E arrivò anche Almirante…
Quando morì Enrico Berlinguer, e domani saranno trent’anni esatti, io ero in Puglia ad aspettare che la Fiorentina si facesse buttare fuori in Coppa Italia dal Bari che stava in serie C.
Quello che provavo in quei giorni (si era sentito male il 7 giugno) è splendidamente sintetizzato da Gaber in “Qualcuno era comunista”: “perché Berlinguer era una brava persona” (e “Andreotti non era una brava persona”, ma questo è un altro discorso).
Con tutta la ruvidezza dei miei vent’anni o poco più riuscivo a capire che era successo qualcosa di gravemente importante, che se ne era andato un gigante, anche se non era mai passato dal terribile test di dover governare, perché stare all’opposizione è sempre molto più semplice.
Io ero uno di quelli che pur non avendo niente a che spartire con la dottrina comunista, per cui provavo una sincera idiosincrasia, votavo PCI proprio perché c’era Berlinguer, e con lui sceglievo uomini e donne (poche, pochissime, ad essere sinceri) di cui sentivo di potermi fidare.
Per una forma di pigrizia mentale, ed avendo avuto “il peggior partito socialista d’Europa”, ho continuato a dare il mio voto ai successori di Berlinguer, che spesso neanche lo meritavano.
Quella morte fu uno spartiacque: a rendere omaggio alla salma venne pure Giorgio Almirante, il nemico di una vita, un fascista che avrebbe fatto certamente fucilare Berlinguer quaranta anni prima a Salò, ma che nel 1984, dopo decenni di battaglie politiche, ne riconosceva la grandezza morale.
Dopo sarebbe arrivata Tangentopoli, che c’era anche prima, Berlusconi e tutto il circo che ci siamo meritati e Berlinguer ci manca ancora di più di trent’anni fa.
Giugno 10th, 2014 alle 11:36
bel post! io ero in terza media, e mi ricordo il giorno del funerale. tutta quell fiume di gente. incredibile.
Giugno 10th, 2014 alle 11:38
Ciao David. E’ anche per articoli come questo che leggo con piacere e passione il tuo Blog. Standing Ovation.
Con Stima. David
Giugno 10th, 2014 alle 11:38
Caro David,
mi pare che anche la Rai abbia preso a cuore la memoria di uomo come Berlinguer, programmando uno sciopero, proprio per il giorno della memoria. O mi sbaglio?
Il prossimo sciopero lo faranno a Natale: tutti i bambini sopravvissuti ai comunisti a letto senza vedere Bambi e Gesù di Nazareth.
Per par condicio, ovviamente.
Se fossi il Renzi, gli toglierei anche le poltrone, così fanno il telegiornale in piedi.
Se il Renzi ha tagliato 150 milioni quest’anno, chissà quanti ne hanno buttati via gli anni precedenti.
Un abbraccio.
Giugno 10th, 2014 alle 11:51
onore a Berlinguer e Almirante quanto meno erano due signori della politica. disprezzo verso il PCI e la ciurma circense di oggi.
Giugno 10th, 2014 alle 11:57
caro David scusami se sono sincero ma Berlinguer mancherà tanto a te….a me no davvero. con stima franco
RISPOSTA
opinione assolutamente rispettabile, ciao
David
Giugno 10th, 2014 alle 12:23
Troppo piccolo ero per giudicare..chi c’è lo racconta ne parla bene e di grande statura morale… Bene, se la moralità era un suo mantra penso che ora si stia rivoltando nella tomba dallo schifo che vede…
Umberto Alessandria
Giugno 10th, 2014 alle 12:29
I rapporti tra Comunità ebraica e PCI dal 1967 (Milhemet Sheshet Ha Yamim, la Guerra dei Sei Giorni) divennero complicati. La posizione ufficiale del Partito era di sostegno pieno alle rivolte Palestinesi e ai paesi arabi in generale. Una lacerazione che si ripetè nel 1973, in occasione della guerra del Kippur. Questa lacerazione fu un dramma in tantissimi ebrei di sinistra: ricordo ancora la sofferenza di mia madre nel vivere questa contraddizione.
Il PCI in Italia si sforzò, soprattutto dalla fine degli anni ’70, di contenerne la frattura e – al contrario di tutti gli altri partiti comunisti dell’Europa occidentale – non interruppe mai i rapporti con Israele e, segnatamente, con Partito Laburista. Enrico Berlinguer ebbe un ruolo decisivo in questo, assieme a Giorgio Napolitano.
Giugno 10th, 2014 alle 12:47
Premesso che i politici di oggi non sono degni neppure di legare le scarpe a quelli della Prima Repubblica, ho come l’impressione che la pochezza attuale stia creando un effetto nostalgico che ingigantisce le figure del passato.
Berlinguer fu un ottimo politico ma pieno di difetti e fallimenti, a partire da quel tanto sbandierato “Eurocomunismo”, esperienza fallimentare rintuzzata nel giro di 2-3 anni a colpi di finanziamenti sottobanco al PCI mitizzata come “strappo da Mosca”.
Il problema é che, dopo di lui, a sinistra c’é stato il nulla e continua ad imperare il deserto e così l’effetto “nostalgia canaglia” continua a imperversare tra gli elettori di sinistra. Esattamente come dall’altra parte con Almirante. Ottimo oratore, uomo dell’unità dei movimenti fascisti, ma dall’elaborazione politica scarsissima e dalla ancora minore capacità di scelta dei propri uomini. Fini, Gasparri, La Russa solo per dirne tre. Il niente con il vuoto intorno.
Giugno 10th, 2014 alle 13:24
Carissimo David,ho lasciato la Sicilia a 20 anni e sono venuto a vivere in Toscana per motivi di lavoro. La prima volta che ti ho sentito commentare le partite della Fiorentina mi sono detto: questa è una persona perbene uno che ha sempre un pensiero per chi soffre! E non è retorica! Ma le tue belle parole verso gli sfortunati che sono in ospedale e verso i più deboli, mi hanno sempre colpito! Qui ho conosciuto tante persone come te, leali, oneste, disinteressate, semplici e appassionate. Berlinguer non si discute! Egli ha lasciato un vuoto incolmabile, perché era una persona che profumava di pulito, un uomo dal pensiero universale, un gigante della politica! Basti pensare che era già morto sul palco di Padova, ma ha voluto finire lo stesso il suo comizio perché la sua era una missione! Esempio fulgido e lungimirante di un italiano che ha fatto della moralità il suo stile di vita! Grazie David per averlo ricordato! Con affetto e stima Emanuele da Prato
Giugno 10th, 2014 alle 13:34
Come sempre succede, ad una grande azione corrisponde una grande reazione uguale e contraria.
Ad una grande sinistra rispondeva in quegli anni una grande destra.
Ad un grande segretario PCI rispondeva un grande Almirantesignore unico della destra.
Ad un attuale sinistra scolorita e senza mordente corrisponde oggi una destra insulsa e annacquata dei propri valori fondanti.
La gente spesso non capisce che a volte la destra è talmente a destra che alla fine finendo il percorso nel cerchio si ritrova a sinistra della sinistra.
Immonda Bestia
Giugno 10th, 2014 alle 14:23
Caro David…..visto che hai dolci ricordi nella persona di Enrico Berlinguer fai uno sforzo in onore della sua memoria e di economisti come Marx e Keynes e segui il consiglio che ti ho dato nel precedente post… leggi “IL PIù GRANDE CRIMINE” di Paolo Barnard e “LE SETTE INNOCENTI FRODI CAPITALI DELLA POLITICA ECONOMICA” di Warrren Mosler.
Giugno 10th, 2014 alle 14:45
David, ricordiamoci che Berlinguer avrebbe governato assieme a Moro un governo di unità nazionale, se qualcuno a Londra non avesse deciso che l’Italia non poteva permettersi un comunista al governo (e a Washington e Bonn si disse “giusto, però un colpo di stato è troppo, meglio qualcosa di non convenzionale”): infatti finì tutto con il massacro di Via Fani.
E ricordiamo che era inviso anche ai burocrati di oltrecortina, soprattutto dopo che condannò apertamente i fatti di Praga, e nel Politburo parlava di pluralismo, democrazia, libertà individuali e non solo collettive etc: subì un attentato a Sofia, quando, ufficialmente per errore, un veicolo militare durante una parata schiacciò un’auto, uccidendo un paio di funzionari (Berlinguer si salvò solo per fortuna). Certo, il cordone con la madre russia lo tagliò solo nei primissimi anni ’80…nessuno è perfetto.
