erano 2 canali televisi, 2 canali radio, un quotidiano locale e l’informazione arrivava dai giornali nazionali e soprattutto dai periodici dove scrivevano i grandi giornalisti reporter come Terzani, Fallaci, Cederna che ci aprivano gli occhi sul Mondo e sull’Italia.
Oggi le fonti sono molteplici da Tv, Radio e Web ma è come una grande marmellata con lo stesso sapore dove è sparito il giornalismo di inchiesta.
Quando ci sono stati i fatti di Tor Sapienza e’ seguita una settimana in cui tutti a trattare del degrado delle periferie invase da immigrati con i populisti della situazione che gridava che lo Stato elargiva agli immigrati 40 euro al giorno e nessuno a mettere il naso nel mondo cooperativo
che gestiva il flusso degli immigrati, fino a quando un magistrato a messo nel gabbio chi ci speculava sopra.
Poi ci si stupisce che il sig. Buzzi che gestiva la cooperativa che fatturava 100 milioni con immigrati e rom aveva ucciso il suo socio con 30 coltellate, che il Sig. Odevaine che aveva cambiato il nome da Odovaine quando era stato condannato per spaccio e emissione di assegni a vuoto, a cui gli Stati Uniti avevano negato il visto d’ingresso, era stato vice capo gabinetto di Veltroni, capo dei Vigili Urbani della Provincia di Roma e lavora al Ministero al dipartimento immigrazione.
I miei figli come quelli di David non toccano un giornale, non si appassionano a una notizia e quando gli chiedo perché non si interessano a niente? Meno male che voi vi siete informati
Dicembre 13th, 2014 alle 16:01
GRANDE IMMONDA BESTIA
Dicembre 13th, 2014 alle 16:21
XIB del 23
guarda che quando ho fatto il militare,avevo sotto di me un sardo di Ozzieri,certo Frau Salvatore, che non solo non sapeva ne leggere ne scrivere,ma non conosceva i soldi…potrei raccontarti cose incredibili al riguardo.
in che anno eravamo? nel 1970.
Dicembre 13th, 2014 alle 17:02
Concordo Direttore questo è il sinergismo di cui abbiamo bisogno
un uso consapevole delle tecnologie può e deve essere guidato dal genitore(a patto che sia costruttivo e proteso verso il futuro,l’amarcord per quanto piacevolmente rievocativo per se stessi non penso sia sempre rispettoso dei nuovi stati d’animo che si materializzano nei figli di oggi), perchè solo così può essere indirizzato verso un buon fine ………la generazione attuale ha la fortuna e i mezzi per godere di maggiore libertà espressive rispetto alle generazioni precedenti, perchè sprecare questa occasione……..o peggio ancora gestirla male
Dicembre 13th, 2014 alle 17:05
Che sui giornali insegnino matematica o cultura generale mi è nuova, di norma prime 5 pagine di politica pilotata a secondo del direttore o meglio dell’editore, 5 pagine di disgrazie con pseudo interviste a pseudo parenti con pseudo risposte scelte fra le più pseudo sconvolgenti, 5 pagine di belle fighe e fighi che si sposano separano si accoppiano e prosperano solo fra di loro, 5 pagine di sport di cui a seconda della testata pochissime sulla Fiorentina e con notizie sempre lette e rilette il giorno prima…. ah per chi critica il web ricordo che siamo su http://www.davidguetta.it, no tanto per precisare, e c’è più informazione e scambio culturale su questo blog che su tutta La Stazione… La Fazione…..La Frizione… La Nazionke …. insomma lì s’è capito….
Dicembre 13th, 2014 alle 18:42
@ Maladetto,
anche oggi, una magia.
Ti adoro.
Mi surclassi sempre, accidenti a te.
Comunque oggi ho letto dei post che eran delle chicche, sgorgate dal cuore, e confezionate con gran classe.
Questo blog tolti i soliti scarponi e i rissosi a volte è una biblioteca.
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@ Violetviper,
te le ricordi le ricerche che si faceva a scuola?
Secondo te si apprendeva di più e si imparava a studiare meglio sfogliando le vecchie enciclopedie o con le ricerche copia-incolla che fanno adesso?
E dei compiti in classe o delle versioni di greco e latino che ora scaricano dal computer ?
Ma reggiti forte vipera : torno ora dalla partita Prato-Grosseto : tra titolari e riserve c’eran oltre trenta atleti in campo.
Marianna cane, un ce n’era uno con gli scarpini neri.
Neanche uno, no, voglio dire, qui s’è perso il capo.
Un tourbillon di fuxia, rosso, gialli e verdi acidi, arancioni fosforescenti, lilla, bianchi candidi insomma, pareva d’essere alle giostre.
Voglio essere vintage fino all’ultimo e rivoglio le scarpe nere.
Parlo di questo per arrivare ad un concetto :
gli scarpini son come la vita : voglian tutti esser originali e alla fine son tutti omologati .
E il vero originale è colui che si accontenta di essere nella norma.
Ecco, la norma.
La norma di essere moderatamente se stessi, passo dopo passo, senza dover pagare il tributo altissimo al frenetico cammino tecnologico del progresso a tutti i costi.
