Straordinario Daniele
Ho avuto l’ennesima dimostrazione di quanto la radio sia più molto più affascinante della televisione.
Pochi minuti fa ho ascoltato l’appello di Daniele Mastrogiacomo e sono sicuro che le sue parole avrebbero avuto meno effetto se le avessi udite in televisione, abbinate all’immagine.
Così invece sono rimasto sorpreso dal tono di Mastrogiacomo: caldo, rassicurante, protettivo con gli altri prigionieri e soprattutto verso la moglie ed i figli Alice e Michele.
Sembrava che stesse parlando dal salotto di casa sua invece che dalla prigione afgana e davvero mi sono detto che non siamo proprio tutti uguali noi giornalisti.
Pensavo alle mie battaglie “epocali” combattute per raccontare la Fiorentina in diretta, ai mezzucci usati dai tanti che sono cresciuti senza gavetta e che pensano di essere chissà chi, ai coraggiosi che spiano dal buco della serratura i vizi dei potenti, a tutti quelli che si sentono star dopo un paio di comparsate in televisione.
Che mestiere strano il giornalismo: con Mastrogiacomo siamo iscritti allo stesso Ordine e se parliamo l’uno dell’altro magari ci definiamo pure colleghi.
Solo che mentre lui racconta da 23 anni le guerre del mondo e ora non sa se rivedrà mai Alice e Michele, io mi prendo del mitico o dell’idiota a seconda di come viene giudicato il mio atteggiamento al telefono con Guidolin.
Marzo 15th, 2007 alle 07:03
Consolati David, tanti colleghi ( e colleghe..) di Mastrogiacomo, che raccontano le guerre da tanti anni, sono considerati mitici o completamente idioti a seconda di come viene giudicato il loro comportamento..anzi, direi più idioti che mitici.
Marzo 15th, 2007 alle 07:34
… che per fortuna per la maggior parte non sono italiai (intendo quelli più idioti che mitici) a parte un fenomeno, di sesso femminile, con vistosa chioma rosso fiamma che fortunatamente non ci delizia più con i primi piani delle sue acconciature con dietro lo sfondo dei fuochi che divampano e i bombardamenti che martellano..
Marzo 15th, 2007 alle 08:32
Finalmente possiamo parlare del giornalismo di guerra. Bene io ho questa opinione riguardo agli inviati di guerra. Premesso che ogni mestiere è rispettabile, mi trovo spesso a paragonara l’inviato di guerra all’automobilista che in autostrada rallenta per guarda l’incidente nella corsia opposta. La guerra è barbarie La guerra sono donne strupate, bambini uccisi, la guerra sono mine di plastica antiuomo, la guerra è GUERRA. Esiste un termine apposito per questa cosa: GUERRA. A mio avviso non c’è bisogno di distinguere se c’è stato un bombardamentoo con armi chimiche o un bombardamento con bombe intelligenti, secondo il mio metro di giudizio sono entrambe un’infita barbarie. A questo punto mi domando: Mi serve un inviato, che rischia anche la sua vita, per raccontarmi i diversi gradi di barbarie che l’umanità raggiunge ? Ecco, mi dispiace non essere daccordo con te, ma io non li vedo come eroi, daltronde come considero te più un vecchio amico che da più di venti anni mi tiene compagnia con le sue radiocronache, che un “mitico”.
un saluto viola
mkfindus
Marzo 15th, 2007 alle 08:40
Caro Davide,
hai la fortuna di lavorare in un ambito, quello calcistico, di grande popolarità che ti fa conoscere da tante tante persone.
Se la gente ti conosce, ovviamente ti giudica e ci sta anche di prendersi dell’idiota per un’intervista, non credo sia la fine del mondo.
