Miracolati
Sono, siamo circondati da persone a cui vogliamo bene, che stimiamo, che hanno voglia di vivere, che sono giovani e che si ammalano.
Personalmente è cominciata undici anni fa, quando nacque mia figlia e poco dopo morì il mio compagno di classe di elementari e medie, il più bravo, quello che sanamente invidiavo perché sapeva fare tutto.
Da quel momento non c’è più stata una tregua in questa battaglia infinita e quasi sempre perdente.
Si ammalano di tumore uomini e donne che ci rifiutiamo di vedere partire, ma loro se ne vanno lo stesso e a te resta la sensazione di essere un miracolato.
Sì, un miracolato, perché è impossibile non pensare: ma che cosa ho io di più o di diverso da loro?
Come reagirei se succedesse a me?
Cosa direi?
Come mi comporterei con le mie figlie?
E nel lavoro? Cambierebbero (forse finalmente) le priorità della mia vita?
Nelle ultime settimane è stato uno stillicidio.
Tra poco temo che arriverà la notizia che se ne è andato un grande campione del passato, oggi abbiamo saputo di Hutwelker; e poi ci sono quelli che non conosce nessuno, ma che conosco io o che conoscete voi.
Forse sto davvero invecchiando, però fatico sempre di più a sopportare tutto questo dolore.
Agosto 29th, 2006 alle 21:31
Dio, o vuole togliere i mali ma non può,
o può ma non vuole,
o vuole e può.
Se vuole ma non può è impotente.
Se può ma non vuole è cattivo.
Se non vuole né può è cattivo e impotente.
Ma se invece vuole e può – e questa è l’unica possibilità che si addice a Dio – da dove dunque vengono i mali? E perché Dio non li toglie?
Epicuro
Agosto 29th, 2006 alle 21:39
Se non avessi Giobbe!
E’ impossibile descrivere le sfumature di significato e le varietà di significati che ha per me.
Io non lo leggo come si legge un altro libro, con gli occhi, ma metto per così dire il libro sul mio cuore.
Ogni sua parola è cibo, vestimento, balsamo per la mia povera anima.
Ora svegliandomi dal mio letargo, la sua parola mi desta a una novella inqietudine, ora placa la sterile furia che è in me, mette fine a quel che di atroce vi è nei muti spasimi della passione.
Ma avete letto Giobbe?
Leggetelo, leggetelo, e rileggetelo…
. S. Kierkegaard
Agosto 29th, 2006 alle 21:46
Indro Montanelli, che credo stimerai avendo la fortuna di fare il suo stesso mestiere, disse che la fortuna di vivere tanto a lungo era stata compensata, in negativo, dal fatto di essere sopravvissuto a tutte le persone che gli erano più care. Per questo sono arrivato alla conclusione che non vorrei essere così longevo: e pensare che da bambino, come tutti i bambini, ero convinto di essere immortale…
P.S: per sdrammatizzare: visto che al momento ho la media di uno scudetto ogni 47 anni (la mia età), a 94 anni potrei però festeggiare il secondo !
Agosto 29th, 2006 alle 22:12
Caro David,
sono un giovane medico di 29 anni che ogni giorno è a contatto con questo genere di malattie e di sofferenze. Beh ti confido che non ci si abitua mai al dolore, tutto questo però, scusa la retorica, ci deve servire a dare il giusto peso alle cose.
Un caro saluto viola e i più sentiti complimenti alla tua grande professionalità.
Gabriele
Agosto 29th, 2006 alle 22:56
Proprio ieri è morta una mia cara parente, ho visto con dolore la sua sofferenza negli ultimi mesi della sua vita, ho visto i suoi cambiamenti, la sua decadenza, il suo non essere più in grado di pensare a se stessa, il suo bisogno di assistenza continuo per ogni minima cosa ed ho pensato alla sua umiliazione, anche se forse lei non è stata in grado di capire. Ho pensato già prima che morisse, mentre combatteva contro il male che non sembrava più la stessa persona, quella che conoscevo da sempre, ho pensato che piano, piano l’immagine di quella persona, con la quale tante volte abbiamo parlato e ci siamo divertite insieme, si sbiadisce e a lei si sostituisce l’immagine della persona che è ora, agonizzante in un letto, come se la sua vita fosse stata sempre quella, così avviene il primo distacco, così si fa più grande la nostalgia, la voglia che tutto torni come prima, il deisiderio di poter ancora ridere insieme e sapere che ciò non è possibile. Certo essere sani è una fortuna, un miracolo ma, sapere che la sofferenza e il male esistono per tante persone, non è comunque un sollievo.