Già, progresso.
Considero il progresso come la luce che si può spengere da un momento all’altro mentre sto scendendo le scale.
Ovvero, sto pronto con i miei vecchi fiammiferi di legno.
Chi? Il progresso?
Bella fia,si.
Se mi porta l’aria condizionata lo gradisco, se mi porta la gente chiusa a chiave in casa davanti ad un computer mi impaurisce.
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@ Cumanasibilla
Hai fatto un report ineccepibile e storicamente veritiero.
Aggiungo, che la fine migliore dei giornali forse è quella di essere messa in fondo ai bidoni dell’organico d’estate, per assorbire tutto il liquido delle bucce di cocomero che sgrondano sempre copiosamente.
Anche noi un giorno ci metteranno in mezzo ai giornali vecchi e sbiaditi ; in fin dei conti,ohimmene, anche noi un giorno saremo come cocomeri che sgocciolano copiosamente.
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@ Andrea da Lucca,
lei ha ragione, i computer ci stanno per fagocitare.
Il tempo di ALL 9000 è vicino.
La nostra Odissea 2001 è alle porte.
I nostri computer ormai sono creature.
Ci pensi; si parlano tra se, si ammalano, si aggiornano,si riproducono, si evolvono, tra poco fanno anche la Prima Comunione.
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@ Nippo
la tua domanda “si stava meglio quando si stava peggio”? è oggi la vera domanda dell’uomo.
Ormai questa domanda ha soppiantato per complessità , aspettativa e antologia la domanda “chi siamo, da dove veniamo, e dove andiamo”?
Sa cosa ci salverà ?
L’amore.
I computer non amano.
Non fanno le notti in bianco per un figlio con la febbre o trecento chilometri per andare a trovare la donna amata.
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@ Shimon,
tienti forte :
o quando Fausto Leali cantava “Angeli negri”?
Ti metto solo la prima strofa,
senti che cicce :
“Pittore ti voglio parlare
mentre dipingi un altare.
Io sono un povero negro
e di una cosa ti prego,
pur se la vergine è bianca,
fammi un angelo negro.
Tutti i bimbi vanno in cielo,
anche se son solo negri”
T’ha capii?
O cantala ora se ti riesce.
Eppure era proprio un inno all’ uguaglianza davanti agli uomini e a Dio.
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Scusate, abuso sempre della vostra cortese pazienza.
Immonda Bestia
Dicembre 13th, 2014 alle 18:54
david non mollare, continua con i quotidiani, continua con qualsiasi cosa sia leggibile, e cartacea. Non vuol dire non far parte di questo mondo, vuol dire trasmettere la voglia di mettersi a sedere e parlare,comunicare, intendersi, apprezzarsi, o anche non piacersi. In una parola: usare il cervello. Anche i miei figli sono tecnologici ma parliamo, leggiamo, comunichiamo….e non mangiamo con la tv accesa. mai. tu continua a lasciare quei quotidiani, tra qualche anno se ne riparla.
Dicembre 13th, 2014 alle 19:24
Secondo me il problema è cominciato da lontano con l’arrivo dei primi calcolatori portatili, i famosi Texas Instruments (led rossi, autonomia ridicola) che costavano una cifra e facevano solo le 4 operazioni e la radice quadrata se ben ricordo. Un sacco di ragazzi faceva i calcoli lì sopra e se sbagliava a pigiare un tasto o una virgola non se ne accorgeva e prendeva sempre per buono il risultato che gli veniva, così 63,213 oppure 6,3213 oppure 0,63213 uno valeva l’altro: in questa maniera non facevano lo sforzo (minimo) di calcolarsi l’ordine di grandezza del risultato totale perchè “la calcolatrice non sbaglia”. Si demandava ad un pezzo di plastica la responsabilità di un calcolo per pura PIGRIZIA MENTALE, col risultato che, ad esempio, uno che conoscevo, laureato di 24 anni (quindi non un pischello) con 110 in Economia e Commercio ad una selezione per entrare in banca (d’Italia, credo) fu scartato perchè aveva sbagliato un calcolo, pur avendo usato la calcolatrice (autorizzata, beninteso): se ben ricordo aveva calcolato un interesse del 61 % invece del 6,1 % con le conseguenze facilmente immaginabili (miliardi in luogo di milioni). Quando gli fu fatto rilevare dalla commissione obiettò: “..ma la calcolatrice mi dava quel valore!” come dire che non era colpa sua, scossero la testa e lo fecero accomodare.
Io ho fatto il classico ma al primo anno di università (chimica, 1968!) ci insegnarono l’uso del regolo che ti dava solo le cifre significative ma l’ordine di grandezza dovevi calcolartelo da te, per 63 per 2,18 a occhio sapevi che ti doveva venire circa 120 e col regolo si leggeva 137 e con sforzo 3 per cui il risultato era 137,3. Voglio dire che se un bischero con la calcolatrice impostava 63 per 21,8 sbagliando a mettere la virgola otteneva sì la sequenza giusta e completa 13734 ma sbagliata. Il regolo era fino ad allora l’unico attrezzo portatile per fare calcoli e lo usavano tutti, ingegneri, geometri, insegnanti, etc..
