Un grande italiano
Estate 1974 o 1975, non ricordo bene, ma tanto cambia poco.
Avevo fondato l’ennesimo giornalino che si chiamava Gazzettino Junior, lo seguivo con Massimo Lopes Pegna, mio amico fraterno, oggi corrispondente de La Gazzetta dello Sport da New York.
Ci piaceva tanto l’atletica, ricordo che eravamo quasi impazziti per l’italo-sudafricano Marcello Fiasconaro, che nel 1973 aveva fatto a sorpresa il record del mondo sugli 800 metri a Milano con 1.43.7 (lo ricordo a memoria, non ho bisogno di consultare archivi).
Poi c’era lui, un dio dell’atletica, inarrivabile, l’unico bianco con Borzov rispettato e temuto dagli americani: Pietro Paolo Mennea.
Io non so come fu e se ci penso oggi devo confessare di provare molta tenerezza per quel quattordi/quindicenne che già allora rompeva le scatole per fare cose, conoscere campioni, provare a scrivere qualcosa.
Il fatto è che riuscii davvero ad avvicinare Mennea e lo intervistai per il mio giornalino, dopo praticamente decollai in orbita e riuscii pure (non so come) a far mettere una foto del campione sul cartoncino che faceva da copertina alle sedici pagine ciclostilate che rappresentavano il centro della mia vita oltre alla Fiorentina e alla scuola (ragazze? Ma quando mai, quelle sarebbero arrivate nella testa e non solo qualche mese più tardi).
Quando ho letto la notizia, è stato un colpo allo stomaco.
Non sapevo niente della sua malattia e mi è anche venuto in mente di quella fantastica estate a Copenaghen, quando riuscimmo in qualche modo a capire che aveva vinto la medaglia d’oro a Mosca.
Un grande italiano, anomalo rispetto alla normale panoramica di campioni dello sport.
Un signore che ha sempre faticato, in pista e fuori, dove non so neanche quante lauree abbia conseguito.
Una vita finita troppo presto e che dovrebbe essere raccontata a chi va a fare le selezioni per il grande fratello o a chi partecipava alle cene eleganti di Arcore o ancora a chi vive da parassita all’ombra della politica e dell’affarismo.
Marzo 21st, 2013 alle 18:30
Niente da eccepire,però le ragazze non ti volevano,non è che tu non le guardavi!Non fare come la volpe e l’uva!!Ti s’è scoperto ‘mascherina. 🙂
Ciao Pietro!!
Marzo 21st, 2013 alle 18:36
Ciao grande !!!!!! Uno degli idoli della mia addolescenza insieme a Fiasconaro, per me che facevo atletica.
Marzo 21st, 2013 alle 18:42
Grande Pietro, un grande professionista “scomodo” dello sport!
Marzo 21st, 2013 alle 18:44
L’ho già scritto.
Mennea è stato un esempio della volontà di raggiungere i propri obiettivi, anche i più impensati.
La splendida carriera in atletica è nota a tutti, ma io che ho fatto sempre tanto sport non agonistico, ma un po’ ho studiato, apprezzo ancor di più il fatto che Pietro dopo il ritiro si è laureato in Legge ed è diventato avvocato, poi, non contento, si è laureato in Scienze Politiche, Lettere e Scienze Motorie.
E’ stato pure eurodeputato ed ha fatto mille altre cose.
Quindi un carattere inquieto, mai domo, sempre pronto a nuove avventure.
Malgrado questo lo Sport italiano non ha saputo utilizzarlo, come preziosa risorsa per la sua competenza, esperienza, energia ecapacità.
Ah si, forse aveva troppo di tutte queste cose.
Addio Pietro e quando arriverai di corsa davanti a San Pietro, ricordati di fermarti un attimo a declinare le tue generalità.
Lucky
Marzo 21st, 2013 alle 18:45
ONORE..
ad un’atleta unico nel panorama dello sport.
Uno dei pochi che davvero ha raggiunto i risultati con la fatica vera,con la tenacia
di chi sa che non gli verrà regalato niente
col sudore e l’abnegazione ad oggi sconosciuta alla maggior parte degli sportivi.
Una persona unica e particolare,magari introversa ed ombrosa,ma coerente con i suoi ideali anche fuori dello sport.
Una figura di cui andare fieri e portare ad esempio a tutti quegli italioti che hanno
avuto la vita sin troppo facile…
UdF
Marzo 21st, 2013 alle 18:51
Hai scritto tutto te e benissimo, straquoto.
Marzo 21st, 2013 alle 18:54
… dispiace !!!
Avevamo un campione olimpico e lo abbiamo perso cosi… nessuno sapeva !!
Eppure ha dato tantissimo all’atletica e allo sport italiano
secondo me , con un campione come lui l’atletica poteva rinascere ( o nascere ) ed arrivare ad altissimi livelli ed invece da buoni italiani non abbiamo sfruttato questa occasione.
Ad oggi … una medaglia di bronzo nel salto triplo all’ultime Olimpiadi !!
19,72
grazie !!!
la primula viola
Marzo 21st, 2013 alle 18:55
Se non sbaglio poche settimane fa era intervenuto a Sportiva per parlare del suo libro su Bolt. Ottima e interessantissima trasmissione (come accade sempre quando vi discostate dall’abusatissimo mondo pallonaro).
Ricordo bene la voglia con cui spiegava l’atleta e i limiti ancora lungi da essere avvicinati.
Ciao Pietro
Marzo 21st, 2013 alle 19:08
Aveva la mia stessa età….come era possibile non amare ed ammirare un CAMPIONE cosi?? Quanti bellissimi ricordi, quante volte sono stato incollato alla tv ad aspettare che corresse lui. Anche io non sapevo che era malato e non mi aspettavo la sua morte cosi prematura. Se penso a come si comportano tanti uomini di sport…quanto marcio intorno a loro… Spero che la rai ci faccia rivedere tutte quelle grandi vittorie… GRANDE PIETRO riposa in pace
Marzo 21st, 2013 alle 19:10
riposto qua quanto erroneamente inserito nel thread precedente:
…………
Da quarantanni il tuo record è in cima alla lista in europa. Per trenta lo è stato nel mondo.
La tua esplosività era pari al tuo malessere contro i poteri nello sport.
Grande nel cuore e nella prestazione, la tua mancanza lascia dell’amaro in bocca a tutti quelli che amano lo sport e le persone genuine.
Grazie Pietro! non dienticheremo mai le tue gesta … continua il tuo percorso in pace.
Daniele da Gavinana
Marzo 21st, 2013 alle 19:28
David,scusa l’OT in risposta ad un articolo del dr. Sconcerti su corriere.it,dove ad argomento Turone ed il suo goal annullato contro la juve,il nostro concittadino chiedeva di andare oltre e pensare che l’errore fosse solo uno sbaglio in buonafede,mi sono permesso di scrivergli ciò:
La lontananza da Firenze le ha fatto perdere fiorentinità!Sicuramente per lei è un bene,ma mi creda,molti tifosi viola sono delusi dalle sue esternazioni(non solo quello che ha scritto oggi)!Sono sicuro che per lei non abbia molta importanza,abituato a palcoscenici come Roma e Milano,ma perdere la considerazione dei propri concittadini a me farebbe pensare!
Marzo 21st, 2013 alle 19:30
Questa è la sua risposta:
Amico mio, non si preoccupi della mia fiorentinità. E’ una cosa che ho imparato a gestire da solo. E comunque è la mia, non la sua. I miei concittadini hanno mandato via anche Dante e volevano arrestare Machiavelli. Sono in buona compagnia. Quanto ai miei grandi palcoscenici metropolitani le ricordo la mia età e la normalità che in pochi altri anni il mio lavoro finisca. Cosa vuole m’interessi di Roma, Milano o Calcutta! Mi piacerebbe poter parlare con gente che non ha pregiudizi, questo sì. Ma sembra sia quasi impossibile.
Pensate,si paragona a Dante e Machiavelli!
Marzo 21st, 2013 alle 19:43
Uno dei miei idoli da ragazzino, unico e inimitabile Mennea.
Penso che la velocità italiana uno come lui non lo avrà mai più.
Marzo 21st, 2013 alle 20:02
Ero all’Arena quella meravigliosa serata del 1.43.7 di Marcello Fiasconaro
Marzo 21st, 2013 alle 20:13
Da Mennea a Howe…
Non dico altro 🙁 su cosa è successo all’atletica italiana.
Nippo
Marzo 21st, 2013 alle 20:29
Mennea è il prototipo dell’atleta vero; risultati venuti da tanto lavoro negli allenamenti, probabilmente niente farmaci nè esperimenti di laboratorio. Un eroe, una persona forse integralista nel “lavoro” ma quando un record regge per 17 anni, beh tanto di cappello… Ciao Grande!
Marzo 21st, 2013 alle 20:32
“Siee, e chi tu sei? Mennea?”; “Vienvia nemmeno Mennea…”, ” L’e’corso a casa parea Mennea”. Frasi che durante la mia infanzia e la mia giovinezza ricorrevano spesso nei nostri dialoghi. Pietro Mennea col suo 19’72 non batte’ solo un record.
Marzo 21st, 2013 alle 20:33
Neanche io sapevo nulla della sua malattia. Non so se sia stato più grande da atleta o da uomo…durante o dopo la carriera agonostica,e questo,parlando di uno dei più grandi sportivi di sempre,dice davvero tutto di lui…Ciao Pietro…grazie di tutto!!!
Marzo 21st, 2013 alle 20:52
“Un grande italiano, anomalo rispetto alla normale panoramica di campioni dello sport.
Un signore che ha sempre faticato, in pista e fuori, dove non so neanche quante lauree abbia conseguito.
Una vita finita troppo presto e che dovrebbe essere raccontata a chi va a fare le selezioni per il grande fratello o a chi partecipava alle cene eleganti di Arcore o ancora a chi vive da parassita all’ombra della politica e dell’affarismo”.
