La mia voce in viola 2001/2002 – Seconda parte
TIFOSI
Avevano ragione loro, Lodà, Rocchi e Sartoni. C’era magari un po’ troppa fantasia nella loro ricostruzione dei fatti, però era vero che la Fiorentina stava andando verso la rovina. Ci hanno provato in tutti i modi a fare qualcosa, ed è proprio per questo iper attivismo a fin di bene che non ho mai calcato la mano quando hanno commesso alcuni errori. Come tenere fuori Luna dalla contestazione della Fiesole. Mai uno striscione contro chi aveva avuto per nove anni la responsabilità della Fiorentina, possibile che non avesse colpe? Il fatto che nel finale della storia Lucianone nostro si fosse seriamente impegnato per vendere la società gli ha probabilmente restituito una discutibile verginità, ma non tutti hanno capito i motivi del suo “salvataggio”. Una sciocchezza è stata poi aspettare Mancini sotto casa sua alle una di notte. Il tecnico ha poi certamente strumentalizzato pro domo sua tutta la vicenda, ma a quell’ora di solito si va a dormire e non ci si mette a discutere di tattica o si dimissioni.
Comunque sia, l’amore ostinato, e dall’esterno incomprensibile, dei tifosi viola è stato fondamentale per non sparire definitivamente. Senza di loro la Fiorentina sarebbe stata solo un guscio vuoto, al massimo un ricordo struggente per chi come me l’aveva avuta come fedele compagna di tutta una vita.
FARNETICAZIONI TELEFONICHE
9 dicembre 2001, Lazio-Fiorentina all’Olimpico. Tre file sopra la mia postazione è seduta Valeria Marini, tragicamente inviata fissa per “Quelli che il calcio…”. Decido nell’intervallo di chiederle se mi rilascia un’intervista, lei prende il telefonino e compone il numero di Cecchi Gori.
«Vittorio, c’è qui un giornalista che vuole parlare con me: che devo fare? … Si chiama Guetta. Sì, va bene, te lo passo».
E comincia così il mio ultimo colloquio con il presidente-ex senatore-produttore.
«David, qui mi hanno tradito tutti, ma ti rendi conto mi hanno venduto Repka e Leandro (sai che perdita!) senza dirmi niente. Mi vogliono ammazzare, ma io so’ più forte di tutti»
«Vittorio, senza le cessioni di Repka e Leandro a settembre la Fiorentina falliva…»
«Ma che fallimento! Ho dei soci pronti ad entrare, mi hanno pugnalato alle spalle, io non volevo vendere nemmeno Rui Costa»
«E con cosa pagavi gli stipendi?»
«I soldi ci sono!!! Ma ora arrivo a Firenze e cambio tutto, mi volevano prendere la Fiorentina per un tozzo di pane, ma te ne rendi conto?»
«Vittorio, e Barucci? Lo hai incontrato?»
«Ma chi caz.. è Barucci? Ma che vuole? Io non voglio vedere nessuno, Mancini ci porterà in Uefa»
«Vittorio, sta per ricominciare il secondo tempo, ti devo lasciare perché vado a trasmettere la radiocronaca»
«Aho, ma dille queste cose alla radio, perché non mi chiami a fine partita? Faccio un intervento e così spiego per bene la situazione»
«Magari alla prossima trasferta, ora ti sento un po’ troppo agitato. Ciao Vittorio».
IL CORAGGIO DI POGGI
Quello di Ugo Poggi è stato l’ultimo serio tentativo di salvare la Fiorentina, peccato che Cecchi Gori stesse ormai affogando nel disastro economico da lui stesso provocato. Il nuovo presidente chiese a tutti con molta umiltà di dargli una mano, «perché solo uniti avremmo evitato il disastro», che lui pensava circoscritto ad una nuova retrocessione. Devo riconoscere a Poggi una grande lealtà nel comportamento con Canale Dieci. In quei pochi mesi di presidenza non mi ha mai fatto pressioni per far cessare gli attacchi all’ex presidente-ex senatore-quasi ex produttore. Quando anche lui gettò la spugna, perché stufo delle continue menzogne di Vittorio, capii che ormai non c’era più nulla da fare. Speravo però che qualcuno potesse intervenire per comprare la Fiorentina o che comunque il “sistema calcio” avrebbe impedito che sparisse per sempre una delle grandi del campionato.
