Siamo diventati questi qua
Chi ha scritto quello che state per leggere è un giovane signore e scrittore molto in gamba che conosco personalmente per via del suo tifo appassionato per la Fiorentina.
Ma stavolta la passione calcistica non conta niente, seguite invece con attenzione quello che racconta oggi su Repubblica, fatevi un esame di coscienza e proviamo a vedere se col nuovo decennio che parte dopodomani riusciamo ad essere un po’ meno penosi di quello che siamo.
Quel ragazzo senza braccia
sul treno dell’indifferenza
di SHULIM VOGELMANN
CARO direttore, è domenica 27 dicembre. Eurostar Bari-Roma. Intorno a me famiglie soddisfatte e stanche dopo i festeggiamenti natalizi, studenti di ritorno alle proprie università, lavoratori un po’ tristi di dover abbandonare le proprie città per riprendere il lavoro al nord. Insieme a loro un ragazzo senza braccia.
Sì, senza braccia, con due moncherini fatti di tre dita che spuntano dalle spalle. È salito sul treno con le sue forze. Posa la borsa a tracolla per terra con enorme sforzo del collo e la spinge con i piedi sotto al sedile. Crolla sulla poltrona. Dietro agli spessi occhiali da miope tutta la sua sofferenza fisica e psichica per un gesto così semplice per gli altri: salire sul treno. Profondi respiri per calmare i battiti del cuore. Avrà massimo trent’anni.
Si parte. Poco prima della stazione di (…) passa il controllore. Una ragazza di venticinque anni truccata con molta cura e una divisa inappuntabile. Raggiunto il ragazzo senza braccia gli chiede il biglietto. Questi, articolando le parole con grande difficoltà, riesce a mormorare una frase sconnessa: “No biglietto, no fatto in tempo, handicap, handicap”. Con la bocca (il collo si piega innaturalmente, le vene si gonfiano, il volto gli diventa paonazzo) tira fuori dal taschino un mazzetto di soldi. Sono la cifra esatta per fare il biglietto. Il controllore li conta e con tono burocratico dice al ragazzo che non bastano perché fare il biglietto in treno costa, in questo caso, cinquanta euro di più. Il ragazzo farfugliando le dice di non avere altri soldi, di non poter pagare nessun sovrapprezzo, e con la voce incrinata dal pianto per l’umiliazione ripete “Handicap, handicap”.
I passeggeri del vagone, me compreso, seguono la scena trattenendo il respiro, molti con lo sguardo piantato a terra, senza nemmeno il coraggio di guardare. A questo punto, la ragazza diventa più dura e si rivolge al ragazzo con un tono sprezzante, come se si trattasse di un criminale; negli occhi ha uno sguardo accusatorio che sbatte in faccia a quel povero disgraziato. Per difendersi il giovane cerca di scrivere qualcosa per comunicare ciò che non riesce a dire; con la bocca prende la penna dal taschino e cerca di scrivere sul tavolino qualcosa. La ragazza gli prende la penna e lo rimprovera severamente dicendogli che non si scrive sui tavolini del treno. Nel vagone è calato un silenzio gelato. Vorrei intervenire, eppure sono bloccato.
La ragazza decide di risolvere la questione in altro modo e in ossequio alla procedura appresa al corso per controllori provetti si dirige a passi decisi in cerca del capotreno. Con la sua uscita di scena i viaggiatori riprendono a respirare, e tutti speriamo che la storia finisca lì: una riprovevole parentesi, una vergogna senza coda, che il controllore lasci perdere e si dedichi a controllare i biglietti al resto del treno. Invece no.
Tornano in due. Questa volta però, prima che raggiungano il giovane disabile, dal mio posto blocco controllore e capotreno e sottovoce faccio presente che data la situazione particolare forse è il caso di affrontare la cosa con un po’ più di compassione.
Al che la ragazza, apparentemente punta nel vivo, con aria acida mi spiega che sta compiendo il suo dovere, che ci sono delle regole da far rispettare, che la responsabilità è sua e io non c’entro niente. Il capotreno interviene e mi chiede qual è il mio problema. Gli riepilogo la situazione. Ascoltata la mia “deposizione”, il capotreno, anche lui sulla trentina, stabilisce che se il giovane non aveva fatto in tempo a fare il biglietto la colpa era sua e che comunque in stazione ci sono le macchinette self service. Sì, avete capito bene: a suo parere la soluzione giusta sarebbe stata la macchinetta self service. “Ma non ha braccia! Come faceva a usare la macchinetta self service?” chiedo al capotreno che con la sua logica burocratica mi risponde: “C’è l’assistenza”. “Certo, sempre pieno di assistenti delle Ferrovie dello Stato accanto alle macchinette self service” ribatto io, e aggiungo che le regole sono valide solo quando fa comodo perché durante l’andata l’Eurostar con prenotazione obbligatoria era pieno zeppo di gente in piedi senza biglietto e il controllore non è nemmeno passato a controllare il biglietti. “E lo sa perché?” ho concluso. “Perché quelle persone le braccia ce l’avevano…”.
Nel frattempo tutti i passeggeri che seguono l’evolversi della vicenda restano muti. Il capotreno procede oltre e raggiunto il ragazzo ripercorre tutta la procedura, con pari indifferenza, pari imperturbabilità. Con una differenza, probabilmente frutto del suo ruolo di capotreno: la sua decisione sarà esecutiva. Il ragazzo deve scendere dal treno, farsi un biglietto per il successivo treno diretto a Roma e salire su quello. Ma il giovane, saputa questa cosa, con lo sguardo disorientato, sudato per la paura, inizia a scuotere la testa e tutto il corpo nel tentativo disperato di spiegarsi; spiegazione espressa con la solita esplicita, evidente parola: handicap.
La risposta del capotreno è pronta: “Voi (voi chi?) pensate che siamo razzisti, ma noi qui non discriminiamo nessuno, noi facciamo soltanto il nostro lavoro, anzi, siamo il contrario del razzismo!”. E detto questo, su consiglio della ragazza controllore, si procede alla fase B: la polizia ferroviaria. Siamo arrivati alla stazione di (…). Sul treno salgono due agenti. Due signori tranquilli di mezza età. Nessuna aggressività nell’espressione del viso o nell’incedere. Devono essere abituati a casi di passeggeri senza biglietto che non vogliono pagare. Si dirigono verso il giovane disabile e come lo vedono uno di loro alza le mani al cielo e ad alta voce esclama: “Ah, questi, con questi non ci puoi fare nulla altrimenti succede un casino! Questi hanno sempre ragione, questi non li puoi toccare”. Dopodiché si consultano con il capotreno e la ragazza controllore e viene deciso che il ragazzo scenderà dal treno, un terzo controllore prenderà i soldi del disabile e gli farà il biglietto per il treno successivo, però senza posto assicurato: si dovrà sedere nel vagone ristorante.
Il giovane disabile, totalmente in balia degli eventi, ormai non tenta più di parlare, ma probabilmente capisce che gli sarà consentito proseguire il viaggio nel vagone ristorante e allora sollevato, con l’impeto di chi è scampato a un pericolo, di chi vede svanire la minaccia, si piega in avanti e bacia la mano del capotreno.
Epilogo della storia. Fatto scendere il disabile dal treno, prima che la polizia abbandoni il vagone, la ragazza controllore chiede ai poliziotti di annotarsi le mie generalità. Meravigliato, le chiedo per quale motivo. “Perché mi hai offesa”. “Ti ho forse detto parolacce? Ti ho impedito di fare il tuo lavoro?” le domando sempre più incredulo. Risposta: “Mi hai detto che sono maleducata”. Mi alzo e prendo la patente. Mentre un poliziotto si annota i miei dati su un foglio chiedo alla ragazza di dirmi il suo nome per sapere con chi ho avuto il piacere di interloquire. Lei, dopo un attimo di disorientamento, con tono soddisfatto, mi risponde che non è tenuta a dare i propri dati e mi dice che se voglio posso annotarmi il numero del treno.
Allora chiedo un riferimento ai poliziotti e anche loro si rifiutano e mi consigliano di segnarmi semplicemente: Polizia ferroviaria di (…). Avrei naturalmente voluto dire molte cose, ma la signora seduta accanto a me mi sussurra di non dire niente, e io decido di seguire il consiglio rimettendomi a sedere. Poliziotti e controllori abbandonano il vagone e il treno riparte. Le parole della mia vicina di posto sono state le uniche parole di solidarietà che ho sentito in tutta questa brutta storia. Per il resto, sono rimasti tutti fermi, in silenzio, a osservare.
Dicembre 30th, 2009 alle 09:09
David, l’ho letto stamattina presto su republlica, ogni comento sarebbe superfluo, mi dico, e invece mi accorgo che e’ proprio li’ lo sbaglio. E’ l’indifferenza, la propensione a guardare dall’altra parte che umilia doppiamente i protagonisti (loro malgrado) di queste tristi storie.
Cio’ nonostante, non so’ che dire, forse perche’ il mio senso civico e morale non riesce a catalogare questi episodi per il semplice fatto che non li puo’ concepire come reali….
so’ solo che ho cominciato la mia giornata con un forte senso di nausea
Dicembre 30th, 2009 alle 09:10
su republlica, ogni comento = su repubblica ogni commento
anche le doppie erano giu’ di corda stamani
Dicembre 30th, 2009 alle 09:13
Che schifo che facciamo…….è vergognoso che esista certa gente è vergognoso che i TG vari parlino di dove vanno i “uisp” in vacanza, del menù del cenone e str… varie……e non di queste cose che ci fanno vedere come siamo finiti in basso siamo l’ultimo gradino dell’evoluzione ormaimolto meglio il regno animale c’è più rispetto!!
Scusa David lo sfogo, ma ci sono passato anche io da una situazione simile dove però la protagonista era una signora anziana e pure io mi sono bettaco una denuncia dal controllore!!
non c’è mai fine allo schifo che riesce a raggiungre l’ HOMO SAPIENCE!!
Auguri e buon anno a te e tutta la redazione!!
Forza Viola!
Dicembre 30th, 2009 alle 09:14
Non ci sono parole, non ci sono commenti, solo una grande tristezza.
Anzi, una cosa da dire c’è: il tuo amico, testimone di questa storia, deve denunciare assolutamente alla magistratura, alla direzione delle ferrovie, alla stampa ed al questore dal quale dipende il compartimento di polizia ferroviaria cui appartengono gli agenti intervenuti questi fatti, anche per sua tutela.
Per quanto riguarda la bigliettaia, se potesse provare solo per un giorno a non usare le braccia…………………
Dicembre 30th, 2009 alle 09:17
Caro David, provo un certo imbarazzo a commentare questa storia. Possibile che ancora oggi ci siano persone così insensibili e arroganti che se la prendono sempre con i più deboli. Provo pena, ma non tanto per il ragazzo, quanto per i controllori e agenti; che vita triste, repressa e insoddisfatta che devono avere per accanirsi così contro una persona apparentemente più fragile di loro, ma invece molto ma molto più forte.
Purtroppo questa è solo una delle tante storie di questo tipo (e non sarà l’ultima). Stiamo andando indietro come civiltà, sempre di più. Saluti. Luca.
Dicembre 30th, 2009 alle 09:31
e’ proprio vero che bisogna imparare dagli animali… anche questo articolo è su repubblica stamani, e l’ho letto subito dopo quello del treno…..mi convinco sempre piu’ che le vere bestie sono gli umani…
“Era una fredda sera dell’inverno 1941 quando Carlo Soriani sentì un guaito…”. L’operaio sta tornando da San Lorenzo alla sua casa nella frazione di Luco. Nel greto di un torrente trova un cucciolo ferito. Lo porta a casa, diventa “suo”. Non è bravo a caccia, il cagnolino. Fido non sa nemmeno fare la guardia. Ma ogni mattina alle 5,30 sveglia il padrone, e assieme vanno alla corriera. Alla sera, alle 19, il cane è lì in piazza. A volte il padrone scherza, non scende dalla corriera. Il cane sale e lo va a cercare, nascosto dietro un sedile. Questo per due anni, fino alla sera del 30 dicembre, quando le bombe distruggono la fabbrica dove lavora il padrone. “Fido, fedele al suo appuntamento, era lì ad aspettare anche quella sera. Gli operai scesero in silenzio, con facce pallide… Fido esaminò uno ad uno tutti i viaggiatori poi saltò sulla corriera e invano cercò fra i sedili Carlo Soriani. Tornò a casa da solo e la famiglia Soriani capì che Carlo non sarebbe più tornato”.
In pochi giorni, nella piazzetta di Luco, tutti notano questo cane che aspetta. “Da allora, puntualmente, ripeté ogni pomeriggio per quasi quattordici anni questo suo viaggio da casa alla piazza. Il giorno lo passa sul cocuzzolo davanti a casa, con il naso in su, rivolto verso Borgo San Lorenzo. Anche negli ultimi anni di vita, quando le zampe non lo sorreggevano più, con gli occhi annebbiati, le orecchie ciondoloni, era sempre lì ad aspettare”.
Il sindaco di Borgo ordina che Fido sia esentato dalla tassa sui cani e che possa circolare liberamente senza museruola. Il 9 novembre 1957 il cane viene premiato con una medaglia d’oro, durante una cerimonia in Comune. L’annuncio della sua morte – avvenuta l’8 giugno 1958 – viene dato da “La Nazione” a quattro colonne. “Fido è morto. Sarà sepolto all’esterno del piccolo cimitero di Luco di Mugello dove riposano le spoglie del suo padrone”. “Fido è stato trovato morto sul ciglio di un podere ieri alle sedici, poco lontano dalla sua casa di Luco di Mugello. La scoperta l’hanno fatta due ragazzini che tornavano da scuola. Lo hanno riconosciuto subito e sono corsi a dare la notizia alla signora Soriani, che è scoppiata in lacrime. In breve, gli abitanti del borgo erano radunati quasi al completo intorno al povero corpicino inerte, semi nascosto dall’erba alta”. Pochi mesi dopo è stato inaugurato il monumento, opera dello scultore Salvatore Cipolla.