Ci sono anche modi più semplici e gretti di prendersi dell’idiota, pensa se ti si ferma la macchina in mezzo al traffico dei viali…
Ora, detto questo, non capisco il paragone tra te che ti prendi del mitico o dell’idiota per un’intervista, con la situazione di Mastrogiacomo. Soprattutto non capisco il nesso tra il suo lavoro, sinceramente molto lontano dal tuo, anche se magari siete iscritti allo stesso ordine.
Anch’io sono iscritto allo stesso ordine di Pininfarina, ma qualsiasi tentativo di accostamento mi sembrerebbe fuori luogo.
Ti saluto augurandoti una splendida giornata e rammentandoti che mi devi ancora una risposta per un messaggio di due giorni fa.
Ciao,
Simone.
RISPOSTA
Aiuto, riformulami la domanda perché può darsi che mi sia scappata e di questo mi scuso.
Ciao,
David
Marzo 15th, 2007 alle 08:57
Innanzitutto ti rinnovo i miei complimenti, questo blog da sempre degli spunti su cui riflettere.Mi scuserai se con quello che hai scritto non c’incastra niente, ma c’è una cosa che ti devo dire e che proprio non mi va giù!!!
Quando lunedì durante il pentasport hai intervistato Guidolin e gli hai chiesto (legittimamente) come stesse Guana, il tecnico rosanero si è molto stizzito, solo per il fatto che si potesse minimamente dubitare della buona fede del giocatore del Palermo (mentre quella di Mutu si può mettere in discussione eccome:tanto è rumeno, vero Zampa???), ed ha dichiarato, correggimi se sbaglio, che l’infortunio occorso al difensore era di carattere non muscolare, ma tendineo e che quindi con una fasciatura contenitiva e “stringendo i denti” il giocatore ha potuto terminare la partita…qui c’è qualcuno che non la racconta giusta, o no???
Mi scuserai se quello che ho scritto appare pedante e sicuramente sarebbe meglio abbozzarla qui con questa storia, ma che ci devo fare David,a me l’equazione Mutu= cattivo, Guana =buono proprio non va giù, ed inoltre Guidolin proprio non lo sopporto.Ti rinnovo i miei complimenti e ti saluto ancora.Buona giornata e sempre FORZA VIOLA!!!!
Marzo 15th, 2007 alle 09:02
Non c’è ragione David di fare qsti paragoni! Ognuno segue le proprie passioni, la tua è la Fiorentina e ti ammiro molto per quello che fai. Mastrogiacomo ha deciso di intraprendere un’altra strada sicuramente molto più pericolosa, ma il lavoro di entrambi è lo stesso: quello di raccontare la verità, con responsabilità ed onestà.
E poi non è importante quello che si fa ma come si fa!
In bocca al lupo a Mastrogiacomo e alla nostra Fiore….anche se dovremmo dire in bocca alla lupa!!!
Ciao a tutti.
Marzo 15th, 2007 alle 09:04
“Ogni scarrafone è bello a mamma soja”.
Oppure come disse un grande (o un idiota): “così è se vi pare”.
etc… etc… etc…
Devo ammettere che anch’io ho ascoltato l’appello alla radio e sono rimasto colpito dal tono della voce.
Buon lavoro e Forza Viola.
Sempre
Marzo 15th, 2007 alle 09:05
lo so, ci piacerebbe sempre essere migliori di quello che siamo…
Marzo 15th, 2007 alle 09:34
Caro David, non ho molto tempo, ma due righi di scritto a proposito di quello che dici li voglio fare comunque.
Difficilmente le mie sensazioni mi hanno tradito, anzi, spesso sono state la mia arma vincente. Non ti conosco, ma la maniera in cui cerchi, tramite la radio e questo blog, di trasmetterci i tuoi sentimenti, le tue emozioni ed anche le tue premure, mi fa pensare che se tu facessi il corrispondente di qualche giornale in Africa oppure in Vietnam o in Iraq o chissà dove, ti comporteresti come quando sei al Franchi, con lo stesso amore per il tuo lavoro, così come ha fatto e sta facendo Mastrogiacomo al qiale invio tutta la mia solidarietà e l’augurio di un veloce ritorno a casa.