Giugno 10th, 2014 alle 14:50
Per me, adolescente appena affacciato sul mondo, Berlinguer era il volto granitico della politica fatta x il bene del paese, nel rispetto dell’avversario e nella regola assoluta dell’ascolto delle opinioni altrui. Tralascio il giudizio politico e storico, ma recuperando le emozioni di quel momento (vissute da solo xchè i miei genitori erano Repubblicani spadoliniani) mi ricordo il senso di vuoto e la paura che i compagni che ne dovevano continuare l’opera politica non sarebbero a mai stati all’altezza. Quando da grande ho riletto tutti gli scritti a lui dedicati e le sue interviste mi sono reso conto che la sua visione dell’Italia non era profetica ma lungimirante e che chi lo ascoltò all’epoca, non lo capì o non volle capirlo.
Giugno 10th, 2014 alle 15:19
……nel 1984 Beppe Grillo conduceva il varietà “te lo do io il brasile “!!!
in 30 anni è cambiato tutto
ora non esiste destra ,sinistra,dc ed un comico cerca di comandare !!!!
la primula viola
Giugno 10th, 2014 alle 15:20
Per questioni anagrafiche ne ho solo sentito parlare e sempre in toni entusiastici …..e proprio qui mi assale l’atroce dubbio… è mai possibile ??anche i suoi più tenaci oppositori non hanno mai trovato nulla per metterne in discussione il suo operato??
voglio dire voi che avete vissuto il periodo storico confermate ??oppure qualche scheletro (anche solo una clavicola eh) uscirebbe comunque se qualche anta si aprisse ??
veramente ci sono stati politici di questo calibro in Italia ?
vivendo in questa fase storica della politica nostrana faccio fatica a crederci ma se lo dite voi …..sarà vero
Giugno 10th, 2014 alle 15:36
Mi mancherà meno Berlinguer di Almirante (in senso politico), ma almeno erano due veri politici con veri ideali che mettevano davanti alla mercificazione di qualunque cosa si possa vendere oggi, idee comprese.
vdz
Giugno 10th, 2014 alle 15:43
…parole sante, david!!
@10 immonda bestia: catro antonello, hai proprio ragione, tanto che lo stesso discorso si potrebbe fare anche girando dalla parte opposta! (e te lo dice una che è sempre stata di sinistra!)
Giugno 10th, 2014 alle 16:09
Piansi durante i funerali di berlinguer e ho pianto di nuovo oggi a rivederli. Ho pianto nel vedere quella piazza, nel vedere che cosa rappresentava la politica per quella gente e certamente che cosa rappresentava lui. Io credo nella politica perchè è una cosa bella e importantissima perchè una società non può vivere senza. Ma proprio per questo in questo momento faccio tanta fatica perchè anche i migliori hanno uno stile che non mi appartiene. Lo so, sono vecchia, ma lo stile di Berlinguer, la sua sobrietà con meno “immagine”, ma tanti contenuti è quello in cui ancora credo.(E pensare che all’epoca noi “più a sinistra” lo criticavamo!)
Comunque, anche se con tanta fatica, non mi arrendo.
Giugno 10th, 2014 alle 16:11
Berlinguer, suo cugino Cossiga, Moro, Andreotti, Almirante..altra gente.
rispetto ad oggi è come paragonare Pelè a Balotelli.
altri tempi David ma sopratutto altre persone.
l’ho sempre rispettato, pur non condividendo le sue idee politiche.
saluti a tutti e forza Viola.
p.s.: vado OT, siamo tutti invitati al matrimonio di crestina con fanny…..notizia da prima pagina…meno male che sabato si gioca la prima delle uniche 3 partite del nostro mondiale…
Giugno 10th, 2014 alle 16:17
Alla Immonda Bestia suggerisco un ripassino della storia del nostro paese; si legga un pò quello che faceva il signore unico della destra anni prima quando firmava i manifesti per conto del ministro dell’epoca della RSI(tale Mezzasoma) per fucilare i ribelli (partigiani).
Giugno 10th, 2014 alle 16:34
Sinistra destra sinistra destra …..e borda nel c….
Io mi chiedouna buona ideaa..e’ di destra o di sinistra!!
Giugno 10th, 2014 alle 16:34
Pensare che oggi le redini del partito (post)comunista sono prese in mano da uomo che porta a casa il 40% dei consensi dalle urne, ma lo 0% di quegli ideali fa venire una profonda tristezza ed un senso di vuoto e sconfitta.Solo a Livorno, dove la falce e martello, sono identità e motivo di esistenza non si sono arresi e pur di non votare il PD di Renzi hanno ceduto il passo dopo quasi 70anni ai 5stelle: coerenti fino in fondo.
Giugno 10th, 2014 alle 16:44
Eccoci! Arriva lo storico del momento a iniziare il solito ping pong di accuse e controaccuse!
Caro memoriaviolaenonsolo non inizi con questi discorsi, perché la storia italiana dovrebbe averle insegnato che il personaggio politico più sano, degli ultimi 70 anni, ha avuto come minimo la rogna.
Lasci stare gli scheletri negli armadi, che é meglio.
Glielo dice un antifascista convinto.
Giugno 10th, 2014 alle 16:54
@nicola 22
Hai capito poco di cosa è successo a Livorno, l’analisi è veramente superficiale; se ti leggi qualche intervento capirai che Renzi con Livorno non c’entra assolutamente nulla mentre è vero che hanno mandato in “culo” il PD livornese fermo a cuperliani e d’alemiani vari … dando la preferenza al “primo he passava di lì”
Dei coerenti fino in fondo, con la falce e martello motivo d’identità, che hanno votato M5S, se ne riparla tra qualche mese … ci sarà da divertirsi a Livorno.
Giugno 10th, 2014 alle 17:20
Io l’ho votato per tradizione di famiglia ed anche perché degli altri alcuni mi sembravano ancora fascistoidi, altri troppo ambigui, altri ancora troppo furbi.
Di lui mi resta un senso di fiducia che non mi ha dato più nessuno: potevi dargli le chiavi di casa senza problemi, con quanti lo faresti oggi ?
Giugno 10th, 2014 alle 17:22
BERLINGUER TI VOGLIO BENE!!! per i signori di Livorno auguriamo UNA B A 5 STELLE con vasca idromassaggio,piscina,discoteca!! Onore ai pisani, rivali sportivi leali nel pensiero.
Giugno 10th, 2014 alle 17:23
Per Shimon.
Questa spaccatura fra la sinistra filo-araba ed il centro sionista è, probabilmente, il motivo di tanti misteri cruenti verificatisi in Italia e nel mondo in quegli anni.
Ma quando ne sapremo di più, non ci saremo più.
Giugno 10th, 2014 alle 17:24
Per memoriaviolaenonsolo.
Se l’Immonda deve ripassare la storia, bisognerà che tu ripassi l’itagliano, caro bimbo.
Po’ si scrive con l’accento, non con l’apostrofo.
Giugno 10th, 2014 alle 17:29
Per Immonda.
Analisi politica correttissima.
In quei tempi, però, Almirante mi faceva un pò paura, di Andreotti non mi piaceva il filo-clericalismo e certe frequentazioni a Corleone, di Cossiga ce ne sono stati due o tre versioni nella storia e quella di Ministro dell’interno è stata una versione assai oscura, chi è stato Craxi l’abbiamo capito quando era troppo tardi.
Restavano Moro e Berlinguer ma a casa mia si votava sempre per il primo.
Ora le differenze mi sembrano più sfumate; sarà perché con la vecchiaia ci vedo di meno e capisco di più ….
Giugno 10th, 2014 alle 17:53
A Roma ai funerali , avevo 16 anni, quanto basta per non dimenticare mai cosa fosse il vero Pci, una comunità di uomini e donne che credevano realmente che il mondo potesse essere cambiato in meglio.
Giugno 10th, 2014 alle 18:08
Ciao David,
Enrico Berlinguer sarà stato un brava persona e un grande politico ma il pd di ora con Renzi fa vomitare fanno a gara con gli altri partiti a chi ruba di più.
Giugno 10th, 2014 alle 18:18
David non t’offendere, a me un mi manca per niente, anzi.
Alessandro Boldrini da Galleno
Giugno 10th, 2014 alle 18:40
Nel 1984, avevo poco più di vent’anni ed era un momento in cui, studentello universitario, badavo più alla musica, ad andare in giro in Vespone con la mia ragazza, a giocare a calcetto.
Disimpegno, insomma. Forse di riflesso all’intensa ed opprimente atmosfera politica che permeava da in ogni cosa che mi stava attorno, negli anni precedenti, quando giovincello vivevo nella cupa Padova e ho toccato con mano l’estremismo a sinistra come a destra.
Perciò non ho un ricordo netto di quando Berlinguer morì.
Capii che era un momento importante della vita politica italiana, ma non me ne curai molto.
La percezioni degli avvenimenti che si susseguono intorno a te, dipende molto dal tu stato d’animo in quel momento.
