Io mi sento italiano (e per fortuna lo sono)
Valentina, quasi 16 anni, mi tira fuori una battuta che forse avrei fatto anch’io alla sua età: “il problema non è il senso dello Stato, ma che questo Stato dà senso”.
Difficile darle torto, se vediamo gli ultimi quindici anni di politica, ma esiste anche un altro Paese, più virtuoso e che affonda le proprie radici proprio nell’orgoglio nazionale.
Mi metto quindi a disposizione per rispondere a tutte le domande sull’unità d’Italia ed è inutile: gliene importa poco a lei e anche a Camilla.
La metto sullo storico e gli spiego che se non fossero accadute certe cose avremmo potuto essere a lungo solo “un’espressione geografica”, come raccontava al mondo quel farabutto di Metternich al congresso di Vienna del 1815 (“l’Italia non è che un’espressione geografica”) ed è fatica sprecata: per loro l’Italia unita, libera e democratica è un fatto acquisito e non importa quante centinaia di migliaia di morti ci sono voluti per arrivare a godere ogni giorno di questo regalo.
Eppure, parafrasando il grande Gaber, io mi sento fortemente italiano, e per fortuna (e non purtroppo) lo sono.
Marzo 17th, 2011 alle 08:21
Geograficamente siamo nel centro del mondo.
Abbiamo il 30% delle opere d’arte del mondo.
Le città più belle del mondo.
3000 km di costa, mari meravigliosi.
Abbiamo le montagne più belle del mondo, Dolomiti patrimonio dell’umanità.
Abbiamo dei laghi romanticissimi.
Le colline più amate del mondo capaci di produrre dei vini che se la giocano solo con i francesi.
Abbiamo la storia, quella vera.
Abbiamo mille modi diversi di cucinare, tutti buonissimi.
Siamo possessori della famosa “arte di arrangiarsi’.
Certo, siamo italiani….
Marzo 17th, 2011 alle 08:44
Fatta l’Italia, centocinquantanni fa, resta ancora da fare gli italiani.
Eterni scontenti, eterni insoddisfatti, eternamente invidiosi degli altri.
Ancora divisi, con recriminazioni rispolverate ad arte a seconda di interessi localistici.
Sempre pronti a cercare tutte le scappatoie possibili ed immaginabili, pur di apparire più furbi del vicino.
L’Italia è stata unita nel 1861, ma per unire gli italiani ancora ci sarà bisogno di tempo.
Marzo 17th, 2011 alle 08:44
L’identità nazionale e la cultura civica nascono nelle famiglie, così come la formazione delle coscienze.
Sta a noi genitori infondere nei figli tutti quei valori morali e civili che contraddistingueranno l’intera loro vita sociale.
In questo caso non si prescinde dalla Storia; l’Italia, seppur costituita da una varietà estrema di culture, lingue, usi e costumi, ha nel Risorgimento le radici di una coscienza nazionale tuttora valida.
Purtroppo una politica corrotta e interessata, quasi mai al servizio dei cittadini, a braccetto con l’imbarbarimento culturale dilagante, stanno rovinando negli ultimi decenni lo spirito che ci dovrebbe unire, minando e incrinando l’unità nazionale.
Spero di vivere abbastanza da non veder dissolvere o sbriciolare questa bellissima Italia.
Una nota sull’inno di Mameli: contro tutti quelli che lo definiscono anacronistico o addirittura brutto, vado al contrattacco, difendendo il valore risorgimentale di cui è intriso, nonché la sua qualità musicale di marcetta che ben rappresenta la musica italiana dell’800, ed è per quel periodo storico che va interpretato, difeso e amato.
Se è datato lui, allora anche La Divina Commedia non andrebbe più studiata.
Se lo cambiamo, ci copriamo di ridicolo.
TRICOLORE! Senza enfasi né retorica.
Marzo 17th, 2011 alle 08:48
Le tue considerazioni sono più che condivisibili, specie per chi si ritrova ad essere dello stesso millesimo, ed avendo figli che vivono questa contemporaneità.
Temo che non ci sia una “ricetta” con loro, certi sentimenti o valori si cerca di trasmetterli, ma non si “esportano” quando specie il quotidiano “comunica” tutto l’opposto delle ns. considerazioni.
Non è una questione politica, ma contestuale e contro quella non è facile tenerle testa.
Marzo 17th, 2011 alle 08:59
lo ammetto, un po’ mi sento italiano anche io, nonostante la deriva politica intrapresa ormai dal lontano 1992, nonostante all’estero si parli di noi facendo riferimento quasi solamente al bunga bunga del nostro amatissimo (santo subito) premier, nonostante nel profondo mi senta piu’ fiorentino che italiano…nonostante cio’ non so se per fortuna o purtroppo, ma indiscutibilmente (per puro caso di nascita va detto), lo sono.
Il tricolore alla finestra non lo metto, ancora a quello non ci sono arrivato, ma se lo mettessi farei mia l’idea di roberto da san jacopino, lo metterei accanto ad una bandiera dell’europa (per non confondermi con quel periodo buio)
Marzo 17th, 2011 alle 09:31
condivido il tuo sforzo epico con le mie figlie e cerco di spiegargli che dobbiamo sforzarci di trovare ciò che ci unisce piuttosto che sottolineare ciò che ci divide.
dell’importanza di studiare gli eventi storici e loro motivazioni.
che non sono passati neppure 100 anni da quando siamo diventati l’italia che loro conoscono e che lo dobbiamo a giovani di poco più grandi di loro.
ed è per questo che ammetto una certa difficoltà nello spiegare alcuni comportamenti tenuti da esponenti col fazzoletto verde sempre in primo piano.
Marzo 17th, 2011 alle 09:36
Freaga assolutamente nulla. per me garibaldi poteva tranquillamente farsi i fattacci suoi. bene che oggi non si lavora, ma la festa vera per me è domenica al franchi contro i giallo..ozzi!
solo firenze!
RISPOSTA
Ecco un esempio di intelligenza illuminata, un vero maestro del pensiero da imitare, complimenti!
Marzo 17th, 2011 alle 09:48
W L’ITALIA anzi Forza Italia!!!
ma anche alè,alè Viola.
Marzo 17th, 2011 alle 09:57
no dai cairoli forza italia no, per favore….anzi… forse hai ragione..forza italia, per riappropiarci di una locuzione indebitamente sottratta da chi ne ha fatto uno squallido slogan politico
Marzo 17th, 2011 alle 10:01
Farei a meno di molte regioni all’istante
Marzo 17th, 2011 alle 10:03
la battuta però non è male dai……..
Marzo 17th, 2011 alle 10:06
ognuno ha la sua opinione, per me è una giorno come un’altro…
Sempre attento a non prenderlo in …. da chiunque passi dalle mie parti, sempre attento a cercare un qualsiasi lavoro dignitoso o non, sempre attento al tabellino di marcia per le bolette,multe e cacchi vari.
Ogni tanto vedo anche chi è orgoglioso di essere italiano, un pò lo invidio…
Insomma non mi rendo partecipe di una festa che sicuramente sarà politicizzata da una parte e dell’altra.