Comunque credo che nessuno, né in questa sede né altrove pensa cose cattive sul tuo conto, anche se a volte qualche moscerino per far vedere che esiste annoia più degli altri.
Dai per me un bacio a Cosimo
saluti dal mare
Marzo 15th, 2007 alle 09:39
Non lo so David ma a me il video ha fatto un po’ paura, per Mastrogiacomo. Anche se il tono sembra più che rassicurante, il suo sguardo ed il suo continuo guardare oltre l’occhio della telecamera è alquanto inquietante.
Marzo 15th, 2007 alle 11:26
Ciao David, perdonami se la mia domanda non ha a che fare con l’argomento così importante, ma che mi dici del giornalista (?) di Radio Radio che ieri pomeriggio ha definito “ignobile” Adrian Mutu, in riferimento ai fatti di Palermo?
Ribadisco il concetto da me espresso in altra parte del tuo blog: siamo certi che vale la pena confrontarsi con certe persone?
RISPOSTA
Dopo ha chiesto scusa, può capitare di dire una sciocchezza.
Ciao,
David
Marzo 15th, 2007 alle 11:39
Caro Davive,
a ognuno il suo. Ognuno di noi ha il suo compito terreno e l’importante é svolgerlo bene e con coscenza. Non possiamo essere tutti eroi, o meglio ognuno di noi può esserlo nei limiti del proprio ambito. Anche tu lo sei se pensi ai momenti di gioia e di sollievo che con le tue cronache dai a persone sole o malate che in quelle due ore riescono per un momento a non pensare troppo ai propri problemi e guai. Se anche una sola persona ha trovato ascoltandoti un piccolo giovamento anche tu, nel tuo piccolo, sei un eroe.
Un saluto
Marzo 15th, 2007 alle 12:22
PER mkfindus:
Ho letto attentamente il tuo post e credo che la tua è una considerazione su cui bisogna riflettere molto.
Io la vedo in modo un po’ diverso dal tuo, nel senso che è vero che âla guerra è guerraâ? con tutte le sue barbarie, ma è vero anche che a volte le notizie di un inviato servono anche per far conoscere a chi di dovere, ma anche a persone interessate come me, il bisogno di una popolazione in difficoltà .
Cerco di spiegarmi meglio, un inviato non racconta solo di bombe o combattimenti ma anche quando i civili hanno bisogno d’ acqua, hanno bisogno di medicine, bisogno di aiuti da tutto il mondo per superare una crisi.
Magari anche su questa mia riflessione tu penserai che quando câeâ in atto una guerra, per far muovere gli aiuti umanitari, non câè certo bisogno di un inviato.
Personalmente stimo molto queste persone per il coraggio e la passione con cui câinformano.
La cosa che mi piace di più del tuo post, è quando scrivi di quelli che si fermano a guardare lâincidente stradale per curiosità e ti chiedo di riflettere su una mia considerazione:
Prova a paragonare con il tuo esempio gli utenti dellâinformazione (noi comuni mortali) e allora vedrai che un inviato serve e come; oggi gli ascolti si alzano quando le notizie o le immagini sono più truci e violente, la nostra curiosità si colma solo con le notizie di un inviato, in pratica è un serpente che si morde la coda.
Chiaramente è solo il mio punto di vista e mi incuriosiva confrontarmi con te su cose che vanno oltre la Fiorentina.
Ciao e come sempre buona giornata a tutti.