Saluti
Lucky
Giugno 10th, 2014 alle 19:16
magari tornassero i signori della politica di un tempo, prima che la politica-bilionaire di ora prendesse il sopravvento……
Giugno 10th, 2014 alle 19:22
Per chi ne avesse voglia e tempo, c’è una bellissima opera video di Mario Sisti che si intitola “la voce di Berlinguer” é un’opera d’arte musicata da Theo Teardo
Si intitola la voce di Berlinguer perché é la voce di Enrico Berlinguer che é la protagonista del video
E basta sentire la voce, si capisce tutto, sopratutto che da quella voce sono passati trent’anni ma se la senti e ti guardi intorno in realtà sono duecento
Giugno 10th, 2014 alle 19:57
Onore e rispetto per i defunti ma non posso fare a meno di pensare a come avrebbe gestito,5 anni dopo la sua morte,il crollo della SUA URSS, dal PCI considerata un “PARADISO” e portata a modello di regime veramente democratico. Se fosse sopravvissuto sarebbe morto politicamente.
Giugno 10th, 2014 alle 19:57
Ma a me non manca…. Sono quelli come lui che hanno dato vita al famoso consociativismo, che secondo me ci ha rovinato…. “Io ti voto se tu mi aggiusti un po’ quella legge, se chiudi un occhio su l’altra…” Poi hai detto bene e’ facile stare all’opposizione, mi ricorda il nostro attuale presidente del consiglio, che solo 3 mesi fa mi prometteva una GRANDE RIFORMA AL MESE!, insomma tante chiacchere!
Giugno 10th, 2014 alle 20:11
perchè tu pensi che…voglio esagerare…il 30% di chi va a votare lo fa in maniera non superficiale? ci va correttamente informato ( e come? con questi media? e i nonni?). Da Berlusconi in poi la politica è personalizzazione e Matteo Renzi la cavalca alla grande. Il Pd è Renzi, Renzi è il Pd per l’immaginario comune. I dalemiani ci sono da trent’anni a Livorno, Ruggeri si presentava giovane più del premier con “anche a Livorno la svolta buona”…
Giugno 10th, 2014 alle 20:26
non voglio certo infangare la memoria del grande Berlinguer, ma non sono assolutamente daccordo con chi sostiene che la classe politica della prima repubblica era cento volte meglio di quella di adesso: ricordiamoci che gli sprechi assurdi sono iniziati in quegl’anni e adesso ne paghiamo le conseguenze. il peso dei debiti lo sentiamo adesso che sono cresciuti e diventati insostenibili, ma il danno è iniziato negli anni 70/80.
Giugno 10th, 2014 alle 20:34
@ al signore della memoria e non solo.
Leggameglio.
Io non ho scritto che Almirante era un grande politico.
Ho scritto ” che era il gran signore della destra”
ovvero,ùche la destra era una sola e lui ne era il capo , il segretario, il garante.
Non come ora, che a destra si contano ben cinque partiti,da Casapound a Forza nuova e compagnia, guidati da uomini e donnine volenterose ma niente di più.
Spero capisca il mio modesto parere.
———————–
Ma vado oltre.
Proprio stamane, neanche avessi letto nel pensiero del dr.Guetta alla mia edicola ho comprato un libro su Berlinguer, uscito come supplemento a l’Espresso, costo di 12,90 .
Bellissimo volume.
Un libro su Berlinguer è imperdibile, anche per chi sta sulla parte opposta della barricata.
L’ho sfogliato avidamente, in due serate me lo pappo.
Viene trattata tutta la sua vita, pubblica e privata, ci son persino le pagelle scolastiche della sua infanzia, per finire al giorno della scomparsa, ripercorrendo la storia del partito comunista italiano, le sue campagne, gli ideali, le sconfitte, gli amici e colleghi di partito, gli avversari, e le frequentazioni di oltre cortina col PCUS, passando dagli anni bui delle Brigate Rosse, delle bombe nere, a quella scintilla di civiltà e umanità chiamata Solidarnosc, alle battaglie anticlericali abortiste e divorziste.
E poi tante testimonianze, vecchi articoli di giornali, da Scalfari a Montanelli.
Caro Sig Memoria Viola, faccia una buona azione , e compri anche lei questo bel libro.
Le letture postume sui grandi personaggi squarciano di luce i ricordi a volte troppo cristallizzati , il bene diventa male, il male diventa bene.
E dia retta a me, lasci fare la Repubblica Sociale Italiana.
Di qua e di là son morti tanti ragazzi, una parte aveva ragione, una parte aveva torto, ma son tutti figli di una povera mamma e di un povero babbo.
Lasciamoli stare in pace.
Mi stia bene.
Immonda Bestia
Giugno 10th, 2014 alle 21:09
Marco sgv @37 che centra Berlinguer con il consociativismo? Caro mio, Aldo Moro, Ugo La Malfa e Enrico Berlinguer avevano capito che bisognava liberare le istituzioni dai partiti, cosa mai avvenuta sul territorio italico e anche i recenti fatti dell’Expo e del Mose lo stanno a dimostrare. Forse ti sbagli con il CAF! (Craxi, Andreotti e Forlani). E poi scusami, mettere sullo stesso piano Renzi con Berlinguer è un po’ come bestemmiare …
Giugno 10th, 2014 alle 21:34
oltre allo spessore intellettuale un pò diverso, ora si va avanti ad hashtag…dietro Berlinguer c’era il partito comunista sovietico, piaceva, non piaceva ok…lo si sapeva…ma dietro a Renzi chi c’è, come nasce…voi siete sicuri di saperlo? Non mi dite le primarie però,fate i bravi…
Giugno 10th, 2014 alle 21:42
Caro David,
io , classe ’43 , facevo il tifo per Saragat e successivamente per Nenni . I compagni del PCI non trovarono di meglio che ironizzare su presunte sbronze dei suddetti , addirittura a Nenni avevano affibbiato il nomignolo di ROSSO ANTICO come , all’ epoca molto noto , vermouth . I due erano i veri campioni del Socialismo Europeo , i vari Togliatti , Jotti, Berlinguer , Napolitano …. erano i sostenitori delle pacificazioni con muri , filo spinato e carri armati . Tornando alle presunte sbronze , saranno state sicuramente più accettabili dell’ uso massiccio di cocaina fatto dalla maggior parte dei nostri parlamentari, i quali si rifiutano pervicacemente di sottoporsi volontariamente al test . Di Almirante mi spaventava il suo passato ed i suoi occhi di ghiaccio, non mi mancherà lui ed i suoi eredi Fini, La Russa, Mussolini come non mi mancherà Berlinguer ed i presunti eredi che sarebbe troppo lungo elencarli. In quanto a Renzi mi sembra più L’ erede di Andreotti che altro .
FORZA VIOLA lo stesso !
Giugno 10th, 2014 alle 22:13
Caro David,
io , classe ’43 , all’ epoca facevo il tifo per Saragat e per Nenni. I compagni del PCI non trovarono di meglio che ironizzare su presunte sbronze dei due , al secondo gli fu affibbiato il nomignolo di ROSSO ANTICO , facendo riferimento al noto vermouth. Questa fanghiglia, fosse stata vera, è molto più accettabile dell’ uso massiccio di cocaina che fa la maggior parte dei nostri parlamentari i quali si rifiutano di sottoporsi volontariamente al test.
Tornando a Berlinguer, lui come Togliatti , Jotti, Napolitano, erano i paladini della ” persuasione ” con muri, fili spinati e carri armati e perciò non mi mancherà lui ed i suoi eredi, si fa per dire, che sarebbe troppo lungo elencarli . In quanto ad Almirante , mi faceva paura il suo passato ed i suoi occhi di ghiaccio : non mi mancheranno neppure i suoi eredi, fini, la russa, Mussolini ….
In quanto a Renzi, mi pare più erede di Andreotti che altro.
FORZA VIOLA lo stesso !
Giugno 10th, 2014 alle 22:53
NN ne rinasce come lui!!!!!!
Ho visto un pò di tempo fa il film “quando c’ era Berlinguer” mi sono molto commossa!!!!!
Dovrebbero farlo vedere nelle scuole i giovani gente come lui nn l’ hanno mai conosciuta purtroppo!!!!
Grande Enrico ci manchi ancora!!!!!!
Giugno 10th, 2014 alle 23:05
Caro David,
ripensandoci oltre a Saragat e Nenni, mi mancheranno Ugo La Malfa, Spadolini e Cossiga. Se i politici di oggi avessero la metà della loro dirittura morale sarebbero risolti tutti i nostri problemi .
Di nuovo FORZA VIOLA !
