Nel nome di Maria
Un quesito ben più lacerante di quello della scelta tra Liverani e Montolivo: fanno bene gli affidatari di Maria a non voler restituire (termine orrendo) la bambina di dieci anni alle autorità della Bielorussia che vogliono riportarla nel proprio Paese?
Ho sempre resistito al pressing di mia moglie, a cui sarebbe piaciuto avere un figlio in affidamento: l’ho fatto per puro egoismo, perché immaginavo quanto sarebbe stato straziante il momento dell’addio e non credo che esista allenamento mentale adeguato per vivere bene certe emozioni negative.
Ho conosciuto per interposta persona storie strazianti di orfanotrofi di Paesi dell’Est, del Sudamerica, in cui non stentavo a credere che una volta entrato lì dentro ti venisse voglia di portartene via due, tre, quattro, tutti, se fosse stato possibile.
Non a caso diversi genitori adottivi sono partiti dall’Italia con l’idea di avere un figlio e se ne sono tornati a casa con due o tre.
E però questa di Maria è una storia a suo modo diversa, atroce: si parla di violenze sessuali su una bambina di dieci anni, sul rischio che possa tornare a vivere quell’infermo.
Con il cuore siamo tutti con gli affidatari (volutamente non ho mai scritto “genitori affidatari”), ma poi bisogna pure ragionare ed ipotizzare che se passa il caso di Maria, se cioè rimane in Italia con chi adesso la nasconde, mille altri padri e madri che come me non sopportano il distacco dopo l’affidamento potrebbero fare lo stesso.
Senza contare che il caso rischia di bloccare 550 adozioni di bambini bielorussi e gettare nella disperazione altrettante famiglie da mesi, forse anni in trepidazione.
Insomma, nel nome di Maria io non so davvero quale sia la cosa giusta da fare, ma vorrei solo che non si speculasse sulla pelle di questa bambina, che ha un anno meno di mia figlia Valentina che proprio oggi va felicemente in prima media.
Settembre 14th, 2006 alle 08:24
CAro David,
questo è un dilemma che può distruggere una persona.
Basterebbe che le autorità adottassero un metodo naturale ed insito (spero) in ogni essere umano, ma che la burocrazia (quasi) sempre ignora:
IL BUONSENSO
Se le leggi fossero impostate col buonsenso e non in base a dottrine filosofiche, improntate sempre sul bene collettivo, sulle condizioni degli adulti, ne trarremmo beneficio tutti. Ma ai bambini ci pensano o no quando fanno sto Kaiser di leggi o convenzioni internazionali? Basterebbe che si prevedesse la reale flessibilità delle regole a seconda dei singoli casi, soprattutto TUTELANDO LE ESIGENZE ED I DESIDERI DEI MINORI.
Perché non si prevede la creazione di una corsia preferenziale che dall’affidamento giunga direttamente all’adozione, riducendo al minimo i tempi tecnico-burocratici?
Perché non chiedono a Maria che cosa preferisce?
Per quanto mi riguarda, tornando al dilemma specifico, non ho alcun dubbio: tenere la bimba con la famiglia affidataria. Che siano i burocrati costretti a modificare le regole, per adeguarsi alla vita, e non viceversa. Loro esistono per servire i cittadini e non sono i cittadini nati per ubbidire ai burocrati; tanto vale chiamarli sudditi, allora.
La democrazia non vuol dire per caso governo del popolo?
Ciao, forza Viola e un abbraccio a Maria
Cirano
Settembre 14th, 2006 alle 08:37
felicemente si va a comprare un bel ghiacciolo,non a fare la prima media.
Magari lo dovrebbe dire Valentina se è felice di fare la prima media.
Comunque sono temi strazianti dove sempre sono anteposti interessi economici alla serena felicità di bimbi incolpevoli.
Che mondo di merda.
Non ho parole.
RISPOSTA
Per fortuna è felice, almeno adesso.
Ciao,
David
Settembre 14th, 2006 alle 09:32
anche io ho una figlia che si chiama Valentina ,ma lei la prima media l’ha già fatta e tra pochi giorni battezza la mia nipotina “Virginia” ,bellissima,aggiungo io.Mi vogliono far fare il padrino per forza…… quando il problema è politico (e io penso anche “finanziario” che spesso è la solita cosa) non è mai semplice trovare la soluzione,la coplpa è di chi potrebbe fare tanto se non tutto e non fa niente,compreso chi ne fece una priorità elettorale,mi ricordo l’osmannoro tappezzato dalla sua faccia che diceva”ADOZIONI FACILI”.E noi caro david ,con me in prima fila che ci incaziamo se la politica non ci da una mano per il calcio ci dimentichiamo di queste cose dopo cinque minuti che le abbiamo lette…
N.B.quando uno da via un figlio per me non ci dovrebbe essere nessun pentimento e nessun motivo valido per tornare indietro.
Settembre 14th, 2006 alle 09:36
Faccio sempre fatica a parlare di una cosa del genere, di cui, per forza di cose conosco solo l’opinione datami dai media.