SEMPRE PIU’ GIU’
Occupazione della sede da parte dei tifosi, un pregiudicato riciclato da Vittorio come possibile socio, la marcia dei ventimila tifosi per dire basta alle nefandezze cecchigoriane: che giornate da incubo! A giorni alterni Vespa e Costanzo spiegavano ai loro milioni di telespettatori quanto Cecchi Gori fosse bravo ed incompreso, facendoci passare tutti per imbecilli. Senza dimenticare quel brav’uomo di Carraro, che nel gennaio 2002 certificò come ottimo il bilancio viola, beatificando Vittorio e dicendoci in pratica di non rompere più le scatole. Che schifo.
Poi, improvvisamente, ecco arrivare Zerunian Sarkis ad insegnarci come si doveva vivere. Accanto a lui Bianchi Ottavio, che una volta fallito il compito in panchina centrò, da presidente, l’impossibile obiettivo di peggiorare la situazione. Di loro due, i posteri ricorderanno nei secoli dei secoli un unico gesto significativo: l’accredito sui rispettivi conti correnti degli ultimi sei mesi di stipendio, proprio il giorno prima di essere cacciati dal tribunale di Firenze. Che tempismo! Proprio quello che era mancato quando dovevano chiedere al loro padrone di onorare le cambiali che avrebbero restituito alla Fiorentina gli ormai famosi 72 miliardi “imprestati” nel 1999. Mancavano proprio Zerunian e Bianchi a completare la galleria degli orrori degli ultimi tre anni viola, ora eravamo definitivamente a posto.
VEDE DOTTORE…
Ma sì, mettiamoci anche un po’ di leggerezza nel raccontare quegli ultimi mesi di dolore. Il professor Fazzini, stimato presidente dell’ordine dei dottori commercialisti, venne scelto dal tribunale per una missione impossibile: salvare la Fiorentina, rispettando la legge. Fu così che un ottimo professionista si trovò per mesi sulle prime pagine dei giornali, intervistato da radio, siti internet e televisioni un giorno sì e l’altro pure. A lui la cosa doveva piacere moltissimo, perché, sempre armato di un sorriso smagliante, non ha mai rifiutato un contatto con i cosiddetti media. E con tutti aveva indistintamente questo intercalare, “vede dottore”, che fece della strampalata congrega dei giornalisti fiorentini la categoria accademicamente più avanzata d’Italia. Sentii dare del dottore a certa gente che aveva concluso con fatica le scuole medie, principi del congiuntivo dall’italiano improbabile o in alcuni casi impossibile. Mi sarebbe piaciuto che qualcuno glielo avesse fatto notare con discrezione, ma persi ogni speranza quando mi capitò di ascoltare l’ennesima intervista, concessa stavolta nientepopodimeno che a Giorgio Masala.
«Abbiamo qui il professor Fazzini, allora professore ci dica a che punto siamo con le cambiali di Cecchi Gori?»
«Vede dottore…».
ULTIMI GIORNI
Il 30 giugno 2002 passai il pomeriggio in preda ad uno stato di febbrile angoscia: se la Fiorentina non avesse trovato quindici miliardi, avrebbe chiuso lì la sua gloriosa storia. Era la domenica della finale mondiale e non succedeva niente. Finalmente, alle nove di sera, Gianni Ceccarelli mi inviò un messaggio sms per informarmi che Inter, Milan e Juve avevano comprato Moretti e Ceccarelli (il giocatore, non il giornalista) proprio per quindici miliardi. Era la conferma alla mie speranze di salvezza: il “sistema calcio” non ci avrebbe fatto morire!
Seguirono giornate convulse, con tante false notizie e millantatori vari che si accreditavano di volta in volta come possibili acquirenti. Ma io sapevo che i debiti erano così alti che solo Cecchi Gori avrebbe potuto tirare fuori il coniglio bianco ed iscrivere la gloriosa A.C. Fiorentina alla serie B. Il 25 luglio andò deserta l’asta per acquistare la maggioranza della società, quasi una rivincita per Vittorio, la dimostrazione che non c’era proprio nessuno pronto a buttare i soldi per la squadra di calcio di Firenze. Tutti quelli che cercavano solo pubblicità erano spariti, dall’untuoso Repetti agli olandesi volanti, passando per Fratini, che durante un Pentasport avevo implorato in diretta di intervenire. Non restava che lui, Cecchi Gori, l’uomo che ci aveva rovinato e da cui dipendevamo tutti per non sparire.