Marzo 15th, 2007 alle 12:23
Belle parole David, e lo dico da aspirante giornalista…mi rendo conto di quanto affascinante e strano sia questo mestiere e di quanto la passione conti più che in molti altri lavori, chi infatti obbliga Mastrogiacomo ad andare a fare il suo mestiere in guerra, chi obbligava la Fallaci?nessun editore e nessun grande stipendio ma la voglia di credere profondamente nel proprio lavoro fatto di sacrifici ma anche di molte gratificazioni sicuramente più a livello personale che non economico…oggi ho visto pubblicato su un sito il mio primo articolo ed ho provato una sensazione fantastica…credo che si provi questo quando si decide di fare determinate scelte come quella di Mastrogiacomo di andare in Afghanistan pur conoscendo i rischi che si corrono…
Marzo 15th, 2007 alle 12:38
Sarò provocatorio, ma è un rospo che ho in gola e tu ( tuo malgrado) sei il primo giornalista a cui posso fare questa domanda:
Mi spieghi perchè te e tutti i tuoi colleghi , di qualsiasi parte politica, vi siete lanciati con articoli, servizi radio/TV a sostenere la liberazione di Daniele Mastrogiacomo ( cosa del resto nobile e bella) , ma non avete fatto altrettanto per Francesco Arena e Cosma Russo sequestrati in Nigeria ed oggi fortunatamente liberati?
I sequestrati in Nigeria per me sono altrettanto eroici quanto Mastrogiacomo. Non saranno stati bravi nella comunicazione , ma altrettanto bravi ad accettare i rischi di lavorare in zona ad alto rischio per provvedere alle rispettive famiglie.
Passati i primi giorni dal rapimento , sulla loro vicenda non ho letto ,ne ascoltato niente sino a stanotte alla liberazione.
Questo vuol dire che la tua categoria considera i giornalisti persone di serie A e gli altri lavoratori di serie B ; anche tu del resto non mi pare che abbia dedicato post in tal senso.
Niente di personale , credimi
RISPOSTA
Niente da dire, c’è del vero in quello che scrivi.
Ciao,
David
Marzo 15th, 2007 alle 12:41
Premetto che io faccio l’ingegnere (o per lo meno lo farò fra un annetto, spero…). E’ vero, un giornalista che racconta guerre in modo serio e non sensazionalistico (non conosco Mastrogiacomo ma tutti dicono che sia un professionista serio) difficilmente non attira verso di sè ammirazione e rispetto. Ma io sono dell’idea che una persona non si debba sentire inferiore o in difficolà per quello che fa nella vita. Al massimo può ammirare le varie personalità del proprio lavoro ispirandosi ad esse, non sentendosi inferiore ad esse.
es.
Simon Van Der Meer è stato l’unico ingegnere puro (meccanico come me tra l’altro) della storia della scienza e delle tecnica a prendere il Nobel per la Fisica (raffreddamento di un acceleratore di particelle). Io ho letto la sua biografia (breve ovviamente) e ne sono stato affascinato, proprio i primi anni della mia carriera universitaria. Mi sento inferiore? beh, so di essere ad un altro livello, però, diavolo, al massimo cerco di migliorarmi, non di compatirmi.
Anche un panettiere che non abbia vinto il premio mondiale per il pane potrebbe ispirarsi al più grande panettiere del mondo, cercando di migliorarsi, senza angoscia ma con animo positivo.
Non credo che per i giornalisti la situazione sia così diversa. Non la farei così “tragica”, David.
Tanti saluti.
Marzo 15th, 2007 alle 13:15
David, qualche tempo fa hai detto che dall’età di 16 anni e fino a 20 hai passato un periodo di quattro anni dove giravi un pò qua e un pò là per le radio senza prendere una lira. Ecco, se in quei 4 anni ti fosse capitata l’occasione di finire in un giornale o in una emittente che in seguito ti avesse spedito a fare l’inviato speciale in zone poco tranquille, tu avresti preso la valigietta e saresti partito per quei lidi poco sereni. Forse sbaglierò, ma credo che tu sia il tipo che avresti fatto quel lavoro anche con entusiasmo, certo con un pò di paura, ma non ti saresti tirato indietro.
Lo capisco da come scrivi il tuo pensiero in questo blog e da come svolgi da sempre il tuo lavoro per noi insaziabili tifosi.
