La mia voce in viola 2000/2001 – Seconda parte
ROSSITTO COME RUI
A dicembre dimenticammo improvvisamente Batistuta per merito di Terim. Dopo un inizio stentato, la squadra cominciò misteriosamente a volare e alla seconda vittoria consecutiva, di ritorno da una trasferta ad Udine, cominciai addirittura a fare tabelle scudetto. Fu proprio in quella partita in Friuli che assistemmo ad un vero e proprio miracolo calcistico, qualcosa che avrebbe richiesto spiegazioni trascendentali: all’inizio del secondo tempo, infatti, Rossitto cominciò a giocare divinamente. Dribblò anche tre uomini in fila e non sbagliò più un passaggio, roba da confonderlo con Rui Costa. Logicamente il merito era tutto di Terim, talmente bravo psicologicamente da convincere lui, Bressan, Pierini e Firicano di essere diventati dei fenomeni. Vincemmo ancora in casa contro il Verona, pareggiammo con uno spettacolare tre a tre a Torino con la Juve (il primo punto in dieci anni al Delle Alpi!) e strapazzammo il Milan al Franchi con un umiliante quattro a zero. Fantastico. Quasi troppo bello per essere vero, ed infatti, come da tradizione, trovammo il modo di rovinare tutto in poche settimane.
IL DEMIURGO
«Mario, ma perché hai deciso di venire a lavorare nel gruppo Cecchi Gori?»
«Perché io sono uno che risolve i problemi. L’ho sempre fatto nella mia vita e sarà così anche con Vittorio. Vedrai, ci divertiremo».
Il colloquio tra me e Sconcerti andò in onda a Radio Blu sabato 2 dicembre 2000, pochi giorni dopo l’addio del “direttore” al Corriere dello Sport-Stadio e a poche settimane dal suo ingresso nel gruppo Cecchi Gori. Mario venne subito a trovarci Canale Dieci per preparare la truppa a clamorosi cambiamenti editoriali.
«I soldi ci sono – ci disse – non fatevi ingannare da chi afferma il contrario, è solo gente che ce l’ha con Vittorio. Adesso però voglio da voi aggressività: dobbiamo essere ovunque, nulla ci deve fermare». Sconcerti era senz’altro un grande giornalista, ma sapeva di televisione più o meno quanto me di cucito, e dopo pochi giorni, di fronte ai mille problemi tecnici quotidiani, si era già dato una calmata. L’annuncio del suo arrivo venne dato durante la cena di fine anno dei giornalisti sportivi toscani, senza, pare, che ne sapessero niente Luna ed Antognoni. Non appena appresa la fatale notizia, Lucianone nostro sparì come era solito fare nei momenti difficili, mentre Antognoni cominciò la sua guerra neanche troppo sotterranea a colui che aveva sempre considerato un avversario.
NEMICO DEL MIO IDOLO
E così, ad un certo punto, sono entrato anch’io nella lista nera di Giancarlo. Provo con molti sforzi a capire cosa gli sia passato per la testa: siccome avevo lavorato (bene) con Sandrelli e da anni conducevo alla radio una rubrica con Sconcerti, non potevo che essere un loro alleato. E se ero un loro alleato, diventavo automaticamente un suo nemico. Questa storia, in fondo molto stupida, va avanti da troppo tempo e temo che le parole velenose di Antognoni abbiano involontariamente fatto breccia nella parte più idiota della tifoseria. Una volta, in piena bufera, presi carta e penna per scrivergli una lettera affettuosa, in cui mi sforzavo, nonostante tutto, di capire il suo stato d’animo giustificandolo pure, visto che aveva appena deciso di lasciare la Fiorentina. La sua risposta fu agghiacciante: dopo qualche giorno andò in una radio e disse che “Guetta si sa perché si comporta così (non ho mai capito a cosa si riferisse): vuole diventare addetto stampa della società”. Una falsità assoluta ed inedita, condita da un’altra dichiarazione in cui affermava che “di Guetta comunque non mi occupo troppo perché è un pesce piccolo”. Era chiaramente in guerra con il mondo e, attaccandomi, pensava di conquistare chissà quale fortino. Una settimana prima in televisione mi aveva urlato: “stai zitto te, che fai parte del clan dei Marsigliesi”. Potevo tranquillamente querelarlo, prendere un sacco di soldi, ma avrei fatto a botte con la mia coscienza e con quello che lui ha rappresentato per me nei quindici anni in cui giocava. Ho lasciato perdere e non me ne pento: i sogni di un ragazzo non possono essere svenduti in una causa per risarcimento danni. Meglio dimenticare.
