Quei ragazzi del viale Paoli
Che ne sappiamo davvero dei nostri figli, da quando cominciano ad arrampicarsi su quella montagna splendida e terribile che è l’adolescenza, dove ogni giorno sembra una finale di Champions e dove il domani non esiste perchè c’è solo l’oggi?
Filtriamo la loro vita, la loro rabbia, le loro emozioni attraverso la nostra esperienza.
Proviamo nel migliore dei casi a fare un gioco di ruoli, a tornare indietro di trenta, quaranta anni e cercare di ricordare come eravamo alla loro età.
Ma noi non siamo loro e non era quello il tempo in cui vivono adesso.
Di solito ragioniamo da adulti (sempre ammesso che lo si sia diventati davvero e, soprattutto per l’universo maschile, io non darei la cosa per scontata) e nella maggior parte dei casi non capiamo, a volte ci arrabbiamo, ci sono momenti in cui siamo sconfortati.
Succede a me, che pure tento di impegnarmi, succede a tutti.
Provate a passare in questi giorni a Firenze dal viale Paoli, un centinaio di metri prima della Costoli, e vedrete sempre almeno quattro, cinque ragazzi che parlano, leggono, fumano, nel punto esatto dove alle 4 del mattino del 13 ottobre è morto Bernardo.
Si danno il cambio senza bisogno di turni, continuano ad amarlo anche se ora è lontano e non tornerà più a ridere e scherzare con loro.
Noi che non avevamo what’s app (si scrive così?), facebook, internet, telefonini, noi che diciamo sempre che ai nostri tempi contavano molto di più le relazioni umane, noi convinti che adesso questi ragazzi si muovano spesso come automi senza anima, noi l’avremmo fatto?
Anzi, l’abbiamo fatto quando è morto qualcuno dei nostri amici in un incidente?
Non è un problema di meglio o peggio: si tratta solo di provare a capire, che è la cosa più difficile di questo mondo.
Ottobre 23rd, 2013 alle 06:15
Ognuno reagisce alla propria maniera, succede oggi come succedeva venti anni fa, quaranta o sessanta.
I ragazzi son sempre uguali: bischeri anche se si credono adulti e privi di malizia nonostante credano di conoscere il mondo. Purtroppo e’ quest’ultimo che corre troppo, e loro, per stargli dietro, bruciano le tappe perdendosi il gusto di assaporare tappe fondamentali per la loro formazione.
Ricordo di un filosofo greco, di cui mi sfugge il nome, che 3.000 anni fa si lamentava del comportamento delle nuove generazioni. Passano i millenni ma siamo sempre qui a fare i soliti discorsi?
Ottobre 23rd, 2013 alle 07:47
Sì,
c’è una sensibilità, che è tipica dei ragazzi (e ragazze, ancor prima), che a me sembra oggi positiva: una voglia di lasciare il peggio alle spalle. Poi si può sbagliare o altro, ma questo desiderio non lo si può ridimensionare. Ho dei figli che conoscevano quel ragazzo e ho visto l’emozione provata per una perdita che è LA perdita di una vita amica.
P.S. (professionale e un po’ meno “serio” e fatto per “scherzo”) Tremila anni sono troppi per la (storia della) filosofia. Meglio tornare al più convincente e condivisibile “forza viola!”.
Ottobre 23rd, 2013 alle 07:59
Cosa permette all’uomo di superare la morte? Solo l’amore, in tutte le sue possibili declinazioni, e il ricordo dell’amore; gli amici di Bernardo cercano di scoprire il senso alla vita dovendo, troppo presto, dare un senso alla morte. Sono stato figlio e sono padre e non sempre,anche per noi che lamentavamo una evidente difficoltà di comunicazione con i nostri genitori e che terremmo tantissimo alla confidenza con i nostri figli, è facile essere “contemporanei” e capire. Ma, alla fine, tutto è riconducibile all’amore e alla nostra disponibilità a dare loro,progressivamente, sempre più spazio accontentandoci di un ruolo da coprotagonista della loro vita. E nel frattempo, mentre tutto corre a folle velocità, “Ognuno sta solo sul cuor della terra, trafitto da un raggio di sole ed è subito sera”.
Ottobre 23rd, 2013 alle 07:59
Noi adulti leggiamo, nei comportamenti dei nostri ragazzi,cose che vorremmo fossero ancora nostre.Loro, magari, Bernardo aspettano che spunti da un momento ad un altro perchè la bellezza e la crudeltà della loro età è l’incoscienza, spesso non realizzano ,come noi adulti,che il futuro il loro amico non lo vedrà più.Un giorno si volteranno e gurdando dei ragazzi che legano un mazzo di fiori ad un palo penseranno a Bernardo e a come erano loro.Come noi ora ,come loro domani ,come i loro figli domani l’altro
Ottobre 23rd, 2013 alle 08:05
@ Ubaldo, in effetti sono tornato un po’ troppo indietro….
Ottobre 23rd, 2013 alle 08:08
Che ne sappiamo di tutti in fondo? Spesso ci arrochiamo il permesso di giudicare i comportamenti delle persone senza conoscere le loro storie, e quello che le ha fatto diventare quello che sono. Spesso basta “guardare” davvero e si scoprono persone speciali dietro atteggiamenti che servono a proteggersi. Per quanto riguarda i nostri ragazzi sono figli del tempo ma molti nnascondono la loro sensibilita perche non va di moda……
Ottobre 23rd, 2013 alle 08:15
Non voglio certo sminuire il lavoro di David, come sempre apprezzabile e anche profondo, ma stamani io volevo continuare con la settimana dei festeggiamenti per la FESTA alla rube, per cui vado in clamoroso O.T. chiedendo venia an ns. direttore).