Ecco il sale nel piatto , ho riportato le parole di David che corrispondono esattamente al mio pensiero .
Vorrei sottolineare un aspetto che ritengo importante : Mennea era allenato da Vittori e se ricordate bene fu il professore marchigiano a rimettere in piedi il nostro Robertino Baggio . E chi lo spedì da Vittori ? Piercesare Baretti .
Amici carissimi la figura di Mennea e dellessere spiegate alla gioventù odierna
Marzo 21st, 2013 alle 20:56
C’è stato uno strano episodio questa sera a cena.
Eravamo Io, Mentana , mia moglie, lui nel tubo, noi a casa a cena.
Mi separano circa 22 anni da Mentana, ne corrono 10 tra me e mia moglie. Le tre reazioni significativamente diverse mi hanno dato un quadro abbastanza chiaro del concetto di “tempo” e di quello di “ricordo”.
Marzo 21st, 2013 alle 20:59
“Un grande italiano, anomalo rispetto alla normale panoramica di campioni dello sport.
Un signore che ha sempre faticato, in pista e fuori, dove non so neanche quante lauree abbia conseguito.
Una vita finita troppo presto e che dovrebbe essere raccontata a chi va a fare le selezioni per il grande fratello o a chi partecipava alle cene eleganti di Arcore o ancora a chi vive da parassita all’ombra della politica e dell’affarismo”.
Ecco il sale nel piatto , ho riportato le parole di David che corrispondono esattamente al mio pensiero .
Vorrei sottolineare un aspetto che ritengo importante : Mennea era allenato da Vittori e se ricordate bene fu il professore marchigiano a rimettere in piedi il nostro Robertino Baggio . E chi lo spedì da Vittori ? Piercesare Baretti .
Amici carissimi la figura di Mennea sportivo dovrebbe essere tramandata alle giovani generazioni . Basterebbe leggere di cosa si occupasse per capire lo spessore dell’uomo . Aveva addosso l’onore della pulizia morale , dote rara e appartenente a uno stampo ormai perduto . Fu il nostro orgoglio nell’atletica non aveva ne tatuaggi ne piercing , non indossava tute ultraleggere ne scarpe di strano colore . Soprattutto conosceva bene il significato della parola dedizione e con il sacrificio riusciva a portare a casa risultati straordinari . Riguardate la finale dei 200 a Mosca e capirete . Se per ben 17 ha congelato il record sui 200 c’é un motivo. Grazie Pietro , orgoglio italico , freccia del sud di una intelligenza al di sopra della norma .
Marzo 21st, 2013 alle 21:13
GIACCHERINAO PRANDELLAO
Marzo 21st, 2013 alle 21:51
All’epoca facevo atletica anch’io: ricordo con tantissima nostalgia quegli anni d’oro dell’atletica, con campioni “veri” che erano tali anche fuori dalla pista: Mennea, la Simeoni, Juan Alberto Juantoreña, Sebastian Coe, la Comaneci e quell’italiano esile con i baffetti che correva i 5000 e i 10.000 e di cui purtroppo non ricordo il nome…
Addio Pietro, la tua corsa non era certo un capolavoro di estetica, ma ogni tuo muscolo e il tuo sguardo riflettevano la tua volontà di ferro, il tuo duro lavoro e la tua grande passione.
Marzo 21st, 2013 alle 21:52
…la Comaneci faceva ginnastica artistica e non atletica, ma era un’emblema di quegli anni…
Marzo 21st, 2013 alle 21:59
Si uno dei pochi signori dello sport italiano . Gran lavoratore umile . Mi piaceva molto .
Marzo 21st, 2013 alle 22:41
Per Silvio C. -23-
Alberto Cova, penso che il baffetto esile che correva i 10000 metri fosse lui.
Marzo 21st, 2013 alle 22:43
Ciao Pietro, orgoglio italiano, grandissimo nella tua umiltà.
CAMPIONE VERO.
Marzo 21st, 2013 alle 23:04
Un colpo allo stomaco anche per me caro David. Come mi è capitato di scrivere in altra occasione, ho anch’io fatto atletica a livelli giovanili proprio attirato da Mennea e Fiasconaro, atleti straordinari. Un anno mi è capitato in sorte di partecipare ai campionati italiani di staffetta all’arena di milano. Ero solo un categoria allievi, praticamente un ragazzo in gita premio. Mi stavo riscaldando quando te lo vedo arrivare e mi aggrego, sentendomi subito atleta vero. Lui lascia fare perchè era molto più disponibile di quanto sembrasse. Non aveva niente del velocista. Fisico abbastanza minuto, tranne due cosce potentissime, le spalle asimmetriche, non riuscivi a capire come facesse a correre come il vento se non per il grande e puntiglioso lavoro giornaliero con il suo grande allenatore Vittori. La curva dei 200 era la sua forza, una curva perfetta dove risucchiava e schiantava gli avversari, come alle olimpiadi di Mosca. Quel giorno a Milano me lo porto nel cuore. Grande Pietro, peccato che te ne sia andato così presto cogliendoci di sorpresa come facevi sempre quando correvi.
Marzo 21st, 2013 alle 23:05
Copio Sara Simeoni:”Se n’è andato un pezzo della mia vita”. Penso che sia una frase che identifica molti di noi che abbiamo più o meno la sua età e abbiamo vissuto istante per istante la sua ascesa ai vertici mondiali e i suoi trionfi. Preferisco dirla con Guccini: “Voglio però ricordarti com’eri, pensare che ancora vivi, voglio pensare che ancora mi ascolti e che come allora sorridi”. Ciao, Pietro, grazie di tutto.
Marzo 21st, 2013 alle 23:14
La Juventus ci da campioni e cultura del lavoro . Parole testuali di Cesare prandelli post Brasile Italia : dopo la farsa pasqual questo signore x quanto mi riguarda ha finito di esistere .
Marzo 21st, 2013 alle 23:23
Un campione vero, autentico, schivo eppure sempre disponibile! Quanto lontano era dagli atleti di oggi , bisognerebbe far studiare ai giovani la sua vita ed onorare la sua memoria in maniera degna.
Riposa in pace Campione, per noi rimarrai sempre colui che ci ha resi orgogliosi quando ha fatto salire la bandiera sul pennone più alto!
Marzo 21st, 2013 alle 23:33
Ci sono rimasto molto male perchè Mennea era uno di quelli che richiamava allo sport vero, quello nobile, quello fatto con le proprie forze. Da ragazzino, insieme ad altri 5 inseparabili amici, passavamo insieme intere estati al paesello. Di ragazzi ce n’erano un altra decina, ma quel gruppetto per una passione eravamo veramente speciali. Insieme a tutti gli altri ragazzini e ragazzine, in tutto una quarantina, coloravamo con le nostre grida quel paese, dove tra infinite partite a subbuteo, tornei di calcio con la squadra e altri giochi, che oggi sono ritenuti banali o peggio ancora stupidi, come nascondino, guardie e ladri o costruire fortini a terra o sugli alberi, non stavamo veramente mai fermi. Le nonne e le mamme, disperate e indaffarate, ci buttavano fuori di buion grado al mattino alle 9, così, allo stato brado, per poi chiamarci urlando per il paese soltanto verso le 12 perchè era pronto desinare e allo stesso modo alle 16,30, ma per fare merenda. Alle 19 la tromba dell’autobus, che da lontano annunciava il suo arrivo in paese, sanciva la fine del pomeriggio e tra mille minacce della mamme e qualche mestolata nelle gambe, queste povere donne ci raccattavano sudici come maiali e, rigorosamente a forza, ci mettevano sotto l’acqua. Due bestemmie del nonno durante la cena ci rammentavano che c’era il Tg1 e che io e mio cugino dovevamo parlare più piano ma soprattutto spazzolare il piatto perchè buttare la roba era peccato. Alle 20,30 uscivamo nuovamente per recarci in piazza fino alle 24 perchè in quel posto le mamme avevano qualche ora di pace e poi i pericoli non esistevano, era un altra Italia, la nostra Italia, non quella di oggi priva di tanti valori. Era una vita intensa quella degli anni settanta, una vita con pochi fronzoli ma tanta sostanza e le nostre giornate erano vive, piene e movimentate ma fino a un certo punto. Infatti, come arrivava il momento delle Olimpiadi e/o le varie competizioni di atletica e, vi dirò, anche l’immancabile tennis da Wimbledon, noi 6 salutavamo la compagnia e ci isolavamo per ore e ore a guardare Mennea e la Simeoni e tutti gli altri atleti. Addirittura organizzavamo le Olimpiadi del paese! La passione era tanta e a tal punto, che con i pochi e ridicoli mezzi che avevamo a disposizione riuscimmo a mettere su diverse discipline. Mennea era gettonatissimo e anche l’improvvisato giudice di gara, con al polso il tipico Casio della prima Comunione, uno dei primi al quarzo con tanto di bottoni, cronometro etc, gridava come fosse unto imitando bisteccone: Mennea, Mennea, Mennea, rendendo così onore a chi dei ragazzi vinceva la gara.
Quella passione ci è rimasta incollata addosso, è intatta, e quando c’è l’atletica non stacchiamo gli occhi dal video; personalmente alle olimpiadi vado in estasi. Tutto grazie a un piccolo grande uomo di nome Mennea, un uomo che piangiamo amaramente e che purtroppo da oggi non c’è più ma a cui resteranno indelebilmente legati per sempre i migliori ricordi della gioventù di 6 scalmanati ragazzini ormai diventati dei signori ben oltre i 40 anni oltrechè un po’ canuti, qualcuno anche pelato e con la trippa ma questo è un altro dicorso.
Grazie infinite e un dolcissimo addio Mennea, non ti dimenticheremo mai, grazie di averci insegnato ad apprezzare il fatto che oltre al calcio c’è anche altro.
Marzo 21st, 2013 alle 23:43
Daviddino, quando ci dai di questi ossi e di questo lesso , si fa un brodo che è uno spettacolo.
Mennea, un campionissimo di sport e di vita.