SCINTILLE
Ovviamente l’imperatore-due ed il demiurgo entrarono in rotta di collisione dopo nemmeno una settimana di lavoro insieme. Il pretesto era il rinnovo del contratto di Terim, ma si vedeva benissimo che si detestavano da tempo. Si scontrarono la prima volta a Bergamo, il sabato prima della partita, e nelle settimane successive continuarono a lanciarsi frecciate che facevano solo il male della Fiorentina.
Tutti noi, comunque, volevamo che il tecnico turco rimanesse e così in una fredda sera di gennaio andò in scena un corto circuito mediatico che a rivederlo ora può sembrare assurdo. Tutta Firenze si mise infatti in fila davanti alla casa del presidente-senatore-produttore ad aspettare il fatidico incontro risolutore Terim-Cecchi Gori.
«Non ci sono problemi, Fatih rimarrà con noi altri tre anni», dichiarò trionfante Vittorio, al termine della maratona.
«Me ne vado a fine stagione», rispose il giorno dopo l’imperatore-due, che si era già promesso al Milan. E noi lì, a fare dirette fiume di ore e ore per raccontare il nostro dolore per l’addio del grande allenatore. Ridicolo, semplicemente ridicolo. La Fiorentina si era nel frattempo dissolta in campo, con tre sconfitte consecutive che l’avevano ricacciata a metà classifica.
DIMISSIONI
Le due magie di Baggio in Fiorentina-Brescia del 24 febbraio 2001 segnarono il punto di non ritorno nella storia tra la Fiorentina e Terim. Con appena due pareggi nelle ultime cinque partite, Cecchi Gori decise che era finalmente (per lui) arrivato il momento buono per licenziarlo. Sconcerti provò ad opporsi con poca convinzione, mentre Antognoni dette coerentemente le dimissioni da una vita in viola perché non era assolutamente d’accordo con l’iniziativa, e aveva ragione. L’imperatore-due prese però tutti in contropiede e convocò una conferenza stampa in un albergo per annunciare che non sarebbe stato Vittorio a licenziarlo, ma lui ad andarsene, insieme a tutto lo staff tecnico, più Antognoni.
Andai anch’io all’ultimo incontro di Terim con i giornalisti e mi trovai precipitato nel peggiore degli incubi. Scoprii però il lato più vero di Antonio Di Gennaro, un gentiluomo d’altri tempi, che in preda a chissà quali fantasmi della mente mi aggredì in mezzo alla hall, accusandomi di aver manipolato alla radio dei fax per attaccare Antognoni. Una cosa idiota e pazzesca, e ogni altra parola sul signore in questione mi pare sinceramente sprecata. Poi venni avvicinato da un tifoso che conoscevo solo di vista e che voleva picchiarmi in quanto “servo di Cecchi Gori”. Si trattava di Gaetano Lodà, che due giorni dopo appose davanti al suo locale un simpatico cartello con scritto “noi non possiamo entrare”, e sotto la mia foto insieme a quella di Cecchi Gori, Sconcerti e Sandrelli, intanto rientrato in Fiorentina. Infine, il colpo ad effetto. Prima che iniziasse la conferenza stampa, davanti ad una cinquantina di giornalisti, Terim mi invitò ad uscire dalla stanza perché la mia presenza non era gradita. Il gentiluomo Di Gennaro rincarò la dose sogghignando: “e adesso cosa rispondi? Eh, vediamo un po’ cosa dici”. Fu particolarmente apprezzabile la solidarietà dei colleghi: nessuno mosse un dito in mia difesa, ma io non mi spostai di un centimetro.
SQUALLORE TELEVISIVO
Ripartii stravolto dall’albergo della conferenza stampa per andare a condurre il Pentasport, ma una volta arrivato a Prato venni pregato da Sandrelli di tornare a Canale Dieci perché Sconcerti aveva sciaguratamente deciso di esternare. Ero perplesso, ma non potevo mandare uno dei miei giornalisti allo sbaraglio e poi Massimo mi aveva rassicurato, dicendomi che anche Isler di Rete 37 avrebbe partecipato alla trasmissione. Insomma, non sarebbe stato un monologo senza contraddittorio. Una volta giunto in televisione, mi accorsi con terrore che avevamo più o meno dieci minuti per preparare il programma e, soprattutto, che di Isler non c’era traccia. Chiesi ai giornalisti presenti se avessero voluto intervenire, ma se la dettero tutti a gambe, tranne Manola Conte, che mi venne coraggiosamente in soccorso.