Proseguendo sull’idea di ieri del mio Discepolo Marco, ancora una formazione dedicata allo stato d’animo FUNEREO dei gobbi.
p)
Harry MORTON (ex Aston Villa)
Valerio FIORI (ex Lazio)
Jesus CORONA (Cruz Azul)
d)
Dario TESO (Carrarese)
Gianluca COMOTTO (ex Fiorentina)
Alberto MALUSCI (ex Viola)
Marcelo TRAPASSO (ex Chateauroux)
Alessio TOMBESI (ex Novara)
Andrea TUMULO (ex Barletta)
c)
Amleto FRIGNANI (ex Milan)
Anders SVENSSON (Elfsborg)
Adelchi MALAMAN (ex Catania)
Dennis MORTIMER (ex Aston Villa)
Alessandro STURBA (ex Fidelis Andria)
Pasquale SCHIATTARELLA (Livorno)
Ivano DELLA MORTE (ex Monza)
a)
Antonio COMI (ex Torino)
Fernando MORIENTES (ex Real Madrid)
Alex MUOIO (ex Aglianese)
Sante CREPALDI (ex Piacenza)
Pietro CRISANTEMO (Atletico Potenza)
Josè Ely ZITO (ex Santos)
Adrian MUTU (ex Viola)
Allenatore: MORTEN Olsen
Diesse: Luciano MOgGI
Presidentessa: SALMA Hayek
Raccattapalle: Karl MALONE (ex Utah Jazz, NBA)
Dirigente Accompagnatore (sugli sci): Alberto TOMBA
Testimonials: Viggo MORTENSEN e Laura MORANTE
Sponsor: Giorgio TESI Group
Giornalista al seguito: Adriano SOFRI
Scrittore preferito: Louis SEPULVEDA
Fumettista preferito: Guido CREPAX
Arma con cui sostituire la (scarica) mitraglia: MORTAIO
Pellegrinaggio guidato all‘abbazia di:
Santa Maria del PATIRE – Rossano (CS)
Ritrovo a OSPITALETTO (BS)
Preritiro a PalAGONIA (CT)
Ritiro a MORTARA (PV)
Sede definitiva a CAMPOSANTO (MO)
E tutti in cura dallo psicologo: Paolo CREPET
Con in mano una boccia di: LACRYMA Christi
Ottobre 23rd, 2013 alle 08:27
grazie david di esserci sempre nelle gioie di noi tifosi e di noi genitori purtroppo costretti a vivere drammi immensi, certo nei comportamenti di questi ragazzi possiamo leggere il dolore e l’amore che portano dentro e che li accompagnera’per superare col tempo, solo con il tempo la perdita di “Bernardo”. Permettimi un abbraccio ai genitori.
Ottobre 23rd, 2013 alle 08:32
Sono porte diverse per accedere alla realtà, alle emozioni e ai sentimenti. Esperienza. Anche io ho spesso pensato che oggi i giovani, gli adolescenti avvessero un “distacco” dal Mondo, perchè convinto che il virtuale avesse sovrastato il reale. Poi ho riflettuto sulla mia di esperienza. E’ stata così tanto profonda rispetto a quella vissuta dagli adolescenti di oggi? A vedere i risultati nel Mondo non sono sicuro che prima si vivesse con più consapevolezza. E’ solo diversità. E’ differente come si vive l’esperienza, è differente la “porta” da cui si accede al Mondo. Poi, se si ha voglia di atraversare la Vita l’esperienza acquista senso e significato quanto 20 o 30 anni fa. O quanto 100 o 1.000 anni fa. I sentimenti sono universali. Come li si vive appartengono al Tempo e alla Storia. Questi ragazzi di Viale Paoli mi hanno commosso, non solo per il loro gesto, ma anche perchè hanno reso visibile che l’Umanità non deve essere vissuta con pregiudizi, con paure, con categorie sociali e di età. Ma soprattutto hanno sottolineato quanto questi pregiudizi mi tenessero lontano dal Mondo, rendendomi simile a coloro che criticavo. Mi paice pensare che questi ragazzi veglino sull’Uomo.
Ottobre 23rd, 2013 alle 08:37
Purtroppo tutti siamo “passati” da una morte di un amico/a fraterno. Se non da un diretto familiare.
Troppo spesso noi “adulti” puntiamo il dito contro questi ragazzi, senza però fermarsi un attimo a parlare con loro.
Di cosa? Di tutto… del loro mondo.
Ho vissuto (indirettamente) la vicenda di Lorenzo Guarnieri avendolo conosciuto personalmente e conoscendo i suoi genitori.
E’ nata una splendida associazione (che tieni anche te nel blog). Un’associazione il cui motore, credimi, sono i ragazzi, capitanati dalla sorella.
Non la madre, presidente. Non il padre, stimato dirigente d’azienda. Ma i ragazzi, che si “sbattano” in quattro tra mercatini, eventi sportivi o manifestazioni teatrali.
A volte mi chiedo: ma se lasciassimo a loro… le chiavi del mondo?
Farebbero tutti questi danni? Farebbero così peggio di… noi “adulti”?
Un caro abbraccio a tutti gli amici di Bernardo ed ai suoi genitori.
Perché, da genitore, al solo pensiero… mi metterei ad urlare…
Ottobre 23rd, 2013 alle 08:42
David
l’abbiamo fatto anche noi, magari in maniera diversa
anche perchè, ai nostri tempi (io ho un paio di anni più dite) difficile che si potesse stare fuori la sera o la notte tra scuola, lavoretti per rimediare qualche soldino e sopratutto abitudini familiari
saluti a tutti
Ottobre 23rd, 2013 alle 09:03
Tutto giusto o quasi , la tua frase (sempre ammesso che lo si sia diventati davvero e, soprattutto per l’universo maschile, io non darei la cosa per scontata) mi trova d’accordo per metà, ne vedo tante 40/50 enni che fanno ancora le ragazzine .