Dicembre 30th, 2009 alle 09:34
Queste sono le cose che mi mandano maggiormente in bestia al pari del maltrattamento sulle donne….Non voglio commentare per non essere censurato. Certo è che questa storia non dovrebbe finire qui….David ne approfitto per farti gli auguri a te agli utenti del blog per un nuovo anno di salute, mi accontenterei di quella, poi il resto verrà da sè. A risentirci nel 2010…
Dicembre 30th, 2009 alle 09:34
……..BUONE FESTE A TUTTI!!….
Dicembre 30th, 2009 alle 09:36
Non ho parole!Credo che colui che ha scritto il pezzo ed ha tutti gli estemi debba fare un esposto alla magistratura ed alla direzione generale delle Ferrovie chiedendo provvedimenti. Non ci sono se e ma, in questa storia hanno sbagliato tutti e tutti devono pagare e CHIEDERE PUBBLICAMENTE SCUSA!
Dicembre 30th, 2009 alle 09:37
Ma nessuno che abbia tirato fuori 50 fottutissimi euro e li abbia sbattuti in faccia a questi due bastardini, ipocriti, “ligi al dovere”?…
Il loro dovere era AIUTARE CON OGNI MEZZO QUELLA PERSONA, NON INTIMIDIRLA ED OFFENDERLA NEL PIU’ PROFONDO DELLA SUA DIGNITA’!!!
E complimenti anche ai due poliziotti che probabilmente avranno interrotto la loro meritata tazzina di caffè, per “adempiere fino in fondo al loro dovere”…
Comunque in generale son tutti buoni a dire “bisogna cambiare questo e quello”, ma al momento del bisogno, gran parte degli esseri umani sono dei CODARDI e più avanti andiamo e più schifo e indifferenza troviamo…
Probabilmente, col carattere che ho io, mi avrebbero portato via i due poliziotti, sennò ero ancora a offendere quella vigliacca e quel vigliacco, indegni di stare al mondo!!!
Assolutamente schifato per quanto appena letto e solidale tutta la vita con il poveraccio, “agnello sacrificale” di questa solita, orrenda, inenarrabile storia, di un’Italia moralmente (ed altro) sempre più alla deriva…
Mi scuso per aver scritto “di pancia” questo mio post, ma quando leggo queste cose mi si tappano tutte le grandi vene, che portano il sangue ossigenato al mio cervello…
Marco
P.S. Perché David non dici al tuo amico SHULIM VOGELMANN, di segnalare il fatto a “Striscia la notizia”, facendo almeno in modo che il tutto non si perda nel silenzio, come se non fosse mai realmente accaduto e in modo che quei due “signorini” vengano “sputtanati” a dovere davanti all’Italia intera?
Dicembre 30th, 2009 alle 09:47
Caro David, sono talmente incazzato e sconvolto che non mi vengono neanche le parole per commentare !!
Aggiungo solo una riflessione di Pier Paolo Pasolini : “In Italia i poveri, i deboli e i diversi sono al più tollerati, ma mai veramente amati ” !!!!
Dicembre 30th, 2009 alle 09:47
questa è l’Italia. Ho avuto la fortuna di vivere in altri paesi europei, paesi con altri problemi ma con un senso civile superiore al nostro. Questo è un paese dove ognuno pensa al suo e dove gli apparati burocratici non sono al servizio del cittadino ma costituiscono una pericolosa casta oligarchica che alimenta se stessa. C’è tanto da lavorare a partire dalle coscienze individuali ma sono scettico: guardando indietro alla storia di questo paese non scorgo barlumi di speranza.
Dicembre 30th, 2009 alle 09:50
Storia vergognosa! E nonostante tutto il racconto laascia comunque la sensazione che si, va bene la compassione, ma il denaro è comunque più importante. Non è venuto in mente a nessuno, neanche allo scrittore, che sarebbe bastato pagare 50€ per evitare al ragazzo di scendere dal treno? Il bel gesto andava fatto ieri, non oggi con un articolo sul giornale.
Dicembre 30th, 2009 alle 10:00
Ciao David,
sono una ragazza disabile, affetta da spina bifida dalla nascita, e posso dire che anche se non mi sono, per fortuna, capitati episodi del genere. Però devo dire che gli sguardi della gente, visto che non cammino benissimo, fanno male….
In ogni caso ci pensa la mia squadra del cuore a farmi stare meglio!!
Buon 2010 e forza viola!
Dicembre 30th, 2009 alle 10:03
La …. delle ferrovie dovrebbe soltanto stare un giorno nelle condizioni del povero ragazzo.
Le ferrovie italiane invece dovrebbero semplicemente sparire dalla faccia del Paese, essendo diventate lo specchio degli squali che le governano.
Bello schifo, ma vediamo di farlo finire qui: adesso va aperta un’inchiesta e radiata quella …e il suo superiore da ogni posto di lavoro pubblico.
Altrimenti se quelli proseguono impuniti lo schifo deve ancora cominciare.
Scusa il turpiloquio, David, se vuoi correggilo, ma per quanto mi riguarda non riesco ad essere più gentile di così.
Dicembre 30th, 2009 alle 10:11
Una vergogna infinita, una tristezza senza fine. Mi verrebbe da augurare il peggio possibile alla controllora, al capotreno ed agli agenti della Polfer. Invece mi limito a chiedere scusa al ragazzo ed a tutti coloro che hanno una qualsiasi menomazione che vengono trattati come degli appestati, od anche agli extracomunitari che vengono considerati dei delinquenti a prescindere: mi vergogno per quegli idioti che credono di essere superiori.
Dicembre 30th, 2009 alle 10:13
non lo so se la storia è vera..è troppo brutta per esserlo, comunque io mi fossi trovato li, avrei tirato fuori 50 euro e avrei pagato il biglietto del ragazzo..mi sembra strano che nessuno ci abbia pensato: mica era un rastrellamento nazista il problema erano i soldi, quindi se è vera questa storia non ci fa una bella figura neanche il tuo amico e chi era nelle vicinanze. io posso anche credere anche se stento, che esistano dei controllori insensibili al fatto che un disgraziato senza braccia abbia problemi, tuttavia voglio sperare che questa storia sia l’ennesimo tentativo di repubblica di far apparire questo paese popolato da mer.e insensibili da quando in italia c’è un certo tipo di governo (che io non ho votato). lo stile di repubblica da qualche anno a questa parte è questo.
Dicembre 30th, 2009 alle 10:21
David, sono ancora allibito eppure sono molto abituato alla inutile burocrazia in certe situazioni di certi dipendendi sia pubblici e non. La ns. società vive una fase che non prevede più elasticità e praticità nelle situazioni da parte di chi deve prendere delle decisioni e non esiste più la solidarità fra cittadini. Per cui in questi giorni di festa in cui vedo molti esaltarsi anche troppo per dimostrare ad altri una certa disponibilità o solidarietà mi viene da ridere pensando che dal 7 di Gennaio la maggior parte di queste persone si alzerà al mattino con un unico obbiettivo : trovare il miglior modo per tirarlo in tasca al prossimo!!!!!
Dicembre 30th, 2009 alle 10:34
Leggendo mi è venuto un moto di rabbia che ho sfogato solo con le lacrime. Mi resta il dubbio se sto sognando, perchè mi sembra di essermi trasferito senza accorgermene in un paese lontano e mai visto, e non di essere su quello che per almeno 50 dei miei 65 anni ho vissuto fra lealtà solidarietà e umanità.
Dove andremo a finire?
Dicembre 30th, 2009 alle 10:34
David, ti meravigli? L’Italia è anche questo.
Dicembre 30th, 2009 alle 10:49
Salve David, hai fatto bene a postare questa storia ma purtroppo non ce n’era bisogno per capire quello che ormai siamo. Approfitto per gli auguri di buon anno a te e a tutti quanti. Forza Viola
Dicembre 30th, 2009 alle 11:12
Nel mondo degli animali quelli che presentano deficit sono attaccati per primi dai predatori e spesso vengono anche soppressi dai propri genitori per un inspiegabile senso di selezione razziale .
Tutto questo nel mondo delle bestie.
Noi no.
Noi siamo l’Uomo,il figlio prediletto, creato a immagine e somiglianza di Dio, il quale ci ha soffiato nell’anima il soffio della Ragione e del pensiero.
A volte ci dimentichiamo di essere figli di Dio , dimentichiamo di avere una Ragione
e ritorniamo al pari delle bestie.
anzi peggio.
Detto questo confido nell’intelligenza dei superiori di quelle persone che hanno verbalizzato il fatto avvenuto a bordo del treno,i quali, dovrebbero ritenere opportuno chiudere definitivamente la cosa.
Ad esser sinceri mi piacerebbe anche che invece le cose finissero in tribunale,con grande eco mediale,per smuovere l’opinione pubblica .
Se ne avrebbero a sentire delle belle.
Comunque, al di là dei comportamenti del personale ferroviario vedo molto bene i regolamenti amministrativi delle Ferrovie.
Saluto tutti,non senza scuotere il capo per la pena che provo.
Antonello
Dicembre 30th, 2009 alle 11:15
Caro David, mi è passata la nausea e mi è venuto voglia di inserire un commento !!
Tu sei ebreo come il giornalista che ha scritto l’articolo e dovresti ricordarti meglio di altri, che in Italia negli anni trenta si cominciò con il tollerare atteggiamenti sul tipo di quelli descritti e si finì poi con le leggi razziali !!
Ricorderai anche che all’epoca pochissimi ebbero il coraggio di opporsi e condannare pubblicamente la Shoà e le altre atrocità nazifasciste !!
Lo stesso Papa Pio XII, che ora vorrebbero anche fare santo, non profferì verbo o mosse un dito contro le persecuzioni degli ebrei, in particolare di quelli del ghetto di Roma, che distava poche centinaia di metri dal Vaticano !!
Viene sempre più il sospetto che chi oggi parla del rischio di un ritorno al fascismo abbia ragione !!
Dicembre 30th, 2009 alle 11:26
Baraccobama tu sai quanto ti stimo, e con quanta fierezza disistimo il quotidiano “repubblica” ,
però a questo giro senza dirti che tu sbagli , vorrei invitarti a non farne un discorso politico.
Qui siamo semplicemente davanti ad un caso di insensibilità individuale, e sopratutto discutiamo dei vuoti di Diritto Amministrativo da parte delle Ferrovie , che in questo caso si traduce in mancanza di civiltà.
Ovviamente prendendo per veritiero l’intero racconto del giornalista.
Fino all’arrivo di smentite ufficiali da parte delle ferrovie, o di terze versioni
questi sono i fatti.
Ciao, stammi bene.
Antonello
Dicembre 30th, 2009 alle 11:30
Fatico a trovare parole per commentare, e quelle che mi salirebbero spontaneamente alle labbra non sono esattamente educate.
Allora evito gli insulti e lascio solo un auspicio che valga anche da augurio di Buon Anno:
Che questa vicenda ci sia di lezione a tutti, di modo che la prossima volta che ci troveremo davanti ad un’ingiustizia, e ce ne sono tante a volerle vedere, una al giorno come minimo, non si faccia come quei passeggeri che si guardavano la punta delle scarpe, ma si abbia il coraggio di alzare gli occhi, alzarsi in piedi e se necessario alzare anche la voce. E fare come il Don Chisciotte cantato da Guccini il quale non accetta di “rinunciare ad un po’ di dignità, farsi umile e accettare che sia questa la realtà”.
Personalmente poi spero che le associazioni preposte intervengano pesantemente nei confronti delle Ferrovie(che fanno vomitare) della “Controllora”(…) del Capotreno(…) e degli Agenti Polfer intervenuti(anche se son l’ultimissima rotella dell’ingranaggio).
Quantomeno per garantire con nomi e cognomi uno SPUTTANAMENTO GALATTICO A TUTTI.
Dicembre 30th, 2009 alle 11:39
Ciao David , facile troppo facile dire che è uno schifo. Al controllore donna le auguro di essere…….. al capotreno uguale..MA SCUSA DAVID AL TESTIMONE DELLA VICENDA E AL RESTO DEI PRESENTI: tirare FUORI LORO INSIEME I 50 EURO NO EH???????
FACILE SPUTARE E COMMENTARE SU CHI HA UNA DIVISA (tranquilli sono au agente di commercio) ma tirare fuori ca. 10 euro a testa e chiuderla li troppo difficile eh???
Io facevo scendere anche il testimone e gli altri passeggeri presenti: che schifo anche loro insieme a tutti quelli in divisa!!! ah scusa se tiravano fuori i 10 euro poi con cosa fanno la ricarica tim???
Il testimone invece di fare tatni discorsi poteva invitare gli altri al gesto (modesto per tutti). Ma in italia siamo tutti più bravi a commentare, dare giudizi e criticare poi….il niente. Lunedi sera ho visto 10 minuti del grande fratello: NON VOLEVO CREDERE CHE TANTI ITALIANI SEGUONO UN PROGRAMMA DEL GENERE (PIANTI, URLI, SCENE CHE DA PURA VERGOGNA) ecco cosa siamo e dove siamo. La verità è che mi vergogno anche di me stesso perchè poi infine non sono molto diverso. Ma tanto tra pochi giorni inizia il calciomercato…
AGURI DI UN DIVERSO E FELICE ANNO 2010
Dicembre 30th, 2009 alle 11:41
CARO DAVID, AVEVO GIA’LETTO L’ARTICOLO STAMANI SUL SITO DI REPUBBLICA E SONO RIMASTA SENZA PAROLE. MA MI DOMANDO COME SI FA AD ESSERE COSI’ INSENSIBILI DAVANTI AD UNA PERSONA CHE HA PROBLEMI. QUELLO CHE POI MI FA RABBRIVIDIRE E’ CHE TUTTE LE PERSONE CHE HANNO ASSISTITO SONO STATE ZITTE E CON OCCHI BASSI PER NON VEDERE, AD ECCEZIONE DEL SIGNORE CHE HA SCRITTO L’ARTICOLO. A ME HANNO SEMPRE INSEGNATO CHE BISOGNA LOTTARE PER I DEBOLI ED AVERE RISPETTO PER LE PERSONE. BRUTTA E MESCHINA QUESTA VICENDA! PROVO TANTA PENA, MA NON PER IL RAGAZZO, MA PER IL CONTROLLORE E PER IL CAPOTRENO, PERSONE INSENSIBILI E SENZA CUORE.