La rissa televisiva se la ricordano (purtroppo) quasi tutti, con l’uscita infelice di Sconcerti ad Antognoni (“ma si può sapere cos’hai fatto tu per la Fiorentina”), le urla isteriche via telefono della moglie di Giancarlo e le farneticazioni sconcertiane sul futuro roseo della società. Ero distrutto da una giornata piena di veleni e non riuscii a tenere le redini della trasmissione. Sbagliai anche a non mandare in diretta Di Gennaro, che aveva chiesto di intervenire telefonicamente. Due giorni dopo quella serata da incubo, andai da Sandrelli in Fiorentina per annunciargli che me ne andavo da Canale Dieci perché non reggevo più la tensione di una contestazione che trovavo assurda. Massimo mi chiese di non mollare, di defilarmi magari un po’, ma di continuare a condurre il Ring dei Tifosi. Mi convinse con una frase: «se te ne vai adesso, sembra che tu abbia preso posizione, schierandoti con Terim. E invece se sei sempre stato equidistante tra le parti: è come se avessi qualcosa di cui ti vergogni o delle colpe da farti perdonare». Aveva perfettamente ragione: non dovevo farmi perdonare proprio niente.
GUETTA CIRCONCISO
Mi hanno fatto striscioni offensivi, inciso svastiche sulla moto, inviato vergognose lettere anonime a casa, minacciato fisicamente, e posso facilmente immaginare quale mente eccelsa si sia nascosta dietro a queste operazioni. Ma quello che mi ha fatto più paura è ciò che accadde una sera a casa mia. Suonò il cellulare e Valentina voleva andare a rispondere, come era già successo tante altre volte. «Lascia Vale – gli gridai – vado io!». Dall’altra parte una voce di ragazzo mi urlò: «Guetta, ebreo di m…., ti conviene non girare da solo, perché prima o poi ti spezziamo le gambe». Rimasi senza fiato: e se avesse risposto mia figlia di cinque anni, si sarebbero fermate queste bestie? Non credo. La domenica dopo la rissa televisiva, fra i vari striscioni offensivi su di me, ce ne fu uno che nessuno fece togliere. C’era scritto “Guetta circonciso”, e con questo i delinquenti che lo avevano innalzato credevano di avermi offeso. Il giorno dopo, chiamai la Comunità ebraica e chiesi di essere nuovamente iscritto, quattordici anni dopo che me ne ero andato.
MANCINI A TUTTI I COSTI
Sandrelli mi ha sempre detto che dovendo ricostruire da zero e in pochi giorni uno staff tecnico, era logico prendere subito un bel po’ di gente. Può anche darsi che abbia ragione in teoria, ma certamente sbagliarono nelle scelte e negli stipendi concessi. Sconcerti era diventato l’amministratore delegato della Fiorentina e non poteva non sapere la situazione in cui versava il bilancio viola. Per ingaggiare Mancini, che aveva cominciato la stagione come vice di Eriksson, venne messa su un’operazione a tutto campo con la Federazione, che alla fine concesse la sospirata deroga tra mille polemiche. Al nuovo tecnico vennero incredibilmente promessi gli stessi soldi di Terim, una follia in considerazione della differenza di esperienza e di prestigio tra i due. E andò molto peggio con Giuseppe Pavone e Ottavio Bianchi, due autentici bluff, smascherati definitivamente solo nell’estate del 2002.
SCHIZZOFRENIA
E la squadra? Trascinata da un Chiesa stratosferico e dai soliti Toldo e Rui Costa, la Fiorentina resse in campionato, evitando di venire risucchiata nella zona retrocessione. Buona parte del merito fu anche di personaggi come Luciano Dati, Marcello Manzuoli ed Alberto Benesperi che al di là delle ottime capacità professionali riuscirono a tenere unito il gruppo. I terremoti societari e gli stipendi non pagati per mesi non incisero più di tanto perché lo spogliatoio si dimostrò granitico.
