Ingordigia
Se non ho capito male, funzionava così: il rispettato e potente capo di una banca (molto intimo di colui che ne avrebbe dovuto controllare le mosse) informava in gran segreto gli amici che nel giro di pochi giorni avrebbe dato il via alla scalata di un’altra banca, ovviamente senza avere i soldi per farlo.
Gli amici compravano immediatamente per se’ e per lui le azioni della seconda banca, quella da scalare, e si arricchivano mostruosamente perché una volta lanciata l’Opa i titoli schizzavano in alto e poco prima che venisse scoperto il bluff della scalata vendevano tutto, a piccole ondate.
In alternativa, sempre per arricchirsi, una bella aggiunta a debito di trenta Euro ad un milione di ignari correntisti.
Facile, troppo facile, ma la domanda che mi faccio quando leggo storie come Cirio, Parmalat, BPI, è un’altra: come è possibile che uno non si accontenti?
Voglio dire, hai rubato per cinque milioni di Euro e non ti basta?
Lungi da me la tentazione di moraleggiare, perché a tutti piace viaggiare in Bmw piuttosto che in Skoda, andare negli alberghi a quattro stelle invece che in tenda, ma santo cielo, se proprio non hai regole interiori, almeno accontentati.
Con i primi cinque milioni di Euro che hai rubato alla collettività, puoi vivere con duecentomila Euro l’anno netti senza fare nulla dalla mattina alla sera, e allora datti una regolata.
No, niente, quelli continuavano: trenta milioni da una parte, settanta dall’altra, ma per farsene cosa?
Dove li mettevano? Cosa diavolo compravano dopo la villona in Costa Azzurra, lo yacht e l’aereo personale?
Se quei soldi non sono il frutto del tuo lavoro, ma delle furbate delinquenziali figlie della tua posizione di potere non ti viene il dubbio che prima o poi ti becchino e ti facciano (finalmente) pagare il conto?
No, niente, quelli continuavano.
Con efferatezza ed ingordigia.
La stessa che ho visto in alcuni campioni stranieri di calcio, che pur avendo una quarantina di miliardi delle vecchie lire in banca, andavano a rivendersi gli orologi avuti in regalo dai tifosi pur di monetizzare la loro partecipazione alla festa del club.
Poveracci.
Dicembre 16th, 2005 alle 08:32
dicesi INGORDIGIA, ciò avviene nei personaggi che non fanno sacrifici per ottenere proventi… al contrario di noi comuni mortali che ogni fine mese aspettiamo lo stipendio come una manna dal cielo per poterlo rispendere per campare….E comunque tieni conto che piu ne facevano di soldi e piu li reinvestivano per “ungere”…
Un saluto Viola
Dicembre 16th, 2005 alle 08:53
Sono daccordo, tante volte ho fatto le stesse riflessioni e considerando come se la passa la maggior parte della gente viene proprio voglia di fare una bella rivoluzione e dopo aver sequestrato tutti i beni a questa gente (calciatori compresi) mandarli a lavorare ….nei campi.
Comunque io credo che dietro ai vari Ricucci,Coppola Fazio ecc. vi siano dei personaggi/burattinai che controllano tutta l’economia grazie a queste persone di facciata, tipo un “governo economico ombra” e dentro vi sia di tutto, dal riciclaggio al controllo della criminalità (inteso come mafia) e della finanza.
Certo è che quando penso al futuro di mio figlio non riesco ad essere molto ottimista.
Ultima considerazione…. è proprio da ammirare il nostro DDV se riuscirà a portare avanti quei bei propositi di un calcio più sano e pulito e allo stesso tempo a farci felici di tante vittorie.
Ovviamente ciao a tutti e FORZA VIOLA
Dicembre 16th, 2005 alle 09:03
Io non mi stupisco più di niente, alla fine considerando gli esempi che ci provengono dai potenti italiani, è inevitabile pensare che siamo figli del nostro tempo. Ricordo anche che qualcuno ci veniva a sfottere con promettendo che con “la finanza creativa”!!!
Comunque Forza Viola!
Dicembre 16th, 2005 alle 09:05
ERRATA CORRIGE
Io non mi stupisco più di niente, alla fine considerando gli esempi che ci provengono dai potenti italiani, è inevitabile pensare che siamo figli del nostro tempo. Ricordo anche che qualcuno ci veniva a sfottere con la barzelletta de âla finanza creativaâ?!!!
Comunque Forza Viola!