CIAO DI NUOVO DAVID NELLA SPERANZA CHE NON SI DEBBANO PIU’ LEGGERE NE ASCOLTARE COSE SIMILI
Dicembre 30th, 2009 alle 11:43
Ciao Direttore, non ci sono parole!! Spesso molte persone nei salotti o in situazioni post prandium, nei convegni, per darsi un tono dichiarano di non essere razzisti, mentre io credo che il silenzio, specie in questa situazione sia razzismo bieco, strisciante e vigliacco. Il problema è che abbiamo paura di ciò che è diverso da noi, in ogni forma si manifesti. Abbiamo smesso di alzare gli occhi e guardarsi intorno, di tendere una mano per paura di…La cosa peggiore è che abbiamo smesso di reagire, assistiamo passivamente al nulla che imperversa, alle prepotenze e vessazioni di chi magari ha una divisa, anche di controllore e si sente onnipotente e che magari non ha nemmeno fatto un concorso ma è stato raccomandato dal politichetto mafioso del suo paese.Persone grette e schematiche di fronte a stupide regole, senza libero arbitrio e che magari impiegano un’ora per redigere un verbale o scrivere una denuncia, incapaci di usare quella parte del cervello legata al pensiero, alla critica, alla soluzione di un problema, semplicemente di essere umanitari. A me è successo su un Salerno- Firenze eurostar ,dove dopo una mezzora di maleducazione e vessazioni verbali rispetto ad una persona in evidente difficoltà fisica, dopo aver tentato inutilmente di intercedere, di pagare la differenza etc etc, ho sussurato in un orecchio alla controllora, in separata sede, di analizzare le proprie “carenze di base”, di capire quanto realmente fosse ignorante e maleducata, con dovizia di particolari, in modo chiaro ed inequivocabile. Cosa che le ho ripetuto di fronte, con tono forte e chiaro, alla presenza del sovrintendente della Polfer intervenuto. Soluzione che il ragazzo ha continuato quasi in lacrime di riconoscenza il suo viaggio, io sono sceso a S.Maria Novella più sollevato e contento… Alla richiesta di documenti ho voluto che mi fossero esibiti anche i loro dati,invitandoli a chiudere la questione davanti ad una bella denuncia. Finale: nessuno mi ha chiesto più nulla, strano ho pensato….
Un buon 2010 a tutti, sperando che sia l’anno nel quale tutti riusciamo ad essere più attenti e solidali!! CHE CI VUOLE, BASTA POCO!!
Dicembre 30th, 2009 alle 11:50
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├ CHE TRISTEZZA !!!!!!!!!!! ├
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Dicembre 30th, 2009 alle 11:57
L’Italia è questa. E’ in mano ai mediocri, agli scribacchini, alla gente che non riesce a vedere nemmeno la punta del proprio naso. Auguro alla signorina un futuro da portatore di handicap, con tutte le difficoltà ed i disagi del caso. Cosi’, anzichè chidere le generalità di questo o di quello, imparerà a stare al mondo.
Dicembre 30th, 2009 alle 12:00
mah..a me questa storia mi puzza! a parte che mi sembra impossibile che esista una persona sana di mente che posso fare l’arrogante con uno senza bracci, qui ce ne sarebbero addirittura quattro: il controllore, il capotreno e le due guardie.mah.. se poi si considera (e parlo per esperienza personale perchè purtroppo il treno lo prendo spesso) che i treni sono pieni di persone (soprattutto del sud se volete datemi pure del razzista) che viaggiano a sbafo o nei posti riservati, si puo dire che questo povero ragazzo è incappato negli unici controllori tremendi d’italia. ci sono altre cose strane poi in questo racconto: perchè è sono omessi i nomi delle stazioni? per non far capire chi possa essere ad essersi comportato in quel modo? ma se io vedo uno comportarsi cosi, il nome lo scrivo dappertutto a caratteri cubitali e se mi denuncia chi se ne frega! e poi l’ultima cosa, la più grave: se io fossi stato li vicino, visto che il succo del problema erano i 50 euro, li avrei tirati fuori di tasca, li avrei picchiati nel muso al controllore e la storia finiva li con la conseguente figuraccia dell’aguzzino. non c’era da affrontare un conflitto a fuoco col kgb, bastava tirare fuori di tasca 50 fottutissimi(all’americana) euro. il clima da deportazione nazista descritto nel racconto, mi fa sinceramente dubitare, io prendo il treno spessissimo ne ho viste di cotte e di crude ma una cosa cosi, senza che nessuno dei passeggeri si metta in mezzo stento proprio a crederla. in italia spesso ci piace autodenigrarci..spero proprio che il racconto non sia vero, ma se lo fosse anche chi l’ha scritto non è che ci abbia fatto una gran bella figura, anzi..
Dicembre 30th, 2009 alle 12:04
Non commento ciò che purtroppo si commenta da sé, ma anche a me è venuto subito da pensare ciò che anche altri hanno scritto: visto come si mettevano le cose, era così difficile tirare fuori 50 euro e pagare la differenza? O c’è qualcosa che mi sfugge e che non so?
Dicembre 30th, 2009 alle 12:15
x immonda bestia: ciao carissimo, la stima è senz’altro la stessa, ricambio il saluto e naturalmente gli auguri. l’ho messa in politica perchè sinceramente non posso credere che sia successa davvero una cosa cosi…ma chi è che si puo accanire contro uno senza le braccia? io il treno lo uso poco, ma dio bono.. mi sembra una storia assurda. e poi dal racconto sembra di essere su un treno coi nazisti che fanno i rastrellamenti..io fossi stato presente(ma credo come ognuno di voi) mi sarei incazzato, avrei preso 50 euro, se non li avessi avuti avrei organizzato una colletta li per li, e avrei detto al controllore di prenderli e di vergognarsi per l’arroganza. il ragazzo sarebbe rimasto al suo posto e tutto sarebbe finito con un’incazzatura. invece cosi la figura peggiore ce la fa chi ha scritto l’articolo e chi era intorno. poi dai, è vero.. a volte certi media fanno a gara per dimostrare quanto gli italiani siano st.onzi..io invece credo che la maggior parte non lo sia e che qualcuno ci marci. sono ottimista, lo so ma sono fatto cosi.. un salutone a tutti
Dicembre 30th, 2009 alle 12:15
Provo una profonda vergogna quando miei simili hanno comportamenti come quelli descritti sopra.
Però lo scrittore i 50 euro poteva anche tirarli fuori lui per evitare al ragazzo tutto quel disagio e quell’umiliazione….
Ovvio che la censura per il comportamento del personale ferroviario resta immutata.
Dicembre 30th, 2009 alle 12:16
Propongo di inviare al maggior numero possibile di interlocutori istituzionali questo “racconto” edificante dai buoni sentimenti con una raccolta di adesioni via blog, il tuo David, a titolo di solidarietà non solo con lo sfortunato ragazzo ed il sig. Shulim ma nei confronti di tutti noi che un giorno potremmo ritrovarci nelle stesse identiche situazioni; sottolineando l’arrabbiatura e la vergogna che proviamo davanti a queste storie di ordinaria intolleranza, cattiveria, incoerenza, …. follia.
Abbraccio.
giovane Holden
Dicembre 30th, 2009 alle 12:20
Siamo alla frutta, altrochè…si sta perdendo qualsiasi forma di valore basilare…
Dicembre 30th, 2009 alle 12:32
Caro SHULIM VOGELMANN,
quello che ha scritto direi che rappresenta benissimo la repubblica.Un bellissimo giornale con tanta ipocrisia e tanto finto perbenismo.Non ho capito se questo suo articolo è una contestazione verso gli italiani o è una sua manifestazione di superiorità e di sdegno verso gli italiani.
Non capisco nemmeno questo qualunquismo degli utenti del blog nel dire “solo in Italia succedono queste cose…”.
Io veramente all’estero c’ho vissuto all’estero e tranquilli anche nei paesi più”avanzati” ma anche in quelli più “orientali” non è che ci sia questa gran forma di solidarietà tra le persone.
Non credo ci sia bisogno di fare esempi di nazioni ma se volete vi rispondo a tono su tutte…non vedo il bisogno di essere sempre esterofili ma se questo vi serve per fornirvi delle giustificazioni per lamentarvi fatelo pure.
Io non vivo così se c’è una cosa che mi tocca nel vivo(e questo è sempre soggettivo perchè io ho la mia coscienza altri l’avranno certamente diversa),io la faccio presente e probabilmente io (che sono piuttosto avaro di mio) avrei agito come molti hanno detto..ovvero mi sarei frugato nelle tasche e avrei detto ok facciamo la colletta.
Certo se questo fosse realmente successo, se realmente ci fosse stata una simile scena e se veramente due pubblici ufficiali avessero tenuto un tale comportamento.
Rileggendomi vedo che nell’ultimo discorso ci sono una sfilzata di se…
ecco appunto ma siamo sicuri che questo fatto sia realmente accaduto come dice il signor Vogelmann?
E qualcuno gli ha consigliato di andare su striscia io invece gli consiglierei di vergognarsi per ciò che ha scritto..
Q U A L U N Q U I S M O
G R A T U I T O
Bona
Dicembre 30th, 2009 alle 12:52
La storia è di una tristezza infinita, ed è importante averla raccontata. Però, se posso dire, siamo a questo punto anche per un eccesso di timore, di timidezza, di convenienza al silenzio che è una delle cause di questo degrado. Atteggiamenti che, lo dico con la massima comprensione, ha dimostrato, nella vicenda specifica, anche il tuo amico scrittore.
Nel nostro paese non siamo abituati a sentirci cittadini con pienezza di diritti e libertà piena di espressione. Chiunque indossi una divisa, fosse anche da usciere, si permette comportamenti di ingiustificabile arroganza anche perchè gli viene permesso.
Vogelmann avrebbe dovuto incazzarsi un po’di più(magari, lo ha fatto ma poi ha sfumato i toni nel raccontare…), chiedere con maggiore insistenza le generalità dei pubblici ufficiali impegnati nella vicenda, ricordare loro i propri diritti e anche il fatto che poliziotti e ferrovieri sono al servizio dei cittadini, che contribuiscono, con le tasse, a pagare il loro stipendio.
A me una volta è successo un caso in qualche modo simile in un aeroporto, e vi assicuro che hanno sentito le urla di lontano. Non che sia un gran cuor di leone, è che mi avevano fatto veramente imbestialire. E, a un certo punto, quando poi arrivò la polizia, non sapevo come sarebbe andata a finire, ma sapevo di aver ragione e tenni il punto, cacandomi addosso. Da allora, ho imparato che se ti mostri deciso, sicuro e consapevole dei tuoi diritti (e se hai la coscienza a posto…) non devi aver paura di nessuno, perchè diventi una grana ancora più grossa per chi, in fondo, alla sua ora vuole andare a casa.
Poi, magari c’è anche qualche handiccapato che se ne approfitta, non lo so. E’ l’unico motivo per cui posso capire, ma non giustificare, l’atteggiamento di quei pubblici ufficiali pagati da noi. Però, in un paese civile, la cosa andrebbe trattata inanzitutto con più discrezione e rispetto, specialmente trattandosi di una persona svantaggiata e in difficoltà.
Oltretutto, dovrebbe essere una prassi consentita che certi soggetti svantaggiati possano fare il biglietto in treno, ma figurati se in quel baraccone delle FFSS pensano a certi dettagli.
Ma la cosa più triste e rivelatrice, è quella battuta del capotreno sul razzismo. Una “exscusatio non petita” che la dice davvero lunga sul clima fetido che stiamo vivendo.
E allora, buon 2010, che sia un anno migliore!
Dicembre 30th, 2009 alle 12:54
Caro david non ti volgio certo insegnare che prima di esprimere un giudizio è necessario ascoltare tutte le campane.
Per adesso ne sentiamo soltanto una.
Troppo facile dare addosso alle istituzioni ( ferrovie e polizia di stato) con una storia strappalacrime come questa.
Mi verrebbe da definirlo come un ” comprtamento alla Brunetta”.
E’ probabile che sia andata come ci viene raccontato ma……… anche no.
Ciao.
Dicembre 30th, 2009 alle 13:05
E dopo aver imbarbarito questo nostro popolo, c’è chi parla di “Partito dell’Amore”! Buon anno a tutti.
Dicembre 30th, 2009 alle 13:18
BERVA, secondo me, ma e’ una mia personalissima opinione, te non stai molto bene….
Dicembre 30th, 2009 alle 13:20
Ok, questo è un blog è pertanto interessante dare corso alla dialettica che nasce dal confronto delle idee altrui. Leggo una nota polemica circa le reali motivazioni del signor Vogelmann o dubbi sulla veridicità della sua cronaca.
Ebbene, nel caso effettivamente avesse utilizzato la colonna di Repubblica, in quanto giornalista e scrittore, per riversare frustrazioni e regolare un conto personale con le ferrovie dello stato o con la bella e fedele funzionaria delle stesse, beh, direi che farebbe meglio effettivamente impegnarsi in ben altra professione, avvocato per esempio; nel caso in cui la storia fosse frutto di fantasia, gli consiglierei di inserirla in una serie di altri racconti e pubblicare l’opera come tale.
Il punto però non è tutto ciò.
Personalmente non provo nessun moto di odio o vendetta nei confronti di nessuno dei protagonisti “cattivi” della vicenda e siccome non è una storia di fantascienza nel senso che anche se dipinge uno sfondo che va in scenza ammettiamo anche raramente, è comunque sempre troppo ed insopportabile anche solo l’immagine di fantasia.