Qui , secondo me , non è un problema di sesso ma di società e dell’essere italiani/europei , sempre a dare la colpa a qualcuno e quando c’è assumersi le proprie responsabilità si tende molto a dire : “ah si , lho fatto , ma l’ho fatto perchè ….”
Ottobre 23rd, 2013 alle 09:17
io ho avuto un enorme fortuna in vita mia: non ho mai vissuto l’esperienza di perdere un amico, non so quindi come avrei reagito.
per il resto ha ragione massimiliano71: sugli adolescenti si fanno i soliti discorsi da 3000 anni. io nonostante l’età, ci vivo in mezzo nelle palestre e credo di poter dire che hanno i pregi e i difetti che avevamo noi, ma vivono con mezzi diversi. hanno in generale più soldi in tasca di quelli che avevamo noi, sono più attrezzati, gli mancherà l’esperienza del militare per assaggiare un po di pane duro, ma mi sembra di ricordare che noi eravamo parecchio più “pesi” sia negli scherzi che negli atteggiamenti. il bullismo di cui oggi tanto si parla era molto di moda anche ai nostri tempi, solo che mancava youtube.
niente di nuovo sotto il sole.
Ottobre 23rd, 2013 alle 09:21
Ogni adolescenza si esprime con i mezzi che ha, ogni adolescenza ha bisogno di identificarsi e distinguersi.
La dialettica tra generazioni (che talvolta diventa vera e propria guerra) è il naturale riflesso dell’autodeterminazione di chi sta diventantando adulto e si confronta con il padre e la madre, i quali, i più delle volte, fanno quel che fanno per proteggere i figli.
Ricordo bene le “battaglie” soprattutto con mio padre, che ormai non c’è più, ed ho vissuto anch’io, all’epoca, la perdita di un amico, per malattia, quando non avevo neanche vent’anni.
A quell’età tutto è accellerato, talvolta scellerato, ma anche talmente sentito dentro che, a pensarci, viene voglia di stringere in un abbraccio tutti gli adolescenti del mondo.
A loro dovremmo affidare le chiavi del mondo ben prima di quanto succede adesso, il mondo, il pianeta, è loro per i prossimi anni, e loro dovrebbero curarlo.
Talvolta penso che non siano loro ad aver bisogno di noi, ma piuttosto noi ad avere bisogno di loro, della loro freschezza e genuinità, dei loro sogni e dei loro sentimenti.
Ottobre 23rd, 2013 alle 09:55
Purtroppo essere giovani e’ anche essere incoscienti. È sentirsi onnipotenti. È dire “a me non capiterà mai”. Poi però qualcosa va storto e il tuo mondo finisce. O finisce quello del tuo amico/fratello/fidanzato. Io ho 20 anni, e vorrei ricordare a voi adulti che ci state intorno, che ci troviamo continuamente di fronte a scelte,situazioni,emozioni difficili da sostenere a quest’età. Per questo vi chiedo non lasciateci mai soli ed educateci. Insegnateci a diventare grandi affinché a nostra volta possiamo arrivare ad insegnarlo ai nostri figli.
Ottobre 23rd, 2013 alle 10:10
l’imponderabile
ha colpito tutti, come ha colpito la morte di Lorenzo Guarnieri.
Entrambi in motorino
Entrambi il sabato sera
Entrambi puliti ,senza alcool e droghe
uno ucciso da un ubriaco al volante
uno dall’imponderabile.
la fatalità colpisce tutti, e tutti abbiamo paura di lei.
chissa cosa pensava Bernardo alle 4 di notte dopo che aveva accompagnato un amico a casa; allo sguardo di una ragazza, al campionato della sua squadra, una distrazione e la moto che scivola …
Abito a 300mt…. mi sveglai la domenica mattina, vedo la strada bagnata ( che strano ieri sera era bello ed ora c’è il sole, pensai), poi in tarda mattinata scoprii l’incidente..
Secondo me non c’è un problema generazionale, come finora esposto, ma tanti ragazzi che hanno scoperto la fatalità della morte, hanno scoperto che FB e twitter è virtuale.
hanno scoperto la morte, quella morte che puo’ colpire tutti.. un leggerissima distrazione la strada bagnata, un riflesso diverso di una luce sul casco.. puo’ capitare a tutti.
La stanno esorcizzando… perchè cosi puo’ capitare veramente a tutti !
un abbraccio
la primula viola
Ottobre 23rd, 2013 alle 10:34
Gli adolescenti hanno bisogno di esempi positivi, il problema è che i “grandi” fanno di tutto per dare sempre esempi negativi. Quanto stanno facendo questi ragazzi è molto bello e anche domenica erano veramente commoventi! Bravi!
Ottobre 23rd, 2013 alle 10:35
Non conoscevo l’episodio della morte del giovane Bernardo, non vivendo a Firenze e mi sono documentato.
Una tragedia come purtroppo ci capita spesso di leggere sui giornali.
Che ne sappiamo davvero dei nostri figli adolescenti?
Troppo e troppo poco, ma lottiamo cercando di fare il nostro meglio come genitori, sbagliando spesso, qualche volta azzeccando la mossa giusta provando a mettere in atto ciò che a loro volta ci hanno trasmesso i nostri genitori, cercando di evolverci pensando a quelli che ritenevamo i loro difetti e quelli che abbiamo riconosciuto essere i loro pregi.
Insomma un lavoro continuo, ma l’importante è farlo e far sentire ai ragazzi che ci sei anche se gli rompi le balle, come ce le rompevano i nostri genitori alla loro età.