LA FINE
Gli ultimi giorni di luglio li passai in un crescente delirio di sterile attivismo. Chiamavo almeno due volte al giorno Benedetto Ferrara, in ritiro a Roncegno, nella speranza che lui, informatissimo, mi desse qualche buona notizia. Martellavo continuamente il mitico ragionier Righetti, per sapere qualcosa del famoso bonifico da 22 milioni di Euro che ci avrebbe iscritto al campionato; mi attaccavo al telefono con Lodà, che aveva a sua volta un filo diretto col professor Barucci, riesumato da Cecchi Gori come consulente. Ormai non ero più un giornalista, ma solo un tifoso distrutto che aveva la fortuna di conoscere gente che lo avrebbe informato prima degli altri. Condussi dei Pentasport allucinanti, trasmettendo solo angoscia a chi ci ascoltava. Letizia e le bambine erano al mare, io tornavo la sera a casa e mi buttavo sul divano incapace di qualsiasi iniziativa. Per una settimana mi svegliai continuamente alle quattro del mattino e come uno zombi mi mettevo davanti al televisore in uno stato catatonico. Una volta mi venne quasi da piangere a vedere su Raisat album degli spezzoni della Fiorentina degli anni settanta. C’erano Antognoni e Merlo, con la maglia tutta viola e senza sponsor: quella era la mia Fiorentina, la squadra che quando perdeva rovinava la mia domenica. Come era potuto succedere che stesse per scomparire?
Ogni giorno però il direttore del Corriere dello Sport-Stadio Italo Cucci ci rassicurava che ci saremmo salvati, facendo addirittura passare Cecchi Gori, con cui aveva un contatto diretto, come un martire: vende il cinema Adriano, no, c’è un piano di Tatò, lo aiutano le banche. Una sera, esasperato, feci una sparata terribile contro il sindaco Domenici e l’assessore Giani, colpevoli a mio parere di immobilismo e sostenni il giorno dopo un contraddittorio proprio con Giani, che spiegò agli ascoltatori come invece lui ed il sindaco avessero tentato (inutilmente) di percorrere ogni strada possibile. Aveva ragione, ed è proprio a Domenici e Giani che tutti i tifosi viola devono qualcosa se non ci hanno seppellito definitivamente il giorno della morte della vecchia Fiorentina.
Il 30 luglio riuscii a ricordarmi di essere ancora un giornalista e realizzai lo scoop della banca colombiana che aveva mandato un fax in Fiorentina per assicurare l’arrivo dei soldi. La mia fonte era sicura e perciò sparai la notizia, che venne immediatamente ripresa da tutte le testate nazionali. Era l’ultimo penoso bluff dell’ex presidente-ex senatore-ex produttore, una cosa talmente ridicola che ci sarebbe stato da ridere, se non fosse stato per la gravità del momento.
Il 31 luglio mattina Lodà e Sartoni mi assicurarono che tre bonifici erano partiti da tre banche diverse per coprire i 22 milioni di Euro necessari per iscrivere la Fiorentina al campionato. Eravamo quasi fuori tempo massimo, ma in Federazione avrebbero aspettato anche l’ultimo secondo pur di non escluderci. Fu una giornata terrificante, passata al telefono a farci coraggio: arrivano, stanno per arrivare, le banche chiudono tra pochi minuti e dei soldi non c’è traccia, non arriva più niente. Speravo ancora in un colpo a sorpresa di Vittorio, tipo lui che si presenta a Roma con l’assegno in mano proprio mentre la Fiorentina sta per essere spedita in Eccellenza. La mazzata finale me la dette alle 20.30 Leonardo Bardazzi, che mi chiamò dalla redazione fiorentina di Stadio:
Maledetto! Dieci, mille, un milione di volte maledetto! Ci hai rovinato, hai ucciso un amore vero solo per le tue pazzie, ci hai tenuto in ostaggio negli ultimi due anni, ci hai costretto nell’ultimo mese ad uno stato di febbrile angoscia che è stato quasi peggio della mancata iscrizione. Maledetto, non ti perdonerò mai.