Poi sono venuti i PC, i tablet etc.. e cosa anche più preoccupante gli ebook reader: premetto che sia io che mia moglie (grande lettrice di libri, povera donna, che altro deve fare?) ne facciamo uso perchè per leggere a letto o da portarsi in vacanza sono spesso più comodi di libri tavolta grandi pesanti ma il fascino del cartaceo e della pagine da sfogliare e del segnalibro non ce l’hanno. Se trovo qualche ebook che mi piace particolarmente poi me lo compro di carta e me lo metto in libreria.
Ci sarebbe poi da parlare anche della colossale ignoranza della lingua italiana che hanno i ragazzi d’oggi, per forza! se a mano non scrivono più nulla tranne che il nome e cognome per la firma come si può pretendere che sappiano l’italiano? ma sarebbe lungo e sono stato anche troppo palloso, me ne scuso.
Dicembre 13th, 2014 alle 19:41
Non ho capito una cosa, ma tu colleghi la mancanza di ideali e passioni alla lettura dei quotidiani???
Io ho 30 anni ed ancora non riesco a far capire a mio padre, che mi ha insegnato tantissimo, che i giornali servono solo a far fuoco.
Per fortuna il fatturato sta calando di anno in anno ed a breve scompariranno.
Io nel tempo libero vado a farmi una bella camminata in montagna, o palestra, ascolto della bella musica, leggo un bel libro, romanzo, saggio o cazzata, guardo un bel film, faccio all’amore con la mia splendida moglie, ma tv e giornali, intesi come informazione per me non esistono più!
Una ventina di minuti di info sulla politica, direttamente alla fonte (sito web di camera e senato) ed un pò di cronaca locale, sempre sul web e stop. il resto è detto poco sopra.
Dicembre 13th, 2014 alle 19:52
il ruolo dell’educatore…testimone testardo e coerente che con fatica semina. Altri raccoglieranno.
La figura del “maestro”, del “buon” maestro…
Ogni generazione fa i conti con i propri limiti, prima o poi.
I mezzi tecnologici che i ns ragazzi hanno a disposizione, senza nessuna “fatica”, sono importanti e direi…culturalmente illimitati. Puoi leggere, sapere, approfondire di qualsiasi argomento e materia, e non importa nemmeno uscire di casa…
La passione come le relazioni umane richiedono un “qualcosa” di diverso, che non è così immediato, a portata di mano, così facile. E li che si nota un deficit…fatto di superficialità, approssimazione e solitudine? Sapere quello che “siamo” e “cosa” vogliamo (passioni) richiede pazienza, fatica, impegno e un “maestro” (buono) che aiuti questi ragazzi in quel percorso che è la vita, la loro. Sempre F.V!!
Dicembre 13th, 2014 alle 21:34
Ma perché dovrebbero essere interessati a leggere un giornale? Ci hanno tolto tutti i sogni, ideali, speranze. Ci sentono tutti i giorni maledire politici, industriali, sindacalisti per come ci derubano. Ci sentono dire che i giornalisti son di regime, che tirano il carro fin dove vuole il padrone. Perché dovrebbero appassionarsi a questo schifo?
Dicembre 13th, 2014 alle 21:50
Parlo per me.
Il giornale non ha perso peso per colpa di Internet, ma per colpa di se stesso.
Il giornale prima informava, principalmente informava. Eppure la TV che dava le notizie all’istante c’era già. Però il giornale informava e, solo dopo, commentava.
Oggi il giornale non informa più perché quando il quotidiano esce, la notizia è già digerita, quindi spesso la dà per scontata, e se non conoscessimo già i fatti spesso non li capiremmo neppure.
Il giornale oggi è un’appendice della campagna elettorale, che troppo spesso svolge un compito di puro lavaggio del cervello, cambiando costume e fisionomia alla notizia fino a farla diventare del colore che piace al partito padrone.
Ho smesso di leggere questi giornali, ho smesso di farmi il sangue cattivo leggendo frittate rigirate, encomi e valorizzazioni di pseudo intellettuali tesserati, mentre le vere persone di valore hanno (quando c’è spazio) un trafiletto, ho smesso di leggere bugie supercazzolate e poi rettificate, mostri sbattuti in prima pagina e poi dimenticati al momento dell’assoluzione, spazi venduti a chi se lo può permettere e via discorrendo.
Mi è capitata per le mani Repubblica un paio di giorni fa, diceva che i risparmi degli italiani sono aumentati (!!).
E mi chiedi perché non compro più il giornale?
Dicembre 13th, 2014 alle 23:24
Bel post.
Dicembre 13th, 2014 alle 23:56
Shimon e Immonda, vi adoro. Opinioni diverse arricchiscono tutti. Per questo leggo, quando e se posso, tutti. Leggere i quotidiani o guardare i TG, ascoltare i notiziari e i commenti alla radio, cercare notizie in rete fa parte dello stesso processo di apprendimento e di sete di sapere… Peccato che manchi la passione. Peccato che non si abbiano più occasioni di confronto. Mancano i luoghi (la piazza – i circoli) e i tempi (dopo scuola, dopo lavoro, dopo cena). Siamo tutti di corsa. Non si ha più il tempo per appassionarsi a qualcosa che c’è subito qualcosa di nuovo. I morti non ci fanno più riflettere, le buone azioni non fanno audience, c’è solo rincorsa allo scoop, a chi urla di più. Occorre lo spazio e il tempo per riprendersi le idee. SPAZIO E TEMPO.