Comunque auguri a Mastrogiacomo per un suo rientro in famiglia il più presto possibile.
Salutoni
RISPOSTA
Forse sì, ma in verità non sono mai stato (fisicamente) un cuor di leone.
Ciao e grazie,
David
Marzo 15th, 2007 alle 14:22
Mitico !!!!!!!!
Marzo 15th, 2007 alle 14:24
x BATMAN
innanzitutto fa piacere anche a me che si possa parlare anche di altro. Il mio ragionamento parte dal fatto che gli inviati di guerra mi sembrano carne da share. Hai ragione l’indice d’ascolto si alza quando le notizie sono cruente ma non è detto questo sia “etico” o “morale”. A mio avviso sarebbe molto più eroico, per un giornalista, occuparsi del perché si fa una guerra piuttosto che degli sciagurati che ne sono vittime. Infatti quando ci fanno vedere le colonne di profughi viene solo soddisfatta la nostra sete di tragico invece che la loro sete d’acqua.
Ciao
mkfindus
Marzo 15th, 2007 alle 15:05
Di la verità, ti sarebbe piaciuto rimanere anche tu ostaggio del mullah Guidolimani a Palermo sotto il comando di Zapharinladen con la richiesta alla Fiorentina di restituigli il gol!
scherzo naturalmente!
Speriamo che Daniele Mastrogiacomo possa tornare al più presto!
RISPOSTA
Molto carino, complimenti e grazie
David
Marzo 15th, 2007 alle 16:42
Caro David,la Tua senzazione è giusta e condivisibile !! La televisione a differenza della radio tende ad enfatizzare la realtà e a renderla più reale del reale, falsandola e togliendo ogni spazio all’immaginazione e all’illusione. Come osservava il filosofo della comunicazione Jean Baudrillard : ” il mondo attuale, infatti, non sarebbe caratterizzato dal trionfo dello spettacolo, ma dalla sua sparizione. La scena è stata sostituita dall’osceno, il posto dell’illusione è stato preso da qualcosa che pretende di fornire un effetto realistico maggiore dell’esperienza della realtà (ed è perciò iperreale), ogni evento è anticipato e annullato dalla pubblicità e dai sondaggi.Dunque l’azione diventa impossibile e ad essa succede la comunicazione, che riesce appunto a fare precipitare ogni cosa nell’insignificante, nell’inessenziale, nel derisorio. Nel mondo della comunicazione, nulla più accade: tutto è senza conseguenze, perché senza premesse, suscettibile di essere interpretato in tutti i modi, tutti ugualmente irrilevanti e privi di effetti.”
Tornando con i piedi per terra e a temi meno astratti, vorrei richiamare l’attenzione sul caso “Guana”, che sta assumendo ora toni veramente grotteschi : il medico del Palermo ha infatti dichiarato che il giocatore avrebbe riportato una contrattura al retto femorale della gamba “DESTRA”, mentre,com’è noto, la gamba del presunto infortunio sul campo era la “SINISTRA”, a cui era stata applicata anche una fasciatura contenitiva!! Ogni commento è superfluo !!
Marzo 15th, 2007 alle 17:20
Gent.mo Sig. Guetta,
pur sapendo di fuoriuscire dal tema del suo pezzo odierno, mi permetto di chiederLe di fare un appello a tutti i tifosi viola affincè domenica si astengano dal proferire insulti, cori offensivi e/o di scherno, all’indirizzo di Guidolin.
Le chiedo questo perchè se, come temo, ciò accadesse, passeremmo dalla parte del torto, i mass media non aspettano altro che ciò avvenga per rinfocolare la polemica….
Il miglior modo per confortare Prandelli e la società sarebbe quello di dimostrarci davvero grandi e superiori a certe accuse, partendo, una volta tanto anche dall’atteggiamento del pubblico. Non facciamolo diventare un martire…Comportiamoci da signori come la ns esemplare società! Evitiamo di insultarlo sì da evitare d’esser tacciati come coloro i quali vogliono alzare i toni o danno una brutta immagine in un momento delicato come questo.