Dormii tre ore quella notte, e quando mi alzai alle sei del mattino del primo agosto guardai allo specchio la mia faccia stravolta. Mi dissi: ora basta, dobbiamo ripartire. Dovevo condurre una diretta lunghissima, la più difficile trasmissione della mia vita e non potevo permettermi di comunicare agli altri la mia angoscia. Avremmo ricominciato anche dall’Eccellenza, avremmo fatto vedere al mondo di che cosa sono capaci i fiorentini, come successe con l’alluvione nel 1966. Arrivai a Prato e cominciai a parlare…
Maggio 19th, 2009 alle 07:20
e vaglielo a spiegare a tutti quelli che se non fosse arrivato il quarto posto avrebbero considerato fallimentare questa stagione.Si parla di calcio,nella vita le angosce devono essere altre, tutto vero, ma per chi ama davvero la viola quel periodo mette addosso ancora i brividi. Altro che Vargas terzino o tornante!!
Maggio 19th, 2009 alle 07:24
è l’ultima parte? così posso iniziare a leggere tutto il libro… tutto di un fiato….
grazie david
ps mi sa che il prossimo libro potrà essere: dalla c2 allo scudetto in pochi anni.
ciao piero
Maggio 19th, 2009 alle 08:00
solo chi cade si può rialzare
Maggio 19th, 2009 alle 08:07
Che brividi……..
Maggio 19th, 2009 alle 08:38
Mi ritornano in mente le serate alla radio o alle trasmissioni tv per aspettare il compratore… Quante ca..ate!!! Galli e la cordata, Pupo e gli orafi aretini, L’olandese Van qualcosa ecc… Quanti buffoni!!!
Meno male siamo ripartiti e speriamo di farne tesoro!!
Maggio 19th, 2009 alle 08:53
Brividi davvero…bravissimo David!
Maggio 19th, 2009 alle 08:57
Quanti brividi David…
Maggio 19th, 2009 alle 09:00
“l’ennesima intervista, concessa stavolta nientepopodimeno che a Giorgio Masala.
«Abbiamo qui il professor Fazzini, allora professore ci dica a che punto siamo con le cambiali di Cecchi Gori?»
«Vede dottore…».”
ah ah ah
david, sto ancora ridendo!!!!!
questa è da Zelig…ah ah ah
Maggio 19th, 2009 alle 09:12
Quasi mi facevi piangere di prima mattina. Ma son passati solo 7 anni e siamo tornati ai vertici, molto più solidi di prima. Una vera catarsi, ma che angoscia , come giustamente ricordavi te in queste pagine. Complimenti, in questa parte traspare davvero tutto il tuo amore per questa maglia.
Maggio 19th, 2009 alle 10:04
Ma è vero che Cecchi Gori è capo di una cordata che vuole comprare la Roma, insieme a Willy il Coyote, Sandokan e il Marchese del Grillo…
Ciao Giallorozzi, vi auguro tutto quello che abbiamo passato noi in quella torrida estate…ma purtroppo vi salveranno il c..o
Maggio 19th, 2009 alle 10:08
Il problema è che c’è ancora qualcuno che rimpiange il Cecco Goro!
Ma ti rendi conto?
Maggio 19th, 2009 alle 10:08
Comunque, se vi interessa, Masala seguiva con me le lezioni di “Epistemologia ontologica della dieta mediterranea” e, a giudicare dai risultati, credo abbia conseguito la Laurea a pieni voti.
Maggio 19th, 2009 alle 10:47
Ricordo ancora il ritorno dal lavoro con la notizia atroce al pentasport. Le lacrime iniziarono a scendere, dovetti fermarmi con la macchina perchè non vedevo più niente e la rabbia mi faceva scoppiare la testa. Mi ripresi e pensai: “Ma con tutti i problemi che ho mi metto a piangere per la Fiorentina…che bischero!” Poi entrai in casa e ancora più triste fu vedere mia sorella con gli occhi velati che diceva: “Tanto si va allo stadio anche in eccellenza, vero babbo?”. Fu il colpo di grazia, passai la serata in silenzio a veder le immagini della notte della Coppa Italia del 1996 pensando a quando mai avrei rivissuto quella serata.