L’italia o “malinconia” (come la chiama Caparezza) non appartiene a niente di positivo nei miei pensieri e nelle mie sensazioni, se poi devo rispolverare un libro di storia per cercare qualcosa che mi faccia appartenere a questo putrido rimpasto dei soliti noti che oltre che dettarci le regole se la spassano alla faccia nostra e con i nostri soldi,preferisco dedicarmi a qualcos’altro.
Fortunatamente i giovani non hanno il prosciutto sugli occhi e,sempre secondo me, non è vero che non hanno valori,come tanti si affrettano a sentenziare, semplicemente non hanno i valori dei vecchi.
Avanti con i giovani!
p.s. Mai una gioia!!, manco con la primavera.
Marzo 17th, 2011 alle 10:37
purtroppo David, le cose si apprezzano quando ne siamo i conquistatori……
dai nostri genitori in giù, andando ai nonni, più o meno tutti avevano passato un periodo di guerra e di conseguenti ri-conquiste, che portavano ad una ritrovata e apprezzata serenità nella quotidianità.
Leggendo il post 7, mi rendo conto di quanto sia difficile sentirsi “uniti” con questi cervelli…….
Marzo 17th, 2011 alle 10:39
Non entrando nel merito della questione poiché non sono da qualcuno reputato all’altezza di parlare al di fuori della Fiorentina e lasciando spazio a chi può e sa pronunciarsi al proposito con molta più destrezza e senza strumentalizzazioni (e noto che qualcuno ha già “raddoppiato”) auguro a tutti, “belli” e “brutti” (in particolare uno davvero brutto) una BUONA, OTTIMA, SERENA FESTA.
Marco Ciulli
P.S. Domani avrò l’onore e l’immenso piacere di condividere un tavolo e una cena con tre persone per le quali nutro una profonda stima.
I latori del P.S. sanno di chi sto parlando…
A domani sera.
Marzo 17th, 2011 alle 10:48
Peccato che al governo ci sono i “simpaticoni” secessionisti della lega che si professano come gli unici onesti “pagatori” delle tasse, che sono talmente onesti da allearsi ad uno che da 20 anni governa esclusivamente per tutelare i propri interessi.
…altro che insopportabile sinistra
Marzo 17th, 2011 alle 10:48
Bravo David!! Io fiorentino di nascita, sono orgoglioso di essere italiano, tant’è che ho esposto la bandiera dell’Italia nel balcone, fermo restando le mie origini polacche (mio nonno era polacco), a prescindere dall’affetto e simpatia che nutro per la Polonia!! Fiero di essere italiano, nonostante i tanti problemi e le cose che non funzionano nel nostro meraviglioso Paese!!W l’Italia
Marzo 17th, 2011 alle 11:15
ero piccolo ed essendo di carnagione un po’ più scura dell’italiano medio,due zitellone invidiose della mia bellissima mamma e di quella magnifica persona di mio babbo,mi chiesero se ero italiano,ed alla mia prima risposta negativa sogghignavano,ma aggiunsi subito dopo sono FIORENTINO.
Molto dopo mi sento italiano
Marzo 17th, 2011 alle 11:25
Ahimè! purtroppo penso che “quel farabutto di Metternich” aveva proprio ragione!
L’Italia effettivamente è stata, e in gran parte lo è tutt’ora, solo e soltanto un’espressione geografica-sportiva!
Infatti solo il mappamondo e le competizioni sportive internazionali ci vedano come “uniti”,per il resto, politica, religione, tasse, scuola, sanità, mezzi pubblici, energia, raccolta rifiuti(…. se volete posso continuare per diverse righe) siamo una Nazione “divisa” su tutto! E quello che è più grave è che non siamo “divisi” solo tra Nord e Sud ( come qualche simpaticone di Ponte di Legno vorrebbe farci credere…), ma siamo “divisi” anche tre Regione e Regione, se non addirittura tra Comune e Comune! L’Italia è stata “unita”, con la forza, solo per 4/5 secoli durante l’Impero Romano, poi è diventata territorio di “conquista” e di “divisione” che ci siamo portati fino ai giorni nostri!
E’ quindi difficile, se non impossibile, far capire ai giovani (e non solo…) che tutto quello che hanno adesso, libertà, democrazia, educazione ( cose che sono date per scontate…) sono merito del sacrificio di persone che 2 secoli fa lottavano e morivano per avere quello che per noi oggi è “scontato”!! sigh!!
Ma così è la vita, bisogna provare il “brutto” per apprezzare il “bello”, e i giovani d’oggi hanno provato solo il lato “bello” della moneta……mi auguro con tutto il cuore che per molti altri secoli avvenire l’Italia ( e non solo…) non veda mai e poi mai l’altro lato della medaglia!
Infondo, storicamente, 150 anni per una Nazione sono pochissimi……diciamo che da oggi l’Italia entra nella maggiore età, lasciamo ai nostri figli la capacità e l’educazione per fargli festeggiare altri 150 anni di Storia dell’Unità d’Italia!!
FORZA VIOLA
Marzo 17th, 2011 alle 11:28
vedi caro david, io ho 31 anni, sono laureato in storia ed ho fatto un master sul territorio toscano ,dall’etruscologia alla fine della mezzadria….praticamente dal IX secolo a.C. fino al 1963…..se non amo la storia io….adesso sono in australia e credimi che l’italia mi manca da pazzi e che mai come adesso mi sento orgogliosamente italiano anche se, le bravate del nano ingrifato sono arrivate anche qui….mi sono addirittura fatto una maglietta per quando gioco a calcio qui: “Prime Minister Silvio berlusconi speaks my language but doesn’t speak in my name”….per evitare eventuali pedatoni….presto tornerò, ormai ci sono solo 22 giorni al mio ritorno, e vorrei che quella passione e quel desiderio di atterrare nuovamente nel suolo tricolore, possa arrivare a tutti quelli che pur vivendoci, non la vivono, non respirano la sua storia….i giovani involontariamente non hanno un senso di appartenenza perchè forse tutto è sistematicamente e terribilmente sconquassato da un senso di appatenenza civica, come accadeva per le Poleis greche….nessuno chiese niente a cavour, a Garibaldi, a Mazzini, ai Bandiera, a Balbo, ai vari eroi del Risorgimento e ai vari eroi della prima guerra mondiale….ma grazie a Dio, loro se lo sono chiesto per gli altri e adesso siamo qui a parlare la stessa lingua e a festeggiare la nostra storia. per i giovani ci sarà tempo…amare la propria città è già un bel passo avanti, ma non possiamo amare soltanto la sorpresina all’interno dell’uovo di pasqua…mi capisci?
un abbraccio e a presto.
Marzo 17th, 2011 alle 11:32
ha scritto tutto Ernesto Gasperini.
Amo l’Italia, le nostre sfaccettature sono ciò che ci distingue, fiero di farne parte.
Alessandro
Marzo 17th, 2011 alle 11:35
Il problema non è l’unità d’Italia. Il problema è come gli italiani hanno conciato questo Paese.
Diviso su tutto: spaccato in due in politica, spaccato in due economicamente, devastato culturalmente, saccheggiato quotidianamente.