Un uomo che non si è insudiciato neppure quando è stato eletto onorevole.
E i fratelli D’Inzeo?
E Di Biasi?
Gli Abbagnale ?
E Bruno Arcari?
Via ragazzi, altra gente.
E Moser quando fece il record dell’ora?
Eppure gl’eran tutti fissati con Saronni.
Ora io vi faccio un nome.
Ditemi se c’è nì mondo emerso uno più serio di lui : Gustav Thoeni.
Di quelli esteri avevo un rispetto estremo per Edwin Moses , Eddy Merckx ,Stenmark e Jimmy “jimbo” Connors .
Ma ve ne ricordate delle sfide con John McInroe ?
Un cagnaccio ringhioso contro un gatto che gli graffiava sempre il naso con quelle palle sottorete da spezzargli la racchetta sul muso.
E oggi ci si tocca puppacci gente come quella bella fhia di quella fighetta che fa le reclamine al kinder bueno.
Basta, regalo tutto ciò che ho a chi mi inventa una macchinario per tornare a quando avevo 15 anni.
Immonda Bestia
Marzo 21st, 2013 alle 23:47
Post 23
COVA!
Marzo 22nd, 2013 alle 00:34
@Sailvio C.
Quello con i baffettini era lo splendido Alberto Cova, altro grande atleta.
Ciao.
Marzo 22nd, 2013 alle 00:57
Grande Mennea anche con te la vita ha voluto mostrare il conto troppo presto!! Ti ringrazio per le gioie e l’ orgoglio che ci hai fatto vivere da grandissimo atleta quale sei stato!! Credo, pur non avendoti conosciuto personalmente, che tu sia stato anche un grande uomo che non ha mai avuto problemi a dire quello che pensava senza ipocrisia!!
Addio e grazie di tutto!!!!
Marzo 22nd, 2013 alle 01:25
l’italiano esile coi baffetti che correva i 10000 era Alberto Cova.
Pietro Mennea e’ stato così grande da entrare nel nostro vocabolario quotidiano di ragazzi e non solo ogniqualvolta si aveva a che fare con velocità, corse e prestazioni fuori dal comune. solo adesso mi viene da pensare a quanto in realtà fosse grande.
Marzo 22nd, 2013 alle 01:32
io con il mio orologio al quarzo zenit dell’epoca provavo e riprovavo con il cronometro finché non lo fermavo a 19″72, quello fu un record del mondo stratosferico per quell’epoca che mi fece innamorare dell’atletica, si’ ok c’era anche il calcio perché c’era antognoni, ma x me prima è venuta l’atletica
Marzo 22nd, 2013 alle 07:03
Punto. Hai detto tutto te.
Ciao Pietro.
Marzo 22nd, 2013 alle 08:10
Quando l’ho letto, ieri mattina, mi è venuta in mente la finale di Mosca, quella della medaglia d’oro, una corsa vista in televisione, ovviamente, con il commento di un grande giornalista sportivo, Paolo Rosi, che negli ultimi cento metri della corsa accompagnava Pietro al grido di “Mennea, Mennea, Mennea!!”, quasi a spingerlo verso il traguardo nella sua rimonta. M’èe preso un po’ di tristezza per il tempo che fu, con atleti veri, non di plastica, non pompati (o forse sì, ma non lo si sapeva), dei quali proprio Mennea era l’emblema: uno che si era fatto un mazzo tanto per arrivare dov’era arrivato, ed aveva continuato a farselo anche dopo aver smesso di correre.
Un mito che se ne va.
Ciao Pietro!
Marzo 22nd, 2013 alle 08:22
Immonda mi spiace
Nel mondo dei legni da montagna abbiamo avuto uno dei 3 sciatori più grandi di sempre.
Per talento, tecnica e forza.
Il suo nome non è Gustav ma Alberto.
L’Italia si fermava per vedere una sua manche.
Nippo
Marzo 22nd, 2013 alle 08:42
Ciao Pietro che la terra ti sia leggera.
Ah! se lo vedi salutaci il Ciuffi.
Marzo 22nd, 2013 alle 08:49
Mennea a suo tempo ci fece sentire orgogliosi di essere italiani, questo governo sulla vicenda dei Marò è riuscito a riportarci alla viltà dell’8 settembre.
Grazie a Monti, grazie a Terzi e grazie a chi diceva che che il governo dei professori era un male necessario.
Quando si dice che i governanti sono lo specchio di un popolo. Mai frase fu più vera.
Marzo 22nd, 2013 alle 08:55
Per tentare di battere il suo record inventarono anche la pista al Sestriere, ma non servì a niente. Quattro finali olimpiche sui 200 più una quinta dignitosissima partecipazione. Il più grande di tutti!!!
Marzo 22nd, 2013 alle 08:58
Un’ icona della mia infanzia,insieme a GIANCARLO e Sara Simeoni, che se ne va. E’ un pezzettino della propria vita che se ne va.
Marzo 22nd, 2013 alle 09:01
19.72. Una cifra stampata nella testa anche di uno come me non appassionato di atletica
Marzo 22nd, 2013 alle 09:15
Se n’è andato “velocemente” e ha sorpreso tutti,come faceva quando volava in pista!Quel 19.72,a noi signori di mezza età,ci tornava alla mente tutte le volte che vedevamo una pista d’atletica perchè Pietro è stato,e resterà,un mito dei “nostri” tempi!!
Marzo 22nd, 2013 alle 09:19
Chissà cosa avrebbe pensato Mennea di quello che è successo ieri per i due Marò.
L’illustrissimo senatore a vita Monti, ha compiuto uno degli atti più scellerati ai quali io abbia mai assistito in vita mia.
Abbiamo rinunciato, per interessi commerciali, alla nostra sovranità nazionale, abbiamo tradito due nostri militari facendogli credere, probabilmente per motivi elettorali, che il nostro fosse un paese che mette al primo posto la tutela dei propri cittadini.
Illustrissimo senatore nonché Pres. del consiglio pro-tempore, lei mi ha fatto vergognare di essere italiano, lei ha commesso il reato più grave, quello di alto tradimento.
Un cittadino di sinistra.
Marzo 22nd, 2013 alle 09:29
Un mito!
Il bianco più veloce di tutti i tempi!
Grande Pietro.
Marzo 22nd, 2013 alle 09:50
Vorrei che le ultime tre righe potessero essere stampate a caratteri cubitali su tutti i muri. Una vita che dovrebbe essere raccontata a tutti, in questi anni futili, pieni di mezze figure che la televisione trasforma in campioni, pieni di genitori falliti che sognano di poter un giorno essere inquadrati su qualche tribuna, pieni di commentatori e opinionisti sospesi fra l’isteria e la malafede, adoranti al limite dell’omosessualità. Per una generazione Mennea era Mennea, oggi vaglielo a spiegare che il passato è pieno di esempi e di giganti il cui ricordo annichilisce i mocciosetti con la cresta e dodicimila tatuaggi.
Marzo 22nd, 2013 alle 09:58
Berruti, Mennea, Simeoni, Fiasconaro, Cova.
Tutta gente che ha reso onore alla bandiera e al paese e che ha ricevuto indietro molto meno di quello di altri che hanno fatto molto, molto, molto meno.
Gente che ha vissuto, e ci ha fatto vivere, attimi di gloria vera per poi essere dimenticata fino al giorno estremo.
Allora, e solo allora, questo nostro paese di coccodrilli li riscopre, li celebra, e per qualche giorno li ricorda.
Un articolo, un filmato sui TG, una manciata di parole di circostanza non si negano a nessuno.
Neanche a chi come Mennea, in vita, è stato scansato come la peste per eccesso di disallineamento.
Io ricordo solo la grande ammirazione che aveva per lui, e gli altri atleti sopra citati, mio padre, vecchio atleta degli Assi Giglio Rosso anteguerra, che mi ricordava sempre i sacrifici che deve fare chi sceglie questi sport, senza corrispettivo ritorno.
MARIO T.
Marzo 22nd, 2013 alle 09:59
Le emozioni che si provano da adolescenti non vanno piu’ via, restano dentro per tutta la vita! Ricordo dov’ero durante quella finale di mosca, ricordo l’improbabile televisione in bianco e nero nella casa di campagna di amici: sara’ stato 2 o 3 pollici e attenti a non spostarsi altrimenti l’immagine ti abbandonava sul piu’ bello… Si dice bei tempi? Beh, comunque un grandissimo grazie a un grande atleta e a una persona di spessore!
Marzo 22nd, 2013 alle 10:05
Lui e Sara Simeoni…gli unici all’ epoca che potevano competere con le corazzate USA e URSS…e avrebbero dominato a Mosca anche con gli USA presenti !!! 🙁
Marzo 22nd, 2013 alle 11:00
Auguri a Luca e Marta!!!
Marzo 22nd, 2013 alle 11:08
Ho avuto la fortuna di conoscere Mennea ed essere uno dei suoi corsisti in alcune lezioni di diritto dello sport.
La sua caratura di studioso è stata addirittura superiore a quella di atleta.
Mi fermo qui perchè di parola a vanvera su Mennea ne sto sentendo troppe sin da ieri.
Ottimo il pezzo del sig Guetta.
X Immonda Bestia: non essere così negativo sugli sportivi degli ultimi tre lustri, la loro diversità è figlia della diversità dei tempi ma ci sono ancora grandi esempi da seguire.
Di sicuro la classe l’elaganza di Roger Federer o l’abnegazione di Rafel Nadal o ancora il talento e la grinta di Novak Djokovic.
Il Tomba guascone degli ottanta (5 medaglie olpimpiche) che ha vinto il doppio di Gross e Thoeni messi insieme ha riportato gli italiani nelle piste così come nel decennio prima Panatta fece sì che venissero costruiti nel nostro paese migliaia di campi da tennis con corredo di circoli e club. E poi che dire del Bolt di Pechino o Londra? Di sicuro diverso da Mennea ma immenso….e Phelps??? Suvvvia Immonda Bestia, non essere così critico…
Pensa anche a Valentino Rossi e Schumacher che nella loro diversità hanno caratterizzato i motori, l’immortale Ayrton, la “dive” Pellegrini e Di Centa o l’umile Canins.