Sono passati soli 7 anni e ci troviamo a lottare per la Champion per il 4° anno consecutivo con una società solida, un allenatore che a volte ci fa arrabbiare ma che credo sia un matematico e calcolatore impressionante (ALTRO CHE FORTUNA…ROSICONI!) e un DS degno di questo nome; nonostante tutto questo (inizio a togliermi qualche sassolino) c’è gente che gli piace cercare la polemica a tutti i costi.
Buona giornata a tutti.
Maggio 19th, 2009 alle 11:00
Telefonata del cameriere di casa Cecchi Gori al presidente Vittorio intercettata dalla Digos.
omissis……
” presidente stasera viene un tappetaio a cena , dice che la Fiorentina la compra lui . In frigo c’è solo un pò di lesso e una manciata di zafferano.
Quando ha fatto al commissariato si fermi a comprare un rinforzino, giusto una quindicina di olive e due panini all’olio .Si ricordi però che il bottegaio non ci fa più credito .
Se non vende un paio di ragazzi della primavera un c’è più verso neanche di mettere a fare un pò di brodo col dado .
Come dice ?…. sua madre ?…
La signora Valeria è andata dal parrucchiere . Eran sei mesi che non ci andava; aspettava a gloria di vendere Toldo per rifarsi la messa in piega .
…Presidente , ora devo uscire a prendere l’acqua alla fonte , sà, la minerale costa, e quella in casa l’acquedotto ce l’ha tagliata .
Senta presidente , le chiavi della cassaforte sono nel cassetto delle cambiali scadute , quello accanto al cassetto degli assegni scoperti .
…Dimenticavo presidente … , in sala c’è le tende rotte , per ora l’ho rattoppate con le mutande della Marini, poi provveda .
Buonasera presidente …!
i’ levriero
(per gentile concessione di una talpa)
Un deferente saluto a Donna Valeria che tanto ha amato la nostra , la Sua Fiorentina .
Maggio 19th, 2009 alle 11:15
Garrisce al vento il labaro viola
al Giuseppe Meazza di Milano come al Gastone Brilli Peri di Montevarchi
ricordiamocelo sempre
saluti
Maggio 19th, 2009 alle 11:37
David devi scrivere il 2° libro!!!!!
Maggio 19th, 2009 alle 11:37
Davvero, che tristezza ripensare a quel periodo. E chi l’avrebbe detto che poi avrebbe aiutato a buttare tutta la zavorra e rinascere ben più forti e solidi di prima, società e pubblico?!?! Come dice il detto: si chiude una porta e si apre un portone. Se non avessimo passato quello che abbiamo passato sono convinta che non saremmo a questo livello oggi.
S.
PS: è un’impressione o dopo i due punti manca qualcosa?
“La mazzata finale me la dette alle 20.30 Leonardo Bardazzi, che mi chiamò dalla redazione fiorentina di Stadio: .”
Maggio 19th, 2009 alle 11:59
Ieri sera, scarrellando canali con un occhio aperto e l’altro chiuso, mi sintonizzo su Rai Uno in tempo per vedere, nella Prtita del Cuore, Vallesi che, nel torpore generale, assesta una mezza pedata a Del Piero, stendendolo, immagino, con intima soddisfazione, realizzando il sogno di ogni tifoso viola. Grazie Paolo, sei tutti noi!
Maggio 19th, 2009 alle 12:20
“…Maledetto! Dieci, mille, un milione di volte maledetto! Ci hai rovinato, hai ucciso un amore vero solo per le tue pazzie, ci hai tenuto in ostaggio negli ultimi due anni, ci hai costretto nell’ultimo mese ad uno stato di febbrile angoscia che è stato quasi peggio della mancata iscrizione. Maledetto, non ti perdonerò mai.
Dormii tre ore quella notte, e quando mi alzai alle sei del mattino del primo agosto guardai allo specchio la mia faccia stravolta. Mi dissi: ora basta, dobbiamo ripartire. Dovevo condurre una diretta lunghissima, la più difficile trasmissione della mia vita e non potevo permettermi di comunicare agli altri la mia angoscia….”
Capisco il momento e la situazione … ma stiamo pur sempre parlando di Calcio …
O no?
RISPOSTA
Io la vivevo così e come sempre sono stato sincero nel far trasparire le mie emozioni.