Dicembre 16th, 2005 alle 09:07
ERRATA CORRIGE
Io non mi stupisco più di niente, alla fine considerando gli esempi che ci provengono dai potenti italiani, è inevitabile pensare che siamo figli del nostro tempo. Ricordo anche che qualcuno ci veniva a sfottere con la barzelletta de âla finanza creativaâ?!!!
Forza Viola!
Dicembre 16th, 2005 alle 09:18
Buongiorno David, ormai un rito per me appena entrato in ufficio leggere il tuo blog, e così è stato anche stamani (compliemnti per l’orario!)
Ovviamente condivido la tua perplessità, premetto ho un buon lavoro dipendente che mi piace e mi rende in modo sufficente, però provo a dare una risposta ai tuoi dubbi; credo che i soldi in più, al di sopra del consumo per sostenere comunque un altissimo livello di vita, servano a questi galantuomini per “sovvenzionare” le persone che li sostengono o meglio dire li coprono, credo che far sbilanciare l’ago della giustizia dalla tua (come fanno tutti sti farabutti) sia costoso, credo inoltre che come questi personaggi siano circondati da tanti piccoli “allievi” che rubano a loro volta le briciole di questi signori, ecco che viene fuori la fortuna che abbiamo noi comuni mortali, l’essere accettati (..o rifiutati)per quello che siamo, avere amici che sono..amici, avere una donna che vuole noi e non il nostro portafoglio, avere favori per stima e non per convenienza, insomma siamo noi i miliardari.
Forza viola.
Aglio
Dicembre 16th, 2005 alle 09:25
Mi inserisco in questa notizia per una cosa che non c’entra nulla con quanto è l’argomento in oggetto, ma essendo l’ultima notizia inserita magari questo mio commento verrà letto da più persone.
Stamattina stavo sfogliando (lavoro a Milano) “Il giorno” quando arrivando alla parte dedicata allo sport trovo un commento di Marcello Veneziani ancora sul caso Di Canio a cui questo blog ha dedicato parte del suo spazio. Veneziani commentava l’intervista di Daniela Fini sul Corriere della Sera. Solita manfrina della disputa tra il saluto romano e il pugno sinistro chiuso. Ad un certo punto trovo scritto più o meno quanto segue: “Perchè non si parla mai di città in cui il tifo è assoggettato all’estremismo rosso come Livorno, Perugia, Firenze ?”.
Ma qualcuno, magari proprio tu David, se vuoi e appena riesci a prendere visione di quanto detto da Veneziani, non può rispondere per le rime a questo idiota che non ho mai capito bene cosa faccia nella vita a parte sparare cazzate ?
RISPOSTA
Scusa per il ritardo della risposta, ma a Veneziani, che a volte dice cose interessanti, ho preferito rispondere nel Pentasport mandando in onda Gaber: “il saluto romano è da stronzi oltre che di destra”…
Ciao,
David
Dicembre 16th, 2005 alle 09:36
Caro David,
l’ingordigia umana è cosa ben nota. Si ha quel che basta e si vorrebbe di più. Si ha qualcosa di più e appena lo si raggiunge ci sembra subito che ci manchi di nuovo qualcosa (l’avevano già rilevato i greci in molti loro miti). E così via.. se poi si tratta dei tanti soldi di cui si parla negli sporchi affari che citi, non si tratta più di voler acquisire beni in esagerato surplus, bensì potere economico che, in uno stato come l’italia dove esistono regole inadeguate, significa potere politico, il poter continuare a far tutto quello che si vuole in barba alle regole o addirittura le regole farsele e farsele fare su misura.
E i nostri politici? In molti (dx e sx) si trovano d’accordo a far fuori Fazio (forse perchè s’è fatto beccare), ma ormai da anni non riescono a produrre un’intesa su nuove leggi per il risparmio e il credito, che si confacciano meglio anche con quelle internazionali.
E’ molto difficile fermarsi quando si accumula per sè. Se poi il giochino rende bene (e i giochini di banche, finanziarie, fiduciarie ecc. rendono veramente bene) come fermarsi anche se si tratta di rubare. Appunto rubare. Cosa vuol significare il tuo articolo di stamani David? Cari signori che ci state burattinando, cercate per favore di rubare con misura? Accontentatevi di non più di un pezzo per ogni bene materiale (elicottero, yacht, villone, ecc.) e così non vi beccherà nessuno? A me sembra di leggerci questo dentro e se da un punto di vista umano il messaggio è del tutto condivisibile (ci si dovrebbe porre un limite di coscienza all’accumulo) mi permetto di contestare l’aspetto sociale delle tue affermazioni: rubare non si ruba e basta. A me quando alle scuole medie (oh mamma mia che ricordi lontani) ho studiato educazione civica la prof. mi diceva che un reato è un reato indipendentemente dalla misura o dall’effetto. Insomma che si rubi una gallina o un miliardo, di rubare si tratta. La valutazione caso per caso spetta poi alla giustizia.
