I nostri bambini
Se è stata la mamma, io mi arrendo e accantono la razionalità che bene o male mi accompagna dall’età della ragione.
Perché ho sempre cercato di capire il pensiero degli altri, anche nelle situazioni più difficili, anche in quelle che maggiormente mi hanno ferito nel corso della vita.
Magari non subito, però dopo un po’ ci provavo e ci provo, a volte riuscendoci.
Ma stavolta no, non ce la faccio: perché se è andata come stanno raccontando in queste ore non è stato un raptus, un momento di pazzia, una follia dovuta alla depressione.
Più invecchi e più dovresti essere immune da certe emozioni, proprio perché ne hai viste e sentite tante e in certi campi della vita è proprio così.
Ormai non ti stupisci più di niente: tradimenti, colpi alle spalle, cattiverie gratuite.
Con i bambini però no, non lo tollero, non lo sopporto, che siano i figli tuoi o quelli degli altri.
Loro sono un altro mondo, diverso dal nostro e li dobbiamo proteggere sempre e contro tutti, a volte purtroppo anche dai propri genitori.
Dicembre 9th, 2014 alle 08:09
Anche io sono sconvolto. Per rasserenarmi mi sono messo a guardare mio figlio che dormiva. In lui trovo la gioia per superare certe coltellate che mi stracciano lo stomaco e mi fanno fare gli incubi. Come è possibile…. Questa la domanda che mi fa coricare male ad occhi spalancati. Non ce la faccio a capire… Non riesco.
Dicembre 9th, 2014 alle 08:41
che c’è da stupirsi? giá dimenticato l’omicidio di cogne?
ormai viviamo in un paese o meglio in un mondo oserei dire (guardando anvhe a quello che è successo alla povera ragazza in germania) marcio dalle “fondamenta”!
una cosa mi fa arrabbiare piú di tutte peró: questo senso di perversione di certi giornali / giornalisti nei confronti della violenza (chiamata cronaca) che rompe le scatole a chi dovrebbe fare le indagini
Simone
Dicembre 9th, 2014 alle 08:47
Temo sarà un altro orribile caso Cogne, di cui a distanza di anni ancora non capiamo nulla. Un maledetto processo indiziario in cui ragionevole dubbio non ci abbandona mai.
Dicembre 9th, 2014 alle 08:57
L’uomo non deve mai arrendersi e abbandonare la razionalità. Delitti del genere sono piuttosto insoliti e richiedono un’attenta e doverosa analisi. Questa è una esigenza primaria per il genere umano, per non perdere la speranza sul nostro futuro.
Dicembre 9th, 2014 alle 09:08
Nessuno può accettare che un bimbo venga ammazzato. Meno che mai che a farlo sia la madre. Eppure le statistiche parlano molto chiaro e non da oggi: la maggior parte degli infanticidi e figlicidi la commette la madre- ti riporto parte di un report da un sito di diritto-
al punto che c’è un articolo del C.P. che parla di infanticidio e parla di “madre”
“La madre che cagiona la morte del proprio neonato immediatamente dopo il parto, o del feto durante il parto, quando il fatto è determinato da condizioni di abbandono materiale e morale connesse al parto, è punita con la reclusione da quattro a dodici anni…”
la morte di un minore è sempre la negazione di una vita breve, è un atto di violenza finale sempre più spesso agito dalle madri. E per la cultura italiana questo è veramente insopportabile, psico-logicamente impossibile, umanamente incredibile. La figura e il ruolo della donna/madre/mamma è sacra. La donna che non solo vede modificare il proprio corpo per contenere e proteggere un bambino, che sopporta il travaglio fisico per portare alla vita un altro essere umano, ma la mamma che culturalmente deve prendersi cura del neonato, che naturalmente deve sacrificare il suo tempo, il suo spazio, le sue relazioni, il suo lavoro, la sua carriera, i suoi affetti. Tutto questo rientra nella normalità, nella ovvietà, nella gratuità dell’amore. La donna accetta tutto questo perché è nel suo codice culturale genetico, perché è sempre stato così nel passato, perché appartiene alla storia naturale e culturale della vita dell’uomo. Allora abbiamo donne che per difendere i propri figli hanno lottato, si sono umiliate, hanno combattuto, si sono prostituite, sono fuggite, sono morte di stenti, tutto per proteggere i loro figli e/o per garantire loro la sopravvivenza e una vita decorosa. E se questo ha significato