In più c’era la solita Coppa Italia, dove i viola, con Terim ancora in panchina, avevano conquistato la finale a spese del Milan. Mancini fu bravo a capire che non era davvero il caso di procedere a delle rivoluzioni e fece di necessità virtù, schierando spesso la squadra con una sola punta (l’immenso Chiesa, che segnava sempre) e Rui Costa accanto. Il portoghese non gradì molto, ma si adeguò come sempre per il bene collettivo. Dopo una bella vittoria contro la Roma di Batistuta, che avrebbe poi vinto il campionato, uno Sconcerti scatenato annunciò a Canale Dieci l’intenzione della società di allungare il contratto a Mancini fino al 30 giugno 2003. Accidenti che fretta, forse un po’ troppa per i miei gusti.
SCUSE E SPIEGAZIONI
Ho sempre considerato Stefano Sartoni, il leader storico del Collettivo, una persona leale con cui a volte posso anche non essere d’accordo e mi piace che sia un tipo che non sfugge mai al contraddittorio. Fu solo per questo rapporto speciale che accettai di partecipare all’incontro che mi propose, un incontro strano con Gaetano Lodà e Dimitri Rocchi proprio nel locale dove io non sarei mai potuto entrare perché indesiderato. Chiesi a Luis Laserpe di accompagnarmi, sia per precauzione che per avere un testimone. Ero molto arrabbiato con Lodà, che mi fece correttamente le scuse per ciò che era successo il giorno delle dimissioni di Terim ed anche per quel cartello che lui considerava solo una goliardata. Cominciammo quindi a parlare del futuro della Fiorentina e mi venne disegnato uno scenario assolutamente inedito, quasi da fantapolitica calcistica. Lodà, Rocchi e Sartoni esibirono fogli e documenti degni del miglior giornalismo investigativo. Considerandomi (bontà loro) una voce importante per i tifosi, volevano che anch’io fossi a conoscenza di come la società viola stesse inevitabilmente andando verso la rovina. Mi dissero che i giochi non si facevano a Firenze, in piazza Savonarola, ma a Roma, dove sul pianeta calcio regnava incontrastato il banchiere Cesare Geronzi. Lo stesso arrivo di Mancini era stato “imposto” dalla GEA (la società che cura gli ingaggi e i diritti di immagine di diversi calciatori e allenatori e di cui fa parte anche la figlia di Geronzi), per cui non ci dovevamo stupire delle cifre concesse ad un tecnico esordiente. Uscii da quelle tre ore di colloquio perplesso e turbato: e se avessero avuto ragione loro?
COPPA ITALIA
A maggio cominciò la triste stagione degli addii. In una struggente serata di campionato, dopo Fiorentina-Atalanta, Toldo salutò tutti piangendo e commuovendo uno stadio intero. Lo avevano già venduto al Barcellona e con lui se ne andava uno dei più grandi portieri della storia viola, particolarmente ricca di straordinari numeri uno. Rui Costa e Chiesa invece sembrava che dovessero rimanere, e anzi Sconcerti, probabilmente dimenticandosi del bilancio, aveva già promesso al portoghese un sostanzioso aumento di stipendio, che peraltro Rui non aveva neanche chiesto. Intanto erano stati concordati gli ingaggi di Stankovic, Mihajlovic, Andersson e Marchioni, tutta gente che sarebbe stata probabilmente pagata con i soldi del Monopoli.
Il 13 giugno vincemmo la nostra ultima Coppa Italia, pareggiando in casa contro il Parma, già sconfitto all’andata. Il clima era surreale, le bandiere tornavano allo stadio dopo lo sciopero dei mesi precedenti e Cecchi Gori in tribuna sembrava imbambolato, come se sapesse che era la sua ultima volta al Franchi. Che differenza col successo di cinque anni prima. Sconcerti si scaraventò felice negli spogliatoi per festeggiare, mentre i tifosi andarono a piazzale Michelangelo per coprirlo quasi interamente di viola. La domenica dopo, per una serie di eventi causali, custodii per una notte la Coppa a casa mia. E mentre la guardavo appoggiata sul divano del soggiorno mi dicevo che era senza dubbio bellissima, ma che in fondo l’avevamo già vinta molte altre volte. Lo scudetto, invece, era tutta un’altra cosa: se solo avessi immaginato quello che stava per succedere…
Maggio 6th, 2009 alle 05:36
Buon giorno David ma Gaetano Lodà che una volta era fisso nelle trasmissioni sia televisive che radiofoniche e se non mi sbaglio scrisse anche un libro che fine ha fatto ? Se non mi sbaglio era un leader della Fiesole………
RISPOSTA
Fa semplicemente il tifoso, il libro tra l’altro andò molto bene e lo presentai io nel Salone dei Cinquecento alla presenza di terim che tornò appositamente per l’evento.