Per quanto riguarda i ragazzi di oggi, che naturalmente ci viene da criticare con un sempre verde “ai nostri tempi”, devo dire che molti di loro hanno sentimenti e testa funzionante, ma hanno l’handicap che in altri casi è invece un vantaggio, di avere spesso uno schermo davanti rappresentato dai meravigliosi mezzi che la tecnologia oggi fornisce (Telefonini, Ipad, PC) che, a mio avviso,possono limitare un po’ la capacità di rapportarsi socialmente con il mondo circostante rappresentato sia dai propri coetanei, sia dagli “adulti”.
Insomma, la mia generazione forse era più indietro per certi versi, perchè gli stimoli che ci bombardavano erano infinitamente minori, però stavamo più in strada, dovevamo giocoforza rapportarci con chi incontravamo, “sopravvivendo” in un modo o nell’altro.
Ecco, questo forse manca un po’ a loro; il mondo attuale è come il calcio di oggi e quello di 20/30 anni fa, corre molto più veloce dandoti meno tempo per pensare ed agire di conseguenza.
Chi riesce a farlo nonostante tutto, emerge.
In ultimo, e concludo, i ragazzi di oggi hanno davanti agli occhi una prospettiva per il futuro abbastanza desolante (che noi cinquantenni non avevamo), che un Paese come l’Italia allo sfascio consegna loro dicendo: ecco arrangiatevi!
Noi, da questo punto di vista siamo stati più fortunati.
Scusate la lunghezza, ma quando si parla di ragazzi il tema mi prende.
Un saluto
Lucky
Ottobre 23rd, 2013 alle 10:39
Si è vecchi, quando s’inizia a giudicare i giovani, basandosi sulla nostra esperienza, senza capire che il mondo intorno non è più quello di quando si era noi ragazzi…
Ottobre 23rd, 2013 alle 10:44
Ah dimenticavo David,
I sentimenti i ragazzi li hanno oggi come noi li avevamo ieri, solo che escono in maniera diversa, forse più contorta.
Anche a me è capitata la tragedia di una compagna di classe morta in un incidente stradale uno o due anni dopo la fine delle suoperiori.
Abbiamo pianto, la ricordiamo sempre e, quando abbiamo festeggiato il trentennale del diploma , l’abbiamo ricordata con una messa nella chiesa del suo paese, insieme con i suoi vecchi genitori, commossi e stupiti perchè ancora la sentivamo tra noi.
Oggi magari si presidia il luogo dell’incidente, sono simbolismi diversi, ma i sentimenti sono molto simili oggi come allora.
Magari questi stessi ragazzi fra vent’anni ricorderanno il loro amico, in una cena, una messa o altro.
Lucky
Ottobre 23rd, 2013 alle 11:06
L’uomo (e con lui i bambini gli adolescenti etc.) è sempre lo stesso da migliaia d’anni a questa parte. Tant’è vero che ancora oggi possiamo vedere le commedie e le tragedie del teatro greco comprendendo perfettamente lo stato d’animo dei protagonisti. Cambiano ovviamente i contesti. Certo la comunicazione nel mondo di facebook e di twitter non è la stessa di quella della nostra adolescenza, quando c’erano i telefoni neri (magari duplex). Quello che vediamo diverso è come lo “stesso” uomo si confronta con i “diversi” sistemi di comunicazione o con il “diverso” mondo tecnologico. Mi è piaciuta moltissimo la definizione di David sull’adolescenza “dove ogni giorno sembra una finale di Champions e dove il domani non esiste perchè c’è solo l’oggi”. Era esattamente lo stato d’animo mio di quando avevo sedici anni. Solo che oggi ne ho sessantatré….. Nihil novum sub sole!
Ottobre 23rd, 2013 alle 11:10
Ci siamo visti l’altra sera alla Hall of Fame ed abbiamo parlato della partita, di Mario, della Fiorentina. Quello che non ti ho detto è che domenica io avevo davanti a me lo striscione che ricordava Bernardo, “guerriero in campo e fuori” e pensavo con grande tristezza per quei genitori. Poi è cominciata la partita e all’inizio lo stato d’animo non migliorava. Appena la Fiorentina si è svegliata ho avuto come la sensazione che un raggio di luce colpisse quella dedica , allora ho voluto dedicare ogni goal a lui certa che Mario, Valter e Stefano mi approvavano.
Da mamma e da nonna voglio stringere in un abbraccio affettuoso i genitori di Bernardo, che da oggi è anche figlio nostro, grazie a quegli amici che su Facebook lo ricordano continuamente e che continuano a stazionare sul Viale Paoli , aspettandolo…se non lo facessero, avrebbero l’impressione di ucciderlo un’altra volta, finché stanno li Bernardo vive.
Ottobre 23rd, 2013 alle 11:15
ciao David,
ho vissuto la tragedia di Bernardo molto da vicino, essendo amico dei genitori. Berni era una bella persona, sia fuori che dentro e dopo aver portato goia e serenità nella propria famiglia adesso spero che la protegga e la aiuti a superare il dolore.
Ho potuto assistere al dolore dei compagni di classe e della squadra di calcio, nonchè degli altri amici: ragazzi di oggi, con le caratteristische che spesso fanno storcere il naso a noi genitori/adulti. Ma le loro lacrime, i loro pensieri, il loro stringersi per il freddo che la morte porta con se confermano che c’è una speranza affinché il mondo mogliori. E se migliorerà purtroppo non è grazie a noi adulti. Noi abbiamo già fatto scempio della nostra società, che ci piaccia a no, che ci sentiamo o no colpevoli, siamo stati attori o inermi spettatori della perdita di valori fondamentali e siamo oggi a contabilizzare gli esiti di una sconfitta.