il loro annientamento, la loro mortificazione, il loro sangue, è andato bene lo stesso, perché una donna prima di essere un individuo come tutti è una madre. Il concetto di madre rimanda a quella della Madonna, simbolo di tutte le madri, Vergine, con la sua fede sacrificale e con il suo amore, ambedue materni e incondizionati, con la sua virtù di pietà e di devozione tipicamente femminili. Questa è la nostra cultura. Ma la donna è essa stessa Dea, La Grande Madre, archetipo, immagine primordiale, origine di tutte le cose: all’inizio dell’umanità erano sconosciuti i meccanismo biologici della fecondazione, si capiva solo che la nuova vita veniva dai ventri femminili, le donne allora divennero le protagoniste dei Pantheon religiosi e questo durò millenni come testimoniano molti ritrovamenti di statue e statuine dagli attributi femminili particolarmente evidenziati e i molti graffiti e disegni rivenuti dove l’anatomia femminile era iperrappresentata. Il ventre prominente, grandi seni ecc , rappresentavano la Grande Madre partenogenica, testimonianza e simbolo della fecondità. Ad essa fu legato il ciclo lunare, era infatti venerata sotto forma trinitaria di fanciulla (femmina impubere), Luna Crescente, di donna incinta (femmina fertile) Luna Piena e di anziana (femmina infeconda) Luna Calante e per analogia con i cicli rigenerativi delle fasi lunari, la morte era vista come un momento necessario alla rigenerazione della vita: le creature viventi morivano, venivano sepolte nella terra/ventre della Madre, dalla quale rinascevano.
Per tutto questo, l’infanticidio e l’omicidio di un bambino per mano materna oltre ad essere umanamente inaccettabile è anche culturalmente destabilizzante, ecco che allora nel momento in cui vengono compiuti atti tanto efferati e apparentemente incomprensibili: Per questo motivo spesso di fronte a simili delitti, la nostra giurisprudenza tende a “giutisficare”… viene chiamato in causa un deus ex machina, una presenza divina, superiore, che impone il proprio arbitrio alle donne guidandole nel più abominevole dei delitti. Il deus ex machina è la pazzia. ..infatti spesso durante i processi si invoca da parte della difesa l’incapacità di intendere e di volere dell’imputato… e il tecnico chiamato a fare le perizie è lo psichiatra, sarà lui a dover dare giudizi di normalità o infermità mentale. Da questo dipenderà anche il tipo di detenzione…. Tuttavia la discriminante è già a monte: di fronte ad un fatto di sangue si cerca, come afferma P. Barbetta, di affermare lo stato di ragione della criminale. “La trasformazione cioè della trasgressione morale in trasgressione giuridica. La difficoltà di trovare un movente, o anche solo un interesse a commettere il gesto, crea uno spazio perché la difesa possa far riconoscere la malattia mentale…”
Tutto questo per farti notare come si abbia scarsa conoscenza della realtà della società. Siamo tutti sorpresi e sconvolti da un efferato infanticidio da parte di una madre e non sappiamo (o non vogliamo sapere) che queste cose accadono molto spesso ed il nostro ordinamento giuridico tende a minimizzare e giustificare, quasi come a nascondere la cenere sotto il tappeto.
Ed invece non c’è niente di più atroce per un bambino di essere strangolato dalla propria madre.
Dicembre 9th, 2014 alle 09:10
In queste storie io aspetterei sempre che ci sia un colpevole certo e sicuro, altrimenti facciamo ogni volta un commento con relative conclusioni, mi pare che ce ne fosse già uno il giorno dopo la morte del povero bimbo. Per me la storia non è ancora “chiusa”, ho come la sensazione che la madre voglia “coprire” qualcuno.
Resta purtroppo il fatto che questo bimbo ci guarda da cielo, a quella età, che è anche l’eta del mio bimbo, non è il posto in cui stare.
Dicembre 9th, 2014 alle 09:12
La testa va in frantumi per qualche motivo e si commette l’omicidio più antico del mondo.
La madre contro il figlio.
Dicembre 9th, 2014 alle 09:31
Lo pensavo dopo il tuo primo topic sull’argomento e lo ripeto adesso: in questi casi sarebbe bene attendere sempre qualche dato certo prima di inerpicarsi in considerazioni sociologiche, pedagogiche, psicologiche e psichiatriche.