Dicembre 14th, 2014 alle 00:19
Forza Leonard Bundu!!!
Dicembre 14th, 2014 alle 00:33
David,
A quei tempi leggere un quotidiano era l unico modo x sentirsi parte del mondo x avere la benche’ minima notizia, oggi sono un plus, basta accendere un telefonino la mattina e sei gia informato su ttutto, e non c’ e’ bisogno di andare sui siti dei quotiziani, ma bastano un FB o Twitter x avere notizie di ogni tipo
Dicembre 14th, 2014 alle 03:15
Se tutta l’essrnza degli “ideali” portano a questa italia e chi ci rappresenta solo.a pensarci mi fa rabbrividire. Forse a nn pensarci allungano la.vita. L’apoteosi di tutto.questo e’ raggiunta dall’espressione piu’ retriba rappresentata da renzi e da tutto il marciume e delinquenza che rappresenta
Dicembre 14th, 2014 alle 05:19
Quoto Lorenzo 37, cosa c’entrano i quotidiani con le passioni?
Io ho un sacco di passioni, inclusa la lettura, ma (di nuovo come Lorenzo) con le “news” ho chiuso davvero.
Siamo letteralmente bombardati di news è praticamente impossibile starne fuori, anche volendo.
Io ho addirittura rinunciato allo smartphone quando ho cominciato a sentire puzza di assuefazione.
Sono tornato al Motorola V3 (quello a conchigla, bellissimo), senza internet.
Sto da Dio.
Molto dura all’inizio, ti senti perso, ma ce l’ho fatta.
Il cellulare è necessario, internet sul cellulare no, penso addirittura che è pericoloso, per quelli come me perlomeno, che non riescono a gestirlo, cioè ad usarne solo il buono (che senz’altro c’è) ed usarlo nei momenti giusti… mi capitava di pisciare leggendo le news, chiudermi nel bagno al lavoro per guardarmi la Fiorentina in streaming, una volta sono cascato per le scale con mia figlia in braccio perchè le scendevo guardando il telefono… davvero, ma si può??
Forums, Blogs (con tutto il rispetto), aste online, porno (eh sì), e soprattutto (appunto) inutili news, rigorosamente aggiornate al secondo: tutta roba buona soltanto a far perdere un sacco di prezioso tempo, a distoglierti dalle cose importanti, dalla famiglia, dal lavoro, dalla vita reale.
Per quanto riguarda le tue figlie, sto con loro: troppo brutte le notizie, mettono di cattivo umore, meglio darsi ad altre “passioni” …penso che ognuno abbia i suoi tempi… aspettale!
Dicembre 14th, 2014 alle 07:40
Io ricordo ancora nitidamente il primo giornale sfogliato … mmm trattassi di tuttosport e lo rubai a mio padre dalla macchina una fredda mattina d’inverno ( quando l’inverno era inverno mica come adesso … ) del 1978 …lo portai in classe e prima di iniziare la lezione di seconda elementare lo sfoglia avidamente e curiosamente in cerca di notizie del mio idolo di allora … Ovviamente entrò poi la maestra che lo ripose amabilmente in un cantone con la promessa di ridarmelo nell’intervallo … Mmmmm perdonatemi ora viene il bello … quel giornale era Tuttosport e il mio idolo da bambino era Gaetano Scirea …. Sbagli di gioventù ….
Umberto Alessandria
ps Noi ci siamo allontanati dai giornali per pigrizia … i giornali si sono allontanati da noi per Marketing …
Dicembre 14th, 2014 alle 07:48
Si, quello che scrivi è giustissimo, ma anche volendo prescindere dall’anacronismo del quotidiano stampato, che credimi scoraggia anche un quarantenne di questi tempi, non è che, in generale, forse sono ancora un po’ giovani per appassionarsi(?) alla cronaca? Un saluto.
Dicembre 14th, 2014 alle 09:46
David buongiorno
io ho solo qualche anno più di te
i tempi cambiano.
a casa mia il giornale si vedeva la domenica ed era la nazione, in quanto giornale di firenze.
io sono cresciuto a “grillo canterino” e “storia illustrata”
poi è arrivata la televisione che ti dava le notizie su un canale solo, dopo arrivò il secondo canale e c’era tribuna politica con moderatori che quelli di adesso non sono degni di legargli le scarpe e sopratutto politici che magari si pigliavano le mazzette ma certo non si compravano i gondoni con i nostri soldi.
adesso sei bombardato di notizie e la teconologia ha fatto passi da gigante.
i nostri nonni dicevano, copiando Bartali, “l’è tutto sbagliato l’è tutto da rifare” e noi ora diciamo lo stesso…
ma guarda che i ragazzi di oggi sono molto più informati di noi, solo che sono talmente assuefatti dal bombardamento di notizie che sembra non ci facciano caso.