Ciao,
David
Maggio 6th, 2009 alle 06:35
Ciao David,
Pensi di raccogliere tutte le puntata de “la mia voce in viola” e di farne un libro? Io ne vorrei sicuramente una copia!
RISPOSTA
Ciao, il libro è già uscito nel 2003 e, incredibile, è andato esaurito nonostante avessi costretto Luca Giannell, l’editore, a stamparne cinquemila copie.
Grazie,
David
Maggio 6th, 2009 alle 08:02
per tutti quelli che:
– Prandelli c’ha messo un anno a far giocare Vargas più avanti;
– Corvino compra solo bidoni;
– i Della Valle c’hanno i braccini;
– Dainelli è scarso;
– Frey è grasso;
– Mutu spacca lo spogliatoio e non passa mai la palla…
LEGGETEVI COS’ERA LA FIORENTINA MENO DI 10 ANNI FA, MA LEGGETEVELO BENE CHE VI RIMANGA IN MENTE, COSI’ FORSE SMETTERETE DI ROMPERE I COGLIONI E CONTESTARE TUTTO E TUTTI
Maggio 6th, 2009 alle 08:12
Alla fine dei giochi si può dire o no che il puparo del calcio italiano fine anni 90 è stato Geronzi? Carraro il suo pupo e Moggi una macchietta?
Maggio 6th, 2009 alle 08:21
All’epoca avevo 22 anni e non seguivo più con attenzione le vicende correlate alla Fiorentina. Mi limitavo alla partita ma scansavo con cura il marciume intorno, convinto che tutto sarebbe tornato a posto prima o poi.
Inutile sottolineare che brillo in preveggenza…. anzi, se volete vi faccio l’oroscopo.
Leggendo il tuo racconto provo una sensazione di schifo misto tristezza… mi hai rovinato la giornata mio caro!
A parte gli scherzi, grazie ancora sia per aver scritto il libro che per il permesso di fruirne liberamente e commentarne le vicende.
Maggio 6th, 2009 alle 08:25
Ciao David, leggendo saltuariamente “La mia voce in viola” ma da ascoltatore ormai dai primi anni Ottanta di Radio Blu, mi è venuta voglia di scriverti qualche riga. Un po’ per me e un po’ per te. E un po’ per dare un senso alle cose che si fanno e che accadono nella vita. Ebbene, sono un giornalista profesionista e se lo sono diventato in parte è anche colpa/merito tuo. Mio padre, tifoso viola, mi ha trasmesso l’insana passione di leggere i gionatli (sportivi in particolare) e ascoltare “il Guetta” alla radio la domenica. Ai tempi, noi di Livorno, il segnale lo prendevamo poco e male e si capiva se la Fiorentiva aveva segnato solo dai tuoi urli o dalle tue pause…altro che Sky! Poi le cose migliorarono (anche la Fiorentina) ed io crescevo con gli ultimi fuochi di Antognoni e le prime sbornie di un certo Roberto Baggio…Fui preso da un attacco di baggite acuta che i miei amici ancora ricordano, tanto che la mia difesa di questo ragazzino sul quale non tanti scommettevano, mi valse successivamente una certa considerazione come almeno buon conoscitore di calcio (ci anche uno dgiuno di calcio avrebbe capito al primo controllo che fosse un fuoriclasse, ma lasciamo stare…). Per fartela breve, io registravo persino le tue radiocronache e mi risentivo i gol immaginandomeli prima di vedere come effettivamente fossero andate le cose a 90° minuto (sig!). Sono insomma cresciuto come tifoso a pane e Guetta e poi con l’era Cecchi Gori, dopo la delusione più grande sportivamente parlando della mia adolescenza per la cessione del mio unico idolo, finalmente l’abbonamento in Curva Fiesole. Ricordo, in precedenza, le tue radiocronache anche da tifoso deluso con una spcie di minaccia di mollare tutto dopo una sconfitta non ricordo più su che campo al sud, tipo Lecce ma potrei sbagliarmi. oi anni Novanta e le mie prime collaborazioni giornalistiche, dove usavo a piene mani frasi tipo “senza soverchie difficoltà” ed altre che ti fregavo a piene mani. La fase insomma imitativa prima di avere il proprio stile. Che tempi ragazzi quelli di baggio e Borgonovo caro David e quelli di Batistuta e che pianti quando ho letto di Stfano e della malattia… Vabbé la chiudo qui, magari un’altra volta se hai voglia e tempo te ne racconto qualcun’altra e ti faccio una delle migliaia di domande che ti avrei fatto a quei tempi (la curiosità…), dicendoti che a qualcuno (e anche a qualchedue e a qalche-tre..) il tuo lavoro ha significato qualcosa. Buona giornata e forza viola
Maggio 6th, 2009 alle 08:27
E chi non ce l’ha, a Firenze, una copia del tuo libro? Forse mia moglie che è un po’ gobba!