Ma in Italia una delle attività preferite è quella di giudicare prima di sapere come sono andate le cose.
Dicembre 9th, 2014 alle 09:39
L’ho scritto la prima volta, lo ripeto adesso.
UNO SCHIFO TOTALE.
Non mi viene in mente altro.
CIRANO
Dicembre 9th, 2014 alle 09:48
ma le violenze croniche cui il piccolo sembra essere stato vittima non potrebbe essere il motivo scatenante la tragedia?
e che l’onta della possibile verità abbia partorito questo finale orrendo?
questa brutta storia non è finita,mancano ancora dei particolari sconosciuti.
i mostri sono in mezzo a noi.
Dicembre 9th, 2014 alle 09:49
Intanto premetto che sono uno di quelli che ripristinerebbe subito la pena di morte per certi reati tra cui quelli commessi sui bambini. Il mio malessere è dovuto soprattutto al pensiero che vede tanti bimbi in situazioni disgraziate, vittime di tanti episodi di cui nessuno ne è a conoscenza. In questi casi chiedo a Dio: Ma dove sei se ci sei?
Dicembre 9th, 2014 alle 09:56
No…Direttore!! il commento in stile pomeriggio 5 No !
Degrado…una madre bambina figlia già di una madre che tale non era, almeno nel senso comune…
Se una società civile si reputa tale argina questi fenomeni…mi chiedo dove erano la scuola ( attenta quando vuole su casi di infanzia violata ) cittadini ( poche anime e comari come le definirebbe Faber ) e il comune con le sue strutture per il sociale..a leggere la storia della giovane, che tutti in paese conoscono,era quantomeno da monitorare…
Dicembre 9th, 2014 alle 10:08
Certo finché si trattava dell’orco eravamo tutti indignati a chiedere la pena di morte…se addirittura il movente era sessuale lo volevamo squartare con le nostre mani. Ma è stata mamma…un paese di mammoni siamo eppure i giornali sono pieni di infanticidi…madri che portano a largo i bambini sul materassino che poi si rovescia…figli che cadono misteriosamente da balconi…poi in tv vanno solo i casi eclatanti, quelli come Cogne. Ma ce ne sono un mezzo centinaio l’anno di fatti del genere purtroppo. Se la smettessimo di guardare le cose con gli occhiali da sessista forse si capirebbe meglio l’animo umano e si scoprirebbe che le donne sono veramente come gli uomini.
Dicembre 9th, 2014 alle 10:33
Non so che dire. Sono agghiacciato.
Non è ancora formalizzato l’arresto dal GIP e molte cose non sono chiare.
Certo gli indizi appaiono molto forti e chissà cosa si cela dietro questo omicidio. Non voglio nemmeno pensarci.
L’unica cosa certa, purtroppo, è che il povero bimbo non c’è più.
Lucky
Dicembre 9th, 2014 alle 10:45
In casi come questo ci vuole sempre prudenza prima di giungere a conclusioni affrettate. Aspettiamo la conclusione delle indagini. Il figlicidio è comunque uno dei comportamenti più aberranti e crudeli della natura umana. Se lo è stato veramente, non è la prima volta che succede e non sarà, ahimè, nemmeno l’ultima.
Dicembre 9th, 2014 alle 10:49
A Castiglion dello Stiviere esiste un carcere, più appropriatamente denominato Ospedale Psichiatrico Giudiziario dove un reparto è stato adibito a madri infanticide.
E’ sempre tristemente affollato.
Rimugino,sommesso di pena e non vergo commenti, in attesa degli eventi certi.
Anzi no, uno lo posto.
Le famiglie sfasciate generano famiglie sfasciate.
Immondo
Dicembre 9th, 2014 alle 10:52
Non capisco perché si tende sempre a dare colpe alla Società che in casi come questo, secondo me non ha. Il problema è la famiglia….quando si ha qualcuno con qualche problema si tende a nascondere e non ad affrontare il problema. Io immagino una donna molto giovane, che non ha vissuto la sua età, con due bambini piccoli, il marito che non c’è mai, probabilmente con zero tempo per se stessa, ad un certo punto è andata in tilt. Lo so che non siamo tutti uguali, che qualcuno ha le spalle larghe e che se tutte le donne ragionassero così ci sarebbe una strage al giorno….ma qui si torna al discorso famiglia intesa come le persone che ti vivono accanto. Dovrebbero essere loro a capire il disagio prima della società civile,invece si tende a far finta di nulla, a guardare da un’altra parte e a stare zitti per timore di essere giudicati. Io sono convinta che questa donna e non lo dico per giustificarla, qualche segnale l’avesse inviato e non se ne potevano accorgere le insegnanti o i vicini di casa.