Anche i fans di Berruti vedevano in Mennea qualcosa di diverso, quasi negativo, rispetto al precedessore di vent’anni prima perchè i tempi cambiano e cambiano le situazioni, cosìcchè il nostro Pietro pareva loro qualcosa di meno autentico, più costruito. Il riferimento che fai nei confronti di Howe è un po’ cattivello…perchè trattasi comunque di un argento mondiale nel lungo che gli infortuni hanno condizionato nella crescita in un contetso temporale ove la competitività è molto più agguerita perchè, grazie all’esportazioni di tecnici nei paesi meno sviluppati, il campo di partecipazione ad alti livelli si è notevolmente allargato.
Ma ti rendi conto cos’è una medaglia d’argento ai campionati nel salto in lungo nell’atletica di oggi? Tanta roba credimi.
Marzo 22nd, 2013 alle 11:19
Di oggi la notizia del doping in toscana nel ciclismo…….che tristezza.Il grande Pietro faceva degli allenamenti al limite della sopportazione..altro che boccette e pillole.Oggi lo sport è una pattumiera tra doping in ogni disciplina compreso il calcio dove però dominano soprattutto il business,le scommesse e la “mafia calcistica”.
Marzo 22nd, 2013 alle 11:32
Buongiorno a tutti,
avete detto già tutto allora oltre a condividerlo, nel segno che la vita continua, tanti auguri al nostro Luca Toni e alla sua compagna Marta Cecchetto per la nuova gravidanza e, che tutto sia meraviglioso questa volta soprattutto il lieto fine.
Questo per dire che anche in una brutta giornata un raggio di sole c’è sempre.
Scuatemi se sono stato inopportuno.
Grazie e buona giornata a tutti.
Bruno
Marzo 22nd, 2013 alle 11:43
Un figlio prediletto dell’Italia buona.
Marzo 22nd, 2013 alle 11:45
Più di tutto del grande Pietro, sono da ammirare le “gambicchie”. Quei tempi erano veri nati dal sacrificio. Oggi quando vediamo qualsiasi sport siamo di fronte a masse di muscoli sospette degli atleti. Il grande Pietro era un segaligno, onore a lui.
Marzo 22nd, 2013 alle 11:49
Strano come quando si muore si diventa tutti bravi e buoni nelle parole degli altri.
Mah! Sinceramente sarà anche stato un grande sprinter ma come uomo mi pareva tutto meno che umile, anzi; sempre pieno di sè come quando parlava in plurale majestatis come il papa.
Pareva che il mondo esistesse solo per dargli contro, a sentire lui.
Almeno nelle interviste.
Non l’ho conosciuto personalmente, ma non mi sarebbe nemmeno interessato farlo.
Mi è sempre stato cordialmente antipatico e non posso farci nulla. Questione di pelle e mia opinione si intende.
Marzo 22nd, 2013 alle 12:14
Quella di Mennea è una perdita dolorosa. Un grande italiano veramente, uno che faceva parlare i fatti. Per lui la parola “mito” non è spesa invano. Adesso sfreccia lassù, col suo ditino alzato. Dovrebbe essere un esempio per ogni mezza figura che si sente un padreterno, anche se nei più giovani il suo ricordo è labile o addirittura non sanno chi è.
Marzo 22nd, 2013 alle 12:43
Ciao pietro, anche se poco più che bambino, ricordo molto bene i tuoi trionfi…ovviamente il record di citta del messico, e l’oro di mosca 80.18 anni prima di battere quel fantastico 19, 72 e battuto solo da atleti pieni di steroidi anabolizzanti, da atleti falsi e imbroglioni. …e pure da una tecnologia che (giustamente) avanzava, che fossero materiali, sia come pista che scarpe e abbigliamento, che metologie di allenamento progredite.
R.I.P grandissima freccia del sud.
Marzo 22nd, 2013 alle 12:50
@immonda (33)
Condivido al 1000% gli atleti da te citati, anche e soprattutto gli stranieri, con JIMBO mito assoluto!
Mah….per me saronniano nel cuore, moser era la juve!
Marzo 22nd, 2013 alle 13:40
All’amico Alessio Rui.
Premetto che ho trovato piacevolissimo il suo post, permettimi però di farti notare che io citato alcuni nomi solo per il loro spessore di uomini prima che di atleti.
Per esempio, Nippo mi dice che Alberto Tomba è stato superiore a Gustav Thoeni.
Verissimo.
Ma il suo comportamento è stato sempre oltre le righe, tant’è vero che da ultimo l’hanno buttato fuori anche dai Carabinieri.
Per esempio, ho citato Bruno Arcari e non altri campionissim della boxe.
Prendi Monzon.
Stesso discorso, valuto l’uomo prima dell’atleta.
Monzon è stato il pugile più cattivo di tutti i tempi.
Aveva l’odio dentro gli occhi.
E si è visto.
Prendi Nino Benvenuti.
Benvenuti fuori dal ring era un gentleman, che ha speso anche del tempo in volontariato nelle missioni più sperdute .
Tutto lì.
Porto un altro esempio di umanità ed empatia.
Bubka era un mio idolo, Bolt, un lo posso vedere.
Eppure è il secondo atleta più grande di tutti i tempi.
Chi è il primo?
Perbacco, lo sanno anche i muri: Carl Lewis .
le migliori cose a tutti
Immonda Bestia
Marzo 22nd, 2013 alle 13:43
@ lorenzo trento:
bravissimo, grazie! Era proprio lui!
Marzo 22nd, 2013 alle 14:28
La tenacia e l’abnegazione negli allenamenti non bastano, ci vuole anche il fisico, e Mennea aveva un grande cuore e due cosce notevoli.
Mi ricordavano le gambe di Fausto Coppi, coi quadricipiti enormi, potenti, anche li’ associati a un cuore formidabile, per fare un campione.
Proseguendo nei sillogismi, anche Tomba aveva delle gambe impressionanti: la sua elevazione era superiore alla media dei pallavolisti della Serie A, mentre usciva dai blocchi ai 30mt con un’esplosivita’ degna di Pietro.
Saronni meglio di Moser, cui programmarono un Giro della Pianura pur di farglielo vincere…
Beppe invece a Goodwood 1982 vinse un mondiale strapazzando Greg LeMond con una progressione impressionante, bellissima.
Ribot
Marzo 22nd, 2013 alle 14:31
Caro ombanchingh, vedo che siamo sulla stessa idewntica liena d’onda.
Peccato che tantissimi nostri connazionali fanno finta di niente. L’importante è che ieri sera abbia marcato Balotelli.
Che popolo di buffoni.
Marzo 22nd, 2013 alle 14:31
“identica linea”….maledetta fretta!
Marzo 22nd, 2013 alle 15:19
@59 michele: hai ragione! un giorno su una rivista c’era una comparazione tra la novella calligaris e la pellegrini e prendevano in considerazione tutto, dall’altezza e peso al costume all’alimentazione alle ore di allenamento ecc. dio mio !…c’era un abisso! vedere la foto della piccola novella accanto a quella stanga della pellegrini e con quel costumino che faceva un po’ le grinze mi ha fatto proprio tenerezza!
a proposito di mennea, ricordo negli anni delle due olimpiadi di mosca e degli USA, (los angeles?), in cui anche la nostra simeoni andò forte, qualcuno, forse la stessa sara, disse”insomma, in russia hanno detto che s’andava forte perchè non c’erano gli americani, qui in america dicono che si va forte perchè non ci sono i russi: ma non sarà che si va forte perchè siamo forti?!”. perfettamente d’accordo. RIP caro pietro.
OT: se è vero auguri al buon luca e la sua marta!
OT 2: che forte gonzalo che suona “guantanamera” alla chitarra!.. sempre più fiera dei nostri viola!!
Marzo 22nd, 2013 alle 15:20
@60 gianluca:
scusa gianluca, ma io fo il peana dello sportivo, non dell’uomo.
Marzo 22nd, 2013 alle 15:22
Un inciso sul record di 19.72. Fu ottenuto in altura a Città del Messico, parimenti a quello mitico di Bob Beamon nel lungo e a quello ciclistico sull’ora di Moser.
La rarefazione dell’aria d’alta quota unita alla spinta del vento favorevole e ai limiti del regolamento, hanno “favorito” gli exploit sia di Beamon che di Mennea.
Inutile dire che nel caso dell’Italiano il valore assoluto dell’atleta è fuori discussione. In ogni caso le varie federazioni sportive si stanno attrezzando, se non lo hanno già fatto, per uniformare le condizioni per omologare i vari record.
Marzo 22nd, 2013 alle 15:27
@63 caraibi viola:
….sì! anche io la penso come te! e ti dirò: quel record quando oramai aveva praticamente finito la carriera non mi è mai andato giù!
e poi ho un buon motivo per ricordare con piacere saronni. quando ha vinto il mondiale in quel posto che si chiamava qualcosa come goodwill, mi sembra fosse in inghilterra, comunque di sicuro era settembre 82, io ero in viaggio di nozze e ce lo siamo sentito per radio mentre si viaggiava alla volta della liguria!
…eeeh, altri tempi e altri viaggi di nozze! oggi se non vai come minimo in papuasia sembra che non ti sia neanche sposato! mi ricordo che l’anno prima un parente ha fatto la crociera sul nilo che per quei tempi era una cosa rarissima! mamma mia, sembrava che ci avesse detto che andava su marte!!
Marzo 22nd, 2013 alle 15:27
…scusate il fuori tema!..
Marzo 22nd, 2013 alle 15:29
@66 ribot:
…scusa, il tuo commento l’ho letto dopo!!
Marzo 22nd, 2013 alle 16:18
@Immonda post 64:
Antonello, Mohammed Alì sul podio dei più grandi di tutti i tempi e di tutti gli sport io ce lo metterei.