Abbraccio
giovane Holden
Dicembre 30th, 2009 alle 13:20
Leggendolo sembra irreale. Comprendo anche i distinguo di chi vorrebbe approfondire e invita a non generalizzare: sono pendolare e posso affermare che i controllori non sono degli aguzzini, anzi.
Dicembre 30th, 2009 alle 13:23
Mah… mah e ancora mah!!! Chissà perchè, l’unico super-eroe, è lo scrittore dell’articolo che, secondo me, sarebbe tutto da verificare.
Ad ogni modo, caro David, vorrei capire cosa la “società civile del nuovo decennio” dovrebbe fare in questi casi dato che, a tuo giudizio e a giudizio dello scrittore, applicare le regole in questo caso era sbagliato. Allora restano solo due possibilità e mi piacerebbe sapere quale delle 2 avresti voluto vedere su quel treno:
1) Qualcuno che si alza e paga i 50 euro per il ragazzo portatore di handicap.
2) Il controllore che, una volta vista la situazione, lascia perdere e va avanti a controllare i biglietti agli altri.
La situazione 1, secondo me, sarebbe stata la più giusta, ma mi pare che nemmeno all’esimio scrittore che ci fa la morale a tutti quanti, sia venuta in mente; infatti ha protestato, ha alzato la voce, ma i 50 euro non li ha tirati fuori nemmeno lui quindi è come tutti gli altri occupanti del vagone.
La situazione 2, sempre secondo me, è quella che auspicheresti tu, ma ti informo che in una società civile questo non è possibile perchè se diamo la possibilità ad un controllore di decidere chi deve e chi non deve pagare il biglietto, secondo me finisce che lo pagano sempre e solo i soliti 3 bischeri (come succede sull’ATAF a Firenze e speriamo che Renzi ponga rimedio a questa vergogna).
Prima di dirti quale sarebbe la soluzione giusta, ti racconto brevemente un episodio che ho vissuto in prima persona qualche anno fa sul treno notturno da Firenze-Milano. Era pieno zeppo di extracomunitari che dormivano in un totale bivacco occupando tutti gli scomparti a 6 posti sdraiandocisi sopra oppure mettendo i piedi (senza scarpe o con) sui sedili davanti col risulato di occupare in 3, 6 posti. Facevano tutti “finta” di dormire quando io e la mia compagna (con svariate valige in mano) aprivamo uno scompartimento per vedere se c’era posto. Alla fine ci siamo seduti in terra alla fine di un vagone e quando è passato il controllore e ci ha chiesto i biglietti, noi gli abbiamo chiesto se ci fosse un posto. Lui ci dice di no, così gli chiediamo perchè non fa sedere “composti” tutti quegli extracomunitari e lui, candidamente, ci dice:”Perchè non glielo dice lei? Metà di quelli non hanno neanche il biglietto, ma noi non possiamo farci nulla”. E secondo te questa è civiltà? Oppure sarebbe stato razzismo se il controllore li avesse fatti scendere tutti chiamando anche la PolFer?
E allora, caro Guetta, la soluzione a tutta questa storia è una e una sola: ci vogliono REGOLE e le regole vanno rispettate. Se la regola è che chi è senza biglietto deve scendere, anche se è senza braccia, deve essere applicata e poi si deve andare a verificare se la regola sia giusta o sbagliata. In questo caso, e questa è l’unica cosa su cui concordo con lo scrittore, LA REGOLA E’ SBAGLIATA e bisogna regolamentare le eccezioni dei portatori di handicap, ma se questo non è stato fatto, io sono per applicare la regola altrimenti finamo nella totale anarchia.
Il pietismo che cerca di suscitare lo scrittore con i suoi aggettivi che descrivono la situazione, le espressioni del ragazzo e l’inflessibilità del controllore, su di me non fanno alcuna presa perchè sono solo degli esercizi letterari mirati a “convincere” il lettore dell’opinione dello scrittore. Ormai, in Italia, siamo diventati esperti di queste manipolazioni da quando siamo governati dall’Imperatore assoluto di questa cose. Io invece dico: riattiviamo il cervello e ragioniamo!!!!
RISPOSTA
Ecco, ragioniamo ed evitiamo di dire bischerate tipo quella che io sarei per non far pagare il biglietto: ma chi te l’ha detto e come ti permetti di pensarlo?
Io avrei tirato fuori i 50 euro
Dicembre 30th, 2009 alle 13:33
è una follia vergognosa. Lo scrivo con tanto desiderio di scendere per strada per combattere contro questi comportamenti prepotenti. VERGOGNA E ANCORA VERGOGNA CONTRO QUEI DIPENDENTI DELLE FERROVIE DELLO STATO. che tristezza.
Dicembre 30th, 2009 alle 13:36
se penso che ci sono persone che guadagnano fior di quattrini e che hanno pure i viaggi gratis in treno…macchine dello stato a disposizione..favoritismi di ogni genere…e persone con handicap gravi come il ragazzo del racconto devono pagare???
Per dirla alla Berlusconi…VERGOGNA!VERGOGNA!VERGOGNA!!
Cmq la cosa più giusta sarebbe stato frugarsi e dare uno schiaffo morale alla cretinetta controllora!!!
BUON ANNO A TUTTI E FORZA VIOLA!!!!
Dicembre 30th, 2009 alle 13:43
Oh, non ci voglio credere, non diciamo bischerate per favore!
Anche perché se uscisse fuori che è stata un’invenzione di Repubblica GIURO che non voterò mai più a sinistra per tutto il resto della mia vita!
Dicembre 30th, 2009 alle 13:53
La storia è toccante, ma sia l’autore della storia sia gli altri passeggeri, dare 50 € al ragazzo?
Non sarebbe stato logico come lieto fine? tutti si scandalizzano, ma il problema è che la testa si gira sempre dall’altra parte…
Dicembre 30th, 2009 alle 14:17
Ciao Berva e bentrovato, son stato io a consigliare di far presente l’accaduto su Striscia, partendo dal presupposto che questa storia corrisponda a verità (fino a prova contaria), nello stesso quoziente in cui tu definisci l’articolo QUALUNQUISMO GRATUITO.
Sempre io e lo affermo sulla mia pelle e per ciò che vedo (e ho visto) a giro (e non per quello che riportano i giornali), ho detto che questa Italia è moralmente (e non solo) alla deriva… e aggiungo pure che non è da adesso amico viola, ma da un bel “pezzettino”, indipendentemente dal “colore della maglia” di chi governa o ha a suo tempo governato e dallo “schema di gioco” adottato…
E’ un mio pensiero basato su fatti similari e non, ai quali ho presenziato (e nei quali sono intervenuto), che non fanno altro che confermare gran parte di quanto si è letto in questo articolo…
Pensi davvero Berva, che non esistano personaggi come la “controllora” e il “capostazione” in Italia, oppure ne fai una questione prettamente di testata giornalistica o cos’altro?
Ti prego di rispondermi in tal senso…
Permettimi che ti faccia solo un paio di esempi (due su centinaia), che in fondo sono semplicemente due domande…
Cosa mi dici di coloro che arruotano le persone per la strada e poi scappano, omettendone il soccorso?
Cosa mi dici di chi rapina le vecchiette di oltre 80 anni per derubarle di poche decine di euro e a volte anche uccidendole?
E dunque, quasi nel 2010, si pensa davvero che non sia possibile che esistano persone totalmente VUOTE DI COSCIENZA, come questi due “ceffi ferroviari”?
Io parlo dell’Italia amico Berva, per il semplice fatto che vivo e lavoro in Italia, ma con questo non voglio dire che noi siamo la merda allo stato puro e che in altri Paesi dell’Europa non esista la codardia, la vigliaccheria e la prepotenza con i più deboli (solo per dirne alcune)… tu che all’estero ci sei stato, sicuramente sei più aggiornato di me…
Ciao “combattista”, a rileggerci e sempre Forza Viola!!!
Marco L’Antigufo
Dicembre 30th, 2009 alle 14:40
E’ vero…l’episodio si commenta da solo, ma non dobbiamo cadere nella facile tentazione di colpevolizzare troppo i protagonisti di questa storia…perchè tutti noi siamo protagonisti di qualche storia simile…
Quindi è meglio riflettere in silenzio..su questa storia e che serva da lezione a ciascuno di noi..e pensiamo se anche noi ci siamo mai trovati davanti a qualcuno “..senza braccia..” .
Troppo facile adesso dire..”chi è senza peccato scagli la prima pietra..” ma cerchiamo di trarre delle conclusioni sulla nostra vita …affinchè cerchiamo in futuro di non essere noi i Controllori dei biglietti del caso………
Questa storia purtroppo la dice lunga su cosa stiamo diventando….pensiamo che si possa fare tutto, che tutto sia permesso….Adesso va molto di moda parlare dei disastri ecologi e di cosa si deve fare per salvare il mondo….ecco io credo che se prima non si salva il CUORE dell’uomo…tutto il resto è inutile…..
Un FORZA VIOLA a tutti voi e un felice anno nuovo….
Dicembre 30th, 2009 alle 14:49
Credo che il problema principale di questo paese stia nel fatto che ci siamo voluti dimenticare di quando avevamo noi le pezze al culo, di quando la gente partiva dal sud (ma anche dall’attuale ricco e civile nord est) con addosso solo gli occhi per piangere e andava a cercare fortuna in tutto il mondo. Partivano e mandavano i soldi a casa, sperando di poter tornare un giorno a vive, o almeno a morire, nella loro terra….esattamente come fanno gli immigrati oggi qui in Italia. Forse quei controllori e quei poliziotti sono anche loro figli o nipoti di gente che è partita e ha sofferto, forse l’avere provato addosso la miseria li ha resi oggi più cinici e più orgogliosi (in senso negativo…) solo perchè non hanno più il problema di riempirsi lo stomaco. A me hanno sempre raccontato che prima l’Italia non era così, che esisteva certo il classismo e forse anche il razzismo, ma che se qualcuno aveva veramente un problema la gente faceva qualcosa per darti una mano. Grazie anche a quello forse siamo diventati un paese più forte e per certi versi molto migliore, socialmente parlando, di altre realtà europee.Da questa storia raccontata su Repubblica ne escono male tutti i protagonisti, passeggeri inclusi, ma se dentro di loro ciascuno è convinto di avere avuto ragione (come si evince dal racconto)ogni ulteriore discussione credo sia inutile……
Aleandro
Dicembre 30th, 2009 alle 14:50
Tutto molto triste….ma ci vedo tante lacrime di coccodrillo. In realtà….nessuno ha fatto un cavolo per quel poveretto. Se lo avessero anche buttato fuori dal finestrino….nessuno si sarebbe alzato dalla sedia (compreso colui che ha scritto la storia) o avrebbe sollevato gli occhi dal pavimento. Non c’è cosa più insopportabile dell’ipocrisia.
Dicembre 30th, 2009 alle 15:12
C’era da fare una cosa sola: pagare per il ragazzo.
Il resto è un elegante esercizio retorico e fino a che non ci sarà una legge o un regolamento ferroviario (se c’è di già, chiedo scusa per la mia ignoranza, mentre non sarebbero scusabili i protagonisti della vicenda) che stabilisca che chi è portatore di handicap può non pagare il biglietto sul treno, non c’è soluzione diversa dal far rispettare la normativa vigente. Può apparire bieco cinismo, ma la norma è purtroppo astratta di per se stessa e non conosce “persona”.
Poi c’è il ragazzo. Deve essere una persona sola, nessun amico o parente a dargli una mano, a viaggiare con lui, ad aiutarlo nel fare il biglietto o nel salire sul treno. Questo è triste.
Dicembre 30th, 2009 alle 15:14
Se anche secondo te la soluzione era tirare fuori i 50 euro, caro David, lo avresti detto nel post anzichè presentarci il racconto dell’esimio “SHULIM VOGELMANN” senza ulteriori commenti. Tra l’altro, nei vari post, non mi sembra che a nessuno sia venuta in mente questa idea prima che la scrivessi io. Sinceramente io penso che l’imbeccata te l’ho data io con la mia disamina (scusa l’immodestia) “perfetta” del tuo post e dell’articolo, ma se proprio vuoi che si creda alla tua buona fede, allora devi dire chiaramente che anche SHULIM VOGELMANN ha sbagliato come tutti gli altri su quel treno mentre controllore e capotreno hanno solo fatto il loro lavoro, forse maleducatamente, ma sempre nel rispetto delle regole.
RISPOSTA
Io penso che tu sia completamente fuori strada: io ho presentato il racconto chiosando sul punto dove eravamo arrivati.
Il resto è frutto della tua fervida fantasia, stop.
E non mi hai proprio dato nessuna imbeccata, fino a quando dici bischerate sul calcio le lascio passare, su queste cose no, poi sei padrone di credere alle tue palle.
Dicembre 30th, 2009 alle 15:35
Credo che, al di là della vicenda, sulla quale non voglio entrare nel merito, le Ferrovie marcino alla grande sul fatto di essere monopolisti, o quasi. Faccio un lavoro simile a quello della “controllora” e mi accorgo benissimo della differenza tra un “furbo” e uno che magari è in buonafede; posto che magari la persona poteva essere in buonafede per ovvi motivi, ha senso chiedere lui, oltre al prezzo del biglietto, 50 Euro?
Comunque, va detto che la ragazza che controllava i biglietti un’abuso l’ha fatto…aveva ragione a dire di non essere tenuta a fornire generalità, ma era invece tenuta eccome a fornire la propria matricola, che anzi doveva tenere esposta sulla propria divisa, e come lei gli agenti di Polizia Ferroviaria. Sapendo il numero del treno non dovrebbe essere un problema rintracciare la persona in questione, però rimane la scorrettezza fatta, e su quello credo la persona possa essere perseguita.
Dicembre 30th, 2009 alle 15:37
a tutti quelli che hanno detto che era più facile tirare fuori 50 euro e sistemare la faccenda, sono sicuro che non lo avrebbero fatto nemmeno loro, perchè? perchè oggi è diventato un lusso avere 50 euro in saccoccia dopo avere pagato tanti euro per il biglietto!Quelli che avrebbero potuto farlo non vanno su e giu per l’italia in treno ma con macchine lussuose se non con aerei purtroppo per il ragazzo con l’Handicap.