Dicembre 9th, 2014 alle 11:30
Le colpe della Società sono quelle di dare messaggi sbagliati tutti indirizzati all’ego, alla ricerca di realizzare desideri e modelli pubblicizzati continuamente che per la gran parte delle persone sono solo miraggi destinati a drenare quelle poche risorse che tante famiglie riescono a raggranellare faticosamente. Non c’è più una rappresentazione normale della famiglia e con essa dei ruoli del padre e della madre ma una continua commistione che snatura l’essenza stessa dell’Uomo creata in milioni d’anni di evoluzione. I figli visti come impiccio alla propria realizzazione senza pensare che essi sono la ragione unica della nostra esistenza: la perpetuazione della specie!
Certo che si dovrebbe cercare di capire i segni premonitori del disagio mentale di una persona prima che faccia danni irreversibili ma prima facciamo cambiare i modelli che il mondo per i propri guadagni ci impone da almeno mezzo secolo altrimenti il numero di disagiati crescerà a dismisura e non ci saranno persone normali in numero sufficiente per fermarli.
Dicembre 9th, 2014 alle 12:09
che tristezza.
Dicembre 9th, 2014 alle 12:11
Avevo scritto che in questi casi ( ed altri..) ci vuole solo ed esclusivamente la pena di morte. Ora che siamo davanti ( al99%)) all’omicidio di una madre, cosa dire? Qui si rischia un caso “Cogne numero 2” e senza le telecamere “forse” le cose andavano per le lunghe. A parte tutte le bugie raccontate dall’inizio che l’hanno resa subito la sospettata N.1. Oltre al gesto terribile di uccidere il figlio ( sempre se si conferma la colpevolezza al 100%)… mi sfugge il fatto del perché di legarlo e di togliere gli slip???Pazzia allo stato puro?? Mah mi mancano le parole…
Dicembre 9th, 2014 alle 12:18
Difficile dare giudizi se non sperare che in un attimo di lucidità capisca cosa ha fatto e accetti consapevole la pena che merita al netto di teoriche attenuanti … La galera…. . Senza giochetti legali che sono l’hobby della giustizia italiana e di chi difende l’indifendibile…
Umberto Alessandria
Dicembre 9th, 2014 alle 12:49
Sono senza parole ………….
Dicembre 9th, 2014 alle 12:53
In questa desolazione di un mondo sempre più arido ed egoista vorrei ricordare quella ragazza che, a Francoforte, è morta per aver difeso alcune ragazze minorenni molestate da alcuni giovani. Queste poi sono scappate e non si sono fatte vive nemmeno per cercare di capire chi le aveva insediate. Oramai si erano salvate il cu.o e gli importava poco cosa fosse successo, forse perchè non toccate direttamente. Ma una povera ragazza è morta.
Ma in Germania è nato un movimento spontaneo che ha voluto ringraziare la povera TUGCE. E il Bayern ha voluto commemorarla con un minuto di silenzio in campo e, come dice Eurosport:
“Splendido anche il gesto dell’ex Fiorentina Haris Seferovic, ora all’Eintracht Francoforte: in occasione del suo gol nel match vinto per 5-2 con il Werder Brema, l’attaccante svizzero ha voluto ricordare la giovane scomparsa dedicandole una maglietta commemorativa con delle scritte molto semplici ma efficaci. “Tugce = civiltà, angelo, coraggio, rispetto”.
Penso che sarebbe giusto ricominciare ad aiutare veramente gli altri, anche con piccoli gesti qutidiani.
Abbiamo perso i nostri pregi di umanità e siamo diventati un popolo che si piange addosso e che non fa niente per uscirne. Io per primo….
Dicembre 9th, 2014 alle 14:27
Come avevo già scritto nel post precedente, mi aspettavo una cosa del genere.
Rispetto a Cogne, nel quale credo si sia trattato di un caso di raptus, quì (ripeto) ho l’impressione che il motivo sia da ricercare nell’intreccio MALATO fra parenti e affini in certe zone di Italia che quì da noi sono impensabili.