e per la lettura, non ti preoccupare, aspetta qualche anno.
mio figlio odiava i libri, era una lotta fargli leggere quelli che la scuola gli imponeva (ma non ti ricordi che per noi era la stessa cosa quando si dovevano leggere per forza i promessi sposi e il gattopardo?). adesso a 25 anni, laureato e con un lavoro (grazie a Dio) l’ho trovato con in mano l’Orlando Furioso. alla mia domanda: ma che fai leggi le recensioni dei vari capitoli? mi ha risposto: no babbo, leggo tutto, anche i canti in rima!
ed ora c’ha sul comodino la Divina Commedia…
saluti a tutti e forza Viola
e meno male che il cesena non c’ha un altro Walter Schachner…sgrat sgrat
Dicembre 14th, 2014 alle 11:19
CHI SEMINA VENTO….
Raccoglie tempesta,recitava il proverbio
e bene o male è la metamorfosi dell’nformarsi,che sta nella forbice tra noi ed i nostri figli.
Oggi,naturalmente ,nessuno più si sognerebbe di comprare quotidiani,abbiamo il mondo a portata di click,il quale,se preso con le giuste cautele,penso sia un bene. Si perché fossilizzarsi solo su tg-velina,iene a go.go e telegiornali ecumenici
e genuflessi a turno dei potenti,l’informazione che ci deriva sarebbe solo il peggio. Detto questo ho francamente chiaro cosa era l’informazione cartacea degli anni 70′,dell’Unità porta a porta la domenica mattina,dei Bocca e dei Montanelli,solo per citare i due simboli del giornalismo ‘opposti’ ma obbiettivi;gente che sapeva scrivere e che faceva opinione.
Oggi giorno non c’è più niente di tutto ciò,le ‘penne’ sono scadenti,tutti i media
generalisti si basano sul sensazionalismo,la mera cronaca nera,le beceraggini di turno,senza quasi mai approfondire nessun argomento,più che un circo mediatico,un fast food della notizia.
Ma tutto ciò lo abbiamo creato’noi’,non i nostri figli,che a parte poche eccezzioni,poco fidelizzano con quello che per noi sono stati i mezzi d’informazione. Oggi si aggregano ancora per le ricerche,vedo con mia figlia,ma accanto al dizionario o al libro,per andar più veloci,hanno il tablet,pc,smrt phone e qualunque altra diavoleria oggi sul mercato. Se usati come dio comanda,questi strumenti sono una porta sul mondo,ed i ragazzi,giustamente,ne fruiscono.
Ad avergli avuti noi da piccini,noi al massimo avevamo i primi stereo ‘cassoni’,con fm e radio libere,e le Texax improbabili e ci pareva pure di esser ganzi ed alla moda…
UdF
Dicembre 14th, 2014 alle 11:19
Poeta Immondo te sul terreno del vintage sei imbattibile e per qualche verso contagioso,pensa che mi hai fatto venir voglia di serbare in tasca una scatola di fiammiferi (ma ancora li producono??)perchè è vero a volte la tecnologia può lasciarci sul più bello…..però via gli scarpini fluorescenti son ganzi,soprattutto se utilizzati in notturna……il problema è che se giochi in difesa non puoi eludere l’arbitro………
stammi bene
Dicembre 14th, 2014 alle 11:40
David una passione c’è sempre bisogna solo che noi genitori diamo fiducia e ascoltiamo anche ciò che non ci piace o ci annoia. Non sto dicendo che non lo fai ma quello che penso e faccio io. Io ascolto e alimento. Non è vero che i giovani di oggi sono senza passioni e valori io faccio volontariato e ce ne sono tantissimi! Un’altra grande forza che abbiamo è l’esempio. Parlare a tavola spengendo la TV. Scegliere argomenti che riguardano la loro età fosse anche X-Factor (sob)
Dicembre 14th, 2014 alle 11:44
a chi lo dici….io fo’ anche i giornalaio e lo vedo….sotto i quaranta nessuno compra un quotidiano a parte il lunedì che comprano quella rosa per il fantacalcio.Si campa con i pensionati…Poi per il perchè ci si potrebbe stare una vita a cercarlo.Lo scandalo è il finanziamento che pigliano quasi tutti
guido
Dicembre 14th, 2014 alle 11:59
I giornali di oggi sono illeggibili, del quotidiano che comprano i miei, scarto per intero la cronaca nazionale, leggo un minuto e mezzo lo sport (una pagina fissa è del Milan) e un quarto d’ora la cronaca locale.
Nei giornali l’infomazione ha ceduto il posto alla propaganda e questa cosa ne fa carta straccia.
Nella nostra epoca c’erano fior di giornalisti, adesso solo servi del direttore che scrivono sotto dettatura.
Dicembre 14th, 2014 alle 12:14
@ Pico (post n 40)
Pico, il discorso dei depositi bancari aumentati l’avevo notato anche io.
La classifica dei comuni italiani era stata già pubblicata un paio di mesi addietro sul Sole 24 ore, e tra l’altro vedeva Prato salire di molti posizioni, con una giacenza media procapite passata da 14mila a 19mila euro.