Dicembre 30th, 2009 alle 15:40
Questo è l’esser umano, se quel ragazzo era al grande fratello tt a piangere a dire è uno di noi, ma la vita vera è un altra cosa… siamo cattivi dentro e chi prova a ribellarsi rischia una denuncia come il giornalista…questo è il mondo
Dicembre 30th, 2009 alle 15:40
Mi ribolle il sangue, come tanti anni fa, quando, poco più che bambino, assistetti ad un episodio in qualche modo simile. Ero su un autobus della mia città, fermo al capolinea, quando si avvicinò un signore anziano. Domandò quale autobus portava in una certa frazione; parlava uno stentato italiano dal fortissimo accento pugliese. L’autista gli rispose seccato che doveva consultare gli orari affissi, al che l’anziano signore rispose, sottovoce per la vergogna, che non sapeva leggere. L’autista, per tutta risposta, gli disse che erano affari suoi.
Io allora dissi: aspetti, glielo guardo io e scesi dall’autobus. Appena sceso, l’autista chiuse la porta e se ne andò.
Dicembre 30th, 2009 alle 15:41
CARO DAVID HO LETTO QUELLO CHE HAI LASCIATO SUL TUO BLOG OVVERO LA STORIA DI QUEL RAGAZZO SENZA BRACCIA CON TRE MONCHERINI COME DITO CHE E’ SALITO SUL TRENO.
IO VIAGGIO POCHE VOLTE IN TRENO MA LE UNICHE VOLTE CHE HO VIAGGIATO HO VISTO MOLTA GENTE DISABILE O CON HANDICAP MA NESSUNO TRA LE PERSONE PRESENTI NEL TRENO HANNO CERCATO DI FARE NULLA PER AIUTARLA.
LA STORIA E’ TRISTE E DEVE FARE RIFLETTERE.
PURTROPPO QUESTE COSE SUCCEDONO NELLA SOCIETA’ DI OGGI FATTA DI IMBROGLI E INGANNI.
IO COMUNQUE NEL MIO INTERESSE E NELL’INTERESSE DELLE PERSONE CON HANDICAPS E AI DISABILI INTENDO OFFRIRE TUTTO IL MIO AIUTO E SE LE TROVO PER STRADA SAREI IL PRIMO A PREOCCUPARMI E A DARE ASSISTENZA A QUESTE PERSONE.
CARO DAVID SE QUESTA STORIA FINISSE SU FACEBOOK NON TI SO DIRE QUANTI COMMENTI DA PERSONE CON PROBLEMI CON HANDICAPS O DA RAGAZZI CI POSSONO ESSERE.
COMUNQUE QUESTE PERSONE HANNO BISOGNO DI AIUTO E NON DEVONO ESSERE EMARGINATE O LASCIATE ABBANDONATE NELLA NOSTRA SOCIETA’ MA DEVONO ESSERE AIUTATE.
SPERO SOLO CHE PRENDENDO IN CONSIDERZIONE QUESTA STORIA I CONTROLLORI E I POLIZIOTTI CAPISCANO CHE PER PERSONE CON PROBLEMI DI COMUNICAZIONE E CON PROBLEMI DI VARI HANDICAP NON POSSONO FARE COME CON LE PERSONE “NORMALI”.
CI SONO RIMASTO MALISSIMO E QUANDO HO LETTO LA STORIA MI SONO MESSO A PIANGERE DALLA VERGOGNA E DALLA RABBIA PER QUESTO RAGAZZO CON HANDICAP.
SPERO VIVAMENTE CHE TE CARO DAVID CHE SEI UN DIRETTORE DELLA RADIO MA CHE CONOSCI MOLTI GIORNALISTI E PERSONE CHE SONO ADDETTE AI LAVORI FACCIA QUALCOSA PER FARE IN MODO CHE QUESTE COSE TRISTI E BRUTTE NON CI SIANO PIU’ E CHE FORSE SE CI FOSSERO PERSONE COME PENSO CHE SEI TE CHE VUOL DIFENDERE QUESTE PERSONE CON HANDICAPS SAREBBE UNA BELLA COSA.
NON SAPREI COSA DIRTI PER FARE IN MODO CHE QUESTA COSA NON SUCCEDA AD ALTRE PERSONE SENZA BRACCIA MA FORSE PARLANDONE CON PERSONE ESPERTE E CON QUELLE PERSONE DELLA STORIA FORSE SE TU DAVID RIESCI A RINTRACCIARE QUELLE PERSONE LI FORSE RENDERESTI QUEL RAGAZZO ANCORA PIU’ FELICE.
CIAO E A PRESTO DAVID. AUGURI DI BUON ANNO. SPERO CHE RISPONDI ALLA MIA RISPOSTA. CON AFFETTO E STIMA. ALESSIO 26 (ANTELLA)
Dicembre 30th, 2009 alle 15:44
Bravo Polemica, davvero bravo. Umiliare ancora di più un portatore di handicap offrendogli del denaro per la multa, quando un po’ di semplice buon senso avrebbe risolto tutto (lui il biglietto voleva pagarlo e i soldi ce li aveva), mi sembra una idea proprio grandiosa. E perfettamente in linea coi tempi.
Dicembre 30th, 2009 alle 15:52
secondo me tutti i torti i’polemica non ce l’ha. inoltre confermo che anche a me è successo di non poter prendere posto sul sedile da me prenotato perchè c’era una comitiva di napoletani che avevano occupato il vagone probabilmente senza nemmeno pagare il biglietto e il controllore non ha fatto niente per aiutarmi. la pistola non ce l’avevo quindi sono stato in piedi tutto il viaggio incaz.to come una bestia. troppe cose non quadrano in questo racconto e si sente che è scritto ad arte. a me è venuto subito in mente(e l’ho anche scritto) che se il signore che scrive si fosse frugato, probabilmente avrebbe fatto migliore figura di quella meschina che ha fatto e il ragazzo avrebbe viaggiato tranquillo. però chi è che fa viaggiare solo un ragazzo senza braccia? non ha una famiglia? un amico? che tra l’altro con la tessera blu viaggerebbe con lui gratis? tutto troppo strano. e comunque anche se l’equipaggio del treno sembra uscito dal film “non aprite quella porta” o “schindler list”, ha ragione i’polemica..se le regole sono quelle, con educazione ma vanno fatte rispettare. ripeto: la figura dei meschini, pavidi peggio del peggior fantozzi l’hanno fatta i passeggeri vicini e soprattutto chi ha scritto l’articolo. concludendo, sincramente mi sono un po rotto di questa gente che gode nel far vedere quanto l’italiani siano diventati st.onzi, insensibili, razzisti…no, io non ci sto! io, per quanto mi riguarda non mi sento cosi e neanche credo lo sia chi è intervenuto su questo blog. ci sono in giro sicuramente dei delinquenti, specialmente in certe zone, ma la maggioranza del paese è sana di principi. l’italiano non è razzista…non è nel suo dna esserlo; è solo esasperato dalla situazione che si sta creando in casa sua..basta buttarsi fango addosso da soli..cosi non si va da nessuna parte!
Dicembre 30th, 2009 alle 16:08
Nulla di nuovo sotto i’sole tanta gente è così: pecore con i forti leoni con i deboli.Poi si sa i soliti discorsi del tipo “ha fatto il suo dovere” e bischerate simili, il primo dovere che uno ha è quello di avere carità nei confronti di coloro che sono più sfortunati di noi..che amarezza!
Dicembre 30th, 2009 alle 16:12
Antigufo buonasera,
resto sempre un tuo appassionato lettore ma in questo caso sono fedele alle mie opinioni anche se in contrasto con le tue.Ti ho citato striscia perchè nelle mie esperienze estere non ho mai sentito che se uno ha un problema con la giustizia,o comunque che si avvicina a questa, si rivolge ad un programma satirico e irrivente come strisca la notizia.Sarebbe un pò come se per fare una causa seria chiamassi Santi Licheri.
Che possono esistere personaggi di dubbio gusto che svolgono un servizio pubblico per carità ci sono eccome!!!
sugli esempi che mi hai fatto sull italico imbarbarimento mi sembra troppo facile risponderti..beh io non credo che 50 anni fa non ci fossero incidenti anzi purtroppo credo che i pirati della strada ci fossero anche allora..ma a differenza di oggi non c’erano i media che analizzavano la cosa(e che oggi fanno giustamente).
Sul fatto degli scippi beh questo sì che è un fatto che ahimè non tramonta mai..
Come vedi certi malcostumi ci sono e ci saranno sempre sia da noi che all’estero (vai nella bella Spagna a Barcellona nei quartieri gotici e arabo che sono in pieno centro non è così rose e fiori) o prova a NY per non parlare della China che se fai una mezza cazzata ti cazziano ben bene..
Quello che ci è stato proposto stamani mi è parso così creato ad arte che puzzava così tanto di ipocrisia che non ho potuto piegarmi a dire anch’io “povero ragazzo”.
Per come sono fatto io (da Berva) ti ripeto avrei litigato a morte sicuramente (non sarebbe stata la prima volta) e stai sicuro che avrei fatto in modo di far saltare quelle 50 euro!
Questo modo di raccontare le cose e mistificare l’avvenimento è stato assurdo e penoso..tanto più che il primo a dover fare mea culpa di avarizia,negligenza e vuoto di coscienza è proprio lo scrittore.
Con stima immutata il suo combattista
P.S. Prof Sassaroli visto che sto poco bene mi prende nella sua clinica?
Però occhio che potrei vedere la madonna chiamare il cappellano e farle una supercazzola…
Bona
Dicembre 30th, 2009 alle 16:32
Marco, tu dici “l’italiano non è razzista…non è nel suo dna esserlo; è solo esasperato dalla situazione che si sta creando in casa sua.” Bella panzana! Io vivo in Brasile, in una zona di forte immigrazione italiana tra otto- e novecento, e c’è semnpre stato fin dali inizi (se diamo fede ai resoconti dei propri coloni italiani, raccolti in un sacco di libri) un razzismo spaventoso nei confronti dei “brasiliani”, ossia dei non-italiani e non-tedeschi (altro gruppo fortemente presente in zona ma rispettato dagli italiani – mentre la reciproca non valeva, ma questo è un altro discorso). Qui gli italiani sono arrivati “dopo” e subito si sono messi a dare la caccia agli indios (cui poi tagliavano le orecchie come trofeo). Insomma, finiamola con ‘ste caz… tipo “italiani brava gente”.
Dicembre 30th, 2009 alle 16:37
Ciao David, ho già scritto il mio commento ed ora leggo che MOLTI altri si sono accorti che “bastava” cacciare fuori i 50 euro e mandare in c..o i controllori. Ma si è persa un’ora a parlare, insultare, parlare…. Io provo orrore non solo per i controllori, polizia etc. MA ANCHE PER I PASSEGGERI TUTTI, COMPRESO QUELLO CHE HA RACCONTATO IL FATTO. Scusa se sono maligno, ma a me di tutta questa storia non torna niente ad icnominciare dall’omissione del percorso del treno!
Dicembre 30th, 2009 alle 17:01
X ale: io sinceramente se gli italiani emigrati in brasile ala fine dell’800 erano dei delinquenti razziatori non lo so e non l’avevo mai sentito dire, ma anche se fosse, io mi riferisco all’italia dei nostri giorni. italiani brava gente è un luogo comune e siamo d’accordo, ci sono molti delinquenti ed è vero, ma quello che mi da noia è che si voglia far passare male anche l’italiano medio che lavora, ha pochi soldi in tasca e si fa un mazzo cosi dalla mattina alla sera. e se permetti, riprendendo l’episodio che è successo a me sul treno, se me la prendo coi napoletani non sona razzista, ma esasperato. questo intendevo..
Dicembre 30th, 2009 alle 17:05
Scusa David ma il tuo amico giornalista di repubblica non aveva qualche euro in tasca… Classico per uno di sinistra, tutti devono aiutare i più deboli però mai toccargli il loro portafoglio…
RISPOSTA
Il mio amico di sinistra…
Ma ti rendi conto di come parli?
Non ho mai detto che sia un mio amico, ma solo che lo stimo conoscendolo come scrittore e un po’ come persona.
L’amicizia è un’altra cosa e questa tua coloritura è veramente fuori luogo, rifletti un po’ di più la prossima volta.
Dicembre 30th, 2009 alle 17:40
Non posso fare a meno di dire un paio di cose su questa vicenda che è di uno squallore infinito. A tutti quelli che mettono in dubbio la veridicità del racconto dico che anche se abbiamo una sola versione dei fatti a me la cosa non sembra così fuori da una realtà sociale che ognuno di noi conosce da rientrare nel campo dell’impossibile.. purtroppo. Ok, le lacrime di coccodrillo non costano niente e niente cambiano nella vicenda ma credo che se perdiamo perfino la capacità di indignarci di fronte ad episodi come questo non ci resta davvero molto altro da perdere. Per coloro che giustificano il comportamento dei “tutori dell’ordine” con un supposto rispetto ossequioso delle regole: siete sicuri di rispettare tutte le regole che vi si parano di fronte o magari quando si tratta delle vostre preziose vite vi trasformate con disinvoltura in cultori dell’elasticità non solo possibile ma anche auspicabile se non necessaria? Intendiamoci le regole (e il rispetto delle stesse) sono fondamento imprescindibile del vivere comune ma essere uomo (e anche donna nel caso in esame)dovrebbe significare saperle applicare con intelligenza e in questa storia un minimo di elasticità (ad esempio permettendo al disabile di pagare il biglietto a bordo, cosa che era dispostissimo a fare, per cui finitela di riportare episodi in cui una sequela di approfittatori la fanno in barba a voi paladini dell’onestà) sarebbe stata una scelta razionale ed umana che niente avrebbe tolto alla dignità del lavoro che i controllori svolgono. Per altro le FFSS non brillano per la capacità di rispettare i diritti dei viaggiatori riservandosi in molti casi margini discrezionali più che ampi. In alto le regole dunque, e ancora più in alto la capacità di svolgere ognuno il proprio lavoro non come un cane ammaestrato ma come un uomo, o una donna, appunto.