Agosto 29th, 2006 alle 23:15
Mio padre è morto nel Gennaio 2005 per un cancro che gli è stato diagnosticato nel Luglio del 2004. Operato e in chemioterapia, non c’è stato nulla da fare. Aveva 52 anni. Il tumore è una malattia infame. Non ha nessun riguardo per l’età di una persona, nessun ritegno a portarsi via chiunque. Studiavo medicina, ed ho smesso proprio per questo. Ero arrivato al 4 anno e avevo iniziato a frequentare le corsie. Basta fare un giro in un ospedale come quello di Pisa per vedere cose che neppure si immaginano. Io ho smesso di studiare medicina perchè ho visto bambini di 8 anni malati di cancro al sangue, alle ossa. Bambini che se avranno fortuna arriveranno a 30 anni, forse senza aver mai fatto una corsa. Io non avrei mai avuto la forza di dire a quelle famiglie queste verità.
Per la mia esperienza, e anche grazie a mio padre, ho capito che l’importante è saper vivere quello che si ha da vivere. Cercare di renderci tutti la vita migliore, a vicenda. Mio padre mi ha detto, poco prima di morire: “Io 52 anni li ho fatti, e bene”. E’ questo il concetto. Quando arriva la chiamata, non avere rimpianti.
E scusate il tono triste, ma sento molto questo argomento. Da domani torno a dire bischerate sulla Fiorentina.
Agosto 29th, 2006 alle 23:34
David, la vita è come una scatola di cioccolatini. non sai mai quello che ti capita. appena 1 anno fa mi ha lasciato mia Nonna, e stamani, mentre aspettavo il veterinario assieme al mio cane, ho sentito una fitta al cuore, una solitudine incredibile. sentivo che mancava qualcuno in casa. purtroppo non ci si rende conto di quanto le persone sono importanti finchè non ci sono più.
Agosto 30th, 2006 alle 00:16
Ciao David
capisco bene quello che dici…..
con affetto mi permetto di consigliarti “Un altro giro di giostra” di Tiziano Terzani,non risolve certo i problemi di chi soffre ma personalmente mi ha aiutato,chissà magari fa bene anche a te.
Alessandro
Agosto 30th, 2006 alle 00:51
Si siamo miracolati e dobbiamo ringraziare Gesù nostro Signore ogni giorno!!!!David complimenti per i pensieri profondi e in bocca al lupo a Karsten Hutwelker!!!!
Agosto 30th, 2006 alle 01:41
Ciao David,
non scrivo in merito al tuo ultimo post, ma solo per dirti (chissa se te lo ricordi) che sono arrivato in Australia e che spero entro Natale di avere una base per aprire il (primo?) Viola Club d’Australia dedicato al fedelissimo Guetta… magari tornero’ a contattarti se avro’ bisogno di idee, spero non ti dispiaccia.
purtoppo ancora non ho internet quindi non posso seguire il pentasport di cui gia’ sento nostalgia piu’ o meno la stessa nostalgia che sento per un buon caffe’ (quaggiu’ le imitazioni si saprecano….)
ieri dopo aver letto del compleanno della nostra bella Fiorentina sono andato in giro per Sydney con il cappellino (qui e’ inverno) ad un certo punto mi ferma un signore in divisa e mi chiede “where is this hat from?” quando gli ho detto che simboleggia la mia citta’, la citta’ dove vive Mario Ciuffi non capiva, allora ho detto la citta’ dove gioca un certo Toni continuava a non capire, non conosceva nemmeno il Guetta! poi gli ho detto gli Uffizi, Dante ed i suoi occhi si sono illuminati…
insomma qua piu che mai serve propaganda Viola, ed io voglio essere un avanposto viola in terra d’esilio!