Loro hanno tutta la vita difronte e le manifestazioni che offrono ci fanno ben sperare. Molti dei commenti al tuo post, scritti da adulti, mi sembra che non abbiamo compreso bene il significato. Si tende a confrontare l’attuale gioventù con la nostra e, poichè ormai siamo vecchi, a dire che anche noi eravamo belli come loro, forse di più. Ma loro hanno la possibilità di vivere una vita migliore di quanto non abbiamo fatto noi.
Infine un pensiero per Bernardo, gli vorremo tutti bene, ce lo ricorderemo per sempre, nei momenti tristi e nei momenti allegri, ma noi vivremo e purtroppo Bernardo non potrà più farlo. Speriamo che davvero sia in una dimensione serena e che possa comunicarci che dov’è oggi sta bene ed è felice.
Luca
Ottobre 23rd, 2013 alle 11:27
A me è successo di fare qualcosa di simile..
Bho, credo cambi negli anni il contesto ambientale, ma gli adolescenti probabilmente non sono così diversi nel passaggio da un’epoca all’altra.
Una canzone rifatta ora su un’altra degli 883, credo si chiami “gli anni” o qualcosa di simile, riflette bene il mio concetto… poi la canzone di per sè è davvero bruttina, sia in versione originale che rifatta.
Poi Guetta, parliamoci chiaro… io ricordo che cosa ho combinato ai miei nella mia adolescenza. Per quella dei miei figli devo ancora aspettare un dieci anni ma, se ci penso, facile mi prenda una vacanza da eremita per tornare dopo 6-8 anni. A proposito, ma quanto cavolo dura oggi l’adolescenza? Ho un nipote di 23 anni che pare me a 14…
Ottobre 23rd, 2013 alle 12:31
Che bel topic David!
Grazie, da padre a padre!
Ottobre 23rd, 2013 alle 12:46
Non sò ma a me personalmente gli adolescenti di oggi appaiono molto più sensibili e fragili di quelli delle generazioni precedenti…..ma questo a parer mio non deve spaventare o preoccupare anzi,anzi….c’è poco da fare l’evoluzione umana intesa in senso Darwiniano è inarrestabile e quindi le generazioni future denoteranno una profondità di pensiero e di analisi etico-intellettuale sempre più elevata man mano che passeranno i tempi altrimenti qui saremmo ancora all’uomo di Giava…………….gli adolescenti di oggi hanno però preso atto del contesto sociale e ambientale che le generazioni precedenti gli hanno consegnato in dote(un mondo governato dal Dio Denaro,dalla corruzione politica,dalle manipolazioni genetiche e tecnologiche senza parlare dei disastri ambientali e delle mutazioni climatiche inferte alla Natura con il benestare dei nostri amministratori pur di veder crescere il proprio PIL)e stanno cercando di farci capire (a volte anche con il loro estraneamento o presunta alienazione) gli errori e gli orrori che sono costretti a subire non certo per colpe loro ma per la scellerata condotta dei loro predecessori e per la loro insaziabile avidità……….
io sarò sempre dalla loro parte e gli faccio i migliori auguri per riuscire a cambiare questo mondo perchè possono farcela avendo l’alleato migliore di cui si possa disporre e cioè la loro giovane età……..e non mi si venga a dire che sono degli smidollati solo perchè non hanno prestato il servizio militare altrimenti rischiamo di fare retromarcia e di annullare tutto il processo evolutivo del mammifero…………..
p.s. non sò quanti dei nati tra gli anni 20′-30’avrebbero fatto quello che stanno facendo quei ragazzi del viale Paoli………..ah già dimenticavo loro erano uomini duri troppo impegnati a fare la guerra e a distruggere per pensare a questi esercizi di sublime spiritualità
W Darwin
Ottobre 23rd, 2013 alle 13:58
un modo per provare a capire i giovani di oggi sarebbe ascoltarli e non denigrarli perché poco ci interessano e zero li comprendiamo quando si spiegano a noi.
per esempio: il battere continuamente il tasto (anche nei commenti a questo post il tema ricorre spesso) sul fatto della differenza tra mondo reale e virtuale.
come se veramente ci fossero due dimensioni distinte dove in una si vive seriamente (che per l’appunto è il solo mondo degli adulti) ed uno dove si perde tempo, dove si fanno cose che a nulla servono se non a rendere meno interessanti e piene le vite di chi lo frequenta (che per l’appunto non sono gli adulti).
bene, son tutte cazzate.
per un adolescente di oggi, nato nell’era d.i. (dopo internet) semplicemente questa distinzione non esiste. per chi vede internet solo come uno strumento da usare sarà impossibile capire ma per chi è nato e cresciuto dopo la sua ascesa quello non è uno strumento ma un luogo e nei luoghi si vive sempre in maniera reale e non virtuale.
voi li vedete da fuori e credete che siano dei lobotomizzati che si stanno perdendo il bello della loro vita, ma li state vedendo da fuori appunto, in pratica li giudicate senza conoscere, senza conoscere e sapete bene come quasi sempre i pregiudizi portino a conclusioni completamente errate.
gli adolescenti che guardate scuotendo la testa, probabilmente, stanno vivendo le loro vite molto più pienamente di quanto fatto da tanti adulti di oggi che credono di aver avuto chi sa quale epica gioventù quando andavano a fare una partita al flipper della “saletta attrazioni” sotto casa e che vorrebbero tornare a farlo perché ripiangono quei tempi.
il fatto che loro, gli adolescenti, nonostante abbiano la possibilità e il tempo di fare quello che facevate voi non lo facciano vi disturba, e pensate che siano (nel migliore dei casi) degli sciocchi a non approfittare di questa stagione della vita per fare certe cose e sentirsi veramente vivi. ma quello che spesso vi sfugge è che loro semplicemente vivono in un tempo diverso dal vostro, che appunto è passato e non è più. E soprattutto che vivono vita reale sia quando sono in piazza a parlare con qualcuno, sia quando sono su un social network a chattare con qualcun altro o meglio ancora (grazie alle tecnologie mobili) quando fanno entrambe le cose contemporaneamente.