Giugno 10th, 2014 alle 23:13
Cari amici che scrivete, liberatevi dalla battaglia ideologica: destra e sinistra non esistono piu’ da molto, molto tempo. Allora le radio erano libere (direttore non e’ un’allusione, libere per normativa intendo), il cagliari poteva vincere uno scudetto, la fiorentina trattenere antonio a vita, de andre’ rivisitava la collina di spoon river con maestria assoluta, io ero appena nato ma sento ancora il profumo di quegli anni, l’odore del rivestimento in legno del mixer costruito da mio padre a radio firenze international, l’odore acre dei fumogeni in curva, l’odore di morte trasudante dalla tv per le bombe che mietevano vittime inermi, l’odore della nipitella in boboli mentre giocavamo a calcio nel pratone…un decennio impareggiabile, cosi’ come le persone che lo hanno animato. Gente vera, che non cercava consensi ma che li pretendeva proponendo un’idea di mondo, giusta o sbagliata che fosse. Guardando i risultati della politica attuale non si puo’ che parafrasare il maestro che, per questioni diverse, cantava: ma se io avessi previsto tutto questo, dati causa e pretesto, le attuali conclusioni…
Giugno 10th, 2014 alle 23:29
Correggerei la tua frase sull’opposizione , che è verissima, con una precisazione storica. Nel Maggio 2014 il PD, guidato da Matteo Renzi, seppe sfruttare in modo clamoroso l’opportunità che ha chi è al governo quando è possibile FARE (chi è all’opposizione non può fare ma solo emendare ect) promesse prima delle elezioni,potendone poi verificarne la fattibilità solo dopo le elezioni. Il risultato di quei 3 mesi di governo fu una storica vittoria. Riguardo Berlinguer: mai come adesso viene ricordato per la questione morale, chissà cosa penserebbe Berlinguer riguardo gli 80 euro e il reddito di cittadinanza. Quale delle due ‘manovre’ sarebbe più morale. Però tutti questi post sulla politica, David. Ma è colpa della disaffezione dei tifosi viola per l’Italia calcistica,è colpa della stasi di mercato e del migliore acquisto di cui tutti conoscono il nome (CUADRADO) e non ci sono sorprese oppure … oppure ti butti in politica, giornalisticamente parlando :-).
Giugno 10th, 2014 alle 23:34
Appresi la notizia su Berlinguer mentre ero in caserma ad Asti.
Non votavo comunista convinto che fossero passati post moderni ma avevo rispetto per questo piccolo serio signore.
Il saluto di Almirante segno’ la fine di un’epoca, anni duri , drammatici .
Ci aspettava finalmente una democrazia normale ma ci avevano lasciato gli uomini migliori e presero campo quelli che Montanelli definì kermesse di figuranti.
Ho acquistato anche io il libro supplemento dell’Espresso che mi ha fatto ricordare una dimensione di politica normale in cui la legalità e l’interesse nazionale veniva prima di tutto.
Giugno 10th, 2014 alle 23:39
Perchè … e vai! mai come ora i giornalisti che scrivono per l’Italia del calcio fanno impazzire tutti i tifosi. Balotelli ha detto sì. Si sposa con Fanny Neguesha . Ha messo la testa a posto, ora vinceremo i mondiali. Queste sì che son notizie 🙁
Giugno 10th, 2014 alle 23:58
Quoto Omabanching al 24
Caro Nicola, io sono di Cecina e ti assicuro che su Livorno non hai capito proprio niente di quello che è successo.
I livornesi hanno votato contro il vecchio PD, quello di D’Alema, Bersani e Cuperlo che ha fatto più danni della grandine. Ruggeri (il candidato PD) è tutto fuorché renziano, ma è quello che più è vicino, come dici te, alla “falce e martello”.
Leggo di paragoni tra la politica degli anni 80 e quella di oggi. Sarebbe come paragonare il calcio di quegli anni con quello di oggi.
Sono cambiate troppe cose in 30 anni per poter fare dei confonti oggettivi. Solo il fatto che le fabbriche ormai si stanno svuotando per far posto ad una società che è essenzialmente servizi, mette in cantina le ideologie che hanno contrassegnato il secolo scorso.
Oggi stiamo ancora cercando di capire come fare politica in una società alla ricerca di nuovi equilibri e chi rimpiange un certo periodo e certi personaggi fa solo esercizio retorico di malinconica nostalgia.
Giugno 11th, 2014 alle 00:20
Condivido il giudizio morale su Berlinguer, mentre su quello politico ho alcune perplessità ricordando i suoi legami con l’Unione Sovietica, anche se messi poi in dicussione nell’ultima parte della sua vita. Sbagliò anche ai cancelli della FIAT quando sembrò promettere l’appoggio del PCI ad un’eventuale occupazione della fabbrica, dando il via ad una serie di reazioni che sfociarono nella marcia dei 40.000 e nella sconfitta del sindacato.
Quanto ad Almirante, mi permetto ricordare ai suoi fans che, dopo aver firmato nel 1938 il manifesto razzista, dal 1938 al 1942 fu il segretario di redazione della rivista “La difesa della razza”, che non era esattamente….il pesce.
Giugno 11th, 2014 alle 07:39
Statura morale, pane al pane. E merito. Questo, era Berlinguer per uno che lo temeva. Temeva vincesse e l’Italia si ritrovasse per volontà i carri armati che le erano stati risparmiati quando i potenti tracciarono una riga sulla cartina geografica e noi -anche perché padroni di casa della chiesa- restammo “di qua”.
Per fare un paragone col tema più frequente su questo blog.in quegli anni Bearzot lascio a casa Pruzzo e Beccalossi per Paolo Rossi e non fare inutili ombre all’immenso Antognoni.
Il merito. Il merito.
Oggi che il merito è sepolto ci si permette di avere dubbi fra un ragazzo che ha fame e fa gol e un pallone gonfiato che i gol non li sogna neppure più e di certo non sogna più e che, ben assistito da uno stuolo di pr e di maghi della comunicazione trovandosi in difficoltà mediatica rispetto al collega appena sposato (ma non c’entra) e che segna sempre e dovunque, si prende la scena annunciando che la fidanzata gli ha detto sì e che anche lui convolerà a nozze.
Basterebbe un titolo: immobile pensa all’Inghilterra / Balo al matrimonio
per liquidare tutto e scegliere senza indugi da che parte stare
Invece stamani il titolone è Balo, ora sposa anche il gol (Stadio)
Oggi si barattano i gol con gli annunci di nozze. E i giornali allocchi (oppure allocchi i lettori) ci cascano. Balotelli era alle strette: immobile fa gol, gli toglie (finalmente) il posto in nome del merito e lui col suo staff di marketing annuncia il matrimonio, ruba spazi, distrae l’opinione pubblica intenerisce perfino un ct che dovrebbe approfittarne per escluder lo una volta di più. Nel cuore di un mondiale, vorreste uno concentrato sul pallone o uno che pensa al matrimonio? Invece si continua a mettere sulla stessa bilancia che fa e chi appare. Chi è concreto e chi monta panna e frigge aria.
Ah, Berlinguer. Manchi anche ai tuoi avversari. Manchi a questa società malata di apparenza. Manchi al giornalismo che non distingue più il fare dal sembrare, che s’inclina e s’inchina a chi fa più casino o più audience. A chi non fa il bene.
A proposito. Pratesemente “ti voglio bene” anch’io. Enrico
Giugno 11th, 2014 alle 08:24
Sul fatto che Berlinguer abbia preso le distanze dall’Unione Sovietica ci andrei molto cauto…… Forse a parole…… Io sono di Pistoia, e ricordo che nel 1981 l’allora Sindaco comunista Renzo Bardelli (gran brava persona) sparò a zero (lui sì……) sull’Unione Sovietica e gli Stati satelliti dell’Europa dell’est…… Risultato finale: messa in stato di accusa ed espulsione di Bardelli dal PCI, il cui segretario nazionale era proprio Berlinguer……. Meditate gente, meditate……
Giugno 11th, 2014 alle 08:29
Caro Emiliofirenze, come scrissi ieri, iniziare queste polemiche può essere pericoloso, perchè negli ultimi anni ne sono venute fuori delle belle su tante icone storiche della sinistra.
Da un giovane e convinto Dario Fo repubblichino in camicia nera, ad Eugenio Scalfari in versione difensore della italica stirpe che scriveva “Gli imperi moderni quali noi li concepiamo sono basati sul cardine “razza”, escludendo pertanto l’estensione della cittadinanza da parte dello stato nucleo alle altre genti“.
Ma potremmo ricordare anche un Giorgio Bocca, in versione hitleriana, che sosteneva nel ’42 su La Provincia Granda che ”…sarà chiara a tutti, anche se ormai i non convinti sono pochi, la necessità ineluttabile di questa guerra, come ribellione dell’Europa ariana al tentativo ebraico di portarla in stato di schiavitù”.
Oppure un sindaco fiorentino rimpianto da tutti come Piero Bargellini che su Mussolini, sempre nel ’42, scriveva che “Uomini come Mussolini non hanno nulla da chiedere ai Cesari, anche nel fisico, anche nelle parole, anche nei gesti.”
Solo per dirne qualcuno tra i più noti ma potrei continuare per ore ed ore.