Secondo la mia opinione in Italia è proprio questa accettazione della piccola furbizia, dell’intrallazzo, del rigiro, che si esplica a tutti i livelli e in molte forme, che porta poi a questi eccessi. Non che all’estero queste cose non succedano, ma i sistemi sono meglio strutturati per riparare le falle e le punizioni per i colpevoli sono esemplari.
Niente di personale David, anzi ti ringrazio per le tue idee e come le esponi anche ai nostri commenti, ma il tono del tuo articolo mi piace poco, non contribuisce certo al bisogno di legalità che c’è in Italia e attenzione a non confondere ancora questa mancanza di senso legale con i problemi di sicurezza come in molti tentano di fare per confondere le idee.
Forza Viola
j.b.
RISPOSTA:
Chi ruba è un ladro, non si discute.
Tanto per chiarire, io non lo farei mai.
La mia riflessione era di tipo antropologico, mi chiedevo che cosa passa nella mente di questa gente: delirio di onnipotenza, certezza dell’impunità?
In qualcosa assomigliano a certi signori del calcio, dirigenti o ex campioni (questi ultimi che non rubano, ma hanno lo stesso la consapevolezza di essere più uguali degli altri).
David
Dicembre 16th, 2005 alle 11:02
A proposito di ingordigia e di calciatori, senza voler scomodare vecchie bandiere del calcio fiorentino, ne pecca pure il nostro (benemerito!) Luca Toni che avendo messo su la sua personale hot-line riuscirà a guadagnare qualche migliaio di euro (non di più perchè i fiorentini non son poi così bischeri). Mi fa un po’ girare le scatole che il suddetto miliardario lucrerà sulle paghette di ragazzine adolescenti in cerca di emozioni forti. E, per favore, non ci venga a raccontare che il tutto è giustificato da una personale necessità di contatto con i tifosi ché altrimenti avrebbe potuto comprarsi un cellulare, rendere il numero pubblico ed accenderlo nei momenti di bisogno.
Ma io non mi stupisco di queste uscite dei calciatori, mi stupisco di chi gli sta intorno, ne gestisce l’immagine per professione e non riesce ad accorgersi di un pessimo affare.
Mi stupisco un po’ anche di Radioblu dove una giornalista, nel Pentasport, dava la notizia con “toni” entusiastici. Se mi posso permettere di darti un consiglio, Guetta, insegna un po’ a graffiare ai tuoi allievi che di giornalisti senza unghie ultimamente basta accendere la tivù per trovarne in quantità.
in bocca al lupo per il blog,
forza viola.
RISPOSTA
Consiglio assennato e raccolto al volo.
Grazie,
David
Dicembre 16th, 2005 alle 11:03
Soldi = Potere
è sufficente questa semplice equazione a spiegare il tutto.. e poi è intrinseco nella natura umana quello stimolo incontrollabile di non accontentarsi mai.. il famoso desiderio di desiderare…
inoltre nulla toglie che possano aver rubato più del necessario solo per l’ebrezza di farlo ancora.. i cleptomani non fanno mai completamente caso a ciò che rubano, sostanzialmente per loro basta farlo…
Saluti
Dicembre 16th, 2005 alle 12:18
beh forse e retorico da dire ma stiamo messi proprio male e indubbiamente viviamo in un paese di merda…
dico io chi è gia ricco continua ad arricchirsi e chi fa l’operaio riesce sempre con piu difficoltà ad arrivare alla fine del mese…ok sarà retorica…….. on…. pero è anche una triste realtà
Dicembre 16th, 2005 alle 13:01
Caro David,
complimenti per il tuo ragionamento, pieno di buon senso da “uomo della strada”, cioè da uno che lavora e che dà peso al denaro che guadagna (e alla fatica che gli costa). Io credo che chi entra in quel tipo di giri perda il contatto con la realtà, che i soldi diventino semplici numeri indipendentemente dal loro valore, un po’ come al Monopoli, solo che qui lo fanno con soldi veri. Chissà, forse è una malattia (ovviamente criminale) o anche solo un’ebbrezza, un po’ come la velocità. E chissà che in cuor suo, chi viene “beccato”, non tiri anche un sospiro di sollievo perché qualcuno rompe un giocattolo che aveva preso il sopravvento. Purtroppo, però, tutto questo è a spese nostre, del nostro presente e del futuro di tante persone meno fortunate di me e di te, che non trovano lavoro, che non hanno una casa e che non arrivano in fondo al mese anche per colpa di questi cialtroni. Spero che i giudici non se lo dimentichino.