Ciao David e Forza Viola
RISPOSTA
Certo che mi ricordo, attendo notizie ed il tuo indirizzo per farti avere fra un paio di settimane una cosa da urlo per pochi eletti.
Ciao,
David
Agosto 30th, 2006 alle 03:33
sai una cosa david?
X come la vedo io e’ gia’ un miracolo svegliarsi ogni mattina e potersi riaddormentare la sera, la vita e’ una beffa ti fa seguire dietro a ideale e false illusione che ci sembrano essenziali e non spesso troppo spesso non ci rendiamo conto che il bene piu’ grosso ce lo abbiamo davanti ogni giorno LA VITA E LA PROPIA FAMIGLIA in primis che invece troppo spesso mettiamo in secondo o terzo piano, ce ne rendiamo conto che il vero oro nella vita e’ quello quando ormai e’ troppo tardi.
Agosto 30th, 2006 alle 05:08
Ora capisco le parole di DV a proposito del suo ipotetico candidato alla presidenza di Lega. Ricordi? Quando fece il nome di una brava persona. A modo suo, senza volere apparire lo omaggiò con grande dignità.
Agosto 30th, 2006 alle 07:16
E’ uno stillicidio, non c’è famiglia (compresa la mia) che non sia stata colpita da un lutto di questo tipo o abbia un sopravvissuto. Eppure la vita media si allunga! Sembra una contraddizione ma è vero. Se ci pensiamo, solo 70 anni fa si moriva molto più giovani e molto più facilmente: si moriva per mali ai quali oggi neppure pensiamo più: tubercolosi, tifo, vaiolo… I tumori erano molti meno, credo in parte perché le sostanze cancerogene erano meno diffuse, in parte perché molti non riuscivano ad arrivare all’età per ammalarsi di tumore, in quanto morivano prima per altre cause, non ultime, le guerre, che abbiamo smesso di combattere in casa nostra.
Agosto 30th, 2006 alle 07:25
Condivido in pieno i tuoi pensieri. Ho perso mio padre 7 anni fa, e ancora sento un gran vuoto (e lo sentirò sempre). Se poi penso alla perdita di due compagni di scuola già nei primi due anni di superiori, o di una vician di casa che aveva 6 anni…
Chi è il campione di cui parli?
RISPOSTA
Purtroppo è Giacinto Facchetti, una delle persone più signorili che mi sia capitato di incontrare fuori dalla Fiorentina.
Ciao,
David
Agosto 30th, 2006 alle 08:43
Facchetti? Mi spiace come sportivo, e per l’aspetto umano mi rimetto al tuo giudizio, sicuramente attento e corretto. Cosa ha?
Agosto 30th, 2006 alle 09:06
Non possiamo vedere la morte come un nemico, dobbiamo piuttosto vedere la vita come un amico. Come spiegato da molti, da Buddha, da Cristo fino a Tiziano Terzani morire si deve, prima o dopo. Bisogna avere fiducia nella vita, anche se è poca. Siamo parte di un ciclo e, purtroppo, molte spighe vengono falciate prima di essere mature. E’ noto però che qualsiasi seme deve morire per generare nuova vita. Ci consola il fatto che “noi saremo quello che loro sono e loro sono stati ciò che noi siamo”: nella morte l’assoluta uguaglianza.
Agosto 30th, 2006 alle 09:09
Condivido i tuoi pensieri…
Pensa che proprio ieri ho rivisto, dopo qualche mese, una persona cara di cui sapevo che aveva problemi di salute (e sospettavo che si trattasse di QUELLO…), e ne ho avuto la conferma.
Domani un mio familiare si sottopone alla risonanza magnetica per accertare il perchè di certi disturbi, fino ad allora tenterò di rimuovere il pensiero, altrimenti né mangio né lavoro né altro.
Siamo circondati. Anche essere miracolati, perchè vivi, ha un costo altissimo in termini di dolore. La morte si sconta vivendo.
Un abbraccio a tutti.