A cosa serve l’unità d’Italia se poi in Parlamento c’è gente che la vuol dividere e che ha un peso determinante?
A cosa serve l’unità d’Italia se poi il nostro patrimonio culturale sta andando ai maiali?
Qui continuiamo a cercare di salvare la Fiat, e facciamo crollare la nostra storia, potremmo vivere di turismo e spettacoli e ci ostiniamo a fare delle pessime automobili…
In tutto il mondo dovrebbero parlare di noi per gli Uffizi e invece appena ci vedono dicono “italiani, bunga bunga”.
Viva l’Italia, su questo non ho dubbi. Un po’ meno gli italiani.
Siamo il Paese più bello del mondo, ma perché siamo così coglioni da ridurci in questo modo?
Marzo 17th, 2011 alle 11:39
Isoletta di Mahè, Seichelles, spiaggia bianchissima dell’ansa di Takamata.
Anno di grazia 1986 .
Seduti attorno ad un tavolaccio , senza neppure tovaglia, un creolo del luogo, opportunamente istruito da un gruppetto di italiani, noi, cucina
dei simil spaghetti che si riveleranno immangiabili.
Troiai collosi e informi degni solo di una foto ricordo .
A quel tavolo uno spaccato d’Italia.
Quattro coppie ; io e mia moglie, i più cialtroni,io, piccolo artigiano tessile pieno di cambiali, mia moglie in attesa di nomina alla pubblica istruzione, poi un alto funzionario della Banca Nazionale del Lavoro di Roma con signora,poi l’assessore ai lavori pubblici di Ostuni con signora e infine,un neolaureato medico di Forli, con signora, poi diventato gran chirurgo, ma sopratutto divenuto amico fraterno.
Mia moglie è la madrina delle sue figlie, non dico altro.
Ma vengo al saliente.
A quel tavolo tutta l’Italia.
l’Italia di chi produce con i calli alle mani , l’Italia delle banche e degli interessi politici, l’Italia degli studiosi,l’Italia dei disoccupati e delle casalinghe.
Nord, centro, sud.
Ceti di tutte le estrazioni, proletari in ascesa,ricca borghesia romana, gente che sgomita,colletti bianchi,tute da lavoro e grembiuli da cucina ,di tutto di più.
A quel tavolo un’accozzaglia brancaleonesca
di interessi,coscienza, vedute, programmi, valori.
Eppure, a ventimila chilometri da casa nostra, un unico nucleo, assiepato in mezzo a quella distesa di sabbia , massi, palme e un “miliardaio” di granchi rossi.
Attorno a un tavolo traballante e lurido, in compagnia di piatti sbreccati e uno diverso dall’altro si compiva ancora una volta il miracoloso rito della italianità.
Mi aspettavo che da un momento all’altro il vino si tramutasse in sangue di San Gennaro.
Gli spaghetti, il vino, il ragionar di calcio, di Ferrari,di Andreotti e di De Mita, e le ricette, il soffritto, l’alloro, no, io non ce lo metto, e l’ospedale, che non c’è verso vincere il concorso , e le banche , vu siete dei ladri !….no ma guarda non è come sembra , non sono interessi, son tutti bolli e trattenute alla fonte … e la Raffaella Carrà, e Mina e Battisti, o dove son finiti!
Non c’è dubbio , eravamo a casa.
Mancava solo la riunione di condominio, il numeretto al bancone degli affettati al supermercato e la macchina in doppia fila con le quattro frecce accese giusto il tempo per fare una bevutina al bar con gli amici alle sei e mezzo di sera.
Beeeep beeepp beeeepppp !…vai lo sapevo, uno deve uscire…. si arrivo,guardi, cinque minuti, pago e gliela sposto !
Ma guarda tu sto rompicoglioni!
Beeppppp! beeeep! ..ora arrivo, e che cazzo!
Ecco, quel tavolaccio, issato in mezzo a quel mare di sabbia cos’era?
Era il punto più saldo dell’isola, l’unico punto che mai sarebbe andato sott’acqua immerso dalle vicende della vita, o viceversa era il punto più scadente , buffonesco e cialtronesco di quell’isola popolata , non scordiamocelo anche da turisti di tante altre Nazioni ?
Ma vi lascio un dubbio.
Un giochino.
Alla fine del pranzo uno dei commensali pronunciò la seguente frase:
“ragazzi, al negrino gli si lascia qualcosa?”
Chi la pronuncio?
Vi saluto amici miei si car e pazienti.
Viva l’Italia,viva Garibaldi, viva gli Italiani.
Un bacio.
Una carezza al canino Benito, oramai mascotte indiscussa del blog .
Immonda Bestia
Marzo 17th, 2011 alle 11:39
ma come fate a farneticare anche su questo?
Molti di voi mi hanno profondamente deluso anche se magari non ve ne frega niente ve lo dico lo stesso.
Attendo Immonda per leggere sicuramente qualcosa di intelligente.
Alessandro
Marzo 17th, 2011 alle 11:53
Io sono italiano anche gli altri giorni e non basta appendere una bandiera oggi per poi sputarci sopra domani… Da Garibaldi a Gasparri… Ti difendero sempre patria mia
Marzo 17th, 2011 alle 11:59
Mi permetto una polemica: è grave che si celebrino i padri della Patria, gente come Vittorio Emanuele II, Cavour, Garibaldi, gente che la storia stessa (se non quella scritta dalle istituzioni) non ha saputo definire in modo univoco. Per me gli eroi sono altri, io mi sento italiano per altri motivi, di cui oggi nessuno parla e nessuno celebra. Chi ha vissuto cent’anni con le pezze al culo e ha tirato avanti nonostante la povertà, i regimi, la guerra. Chi quella guerra l’ha combattuta. Chi ha scavato nei terremoti di Messina, dell’Aquila, dell’Irpinia, gli angeli del fango di Firenze. Gli eroi sono coloro che hanno vissuto, raccontato e tramandato i drammi del nostro paese e li hanno vissuti sulla propria pelle.
Per questo sono nauseato da tutta questa retorica davvero inutile. Per questo oggi mi vergogno un po’ di essere italiano e celebrare un Re che ci ha unito per interesse, un ministro che ci ha unito per interesse ed un esercito di avventurieri che in Sicilia ha sterminato famiglie di contadini innocenti come i peggiori nazisti.
Io sono fiero di essere italiano, ma per altri motivi.
andrea
Marzo 17th, 2011 alle 12:00
David,
Metternich non disse “L’Italia è un’espressione geografica” ma disse “Italia non è che un’espressione geografica” riferendosi ai molti staterelli esistenti e non aveva torto francamente,
ciao,
G.
RISPOSTA
Vero, correggo, ma il senso è quello.
Grazie e cmq aveva torto, basta col disfattismo!