Ho paura che alla base ci sia il problema di cultura della famiglia ovvero cos’e’ la famiglia e cosa è normale fare in famiglia, ed in quanto tale ci vorranno generazioni per risolverlo
Dicembre 9th, 2014 alle 14:29
Attendo la rapida conclusione delle indagini e il totale chiarimento della verità poi esprimerò il mio parere. Al momento sono attonita e non riesco a non pensare a quel povero bambino che è morto chiedendosi perché la sua mamma permetteva ( o gli faceva , dipenderà dalla ricostruzione esatta) questo.
Dicembre 9th, 2014 alle 14:59
Gentile Riccardo scusi , ma lei cosa vuole sperare da una nazione dove un passante blocca uno scippatore e per tutta riconoscenza ottiene che i passanti difendono lo scippatore e manca poco cazzottano il coraggioso passante che s’e’ buttato nella mischia.
Immondo
Dicembre 9th, 2014 alle 15:56
Lega il bambino e lo strozza con le fascette, gli toglie le mutandine e apre i pantaloni per sviare le indagini, getta il corpo nel canale dopo avere tagliato le fascette, va tranquillamente al corso di cucina dopo avere gettato lo zainetto, va a riprendere il bambino dove non lo aveva mai portato, inscena per le telecamere un dolore immenso da madre disperata. In qualche Stato degli USA friggerebbe sulla sedia.
Dicembre 9th, 2014 alle 16:11
Caro Immondo,
io vorrei che la maggioranza silenziosa (chi si ricorda più di questa vecchia definizione della “massa”) finisse il suo letargo (voluto o no) e cominciasse a pretendere – NON dai politici ma dalla gente comune – il rispetto per le persone e delle regole.
Sarà demagogico ma colui che parcheggia sui viali in doppia fila “per due minuti”, quello che fa cacare il cane sui marciapiedi, il genitore che contesta l’insegnante che ha dato un brutto voto al figlio, il ragazzo che fa il bullo a scuola, il cretino che fa buuuu allo stadio, il guidatore che usa il tablet alla guida, etc. dovrebbe essere oggetto di richiamo da parte del singolo cittadino – perchè non sempre le forze dell’ordine possono essere disponibili – così che nel tempo si sentirebbe controllato e (forse)limiterebbe i suoi abusi.
Ma, sfortunatamente, ci voltiamo dall’altra parte, reclamiamo perchè non vengono fatte le multe e poi ci incaxxiamo con i cani per averla pestata: ma la colpa non è del cane….
Dicembre 9th, 2014 alle 16:51
magari generalizziamo di meno sulle famiglie sfasciate…
Dicembre 9th, 2014 alle 17:37
Non credo che sia solo frutto di malattie psichiatriche ,c`e` il male che insidia le menti ,sa arrivare in molti modi,studia le nostre debolezze,addirittura quando e`impaziente bisbiglia in modo frenetico,solo chi e`credente puo superare certi attacchi ,naturalmente le mie sono teorie e vissuto che si basano sulla fede in Dio e del suo antagonista.
Dicembre 9th, 2014 alle 17:49
Concordo con i vari post riguardo la ragazza morta in germania e con il ragazzo minacciato dalla gente per aver difeso una persona da uno scippo ( la gente appoggiava gli scippatori). SIAMO NEL 2014, IN PIENO STILE “WESTERN”, dove nonostante tante parole sulla civiltà, oggi giorno vengono commessi migliaia di crimini, anzi milioni di crimini al giorno. Dove se ti entrano in casa per rapinarti, devi stare zitto e buono e pregare che gli aggressori non si facciano la bua, altrimenti il giudice ti massacra. Non sono ironico, è la realtà! SIAMO TUTTI DENTRO UN POZZO NERO DI MERDA
Dicembre 9th, 2014 alle 17:50
Mio dio , aggiungere tragedia alla tragedia, come se la pena di morte, oltre ad essere disumana , servisse davvero da deterrente…
Dicembre 9th, 2014 alle 17:55
Certo che un processo per omicidio fra le mura domestiche sarà sempre un processo indiziario.
Se però la donna viene arrestata e l’arresto confermato, in cella ci starà degli anni ed avrà tutto il tempo di riflettere e confessare; a Cogne, invece, la donna fu arrestata tardi e scarcerata presto ed ebbe modo di rafforzarsi con i parenti.