Agosto 30th, 2006 alle 09:42
Ma perché abbiamo tanto pudore a nominare le parole CANCRO E TUMORE? forse perché ci toccano più o meno tutti?
Perché nessuno dice che è in atto una vera e propria epidemia?
Io ho provato a fare una “prova”: ho mentalmente preso in esame le famiglie dei miei conoscenti, dalla mia a quella di mia moglie e quelle di nostri amici e via via ad allargare, e mi sono messo a contare quanti malati di tumore ci sono.
Non ho trovato una famiglia dove non ci sia stato almeno un caso.
Altro che Sars, altro che Aviaria, la vera epidemia è il CANCRO, e nessuno ne parla.
E, postilla, in Toscana c’è attualmente un’esplosione di cancro al cervello (Glioblastoma multiforme) senza pari in Italia.
Ma nessuno ne parla.
Sembra che viviamo tutti in un reality show invece che nel mondo vero.
Agosto 30th, 2006 alle 10:06
Su Dio e il Cancro.
Che non voglia apparire una lezioncina, è solo il mio pensiero.
O Dio c’è, o Dio non c’è.
>
Se Dio non c’è, è la vita che va così. Punto e chiuso.
Se Dio c’è, c’è anche il diavolo.
Dio rappresenta il bene, il diavolo rappresenta il male (sui nomi possiamo metterci d’accordo).
O c’è bene con male (Yin e Yang), o non c’è niente.
Dio non è né cattivo né impotente, Dio ha creato il mondo e lo ha lasciato alle sue leggi.
Ogni tanto interviene, ad esempio mandando il proprio figlio Gesù (per chi ci crede), ma poi non lo salva dalla croce (!?).
Perché?
Perché è nel sacrificio, nel dolore, nelle difficotà che l’uomo ritrova sé stesso veramente, che vince il male.
E’ nella fatica, nel sacrificio, il vero valore della vita (anche nel calcio le vittorie sofferte sono quelle che danno più soddisfazione).
Se Gesù non fosse morto in croce che sarebbe accaduto? si sarebbe instaurata una sorta di “Dittatura del bene”, contraria alla libertà, al libero arbitrio dell’uomo.
Per un cristiano la sofferenza è il modo migliore per avvicinarsi a Gesù, per un non credente … non lo so.
Purtroppo questo mondo non è e non sarà mai una sorta di Arcadia dove tutto va bene, quello sarebbe un reality show.
Agosto 30th, 2006 alle 10:08
David capisco di cosa parli mia sorella ha avuto una forma rarissima di cancro la 5 nel mondo intestino con 30 metastasi al fegato per fortuna all’istuto nazionale tumori ha subito un trapianto di fegato ed è riuscita a vincere la sua battaglia il girono di questo miracolo era il giorno di Fiorentina-Cagliari.
Non so come abbia fatto a vincere questa lotta a 30 anni ma so che non si è mai persa d’animo anzi era lei che faceva forza a me!
Quindi forse siamo davvero miracolati
Agosto 30th, 2006 alle 10:31
Per Nicola.
Ah l’Australia, il mio viaggio di nozze!!!
esattamente un anno fa ero là, partenza il 28 agosto, a Francoforte seppi che avevamo vinto con la samp, a Singapore guardando
violanews.com mi lessi tutto il resoconto.
Salutamela.
Per un buon caffè a Sidney vai a “The Rocks” ci sono diversi ristoranti e bar italiani.
Per la verità c’è anche il ristorante di Vieri a “Darling Harbour”, per una bella infamata …
Ma ci sei per lavoro o in vacanza?
Resisti che a metà settembre arriva la primavera.
Agosto 30th, 2006 alle 10:50
Forse è un’annata no o forse dovremo aspettarci di peggio, non lo so.
Ho passato queste ultime ferie con notizie tragiche verso persone care che se ne sono andate all’improvviso lasciando le famiglie incredule.
Di tutti i post che ho letto io mi sento fra quelli che la sera ringraziano il Signore per averli protetti nella giornata con la speranza che il giorno abbia un risveglio migliore.
Buona giornata a tutti.