Purtroppo non riesco a fare altrimenti e capisco ch possano anche non piacere,
David
Maggio 19th, 2009 alle 12:57
mi hai fatto quasi piangere a ricordare tanta disperazione e rabbia……dovresti esserci tu in tv a parlare invece che tanti testoni ignoranti che si spacciano per giornalisti….
Maggio 19th, 2009 alle 13:32
mi sembra passato un secolo, che lacrime quel giorno…ma ora siamo qui e finalmente ci rifacciamo di tutto! Anche delle prese di culo di tanti che nel vederci sprofondare hanno goduto…ora si gode noi!
Maggio 19th, 2009 alle 13:44
POVERO CORVINO…
(off-topic)
Costretto con la sua mole a farsi carico e scudo dell’ evidente disimpegno dei Della Valle. Mi pare ufficiale che non saranno i soldi di un’altra Champions a far cambiare i programmi della società. Peccato, uscite del genere in un momento così postitivo… Peccato che ancora una volta ci impediscano di sognare(non nell’immediato per il finale di campionato, ma per il futuro). E basta con questo fumo negli occhi della cittadella, qualsiasi amministratore pubblico ben sa che un progretto di quelle dimensioni (90h) non può trovar posto nella piana fiorentina e che prima di divenire remunerativo per sostenere un futuro ad alti livelli per la Viola ha bisogno di anni di rodaggio. Nel frattempo quindi VENDERE I CAMPIONI e tentare di far pari con gli incassi. Per carità il virtuosismo aziendale mi trova d’accordo ma credo che per farlo abbiano sbagliato settore economico, a meno che la Città e la squadra non siano un valore aggiunto pubblicitario per le altre società del gruppo…
Riflettete gente riflettete…
saluti un po’meno fiduciosi…
m
Maggio 19th, 2009 alle 13:50
Ero ad amsterdam quel primo agosto…ricordo la telefonate continue a mio babbo (in olanda i giornali italiani non riuscivo a trovarli) e quella in cui cercò di dirmi che la fiorentina era fallita.Quanto sono stato male, quanto non mi fregava nulla di quello che avevo intorno
Maggio 19th, 2009 alle 14:09
Spera che si arrivi 4° perchè sennò ti serve una mesata per i panini!!
Maggio 19th, 2009 alle 14:21
…..e ora viene il bello del libro….e del campionato……..P.S.il Levriero m’ha fatto scompisciare..troppo forte
Maggio 19th, 2009 alle 14:51
…Come ti ho già detto, il giorno del definitivo tracollo, con la mancata iscrizione al campionato di serie B, una parte del mio cuore era morta, ma l’altra stranamente “contenta”.
Contenta perchè così comunque si estirpava quel tumore che aveva assalito la nostra squadra, quella che per intendersi porta il giglio di Firenze…e questa contentezza era ancora più fuoriluogo visto che il futuro era vago (e all’epoca non c’era da stare allegri, perchè dei DV non se ne parlava affatto) ma “sentivo” sentivo che ci veniva data una opportunità di una nuova vita…Vedendo poi la fine che hanno fatto altre gloriose società come Napoli e Torino, che sono fallite dopo anni da paura, sempre in bilico, e vedendo quanto poi ci è toccato in sorte…beh considerò una fortuna che alla fine il Cecco G…o i soldi non li abbia trovati…avrebbe significato altri anni come quello passato, tra messe in mora, e balle varie. Ciao Daniele
Maggio 19th, 2009 alle 15:09
Caro david stavo leggendo il tuo racconto e poi sulle tue ultime parole ho sentito le lacrime scendermi dagli occhi:”avremmo fatto vedere al mondo di cosa sono capaci i fiorentini”,mi hai proprio fatto emozionare!!La passione che avete messo anche nell’anno della c2 è stata di grande conforto e sostegno per noi tifosi,dimostrando al mondo ancora una volta che i fiorentini quando vengono colpiti si sanno rialzare alla grande!Ciao
Maggio 19th, 2009 alle 15:17
Due sole considerazioni su quel periodo che m’è costato sicuramente un anno di vita: non mi capacito ancora come sia possibile che una città con le tradizioni di Firenze non abbia avuto gli anticorpi per rigettare quel bubbone, eppure le avvisaglie erano chiare da subito. Allora con chi me la devo prendere ? Io faccio un altro lavoro e vivo lontano da Firenze, quando ho comprato l’abbonamento allo stadio o pago Sky io penso di aver fatto il mio. A vigilare sulla Fiorentina toccava a qualcun altro: i giornalisti d’assalto dov’erano ? (te hai ammesso di essere stato miope e l’hai pagata, ma gli altri ?) E soprattutto, dov’erano gli imprenditori toscani che avrebbero potuto e dovuto togliere il vaso di cristallo dalle mani di quel fenomeno da circo equestre ? Quindi, per tanti versi il male non ce lo siamo cercati ma ce lo siamo meritati: il Grullo è stato furbo a radicarsi a Firenze nascondendosi nella scia di su’ padre (persona di altro livello con la moglie) ma quando ha messo fuori il capo ha fatto man bassa impunemente. Quanto mi rode …
Maggio 19th, 2009 alle 16:09
Ma in tutta questa storia, che ruolo ha avuto Antonello Giacomelli, ai tempi molto vicino a Vittorio cecchi Gori?