Marzo 22nd, 2013 alle 16:21
w MENNEA.campione incompreso.con il suo tempo avrebbe ancora partecipato a tutte le finali svolte…pensare poi a come si allenava e i metodi che ci sono ora.GRANDE CAMPIONE…R.I.P
Marzo 22nd, 2013 alle 16:28
@RIBOT la volata di goodwood credo sia la volata più impressionante della storia del ciclismo.ricordo anche il secondo posto a praga, dietro maertens, per pochi centimetri, perché ….il merdone (come chiamavamo “affettuosamente”moser) si rifiuto di tirargli la volata, quanto mi bruciò quel secondo posto!
Ed hai perfettamente ragione sul giro d’italia, disputato nell’autostrada del sole, senza l’Appennino, dove l’unica salita era lo stelvio…che venne OVVIAMENTE ANNULLATO, per 2 fiocchi di neve, ai bordi della strada.
Marzo 22nd, 2013 alle 16:31
@ombanchingh,@M71,Ieri,alla notizia dei Marò ho pensato al Cernis.La rabbia non mi è ancora passata!Napolitano e Monti….Schifani e Fini,i peggiori presidenti che abbiamo mai avuto!VERGOGNA!!
Balotelli:Bel goal in una partita giocata di M…a ,come sempre.Anche lui,lo salterà mai un uomo?
Marzo 22nd, 2013 alle 16:32
X immonda:
Sei stato riduttivo su howe… Io volevo solo iindurti a non fermarti a 15 anni fa…tu stesso hai citato Jimmy Connors, il tennista più antisportivo mai visto ( complice di un furto contro Barazzutti a forest hills cancellando il segno di una pAllina) nonostante ció pieno di fans…mentre sul più grande atleta di tutti i tempi non posso seguirti. Mennea mi ha insegnato che non si possono paragonare atleti di tempi e discipline diverse. Troppa è infatti è la differenza di competitività tra epoche e disciine. Un abbraccio
Marzo 22nd, 2013 alle 16:57
@Ribot,deformazione professionale?Analisi scientifica del muscolo!!
Marzo 22nd, 2013 alle 17:03
X ribot
Tutto vero ció che ricordi ma la carriera di Moser è superiore. Ci sono anche tre roubaux due record dell’ora, altri due a livello del mare, oktre a giro d’Italia e mondiale, vinti anche da Saronni, poi il bello degli sportivi sono le passioni che fanno nascere. Federer a parte, io non sono affascinato dai vincenti ma devo riconoscere che la carriera di Moser è superiore a quella di Saronni
Marzo 22nd, 2013 alle 17:03
Nippo @41 guarda che Alberto Tomba è venuto dopo la musica, quando scendeva Thoeni sì che l’Italia si fermava, mica per quel cafone villano arrogante di Tomba ! Peraltro bravissimo, “Tomba la bomba” ma assolutamente da non paragonare a Gustav, ci sono diverse categorie di differenza e di comportamento.
Immonda, esigo un tuo commento in merito!
Marzo 22nd, 2013 alle 17:10
Massimiliano71, troppe volte la pensiamo allo stesso modo… cos’è la destra, cos’è la sinistra? Vergognoso, fossero stati americani non li avrebbero più visti neanche in foto.
Marzo 22nd, 2013 alle 17:44
Eppure Mennea, nelle sue vittorie, è stato sfortunato. Ha avuto sfortuna nel suo record del mondo, dove a guardarlo erano 3 gatti. Ha avuto sfortuna nella finale olimpica, dove non c’erano gli americani; e a questo proposito su di lui, per alcuni, rimane sempre il dubbio: ci fossero stati i neri, come sarebbe finita? Peccato, avrebbe vinto in maniera ancora più epica. La guerra, calda o fredda che sia, porta sempre tristezza.
Marzo 22nd, 2013 alle 17:50
Con il mio, i marò non ripartivano.
Marzo 22nd, 2013 alle 18:23
Caro Immonda,
leggerti è come ripensare che gli atleti, quando sono italiani e vincenti, hanno un sapore più bello.
Se usciamo dal calcio che è uno sport globalizzato dove, come ieri sera, si discute della prestazione di Osvaldo e Balotelli quando io, al loro posto, rimetterei Virdis e Selvaggi, negli altri sport siamo ruspandi e più belli.
Nella box nessun nostro italiano è mai stato veramente all’altezza della media altrui: qualche sublime canto del cigno, soprattutto ai tempi della fame, e poi il nulla cosmico.
Ci si dilettava dello stile di Benvenuti e di Patrizio Oliva perché non avevano il pugno pesante di Marvin Hagler; il notro peso massimo più forte è stato Damiani che al cospetto di Foreman o Frazier se la faceva addosso, per non parlare del mio idolo Roberto Duran detto “mano di pietra” che atterrava gli avversari già quando indossava i guantoni.
Ciclismo.
Moser su Saronni tutta la vita: ciclista universale, medie elevatissime su ogni percorso mentre Saronni aveva uno spunto migliore ma è sempre rimasto indietro.
Erano atleti veri, soltanto Mercks gli è stato superiore.
Sci.
Thoeni tutta la vita. Tomba ci ha fatto godere quando lo sci era nel deserto assoluto ma era un trullettone con un fisico eccezionale e con un po’ di talento ma poi scendeva dagli sci e si metteva a driblare le macchine in coda con il lampeggiante o frodava il fisco appena poteva. Thoeni non fu mai cacciato dalla Guardia di finanza.
Klammer – Thoeni era lo sci alpino allo stato puro.
In generale, però, io sono sempre stato più per la valanga rosa che per quella azzurra: come nel tennis, una donna era sempre competitiva mentre gli uomini facevano i fenomeni o sparivano.
Atletica.
Bolt non mi dice nulla, Lewis sembrava davvero disegnato dal vento; il nostro Mennea era di quella razza: atleti puri, tanta fatica e poche serate d’onore.
Insieme a Mennea ricordo soltanto la Simeoni: non tanto perché saltava i due metri, era un piacere già vederla prendere la rincorsa.
Un po’ come Van Basten quando faceva i giri di campo.
Tennis.
Una sola vittoria di Panatta vale dieci titoli di Agassi, una volee della Pericoli vale duecentocinquantamila palleggi della Williams.
Riassumendo: raramente siamo stati i più forti di tutti, anco più raramente siamo stati i più forti di tutti per un buon periodo di tempo.
Da noi manca il reclutamento nelle scuole e si vive di solo calcio.
Mennea e pochi altri lo sono stato.
Ma la vittoria di un atleta italiano non calciatore sapeva di fresco.
Marzo 22nd, 2013 alle 18:29
P.S.
Caro Immonda,
ti racconto un aneddoto sulla boxe italiana.
Per ragioni professionali, mi sono dovuto occupare del seguente caso: anni addietro, la nazionale italiana boxe allenata da Oliva era in ritiro all’Abetone.
Una sera uscì tutto il gruppo in un bar frequentato da alcuni spaccalegna locai e finì in rissa.
Morale della favola: ai boscaioli neanche un graffio, tre dei nostri portacolori al pronto soccorso …..
Marzo 22nd, 2013 alle 19:21
TROPPO PRESTO,spiace davvero, ciao Pietro
X Alessio rui
______________________
non essere così negativo sugli sportivi degli ultimi tre lustri, la loro diversità è figlia della diversità dei tempi … Pensa anche a Valentino Rossi
________________________
Anche a me piace ricordare più l’UOMO che non l’atleta.
Ho letto tanti nomi di atleti ed esempi fuori daLLO SPORT.VORREI AGGIUNGERE il più grande,( per me !)anche perchè è di casa nostra. Chissà se fosse appartenuto agli ultimi lustri cosa ricorderemmo dell’uomo
GINETTACCIO,
Lo sfollato ‘ginettaccio’ che nascondeva nei tubi del telaio della bicicletta documenti e foto per falsificare i documenti necessari alla fuga di ebrei ricercati dalla polizia fascista.
Grande come PERLASCA!
Ciao Ginettaccio
Negli ultimi lustri grandi atleti, molti dei quali nominati da molti su questo blog, NASCONDONO … I miliardi al FISCO
🙁
foppeddire
Marzo 22nd, 2013 alle 19:50
Mio suocero lo conosceva, era di Barletta anche lui. Ne parlava come un gran personaggio, onesto, umile e che non ha mai sperperato un soldo in cavolate e ha speso tempo ed energie per la sua comunità.
Grande…grandissimo
poi quante volte abbiamo usato il suo nome per apostrofare qualcuno che andava troppo veloce….io ancora a mio figlio quando scatta via gli rulo…. Eh oh mennea torna indietro sennò ti…..e lui dopo il nocchino mi chiede. ma chi è sto qua? E io gli rispondo l’italiano più veloce che sia mai esistito…
Marzo 22nd, 2013 alle 20:26
Caro ombanching, lei bestemmia. Pietro Mennea di sicuro non ha mai ucciso pescatori nella sua Barletta.
Marzo 22nd, 2013 alle 20:45
via ragassi non stiamo mica qui a togliere gli occhiali ai panda.
L’importante è fare bene quel che siamo chiamati a fare, dietro o davanti (è questione di prospettiva, io preferisco stare dreo come dice il rapper pratista) c’è l’uomo che è imperfetto per definizione.
Pietro era antipatico ( si portava dietro la sua natura pugliese), però è stato un grandissimo campione, Tomba insopportabile, ma secondo me il più grande campione che abbiamo avuto.
Valentino un’ opportunista come Totti, ma che fenomeni.
Insomma voglio dire prendiamo dalle persone quello che riescono a dare nel meglio di se, che siano padri madri figlie sorelle, anche gatte (la mia si chiama Lulù para meglio di Viviano) perchè dopo tutto anche noi non siamo tutto questo granchè.