Agosto 30th, 2006 alle 11:13
già, capisco cosa intendi, solo pochi mesi fa è toccato a mia madre, 2 tumori mica 1..sembrava tutto apposto, poi salta fuori che i medici hanno fatto una sciocchezza e forse bisognerà ricominciare..anni fa è toccato a 2 miei amici, prima ancora a un mio zio e a mio nonno..tutte queste persone non ci sono più, mia madre forse ce la farà..ma è sempre un dolore enorme.
Agosto 30th, 2006 alle 11:20
Sabato pomeriggio mio suocero è stato chiamato con urgenza a Pisa per fare il trapianto di fegato. Siamo stati per circa 6/7 ore ad aspettare l’esito della biopsia del fegato del donatore.
In queste interminabili ore abbiamo conosciuto molti trapiantati tutti con le loro storie di dolore e di sofferenza per le loro malattie.
Credetemi non mi sono mai sentito tanto miracolato!
Agosto 30th, 2006 alle 11:59
David non ti scoraggiare, la mia media scudetto e’ uno ogni ventotto. Con un paio di scudetti nei prossimi anni potrebbe anche scendere ulteriormente. E ci sara’ sempre la speranza. Per chi ci lascia, invece, rimane solo il dolore….
Agosto 30th, 2006 alle 12:21
Per Lanny
Ho perso un amico fraterno di 36 anni il 26 febbraio 2006 per un glioblastoma, se n’e andato in 3 mesi, incredibile, ancora oggi non me ne riesco a rendere conto, in questi casi invidio chi ha una profonda fede, riesce comunque a trovare conforto e spiegazioni. Io non ci riesco.
Agosto 30th, 2006 alle 12:44
stamattina leggendo il Tuo blog, ho visto che hai tolto la mia comunicazione ed il Tuo commento di ieri sera relativamente alla notizia della morte di Facchetti data intorno alle 19,30 da violanews.com .
“incidenti” di questo tipo ne sono capitati tanti in passato, ricordo Montanelli, Geno Pampaloni, Monica Vitti…. e un incidente fa parte della vita professionale di chicchessia.
Allora, perchè oscurare il tutto così velocemente? mi risulta che questi “incidenti” allungano la vita al soggetto ( credenza popolare)
E’ pur vero che ,come hai scritto, tu non sei il responsabile di violanews.com, ma credo che un buon giornalista sappia tranquillamente ammettere un piccolo incidendte di percorso senza ricorrere ad atteggiamenti che assomigliano a sotterfugi.
Sono un supertifoso Viola , ma di Facchetti ( forse l’unico vero uomo di quel gruppo di m…)
per me rappresenta un momento importante della mia gioventù.
La mia non è una critica , ma soltanto una considerazione…
Buon lavoro David
RISPOSTA
No, scusa, ma io non ho tolto proprio niente. Violanews ha commesso una leggerezza, lo dico tranquillamente senza ricorrere a nessun sotterfugio, però ribadisco che non c’entro niente pur facendo ogni tanto delle bischerate.
Ciao,
David
Agosto 30th, 2006 alle 13:26
o saputo di facchetti, quanto mi dispiace….
Agosto 30th, 2006 alle 14:23
Credo in Dio e nel Vangelo Gesù dice ad ogni uomo che voglia diventare suo discepolo di “rinnegare sè stesso,prendere la propria croce e seguirlo”. La sofferenza (=croce) può colpire il corpo o la psiche e l’uomo,di fronte al dolore,è naturalmente portato a ribellarsi e a non accettarlo (l’istinto di sopravvivenza viene sempre fuori),ma se ha fede (e la fede è un dono,che possiamo ottenere con la preghiera)il Signore,nel momento della prova,concede all’uomo la forza (la grazia)per accettare con pazienza la tribolazione,confidando nel fatto che Dio (che è Amore)non caricherebbe l’uomo di un peso che non sia in grado di sopportare. E’ proprio quando siamo più deboli (anche perchè malati) che più ci avviciniamo a Dio e Dio è più vicino a noi,perchè Gesù stesso,il Figlio di Dio,nella sua vita terrena ha sofferto ogni genere di tribolazioni,fino alla morte più atroce e ignobile (destinata agli schiavi),quella di croce. Il cristiano,con la grazia del Signore,offre la sua sofferenza a Dio;ma per riuscire a “ragionare” così occorre pregare,e molto. Io,di fronte al dolore,pur restando sempre sgomento,cerco sempre di trovare forza nella preghiera;lo so,la mia è una prospettiva di parte (da credente),quindi non mi permetto di mettermi nei panni di chi non crede. Ho detto la mia,un saluto a tutti e una preghiera per tutte le persone che soffrono,nel corpo e nella mente. Ciao Guetta
Agosto 30th, 2006 alle 14:29
Caro David,
apprezzo tanto la sensibilità, quella di cui tanto avremo bisogno (di dare e avere), la “debolezza” che ognuno di noi ha e che in un mondo come questo tutti nascondono, non per vigliaccheria ma perchè la nostra cultura è questa, quella del mondo del 2000 è così, mai mostrarsi deboli.