Ciao,
David
Marzo 17th, 2011 alle 12:05
Io no.-
Marzo 17th, 2011 alle 12:06
per me invece siamo come la ex jugoslavia…..zone (centro e nord) dove i cittadini si comportano da italiani e zone (campania, calabria e sicilia) dove regna incontrastato il degrado umano..nessuno paga le assicurazioni, ognuno fa quello che vuole con la macchina e con i motorini, lavorano e quasi nessuno fa gli scontrini o fatture, sporcano e poi pretendono che il governo gli pulisca il culo..non fanno nulla di socialmente utile..io metterei un muro stile gaza e poi che se la sbrighino da soli…io mi sono rotto di pagare le tasse anche per questi “italiani”…..che NON SONO UGUALI A TUTTI NOI….
Marzo 17th, 2011 alle 12:09
Mi sento Italiano da Trento alla Sicilia, passando per tutti i paralleli. Ma seguendo l’insegnamento di Giuseppe Mazzini, mi sento anche Europeo dalla Scozia all’Italia. Nelle ultime pieghe del cuore, quelle più profonde e segrete, mi sento Fiorentino e sono orgoglioso di essere tutte e tre le cose: Europeo, Italiano e Fiorentino.
Marzo 17th, 2011 alle 12:10
Volevo scrivere qualcosa poi leggo il post 1 di Nippo96 e non mi resta altro che sottoscriverlo!
è vero anche che siamo un paese pieno di contraddizioni, politicamente degradato, pieno di campanilismi, ma in fondo penso che sono proprio fortunato a essere nato italiano (il mio nickname non tragga in inganno)!
un piccolo link del grande Verdone, che mi sembra calzante con l’argomento
http://www.youtube.com/watch?v=UELty2ma4mo
Fiero di essere italiano, viva l’Italia!
Marzo 17th, 2011 alle 12:17
Anch’io sono molto gaberiano in questo senso. guardare a tutte le cose che non vanno, criticarle ed evidenziarle non ti rende anti-italiano. Anzi… io voglio bene a questo stato e sinceramente, per quanto invece mi converrebbe, non vorrei mai andare a cercare lavoro da qualche altra parte. Il mio contributo lo voglio dare qui.
Penso che la frase più caratteristica che possa esserci per l’Italia l’abbia detta Orson Wells: “Sai che diceva quel tale? In Italia, sotto i Borgia, per trent’anni hanno avuto assassini, guerre, terrore e massacri e hanno prodotto Michelangelo, Leonardo da Vinci e il Rinascimento. In Svizzera hanno avuto amore fraterno, cinquecento anni di pace e di democrazia e cosa hanno prodotto? Gli orologi a cucù”
Dovremmo ritrovare dai nostri disagi le perle che nei secoli abbiamo creato e che credo geneticamente in noi ci sia ancora.
“…per fortuna o purtroppo, per fortuna o purtroppo, per fortuna o purtroppo, per fortunaaaaa. Per fortuna lo sono!” ^^
Marzo 17th, 2011 alle 12:38
Mi spiace David ma la penso come andrea b.
che ha scritto un post illuminato.
Dire basta con il disfattismo non “basta” (scusa lo sproloqui) dirlo solo con le parole.
Ci vorrebbero i fatti.
Ci vorrebbe maggiore onestà senza falsi invalidi. Senza trucchetti per fregare le assicurazioni. Pagare tutti le tasse e non rivolgersi ai migliori commercialisti per fregare il prossimo. La maleducazione di gettare le carte per terra. Inquinare il mare come in campania in modo terrificante.
Inquinare i fiumi per evitare le spese per i depuratori.
Si potrebbe andare avanti per ore.
La spazzatura di napoli.
Il gas comprato in russia e in libia con tutti i suoi risvolti. E le bollette più care d’europa. Gli stipendi più bassi d’europa.
La sanità pubblica nel lazio per esempio con i suoi miliardi di debiti e i poveri pazienti ammassati nei pronti soccorsi come bestie in attesa di un posto libero che non arriverà mai. Ma nello stesso tempo un patrimonio immobiliare miliardario proprietà della stessa sanità che stà andando alla rovina perchè mai curato.
Gli affitti bassi ai soliti furbini del quartierino.
Unità d’italia? Non siamo concordi su niente. Ognuno si fa i cazzi suoi. E il passatempo preferito è quello di cercare di essere più furbo degli altri.
Io non mi sento italiano. Anzi me ne vergogno quando nel mio lavoro ho a che fare con colleghi stranieri! E se mi regalassero un passaporto danese, olandese, norvegese, finlandese scapperei di corsa da questo paese impazzito, sporco, e disonesto ad iniziare dalla classe politica e dirigente.
PS. una domenica in una mostra di abbigliamento molto famosa alla fortezza da basso piena di stranieri mi trovavo in una coda molto educata e composta per la cassa del bar.
Vuoi sapere quanti italiani cercavano di passare davanti alla coda formata in gran parte di tedeschi, giapponesi? Tutti! E non dico altro. Chi vuol capire capisca anche da queste piccole cose.
Marzo 17th, 2011 alle 12:41
Io non festeggio. Ma non perchè sia leghista, ma perchè purtroppo temo che ormai abbia poco senso. Il concetto di nazione è evidentemente solo geografico. Il rimescolamento è totale. Il che forse non è un male. Ma il problema è che ormai niente riguarda più una singola nazione e quindi festeggiare una bandiera senza nulla intorno secondo me non ha proprio nessun significato.
Tanto più in un momento come questo: dove i piccoli esseri che per tanto tempo hanno abitato questo pezzo di minerale in giro per l’universo hanno forse trovato alfine il modo di cancellare la loro neafasta presenza.
Marzo 17th, 2011 alle 13:09
Bravo David,
anche io mi sento profondamente italiano e orgoglioso di esserlo, tanto che alla mia non piu’ verde eta’ non riesco ad evitare l’ emozione quando suona l’ inno di Mameli: mi devo mettere sull’ attenti e cantarlo con la mano sul cuore. Forse sara’ perche’ sono stato educato cosi’ ed e’ proprio grazie a questo profondo senso di appartenenza che annovero amici sia a destra che a sinistra, non per cerchiobottismo o convenienza, ma perche’ sono persone con cui condivido proprio quello stesso sentimento di appartenenza, al di la’ delle differenze di opinione
e di vedute su molti temi.
Il rammarico mio (e penso di molti altri) e’ che questo sentimento non sembra cosi’ radicato nei nostri politici e nella
nostra classe dirigente. Certamente, se lo fosse questo paese
avrebbe avuto un’ altra storia.
Marzo 17th, 2011 alle 13:09
W Tito Speri
Marzo 17th, 2011 alle 13:10
per me l’assessore.il cattivo è senz’altro lui.ciao alessandro
Marzo 17th, 2011 alle 13:18
E’ una cosa che ci si deve sentire, ed io non la sento. Mi sento toscano, campanilisticamente fiorentino, ma toscano si, mi sento; italiano invece… non mi scalda il cuore, anzi.
Marzo 17th, 2011 alle 13:48
L’Italia è un paese con molte potenzialità che purtroppo è governato da incapaci.
Io comunque la bandiera l’ho esposta, e son curioso di vedere come ne usciranno i leghisti e il governo in generale, che certo non fanno una bella figura in questi giorni.
Marzo 17th, 2011 alle 13:50
No,Alessandro.
Non l’assessore.
La moglie dell’assessore.