Però ogni volta che rileggo le tue vicissitudini, con la vecchia dirigenza, mi cascano le braccia: come hai fatto a resistere tanto tempo e non mandare a ca..re tutto e tutti?
Spero che con l’attuale Società sia tutta un’altra cosa.
Maggio 6th, 2009 alle 08:30
Mamma mia, a leggerti mi ritorna la tensione di quei giorni…
Maggio 6th, 2009 alle 08:33
non sono un grande estimatore dei tifosi che hai nomitnato però dobbiamo ammettere che avevano visto lungo infondo calciopoli è arrivata dopo
Maggio 6th, 2009 alle 08:34
Incredibile è come Sartoni, Lodà & co. fecero e pure parecchio bene il lavoro che avreste dovuto fare voi giornalisti, occupati ieri come oggi a fare trasmissioni/giornali vendibili, più che vero giornalismo d’inchiesta.
Al di là di questa battaglia persa, rimango male quando leggo tutte queste cose, tutte queste accuse nei confronti di una persona che poi non fece nulla di male.
Devono essere stati anche giorni orripilanti, ma da certe situazioni se ne esce sempre più forti e migliori di prima. Di certo, anche sul piano personale, devono essere stati giorni di pura follia. Il buon vecchio “G” direbbe: “che gente c’è ni’ mondo”.
Maggio 6th, 2009 alle 08:40
suggestivo……
Maggio 6th, 2009 alle 08:48
Ricordo perfettamente quel periodo che era l’nizio della fine. Ricordo la tua amarezza x la contestazione, certo ne hai subite di tutti i colori (scusa mi permetto di darti del tu, ti considero un compagno di viaggio nella mia vita visto che ti ascolto da + di 20 anni!!!).
Non eri il solo a credere in Cecchi Gori e come la maggioranza di noi hai aperto gli occhi quando i giochi erano già fatti….ma NON ho mai messo in dubbio la tua ONESTA’ INTELLETTUALE.
Non meritavi la contestazione, rimasi scioccato quando vidi lo striscione contro di te….non capivo (e non lo capisco nemmeno oggi) il motivo del rancore verso la tua persona, forse xchè lavorando a Canale 10 ti consideravano un “dipendente” di C.G.
Fortuna che il tempo ha dimostrato, che le “accuse” contro di te erano infondate.
Ho saputo che hai avuto anche un riavvicinamento con Antognoni, spero proprio che sia così, mi dispiacerebbe sapere che 2 miei “eroi viola” fossero ancora in “guerra”…..certo è stato un BRUTTO periodo x tutti noi tifosi.
Maggio 6th, 2009 alle 09:03
mi ricordo di una trasmissione da ta condotta a radio blu dove ci fu uno scozzo violentissimo tra lodà e sconcerti dove quest’ultimo venne messo in pesante difficoltà e dette di matto di fronte alla accuse dettagliate dell’altro. mi ricordo che vennero fuori delle cose incredibili..sotterfugi, giri di soldi e anche tu mi rammento che rimanesti stupito da quante cose sapeva lodà. ma questo accadde prima o dopo il fallimento? non me lo ricordo..
Maggio 6th, 2009 alle 09:43
Cloghane – Eire, agosto 2002. Io e mia moglie paghiamo al ristorante con carta di credito della Banca Toscana. Il titolare, irlandesissimo, prende la carta, la guarda, riconosce il giglio di Firenze e si siede al nostro tavolo per avere notizie di quello che era successo alla Fiorentina. Sto un po’ a chiacchiera con lui che mi racconta di essere stato all’Old Trafford a vedere Manchester Utd. – Fiorentina e alla fine mi dice di non preoccuparmi e che presto saremmo tornati a giocare in Champions. La prima a Lione di quest’anno ho pensato a lui.