Dicembre 16th, 2005 alle 16:49
Quando in altri paesi succedono vicende simili, per quanto gravi siano, si cerca di colpire i colpevoli e magari di effettuare modifiche al sistema di controllo e/o al tessuto ecinomico-politico-finanziario tramite norme nuove, ecc. Qui in Italia si ha il sospetto più che fondato che il sistema stesso sia “compromesso” (in tutti i sensi), che la connivenza tra istituzioni, politica e spesso anche media sia strutturale. Non credo sia un problema psicologico, capire come tali personaggi non si accontentino di quanto ragionevolmente si pensa che “debbano” rubare, bensì una rete di malaffare consolidata in una prassi di connivenze politiche e istituzionali. Manca la responsabilità, la trasparenza, il convivere secondo regole civili comunemente accettate. Siamo un paese in piena decadenza, sociale e “morale”.
Dicembre 16th, 2005 alle 17:51
sicuramente non hanno mai provato cosa vuol dire lavorare duramente, altrimenti dopo 1 milione avrebbero smesso ma invece per soddisfare le loro mogliettine innamoratissime(es. Anna F….i) continuano e poi danno di fori.
Pero’ purtroppo e concludo anche se li beccano e li arrestano stanno sempre fuori a spendere i soldi NON LORO.
Questa è l’Italia.
Ciao
Dicembre 16th, 2005 alle 19:07
aziende che riciclano uova marce,
aziende che riciclano pomodori con vermi,
ricchi grossi signori della finanza che fregano ai poveri risparmiatori,
Ma quanta M…DA c’e’ in giro,
quanta ancora ne e’ nascosta.
RISPOSTA
Tanta e spesso l’odore si sente.
Ciao,
David
Dicembre 16th, 2005 alle 19:38
CARO DAVID,
Ho letto con immenso interesse il tuo articolo di oggi… Hai pienamente ragione!
Da dipendente di una banca del gruppo BPI ti dico che alcuni mesi fa mi sono trovato in forte imbarazzo per ciò che è successo. Mi sono vergognato per quanto è accaduto…
In molti non condividevamo certe scelte aziendali, ma allora che dovevamo fare???
Certe volte non riuscivo nemmeno a guardare i clienti negli occhi, mi sentivo in imbarazzo…. ma ti assicuro che molti di noi impiegati hanno limitato i danni, abbiamo agito con correttezza e spesso abbiamo di nostra iniziativa rimborsato centinaia di euro di commissioni poco trasparenti… ma di questo nessuno ne parla!
Ora mi pare di rivivere la stessa situazione di quella che 4 anni fa vide la Fiorentina sprofondare nel baratro della c2…
Mi auguro che si faccia pulizia oggi come fu fatta allora… Che si riparta da zero… con gente nuova! Non vorrei però che in questo caso ci fosse qualcuno che si diverte a speculare su ciò che è successo x screditare il gruppo BPI che tra l’altro sta procedendo ad un radicale rinnovamento dei vertici.
Gli avvoltoi però si sa bene che sono sempre esistiti… (aggiungo io purtroppo!).
Fiorani ha sbagliato e deve pagare, così come chiunque si comporti in modo disonesto, tuttavia esistono centinaia di persone che hanno il diritto a lavorare senza che venga screditato strumentalmente il loro operato da parte della concorrenza.
Nella speranza che l’esperienza della Fiorentina sia di buon esempio…. e che con impegno, serietà e professionalità tutto proceda per il meglio, ti invio cordialmente un enorme saluto viola,
Alessandro
RISPOSTA
Caro Alessandro,
vergognarsi di che cosa?
Ho letto che a Lodi c’è uno spirito di appartenenza che mi trova pienamente concorde.
mi viene in mente il Banco Ambrosiano del 1982, quando fu suicidato Calvi: sembava morto e sepolto ed invece è risorto dalle ceneri.
Così è accaduto per il Banco di Napoli, per la Cassa di Risparmio di Prato e altri Istituti depredati dai propri illuminati amministratori-ladroni.
Magari c’erano altri Governatori, ma questo è un altro discorso…
Cmq ce la farete, ne sono certo.