Perchè gli assessori non son cattivi, semplicemente, molto (troppo)spesso son arraffoni.
Invece le mogli degli uomini in ascesa politica hanno una qualità superiore rispetto al loro consorte.
Sono perfide.
Ciao Alessandro, viva l’Italia anche a te.
Immonda Bestia
Marzo 17th, 2011 alle 14:18
e viva l’italia
http://www.video.mediaset.it/video/iene/puntata/215691/nobile-i-politici-e-lunita-ditalia.html
e checchè ne dicano i burocrati concertazionisti nullaconcludenti, l’è i’ più forte…
Marzo 17th, 2011 alle 14:21
Non discuterò qui l’idea di Patria in sé. Non mi piacciono queste divisioni.
Se voi però avete diritto di dividere il mondo in italiani e stranieri allora vi dirò che,nel vostro senso,io non ho Patria e reclamo il diritto di dividere il mondo in diseredati e oppressi da un lato,privilegiati e oppressori dall’altro. Gli uni son la mia Patria,gli altri i miei stranieri.
(don Lorenzo Milani)
Marzo 17th, 2011 alle 14:31
Antonello avrei scommesso sulla moglie dell’assessore o del funzionario della banca. A ‘Chi vuol essere milionario’ avrei usato il 50 e 50… Ciao,Andrea
Marzo 17th, 2011 alle 14:34
Fa piacere questa festa così antileghista e la festeggio con tutto l’animo insieme a voi.
Non ho letto nessun riferimento leghista nei commenti ma è chiaro che i bersagli sono loro.
Con la bella reclame di questa festa, se dio vuole, spariranno in tre elezioni.
Marzo 17th, 2011 alle 14:46
O si fa o si muore
Marzo 17th, 2011 alle 15:07
Per me oggi è una festa di tristezza: avere le possibilità di essere un paese delle meraviglie in tutti i sensi e siamo solo una repubblica delle “banane”, governati da politici corrotti ed incapaci. La ciliegina sulla torta è che ce lo meritiamo tutti!!!
Marzo 17th, 2011 alle 15:19
Io non mi sento italiano (e per fortuna neanche lo sono).
Un Fiorentino.
P.S. Oggi al mio balcone bandiera di Firenze a mezz’asta
Marzo 17th, 2011 alle 15:44
Anche io sono orgoglioso di essere italiano, ma anche oggi, in questa festa dell’Unita’ d’Italia, mi hanno obbligato a non andare a lavoro ( direte: certo, e’ festa nazionale), ma mi hanno obbligato anche a prendere un giorno di ferie!!!!!!!! Non aggiungo altro…..Orgoglioso di essere italiano, ma mi vergogno di essere governato da certi personaggi!!!!!!!
Marzo 17th, 2011 alle 15:53
Prova a fargli leggere questa:
Dal Carcere, 22 dicembre 1944
Carissimi genitori, parenti e amici tutti,
devo comunicarvi una brutta notizia. Io e Candido, tutt’e due, siamo stati condannati a morte. Fatevi coraggio, noi siamo innocenti. Ci hanno condannati solo perché siamo partigiani. Io sono sempre vicino a voi.
Dopo tante vitacce, in montagna, dover morir cosí. Ma, in Paradiso, sarò vicino a mio fratello, con la nonna, e pregherò per tutti voi. Vi sarò sempre vicino, vicino a te, caro papà, vicino a te, mammina.
Vado alla morte tranquillo assistito dal Cappellano delle Carceri che, a momenti, deve portarmi la Comunione. Andate poi da lui, vi dirà dove mi avranno seppellito. Pregate per me. Vi chiedo perdono, se vi ho dato dei dispiaceri.
Dietro il quadro della Madonna, nella mia stanza, troverete un po’ di denaro. Prendetelo e fate dire una Messa per me. la mia roba, datela ai poveri del paese. Salutatemi il Parroco ed il Teologo, e dite loro che preghino per me. Voi fatevi coraggio. Non mettetevi in pena per me. Sono in Cielo e pregherò per voi. Termino con mandarvi tanti baci e tanti auguri di buon Natale. Io lo passerò in Cielo. Arrivederci in Paradiso.
Vostro figlio Armando
Viva l’Italia! Viva gli Alpini!
Da “Lettere di condannati a morte della Resistenza”
Armando Amprino (Armando), di anni 20 – meccanico – nato a Coazze (Torino) il 24 maggio 1925
Marzo 17th, 2011 alle 16:04
L’Italia è l’Italia
nel bene e nel male
tutto sommato a me mi garba
Il tricolore è di tutti
Forza Italia non esiste più
… per me la moglie dell’altro(test Immonda)
Marzo 17th, 2011 alle 16:14
Oggi è festa e a questo clima m’adeguo.
Un solo inciso, visto che è stato portato in ballo…. Cavour non può essere inserito nella retorica patriottarda.
Era un protoleghista e in forte dissidio con l’idea dei Mille, salvo poi adeguarsi per contingenza “politica”….
Marzo 17th, 2011 alle 16:22
Scusa David ma la penso diversamente. Troppa retorica ingiustificata: a mio parere vedo una moltitudine che affannosamente cerca un’identità nelle celebrazioni, nelle fanfare e negli alzabandiera, ma dimentica le necessarie virtù civiche, vero fondamento di una società che si vuol dire civile e sopratutto nazione.
Non che la storia non conti, ed è giusto celebrarla (con la giusta misura, anche accettando chi dissente), ma allo stato attuale dobbiamo riconoscere di essere una nazione a metà in cui mancano i cittadini, per parafrasare D’Azeglio un grande del periodo risorgimentale.
Non siamo cittadini, siamo vassalli, legati ancora alla controriforma ed al peso incombente di un potere assoluto (la chiesa) che nel resto d’Europa fu contestato e messo in discussione dalle varie riforme. E da allora siamo rimasti quello che un tempo eravamo, sudditi di signorie e poteri vari che di tanto in tanto elargivano al popolo bue giochi, piccoli privilegi e nerbate all’occorrenza.
Preferirei meno retorica e più fatti concreti da quelli che oggi scenderanno in piazza a celebrare i 150 anni dello stato (vatican)italiano. Magari vanno bene anche le bandiere appese alla finestra per chi lo ritiene opportuno, però un maggior rispetto del territorio, dei nostri monumenti della cosa pubblica in generale, e perchè no ?! del nostro vicino, sarebbe un segnale di un vero senso di appartenenza ad un progetto ed un idea di stato. Se si gioisce in piazza per la vittoria della nazionale di calcio e si spacca un monumento (già accaduto, non inventato), il tifoso esultante va considerato un vero patriota o un deficente che non ha una minima idea del concetto di nazione e della sua appartenenza?
Se un dipendente pubblico, espone orgoglioso la bandiera tricolore e poi cede alle lusinghe di un’atto di corruzione o fa male il suo lavoro, quanto è sincero il suo patriottismo? Quanto siamo patrioti, quando si imbrattano i muri dei monumenti (uffizi compresi)? O quando si evadono le tasse?