Alessio
Marzo 15th, 2007 alle 18:16
Grande David, come sempre…
Marzo 15th, 2007 alle 18:41
Speriamo torni sano e salvo…nonostante pensi che la guerra in Afganistan, per certi versi sia stata totalmente assurda e insensata visto che è stata condotta per soli scopi economici (caro amico petrolio), e non sia mai stata indirizzata come aiuto alla popolazione afgana…penso anche che molti di questi pseudo-soldati mussulmani non abbiamo alcun rispetto per la vita.
Per chi ci crede, preghiamo, per chi non crede in nulla, pregare lo stesso che in certi casi può essere cosa ancor più buona!!!
Marzo 15th, 2007 alle 18:53
ammazateo!
RISPOSTA
Scusa ma cosa vuoi dire?
Ero tentato di cancellare, ma vorrei capire.
David
Marzo 15th, 2007 alle 18:54
CIAO.AVEVO ANZI HO UNA CURIOSITA’,SE LO SAI.
CORVINO DICE CHE LA POLITICA DELLA SOCIETA’ E’ QUELLA DI NON DARE STIPENDI SUPERIORI AD UN TOT.PERO’ SE C’E’ DA TIRARE FUORI 15 MILIONI PER COMPRARE UN FUORI CLASSE NON CI SONO PROBLEMI.FINO A QUI TUTTO CHIARO.
MA SE UN GIOCATORE E’ SVINCOLATO NON E’ UGUALE(SE PER ESEMPIO VUOLE 4MILIONI ALL’ANNO)SE LA FIORENTINA GLI DA’ 10 MILIONI A NERO,ESTERO SU ESTERO,E POI UN CONTRATTO NORMALE DI 1,5 ALL’ANNO?
A PARTE CHE SO NON ESSERE REGOLARE,UNO PUO’ TROVARE UNA VIA ANCHE REGOLARE,NON MORALE ETC ETC.MA PERCHE’ SECONDO TE NON LO FANNO?
UN MOTIVO CI DEVE ESSERE.CIAO
RISPOSTA
L’hai già detto te: non è regolare e queste cose in Fiorentina, a quanto ne so io, nemmeno vengono pensate.
Aspetto risposte per quell’ammazateo,
David
Marzo 15th, 2007 alle 18:58
GRANDE MK FINDUS !
finalmente uno che scrive su questo blog opinioni originali . Ci commoviamo per la sorte di un uomo che rischia la vita per lavoro: ci mancherebbe, mi unisco alle speranze dei suoi familiari, punto. Un giornalista, inviato di guerra: mi hai preceduto mk findus, riguardo questo tipo di giornalismo la penso esattamente come te. “Straordinario Daniele” ci scrive l’amico Guetta, certo …. le sue immagini e parole lo rendono tale , come uomo ! il tipo di lavoro che fa prevede anche queste situazioni. Il tuo post David è un tantino patetico, quando cominci a fare riferimento al vostro lavoro : Daniele dipinto per questo come eroe nazionale, tu mitico per qualcuno … quello che vi accomuna è il lavoro che fate : grande firma Mastronardi per la stampa di guerra, buon commentatore sportivo locale te , punto. Anzi, se a tutti i lavoratori italiani che sono agli inizi, racconti perchè hai dovuto, per il tuo lavoro, combattere “battaglie” addirittura “epocali” forse ci fai capire meglio. Comunque, in accordo con mk findus, chi ti considera mitico si riferisce ad anni di momenti di gioia o sofferenze vissute ascoltando la tua voce, che è quella di un professionista capace. Non aggiungerei altro … se non che non puoi pretendere che tutti quelli che leggono i tuoi post concordino sempre con te; lo farebbero se tu scrivessi delle banalità, ma per fortuna tua questo non è il caso, altrimenti neppure il sottoscritto starebbe qui a perdere tempo.