Grazie della tua testimonianza, che apprezzo e stimo ancor di più conoscendoti di persona.
Agosto 30th, 2006 alle 15:15
non ho paura della morte ma delle sofferenze che daro’ a chi mi e’ piu’ caro…..
mia mamma pensando,sul letto di morte, ancora una volta agli altri
un bacio
tuo figlio
Agosto 30th, 2006 alle 15:57
Non credo tu stia invecchiando, caro David… Carissimo, in verità. Hai il dolore dei tuoi anni, ovvio, ma sei sicuro che lo guardi in faccia in modo diverso da come lo osservavi e scrutavi anni fa? Io di anni ne ho 32, per la mia Fiorentina ho perso soldi e preso botte, ho alle mie spalle persino una, pur immeritata, diffida (ebbene sì), il tutto vissuto con leggerezza. Ho qualche anno in meno di te, certamente, ma la leggerezza me la porto dietro ancora. Mi sembra che anche tu sia capace di tirarla innanzi nel tuo lavoro, nei limiti di una professionalità che ti invidio… Alla professionbalità si tende, pian piano, ci si abitua ad abituarsi. Eppure al dolore non ci si abitua, oh… Poco da fare… Si svia, si scivola altrove, si usa l’ironia (specialmente per noialtri toscani, l’ironia è arte in cui siam maestri, ammettiamolo) per andarsene da lui e vederlo meno grosso e fastidioso… Ma quello resta. Io persi il babbo che avevo solo 11 anni. Tumore alla vescica e via. Erano i tempi di Socrates, lui adorava Massaro e Passarella: “E’ l’unico che corre…”, mi diceva le ultime volte che riuscì ad andare allo stadio… Noi, viola veraci e fieri nella provincia di Pisa più a Ovest che c’è, quella prossima ad Empoli… Mi fece male quando se ne andò, cavolo. Ancora non mi sono mica abituato, lo sai? Scuola, Universtà, lavoro, calcio, Fiorentina, donne, avventure… Poi altri lutti: i miei nonni, le mie nonne… Ma mica mi sono abituato, ancora… Macchè…
Senza retorica, anche se questo mio scrivere è a forte rischio retorica: quello resta. Il dolore resta…
Un salutone a tutti coloro che soffrono.
MARCO
Agosto 30th, 2006 alle 17:51
te lo dico con Seneca:
“Ci vuole tutta la vita per imparare a vivere e, quel che sembrerà più strano, ci vuole tutta la vita per imparare a morire”
… e se lo dicevano già i latini vuol dire che è una delle cose più difficili e dolorose per l’uomo convivere e imparare ad accettare la morte
Agosto 30th, 2006 alle 17:52
Scusa David ma l’Hutwelker di cui sento parlare è il giocatore del medioevo della C2?
Mi potreste far sapere che cosa è successo? Grazie.
RISPOSTA
Ha un tumore alla mandibola, una forma rara, speriamo davvero che se la cavi.
Ciao,
David
Agosto 30th, 2006 alle 22:29
Gli argomenti qui trattati sono quelli che mi hanno convinto di non mettere figli al mondo.