Quando si viaggia e si va in Europa (quella vera), ci si sorprende sempre del senso civico e del patriottismo dei popoli che ci ospitano, ma non siamo capaci di assommare i due fattori. Da noi in realtà prima della cosa pubblica (e quindi dello stato, della nazione e del tricolore) diciamoci la verità, c’è la famiglia, c’è il particolare, come diceva il buon Guicciardini per citare un altro che di italiani se ne intendeva.
Mi risparmio le considerazioni, sulla criminalità organizzata, sulla classe politica inetta, corrotta e incapace che sopportiamo dal dopoguerra, su una capitale predona e privilegiata in cui non mi riconosco e soprattutto sulla mia identità fiorentina e toscana, che per me vengono prima di quella italiana.
Solo con questi presupposti, come possiamo dirci nazione, popolo?
Mi permetto anche di discordare circa l’interpretanzione trionfalistica della genesi dello stato italiano e sul contributo dato dal popolo Toscano. Fra i Toscani vi furono sicuramente numerosi volontari ed entusiasti sostenitori risorgimentali, ma furono anche molti coloro i quali si opposero ai moti, consapevoli del fatto che il Granducato era uno degli stati meglio amministrati (se non il migliore) della penisola.
Cito la reazione di opposizione del municipio fiorentino nel 48 alla proclamazione del nuovo governo repubblicano che sfociò nella temporanea restaurazione al potere dei Lorena.
Il Granduca era un illuminato e dette un contributo notevole alla crescita civile ed economica del nostro stato/regione. Rimase solo schiacciato dall’appartenenza alla casa reale austrica, all’epoca in una fase reazionaria e retrograda, che nel contesto generale giocò a suo sfavore agli occhi dei toscani, che sì lo cacciarono insoddisfatti delle concessioni democratiche considerate troppo moderate, ma che alla luce della succesiva e pessima amministrazione sabauda, ebbero modo di rimpiangerlo e non poco.
Poi da fiorentino concludo che non posso che maledire quello sciagurato intervento, che in occasione della nomina provvisoria di Firenze a capitale d’Italia, causò la distruzione e lo stravolgimento del suo centro storico, che cancellò quasi totalmente le mura michelagiolesche ed interi quartieri popolari nonchè monumenti e chiese secolari ivi locati. Invito chiunque a dare un occhio ai dipinti di Borbottoni per capire che razza di stupro Firenze subì in nome di un’assurda speculazione edilizia nata per l’unità d’Italia.
Ogni volta che ci ripenso ” il modo ancor m’offende”, per citare il Sommo Poeta (Fiorentino).
Marzo 17th, 2011 alle 16:30
Io fatico a sentirmi fiero di essere italiano per 2 motivi:
1) Prima di tutto se lo sono è per un mero caso del destino. Io non ho fatto nulla per meritarmi di essere italiano. Ci sono nato e stop.
2) Perchè negli ultimi 50 anni siamo stati tra i peggiori stati al mondo, abbassando il nostro livello culturale all’infinito e mettendo in mostra corruzione, mafia e orrori che in pochi altri paesi democratici sono venuti fuori.
Ricordiamoci poi che uno stato si giudica dalla sua classe dirigente (e pensate quindi come siamo messi…)
Contento di essere italiano quindi perchè qua io sto bene. Fiero no, quella è un’altra cosa.
Marzo 17th, 2011 alle 16:46
L’Italia è fatta dagli italiani. Siamo noi ad averlo reso così e chi non si riconosce in questo paese è solo un ipocrtita. Se l’ITALIA è venuta fuori così è colpa nostra non certo dei frnacesi, dei tedeschi o di altri. Se volete migliorarlo questo Paese siate voi migliori. Tutti noi DOBBIAMO ESSERE MIGLIORI.
Marzo 17th, 2011 alle 17:02
Vivo all’estero, anzi son nato all’estero di genitori lucchesi e sono piu che orgoglioso di essere italiano e sopratutto Toscano. Non è vero che all’estero si parla solo del Berlu anzi va nella pagina di cronaca con gli artisti per le sue bischerate e basta (qui fan peggio i nostri politici–tutto mondo è paese).
Piu che altro la gente qui invidia l’Italia per la sua bellezza , la sua storia, e la cucina.. Chi utilizza il nome Toscano nel loro commercio fa affari d’oro…
Dal mio ufficio vedo bandiere Italiane sventolare oggi nelle corte di alcune case e mi rallegra e allo stesso tempo mi rattrista di non poter festeggiar con voi li..
Viva l’italia e un abbracio a tutti
Marzo 17th, 2011 alle 17:16
Io auguro semplicemente a tutti una buona Festa.
In memoria di coloro che in più di 150 anni di storia hanno dato la vita per la nostra Nazione.
Il resto son chiacchiere che potremmo risparmiarci. Almeno oggi.
Marzo 17th, 2011 alle 18:11
Davide, capisco Valentina, 16 anni sono sufficienti per rendersi conto di un grandissimo equivoco dal quale e’ difficilissimo districarsi; io ci ho messo 20 anni (dai 21 ai 41) a capire a grandi linee di cosa si tratta ed adesso finalmente sto scoprendo una vita bellissima, inimmaginabile.
Da nessuna parte, soprattutto in Italia, si insegna la cosa piu’ importante della vita, cosa che tutte le tradizioni spirituali (non religiose) ci dicono da migliaia di anni: cioe’ che siamo esseri spirituali che hanno potere infinito, abbondanza infinita, gioia infinita e che come per gioco dobbiamo avere un’esperienza “fisica”, apparentemente limitata, alla merce’ di eventi, situazioni, e persone al di fuori del nostro controllo. E qui inizia la fabbricazione di un mondo falso, costruito con l’ego che porta fino ai disastri e alle tragedie che sono sotto gli occhi di tutti. Alla base di questo mondo vi e’ una paura immensa, una paura che nasce da un inganno colossale.
Quando cominci a girare il mondo, ti rendi conto in tutto e per tutto che esiste un mondo invisibile oltre a quello visibile: e’ il mondo invisibile che detiene tutto il potere e determina la nostra vita fin nei minimi dettagli. Questo mondo invisibile e’ molto piu’ reale di quello “visibile” che non e’ reale per niente, e’ solo un’illusione; tecnicamente un’illusione olografica. Il film Matrix con Keanu Reeves e’ un modello eccellente
per rendersi conto di questo fatto: ma va visto con occhi diversi, non e’ fantascienza. Una volta che si inizia a comprendere la mappatura di questo mondo invisibile e’ possibile riscrivere la nostra vita nel modo in cui la vogliamo, senza limiti o restrizioni di alcun genere. Ed il “mondo esterno” non avra’ piu’ potere su di noi perche’ invece che “reale” lo avremo cominciato a trattare per quello che e’, “un’incredibile illusione”. Reclamare il proprio potere e’ un viaggio lungo e faticoso ma ne vale veramente la pena, non avrei immaginato nulla di questo genere fino a poco tempo fa.
Marzo 17th, 2011 alle 18:14
Ciao David,capisco che tu sei e rimani delle tue idee,vorrei commentare con te questo tuo essere orgoglioso di essere Italiano.