Che grandi emozioni che ci ha dato il mitico Pietro
Marzo 22nd, 2013 alle 21:38
X maledetto toscano
A prescindere dalle simpatie. Su tonba e thoni dici sul serio o scherzi ? Non è ironia, credi ci tengo a saperlo. Tomba 53 vittorie in coppa del mondo contro avversari che si chiamavano giratdelli e zurbriggen e tu dici che all’epoca lo sci era senza avversari? 5 dico 5 medaglie olimpiche… Mi tocca dar ragione a Conte quando dice che a vincere su diventa antipatici. Capisco le simpatie ma dal punto di vista sportivo Tomba ga stravinto in un epoca con avversari fortissimi…se si è spigolosi perchè si è spigolosi…. Se si è goderecci si è troppo guasconi…
Io fatico a capirvi ragazzi…
Marzo 22nd, 2013 alle 21:39
X sgiorgioviola
L’ho messo valentino rossi
Marzo 22nd, 2013 alle 21:44
X maledetto toscano:
Una volee di panatta vale più dei 200 titoli di agassi?
Ma perchè? Qual’è il criterio? Io ho giocato a tennis x trent’anni stravedevo x leconte ma non mi sognerei mai di dire che valeva più di Borg!!!
Scusate ragazzi ma da un lato apprezzate menne x spirito di abnegazione e impegno dall’altra disprezzate campioni di valore mondiale
Marzo 22nd, 2013 alle 21:55
NOOO!! moser ancora a distanza di decenni non lo sopporto….era la juve del ciclismo!.detto del giro d’italia vinto sull’autostrda del sole, vorrei dire…ma il record dell’ora, ma che cagata era?, fatta con attrezzi a 2 ruote, che tutto si potevano chiamare meno che biciclette, una cosa senza senso, non a caso è stato abolito come record, sia quello di moser che i successivi, perche piu che record dell’ora, di un’atleta, era dellattecnologia.la milano san remo l’ha vinta in quegli anni del giro d’Italia e record dell’ora…quando ormai vecchio, e ….molto lrobabilmente, PIENO COME UN’UOVO!
@MONICA com
Marzo 22nd, 2013 alle 21:56
@MONICA come cara monica, in viaggio di nozze, non avevi fi meglio da fare, che pensare al mondiale di saronni?
😉 si scherza è!
Marzo 22nd, 2013 alle 22:06
Non ho niente di personale contro i 2 maro’, anche perche ancora non sappiamo per certo come e andata . però se fossero colpevoli, vorrei pagassero, come divrebbero pagare tutti, e come se io facessi una cazzata qua in republica dominicana…mi sbatterebbero in carcere qua, e sicuramente nessuno si preoccuperebbe per me (come giusto), ripeto SE FOSSERO VERAMENTE COLPEVOLI!!.
non so a voi, ma a me sono girati di molto i coglioni, per come è andata a finire con quei 2 idioti di piloti americani, del cernis.
Marzo 22nd, 2013 alle 22:21
X aurelio
“‘anche noi non siamo tutto questo granchè'”
Per giustificare cosa? Ma che usi il
plurale maiestatis ?
Guarda di questi tempi c’è da dare molto pane al pane e vino al vino:
giustificare chi sbaglia, specie di questi tempi, è davvero pericoloso!
Marzo 22nd, 2013 alle 22:41
Sono sempre stato affascinato dal genio, in ogni cimento.
La rettitudine non mi interessa.
Non importa cosa facesse Maradona fuori dal campo di calcio, o l’uso improprio della paletta dei Carabinieri di Tomba.
Non importa quanto stronzi fossero Monzon o Tyson, o indisciplinato McEnroe.
Avevano il genio.
Che dire allora di Mozart, che oltre a scoparsi la cuginetta Basle, era un coprofilo disgustoso..?
Comunque il post su Mennea ci ha proiettati in una dimensione sportiva d’altri tempi, e allora chiedo: chi e’ il piu’ grande sportivo della storia?
Io non ho dubbi. EDDY MERCKX.
Ribot
Marzo 23rd, 2013 alle 02:10
Pietro paolo mennea, la curva in recupero a mosca , ed io 12enne nella roulotte dei nonni con la tv piccola bianco e nero.
Roba che ti porti dentro tutta la vita , come ti porti dentro dopo , quando ragioni, un uomo che ha studiato lottato e fatto politica, e bada david dalla parte opposta rispetto alla mia…
Marzo 23rd, 2013 alle 06:18
19″ 72
Marzo 23rd, 2013 alle 06:49
PASSA QUESTO senza refusiPiero ha scritto: Il tuo commento è in attesa di essere approvato.
marzo 23rd, 2013 alle 6:39 am
Ci è rimasto nella mente e nel cuore perché ci sorprendeva due volte: la prima battendo i perfettissimi neri, lui con quel fisico sghembo, le spallette ossute. Poi mostrando la faccia della sofferenza mentre noi gioivamo per lui. Sono nato due giorni dopo la vittoria di Berruti a Roma. Livio vince e dà il via alla festa di un paese intero. Vince Mennea a Mosca, schizziamo sulle sedie e lui appare con la smorfia al limite del dolore a ricordarci quanto a bis sofferto. Un ossimoro vivente che ha accompaginato la generazione mia e di David dalla fanciullezza (cos’eravamo al tempo del bronzo di monaco 72 dietro Borzov e party Black?) fino alle soglie del matrimonio con la finale di Seul. Esattamente la parabola in cui ci ha accompagnati Antognoni, debuttante nel “72, rimasto con noi fino all’87 e alla cattività losannese..
Con Mennea speravamo sempre nel grande risultato che avrebbe prodotto la ascesi agonistica, nel premio che gli avrebbe dato (ci avrebbe dato) la sua preparazione puntigliosa, metodica, tedesca, per citare l’ultimo suo grande contrasto di uomo del sud non scanzonato, non sorridente, non improvvisatore.
Ci mancherà in assoluto e come simbolo di tempi felici e in ascesa. Per le vite di noi di questa generazione e per il Paese intero.
Ps stimolante la classifica dei campioni dello sport. Mi spiace non aver visto citato fra quegli degli stessi anni Felice Gimondi, altra sorta di Mennea sfortunato per esser coetaneo di merckx e comunque pronto a impetrare la sofferenza anche nell’attimo del trionfo
Mi sono svegliato all’alba per sapere dalla radio se Gustavo Thorni avesse vinto, a Sapporo ’72. Un altro asceta. Più avanti mi son chiesto se però il Tomba che stravinceva e andava a miss non fosse più grande proprio per quello. Per saper aggiungere e non sottrarre le gioie della vita a quelle dello sport. È qui torna prepotentemente il pensiero a Mennea.
Che il vento, che tu hai sfidato, ti rinfreschi per sempre, caro Pietro
Marzo 23rd, 2013 alle 07:08
Correva un po’ di traverso, con un fisico minuto, la mascella storta come la corsa.
Il mio idolo giovanile, volava oltre la fatica, il fisico e forse anche le teorie matematiche.
Come diceva, con una vergogna quasi infantile, io devo e voglio vincere, per questo mi alleno 6 ore al giorno per oltre 250 giorni all’anno, e quando non sono in pista e non corro con il corpo la mia testa pensa solo ad essere più veloce.
Grazie per l’emozioni assolute della mia giovinezza.
Grazie per aver dimostrato, che, quando una cosa è voluta con tutto il cuore è possibile, terrò il tuo esempio per far capire la teoria del l’impegno e del lavoro ai miei figli.
Grazie
Marzo 23rd, 2013 alle 07:15
caro Bucci #90 leggo che lei ha già fatto il processo ai Marò ed ha già emesso la condanna, complimenti.
Io invece, molto piu’ umilmente, vorrei che il processo si facesse davvero e persino nel tribunale competente, ovvero quello Italiano, pensa un pò.
Sono io che bestemmio ?
Ma è sicuro?
La gestione del caso da parte del nostro governo è stata corretta ed improntata alla difesa di nostri connazionali?
Lei pensa veramente questo?
Marzo 23rd, 2013 alle 07:23
Nel ricordo di Pietro Mennea, c’è un altro grande rinpianto oltre la sua sconparsa: la sconparsa di quella Italia e di quei bei tenpi che attraversava la nostra vita. Qualunque raffronto con i canpioni attuali, mi fanno senpre pensare ad un mondo attuale molto più costruito, senpre più finto e sospinto dall’artefatto e senpre più decadente ed in recessione.
Tutto quello che ci circonda è abbastanza falso e falsato.
Onore a te Pietro. Onore a te Pietro.
Marzo 23rd, 2013 alle 08:32
@ ombanchingh, ma che ci perdi anche tempo? S’e’ risposto da solo col suo intervento.
Marzo 23rd, 2013 alle 09:04
X tutti quelli che “tomba e la paletta, Thöni era una altra cosa”.
Quando Gustav vinceva le coppe del mondo non esistevano atleti capaci di vincere in tutte le discipline.
Quando vinceva Tomba i vari Zurbriggen Girardelli ed Accola erano capaci di vincere sia in slalom s. che in discesa l.
La tecnica di Alberto lasciatela perdere se non capite di sci. È stato primo a centrare il peso ed ad utilizzare angoli di piega mai visti prima, prima dei nuovi sci. (Piegava con legni dritti di 2 m). Lui era l’unico che entrava così piegato sulla porta…
Si, è vero, una paletta sventolata ed una coppa lanciata ad un giornalista (fece bene) rovinarono la sua immagine ma a questo punto cito Ribot.
Io da un campione mi aspetto la magia durante po’ sport.
Da un catecumeno mi aspetto integrità morale.
Mennea è diventato un mito assoluto per quello che ha fatto in pista non nella vita.
Finisco con Thöni
“Sono molto contento di essere arrivato uno”.
Se per voi quello era italiano…
Volete mettere con l’accento Bolognese…
Ultima nota. Thöni 24 gare vinte in cdm, Tomba 50!
Per me non c’è storia anche se so che paragonare campioni di età diverse è come parlare del sesso degli angeli.