Ciao
RISPOSTA
Solo una precisazione: quando parlo di “mitico” ero dissacrante con me stesso, ben sapendo che tutto quello che faccio nel mio lavoro ha un valore veramente relativo.
Ciao,
David
Marzo 15th, 2007 alle 19:31
free daniele mastrogiacomo, he’s a journalist
Marzo 15th, 2007 alle 19:32
ciao David,scusami se sono fuori tema,ma ascoltando questa sera pentasport ho sentito una vostra intervista a un certo Isaia non so chi sia ma di bischerate ne ha dette tante e mi domando dove andate a trovare certa gente,
saluti e sempre forza viola
RISPOSTA
E’ un signore che ha scritto un libro di gran successo: “Curva in piedi”, che ha guadagnato in diritti d’autore trenta milioni di lire e li ha girati tutti al Meyer.
Poi ne ha scritto un altro ed è un imprenditore che invece di andare in tribuna, va in Fiesole da 30 anni.
Ciao,
David
Marzo 15th, 2007 alle 19:33
E pensare, caro Guetta, che fra i tuoi colleghi di Repubblica c’è anche quel signore che ha accusato proprio ieri la Fiorentina di comportamento antisportivo, rammaricandosi che dalla Federazione sia stato punito Guidolin e non Mutu, nonchè quella collega che ai tempi di calciopoli scrisse che Della Valle aveva portato in tribuna Naomi Campbell!
Marzo 15th, 2007 alle 21:08
X mkfindus
Sono in accordo quasi completamente. Il âveroâ? reporter di guerra non è un essere del tutto inutile, strumento per quella parte della nostra varia umanità che ha bisogno di un certo voyeurismo, o anche solo dellâeffetto catartico che può dare il film horror : ci immedesimiamo nelle paure del film ma sappiamo che è finzione ⦠così lì câè la guerra, da noi no ! Bisogna ricordare a tutti come un grosso impatto sulle sorti della stessa guerra lo si è avuto in Vietnam : i cittadini americani hanno finalmente visto soldati morti in TV, e capito meglio la barbarie ⦠non più “fuckin bastards”, cosi come erano chiamati i giornalisti a seguito delle truppe ⦠câè chi ha scritto che questa guerra gli Usa lâhanno persa per i media. Comunque nellâepoca del grande bombardamento mediatico , dove il giornalista vive in un mondo estremamente competitivo, mi chiedo, insieme a te, di cosa lo spettatore venga informato.. abbiamo bisogno dei famosi filmati che gli operatori militari forniscono ai giornalisti embedded? L’informazione italiana spesso racconta poche storie e predilige il bollettino di guerra. Per fare un bollettino di guerra giornaliero senza allontanarsi dall’albergo non c’è bisogno di andare dove câè la guerra! Ancora ⦠siamo a conoscenza dellâinutilità , purtroppo, spesso, degli aiuti umanitari,dell’acqua che manca nelle case â¦. Se la missione del giornalismo di guerra è ricordare a chi sta a casa davanti alla Tv che la guerra è prima di tutto orrore, il Vietnam è lontano â¦ormai tutti conoscono gli orrori della guerra, lâavvenimento che forse ha meno bisogno di tutti di essere raccontato! ed in accordo con te le guerre si assomigliano tutte! molti di questi giornalisti, che stanno davanti al computer nelle stanze dâalbergo potrebbero restare a casa. Non abbiamo bisogno di questi eroi. Costoro potrebbero cercare il giornalismo sensazionale altrove, senza speculare sulla guerra ma sul perché della guerra. Ricordo infine, che ci sono guerre delle quali non importa niente a nessuno, purtroppo, e guardacaso lì i grandi giornalisti non lavorano !