Purtoppo ho dovuto abbandonare la nostra amata penisola da oltre venti anni,i motivi sono molti e troppo lunghi da spiegarti,se vuoi avere oppurtunità di lavoro,devi emigrare.Hai la possibilità di vedere veramente il mondo che ti circonda e credimi,è bello quando torni a casa e dici,menomale che sei nato in Italia.
Marzo 17th, 2011 alle 19:39
Italia e basta!!! come sopravviverei senza la serie A italiana non so (ovviamente esagero).
Marzo 17th, 2011 alle 19:56
Per evidenziare le differenze fra un cittadino europeo medio ed un Italiano medio quale io sono,vi scrivo il pranzo standard di una giornata festiva come tante,quella di oggi per esempio:
antipasto carpaccio di spigola,olio,pepe,sale e limone.
Tortellini (Rana)al brodo ricoperti da reggiano 36 mesi con rinforzo di palline di carne macinata,mortadella,uova,
Lesso condito con salsa verde fatta in casa,bianco dell’ovo sodo,prezzemolo,pezzettino aglio (poco)olio d’oliva,goccina di aceto.Nel lesso generoso pezzo di zampa.Contorno di finocchi lessi e puntarelle bollite e ripassate in olio con filetti di acciuga sciolti.Ripulitura della coppetta della salsa verde con pane di Montegemoli(dura anche 4 giorni).Prosecco con l’antipasto e rosso di Gaiole per il resto.Niente bignoline perchè mi sono alzato tardi e per finire limoncello fatto da me con buccia di limoni colti dal mio giardino,piante tirate su solo ad acqua piovana e dell’acquedotto.
Forse non ci rendiamo conto che essere Italiani è anche vivere normalmente questi eventi,che sono sicuramente
straordinari per altri cittadini Europei.
VIVA L’ITALIA!!!!!!!!!!!!!
PS Domani sera,anche se è venerdì, ancora brodo avanzato e lesso accompagnato dalla maionese che devo ancora fare.
Marzo 17th, 2011 alle 21:57
@ filippo 19
Nel ’98 ho abitato un anno in Australia (Melbourne), x motivi di…cuore. Li si che mi sentivo orgogliosamente italiano e fiorentino, pensa te che ogni giorno giocavo a calcio con amici trovati li al Faulknes (o come si scriveva) park sempre orgogliosamente con la maglia 9 di Batistuta addosso, mi arrangiavo, davo lezioni di lingua italiana, di cucina italiana (compravo la Dececco a Caltron) ed notavo una incredibile voglia negli Aussie di tutto cio’ che era italiano: erano affascinati.
Oggi mi sono ricordato del 150esimo xperche’ ho visto un monte di bandiere appese, ma il mio cuore non ha avuto mezzo sussulto differente da ieri.
Zachini
Marzo 17th, 2011 alle 22:04
Fratelli Cairoli, se vengo a sapere chi sei mi piazzo sotto casa tua finché per compassione non m’inviti a cena! M’hai fatto venire una fame!!!
Marzo 17th, 2011 alle 22:12
Io mi sento italiano e vorrei che la pensassero come se. Purtroppo anche in questa situazione i riformisti illuninati come te David seguono il carrozzone. Questa festa è stata pompata molto soprattutto dalla sinistra perchè al governo c’è la lega. Sennò come ben ricorderai ai comunisti non gliene fregava niente della patria anzi erano quelli a destra i patriottici. Ora siccome va di moda essere italiani, la sinistra subito si è buttata in questa crociata per recuperare consenso cosa che non può fare il centrodestra proprio perchè c’è la lega. Per fare un altro esempio vedrai la maggioranza come tornerà indietro sul nucleare sennò perderanno milioni di voti. Purtroppo come hai scritto pure te il paese è spaccato in due e anche questa festa è stata molto enfatizzata nelle città e province rosse proprio per fare da contraltare alla lega. Ai politici non gliene può fregar di meno dell’unità degli italiani, sarebbe bello che le feste fossero spontanee ma non è cosi.
RISPOSTA
Scusa per il taglio finale, ma è una questione di privacy…
Marzo 17th, 2011 alle 22:28
Io invece tra la tua espressione e quella dell’immenso giorgio gaber, con tutta la stima per te david, cito quella di gaber:
Io non mi sento italiano, ma per fortuna o purtroppo lo sono….
stupenda, come tutto il gaber pensiero.
Marzo 17th, 2011 alle 22:59
Scusami David ma non ce l’ho fatta a festeggiare l’Italia… perchè? per via delle tragedie che si stanno consumando, l’ultima il Giappone, una tragedia troppo grande che mi ha toccato profondamente, tutti questi morti, questo nuovo incubo del nucleare, ho già passato questa situazione negli anni 80, è terribile… non vedo un futuro bello per i miei figli, per il momento vedo solo un’Italia governata da vecchi che assicurano attraverso le loro tv che il nucleare è il nostro futuro… perchè ora ci sono quelle di terza generazione, accipicchia che fortuna!! come faccio a festeggiare David? me lo dici? non ce la faccio proprio…
Marzo 17th, 2011 alle 23:16
Non ricordo se per quella del 100° (avevo 11 anni) fu istituito uno specifico giorno dedicato ai festeggiamenti (e ci furono altrettante polemiche). Non posso negarlo, quando sento l’inno un certo fervore lo sento e sono orgoglioso di essere italiano, con tutti i nostri pregi e i nostri difetti. Sarà perchè a 16 anni, valigetta in mano, sono andato a lavorare in Svizzera. Commis di sala in un albergo di lusso. Tirocinio della scuola alberghiera, anno 1966. Alla frontiera fui fatto scendere dal treno e messo in fila con decine di altri connazionali per passare una visita con tanto di radiografia ai polmoni. Alcuni venivano “scartati”, anche in malo modo, e li vedevi disperarsi. Poveri padri di famiglia, quasi tutti del Sud, che inseguivano il sogno di poter raggranellare qualche soldo da mandare a casa. Ma gli Svizzeri non volevano che qualche “straccione” italiano li potesse infettare. Quando fai quelle file, quando assisti a quelle scene,anche a 16 anni ti si intasa la vena e senti improvvisamente il senso di appartenenza e il Nord e il Sud non hanno più senso. E ti resta dentro. Durante il mio soggiorno troppe volte mi è capitato di assistere a scene di “razzismo” nei confronti di nostri connazionali e so quanto sia duro stare dalla parte del discriminato. Per questo oggi ho sempre molta comprensione nei confronti di chi arriva in Italia e viene trattato se non con disprezzo, con sufficienza. So cosa si prova a stare dall’altra parte, anche se, per onestà, io personalmente non ho mai avuto problemi.
Per 40 anni ho lavorato nel settore del turismo e molte volte, specie agli inizi, ho dovuto sopportare la presupponenza e l’arroganza di chi, forte del Dollaro o del Marco, veniva a fare il Signore in Italia e per un dollaro di mancia ci facevamo in quattro per “servirlo” come si doveva. Talvolta ti sentivi umiliato, ferito. Eppure, stranamente, più lo eri e più forte era l’orgoglio di essere italiano. Di non essere come loro.