Dicembre 30th, 2009 alle 17:42
david, la cosa è sconcertante, ma di al signore che l’ha scritta che avevano nel vagone un sistema per essere solidali,semplice suddividere la quaota mancante al disabile per i componenti del vagone e pagare, solo allora poteva parlare di indifferenza e inciviltà, perchè conti alla mano anche lui non ha combinato niente.
Comunque certe cose fanno rabbrividire.
Superfrance
Dicembre 30th, 2009 alle 18:49
Bravo David, avevo letto questo pezzo stamani e mi era venuta una rabbia dentro enorme. Spero tanto che l’Ing. Moretti (AD di trenitalia , quello del suggerimento di portarsi panini e coperte a bordo dei treni nei giorni di tempo cattivo)si comporti in modo meno arrogante e trovi il tempo di fare le sue scuse al ragazzo ed all’autore dell’articolo e punisca in modo esemplare quelle bestie dei suoi dipendenti(e mi scuso con gli animali per questo epiteto immeritato). Per il resto c’è poco da dire: questa è l’Italia di oggi. Gianluca
Dicembre 30th, 2009 alle 18:59
speriamo che il tipo vada fino in fondo….certa gente deve essere punita!!!!!!!!!
lettera di richiamo e giorni di sospensione!!!!!!!!
buon 2010 a tutti
Dicembre 30th, 2009 alle 19:29
Vicenda assolutamente sconvolgente, anche se sui mezzi pubblici (bus, treni soprattutto) può davvero succedere di tutto. Il comportamento di questa “controllora” sembra un accanimento gratuito degno di un kapò nazista. Speriamo che ci sia un’inchiesta ed eventualmente anche un risarcimento pecuniario per i danni morali, oltre che una punizione per la controllora e l’altro ceffo.
Dicembre 30th, 2009 alle 19:40
No, io i 50 euro non li avrei tirati fuori, semplicemente perché non mi sarebbe venuto in mente. E pensandoci bene sarebbe stato troppo comodo per quei due funzionari raccapriccianti e per le ferrovie.
Però avrei montato un tale casino che probabilmente ci avrebbero pensato dieci volte prima di farlo scendere!
Ad ogni buon conto me ne frego di tutto, le cose importanti sono due:
1) Rintracciare quel ragazzo e chiedergli SCUSA pubblicamente, facendogli sentire che esiste ancora un minimo di umanità, malgrado tutto.
2) Rintracciare i responsabili e punirli SEVERAMENTE, qualunque siano le regole che hanno pensato di applicare.
Come minimo le ferrovie dovrebbero fargli un abbonamento a vita!
Dicembre 30th, 2009 alle 19:56
l’umica cosa di cui sono certo è che in una situazione del genere non sarei rimasto in silenzio. la cosa che più dispiace è proprio questa: l’assenza di reazioni, il pensare al proprio senza un sentimento di giustizia sociale da far rispettare.
in toscana questo atteggiamento è fortunatamente non proprio comune,ma in molte altre regioni e in particolare nel sud è ormai la regola. vi ricordate il morto sulla spiaggia o quello davanti alla tabaccheria?
è una cultura da combattere in quanto estremamente pericolosa,probabilmente proviene da un’assenza dello stato sul territorio e dalla mancanza del rispetto delle regole anche più elementari e allora bisogna arrangiarsi e sopravvivere, ma è fondamentale che non si diffonda anche qui.
comunque la si pensi non dobbiamo accettare ingiustizie in silenzio
saluti e buon anno
Dicembre 30th, 2009 alle 21:27
se c´ era un motivo per essere ancor piu´ tristi in questo fine anno.. ho trovato il sistema a leggere questo articolo..
Dicembre 30th, 2009 alle 21:41
Al mondo c’è tanta gente insensibile e maleducata, c’è gente totalmente disinteressata a quello che gli accade attorno, gente interessata solo a portare a termine la propria giornata lavorativa, senza nessun interesse per quello che fanno. L’articolo del giornalista di Repubblica mi sembra troppo “estremo” per poter essere preso come esempio del livello di cinismo che ha raggiunto la nostra società. Mi rifiuto di credere che siamo tutti insensibili e menefreghisti, ognuno di noi è diverso in come si rapporta con le persone nella vita di tutti i giorni e quindi anche nella vita lavorativa. Incontro tutti i giorni gente maleducata, ma incontro anche tanta brava gente e credo che quel ragazzo si sia ritrovato solo di fronte ad una brutta persona che non sa usare quel poco di potere che ha. Bastava chiudere un occhio e non sarebbe successo niente. Non siamo tutti uguali e quel ragazzo andava trattato diversamente, perchè ha delle difficoltà oggettive. Io faccio così nel mio lavoro. Chiudo i contatori dell’acqua a chi non paga le bollette, ma se posso cerco di venire incontro alle persone, perchè non provo alcun piacere a lasciare la gente senz’acqua, soprattutto chi è veramente in difficoltà. Con tanti ladri che non pagano le tasse, non ci avrei visto nulla di male se quel ragazzo per una volta non avesse pagato il biglietto.
Dicembre 30th, 2009 alle 21:51
Mi V E R G O G N O di quello che siamo diventati.
Dicembre 30th, 2009 alle 22:07
Ho letto l’articolo questa mattina su Repubblica e devo dirti che ne sono rimasto shoccato, prima dell’atteggiamento del personale del treno e della polfer, e poi dell’indifferenza dei passeggeri anche se quest’ultima ormai non fa’ piu’ notizia, spero solo di non trovarmi in certe situazioni, perche’ non so come reagirei certo non riuscirei a mantenere la calma come il tuo collega. Sento solo vergogna dentro di me nei confronti di quel ragazzo che ha dovuto subire questa umiliazione e molto disprezzo per quelle persone per il loro comportamento disumano. Un saluto Davide sperando che episodi di questo genere non ne succedano piu’ ma ahime’ e solo una speranza…..
Dicembre 30th, 2009 alle 22:10
Non facciamoci prendere dalla rabbia, ma con molta pacatezza riconosciamo che questo è ciò che ha portato il Berlusconismo. Ognuno si sente in dovere di fare il ducetto, senza differenze di categoria e livello.
Dicembre 30th, 2009 alle 22:16
queste non sono persone, e neanche animali. Gli animali sono 10 livelli sopra. Che ci stanno a fare al mondo? A torturare i più deboli e basta? Che si tolgano dalle palle alla svelta. (E io sono contro la pena di morte, pensate ma ho appena letto il post e ho il vomito). Anzi, ora che la rabbia mi è scemata, credo proprio che il destino si sia già attivato: se un giorno succedesse la cosa a parti invertite (nella vita può succedere di tutto) chissà che risate…. forse qualcuno capisce che esistono più punti di vista e che comunque non capisco proprio come un essere (non so definirlo diversamente) possa essere così bastardo…personalmente non ce la farei mai…..evidentemente NON siamo tutti uguali.
Dicembre 30th, 2009 alle 22:18
basta vedere da dove partiva il treno e dove era diretto per capire che tipo di trattamento sarebbe stato riservato.E’ vergognoso che nessuno sia intervenuto, ma non certo io vi insegno da dove provenga l’omertà. Non dovrebbe finire qui la faccenda, dovrebbe essere portata ai vari dirigenti di trenitalia e rimuovere quelle persone che non hanno dimostrato nè umanità nè tanto meno rispetto per un ragazzo che prova a vivere e non a sopravvivere. Concludo dicendo che quando metti una divisa di qualsiasi genere a qualcuno del sud, fai un torto al resto d’Italia.
Dicembre 30th, 2009 alle 22:27
Io sono ragazzo buono ma non buonista! Se il racconto è esatto, e qualche dubbio ce l’ho!, bastavano due cose: 1. non tirare fuori 50 euro ma solo un paio a testa, chi 5 chi 7 chi 50 centesimi. 2. un po di buon senso in più da parte del controllore, visto anche che siamo sotto Natale.
Poi do ragione sparsa ai pensieri del I’POLEMICA, di Berva, e di altri… un po di ragione l’abbiamo tutti! Tornando però a ciò che era da fare, per me, l’episodio rimane una storia triste del 27 Dicembre ’09, e tante ce ne sono stae e tante ce ne saranno!
Dicembre 30th, 2009 alle 22:58
SOLO UNa GRAN PENA E RABBIA,anche per diversi post che ho letto.Siamo in Italia,ergo un paese di me..a e di pavidi puzzoni sempre pronti ad ingloriarsi di situazioni altrui.Poveri Italioti,quanta pena mi fanno…non cresceremo mai,siamo ancora ostaggio del ‘non sà chi sono io’ e servi delle divise,dove spesso si nascondono gli esempi sopracitati..che pena che facciamo…UdF
Dicembre 30th, 2009 alle 23:14
Coloro che hanno dato la vita per avere un’Italia solidale e democratica non intendevano questa.
Come sempre: forti con i deboli e deboli con i forti.
Dicembre 30th, 2009 alle 23:30
Massimiliano Bucci posa il fiasco!
Dicembre 30th, 2009 alle 23:48
Davide, la classe politica rispecchia questo, i politici non sono ne’ peggiori, ne’ migliori di chi li vota. Questa e’ la societa’ creata dalla maggior parte delle persone.
Dicembre 30th, 2009 alle 23:59
Scusate ma a me questo racconto sembra una bufala bella e buona; minimo minimo è una storia ampiamente romanzata…
…l’autore mi dovrebbe spiegare, per esempio:
1) Perché, quando viene comunicato al ragazzo di scendere dal treno e prendere quello successivo, questi va nel panico, mentre quando viene deciso che sarebbe dovuto sempre scendere dal treno ma sarebbe stato aiutato a fare il biglietto avrebbe addirittura baciato la mano del capotreno (peraltro vorrei vedere come ha fatto a fare un tale gesto visto la descrizione fisica che ne aveva precedentemente fatto)… …secondo me non è granché coerente, anche considerando tutti i problemi fisici del ragazzo, visto che era salito su un eurostar che lo avrebbe lasciato sicuramente in una stazione con biglietteria, dove avrebbe avuto tutto il tempo di fare il biglietto per il treno successivo, anche senza l’aiuto del terzo controllore…
2) Come sia possibile che l’inflessibile capotreno faccia, presumibilmente, ritardare un 10 minuti l’eurostar, neanche fosse l’ultimo dei locali!, per far fare un biglietto ad un invalido senza poi neanche farlo salire sul treno ma per, crudeltà finale!, lasciarlo lì ad aspettare quello dopo… …sì perché se fai scendere un controllore a fare il biglietto dovrai perdere del tempo (mica ripartirai senza di lui????)…
3) le doti premonitorie del capotreno su come si sarebbe comportato il personale del treno successivo, cosa che non era certo in suo potere decidere…
Potrei andare avanti con altre incongruenze ma mi fermo qui…
…comunque in questa storia, vera o falsa che sia, direi che più che il personale viaggiante del treno (che magari pecca di inflessiblità semplicemente per inesperienza) la figura barbina ce la fa proprio chi schiamazza e protesta ma poi, alla fine, lascia che il ragazzo scenda dal treno senza tirar fuori un euro…
Dicembre 31st, 2009 alle 01:20
Io mi conosco,io sul quel treno mi sarei messo nei guai seri ma dico come si puo’ rimanere ad osservare.Io l’avrei combinata grossa me lo sento c’ho una rabbia dentro solo a leggere l’articolo indescrivibile figuriamoci a vivere di persona l’evento.
Dicembre 31st, 2009 alle 02:36
caro david, ci sarebbero tante cose da scrivere, ma riassumo in 2 punti:
1)- esprimo tutto il mio dispiacere e disgusto di fronte alla vicenda in questione, di cui sono venuto a conoscenza proprio su repubblica on-line, trovo schifoso l’atteggiamento dei controllori nei confronti dell’invalido e non trovo giusto il loro comportamento.
2)- con dispiacere vedo dai commenti che si tende ad associare una certa situazione della nostra società e un certo decadimento dei costumi a una singola persona, berlusconi, o a un movimento culturale da lui stesso alimentato, “il Berlusconismo”(chissà se lo studieranno i miei figli a scuola il berlusconismo, chissà, magari messo alla pari di nazismo o fascismo…)ebbene, trovo questo collegamento tra il mio presidente e il male che ci circonda completamente insensato e privo di ogni fondamento, trovo ancora più insensato il porre sullo stesso piano e considerare uguali o anche solo lontanamente simili il pensiero politico di berlusconi con ciò che riguarda dittature a noi, purtroppo, ben note. questo è il mio pensiero, so che molti nn saranno d’accordo ma non c’è cosa più giusta che esporre le proprie idee qualsiasi esse siano (purchè costituzionali, si intende;) )
Dicembre 31st, 2009 alle 08:51
Caro David, mentre in Italia rientrano 95 Miliardi dallo scudo fiscale (traffico di droga, armi, prostituzione, mafia, andrangheta, e più ne ha più ne metta) si considera un criminale un diversamente abilie che non ha le mani per fare il biglietto. Pasolini avrebbe scritto pagine intere e lo ha già fatto…la miseria è la mancanza di intelettuali in questo paese di giornalisti con i calzoni giù al servizio dei potenti…
Dicembre 31st, 2009 alle 09:39
questo racconto è una bufala, un raccontino di natale scritto ad arte per farci indignare, per alimentare il malcontento e vedo che l’autore è riuscito nell’intento. certo, come si fa a restare insensibili leggendo un racconto cosi? un povero ragazzo senza le braccia che viaggia miracolosamente da solo per il mondo maltrattato da un equipaggio di insensibili torturatori simbolo di quest’italia alla deriva tutto grande fratello e veline, che viene umiliato e addirittura fatto scendere come un criminale dal treno il tutto per non poter pagare non il biglietto, ma la multa di 50 euro. il racconto è cosi pieno di incongruenze che mi stupisco davvero che quasi tutti abbiano abboccato; forse nella gente c’è cosi tanta voglia di indignarsi che basta accendere un cerino che prende fuoco la polveriera, su questo ha giocato lo scrittore. perchè per esempio ha omesso le città delle stazioni? perchè non fa nomi e cognomi dei serial killer controllori? e questi avevano forse un mitra in mano, visto che i passeggeri quardavano il pavimento in silenzio mentre gli psicopatici torturavano il malcapitato? come fa uno a tirare fuori una penna e mettersi a scrivere su un tavolo delle ferrovie usando solo la bocca? potrei continuare a lungo…ma davvero vi sembra possibile che sia successa una cosa cosi? e tutti quelli intorno? nessuno che si sia offerto di aiiutare questo disgraziato? nessuno che si sia mosso a compassione organizzando una colletta e reagendo ai soprusi dei nazisti di servizio? avevano questi davvero un mitra ciascuno in mano? mah.. voi credeteci pure..io dico che a pensare male si fa peccato ma molto spesso ci si indovina: guarda caso questa cosa è uscita su repubblica e guarda caso già qualcuno di voi ha dato colpa di questo a berlusconi e al “berlusconismo”…
Dicembre 31st, 2009 alle 09:50
Che paese di m…. Ho la pelle d’oca… SCHIFO SCHIFO SCHIFO!!!