E non ho notizia che qualcuno dei suddetti abbia fatto ammenda dei propri gesti o delle proprie parole nei decenni successivi.
Questo per dirle cosa?
Semplicemente per invitarla a guardare in casa nostra, prima che in casa d’altri, perchè mai come in questo caso potrebbe essere appropriato l’antico detto “dagli amici mi guardi dio che dai nemici mi guardo io”.
Saluti.
Giugno 11th, 2014 alle 08:30
Come dice Conte Paolo “era un mondo più adulto, si sbagliava da professionisti”.
Giugno 11th, 2014 alle 08:51
Scusate la provocazione, io non ho vissuto quel periodo storico e confesso candidamente la mia ignoranza in merito, per cui vi chiedo: cos’ha fatto di così grande per il bene del paese il sig. Berlinguer?
Sinceramente non credo che il discorso “era una persona perbene” basti a giustificare un culto e una devozione così estese, manco fosse Padre Pio.
Filippo da Prao
Giugno 11th, 2014 alle 08:58
Sono d’accordo con l’Omino di ferro post 50, i confronti fra prima e seconda repubblica, tra bipolarismo DC-PCI e la situazione politica di oggi non hanno molto senso, perchè il contesto sociale è troppo diverso da allora.
Si stava meglio quando si stava peggio? Forse sì, ma trovo che i rimpianti siano sempre inutili. Inoltre non dimentichiamoci di cosa sono stati gli anni di piombo, e delle macchinazioni politiche che c’erano dietro e di cui ancora oggi non sappiamo praticamente nulla; per cui andiamoci piano con i ricordi “romantici”, ogni epoca ha i suoi lati oscuri.
Filippo da Prao
Giugno 11th, 2014 alle 09:28
Non sono d’accordo. Può darsi che fosse sicuramente una brava persona ma fù un pessimo politico perché il rivoluzionismo coniugato con il consociativismo che contrassegnarono la politica del PCI di quei tempi non ha permesso alla sinistra italiana di diventare una vera forza di governo. Troppo comodo e facile rimanere all’opposizione senza provare mai a governare. La fine dei due governi Prodi è il risultato dell’onda lunga di questa incapacità di una parte della sinistra di prendersi delle responsabilità di governo che talvolta significa anche turarsi il naso o mettere le mani nel fango.
La politica è l’arte del possibile!
E’ il risultato di lungo periodo che conta così facendo abbiamo avuto 20 anni di Berlusconismo.
Andrea.
Giugno 11th, 2014 alle 09:34
purtroppo la dimensione di Berlinguer é amplificata dalla pochezza di chi gli é succeduto e spartito la sua eredità politica…e non parlo ovviamnete di Berlusconi, ma di tutti quelli che si sciacquano la bocca con quel nome per avocarsi il diritto di discendergli.
Le Battaglie di Berlinguer riguardavano cose e questioni da noi e dalla sinistra dimenticate…concetti come diversità, austerità, moralità non solo non vengono più ‘praticate’ dalla sinistra ma vengono pure tacciati di disvalori…poi se vogliamo ricordarci di quanto era bello vivere quando c’era berlinguer facciamolo, io avevo 9 anni c’erano i volontari del partito che consegnavano a casa l’unità, c’era la gente che andava a discutere alla casa del popolo di politica e società e c’era un mondo sempre sull’orlo di una guerra nucleare ma profondamente più equo, umano e giusto in cui le persone si accontentavano di campare con dignità, i ladri, se baccati, erano condannati a perpetua vergogna e le persone avevano ancora la forza di indignarsi…ma la colpa se non è più così, non é che non c’è più Berlinguer é che la collettività si é votata al capitalismo, consumismo, e agli egoismi ma guai da sinistra (anche e sorattutto da chi Berlinguer lo cita e lo rimpiange) neanche un monito o un’ammissione di colpa
Giugno 11th, 2014 alle 09:55
Non mi piaceva nessuno dei due ma entrambi sono tre volte meglio di quelli di ora, pd o pdl che siano
Giugno 11th, 2014 alle 10:00
X Maladetto toscano
Secondo me tu ti sbagli nel confonderti, con questo po’…mi pare che tu lo scriva bene ma che tu lo spieghi all’incovercio, no ? Si scrive con l’apostrofo, non con l’accento, ma questa differenza ai tempi dei cellulari e dei t9 a volte si perde…
Giugno 11th, 2014 alle 10:08
Caro Matteo,
L’avevo scritto apposta per vedere se lo capiva il professorino che impartisce lezioni di storia.
Non li sopporto i saccenti.
Giugno 11th, 2014 alle 10:12
accademiadellacrusca.it/it/lingua-italiana/consulenza-linguistica/domande-risposte/guida-alluso-accenti-apostrofi-nellitaliano
Per dirimere l’annosa questione dell’accento e dell’apostrofo.
Il www mettetecelo voi.
Giugno 11th, 2014 alle 10:14
Con tutta sincerita’, di comunisti e fascisti ho poca nostalgia. Berlinguer e’ sicuramente stato un grande personaggio che ha vissuto un periodo difficilissimo della nostra storia, ma non rimpiango il mondo delle ideologie. Oggi tutto sembra scolorito come dice immonda, ma se il colore porta odio e morte come quelle ideologie in cui Almirante e Berlinguer si riconoscevano (anche se ovviamente potremmo discutere per ore della distanza di Berlinguer dal PCUS), allora preferisco Renzi e il pragmatismo post-ideologico.
Giugno 11th, 2014 alle 10:32
E ci manca anche Giorgio Almirante. Grande uomo.
Giugno 11th, 2014 alle 10:36
Comunicazione di servizio per il MAESTRO, sempre IDIOSCINCRATICO nei confronti di BELL & MEUCCI 🙂
grazie alla telecom, ho black out completo su linea telefonica ed adsl….
postare sul blog da cellulare è un dramma visti i caratteri microscopici.
di conseguenza sarò assente dalle scene bloggistiche fino a risoluzione dei problemi tecnici.
pps. COMUNICAZIONE PER MARCO-SAN
io non sono un multinick per nascondermi.
puoi chiedere al proprietario del blog.
il mio NICK cambia in base all’argomento discusso. è una formula simpatica per sdrammatizzare visto il tono sempre serioso di molti posts.
poi che devo farmi i cazzi miei, lo so anche da me senza bisogno che lo ripeti tutte le volte.
purtroppo, e sono sincero, mi stai cordialmente antipatico, con quel modo aggressivo che hai di porti. stai più tranquillo.
Giugno 11th, 2014 alle 10:39
Sicuramente Berlinguer è stato un grande politico ma i suoi scheletrucci nell’armadio se l’è portati con se.. però avercene di politici come lui oggi!!
Giugno 11th, 2014 alle 10:41
Ciao Davide,
difficilmente lascio commenti ai tuoi post ma stavolta non posso rimanere indifferente. Berlinguer era un uomo nell’accezione più vera del termine e la Sua scomparsa mi frastornò nonostante che i miei 10 anni non mi facessero capire granché. Oltre Berlinguer vi era però un nuvolo oscuro di persone che lavoravano e, aimè, lavorano dietro le quinte intendendo fare dell’ex PCI ora PD solamente un luogo di potere economico.
p.s.: più passa il tempo, più mi piace leggere i tuoi post e sentire i tuoi ragionamenti mai banali, mai scontati
Giugno 11th, 2014 alle 10:59
Ho letto volentieri questo tuo post su Berlinguer anche se non condivido molto di quanto scrivi. Ieri erano 90 anni dalla morte di Matteotti, ma solo in pochi se lo sono ricordato. La frase “il peggior partito socialista d’Europa” è una frase che lascia il tempo che trova. Il PSI, pur tra tanti errori, era un partito come oggi il PD vorrebbe essere ma non riesce. Le conquiste sociali hanno sempre visto i socialisti tra i protagonisti, i socialisti hanno fondato il sindacato, così come si sono battuti fin da subito per il divorzio, l’aborto e ci sarebbe stato spazio anche per l’eutanasia. Ora che il PSI “non esiste” gli erede del PCI non sono socialisti, non si chiamano socialisti, però ci tengono ad apparirlo. C’è qualcosa che non torna.