Poi,negli anni, le cose sono cambiate. Grazie a quei dollari e a quei marchi di mancia, grazie a quelli che facevano la fila alle frontiere, siamo economicamente cresciuti, siamo entrati nel “club” dei potenti e dei ricchi (?), siamo diventati “loro” e abbiamo un perso quel senso di appartenenza, di comunità, che si sviluppa quando sei nel “quartiere dei poveri”, dove l’unione fa la forza, e perdi quando traslochi in quello residenziale dove ognuno coltiva e cura il suo giardinetto. Forse stiamo meglio. Non so se siamo migliori.
MARIO T.
Marzo 18th, 2011 alle 01:33
Diego Della Valle donerà 100 milioni di yen per la ricostruzione delle aree giapponesi colpite dal recente disastro.
Chiedo al cortese amministratore del blog un
breve momento di dibattito su tale argomento.
Immonda bestia
Marzo 18th, 2011 alle 02:28
Auguri Italia!
Marzo 18th, 2011 alle 10:23
Rispondo a E.G. (3)
Non ritengo la musica del genovese Novaro brutta o anacronistica. E capisco quanto sia difficile e probabilmente ingiusto cambiare una forte tradizione come l’inno nazionale dopo tanti anni. La tradizione è il menù principale per la formazione dell’identità.
Detto questo, il mio rilievo andava su un altro aspetto. L’inno è anche il nostro biglietto da visita all’estero. Viene ascoltato in varie manifestazioni, che siano politiche,culturali sportive.
Una marcetta. Sentita e familiare quanto vuoi, ma è una marcetta. E quando la paragono all’inno americano, tedesco o russo, per dirne qualcuno, ho qualche titubanza.
In un post precedente facevi appello a tutti coloro che si sono sacrificati per questi colori. L’Italia non è solo mandolino e taralluci. Non e solo sole e buona cucina. Una musica più attinente all’orgoglio e alla solennità del nostro popolo, anche se svincolata dai connotati romantici che tu citi, a mio modesto parere, avrebbe avuto maggiore presa interna ed esterna.
I leghisti, che detesto, hanno scelto il Va Pensiero del Nabucco, opera di Verdi ardente italiano e patriota. Una delle arie più famose dell’opera. Personalmente sono un fan dell’adagio di Albinoni e mi sarebbe piaciuto, a livello personale, qualcosa di simile. Ben contento comunque di quello che c’è e con la sincera speranza di non aver urtato la sensibilità altrui.
Per concludere concordo pienamente con Jack Kramer. Trovo molto superficiale dare colpa all’altro in genere, per nascondere o minimizzare ciò che non piace di noi. Il livello della politica, della cultura, dell’educazione e in genere della qualità della vita, sono lo specchio di tutti noi. Dei nostri comportamenti, dei nostri pregi e dei nostri difetti. E puntare il dito quasi noi ne fossimo estranei non basta.
Marco
Marzo 18th, 2011 alle 11:00
“l’Italia unita, libera e democratica è un fatto acquisito e non importa quante centinaia di migliaia di morti ci sono voluti per arrivare a godere ogni giorno di questo regalo”.
Uno dei più grandi uomini che ho conosciuto è stato il mio professore di filosofia al liceo. Ha sempre insegnato che se non ci fosse stato il risorgimento, la toscana potrebbe essere ora uno stato europeo tipo Belgio, probabilmente con un’identità nazionale forte e fiera come quella che abbiamo adesso dell’Italia. Gli italiani sono stati ‘fatti’ dopo che è stata fatta l’Italia. Forse i ragazzi al liceo hanno ancora chi insegna loro queste verità (io non sono mai riuscito a dargli torto).
Saluti
Marzo 18th, 2011 alle 11:15
@Massimo Rione Gavinana
pro : infatti molte delle vie dedicate ai Savoia sono state cancellate, ho destinate a zone poco ‘prestigiose’ (vedi via Vittorio Emanuele).
contro: ma di tutti i poteri forti che segnano il malgoverno del paese negli ultimi 20 anni pensi proprio al Vaticano?
Marzo 18th, 2011 alle 12:37
@Mfranz, 68:
Capisco bene che il coro del Nabucco sia più bello dell’inno di Mameli, e capisco meglio che la Lega se ne sia indebitamente appropriata…; ciò che non accetto è pescare nell’Opera o nella musica classica per farsi un inno nazionale, come se la Germania si prendesse la corale della 9^ di Beethoven con l’inno alla gioia di Schiller, o l’Austria l’andante cantabile della sinfonia in do maggiore n°41 “Jupiter” K551 di Amadé Mozart..!
Credimi, l’inno di Novaro e Mameli va benissimo.
I miei omaggi, Ernesto.
Marzo 18th, 2011 alle 20:19
Il giorno dopo si può fare un bilancio di questa festa nazionale e, nel nostro caso, anche dei commenti su questo blog.
Forse ho un piccolo merito in questo, infatti mi sembra di essere stato io ad introdurre l’argomento “bandiera alla finestra”, in un post di due giorni fa.
Devo dire che, a parte qualche rara caduta di stile, gli interventi sono stati di notevole livello, ho visto tanti nomi che abitualmente scrivono di calcio esprimersi con concetti non banali, a favore o contro non importa, articolati e con citazioni.
Addirittura alcuni storici di professione e non di piacere, come il sottoscritto.
Mi piace sempre più questo blog, soprattutto calcistico ovviamente, ma aperto al mondo, alla società, alle idee.
Grazie a tutti, grazie Guetta.
Alla prossima polemica.
Marzo 19th, 2011 alle 12:33
Le sette opere di misericordia corporale sono:
1. Dar da mangiare agli affamati.
2. Dar da bere agli assetati.
3. Vestire gli ignudi.
4. Alloggiare i pellegrini.
5. Visitare gli infermi.
6. Visitare i carcerati.
7. Seppellire i morti.
Caro Pico essere dei golosi è un peccato,infatti Dante ti avrebbe messo nel terzo cerchio assieme a Ciacco…..
Si scherza ovviamente….
Novembre 7th, 2013 alle 16:42
Rileggendo oggi qusto post (non ricordo se lo avevo commentato, non ho voglia di verificarlo) mi sento di dire che a 152 anni dall’unità dItalia, visto i risultati, l’unità sia fallimentare (al 2013). Forse, tra il 1922 e ’43 c’è stato il pucco piú alto di unità (e c’era la dittatura). Mi sento Italiano? Preferisco sentirmi Europeo perchè l’Italia e l’Italiano medio mi mettono a disagio, negli ultimi 20anni.
Dicembre 8th, 2015 alle 18:53
Viva Firenze e viva la Toscana,altro che italia. Leggetevi il libro “il plebiscito in Toscana nel 1860” di Nidia Danelon Vasoli. E capirete le falsità dell’unità d’italia. Plebisciti truccati, violenze di ogni tipo sui cittadini Toscani, il tutto orchestrato dal “grande” Bettino Ricasoli. Come disse il Granduca Leopoldo II nel 1858 (rivolgendosi a Ricasoli, al tempo ministro del Granducato): “Lei, barone, ha due facce e quattro occhi…”
Chi vuol intendere intenda…