Se quello che sappiamo è l’assoluta verità, mi pare che, come spesso accade, la legge si ricordi di essere legge solo in alcune circostanze, quando nei confronti di alcune persone si trovano compromessi di ogni genere. Non credo che ci voglia molto a capire qual è il bene della bambina, e non credo che sarebbe impossibile per un giudice impedirne l’espatrio. Tuttavia le vie dei ricorsi sono infinite, basterebbe un minimo di buon senso da parte di tutti. Se il giudice decide per l’espatrio, potrebbero accelerarsi le pratiche dell’adozione e si potrebbe giungere a una soluzione intermedia.
Settembre 14th, 2006 alle 09:36
Non so se Dio esista,
ma nel caso,
spero abbia una scusa valida,
per tutto questo.
Settembre 14th, 2006 alle 11:02
GRANDE DAVID, in questo mondo a volte si dimentica quale sia la vera SOFFERENZA, si pensa sia lo sconforto di una sconfitta della tua squadra del cuore, la nostra situazione che viviamo ora da tifosi Viola ed invece scopri che il vero MALE sia altro e te ci hai fatto capire in questo blog di solito a carattere sportivo QUANTO POSSA FAR SOFFRIRE LA LACRIMA DI UN BAMBINO!!!!!
Settembre 14th, 2006 alle 11:38
Ciao Davide,
Non posso fare a meno di intervenire su questo argomento. Sono, con mia moglie, nelle liste per l’adozione italiana ed internazionale. L’ottenimento dell’idoneità all’adozione e la conseguente adozione di un bimbo è un percorso lungo e, credimi, doloroso ed irto di ostacoli ed insieme una esperienza unica e meravigliosa. Si soffre e si gioisce si piange e si ride e si vedono tante cose in maniera diversa. Come in molte circostanze, solo chi vive di persona certe esperienze riesce a capire veramente e fino in fondo quello che può provare sia la coppia affidataria della bambina che è ricorsa a questo gesto eclatante, sia le tante coppie con le pratiche in corso in Bielorussia che rischiano di veder bruciare anni di sogni, speranze, sacrifici morali ed economici. Perchè, spiace dirlo, ma purtroppo la componente economica nelle adozioni internazionali ha più importanza del buon senso da molti giustamente invocato.
Faccio fatica a dire chi abbia ragione. Se la coppia che ha nascosto Maria a fronte di una situazione ritenuta insostenibile per la bambina o chi sostiene che le strade da percorrere dovevano essere quelle “istituzionali”. Mi auguro soltanto che a rimetterci non sia la bambina perchè spesso, noi che parliamo di queste cose ci scordiamo che gli unici che soffrono davvero sono proprio loro, i bambini coinvolti. Sia Maria nascosta chissà dove, sia quelli che si trovano negli istituti bielorussi i quali rischiano di veder sfumare la possibilità di una famiglia dopo avere magari già incontrato i loro potenziali genitori. Qualcuno si chiede, nel caso di un irrigidimento della diplomazia, come vivranno questa delusione dopo aver già vissuto un abbandono? Noi grandi troppo spesso siamo convinti di agire sempre per il meglio. A volte mi chiedo se molti bambini, nella loro innocenza non siano più grandi e più saggi di noi.
Scusa la lunghezza un saluto e un abbraccio a tutte le coppie in attesa di adottare e a coloro che hanno deciso di intraprendere questa meravigliosa esperienza dell’adozione.
Luca
Settembre 14th, 2006 alle 12:13
Quando ho sentito per la prima volta la storia di Maria al telegiornale ho subito pensato allo sguardo impaurito di una bambina che non voleva tornare all’inferno.
Ho immaginato per un attimo la bambina che raccontava le violenze subite e allo stesso tempo implorava di non lasciarla tornare in quell’inferno.
Mi si stringe il cuore solo a pensare alla situazione in cui si sono trovate queste persone la racconto della bambina.
Non posso dire cosa avrei fatto io o cosa è bene o male; vorrei pero’ una cosa: “Che questa storia, quando finira’, non diventi il classico caso mediatico con foto/video del nascondiglio della bambina, foto/video dell’ orfanotrofio/inferno bielorusso, insomma tutto il peggio di quello che si puo’ vedere in tv come è successo con il caso di Tommaso.”
Buona giornata a tutti.
Settembre 14th, 2006 alle 12:14
non ho capito il riferimento alla tua vita privata (scusa se te ne parlo ma me ne hai dato lo spunto, e facendotelo notare potrai ,se vorrai , chiarire per i molti che come me non hanno capito) : ma se l’egoismo era legato al fatto dell’abbandono allora perchè non adottare invece che prendere in affidamento?
comunque complimenti !
monica
RISPOSTA
Perché lì è stata bocciata la mia proposta. Figurati che uno pauroso come me si era ddirittura fatto le analisi del sangue, che era il primo passo per cominciare il lunghissimo iter.