Ottobre 23rd, 2013 alle 15:05
Posso solo scrivere che venerdì sera, dopo il concerto di Renato Zero, e con alcune sue parole nella testa e nel cuore, io e mia moglie ci siamo fermati per cinque minuti con i ragazzi ed abbiamo detto una preghiera per Bernardo.
In fondo non credo che si debbano fare ricerche sociologiche e psicologiche così complesse, quello che fanno è solo un atto di amore e di vicinanza verso una persona che, evidentemente, se lo meritava tutto.
Dall’altro lato non possiamo togliere a dei ragazzi di 18 anni la spensieratezza, la positività, casomai un episodio del genere può aiutarli (perlomeno lo spero) ad indirizzarla nel verso giusto.
Ottobre 23rd, 2013 alle 15:29
Questi ragazzi sono un gruppo come ce ne sono e ce ne sono stati tanti.
Io vedo solo due grossi cambiamenti che riguardano gli adolescenti.
Il primo riguarda l’istruzione.
Alla fine anni ’70 se un adolescente andava a lavorare non era qualcosa di sensazionale. Adesso si. Tutti i genitori farebbero qualsiasi sacrificio pur di istruire i figli. I quali tendono sempre più a scegliere l’istruzione generalista rimandando la scelta di “cosa fare da grandi”, e i passaggi fondamentali per segnare la transizione verso l’età adulta slittano in là con gli anni. Il benessere dei gerontocrati genitori per ora lo consente, domani chissà? Ecco i giovani tendono a vivacchiare in questo stato ovattato. Io vedo il disprezzo verso i lavori umili, o meglio il non volerli fare. Questo è un handicap grosso che la nostra generazione ha trasmesso. A fin di bene per i propri figli, ma pensandoci bene usando un’arma a doppio taglio riguardo la società. L’altro grosso cambiamento è la scomparsa sempre più evidente della morale cristiana. Bene, male? Sicuramente il cristianesimo ha avuto un grosso ruolo nella coesione sociale. Adesso se ascoltiamo Papa Francesco ci appare ancora più chiaro.
Chiaramente questo non vuol dire che un ateo non abbia rette regole morali, ma nei confronti del prossimo c’è molta più diffidenza proprio perché prima avevamo a che fare con una umanità dal marchio di fabbrica.
Adesso chi lo sa?
Poi l’essere educati o maleducati, più o meno sensibili, più o meno rispettosi per le persone e le norme sociali di comportamento non so quanto possa dipendere da questo.
Se davvero poi il web possa cambiare i ragazzi come individui, penso richiederebbe molto tempo per analizzarlo. Io non ci credo.
Nonostante l’influenza dell’ambiente nel formare il comportamento di ciascuno, salvo casi estremi, penso che l’individuo poi prevalga sempre nel determinare gli aspetti più grossolani di quanto sopra elencato
Ottobre 23rd, 2013 alle 16:15
Bella cosa la vita.
Oggi ci siamo, domani non si sa. Questa è la verità. Ma spesso fingiamo di non saperlo.
Sono padre di 3 figli, il grande ad un passo dall’adolescenza. Leggere queste notizie mi fa MALE.
Penso a tutte le cazzate che ho fatto io da adolescente e se solo immagino che i miei figli ne facciano il10%, inorridisco.
Ma questa è la vita, questo è il suo bello.
Ho un amico che ha abusato di tutto in gioventu e adesso vive una vita tranquilla.
Un altro, modigerato in tutto, una malattia se l’è portato via…
Questa è la vita.
Ciao Berni, ciao Camilla!
Mike
Ottobre 23rd, 2013 alle 16:58
è vero, i ragazzi sono sempre gli stessi. 10 o 20 o 30 anni, fossero anche 100 o 200, non sono sufficienti a cambiare il modo in cui gli esseri umani attraversano le diverse età della vita. Io non credo che gli adulti siano così diversi dai ragazzi. Si parla di lavoro, responsabilità, famiglia, come se queste fossero le cose “importanti” degli adulti, e come se ciò a cui danno importanza i ragazzi fossero sciocchezze. Ma chi l’ha stabilito quali sono le cose importanti e quali no? Non mi piacciono molto gli adolescenti: per me sono solo “gli adulti, qualche anno prima”. Pensano al sesso, a godersela, a integrarsi nel loro gruppetto, proprio allo stesso modo degli adulti, solo un po’ meno brutti e spelacchiati di loro. Iniziano a uscire con gli amici e con le fidanzate, e la scena in cui erano coi genitori è già alle spalle. Chiamano questo “giovinezza”, ma non è un urlo: è solo il modo in cui poi andranno ad essere gli omini. Adolescenza e età adulta sono per me la stessa cosa. I due universi misteriosi che dovrebbero essere esplorati sono quello dell’infanzia e quello della vecchiaia, entrambi caratterizzati da una diversa percezione del tempo, che nell’infanzia è un concetto astratto, incomprensibile, perchè ogni cosa che ricordi è successa da troppo poco tempo per poterla chiamare passato, e il passato più lontano che un bambino possa evocare si confonde col nulla della non esistenza prima di sè; i vecchi invece non hanno più tempo davanti, non hanno prospettive, e il passato alle loro spalle è diventato un baratro così profondo e oscuro da non vederne l’inizio. In mezzo a queste due età sta la vita concreta, prosaica, poco interessante, coi suoi pensieri di soldi-politica-sesso-famiglia-costruire un futuro eccetera eccetera. Io non ho passato da molto l’adolescenza, ma guardo ai ragazzini con nessuna simpatia, perchè per me loro sono solo gli adulti, gli spelacchiati omini in cravatta o le facce balorde dei trentenni nelle sale scommesse.. sono loro, qualche anno prima. Scusate se ho offeso la sensibilità di qualcuno
Ottobre 23rd, 2013 alle 17:31
@massimiliano commento 1, credo che tu ti riferisca a Cicerone e alla sua locuzione “o tempora, o mores!”. In effetti, da che mondo è mondo, ogni seconda e terza generazione decanta la gloria dei “vecchi tempi”, deplorando la decadenza dei costumi, senza ricordare che nei tempi suddetti, i vecchi di allora dicevano esattamente lo stesso. Non sono i tempi ad essere diversi, ma sono diverse le persone che lì, in quei tempi, erano i giovani… E già mi immagino questi ragazzini del 2012 -vecchi del 2050- dire ai nipoti “ehhhh ai miei tempi avevo solo l’iphone, il tatuaggio e la cresta alla elsharawi!”