Maggio 19th, 2009 alle 16:37
Io quell’ultima sera feci fatica a tornare a casa, mi sembrava mi avessero tolto un pezzo di me e l’avessero buttato nel tritacarne. Non mi riuscì di mangiare, e non mi riuscì nemmeno di dormire da quanto ero depresso. Certo che ripensandoci oggi, sette anni dopo (sette anni solo….), e vedendo la classifica attuale, penso che nel male s’è trovato il modo di ricostruire qualcosa non di buono, ma di ottimo. E ripenso anche che bastavano 44 miliardi delle vecchie lire per far fallire una società di calcio, mentre oggi per venti volte tanto non fallisce più nessuno….
Maggio 19th, 2009 alle 18:42
Se pensiamo che in solo 7 anni “rischiamo” di andare per il 4° anno di fila in zona champions… e c’è chi si lamenta pure!
Maggio 19th, 2009 alle 21:55
Mamma mia che bordoni….non dimenticherò mai il mio viaggio di nozze; il 31 mi arrivò via satellite la notiza del fallimento, il 4 vidi il tg1 che annunciò l’arrivo di DDV: non dimenticherò mai quella sera, anche se fossimo dovuti ripartire dalla terza categoria, non mi sarebbe importato nulla…per il Laureato, un ringraziamento sincero per gli anni di Bati, Rui, Edmundo e per le emozioni stile Bergamo S.Siro e Wembley; ma anche dannazione eterna per non aver capito quando era il momento di fermarsi…..
Maggio 20th, 2009 alle 09:35
Francesco mio, eri ad Amsterdam e non ti interessava quello che avevi intorno? Ma dai, neanche un pochino?
Visto che la viola era andata a put..ne, lo avrei fatto anche io, allo sfinimento (loro e, ovviamente, del mio portafoglio).
A parte gli scherzi, in quei giorni avevo paura, come quando si affronta l’ignoto al buio e senza fari, ma non ero triste. Sapevo che era l’unico modo per toglierci di torno il tumore. Saremmo ripartiti da non so dove, non so con chi, ma lo avremmo fatto comunque. Avremmo dovuto soffrire 5 anni, ma saremmo tornati in B con buone prospettive.
Se in vece fosse rimasto il tumore, dalla B saremmo scesi in C1 e lì saremmo ancora.
Invece…sapete tutti com’è andata
FORZA VIOLA, CIRANO
Maggio 20th, 2009 alle 11:23
Come te non perdonerò mai cecchigori, non mi stancherò mai di ripeterlo. Per avermi tolto il piacere di tifare Fiorentina per l’ultimo anno, tanto si sapeva dove si andava a finire già a settembre dopo che si fece male Chiesa. Se penso che solo 1 anno e qualche mese dopo, quando si era a metà classifica in B, alcuni allo stadio reclamavano a gran voce il ritorno di vittoria mi incavolo ancora a morte (sono gli stessi che ora si lamentano di Prandelli, Corvino, Della Valle, ecc)
Il 1° agosto 2002 ero affranto, mi ricordo che dissi che nella fine vi era un nuovo inizio ed ero sicuramente molto più ottimista dei giorni e dei mesi precedenti. Nell’ingorgo verso Arezzo a vedere la prima partita di C2 l’ottimismo si era già tramutato in gioia.