Ad Immondo.
Caro Immondo,
Castiglion delle Stiviere è uno degli ultimi OPG in circolazione; saranno tutti chiusi a breve.
L’Italia è fatta così: un’indagine parlamentare ha consentito ai paladini del bel pensiero di verificare che negli OPG si sta male e ci sono brutte persone, gente che non s’addice all’ultima sfilata di Armani.
Siccome le indagini parlamentari, quando vogliono, sono velocissime e decretano all’unanimità mentre quando non vogliono (caso Ustica, caso Stazione di Bologna ecc…) si organizzano per insabbiare, l’OPG sarà chiuso: sono strutture vecchie che abbisognano di ristrutturazioni costose e di personale specializzato, meglio buttare via la testa sporca e l’acqua adoperata per lavarla.
In compenso, un bello show di paroloni come “ghettizzazione”, “i matti siamo noi” e compagnia cantante che quelli vecchi come noi conosciamo fin troppo bene, magari nella misura in cui.
Come i centri di salute mentale, diventati dispensatori di Valium a gente rimessa per strada o riconsegnata alla famiglia fino alla prossima mattata, sperando che non sia troppo grave.
Sto pensando ad una svolta epocale nella società italiana: secondo te, se si chiudono gli ospedali, la gente non si ammalerà più ?
Dicembre 9th, 2014 alle 18:01
Una tragedia nella tragedia…..
non riesco a commentare
la primula viola
Dicembre 9th, 2014 alle 18:11
Il problema è lo show mediatico a cui gli italiani amano partecipare…
La durso é eccitata come una teen ager , i tg fanno il pienone ed i giornali pure .
Dicembre 9th, 2014 alle 19:48
Esiste il male.Fortunatamente esiste anche il bene.
Dicembre 9th, 2014 alle 20:51
Aspetta David
Dicembre 9th, 2014 alle 20:58
Dire che il problema in questione dipende dallo sfascio della famiglia lei lo trova “generalizzare”?
No dico, allora diamo la colpa alla società.
O alla televisione.
O magari ai telefonini.
Ecco, diamo la colpa alle reclami che impongono un cliché fuorviante.
Sa cosa le dico?
Che l’amico Giuliano mi ha preceduto parlando di mancanza di valori cristiani.
Guardi, mi dia retta, torniamo un po’ a credere nei valori fondanti dell’umanità; i comandamenti e le virtù teologali.
Già, ma forse è più facile il proprio porco comodo che sottostare alle regole che impongono amore, rinuncia, perdono,carità, speranza,fede.
Se ora io qui scrivo che la gente sarebbe migliore se tornasse un po’ alla messa mi piglian per grullo.
Ecco, e allora io lo scrivo.
Leggiamo un po di Vangelo, leggiamo un po di testi sacri, ritorniamo a pensare che ogni nostra azione e ogni nostro pensiero è posto al giudizio di Dio ,il quale ci giudica e al quale dovremo domani rendere conto.
Se non si torna a parlare con le nostre coscienze, se non si torna a valutare ciò che realmente siamo , se non si torna a mettere dei paletti al nostro libero arbitrio saremo persi, saremo in balia del buio morale ; il buio terreno e l’aridita’ del proprio percorso di vita quotidiana.
Le migliori cose a tutti
Immonda Bestia
Dicembre 9th, 2014 alle 21:30
E ora ne dico anche un’altra.
Lo sfascio familiare odierno e la peggiorata morale delle nuove generazioni hanno , tra le altre , anche la concausa della mancanza della figura dei nonni.
Chi può ne faccia di conto dei nonni.
Sono una figura di solidità morale, culturale, la pietra angolare su cui tirar su i muri di una giovane vita .
Sapete cosa dico?
Che i bambini cresciuti con l’affetto della presenza amorevole dei nonni avranno un bagaglio a cui far ricorso nella vita più completo , più attrezzato di quelli che a due anni spediscano al nido e vengan ripresi a buio e posteggiati davanti a una televisione .
Spendiamo più tempo con i nostri figlioli , investiamo per loro tempo e attenzioni , se lo ritroveranno domani , e ci ringrazieranno.
Le migliori cose a tutti
Immonda Bestia
Dicembre 9th, 2014 alle 21:40
è un dolore forte, ogni volta, difficile da ingoiare.