Ottobre 23rd, 2013 alle 17:55
ho riletto 3 volte 3 il post giulio31 e sinceramente non ci ho capito nulla.
pf ce lo rispieghi?
Mi sembra che tu sia un po’ troppo pessimista,ma spero di sbagliarmi.
Per me la vita è bella,anzi lo è stata, lo è oggi e mi auguro così domani.
Ho un età importante,ma non me ne sono accorto.
Basta saper aspettare e te ne succedono di cose (H.Miller)
Ottobre 23rd, 2013 alle 18:12
@mattia, volevo solo dire che l’adolescenza andrebbe smitizzata perchè non è affatto misteriosa, anzi, è molto più simile all’età adulta che all’infanzia. Se pensate al vostro passato, i ricordi dell’adolescenza, che siano vicini o lontanissimi, non li vedrete come “staccati da voi”: voi adolescenti eravate già le persone che siete adesso. Al contrario, il tempo della nostra infanzia ci appare lontanissimo e staccato da noi, come se quei ricordi non fossero davvero nostri. In definitiva dico che l’adolescenza non è che un bluff: quelli non sono i ragazzi, sono i futuri adulti. Giovinezza non è la loro natura, non è il loro nome, ma la strada che stanno percorrendo per andare lì. Il ragazzo Bernardo, lo dico con tutto il rispetto e consapevole del dolore che la sua morte ha provocato ai genitori e agli amici, lui sì, si può definire giovane, perchè non avrà mai altro volto che questo, e solo così sarà ricordato. Gli altri ragazzi, quelli che vivranno, il fatto che ora siano giovani è irrilevante, come ogni vecchio che è stato a suo tempo ragazzo, ma di lui consideri solo il volto di ora. Muore giovane chi è caro agli dei.
Ottobre 23rd, 2013 alle 18:14
x giulio n. 31: dimmi se ho capito bene: i bimbi son bimbi, i giovani fanno schifo perchè pensano solo alle cazzate, non capiscano una sega e diventando adulti l’unica cosa che cambia è che imbruttiscano; i vecchi c’hanno nulla davanti e un baratro dietro.
ok, vado a attaccà la gomma al tubo di scappamento della macchina..
Ottobre 23rd, 2013 alle 18:15
MEGLIO VIVERE TUTTA LA VITA E POI GIUDICARLA.
Ottobre 23rd, 2013 alle 18:47
o Giulio, ma, in sintesi, icchè tu avresti voluto dire?
Ottobre 23rd, 2013 alle 19:04
Un altro pezzo di storia se ne é andato….
ciao Maurizio…
Ottobre 23rd, 2013 alle 19:52
@ Giulio (post 32): ti ringrazio, la memoria mi sorregge solo sul lavoro. Hai perfettamente capito ed esplicitato ciò che intendevo.
Ottobre 23rd, 2013 alle 21:06
Caro David, il tuo pezzo sui ragazzi del viale Paoli ha un che di profondo, invita a riflettere, a pensare. Io ho quasi 60 anni e mi rendo conto che oggi è una cosa diversa da tanti anni fa, i rapporti umani tra giovani forse sono più forti, anche grazie alla tanto malvista dai “meno giovani” tecnologia che può raggiungere in pochi secondi molte persone e accomunarle nei sentimenti. Grazie
Ottobre 23rd, 2013 alle 21:21
Spero che il nostro amico delle formazioni possa capire, rileggendosi, quanto inopportuna sia stata la sua lista impostata su nomi funerei postata dopo le profonde e drammatiche riflessioni di David.
Ottobre 23rd, 2013 alle 21:38
Hanno vinto anche stasera…
Ottobre 23rd, 2013 alle 22:49
Il titolo del tema era: i giovani di oggi sono diversi da quelli di ieri? Difficile liquidare il discorso con qualche battutina manichea.
Comunque
Post 1, 31, 24 , 39 …
A me sembra che ragionate troppo per slogan, o citazioni dei ‘classici’, facendo della facile psicologia. La vostra era la risposta più facile. Spero che non vi piaccia la fantascienza, specie quella distopica. Asimov & C, ma anche qualche buon film. Tipo ‘in time’ di Andrew Niccol o ‘Gattaca’. Non ve li potresti mai godere 🙁
Ottobre 23rd, 2013 alle 23:31
Io vedo questi ragazzi praticamente tutti i giorni e sono commosso da questa manifestazione di rimembranza.
Non sono rimasto spiazzato perchè ho una grande fiducia nella gioventù.
Ottobre 24th, 2013 alle 00:13
David, questo è il tuo intervento più bello da quando frequento questo posto.