Maggio 6th, 2009 alle 10:15
Quel periodo lo ricordo benissimo, ad aspettare il Penta per le utime notizie che un’ora erano calde e l’ora dopo erano gelate.
Quando arrivò Sconcerti mi illusi che il denaro ci fosse veramente, infatti CG li aspetta ancora, si fa per dire, quei miliardi per la vendita di TM.
Poi si scivolò in un precipizio senza fine, la vendita di Toldo e Rui Costa, l’attesa di un acquirente che non c’era, il fallimento, la C2, quanta amarezza e sempre inchiodati ad ascoltare il Penta per ripartire la sofferenza tutti insieme.
Ed oggi siamo a lottare per la CL e nonostante ciò le polemiche fuori luogo e fuori tempo non mancano.I bilanci si fanno alla fine e lì si vedrà!
La partita di Catania è assai rischiosa, speriamo che tutto vada bene perciò FORZA FIORE!
Maggio 6th, 2009 alle 10:47
Da di gennaro non me lo sarei aspettato..per carita’..vien da star male solo a leggere…che fortuna che abbiamo ora!!!
Maggio 6th, 2009 alle 11:01
Rabbrividisco rileggendo tutte le minacce che hai avuto: ma come si fa a prendersela con te? Che c’entravi te e la tua famiglia con tutto quello che stava succedendo? Mah, proprio non capisco. Certo che, tornando alla storia della Fiorentina, quello era proprio il momento che precedeva l’esplosione di tutto, con tutte le magagne che venivano fuori. Anche se è triste da dire, ma a questo punto meno male che sia stato azzerato tutto e si sia ripartiti da qualcosa di nuovo, magari con errori di gioventù, ma almeno ci sono delle persone più serie e competenti. David, io ributto lì quel che ho scritto in un’altra occasione: secondo me dovresti raccontare anche il periodo che va oltre il tuo libro fino ai giorni nostri….
Maggio 6th, 2009 alle 11:37
ahhh lodà rocchi sartoni!??!?!
ahha che magnifica gente…tra l’altro è bene ricordare che mr rocchi e mr lodà furono beccati a torino ai tempi ancora di moggi a svendere la società..
certo queste sono dicerie ma in molti sanno e fanno finta di nn sapere come stanno realmente le cose…e se qualcuno ha memoria si ricorderà che lo stesso dvd disse che a firenze c’era qualcuno che gli faceva la guerra…
Considerati i personaggi purtroppo era ipotizzabile che gli venessiro rivolte così tante offese a Guetta che effettivamente con il marasma generale nn c’entrava nulla!
Certo adesso è cambiato tutto e per fortuna in meglio adesso le ns crisi sono se arrivare terzi quarti o quinti…
Maggio 6th, 2009 alle 11:54
Vivevo quella vicenda da lontano, stavo già in Sardegna. Rileggerla mi ha risveglaito ricordi (brutti ricordi) che speravo di aver rimosso. Rileggerla attraverso l’esperienza di un protagonista suo malgrado (David)mi ha
Maggio 6th, 2009 alle 13:09
mamma mia è già passato tutto questo tempo… mi ricordo come fosse ora l’angoscia di quei giorni e le lacrime che mi son venute giù nel momento in cui hai detto che la Fiorentina non esisteva più. Come avrai fatto a dirlo senza scoppiare in lacrime non lo so. Comunque ora siamo qui e se quello era il prezzo da pagare per levarsi di mezzo tutto quel troiaio son ben felice di aver versato quelle lacrime.
Siamo grandi! Grazie ai Della Valle
Maggio 6th, 2009 alle 14:04
Ma lodà non era quello scappato col gruzzolo del collettivo?
O dico una cavolata?
Maggio 6th, 2009 alle 14:40
esatto birraio…
Maggio 6th, 2009 alle 15:22
Caro David,
avessi immaginato solo in millesima parte gli accadimenti,gli antagonismi, le lotte ed i rancori che agitavano il retroscena di quei giorni fiorentini non avrei mai ( e sottolineo mai) espresso opinioni di critica nei confronti di chi, come te, stava difendendo la dignità del proprio lavoro.Tanto più mi dispiace quanto più trovo tue queste pagine di cronaca un reportage straordinario.