Agosto 31st, 2006 alle 06:02
Ciao David, prima di tutto grazie per la tua risposta.
ecco il mio indirizzo:
9, Rugby Cres
2170 – Chipping Norton
Sydney NSW
faccio una picola precisazione, tra un mese andro’ a vivere 1000km a nord (qui 1000 km e come fare Firenze Scandicci…) per i miei suoceri abitano li, percui e’ un indirizzo sicuro e permanente.
sono molto curioso per “la roba da urlo”, ma poi mi serviranno magari dei consigli pratici su la documentazione che serve (permessi della societa, trofei, oggetististica, insomma sono pieno di buona volonta ma neofita.
non c’e particolare fretta, ma le altre informazioni che mi farai avere puoi mandarle al mio indirizzo email?
grazie 1000 di nuovo e ovvio Forza Viola
Settembre 4th, 2006 alle 15:13
ciao giacinto..
una preghiera per chi combatte contro questo male
Settembre 25th, 2006 alle 16:12
ciao david, mi sembri una persona molto sensibile a certi argomenti e mi permetto di segnalarti il caso di un bambino che ha veramente bisogno di aiuto, il suo sito e’
http://www.proroberto.it, se lo visitate forse come me rimarrete conquistati dal suo sorriso. Forse
possiamo fare qualcosa per aiutarlo , io sto diffondendo questo collegamento e con i colleghi abbiamo raccolto qualcosa, ma la meta e’ancora lontana. ogni giorno che passa e’ un giorno perso. ti ringrazio per lo spazio che offri e un grazie anticipato a tutti coloro che aiuteranno il piccolo Roberto. ciao
RISPOSTA
Mandami per favore qualcosa di scritto al fax della radio 0574/575353 e poi a Pestuggia per violanews
L’indirizzo è redazione@violanews.com proviamo a fare tutto il possibile.
Ciao,
David
Settembre 26th, 2006 alle 09:39
Grazie David, procedo subito come mi hai detto
Ciao
Settembre 28th, 2006 alle 17:18
ciao david , purtroppo in questi giorni non ho potuto seguire il pentasport per motivi di lavoro. se ti fa piacere volevo aggiornarti sulla situazione del piccolo Roberto. la sottoscrizione ha raggiunto quota 150000 euro, una bella somma , ma ancora lontana dagli 800000
necessari. comunque tanta gente si sta mobilitando e questo mi fa ben sperare. i genitori sono in attesa della chiamata dall’ospedale nel north carolina, dovrebbero partire tra una decina di giorni. questa e’ la situazione al momento, speriamo bene.
ti ringrazio per il tempo che dedicherai a Roberto e per qualunque cosa tu voglia fare.
se vuoi , continuero’ a postare degli aggiornamenti periodici su questa storia.
per ora lascio nuovamente l’indirizzo del sito
che e’ http://www.proroberto.it
ti saluto e sempre forza viola, ma ora piu’ che mai FORZA ROBERTO!
Ottobre 16th, 2006 alle 17:19
Ciao David, avevo detto che ti avrei aggiornato
sulla storia del piccolo Roberto ed eccomi qua:
e’ successa una cosa straordinaria , una mobilitazione di persone forse mai vista prima (magari anche per l’intervento di Beppe Grillo sul suo blog), fatto sta che l’obbiettivo degli 800000 euro e’ stato sbriciolato in pochissimi giorni raggiungendo l’incredibile cifra di un milone e trecentomila! la famiglia ha gia’dato comunicazioni per sospendere le donazioni e gli aiuti(la differenza, una volta quantificata la cifra necessaria per il bambino, sara’ devoluta alla ricerca sulla leucodistrofia, nella massima trasparenza e dandone comunicazione a mezzo stampa). Roberto e’ gia’ partito per gli usa con i genitori e si sta sottoponendo agli esami di rito presso la clinica dove si operera’. Volevo solo dirti questo, mi sento orgoglioso per il poco che ho fatto e molto felice per Roberto, anche se il suo cammino e’ancora lungo e pericoloso, ma abbiamo scoperto di essere in tanti ad accompagnarlo. Grazie