In bocca al lupo Mastrogiacomo
Marzo 15th, 2007 alle 21:56
E’ POSSIBILE CHE UNO TI DEVE SEMPRE SPIEGARE
RISPOSTA
Sì, spiegaci, scusa sai, ma non siamo tutti alla tua altezza.
E all’altezza di certe cose deliranti che hai scritto nel passato.
Se poi a te sembra normale scrivere ammazzateo e basta vuol dire che sei o un genio (ma forse un po’ incompreso) o un idiota.
Quindi fai il bravo, impegnati e dicci cosa hai voluto dire,
David
Marzo 16th, 2007 alle 00:22
Al contrario di quelche parere che ho letto qua sotto, io sono una persona interessata a sapere anche di che tipo sono le bombe, dove le tirano, come le tirano, se il bombardamento chirurgico è veramente chirurgico, se una popolazione si sente liberata con l’arrivo di un’armata straniera oppure se si sente invasa, se è vero che ci sono armi non convenzionali, se ci sono soprusi ai prigionieri e tanto, tanto altro ancora…
Credo che ogni cittadino del mondo debba sapere, perché ne ha il diritto, ogni cosa che accade, perché accade, dove accade, ma anche come accade. Non mi basta sapere se una guerra è giusta o meno, perché dò già per scontato che una guerra non è mai giusta, ma dal momento che dei criminali la fanno, anche se la fanno ad altri criminali, pretendo di sapere tutto, specialmente quando so che a rimetterci sono quasi sempre degli innocenti e difficilmente ci rimettono i colpevoli o, quasi tutti i colpevoli. Perché la Storia informi noi, ma soprattutto chi verrà dopo di noi e magari insegni a non commettere gli stessi errori o le stesse stragi, ci vogliono uomini e donne che, seppure con ogni tipo di precauzione, vadano sul posto per poterla raccontare anche se sanno che potrebbero rimetterci la pelle. Quindi è anche una questione di coraggio, visto che diversi giornalisti e scrittori non hanno fatto ritorno alle proprie case.
Qualcuno in questo blog ha scomodato il nome di Oriana Fallaci. Io lessi uno dei suoi libri, precisamente “Niente e così sia”, dove si vive la guerra in Vietnam sotto le bombe al napalm ( tra le più micidiali, fatte di gelatina di petrolio con potente effetto incendiario) e Oriana racconta ciò che vedeva e che sentiva tra la paura e l’angoscia di chi ad un certo punto pensava di non tornare più.
Non ricordo se in quel libro o in un altro, parla del compagno giornalista francese che insieme a lei visse quei giorni neri e fumosi, ma che il destino non gli fece più ultimare il suo pezzo. Credo sia da puri cinici, ma anche da qualcos’altro che non voglio dire, trincerarsi dietro il pensiero di ” mi basta sapere che là si ammazzano, il resto non mi interessa”.
Ho voluto fare questa precisazione perché non si creda che il lavoro di Mastrogiacomo e degli altri come lui, rimanga vano.
Un saluto
Marzo 16th, 2007 alle 00:42
Un giornalista in giro è una garanzia in tempi di guerra.
Il fatto di non essere in una guerra ignorata dalla cronaca rende in parte giustizia alle vittime e facilita l’intervento per una successiva pace.
Il reporter di guerra è una professione essenziale in quest’epoca spartana.
Marzo 16th, 2007 alle 02:12
Non e’ un problema, era semplicemente una mia curiosita’.
Nella discussione sulla sportivita’, ti chiedevo se quando dici che Prandelli ha pensato per un attimo a far segnare il Palermo, lo affermi in base a dichiarazioni dell’allenatore Viola o e’ solo una tua opinione.
Grazie,
Simone
RISPOSTA
Mi sembrava di averlo già scritto, ma forse mi sbaglio: lo ha pensato lui e lo ha detto a fine partita.
Ciao,
David
Marzo 16th, 2007 alle 13:20
Bravo David,belle parole,sono commosso.