Giugno 11th, 2014 alle 11:13
Ripassino di Storia…La storia va inquadrata nel periodo di cui si parla…Almirante durante la guerra civile italiana (43-45) ha fuciliato partigiani ? certo, era una guerra, infame come tutte le guerre…e non è che poi dopo certe brigate partigiane di rosso colorate, sian state da meno, e non solo con i fascisti, ahimè, ed anche questa è storia…Poi dire che dopo la “pacificazione”, il signor Almirante , sia stato un esempio di personaggio politico (al di là delle idee condivisibili o meno, ma qui si entra nel personale)non mi sembra tanto errato…Certamente il Berlinguer era di una statura superiore rispetto a tanti, come alcuni colleghi di fazioni opposte al PCI…
Giugno 11th, 2014 alle 11:30
non rimpiango l’idea, ma lo spessore della persona, se rapportato alla classe politica attuale
Giugno 11th, 2014 alle 11:32
Due note e il ritornello era gia` nella pelle di quei due
il corpo di lei mandava vampate africane, lui sembrava un
coccodrillo…
i saxes spingevano a fondo come ciclisti gregari in fuga
e la canzone andava avanti sempre piu` affondata nell’aria…
quei due continuavano, da lei saliva afrore di coloniali
che giungevano a lui come da una di quelle drogherie di una volta
che tenevano la porta aperta davanti alla primavera…
qualcuno nei paraggi incominciava a starnutire,
il ventilatore ronzava immenso dal soffitto esausto,
i saxes, ipnotizzati… dai movimenti di lei si spandevano
rumori di gomma e di vernice, da lui di cuoio…
le luci saettavano sul volto pechinese della cassiera
che fumava al mentolo, altri starnutivano senza malizia
e la canzone andave elegante, l’orchestra era partita, decollava…
i musicisti, un tutt’uno col soffitto e il pavimento,
solo il batterista nell’ombra guardava con sguardi cattivi…
quei due danzavano bravi, una nuova cassiera sostituiva la prima,
questa qui aveva occhi da lupa e masticava caramelle alescane,
quella musica continuava, era una canzone che diceva e non diceva,
l’orchestra si dondolava come un palmizio davanti a un mare
venerato…
quei due sapevano a memoria dove volevano arrivare…
un quinto personaggio esito`
prima di sternutire,
poi si rifugio` nel nulla…
era un mondo adulto,
si sbagliava da professionisti…
————
Ebbene si, oggi eccezionale prova di Massimiliano Bucci.
In mezzo a Berlinguer, bambaroli neri, prime repubbliche, Soviet supremi che prendevano una bronchitina e sparivano dalla circolazione o li imbalsamavano alle parate militari, la citazione della frase di Paolo Conte giunge errabonda, grottesca, ma graditissima.
Siccome, come ben sai, mi stai tremendamente sulle palle da anni,(reciprocamente) ti abbuono un par di classi nel bonus-malus del libro nero dove ti ho dato dimora.
Sei contento?
Stammi bene.
Cazzarola, bada oggi come mi do!
Immonda Bestia
Giugno 11th, 2014 alle 11:35
@ Massimiliano Bucci
———————–
Tratto da
“boogie” di paolo Conte” (1981)
***********************************
Due note e il ritornello era gia` nella pelle di quei due
il corpo di lei mandava vampate africane, lui sembrava un
coccodrillo…
i saxes spingevano a fondo come ciclisti gregari in fuga
e la canzone andava avanti sempre piu` affondata nell’aria…
quei due continuavano, da lei saliva afrore di coloniali
che giungevano a lui come da una di quelle drogherie di una volta
che tenevano la porta aperta davanti alla primavera…
qualcuno nei paraggi incominciava a starnutire,
il ventilatore ronzava immenso dal soffitto esausto,
i saxes, ipnotizzati… dai movimenti di lei si spandevano
rumori di gomma e di vernice, da lui di cuoio…
le luci saettavano sul volto pechinese della cassiera
che fumava al mentolo, altri starnutivano senza malizia
e la canzone andave elegante, l’orchestra era partita, decollava…
i musicisti, un tutt’uno col soffitto e il pavimento,
solo il batterista nell’ombra guardava con sguardi cattivi…
quei due danzavano bravi, una nuova cassiera sostituiva la prima,
questa qui aveva occhi da lupa e masticava caramelle alescane,
quella musica continuava, era una canzone che diceva e non diceva,
l’orchestra si dondolava come un palmizio davanti a un mare
venerato…
quei due sapevano a memoria dove volevano arrivare…
un quinto personaggio esito`
prima di sternutire,
poi si rifugio` nel nulla…
era un mondo adulto,
si sbagliava da professionisti…
***************************
Ebbene si, oggi eccezionale prova di Massimiliano Bucci.
In mezzo a Berlinguer,repubbliche di Salò, bambaroli neri, prime repubbliche, Soviet supremi che prendevano una bronchitina e sparivano dalla circolazione o li imbalsamavano alle parate militari, la citazione della frase di Paolo Conte giunge errabonda, grottesca, ma graditissima.
Siccome, come ben sai, mi stai tremendamente sulle palle da anni,(reciprocamente) ti abbuono un par di classi nel bonus-malus del libro nero dove ti ho dato dimora.
Sei contento?
Stammi bene.
Cazzarola, bada oggi come mi do!
Immonda Bestia
Giugno 11th, 2014 alle 12:00
Volevo ricordare a tutti che stasera nel giorno del trentennale della morte di Berlinguer su SKY CINEMA ci sara’ il film di Walter Veltroni che ripercorre tutta la vita politica di Berlinguer e di quegli anni .. credo che possa essere un bel documento per chi conosce poco di Berlinguer a causa dell’eta’ e per chi ( come me ) ha piacere a rivedere cose che magari pur avendo l’eta’ per averle vissute non l’ha seguite per mancanza di interesse .
Giugno 11th, 2014 alle 12:31
Come sempre capita, più passa il tempo e più i
difetti si sbiadiscono, più passa il tempo e più si tende a mitizzare. Ho pochi ricordi di Almirante e Berlinguer ma ricordo che i grandi di allora gli riservavano critiche come oggi facciamo ai politici attuali. Viviamo di ricordi, teniamoli a mente senza farcene schiacciare.
Giugno 11th, 2014 alle 12:38
x discepolo: ah.. io sarei quello agressivo? neanche mi sembra di aver mai scambiato battute con te ed sono due giorni che mi rompi i coglioni. vabbè.. fai te, poi se ti sembra di essere simpatico a cambiare nick fai pure, e continua anche con i tuoi anagrammi e le tue squadre che a me restano indifferenti ma che a quanto leggo, hanno sfrantumato le palle a mezzo blog. già, ma te sei quello simpatico.. il problema è che te lo dici da solo.. comunque fai come ti pare, basta che mi lasci in pace.
grazie.
Giugno 11th, 2014 alle 12:38
Che poi a guardare bene Berlinguer ha tenuto a bada una gran parte del popolo italiano rendendo un gran favore agli americani. In “Berlinguer ti voglio bene” memorabile è la scena nella quale Benigni dice “Berlinguer, basta che ci dici VIA e noi si fa la rivoluzione!”. Ma Berlinguer via non lo disse mai….chi sa perché…
Giugno 11th, 2014 alle 14:00
Rispetto le idee di tutti d’altronde ringraziando Dio x ora siamo sempre in democrazia. Riconosco che Berlinguer E’ stato un grande e onesto uomo politico…quando se ne e’ andato Lui io ho smesso di votare a sx e ho cominciato votare l’altro uomo politico il solo che gli poteva tenere testa…Giorgio Almirante…
Giugno 11th, 2014 alle 14:22
Nedo @75, non ha mai detto via perché era un uomo democratico. La stessa ragione per cui nel 1981 Berlinguer consumò lo strappo col comunismo sovietico.
Ciao
Alberto
Giugno 11th, 2014 alle 14:54
scusate il fuori tema: leggo ora che i della valle potrebbero aprire uno stabilimento alle porte di firenze per 250 posti di lavoro.
questo è il calcio mercato che mi piace!! altro che llorente o tevez!!
Giugno 11th, 2014 alle 15:28
@ sempre presente.
Berlinguer non è stato mitizzato.
Ciò che è , è ed era.
Oggi possiamo praticamente rivivere certe epoche grazie a testimonianze televisive quali documentari, internet, e poi giornali, libri, e alla fine il ricordo della persona e del contesto storico vengono riproposti all’attenzione e non riposizionati.
Senza contare, il sempre calzante “voce di popolovoce di Dio”
Se al passaggio del feretro milioni di petsone hanno pianto , hanno mandato baci alla povera salma, se milioni di perso e, chi con la propria presenza, chi ideologicamente vedendo il servizio i TV ha salutato col pugno chiuso , in un ultimo gesto carico di slancio, di ardore e speranza per un mondo migliore ( la vera urtopia del comunismo) ebbene significa che quell’uomo era veramente un gigante del suo tempo.
E perquisizioni in casa, pedinamenti e intercettazioni non ne ha mai vergognosamente subite come invece son questi, pane quotidiano dell’attuale corpo politico.
Giugno 11th, 2014 alle 15:30
Stamani alle 12,15 ascoltavo Vinciguerra a Blu. Non so quanti anni egli abbia peché possa far leva sulla propria memoria tanto da raccontarci come vissuto il periodo del secondo scudetto viola oppure da quali fonti abbia appreso informazioni che sono molto vicine alla non verità se non proprio prive di fondamento. Faccio riferimento al passaggio in cui “Bob” ha descritto una Fiorentina che era ritenuta antipatica (addirittura a livello nazionale) perché rappresentava la media borghesia e distraeva la massa dai veri problemi nazionali che dettero spazio ai famosi movimenti sessantottini.