Ne parlai pure su questo spazio, se ho tempo lo ricerco.
Francamente , la cosa a mio modesto avviso è abbastanza singolare, direi che ha quasi dell’incredibile.
Mah! Che t’ho a dire…prendiamola per vera.
Milano per esempio era salita ad un deposito medio procapite di 33.000 euro.
Misteri della fede.
Io non ho le competenze economiche per dare una risposta; da cittadino terragnolo , penso che ciò sia dovuto principalmente a tre fattori :
1-
I redditi,nonostante la crisi, bene o male, effettivi o haumme haumme, in tasca degli italiani arrivano.
2- la gente ha strizzato (in parte) i consumi e gli euro oggi si soppesano meglio prima di tirarli fuori.
Stiamo tutti facendo la nostra personale spending review.
Chi per bisogno, chi per la soddisfazione personale di non farsi pigliare per il sellino.
Io stesso, per esempio ho tagliato Quattroruote, al volante, in moto, Gente motori e QuattroruoteClassiche.
Resiste solo Tex e la settimana enigmistica che se non la porto a casa alla padrona non copulo più.
Con la dieta ho tolto anche il bar; due tre pezzi dolci , relativi caffeini quotidiani e quelle dannatissime scatoline di pocket Coffee accidenti a chi l’ha inventate.
Son quattrini.
Ho tolto pure il grattino consueto ogni volta che entravo dal tabaccaio a comprare sigari o marche da bollo.
Tanto, tre milioni di euro mi son passati davanti al muso a mezzo millimetro anni addietro, sicchè il discorso “culo” è chiuso.
Resterò per sempre un poero artigiano.
Si, la spending review fa bene, alla tasca e al colesterolo.
Bisogno? No grazie a Dio, ma l’intelligenza di non sputtanare oltre duecento euro mensil in quisquille che in un anno diventan due stipendi medi italiani.
Tutto fa.
Ah, aspetta, alle polizze delle macchine ho tolto la casco, se le picchio e ho torto, pace, se posso le ricompro e sennò vo in vespa.
Infine,
3- le banche hanno strizzato i cordoni.
I giovani non si azzardano a mettere in piedi famiglia e convivano con i genitori o vanno a affitto.
Mutui? neanche a parlarne.
Chi? Le banche?
Marianna impestata!
Tu puoi avere anche le più solide garanzie patrimoniali e immobiliari, ma se tu sei fuori di cento euro ti telefonano dopo mezzora…”sa, bisognerebbe la portasse qualche ricevuta all’incasso , o fare un giroconto dagli altri conti”
Ganzo!, mi garba così.
Fanno presto le banche a dire che aumentano i depositi, unn’inporta neanche essere laureati in economia alla Bocconi.
Ma annassero a… un lo dico per rispetto ai dr Guetta.
Ciao grande Pico stammi bene e auguri di Buon Anno e felice Anno Nuovo a te e alla Tua Famiglia.
Antonello
Dicembre 14th, 2014 alle 12:28
Vipera, i fiammiferi di legno esistono ancora.
Hanno solo cambiato per legge la capocchia.
Ora usano quelle svedesi.
Sicchene, non vedemo più come nei film western gente che si accende il fiammifero con un colpo d’unghia quando entra al saloon, sprezzante e minaccioso, da vero trombatore.
Oggi anche per accendere un fiammifero ci vuol due mani.
Anche se tu sei un trombatore.
Sai perchè uso ancora i fiammiferi di legno?
Perchè se tu accendi i sigari con l’accendino a gas le prime tirate le puzzan da fare schifo.
Sai, io son persona di classe, vivo nì sudicio e nell’unto, ma sarei di classe.
Per modestia non lo do a veder .
🙂 🙂 🙂 🙂
Immondo sudicio
Dicembre 14th, 2014 alle 14:35
I giornali sono altro che espressioni di “partito” anche la repubblica e’ diventato quotidiano del PD della peggior specie. Se voglio leggere qualcosa di “indipendente” leggo Il Fatto” il meno allineato almeno. Gli altri sono tutti espressione del “delinquente” o classe padronale
Dicembre 14th, 2014 alle 15:34
#paolo 46: …ma che se’bischero davvero??!! 😉
…sì, hai fatto bene, forse stavi esagerando!!
Dicembre 14th, 2014 alle 15:44
…comunque io per sapere al volo una cosa la cerco su internet perchè è immediato, ma il piacere di sedersi e leggere un articolo per intero con tutti i dettagli è inarrivabile. così come farei con i libri: non ho il reader (o come si chiama), ma anche se lo userei solo in vacanza per praticità, vuoi mettere lo scartoccio o il profumo delle pagine di carta??
comunque te david insisti, anche io ho fatto così con mio figlio per le tabelline:ogni occasione era buona per dirle,con relativa sbuffata e risposta sbagliata. poi quando credevo che fosse stato tutto inutile, ho scoperto che le aveva imparate! evidentemente a forza di mettere semini qualcosa nasce!…
Dicembre 14th, 2014 alle 16:53
Fiorenza dentro da la cerchia antica,
ond’ ella toglie ancora e terza e nona,
si stava in pace, sobria e pudica.