Maggio 20th, 2009 alle 13:36
Parma… Roma… Lazio… e chissà quante altre squadre sarebbero dovute almeno ripartire quasi da zero come siamo ripartiti noi. E invece niente, avranno rate di debiti da pagare per i prossimi decenni ma sono rimaste tutte lì, ridimensionate certo ma sempre lì.
Che tristezza, che ingiustizia!
CHE SCHIFO!
Meglio pensare a questo grande 2009 viola.
Spero tanto che la Roma non arrivi nemmeno in Uefa, poi vedremo quanti altri anni di rate le daranno…
Forza viola!
Maggio 20th, 2009 alle 14:06
ammetto che non ho vissuto quei momenti, e ne sono quasi felice….avevo un po’ mollato l’amore per la viola, ero presa dalla mia prima storia d’amore e….avevo in testa solo quella…..
sono contenta, considerando come ho reagito a calciopoli, non so come mi sarei sentita in quei giorni del fallimento….
leggendo tutti i commento di chi ricorda, non posso che dire grazie alla società attuale, che ci ha risollevati, assieme all’amore dei tifosi che non hanno mai abbandonato questi colori e si sono sempre rialzati…l’amore per la fiorentina sarà un gioco, un passatempo, ma per me in questi lunghi anni è stata una lezione di vita….
Maggio 20th, 2009 alle 16:15
Io vado spesso sul sito de “il romanista” (che, fra l’altro, ha chiuso bottega in edicola e resiste solo on line, evento premonitore), cominciai nei giorni della faccenda Mutu, adesso continuo per seguire le vicende della loro cessione, spassosissime. Di mese in mese si vendono a tutti (i tifosi giallorossi si vendono a tutti, non certo la Rosella, perché lei sa che i libri contabili della Roma sono poco vendibili); si sono venduti ai russi ed agli americani, ai tedeschi ed agli svizzeri, ed ogni volta si autoconvincono che il compratore (sognato) li porterà in vetta al calcio europeo; ormai sono alle cordate e, ogni volta che leggo “cordata romana”, mi auguro di cuore e comicio a credere che il futuro stia per riservare loro un bel Vittorio Cecchi Gori.
Maggio 20th, 2009 alle 17:29
Gentile signorina Alice
dia retta a me che oramai potrei esser Suo padre .
Non si rammarichi se per un attimo ha pensato all’amore invece che alla Fiorentina .
Alla Sua età lei ha il mondo in mano, e il sorriso giovanile per gioire delle cose belle della vita .
Fa crescere più una storia d’amore che cento domeniche allo stadio , anche se a volte le storie d’amore fanno male al cuore .
E allora signorina Alice faccia una bella cosa ; trovi la Sua anima gemella però non ci deluda , che il giovanotto sia assolutamente di fede Viola .
Se poi malauguratamente l’avesse già trovato a strisce, mi raccomando quando discute di calcio col suddetto non gliela dia mai vinta .
Faccia garrire in alto il labaro viola .
La saluto con simpatia .
Maggio 21st, 2009 alle 12:17
Anche io non lo perdonerà mai sto elemento,maledetto lui…e c’è gente che ora a distanza di anni ha il coraggio di difenderlo…NESSUNA PIETA’
Maggio 21st, 2009 alle 14:28
A ripensarci ora che tra poco si finisce secondi in campionato mi scappa quasi da ridere, ma se si riguarda quante ce ne ha fatte passare quell’assassino in quell’estate maledetta del 2002 verrebbe da metterlo al rogo come Savonarola.
Diceva bene uno striscione allo stadio:
“In meno di tre anni da Wembley a Gubbio. Grazie Vittorio”
Maggio 22nd, 2009 alle 10:21
Caro levriero, posso permettermi di chiosare il tuo bellissomo post dedicato ad Alice?
Ad un certo punto tu scrivi:
“…Se poi malauguratamente l’avesse già trovato a strisce, mi raccomando quando discute di calcio col suddetto non gliela dia mai vinta…” Anzi, non gliela dia proprio, aggiungo io.
Si fa per scherzare, naturalmente.
CIRANO