Ma poi non ne abbiamo fatto di nulla.
Ciao,
David
Settembre 14th, 2006 alle 13:01
Caro Tommaso,
che Dio esista o no, sono sempre gli uomini a doversi scusare
Settembre 14th, 2006 alle 13:23
Tommaso, più che l’indifferenza di Dio ci deve far riflettere la malvagità degli uomini…
Questa bimba ha subito abusi e violenze, ci si stupisce se gli affidatari la nascondono per non farla rientrare in patria?
E’ chiaro che è una situazione “non giusta”, dal punto di vista della legge, ma quanti di noi farebbero lo stesso?
Settembre 14th, 2006 alle 15:02
l’ostacolo più grosso è purtroppo di natura politica e diplomatica. Il buonsenso, la ragione, il cuore propenderebbe senza alcun dubbio per la soluzione a cui tutti auspichiamo.
Purtroppo, come dici tu, il voler “salvare” Maria potrebbe essere controproducente per i restanti 500 e fischia bambini in attesa di essere adottati ed avere unfuturo migliore in Italia.
Hai fatto bene a porre la questione, è giusto che tutti riflettiamo su questo.
Io penso che le autorità Bielorusse dovrebbero riprendere Maria, garantire la sua incolumità e consentire tramite un iter diplomaticamente sostenibile (se vogliamo, di facciata) un suo ritorno in tempi brevissimi in Italia presso quella che di fatto è diventata la sua vera famiglia.
Fantasia? Speriamo di no!
Settembre 14th, 2006 alle 16:29
Storia nota.
Mia zia ha avuto un bimbo bielorusso per un mese in vacanza Post Chernobill … e alla fine del mese tragedia!!
Lui non era stato violentato, anzi aveva una famiglia che gli voleva bene, ma sarebbe comunque rimasto da noi.
Anzi avrebbe voluto farvenire la sua famiglia in Italia, mica scemo!!!
Non vi dico come guardava cose di tutti i giorn come il WC con la cassetta incassata, il forno a microonde, le bici, le auto, insomma il benessere diffuso non tanto di casa di mia zia, ma di Grassina in generale.
Per loro venire in Italia non è solo un viaggio nello spazio, è un viaggio nel tempo, nel futuro. In un futuro di benessere che il mitico Boss comunista Lukaschenko (che anche lui venerava) è di là da dargli.
Nonostante uno come Bisio scriva uno spettacolo dal titolo “i bambini sono di sinistra”, i bambini capiscono che in Italia si sta meglio che in Bielorussia.
E in Bielorussia non ci vogliono tornare!
Forse è brutto dirlo, ma sarebbe meglio che restassero a casa loro per non patire lo shock del ritorno obbligato.
Al contrario sarebbe bene che alcuni dei nostri “compagni” nostrani andassero a farsi un mese premio in Bielorussia.
Non in vacanza, ma a vivere.
Loro sono convinto vorrebbero tornare, subito!!
Settembre 14th, 2006 alle 16:31
Scusa Tommaso,
ma ora incolpiamo Dio anche del Comunismo?
Roba da matti!!!
Settembre 14th, 2006 alle 18:36
Scusa Legolas,
cosa c***o c’entrano le violenze sui minori con il comunismo??
Per gli altri: premesso che, per me, dio non esiste, la mia era una citazione.
Sulla malvagità degli uomini ho poco da dire, su quella di un dio che la permettesse, ancora meno.
Settembre 14th, 2006 alle 22:20
Scusa Legolas
ma non ti sembra triste che un bambino desideri rinunciare ad un famiglia che gli vuole bene per un forno a microonde ?
Non credi che, a volte, il consumismo puo’ essere devastante quanto il comunismo ?
X Tommaso: occhio che se sei ateo sei anche terrorista, lo ha detto l’ omino vestito di bianco 🙂
Settembre 15th, 2006 alle 13:36
A Tommaso,
è ovvio che le violenze sui minori non sono esclusiva dei paesi comunisti, ci mancherebbe, ma è un fatto che stiamo parlndo di Bielorussia dove le condizioni sono drammatiche a causa del persistente regime politico comunista.
Per Pippo
1. non ho detto che avrebbe rinunciato alla sua famiglia, ma che l’avrebbe portata in Italia, dove si sta molto meglio che in Bielorussia.
Se te non ci credi, vai pure a verificare (ma non da turista), io resto qua.
2.Certo, anzi il consumismo può anche essere molto peggio del comunismo, è verissimo.
Ma non mi pare che questo sia il caso dell’Italia, io sto parlando di Democrazia e benessere diffuso che in Italia c’è e là no. Semplice.
Settembre 16th, 2006 alle 15:24
Io non ho capito bene: ma chi lo dice che queste povere creature subissero abusi sessuali in Bielorussia? Se fossero i genitori affidatari ci sarebbe da chiedersi se non fosse solo una tattica presumibilmente buona per tenersela a casa…o no?