Non avea catenella, non corona,
non gonne contigiate, non cintura
che fosse a veder più che la persona.
Non faceva, nascendo, ancor paura
la figlia al padre, ché ’l tempo e la dote
non fuggien quinci e quindi la misura.
Non avea case di famiglia vòte;
non v’era giunto ancor Sardanapalo
a mostrar ciò che ’n camera si puote.
(etc. etc.)
Ho preso questo pezzo della divina commedia per dire che già ai tempi di Dante ci si lamentava delle generazioni successive, che avevano perso valori e ideali delle generazioni precedenti.
Purtroppo fa parte del modo umano di vedere le cose, per cui ci sembra che, in fondo, chi ci segue non sia alla nostra altezza mentre, molto probabilmente, semplicemente, siamo noi che non capiamo che sono soltanto un po’ diversi da noi.
Quando 20 anni, abbondanti, fa ero alle superiori tanti professori raccontavano di come loro erano più preparati di noi quando avevano la nostra età. Oggi sento che i 40enni come me dicono lo stesso dei 20enni… …negli anni ’80 si magnificavano i “meravigliosi” anni ’60, oggi si parla degli anni ’80 come di un decennio d’oro, probabilmente tra 20 anni il 2010 ci parrà un periodo incredibile…
Quanto a leggere il giornale con le notizie del giorno prima alla sera: ha davvero senso? Io non riesco più a leggere un quotidiano dopo la tarda mattinata: le notizie sono vecchie e, spesso, pure i commenti lo sono diventati. Purtroppo è uno strumento non più al passo dei tempi, dove la velocità è tutto… …può dispiacere ma è così…
Dicembre 14th, 2014 alle 17:44
alessio n. 60: stavo per scrivere le tue stesse identiche cose. ragazzi, il mondo è cambiato, in america i quotidiani su carta non ci sono quasi più. sono spariti anche i gettoni e le cabine telefoniche.. sul web non ci sono solo le notizie farlocche che vengono postate su facebook o twitter , ma ci sono anche i quotidiani online e i siti delle agenzie di stampa. da quando ho l’adls non ho più acquistato un quotidiano. e per quanto riguarda i giovani, ha perfettamente ragione alessio: si sentono i soliti discorsi da sempre; li faceva il mi nonno,poi il mi babbo ora si fanno noi e fra 20 anni li faranno i 40/50enni che verranno. come in tutte le generazioni, ci sono quelli intelligenti, quelli scemi, quelli che si interessano di politica, chi se ne sbatte ecc. ecc.. non sono ne meglio ne peggio d noi, semplicemente sono diversi perchè nati in un mondo diverso.
Dicembre 14th, 2014 alle 18:31
Paolo, tu hai fatto bene a cestinare lo smartphone e ritirare fuori il vecchio Motorola.
O soltanto una batteria che dura una settimana invece che qualche ora che ti par poco !
Oddio, ai tempi della Omnitel si telefonava con trenta lire di notte e con 1400 lire di giorno.
Praticamente , telefonare a casa per dire di buttare la pasta costava quanto una telefonata erotica al 144.
Si spendeva meno a mangiare un primo in trattoria.
Però non si doveva mandar mentalmente affanchul tre persone al giorno come si fa ora che siamo sempre col telefono all’orecchio.
Immondo
Dicembre 14th, 2014 alle 18:33
Caro David,
non ci conosciamo, ma ti seguo da sempre (ho 50 anni).
Il tuo post mi ha fatto riflettere e mi ha fatto porre una domanda: chi, come è quando ha ucciso la passione? È vero, io stesso (cioè un altro che, squattrinato, comprava due quotidiani al dì ed un settimanale politico) oggi faccio fatica a leggere il quotidiano (che compro ancora) e ad appassionarmi a qualcosa. Anche il calcio e l’amato Vìola non mi prendono più come prima. Credevo fosse l’età, ma la lettura del tuo post mi ha portato a ritenere che si tratti di un malessere (non saprei come altrimenti definirlo) diffuso e subdolo. Il disinteresse per i fatti e le notizie, nonché, più in generale, la mancanza di passioni non hanno mai portato nulla di buono alla società ed alle civiltà. Ma resta la domanda che ti pongo: chi, quando e come?
Dicembre 14th, 2014 alle 19:57
Partita piacevole e utile per la Fiorentina.
Ottimo risultato che ci riporta a ridosso delle posizioni che contano.
Dico solo che a 10 minuti dalla fine entra un giocatore fuori rosa da un anno e riesce a segnare inaspettatamente anche un buon goal.
Nel contempo uno giocatore che è stato atteso da un anno e mezzo e che si continua a giustificare oltre ogni ragione, sbaglia goal fatti ed è inutile a questa squadra.
Il centravanti più inutile di tutta la serie A, sottolineo.
Vendere e sostituire con un qualunque altro.
Che delusione.
Il resto della squadra sta tornando a funzionare di nuovo, ad esclusione degli ultimi acquistati negli ultimi due anni.
Ma questo è un discorso ormai già fatto.