Nippo
Marzo 23rd, 2013 alle 10:29
X Ribot
Io penso che tu utilizzi la parola genio in modo improprio.Mi va bene usare genio per uno sport, ma limitarsi a dire è un genio, mi sembra proprio fuorviante. Spesso si pensa al genio in modo ‘rinascimentale’, a Leonardo da Vinci; anche questo è sbagliato. Ma se si rimane nel settore dell’atletica, dello sport in generale penso che il quoziente intellettivo, pur sopra la media, venga sempre dopo le qualità fisiche. Non penso che un intellettuale che ti corre i 200 metri ma con meno FISICO arrivi davanti al normodotato cerebrale ma con il ‘fisico bestiale’. L’etica con il genio poi non c’entra proprio nulla. Ma come si fa a confondere le due cose. Citi veramente Mozart a sproposito. Non lo scomodi. Guarda ai nostri giorni. A B. si può attribuire qualsiasi qualsiasi infamia,turba psichica quello che vi pare, è irriso da parte di mezzo mondo (anche se agli italiani è andato bene così)ma non si può certamente dire che sia uno stupido.
Sentire usare la parola genio, invece per Maradona o balotelli mi irrita, se non si aggiunge almeno ‘del calcio’.Anche Ribot era un genio dell’ippica
🙂
Marzo 23rd, 2013 alle 10:45
Strano che lo Sleali del post 105 (centociMque) non abbia scritto graMde, qualuMque, raffroMto e sospiMto con la M.
Cosa non si farebbe per farsi notare dopo essere usciti dal blog sbattendo l’uscio, rientrando “a nuova vita restituiti” dalla porta di servizio.
Alla prossima sconfitta della Fiorentina Infausto vestirà di nuovo i suoi veri panni con tanto di divisa e mostrine.
Gigliola CiMquetti
P.S. David, a scanso di equivoci, tu sai chi sono in realtà, basta che leggi il mio indirizzo e-mail 😉
Si fa solo per ruzzare…
Marzo 23rd, 2013 alle 11:45
Caro Alessio Rui,
Thoeni era un atleta artigianale, fatto di serietà, impegno, fatic, sudore e talento.
Tomba faceva gli slalom fra i paletti, le donne e le macchine in coda; i giornalisti, poi, facevano lo slalom fra le coppe che gli tirava.
Tomba è stato cacciato dai Carabinieri, Thoeni no.
Thoeni gareggiava contro Klammer ed ho detto tutto.
Panatta giocava con le racchette di legno, di cui le sue VIP erano un’evoluzione a quei tempi spaziale.
Da Connors in poi arrivarono degli attrezzi tecnologici che cambiarono il mondo ed Agassi introdusse un tennis muscolare noiosissimo, tutto rotazioni di forza e palleggio bombarolo.
Il tennis è finito con il rovescio maschile a due mani che fanno tutti nello stesso modo, lo stesso Agassi prova disgusto a rivedersi ancora oggi. Una partita di Panatta la riguardi sempre volentieri da tanto sono vari i colpi, Nadal è vincente ma barboso.
Opinioni personali, però.
Marzo 23rd, 2013 alle 12:55
x evasoterico:
se Pietro non era antipatico e anche presuntuoso non diventava Mennea, se Tomba non era insopportabile arrivava esimo e non ci accorgevamo nemmeno che esisteva ecc. ecc.
per dire che nessuno è perfetto e che anzi sono le nostre imperfezioni a farci grandi e che più sono grandi se riesci a bilanciarle allora esce il genio.
Poi se c’è qualcuno che è tutto questo granchè tanto di cappello, meglio per lui anzi loro e tutte le persone che gli stanno vicino.
Con il pane e il vino ci sta bene anche la ciccia.
Saluti!
Marzo 23rd, 2013 alle 15:24
X Ribot.
Provo a rispondere.
Per me non era Merx a causa del doping e di Coppi… (X me + forte).
Per quello che hanno fatto nella storia sono indeciso tra Jesse Owens, Mr. Carl Lewis e Phelps (con le sue decine e decine di medaglia tra olimpiadi e mondiali, record imbattibili). Per quanto riguarda gli atleti in attività Bolt non ha paragoni. É una spanna sopra a tutti. Un fenomeno che verrà ricordato (e non battuto come crono) x decenni.
Nippo
Marzo 23rd, 2013 alle 15:33
X maledetto toscano…
Edberg cash leconte sampras rafter…senza scomodare l’immenso federer… Credimi trattasi di tennisti x niente muscolari nessuno di loro giocsva o gioca il rovescio a due mani…e queste, con tutta la simpatia che meriti sempre e comunque, non sono opinioni personali…detto ció, agassi era tutto fuorvhè un robot era ironico, talvolta istrionico e gentleman allo stesso tempo. E ha portato un nuovo modo di giocare. Ossia attaccare usando la rispodta al servizio
Marzo 23rd, 2013 alle 15:37
Questa è la dimostrazione caro Gigliolo Cimquetti, che in questo blog puó scrivere offese personali e nascondersi dietro un qualunque nome. Non aspettavo altra conferma. Immonda già sapeva di questo mio amo a cui tu hai gentilmente abboccato.
The rompicoglionis never die.
Marzo 23rd, 2013 alle 15:39
Ondeggio a volo d’uccello risposte agli amici:
@ Franz Paperott
Tu mi citi Cassius Clay come inquilino dell’olimpo di tutti i tempi.
Cazzarola, come non darti ragione.
Ma vado oltre , mio carissimo Andrea.
Tu sei mio maestro nelle vicissitudini mondiali del mondo anni 60.
Cassius Clay ha rappresentato non solo lo sportivo, ma il riscatto e la coscienza di una generazione.
Trovatemi uno che va in galera per non indietreggiare nei suoi principi.
Vietnam,imperialismo,questione razziale, religione, argomenti che nessun sportivo aveva mai dichiarati ed abbracciati.
Ebbene si, onore, onore a Muhammad Alì.
Ciao Franz, se non l’hai ancora fatto ti invito a vedere il nuovo programma
“the Ronnie Wood show”
Impersibile per te.
Salutami quella cicala di Cannuccia e egli altri.
@ Ribot
Ernesto, Wolfang Amdeus Mozart non è stato il migliore perchè trombava la cugina e viveva oltre le consuetudini concesse all’epoca.
E’ stato il migliore perchè semplicemente era” davvero, ma davvero”il migliore.
Su Eddy Mercks atleta numero 1 del mondo mi trovi forse d’accordo.
Io però continuo a perorare Carl Lewis.
Anche se, come a te, il mio cuore batte per Maradona.
Ma quando hai dei figli, Ernesto, dimmi, come fai a dirgli che uno come Maradona è stato il più grande uomo di sport del mondo?
Un abbraccio a te e alle mimme.
@ Duca
Sfondi una porta aperta.
Ghustav Thoeni non mi ha mai fatto vergoganre di essere italiano.
Perchè , e qui la sparo grossa, se ci siamo vergognati di Berlusconi che alle foto dei G20 faceva le corna come l’ultimo dei teppistelli, Tomba a giro per il mondo ne ha fatte di peggio.
Ma vogliamo parlare che per anni è sceso solo negli slalom giganti perchè nelle altre discese non eccelleva?
Tuttavia ho ancora negli occhi quella manche, non mi chiedete dove e quando perchè non me intendo, dove a metà tracciato s’è fermato, è ripartito, azionando una potenza terrificante ed è giunto primo.
Ecco, lì hanno pagato le otto ore di palestra al giorno .
Caro Duca, Gusthav Thoeni in meno di Alberto Tomba aveva solo una cosa; una passerina come la Martina Colombari.
Anche se forse, chissà,a qualche tardona del Trafoi glien’ha date secche lo stesso.
Infine , @ Monica, ebbene si, la mia musa.
Monica, Monichina mia, ma come la fa in viaggio di nozze a vedere le corse in bicicletta ?
In viaggio di nozze non ci deve essere ne radio, ne televisione ne computer ne telefonini.
L’occorrente sono esclusivamente :
1- lettone, possibilmente che non cigoli, e se cigola gl’è uguale, si fa rabbia a quegli accanto,
2- un divano, per le cosucce più bizzarre, direi strappa mutande ma anche pecorelle,
3- un bidet per rinfrescare le parti,
4- un di quei tubetti di gel lubrificanti che si trovano in commercio, sul bancone delle farmacie, ma che prima eran venduti sottobanco vergognosamente some fossero stecche di Marlboro di contrabbando.
5- cicchina da inframezzare tra una trombata e l’altra.
Basta, un serve altro in viaggio di nozze.
Altro che Saronni e Moser!
Ma orsù, mia diletta Monica,visto che lei ci parla della tappa di trasferimento in quel della Liguria nei giorni fausti del viaggio di nozze, mentre alla radio ascoltava l’arrivo della corsa, ha almeno provveduto in autostrada a una servizievole prestazione orale a quel povero figliolo del suo novello sposo , il quale, caricato a pallettoni s’è dovuto ciucciare fino all’albergo la radiocronaca di Adriano De Zan per farla contenta?
Narri, narri.
Con cara simpatia la saluto, non me ne voglia, son bizzarro assai, pensi, stamane a un mercato d’antiquariato ho comprato un cane di porcellana quasi a grandezza naturale e l’ho piazzato in sala alla destra della mia abituale poltrona.
L’ho chiamato Wilson, (il film cast away docet) da ora in poi parlo solo con lui, son convinto che mi darà sempre ragione, che non mi risponderà mai di traverso e la sera non mi romperà le scatole con “abbassa codesto televisore un c’è verso di dormire”.
E poi, un s’ammala nemmeno.
Immonda Bestia
Marzo 23rd, 2013 alle 15:43
@chianti giano, #108
Immaginavo che qualcuno mi avrebbe mosso un appunto sul senso di “genio” da me espresso.