Dicembre 31st, 2009 alle 10:09
Ciao, David, buon anno a te e a tutti i frequentatori del blog.
Per completezza allego qui sotto le altre testimonianze sintetizzate oggi da Repubblica.
Secondo queste testimonianze sembrerebbe che le cose siano andate diversamente rispetto a quanto scritto nell’articolo. Forse, come molte volte, la realtà sta nel mezzo.
Per esempio, nell’articolo di oggi le FS dichiarano che il passeggero era mancante di un braccio e non di entrambi. Se, e sottolineo se, le cose stessero così la vicenda comincerebbe ad assumere contorni diversi.
Ciò non toglie che, in generale, oggi si avvilisca la persona sul lavoro e nella vita di ogni giorno. In molte aziende chi cerca di porre la retta coscienza al di sopra delle regole spesso non viene premiato ma indagato e sanzionato in virtù (si fa per dire) delle regole stesse. In altri termini, purtroppo, ci si può indignare ma non stupire per certi comportamenti indotti da un legalismo di facciata che pone la regola al di sopra di tutto, anche della dignità umana e della carità che dovrebbe farci sentire prossimi a tutti, a partire dai più deboli.
La testimonianza. Alcuni viaggiatori presenti alla scena hanno inviato le loro testimonianze sul sito di Repubblica.it. Secondo quanto scrive un testimone, l’atteggiamento degli altri passeggeri non è stato affatto indifferente. “Sono uno dei passeggeri che si trovava accanto al ragazzo nel ‘famigerato’ viaggio – si legge in uno dei commenti -. Mi permetto di rettificare l’articolo (…). E’ vero, la ragazza e i due agenti della Polfer saliti alla stazione di Foggia si sono rivolti al giovane romeno con toni francamente evitabili, ma parlare dell’indifferenza dell’intero vagone è assolutamente scorretto – conclude -. Su richiesta della ragazza è infatti intervenuto un altro controllore e il suo comportamento è stato ineccepibile. Ha evitato che il ragazzo disabile pagasse la tratta precedente (a suo rischio) e si è impegnato personalmente a comprargli il biglietto con la modalità self service senza ulteriori sovratasse”.
Dicembre 31st, 2009 alle 10:23
Perdonami se insisto David, ma francamente sono stufo di sentirmi dire da te che dico “bischerate” quando mi sembra chiaro, dai commenti successivi al mio primo post, che avevo ragione e la soluzione vera l’ho data io per primo.
Secondo me ti ci vuole un bel bagno di umiltà e invece di impermalosirti subito quando qualcuno osa criticare “Sua Maestà il Guetta”, devi imparare di più ad ascoltare i pensieri degli altri… anche quelli scritti un po’ più “duramente” come i miei e ti faccio presente che non ho offeso nessuno (a differenza tua).
Comunque la chiudo qui perchè mi sembra che il concetto che volevo esprimere sia passato molto bene e non c’è altro da aggiungere se non che comunque mi dispiace per il ragazzo portatore di handicap e quello che ho scritto l’ho scritto solo perchè al sentimento di dispiacere e pietà prevale comunque quello di giustizia e di uguaglianza.
Buon anno David Guetta: ti ascolterò sempre e ti leggerò sempre perchè di te mi piacciono molte cose sia professionali che personali, ma non togliere/reprimere, a me e agli altri, la possibilità di esprimere anche i nostri pareri contrari e le nostre opinioni perchè questa è la vera LIBERTA’. Ti abbraccio, I’ POLEMICA!
Dicembre 31st, 2009 alle 10:35
per contributo alla conoscenza dei fatti trascrivo quanto pubblicato da Repubblica e riportato da Repubblica.it (giusto perchè i vari giudizi di valore e/o di merito siano supportati da versioni dei fatti quanto più articolate possibili, il che ci consente di non sentirci dire da chicchessia di “accendere il cervello prima di aprire bocca”.):
Le Ferrovie rispondono all’articolo di Repubblica
“Siamo scrupolosi e rispettosi verso i clienti”
Il disabile discriminato sul treno
Le Fs: “E’ rimasto sul vagone”
Un testimone: “Toni bruschi dalla capotreno e dagli agenti Polfer
ma un altro controllore si è comportato in modo ineccepibile”
ROMA – Un caso da prima pagina. La storia del ragazzo senza braccia e senza biglietto, raccontata nell’articolo di Shulim Vogelmann, su Repubblica. Un diversamente abile che, privo di biglietto perché impossibilitato a farlo, aveva mostrato i soldi al controllore. Per poi essere costretto a scendere dalla polizia ferroviaria alla stazione di Foggia nel silenzio degli altri passeggeri.
Questa mattina un primo comunicato. “Quanto descritto nell’articolo pubblicato da la Repubblica merita tutta l’attenzione del Gruppo Ferrovie dello Stato, che porge comunque le sue scuse al passeggero”. Sul nostro sito, centinaia di commenti e interventi. E l’indignazione di tutte le forze politiche.
La versione delle Ferrovie dello Stato. Sulla base dei primi rilievi della propria indagine interna, le Fs hanno in serata affermato: “Il viaggiatore non è mai stato fatto scendere dal treno, il biglietto gli è stato acquistato a Foggia dal personale di bordo. Il Gruppo Fs è da sempre attento e sensibile ai diritti dei diversamente abili”.
La capotreno in servizio sull’Eurostar 9354 Bari-Roma di domenica 27 dicembre, durante le operazioni di controllo dei biglietti ha riscontrato che un viaggiatore privo del braccio sinistro ma in grado di parlare in modo corretto, era senza biglietto. L’ha quindi informato delle regole di ammissione sul convoglio. “Considerata la particolare condizione del passeggero – si legge sul comunicato ufficiale delle Fs -, risulterebbe che la Capotreno si sia ulteriormente attivata per consentire al cliente di proseguire il viaggio sullo stesso treno e senza alcuna sanzione. Per questo è scesa durante la sosta a Foggia provvedendo a recarsi in biglietteria e acquistando il biglietto per conto del passeggero”.
Questo è confermato anche dalla nota della Polizia di Stato che riferisce: “il personale (…) agendo con tatto e umanità (…) ha convenuto di adoperarsi in prima persona per regolarizzare il viaggiatore stesso per il medesimo treno”. La relazione della Polizia si chiude precisando che “il disabile ha proseguito il suo viaggio a bordo dello stesso treno, in quanto la soluzione trovata dal personale di Trenitalia ha garantito, con indubbio buon senso, sia il diritto di assistenza e quello di mobilità del disabile, che la doverosa applicazione dei regolamenti ferroviari”. Fs dichiara anche che proseguirà nell’approfondimento dei fatti fino al chiarimento definitivo della vicenda.
La testimonianza. Alcuni viaggiatori presenti alla scena hanno inviato le loro testimonianze sul sito di Repubblica.it. Secondo quanto scrive un testimone, l’atteggiamento degli altri passeggeri non è stato affatto indifferente. “Sono uno dei passeggeri che si trovava accanto al ragazzo nel ‘famigerato’ viaggio – si legge in uno dei commenti -. Mi permetto di rettificare l’articolo (…). E’ vero, la ragazza e i due agenti della Polfer saliti alla stazione di Foggia si sono rivolti al giovane romeno con toni francamente evitabili, ma parlare dell’indifferenza dell’intero vagone è assolutamente scorretto – conclude -. Su richiesta della ragazza è infatti intervenuto un altro controllore e il suo comportamento è stato ineccepibile. Ha evitato che il ragazzo disabile pagasse la tratta precedente (a suo rischio) e si è impegnato personalmente a comprargli il biglietto con la modalità self service senza ulteriori sovratasse”.
(30 dicembre 2009)
Dicembre 31st, 2009 alle 10:39
x Berva post 63
Tranquillo amico mio… un ti volevo assolutamente far cambiare idea… 😉
Cercavo solo di spiegarti il mio punto di vista nel particolare e con qualche esempio a sostegno…
Ti faccio i miei più sinceri auguri per un felice 2010…
Ciao Bervaccia….
Marco
Dicembre 31st, 2009 alle 11:03
ah ecco: leggo il post di pierluigi e ora mi incomincia a tornare qualcosa: l’autore dell’articolo neanche c’era, gli hanno riportato il fatto e lui ci ha fatto il romanzo di natale. intanto tra avere un solo braccio (che non è poco) a non averne nessuno c’è una differenza sostanziale, e poi i fatti si sono svolti in maniera molto piu “normale” di quanto riportato in quel racconto agghiacciante. sono sicuro che ascoltando ancora altre testimnianze, la cosa si sgonfierebbe del tutto. fossi in te david cambierei il titolo del tuo post perchè noi non siamo ancora cosi..alla faccia del tuo amico scrittore!
Dicembre 31st, 2009 alle 11:49
Salve a tutti,
Al di là della veridicità della versione prima e delle versioni del giorno dopo, vorrei fare alcune considerazioni che i vostri commenti hanno suscitato. Qualsiasi regola ha contestualizzazioni ed interpretazioni. Non esiste una regola chiara ed intellegibile in maniera univoca, a maggior ragione le regole di diritto positivo (il diritto che si è imposto solo da due secoli), che sono “generali” e “astratte”. La realtà è cosa ben diversa da una frase scritta per quanto bella e sono le persone, solo le persone che determinano con il loro comportamento e la loro volontà il se ed il come di una norma (questo noi lo abbiamo dimenticato e lo dimentichiamo quando ci fà comodo). Nello specifico prima ancora di vedere se tizio ha un braccio o nessuno se le F.S. sono le SS e la polfer la GESTAPO, si potrebbe anche ragionare un pò su qual’è sia il principio che sottintende ad un contratto di servizio di trasporto Pubblico in servizio ancora di MONOPOLIO ad un soggetto sempre più privato e meno pubblico. Ad esempio la regola che impone una maggiorazione di 50 euro anche per chi ha avuto problemi oggettivi o soggettivi e si trova a bordo sprovvisto di biglietto ma “pronto a pagare”(che non scappa di bagno in bagno) è, a mio modesto parere, vessatoria ed aberrante. Uno squallido mezzuccio per riempire le tasche di qualcuno. Se una persona è sprovvista di biglietto ma esibisce le proprie generalità munito di un documento dovrebbe (un tempo era così) subire una contravvenzione. Nel caso in cui ci siano diatribe tra il viaggiatore e le F. S. e si voglia comminare una cotravvenzione, si può contestare in primis inserendo nelle motivazioni in calce alla contravvenzione una versione diciamo difensiva che DEVE essere inserita dall’ufficiale (che non può non fornire le proprie generalità, anzi), altrimenti ci si può rifiutare di firmarla. Secondo si può presentare ricorso in sede giurisdizionale.
Fare scendere una persona, a meno che palesemente abbia cercato di eludere il controllo ed abbia rifiutato di fornire le proprie generalità, è sempre a mio modesto parere un atto barbaro ed incivile…
Concludo citando due piccoli episodi di vita vissuta. Il primo mi ha visto fare un viaggio da firenze a lecce in un treno zeppo fino al midollo con uno zaino ed una bicicletta che non potendo essere messa dove avrebbe dovuto è rimasta in mezzo ai… Mi sono difeso tutto il viaggio dal capo treno che mi voleva far scendere nonostante le oggettive situazioni che rendevano le condizioni di viaggio straordinare(una nave “negriera” del ‘600 era meno affollata) e quindi non regolamentabili con norme che presuppongono situazioni “normali”. Ho resistito e vinto la resistenza di F.S. e Polfer anche(soprattutto) grazie alla solidarietà di molti passeggeri. In un altra situazione in piazza signoria ho difeso strenuamente un gruppo di artisti di strada (c’era pure uno piuttosto conosciuto) che stavano, con uno spettacolino improvvisato, protestando avverso il trattamento che subivano da parte della polizia municipale e non. Ho difeso il pricipio dell’art. 21 della cost, visto che la protesta era pacifica ed educata e perchè avrebbero arrestato queste persone davanti a centinaia di turisti di mezzo mondo che increduli stavano riprendendo la scena. Non so se le mie ragioni erano assolutamente “giuste” ma gli artisti non sono stati arrestati.
Buona Fine e sopratutto
Buon principio a tutti
Dicembre 31st, 2009 alle 12:04
VERGOGNA per ciò che è accaduto,VERGOGNA per chi mette in dubbio ciò che è accaduto, VERGOGNA per chi porta l’accaduto da una o altra parte politica……………VERGOGNA perchè siamo diventati questi quà! Un’abbraccio a TUTTI Luca
Dicembre 31st, 2009 alle 12:22
Oh Shingo Tanai, che ti ho rovinato la campagna elettorale?