Io con l’adolescenza ci lavoro, potrei scriverne per ore senza mai giungere ad esprimerla in senso esaustivo. La cosa più importante che ho capito è che l’adolescenza altrui chiama sempre violentemente in causa la tua e il tuo rapporto con lei, e che quindi, più che una tesi ci sia un MODO di affrontarla.
Il modo è senza dubbio molto simile al tuo intervento. Al tuo e a quello di Asher #9.
Veramente splendente, invito tutti a leggerlo. Grazie, Asher
Ottobre 24th, 2013 alle 00:17
E Forza Viola.
Ottobre 24th, 2013 alle 05:49
Chianti Giano….
la morale cristiana?
Per favore, dai, su…
Ottobre 24th, 2013 alle 07:04
@ Chianti giano: certo che essere accusato di scrivere battutine manichee da uno che ha scritto un intero post di luoghi comuni…tra lavoro e morale cristiana ci mancava solo la scomparsa delle mezze stagioni.
Ottobre 24th, 2013 alle 07:33
I ragazzi sono sempre migliori di quanto i vecchi pensano.
Ottobre 24th, 2013 alle 07:37
@ sanjacopino
Mi sono riletto, e in effetti, la formazione ha stonato davvero.
Ma ormai l’avevo messa su, e non potevo tornare indietro.
A mia parziale scusante, era dedicata e pensata esclusivamente agli juventini, che ogni tanto, infestano il blog, e coniata sull’onda dell’entusiasmo della vittoria insperata.
Poi l’avevo annunciata il giorno precedente, e siccome e’ mia abitudine rispettare sempre la parola che spendo, ho “dovuto” farlo.
Chiedo comunque scusa a tutti.
Ottobre 24th, 2013 alle 07:44
L’assonanza fra via Paoli e i ragazzi di via Paal non è casuale. Il gruppo con le sue dinamiche, la morte che ti colpisce vicina, la sensazione che quello che è stato non sarà più come prima.
Post bellissimo che non parla della gioventù come categoria da valutare ma della percezione che ne hanno coloro che li hanno preceduti.
Atto d’accusa velato, ma reale. Quante volte si sente dire “noi eravamo….” come se le qualità di una generazione fossero ascrivibili a quelle di un singolo e senza considerare gli aspetti sociali, culturali e tecnologici del tempo in quella porzione di umanità vive cresce e matura.
Fare una pagella di una generazione o circoscriverla esclusivamente alla propria esperienza è esercizio di superficialità se non di arroganza.
Ottobre 24th, 2013 alle 07:59
@Giangi 1974: grazie a te per il lavoro che svolgi con l’adolescenza (che si tratti di insegnamento e/o di altro), in quanto hai la possibilità di accompagnarli e di accompagnarti a loro. Spero che il tuo “lavoro” possa giungere in qualche modo anche a noi, la tua esperienza è di sicuro più spelndente delle riflessioni e delle analisi da me effettuate. Forza Fiorentina.
Ottobre 24th, 2013 alle 08:13
Grazie Caccia, chiedere scusa non e’ mai facile per nessuno. Ti fa onore.
Ciao, Roberto
Ottobre 24th, 2013 alle 12:58
Grande David, bellissimo post.
Ottobre 24th, 2013 alle 14:47
@Massimiliano71 post 48
non volevo fare un J’Accuse di nessuno!
Vedi
Io avrò scritto una serie di luoghi comuni. Se sono luoghi comuni non è invece un luogo comune ritenere che questi cambino più dell’avvento del web il mondo adolescenziale.
Chiaro, è la mia opinione, chi non ce l’ha, perché li ritiene luoghi comuni ininfluenti in merito mondo giovanile, IO non l’accuso di nulla.
Levati un po’ di sale dalla coda.
Mi sembrava manicheo dire i giovani non risentono dell’eventuale cambiamento dell’ambiente in cui vivono.
Passando da Cicerone a Catullo o da Leopardi al “giovane Werther”, i giovani sono sempre quelli. Basta cercare e tutto è già stato detto e scritto. Il range è quello lì, indipendentemente dal periodo storico. Se dico che mi sembra di trovare una posizione eccessivamente manichea non voglio che si pensi che dia di ottuso a nessuno.
Tanto per chiarire.
Comunque le mezze stagioni non ci sono più, in compenso abbiamo quella delle BOMBE d’acqua!
E questo non cambia il mondo giovanile
🙂
Ottobre 24th, 2013 alle 16:04
@ chianti giano (post 55): scusa ma ora che ti sei spiegato mi confermi che ti è sfuggito il senso del mio primo post.
Io ho detto l’esatto contrario di quanto hai capito: io ho detto che la sensibilità di un adolescente è sempre la stessa da migliaia di anni, ma adesso il mondo corre talmente veloce che i ragazzi, per adattarvisi, bruciano le tappe saltando spesso stadi fondamentali per la propria formazione. Quindi i giovani ne risentono eccome dell’ambiente esterno.
Ma ciò non toglie che i giovani sono giovani come lo sono stati quelli di 100, 500 o 2.000 anni fa. E sostenere che sono più sensibili o meno sensibili rispetto al passato per me è sbagliato, perchè la differenza la fa proprio il mondo esterno e non la recettività dei giovani.
Il problema, caro chianti giano, non è il sale sulla coda ma l’interpretazione in senso diametralmente opposto delle mie parole.
Ciao.
Ottobre 24th, 2013 alle 17:19
XGiulio del 34
finalmente una persona giusta.
Si,caro Giulio,te sei una persona giusta.
Hai dedicato del tuo tempo a darmi delle spiegazioni ai tuoi concetti senza salire in cattedra e magari evitando battutine saccenti,come purtroppo capita di leggere qui.
Leggerò sempre quello che scrivi e se mi capiterà di discutere con te o di chiederti lumi su quanto scrivi lo farò con tranquillità.
Ciao e buona serata.