L’unica cosa che vigliaccamente mi da conforto, è pensare che quel bambino non dovrà più subire il dolore di vivere quello che io mi immagino vivesse nella sua casa.
Alessandro Boldrini da Galleno
Dicembre 9th, 2014 alle 23:41
Non sono padre e probabilmente non lo sarò mai, però vi sembrerà strano c’è una cosa che mi fa spaventare più di tutte: sia in questo delitto e in quello di Cogne le madri spergiurano di non essere state. Io, logico, non ci credo, una cosa del genere ti deve rimanere per forza dentro in una maniera o nell’altra, solo incosciamente magari, nei tuoi sogni ad esempio, ma se fosse vero?
Se fosse vero allora questa cosa non è limitata, non è circoscritta, è una cosa che potrebbe accadere non dico a tutti ma a quasi tutti.
Dicembre 10th, 2014 alle 00:32
Diventerò babbo tra qualche mese eppure la mia visione della vita è già cambiata…
Vado più piano in macchina e penso…penso tanto alla vita che verrà e a quanto la mia da quel giorno in poi sarà dedicata soprattutto a lui/lei.
Non si può uccidere un figlio…non si può…
Dicembre 10th, 2014 alle 14:50
Antonello (39) ti bacerei!
Dicembre 11th, 2014 alle 12:34
Quindi solo se una famiglia è cattolica praticante riesce a trasmettere amore e valori ai figli? da famiglia sfasciata escono solo figli e future madri e padri di famiglie sfasciate? cazzo allora sono condannato. Per salvarmi mi devo buttare nella prima chiesa che trovo
Dicembre 12th, 2014 alle 01:45
Una voce contraria, la mia. Profondo rispetto, commozione intima per tutti i morti, specie se bambini. Ma basta con le speculazioni nel caso in cui il ‘morticino’ configuri il giallo!Se la perfida madre aveva confessato, tentato mil suicidio nessuno si sarebbe preoccupato di scrivere per più di un giorno. Vergogna. Mi pregio di copia – incollare Beha : ” Augurandoci che non ne siate stati inconsapevolmente vittime dirette, segnaliamo che anche stasera Tg4 e Studio Aperto hanno propinato dosi industriali di informazione malata, a base di interviste plurime ai parenti (sorella, madre, marito) della presunta mamma omicida di Ragusa. In assenza dell’orco, il piatto ricco della vicina della porta accanto che ammazza il suo bambino di 8 anni è piazzato a centro di una tavola intorno alla quale siedono parenti che la “scaricano” e vicini che ora colgono tante contraddizioni in una vita fino a ieri irreprensibile e da mulino bianco. Ahinoi, gli ascolti continuano a manifestare picchi e, probabilmente, alcuni direttori continuano a sfregarsi le mani …”
Dicembre 12th, 2014 alle 09:03
Lucone , lei o non capisce o fa finta di non capire.
Oppure mi vuol prendere per babbeo.
Non ho detto che le famiglie cattoliche sono migliori.
Me ne guardo bene.
Ho detto che i valori cristiani sono migliori.
Mai sentito parlare dei comandamenti tipo ama il prossimo tuo?
Non rubare?
Non uccidere?
Non desiderare la roba d’altri?
Mai sentito parlare di onestà, fratellanza, perdono, speranza , carità ?
Questi che le ho rammentato, son tutti valori cristiani,(e di altre confessioni, tutte mirate ad un Essere Superiore) e, non casualmente, son anche tutti valori di civiltà e di società migliore.
Ho detto di mettere dei paletti al nostro comportamento morale, non di fare sempre come hazzo ci pare e come più gode la nostra ambizione e il nostro personale godimento.
Ho detto che se nella nostra anima abbiamo “qualcuno” a cui sottoporre i nostri pensieri e le nostre azioni ad una resa dei conti saremo migliori.
Questo “qualcuno” è la propria coscienza etica e morale per chi non crede, ed è un Dio per chi crede.
E siccome, ci dicono che siamo stati creati ad immagine e somiglianza di Dio, la coscienza che abbiamo dentro è Dio che parla, nella figura dello Spirito Santo.
Lo Spirito Santo che guida chi crede.
Se lei non crede, si faccia allora guidare dalla coscienza.
Tanto, quando lei arriverà alla resa dei conti, nella sua cameretta, si accorgerà che, voce della coscienza, e voce di Dio son la stessa cosa.
Arrivederci
Immonda Bestia