Dicembre 31st, 2009 alle 12:27
La situazione straziante, signori, la vivono le persone come me altro che storie! Quelli che leggono l’articolo e istantaneamente si sentono pronti ad armarsi e partire per sterminare chiunque indossi una qualunque divisa (gli anni di giovanile ribellione verso l’autorità costituita sono lontani ma non lontanissimi…). Poi però leggi i post di chi fa notare vistose incongruenze (ed in effetti..) o di chi ti riporta situazioni di degrado su treni o autobus. Le abbiamo vissute tutti: situazioni in cui “il povero, lo sfortunato” in realtà se ne approfitta alla grande e ti prevarica infischiandosene allegramente di ogni regola civile. Ed ecco che allora ti monta la rabbia opposta e la vorresti anche te una bella divisina, e magari anche un simpatico manganello e l’autorizzazione a farne buon uso…
Ma subito dopo ti viene in mente la signora impellicciata che usa il Suv come un’arma e ritiene che piazzarlo di traverso all’angolo del marciapiede sia cosa buona e giusta. “Ed i disabili che vadano a curarsi in qualche clinica svizzera invece di star qua a rompere le palle con le loro ridicole carrozzine!” A me è capitato un paio di volte di provare a far notare a gente simile il loro comportamento. Ne ho ottenuto reazioni che mi hanno fatto venire voglia di iscrivermi ad Al Qaeda…
E insomma per me è un delirio. Una continua oscillazione tra fratellanza e voglia di ordine, tra accoglienza e frontiere chiuse, tra “peace and love” e “occhio per occhio”. Mah, invidio chi ha certezze e sicurezze. Io solo tanti dubbi…
Auguri a tutti.
Dicembre 31st, 2009 alle 12:44
non capisco gli altri che sono stati zitti, di fronte ad una bella reazione di gruppo (o di massa se preferite) tutti se ne sarebbero andati con la coda fra le gambe. Smettiamo di mettere la testa sottoterra, il resto del corpo rimane incredulo del proprio comportamento.
buon anno al ragazzo sfortunato ed a tutti voi
Dicembre 31st, 2009 alle 13:06
No, David. Non siamo DIVENTATI così.
Lo siamo sempre stati, lo siamo ancora, e molto probabilmente lo saremo sempre.
Ce lo insegnano i nostri genitori a farci gli affari nostri, a non immischiarci in faccende che non ci riguardano ed anche a stare sempre con la maggioranza.
Che vuoi pretendere!
Dicembre 31st, 2009 alle 13:56
la verità è che ci hanno messo tutti in fila…e se provi ad eluderla sia pure per una necessità oggettiva, c’è subito chi non perde un istante per riallinearti.
non voglio essere ipocrita e dire che l’ episodio mi ha scosso, o che non ci dormirò stanotte…di episodi simili ne succedono a valanghe ogni santo giorno
una volta è su un treno, l’altra in un supermercato, tutti presi a puntare il dito contro le debolezze altrui, anche quando le compatiamo e tutti presi a nascondere le proprie di debolezze.
quello che mi fà specie, è il silenzio
vergognoso della gente che ti stà intorno…e ci consideriamo civili…prova a dire ai tuoi amici che hai bisogno di loro, e ti ritroverari solo…
solidarietà
una parola persa nei meandri della memoria in questo triste mondo che ci spinge all’ individualismo sfrenato…
comunque, bene è che se ne parli
e il fatto che in molti si sia commentato mi fà ben sperare
non ho letto tutti i commenti, ma voglio essere ottimista affinchè il 2010 e gli anni a seguire possano essere all’ insegna dell’ essere “umani” tutti sotto lo stesso cielo, sulla stessa terra e con lo stesso diritto di poterla vivere bene questa nostra unica VITA
BUON ANNO
Dicembre 31st, 2009 alle 14:53
Leggendo quella realtà viene la voglia di prendere il mitra, però non tutto quello che viene riportato è corretto. Facendo ulteriori ricerche in rete, il caso (pur grave) viene ridimensionato. Diciamo che l’autore ha forzato un pò la mano.
Dicembre 31st, 2009 alle 15:24
commentare una cosa del genere è molto difficile senza scadere nella violenza o ripetere cose già dette da altri perciò ho deciso di dare un consiglio al “berva”, soprannome che denota le nobili origini,una ripassata alla lingua Italiana non sarebbe sbagliata prima di cimentarsi in commenti con strane elucubrazioni su complotti. Per quanto riguarda il “frugassi” come viene da lei definito il gesto commiserevole di fare una colletta avrebbe solo risolto il problema materiale non certo quello morale. Comunque come sempre dice lei ognuno ha la propria coscienza e per fortuna aggiungo io anche la propria cultura.
Dicembre 31st, 2009 alle 15:38
Beh, è vero che questa è l’Italia ma è altrettanto vero che questi (i compagni di viaggio del portatore di handicap) sono gli italiani. Tutti zitti o poco più e nessuno che si sia “frugato” per pagare la differenza !!??
Sinceramente rimango più meravigliato da loro che dai vari controllori, capotreni e poliziotti. Quoto Antigufo, con il mio carattere sarebbe nata una “questione” ma forse il ragazzo non sarebbe sceso. Tralaltro trovo alcuni passi del racconto decisamente inverosimili e paradossali.
Comunque buon anno a tutti !!!!
Dicembre 31st, 2009 alle 15:48
Non avevo letto il commento della “talpa” e quindi, come spesso accade, la verità è di tutt’altra natura !! In questo noi italiani siamo imbattibili; creare storie “succulente” dal nulla o quasi. Complimenti a La Repubblica ed al tuo amico scrittore !!! Comunque auguri sinceri a tutti e due !
RISPOSTA
“Al tuo amico scrittore…”, eccola qui la voglia di radicalizzare tutto.
E’ una persona che conosco e stimo, ma alle parole bisogna dare il giusto peso, amico è un’altra cosa, c’è questa voglia di attaccare che proprio non riesco a comprendere, cerca e cercate di cambiare nel 2010, grazie
Dicembre 31st, 2009 alle 15:52
Stò leggendo molto sdegno, e riesco a malapena a credere che in quella carrozza ci fossero, per mera sfortuna o grande casualità, tutte persone vigliacche.
Tutti quelli che stanno scrivendo qui oggi avrebbero tutti massacrato capostazione, controllore, polizia, e guardia forestale e avrebbero portato a spalle il ragazzo (povero non lo scrivo perchè poveretti siamo noi me per primo ovviamente)a destinazione.
Tanti bei discorsi, anzi lettere.
Qui se non si ripiglia quel minimo di umanità e di rispetto per tutto e sottolineo tutto si va a finire male, e purtroppo siamo sulla strada giusta.
Con quello che siamo diventati oggi altro che duce ci vorrebbe, ce ne vorrebbero dieci e forse forse………
Alessandro
Dicembre 31st, 2009 alle 17:27
Una volta quando leggevo La Repubblica mi arrabbiavo perchè non avevo il tempo di leggere i numerosi articoli interessanti che pubblicava : ora ho smesso di leggerlo da anni , da quando gli stessi sono diventati faziosi,qualunquisti,romanzati,gonfiati a dismisura( come quello di cui si parla ) e spesso di pura invenzione.Ora poi sembra che dia ai suoi giornalisti stipendi da fame perchè non hanno neppure 50€ per aiutare un portatore di handicap.
Con o senza la repubblica, BUON ANNO a tutti e sempre FORZA VIOLA !
Dicembre 31st, 2009 alle 17:51
Se eri tanto interessato e preocupato, li potevi pagare te ‘sti 50€, allora la tua denuncia avrebbe avuto tutto un altro valore.
Massimiliano
RISPOSTA
A chie è diretto il tuo messaggio?
Dicembre 31st, 2009 alle 19:05
Non ci sono nomi né matricole ma solo una storia tanto toccante quanto, secondo me, inventata, inventatissima!
Un bravo all’ autore, geniale!
Buon anno a tutti e forza viola
Gennaio 1st, 2010 alle 07:34
…ma dai direttore…amico con la A minuscola, non intendevo certo “offenderti” !
Un banale modo dire del quale comunque ed ovviamente mi scuso !
RISPOSTA
Vedi, io a volte sono aspro e me ne dispiace, ma è perché cerco di disnnescare questa continua contrapposizione, questa radicalizzazione delle posizione qualsiasi cosa accada.
Buon anno,
David
Gennaio 1st, 2010 alle 22:51
Ciao David,
leggo puesto post dopo aver letto quello in cui tu auguri per te di tuoi cari la salute come unico desiderio per il 2010….Auguro alla controllora di non doversi mai trovare nella situzione del ragazzo….ma gli auguro anche un giorno di aver bisogno d’ aiuto e di trovare solo indifferenza…..e scherno nei suoi confronti….
Un Buon 2010 a tutti
Gennaio 2nd, 2010 alle 22:09
La vicenda è squallida ma ho vissuto in prima persona una cosa simile su un treno dove una cinese per 2 euro, soli 2 euro di differenza, stava per vivere la stessa cosa. Epilogo di quella storia: ho offerto io i 2 euro alla cinese, tra l’altro in difficoltà per la lingua, e tutto è finito li. Però il resto delle persone vicine faceva finta di non sentire e di fare gli affari, evidentemente più importanti, loro. Dunque i tanti che dicono, ora su questo blog, “dovevano tirare fuori i 50 euro”, scusino la mia diffidenza ma stento a creder loro. Nessuno tirava fuori i 2 euro per questa cinese e state pur sicuri che l’epilogo del povero disabile toccava anche alla cinese e solo per 2 miseri euro di differenza!
Dunque la storia è credibile, perchè così è la prassi di chi non fa il biglietto a terra, ma non sopporto i tanti che riportano al governo attuale e al “Berlusconismo” decantato da tale “Bucci Massimiliano”, il motivo di tale comportamento abbietto.
Il motivo è solo nel rigido protocollo delle FF.SS. ed i dipendenti che non lo attuano vengono puniti severamente.
Che poi qualche dipendente FF.SS. e delle forze dell’ordine non faccia ragionare il cervello e il buon senso, è tutto un altro discorso.
Gennaio 3rd, 2010 alle 20:37
bravo alex fi, fossi stato al posto del giornalista gli davo io i cinquanta euro e finiva li. Invece il signore, evidentemente affetto dalla malattia del braccino corto, ha preferito costruire la notizia.
Gennaio 4th, 2010 alle 14:06
Ma un cane, autore dell’articolo COMPRESO, che si offrisse di pagargli la differenza no è?! NESSUNO è nelle condizioni di fare della morale sull’accaduto: lo stesso SHULIM VOGELMANN non aveva 50 euro in più nel portafoglio da spendere diversamente a quanto magari aveva fatto pochi giorni prima per i regali di Natale?
La verità è che SIAMO SOLI (anch’io sono portatore di handicap, anche se non ai livelli del ragazzo sul treno), tutti a fare la morale del tipo “a natale siamo tutti più buoni” e poi su un EUROSTAR (non un regionale o un locale, un EUROSTAR “generalmente” utilizzato da chi ha i soldi per permetterselo) non c’è un cane che abbia un minimo di compassione per un RAGAZZO DI 30 anni HANDICAPPATO e decida che, nell’arco della sua esistenza, può anche decidere di spendere 50€ per donare LA SERENITA’ E LA DIGNITA’ ad un altro essere umano.
Sarebbe stato meglio se l’articolo non l’avesse scritto, faceva miglior figura e il risultato sarebbe stato lo stesso: c’è cattiveria ed egoismo in dosi industriali in giro, non sono certo due righe a cambiare il cuore delle persone, dovrebbe essere il cuore a cambiare le persone, ammesso ce l’abbiano.
Gennaio 4th, 2010 alle 20:28
il mio babbo faceva il capotreno, e mi ha raccontato di tante cose successe sui treni negli anni, situazioni difficili da risolvere, interventi della polfer, suicidi e altro.
se n’è andato il 17 agosto.
lui avrebbe fatto in maniera diversa.
lui avrebbe capito.
Gennaio 5th, 2010 alle 12:54
Chiunque avesse pagato i 50 euro non avrebbe cancellato l’atteggiamento deprecabile e pragmatico di ferrovieri e poliziotti; ma non mi fido di queste storie divulgate a mezzo stampa che spesso, se non proprio inventate di sana pianta, non rispettano la realtà dei fatti.
Ho smesso di comprare i quotidiani e non tornerò a leggerli finché non ne nasce uno che si dimostri sinceramente imparziale…
Gennaio 6th, 2010 alle 05:24
Davide,
mi spieghi perchè non hai il coraggio di difendere le tue posizioni fino in fondo?
Mi spiego meglio:
In alcune tue risposte a “i’polemica” hai “cambiato posizione”, solo per poter attaccare chi ti criticava, quando di argomenti ne avresti avuti ben altri.
Tu avresti voluto eccome che i controllori non avessero fatto pagare il biglietto, altrimenti non avresti pubblicato un articolo del genere, con una dichiarazione simile di stima per chi l’ha scritto.
E io aggiungo: VIVADDIO! Che male c’è? La tua opinione è condivisibilissima.
Magari avresti anche dato tu i 50 euro, ma questo è un altro discorso. L’articolo è incentrato sul comportamento dei controllori, è quello l’argomento di discussione.
E secondo me è follia pura pensare (come fa i’polemica) che se si chiude un occhio in un caso simile, “va a finire che pagano sempre i soliti 3 bischeri”!
Ma stiamo scherzando? Ma che ha paura, che dal giorno dopo vadano tutti in giro a simulare la mancanza delle braccia?! (facile, tra l’altro…)
A me sono questi i discorsi che fanno incazzare, perchè o sono in malafede, oppure ci stiamo veramente disumanizzando!
Ma colpiscili su questo, non cambiare posizione!!
Gennaio 9th, 2010 alle 13:43
A me risulta che chi svolge un lavoro al pubblico in un ente pubblico, sia tenuto a dare le proprie generalità a chi le richieda. Posto che questo non sia un mio strafalcione, l’impressione è che i 2 poliziotti, il capotreno e la controllora sapessero bene di essere nel torto e che abbiano fatto un abuso d’ufficio nello zittire e nel negare le risposte allo scrittore.