A dir la verità,la Fiorentina ricevette molti attestati di stima e simpatia, perché interruppe un po’ l’egemonia della triplice tricolore che imperava ed impera ancora. Non so come Vinciguerra sia entrato in possesso di tali informazioni che nulla hanno a che fare con quello che si manifestò a quel tempo.
Semmai è oggi, che si vorrebbe distrarre la gente col pane ( poco ) et circenses.( tanto )Basta vedere negli ultimi vent’anni quante TV con i loro TG falsi hanno provato a portare sopra un pianeta inesistente una massa di creduloni, ingenui e faciloni. Vinciguerra si informi meglio le prssime volte o si occupi solo di statistica. ( quella reale )
Giugno 11th, 2014 alle 16:04
La vecchia politica. Maschere , parlatori, apparati, favori ad amici ( e Berlinguer HA L’IMMENSO MERITO di aver parlato di questione morale). Le maschere illustri sono poche. Gli inesperti, deboli, destinati alla scomparsa, credono che l’evoluzione del moVimento non sarà incarnata da un nome, bensì da un progetto sempre migliore . Il Movimento è appena nato; quanti sono i partiti che rispondono ai dati delle elezioni europee cambiando un volto, sostituendo le maschere. I partiti lo hanno fatto da sempre.
Che noia l’uomo forte. Mi aspetto cambiamenti veri solo da rivoluzioni culturali, popolari civili. Vorrei sapere se la benedetta e santa Rivoluzione francese possa essere attribuita ad uomo forte. No, non si può ridurre quella rivoluzione epocale ad un nome, ad una maschera. I SANCULOTTI , ecco l’uomo forte di quella rivoluzione. Non mi frega nulla dell’affermazione degli uomini Grillo o Casaleggio. Non mi aspetto il cambiamento da Grillo da Renzi o da qualsiasi altro uomo forte,da un padre della patria; di Salvatori ce n’è già stato uno. Il cambiamento sono certo lo faranno i sanculotti italiani, e basterà che ad accendere la loro coscienza sia non il più forte, ma l’uomo giusto al momento giusto.
Giugno 11th, 2014 alle 16:34
Caro Alessandro B, apprezzo molto il tono civile con cui polemizza, ma non capisco in quale casa dovrei guardare prima, dal momento che io non mi sento collocato in nessuna delle case dei personaggi in questione, nè ora, nè prima (dopo sarà difficile, vista la mia non tenera età). Ho avuto la fortuna di crescere in una famiglia modesta, ma di sani principi “liberali”, prima antifascista, poi anticomunista per gli stessi motivi di amore per la libertà e di rispetto anche di coloro che – onestamente – la pensavano in maniera diversa. Non ho mai creduto ai miti nazionalistici o ai paradisi in terra versione gulag, ma ciò che mi ha sempre di più disgustato è il mito della razza “superiore”, con il quale sono stati avallati i più tremendi crimini.
Se anche illustri intellettuali ora di sinistra ci sono caduti, peggio per loro, anche se non credo si possa mettere sullo stesso piano i loro articoletti con la firma di un manifesto che dette il via alla campagna razziale.
Giugno 11th, 2014 alle 16:53
E’ stato l’ultima grande figura della Sinistra Italiana.
Dopodichè, è iniziata l’irreversibile caduta del PCI e di tutti gli epigoni che lo hanno di volta in volta lo hanno guidato.
Giugno 11th, 2014 alle 18:05
Grazie Antonello, anche il tuo primo post è notevole, mi ci leggo.
I libri neri cosa sono? Sfondo nero con inchiostro bianco? Che convengono?
Sono sul mercato e non posso piacere a tutti. E’ naturale che sia così e non è automaticamente reciproco.
Ciò che scrivo ha lo stesso peso di ciò che scrivono gli altri.
Giugno 11th, 2014 alle 18:23
Caro Emiliofirenze, in “casa nostra” intendevo dire in quella antifascista: che poi fosse di matrice comunista, socialista, repubblicana, liberale o cattolica poco cambia.
Perché ognuno ha avuto i suoi noti e notissimi voltagabbana. Dal precedentemente citato Bargellini, a Spadolini, a Montanelli, a Fanfani, a Silone, a Pavese fino addirittura a Croce e potrei continuare per ore ma mi fermo qui.
Per carattere preferisco persone come Almirante che non hanno mai abiurato il passato rispetto agli opportunisti che hanno fatto di tutto per cancellarlo.
La mia critica, se si può definirla tale, era tutta qui.
La saluto cordialmente.
P.s. Dimenticavo. Non sottovaluti il potere anche degli articoletti. Un manifesto é importante, ma un articolo come quello di Bocca non era meno pericoloso del Manifesto.
Giugno 11th, 2014 alle 19:53
Mi associo al “post n. 2”
Bravo………………….
Giugno 11th, 2014 alle 20:20
Con tutto il rispetto, David, quello che proprio non riesco a capire è come si possa passare da un gigante come Berlinguer a Renzi… 🙂
Giugno 11th, 2014 alle 22:50
Per Immonda Bestia
Ricordo nitidamente i vecchi di allora che dicevano che Berlinguer o Moro non legavano nemmeno le scarpe a Togliatti, Nenni o De Gasperi. Con questo non mi permetto certo di dire che Berlinguer sia stato un politico di alto livello, dico piuttosto che con il passare degli anni si tende a dimenticare gli errori e ad esaltare i pregi. I politici di oggi devono confrontarsi con un elettorato più informato e globalizzato di quello con il quale si confrontava Berlinguer, in quegli anni votava il 90% della popolazione, oggi c’è molta più diffidenza e credo che per un politico sia molto più difficile lavorare. Tra l’altro all’epoca di Berlinguer i politici erano una casta privilegiata molto più di ora. Non sò se Renzi diventerà mai un grande politico, ci stà provando, vediamo….
Giugno 11th, 2014 alle 23:25
ma perché non funzionano più i miei post?
Giugno 11th, 2014 alle 23:41
nel 1975 mia nonna mi terrorizzò dicendomi che se i comunisti avessero vinto le elezioni sarebbero venuti in casa a prenderci persino la televisione..
adesso penso che senza televisione si viva meglio.
avevo un amico che avendo sposato una donna ebrea sovietica viveva sei mesi l’anno a leningrado tra l’84 e l’87.
è un discorso complesso e certo non c’è spazio per definirlo meglio, ma detto in soldoni, la cosa incredibile dei suoi racconti è che descrivevano una qualità della vita che non esiterei a definire invidiabile se paragonata a ciò che il destino riserva a me e alla mia famiglia (ma credo anche a moltissimi altri italiani) al giorno d’oggi.
ovviamente mi posso permettere quelle lattine di coca cola che i russi scambiavano al mercato nero al posto della valuta; e forse anche qualche bel paio di scarpe adidas per i miei figli.
solo che non essendo particolarmente interessato a questo tipo di merci (preferirei andare tutte le sere a teatro e poi al ristorante per cinque rubli a barcagliare bionde bellissime e sole, oppure prendere l’aereo per la crimea con due rubli e avere una brutta casa gratis giacché ne possiedo una altrettanto brutta ma molto cara), posso dire che il tempo mi ha trasformato in una specie di post-socialista reale proprio ora che il comunismo è defunto.
berlinguer aveva un volto rassicurante e ritornassi ai miei nove anni, certo non mi farei più spaventare dalle ansie della mia povera nonna democristiana.
Giugno 12th, 2014 alle 00:24
Questo David è un colpo basso. Berlinguer , la giovinezza, gli ideali. Un mondo di uomini e donne che hanno arricchito la mia giovinezza. E vedi, non parlo di massimi sistemi, parlo della gente comune che attraversò quel PCI. Enrico Berlinguer era una brava persona, una persona onesta. Attraversò la scena politica con ritardi e contraddizioni. I ritardi furono nello strappo con Mosca. Le contraddizioni nella formula di partito di lotta e di governo. Subì cocenti sconfitte, quella della fiat e della marcia dei 40mila coletti bianchi fu la peggiore. Anche perché da allora i diritti dei lavoratori conquistati con decenni di battaglie, presero la china che, inarrestabile, ci ha portato oggi ad averne pochissimi di diritti. Di quel mondo mi resta l’abnegazione della gente ed il coraggio di molti. Ricordo d’estate andando al mare, uomini sudati ai semafori a distribuire l’unità, rinunciando al loro pezzettino di vacanza. Così come rinunciavano alle ferie per allestire i festival del l’unità. Mi è rimasto impresso poi per tutti questi anni, il, sacrificio di un sindacalista dell’italsider, Guido Rossa, preoccupato che in fabbrica, gli operai potessero seguire le BR, più della sua stessa vita. Denunciò i brigatisti e fu ucciso. Mi vengono, alla mente grandi gesti e quello del compromesso storico, fu un grande gesto. Il PCI aveva solo da perdere in quell’abbraccio mortale e così fu. Mise il partito al servizio della nazione in un momento tragico, pur sapendo che avrebbe perso il consenso.