Dicembre 15th, 2014 alle 00:59
Non si capisce dagli ultimi commenti se il disinteresse è per l’informazione o per cosa veicola l’informazione. Da chiarire. Comunque se nella loro sfera c’è l’interesse al bene comune, alla loro età … L’è tanta roba.
Contro l’Empoli sarà più difficile, ma c’è l’indianino d’oro, (CUA)Dradon Balls
Dicembre 15th, 2014 alle 09:22
David, ma un po’ di sana autocritica da iscritto all’ordine?
Non c’è quotidiano a tiratura nazionale che ormai faccia cronaca ed analisi politica imparziale. Pare d’essere allo stadio con giornalisti tifosi di questa o quella parte politica, redazioni schierate peggio dei comitati esecutivi dei partiti, verità deformate ad uso e consumo degli “amici” e degli “amici degli amici”, giornalisti mediamente ignoranti come capre che spara strafalcioni degfni un bambino di quarta elementare con grave ritardo di apprendimento.
E i ragazzi di oggi dovrebbero appassionarsi alla lettura dei quotidiani? Paradossalmente li preferisco ignoranti piuttosto che manipolati da certi mezzi di informazioni appiattiti su posizioni dettate da centri di potere e poteri forti.
Dicembre 15th, 2014 alle 10:25
“negli ultimi due anni ogni sera ho lasciato un quotidiano diverso in camera delle mie due figlie nella vana speranza che loro leggessero almeno i titoli e/o un paio di articoli”……..secondo me ci sono gli estremi per una denuncia di “violenza” contro minori.
Lo so’che e’difficile da digerire ma i quotidiani cartacei sono arrivati al loro capolinea!!
Dicembre 15th, 2014 alle 12:38
Per quanto riguarda l’ISIS….te vorresti informare le tue figlie tramite wikipedia (it.wikipedia.org/wiki/Stato_Islamico)?
Ma se l’ISIS viene finanziato da Israele, USA e Turchia in funzione anti-sunnita (principalmente anti-iraniana e anti-siriana)e su wiki si racconta l’esatto opposto?
Che poi è esattamente ciò che raccontano i quotidiani che te vorresti far leggere alle tue figlie.
Meglip ignoranti che disinformati. Lasciatelo dire.
Dicembre 15th, 2014 alle 12:48
No Immondo (anche in versione sudicia)ma pur sempre nobile poeta, no notizia più triste non me la potevi dare……il colpo d’unghia !! ci han tolto pure questo ……adesso si sta esorbitando dai limiti del verosimile…..
e a pensare che quell’innocuo (mica tanto!!) strato di fosforo rosso dava tante soddisfazioni ,mi procurava un senso di ineffabile gratitudine quando lo praticavo che dire mi faceva sentire così hip !!!
Dicembre 15th, 2014 alle 13:37
Caro Antonello, ricambio con sincerità gli auguri e mi scuso di non essere molto presente, ma ho avuto un’annata un po’ complicata, per la prima volta mi sto perdendo anche un po’ di partite della viola, mi sa che la prossima la vedo nel 2015…
Le tue considerazioni mi trovano ancora una volta d’accordo, anche se qualche dubbio sulla veridicità di quelle cifre mi rimane: non dico che siano false, dal momento che sono state pubblicate, ma le statistiche vanno sempre lette con le istruzioni perché sono assai facilmente “adattabili”.
Quanto alla spending review io ho già fatto quel che potevo da tempo, ma qui il problema mi pare che sia a monte.
L’auto mi dici?
Una nuova con cui viaggiare un minimo, che non sia solo andare al supermercato o nei dintorni costa dai 15 ai 25mila Euro, a voler essere risparmiosi! Prendiamone una nel mezzo, fanno 20mila.
Penso a un mio amico, rappresentante, che ogni anno si fa i suoi 100000km abbondanti. Ogni due anni dovrebbe buttare l’auto.
Farebbero 800 Euro al mese solo di auto, senza contare carburante, autostrade ecc… Quanto cacchio dovrebbe guadagnare?
Meno male che ci sono gli usati!
Ma qui c’è qualcosa che non va, che si chiama Euro, perché prima con 20 milioni pigliavi un macchinone, e ora con 10mila Euro non ti dànno nemmen la Panda!
Un abbraccio!
Dicembre 15th, 2014 alle 19:25
Pico, il conto della serva è presto fatto:
quando avevamo la lira ,fino all’aprile 2002, un giovanotto che pigliava due milioni al mese era quasi un signorino e poteva pensare di sposarsi e metter su famiglia.
Il giorno dopo, entrato in funzione l’euro, con mille euro al mese non arriva al 20.
Mangiando uova e mortadella e senza andare a ballare.
E senza mettere al mondo figlioli che sono un lusso.
Questo è l’euro.
Alla prossima voto chi me lo leva di mezzo.
Ciao artista.
Antonello
Dicembre 16th, 2014 alle 07:49
Ti toccherebbe votar Grillo.
E poi va lì e non fa una s…
Io son più pessimista: il primo responsabile dell’ingresso nell’Euro è già stato al Quirinale, il secondo responsabile ci andrà fra poco.
Accetto scommesse (tipo caffè o simili eh, c’è la spending!).
Auguroni!