In genere lo uso propriamente (Mozart, Nietzsche, Napoleone, Giulio Cesare), come tu giustamente esponi, ma nel senso sportivo sta a significare piu’ l’espressione di una dote naturale fisica, spesso facilmente attuabile senza un sensibile impegno intellettivo.
Un post e’ breve e si tende in poche parole a esprimere concetti complessi, sottintendendo che chi legge intuisca anche il senso lato delle affermazioni.
Devi riconoscere pero’ che una capacita’ innata e rara come quella di Maradona di trattare un pallone, o di Tomba di infilare una sfilza di paletti, possa rendere unici taluni individui, visto che migliaia e migliaia di altri ci provino con risultati assai inferiori o anonimi.
Non e’ una forma di genio?
Credi che Mozart abbia dovuto studiare per diventare geniale, cosi’ da rendergli merito?
Maradona e’ il calcio, Mozart la musica, Nietzsche la filosofia.
Ribot
Marzo 23rd, 2013 alle 17:02
Caro @Nippo, leggi bene qui…
Eddy Merckx ha vinto: cinque Tour de France e cinque Giri d’Italia, una Vuelta di Spagna. Tre Campionati del mondo su strada, sette Milano-Sanremo (record), due Giri delle Fiandre, tre Gand-Wevelgem (record), tre Parigi-Roubaix, due Amstel Gold Race, tre Freccia Vallone (record), cinque Liegi-Bastogne-Liegi (record) e due Giri di Lombardia. Su pista vinse diciassette Sei giorni.
In totale vinse 525 gare su 1.800!!!
Soltanto le 7 Milano-Sanremo, Nippo: SETTE!
Una cosa mostruosa per una corsa difficilissima. Ne ha vinte SETTE!
Coppi era grandissimo, ma Merckx lo spazza via: il belga vinceva ovunque, crono, volata, salita, classiche, linea, montagna, giri a tappe.
Una volta lo fecero incazzare prima di una tappa breve in linea, ebbene si mise a tirare davanti e fece una colonna lunga che il gruppo non riusciva a tenere il passo..!
UN MOSTRO.
Attenzione al fattore relativo.
Vincere 4 mondiali di calcio per una nazionale come l’Italia e’ un risultato assoluto, perche’ competi con tante grandi nazioni.
Vincere medaglie su medaglie nella scherma, come la Vezzali, e’ relativamente piu’ facile.
Il ciclismo e’ sport mondiale, molto praticato, anche in paesi poveri: se eccelli sei un grande, davvero.
Ribot
Marzo 23rd, 2013 alle 17:14
Il più grande atleta? Soggettivamente, e per distacco, Reinhold Messner.
Marzo 23rd, 2013 alle 17:21
Daccordo con Mfranz,fisico mostruoso e capacità mentali da alieno!
Marzo 23rd, 2013 alle 19:50
Il mio idolo da piccolo! Mi ha insegnato ad amare lo Sport con la S maiuscola! Un dispiacere alleviato solo dal fatto che ora corre libero nel cielo… grazie Mennea.
Marzo 23rd, 2013 alle 19:52
In primis un pensiero a Pietro Mennea campione pulito che ha rappresentato per anni il volto positivo del nostro paese fatto di duro lavoro e spitiro di sacrificio. Per quanto riguarda i campioni dello sport vado in ordine sparso il calcio per chi come me è nato negli anni settanta è solo e soltanto Diego Armando Maradona
Come dimenticare la compiacenza del bidello a scuola che ci faceva vedere le discese di Tomba.
Ogni tanto poi su you tube mi riguardo Saronni che a Goodwood come un lampo stacca tutti laureandosi campione del mondo.
John Mcenroe mancino dal talento inimitabile e per finire un altro grande campione inimitabile Carl Lewis. Buone cose a tutti e naturalmente forza viola!!
Marzo 23rd, 2013 alle 20:17
così di passata…..Tomba era fortissimo in superG, ma sia per quella disciplina che per discesa era troppo grosso e troppo potente al minimo errore si sarebbe fracellato, infatti dopo una caduta in superG fece festa, anche consigliato dalla mammina.
E fece bene dico io! Vi ricordate il povero Leonardo David, un talento enorme per lo slalom costretto a fare la discesa ci ha lasciato le penne.
Tornando a Tomba (che ripeto secondo me il più grande atlaeta Italiano tra tutte le discipline e il più grande gigantista di sempre) nel gigante di sierra nevada ormai in fase calante, fece il suo capolavoro nella porta decisiva passandola (volutamente)da completamente sdraiato, ridicolizzando il malcapitato e favorito Von Gruningen che ancora si deve riprendere.
E poi quale nefandezze avrà mai compiuto, anzi mi ricordo le trascrizioni della gialappa’s delle sue interviste, lì aveva un concorrente alla sua altezza…. il buon Vittorio…..non era poi tanto di passata
Marzo 23rd, 2013 alle 20:29
Bellino è venuto questo post…….vedete che il buon Mennea con la contradditorietà tra il suo carattere e la potenza di campione ha mosso ancora tanta energia.
Propongo a David di lanciare un didattito u tutti gli sport al pari di quello che fece tempo fa per lo futbol
Marzo 23rd, 2013 alle 22:18
Caro Alessio,
su Edberg, Sampras e Federer sottoscrivo in pieno: infatti non erano tennisti muscolari e non giocavano a due mani.
Sampras e Federer sono gli ultimi della ” mia ” categoria di tennisti.
Su Agassi leggi il suo libro.
Marzo 23rd, 2013 alle 22:28
Eccolooooo… Ecco iccodadipaglia del post 114
Anche i gufacci never die.
Speriamo prima you che i.
Bye bye.
P.S.
SpiaceMte, ma al di fuori del fatto di averti smascherato oggi, erano mesi che non ti cagavo.
Piuttosto, MaMtieni quello che hai detto iMcoereMte che non sei altro, ossia che non avresti più scritto su questo blog.
Non usare scuse sugli ami gettati per tornare a scrivere sul blog, perché “infaustamente” hai dimostrato a tutti qui dentro che soggetto sei.
Prima che tu mi definisca un leone da tastiera o un cavedano o uno sfigato, sappi che tutto quello che ho scritto, te lo posso ribadire anche di persona.
Così tu mi dici a quattr’occhi la traduzione di “rompicoglionis never die” e io ti do il voto, ci stai?
SeNpre a tua coNpleta disposizione, seMza nascoMdermi dietro nomi di infausti caMtaMti.
A rileggerti Sleali, tanto un ti riesce starne seMza e salutami taMto FraMco Battiato e DoM Backy.
E soprattutto, di morire auguralo a qualcun altro, uccellaccio del malaugurio.
L’AMtigufo
Marzo 23rd, 2013 alle 22:34
Sempre per il generale infausto sleali del post 114
E non mettere di mezzo Antonello nei tuoi torbidi comportamenti, che nei giorni scorsi mi ha anche aiutato in un paio di occasioni e che ringrazio pubblicamente su questo blog.
Affrontale da solo le situazioni, senza mettere di mezzo gli altri, caro “man in progress”.
Marco Ciulli L’AMtigufo
Marzo 24th, 2013 alle 07:59
Antonello, visto?
Che ti dicevo?
Basta poco per capire.
Saluti cordiali a tutti.
Marzo 24th, 2013 alle 09:23
Ribot
La musica viene dal cervello, la filosofia idem: i’ fisico, i quadricipiti pe’ correre un c’entrano nulla co’ i cervello! Via, il senso lato delle affermazioni un l’intendo. Però devi riconoscere che anche Ribot era un genio, come io riconosco che Nicce, il filosofo nichilista era un genio.
Per forza! Dove lo trovi un altro filosofo che vede un cavallo attaccato a una carrozza che viene frustato a sangue dal cocchiere, e si mette ad abbracciallo, piangere, baciallo, buttassi a terra dalla rabbia e dal dolore?
Ciao caro Ribot
Marzo 24th, 2013 alle 09:41
___________________X aurelio
se Pietro non era antipatico e anche presuntuoso non diventava Mennea
______________________
Di siuro. T’ha ragion te (la presunzione come nel contesto in cui la citi però è una virtù, mica un difetto). Figurati se mi metto a contraddirti un’altra vorta.
Su questo blogghe, dove la gente la ti dice anche ‘Dio voglia tu moia’.
Ma che l’ha letto che roba? Altro che perfezione.
🙂
Marzo 24th, 2013 alle 12:45
aurelio post 91
direi di peggio!
“L’egoismo è l’uomo o, per meglio dire, il moto dell’uomo. Togliete l’egoismo all’uomo e ne farete una pietra: non ha più ragione di operare il bene né il male. L’egoismo è l’unico movente delle azioni umane” (Cesare Bini)”.
NON SIAMO QUESTO GRANCHè
🙁
Marzo 24th, 2013 alle 16:21
@chianti giano
Ribot, relativamente, era meglio di Merckx.
Ribot e’ stato un cavallo dalla potenza assoluta, con 27 litri d’aria nei polmoni ad ogni inspirazione.
Ribot correva con una coppa di champagne sulla groppa e non ne versava una goccia.
Ribot, forse non lo sapremo mai, ha avuto solo un cavallo superiore: Eclipse, nato il 1 aprile del 1764 in una notte di eclissi, da cui discendono quasi tutti i purosangue, Ribot compreso. Eclipse vinceva le gare anche con oltre 100mt di distacco: “Eclipse first and the rest nowhere”.
Ho sempre da capire la mia passione per i grandi cavalli, quando dell’ippica non me ne frega nulla…
Ribot
Marzo 24th, 2013 alle 17:58
Aaaaaaaa…. aaaaaa chiiiiiiiiiiii….
Smascherero` se non a teeeeeee…
A chiiiiiiiii….
Se tu non sei più quiiiiiii…..
Lo sai… m’hai fatto male
Lasciandomi solo così…
Ma non importaaaa… io t’aspeeeetteeeeerooooo`…
A rileggerti presto Generale Infausto Sleali… tanto un tu ce la fai…
L’AMtigufo