Si, Enrico Berlinguer fu una brava persona, una persona mite, uno che dava l’esempio. Commise certamente degli errori, ma certo che se a distanza, di 30 anni, pur consapevoli di quegli errori in molti continuiamo a dirgli “Berlinguer ti voglio bene” un motivo deve pur esserci. Era un altro mondo, non so e non voglio, giudicare se più bello o più brutto (il velo della nostalgia giovanile annebbia il giudizio) certo era un mondo in cui nel bene o nel male, nin c’era bisogno di un blog per ragionare, per discutere, permmandarsi in “ghigna” a quel paese. C’era per farla breve partecipazione.
Giugno 12th, 2014 alle 00:39
E così leggo che GRillo sarebbe l’uomo giusto al momento giusto per dare il via al popolo di rivoluzionari già pronti a scender in piazza, testuali parole, come i sanculotti della rivoluzione francese.
Questi voglian pigliare la Bastiglia (Montecitorio) e trombassi Maria Antonietta (Matteuccio Renzi).
Buontemponi.
Vi do un consiglio.
Fate velocino, perchè in pochi mesi avete già perso tre milioni di rivoluzionari, pardon di voti.
Immonda Bestia
Giugno 12th, 2014 alle 06:48
Sinceramente, visto le tue origini, non capisco come abbia fatto a votare PC . berlinguer sarà stato anche una brava persona, però rappresentava un partito che con la sua omertà e spesso l’assenso dei suoi leader, compreso lui, ha perseguitato gli ebrei allo stesso modo del nazzista hitler
RISPOSTA
Io ti ringrazio per la stima che hai per me come radiocronista, ma ti invito a leggere qualche libro di storia: se mi racconti 8con documentazione)di un episodio di persecuzione perpetrato da Berlinguer, ma non solo nei confronti degli ebrei, ti pago la cena
Giugno 12th, 2014 alle 12:57
faccio una premessa, la visita di almirante sottolinea l’onestà intelletuale della persona berlinguer. in quel periodo, al di là delle differenze ideologiche, penso che ci fosse una stima reciproca, tra molti, Uomini animati da veri sentimenti di parte ma sempre rispettosi delle persone.
detto questo, su un qualsiasi libro di scuola, oggi si parla di persecuzioni del pc sovietico nei confronti degli ebrei, anarchici ecc. ecc.avallate, se non altro, com omertà e silenzio dalla nomenclatura die pc italiano. ci sono fatti, tipo l’anientamento, durante la guerra di spagna, della dirigenza della sinistra spagnola anrchica, parte attiva a questa eliminazione fisica la ebbe un certo togliatti. mi fermo qui augurandoti 10, 100, 1000 partite con emozioni, urla come quelle del mitico 4 – 2 rifilato ai gobbi
RISPOSTA
ok, e Berlinguer?
Giugno 12th, 2014 alle 19:55
Alfio Il PCI di Berlinguer non c’entra una beneamata mazza con il Pcus, probabilmente solo tu e Berlusconi non ve ne siete accorti. E’ stato pilastro, fondamentale della, democrazia, italiana, non riconoscerlo è luogo comune o malafede. Ma guardiamo avanti che è meglio. Le divisioni del passato non servono a niente. Ti ricordo fra l’altro, che Togliatti una rivoluzione l’ha fermata, da un letto d’ospedale dopo un attentato. La gente era già in strada con i fucili in mano e lui li hamfermati. Poi di errori e ritardi ce ne sono stati eccome, ed anche bugie sull’urss, ma da qui ad evocare responsabilità sui massacri sovietici equivale a dire che Andreotti ha avuto responsabilità per il napalm in Vietnam su donne e bambini. Ripeto, guardiamo avanti e chiudiamo questa pagina, chi vuol ricordare Berlinguer lo ricordi, chi vuo ricordare Almirante ricordi Almirante, chi vuol ricordare Andreotti, ricordi Andreotti ma pensi anche a Ciancimino.
Giugno 13th, 2014 alle 07:32
Caro luca-pisa, la rivoluzione nel 1948 non l’ha fermata né Togliatti né De Gasperi.
La “rivoluzione” l’ha fermata il Trattato di Yalta e quindi gli USA e l’URSS.
Anche perchè se Togliatti fosse morto e i suoi compagni fossero scesi in piazza armi in pugno, avremmo avuto una sorta di repressione ungherese e cecoslovacca in salsa americana.
I carri armati italiani e americani (gli USA proprio in previsione di ciò non aveva ritirato ancora le truppe a 3 anni dalla fine della guerra) erano già pronti a uscire dalle caserme per reprimere nel sangue qualsiasi tentativo di insurrezione e l’URSS sarebbe rimasta a guardare proprio come fecero gli americani nel ’56 a Budapest e nel ’68 a Praga.
Togliatti sapeva benissimo come stavano le cose e fu sufficientemente intelligente da evitare una carneficina.
Solo per amore di verità.
Giugno 13th, 2014 alle 08:09
Ma quale Yalta?
Ma che dite ragazzuoli?
La rivoluzione nel 48 la fermò l’eccezionale vittoria di Gino Bartali al tour de France che scatenò l’entusiasmo della gente .
Parlate con qualche pensionato e sentite cosa vi diranno.
I.B
Giugno 13th, 2014 alle 08:54
Immonda, i vecchi possono dire quello che vogliono. Spesso i miti si creano per nascondere una verità molto più prosaica.
La verità è che gli USA erano pronti a reprimere nel sangue qualsiasi tentativo di insurrezione e l’URSS non sarebbe mai intervenuta.
Togliatti, che conosceva molto bene la situazione, gettò intelligentemente acqua sul fuoco non per amor di Patria bensì per salvare le terga, proprie e dei suoi compagni.
I giornali, poi, cercarono di distrarre il popolino con la vittoria di Bartali.
Ma se non scoppiò l’insurrezione fu grazie agli ordini che vennero dall’alto del PCI.
Giugno 13th, 2014 alle 10:17
Gentile Alessandro,
Tu leggi troppi libri e ascolti poco la storia degli anziani vissuta sulla loro pelle.
La verità delle cose è spesso molto più semplice e vicina.
Ascolta, nel 1976 uscì un disco del Perigeo,gruppo di jazz fusion, “Non è poi così lontano”
In copertina c’era una foto che sembrava scattata sul suolo di qualche lontanissimo pianeta .
Poi, voltavi la copertina e dietro c’era scritto che quella foto tanto surreale altro non era che un macroingrandimento del muro di una vecchia casa di Tor Vergata.
Immonda Bestia
Giugno 13th, 2014 alle 11:28
Immonda, io ascolto gli uni e leggo gli altri.
Ma la storia se è vero che non è complicata è è altrettanto vero che non è semplice quanto la vogliono far sembrare sui libri di scuola.
Credi seriamente che una vittoria al Tour de France abbia sventato un’insurrezione armata dei militanti del più importante partito comunista dell’Europa occidentale?
Un partito che in quel momento aveva ancora in mano tutte le armi della Resistenza con decine di migliaia di uomini ben addestrati appena usciti da un’atroce guerra civile?
La realtà è molto meno favolistica e molto più politica: il PCI conosceva perfettamente le regole del gioco e sapeva che avrebbe mandato a morire inutilmente migliaia di suoi militanti senza ottenere il supporto materiale, monetario e umano della casa madre sovietica.
Se poi vogliamo credere che Bartali abbia salvato l’Italia allora facciamo pure.
Giugno 13th, 2014 alle 12:51
“qui tutti gridano
qui tutti noi siamo diversi
ma se li senti parlare
sono da sempre gli stessi
quante bugie
quanti segreti in fondo al mare
pensi davvero che un giorno
noi li vedremo affiorare?
oh no non dirmi no
dimmi che quel giorno ci sarò
chiudo gli occhi e penso a te
dolce Enrico
nel mio cuore accanto a me
tu sei vivo
chiudo gli occhi e tu ci sei
dolce Enrico
tu sorridi accanto a me…”
Giugno 13th, 2014 alle 17:40
Si ma se mi metti i testi del Venditi allora non gioco più, piglio il cappello e vo via a casa a sentirmi, ora che sono pioggia, le cose della vita perchè l’amore non ha padroni sotto il segno dei pesci.
Sul treno delle sette quattro arance la domenica mattina alla mia Lilli, stupida signora che d’inverno s’innamora.
E piango.
Immonda Bestia
Giugno 13th, 2014 alle 17:40
Venditti