Auguri,
David
Dicembre 16th, 2005 alle 23:49
OT (che vuol dire off topic, fuori tema)
Ho già spedito un paio di email al pentasport per chiedervi di risolvermi un dilemma che mi gira per il capo da parecchio, ma per ora non mi avete mai risposto, quindi te lo chiedo anche tramite blog: “ma perchè il Pentasport si chiama Pentasport? qual è il motivo di quel prefisso “penta”? ”
ciao da un assiduo ascoltatore, leggi qua se non ci credi 🙂
http://solaria.splinder.com/1109788467#4200378
RISPOSTA
Esatto.
Come hai scritto, eravamo in cinque a farlo a Radio Tele Arno nel 1979.
E forse… davvero in cinque ad ascoltarlo.
Ma no, erano di più.
Che periodo fantastico: 18 anni, si cambiava radio in continuazione perchè spesso chiudevano e non si vedeva una lira, anzi ci si rimetteva pure.
Tre anni così, cominciati a scrivere di Rondinella e senza neppure leggerla perché a Radio Sesto International non piaceva la mia voce.
Colpa tua: mi hai stuzzicato e ti sei beccato l’amarcord del quarantacinquenne.
Con affetto,
David
Dicembre 17th, 2005 alle 02:15
va bene , hai ragione ma non accumunare veri truffatori con calciatori che per l’amor del cielo, lucrano su un pò di soldi e potrebbero farne a meno, ma almeno non rubano niente a nessuno….ciao
RISPOSTA
Per carità, non accomuno affatto, registravo solo lo sconcerto di fronte a certi comportamenti e cmq sempre di avidità si tratta.
Solo che i primi rubano e prima di finire all’inferno si spera che vadano in galera, gli altri sono poveri dentro.
David
Dicembre 17th, 2005 alle 10:40
Vedi Davide,stai commettendo lo stesso errore di molti altri: nel tuo commneto parli di ” non voglio moraleggiare etc.etc.”Sta qui purtroppo il guaio: chiunque parli di pulizia,di onesta’intellettuale,di rispetto verso gli altri,e’ quasi costretto a giustificarsi ,e’ quasi costretto ,quasi fosse cristalizzato nel nostro DNA,a fare l’italiano insomma,sempre furbetto e pronto a,mi si passi la volgarita’,a fottere gli altri.Chiedo,anzi chiederei,un po’ piu’ di coraggio da parte di tutti,soprattutto da parte di coloro che hanno il potere di rivolgersi a molte persone.Fra questi ci siete anche,anzi soprattutto voi giornalisti.Cambio argomento,ma solo apparentemente ,per farti un esempio: oggi su La Nazione leggo un orrido commento nelle pagine sportive e ne riporto alcune frasi: “se qualcuno riuscisse a fermare la Juve ,saremmo anche disposti a passare sui gesti di saluto “personalizzati” di Di Canio.Ora io parlo per me e dico: ci passi sopra questo sig.giornalista ai saluti di di canio,io preferisco mille vittorie bianconere che ancora un altro saluto,una
altra aggressione razzista come quelle compiute da questo trasteverino sgrammaticato. Onesta’,onesta’ intellettuale,anche se a scapito di qualche coretto scimunito della curva.
Grazie per la possibilita’ di far dire qualcosa anche a chi,seppur tifoso viola,non vive di solo viola,per fortuna.
RISPOSTA
Forse hai ragione, è come se uno tendesse a giustificarsi dei propri pensieri per non sembrare noioso.
Però è anche vero che ho sempre detestato i grilli parlanti…cercherò di trovare un onesto compromesso, ma effettivamente ci vorrebbe più fermezza nel denunciare le storture.
Grazie del consiglio,
David
Dicembre 17th, 2005 alle 13:56
Quella dell’orologio magari una volta la racconti bene, daccorodo?
Quella che i soldi non bastano mai purtroppo è una cosa comune a tutti, e non mi meravigliano più di tanto le manie di grandezza di alcuni personaggi.
Quello che mi irrita e l’impunità che regna nel nostro paese!
Per questo tipo di reati nessuno paga, e come se non bastasse nessuno lascia la sua poltrona (vedi fazio).
Purtroppo queste sono cose che succedono in tutti i paesi, con l’unica differenza che all’estero questi ladri vengono chiusi in galera, mentre da noi nella peggiore delle ipotesi stanno qualche anno chiusi nella propria villa fuori città e poi riprendono la loro vita e magari anche le loro cariche!
Dicembre 18th, 2005 alle 00:07
L’Italia non è un paese serio. Che squallore… PS: quello che rivendeva gli orologi era quel tirchione di Batistuta?
RISPOSTA
Non posso prendere querele (così prende i soldi pure lì), cmq non è che ci voglia molta fantasia…
David