RISPOSTA
Ma no, non ti preoccupare, il tuo era un rilievo che ci poteva stare, se non si conoscevano gli avvenimenti da dentro.
E’ chi ha permesso che il mio nome venisse infangato con dei messaggi vergognosi che ha delle responsabilità, responsabilità che (mi sono informato) sono perseguibili per dieci anni, cioè fino al 2011…
E siccome ho visto che per molto meno si è andati causa, ti confesso che ogni tanto mi viene la tentazione, vista anche la facilità con cui certa gente ricorre di qua o ricorre di là.
Ciao,
David
Maggio 6th, 2009 alle 15:37
Ma guarda un pò Birraio, lo sai che l’ho sentita anch’io questa di Lodà….
Quando tuona, da qualche parte piove..
Maggio 6th, 2009 alle 15:59
No un pò Ghost…la tu moglie lè proprio gobba di quelle ‘gnoranti!
Maggio 6th, 2009 alle 16:33
Leggere le tue righe, caro David, provoac un piacere masochistico. Vorresti non leggere niente del Matto, vorresti non ricordare il fallimento, vorresti non ricordare Stankovic alle visite mediche (uno che ci avrebbe risolto il problema del centrocampo per dieci anni) un’ora prima di fallire, vorresti non ricordare lo psicodramma di Terim vaso di ferro fra tanti vasi di coccio, vorresti non leggere più queste cose ed invece quando le trovi accennate non ce la fai a resistere. Leggi e soffri come un cane.
Maggio 6th, 2009 alle 16:39
RILEGGETTE IL POST N 3….
E MEDITATE … MEDITATE….
FORZA VIOLA
Maggio 6th, 2009 alle 17:07
Per una volta avevi creduto che il destino della Fiorentina non fosse sempre quello di una provinciale, cioè di giocare per lo scudetto delle squadre a destra in classifica. Che re Mida per una volta esistesse davvero, tocco magico e tutto; all’inizio sembrava vero (Batistuta, Rui Costa, Toldo, Chiesa, Trapattoni ma anche Radice, Edmundo, io che a Firenze ho visto giocare Cuccureddu, Gentile, Iorio, Pulici, Sala, Dertycia ed altre comparsate del genere) poi è diventato un sogno (salvarsi dalla retrocessione e dal tribunale fallimentare). Ma la cosa più brutta è stata vedere che sulla poltrona di Baretti si sono seduti Zerunian e Bianchi, che un cartello di narcotrafficanti aspirava a diventare azionista di maggioranza (a proposito, la storia del fax non ce l’hai mai raccontata, vero ?), che Mancini s’è approfittato di noi imbelli per aprirsi una strada come allenatore (scarso, anche lui) verso il Chelsea. Ed io che li ho vissuti quei momenti (ricordo ancora la disfatta di Brescia, dove tutti – società ed allenatore – giovano una partita loro mentre la squadra non giocava affatto, così come le telecamere puntate in diretta sull’attico di VCG illuminato in attesa del Sacro Verbo sul destino di Terim) posso tranquillamente dire a quelli che me li rinfacciano quando critico la squadra, l’allenatore o il DS: il fallimento e la C se la sono guadagnata sul campo Zerunian e Bianchi, non è un peccato originale che chiunque ci possa rinfacciare per giustificare le proprie scelte (magari quando sono sbagliate). Quindi insisto: sbagliato schierare Vargas come difensore, sbagliato schierare Almiron anche per giocare a carte, sbagliato non aver comprato un centrale a garbo in quattro anni, sbagliato avere un livello tecnico medio piuttosto scarso, sbagliato non avere un centravanti di riserva a garbo, sbagliato non aver lanciato un primavera da una vita. Proprio perché, a Gualdo Tadino, non voglio tornarci più.
Maggio 6th, 2009 alle 17:12
Ti volevo piuttosto chiedere una cosa, caro David, uscendo un attimo dal topic: hai scritto che Radioblu non è l'”house organ” della Fiorentina. Ho sentito però oggi che Radio Cuore si definisce “radio ufficiale della Fiorentina”; se non sbaglio, mi sembrava di ricordare che Radioblu facesse parte del gruppo Radio Cuore (anche perché la programmazione fra le due radio è assolutamente consequenziale ed è una cosa agghiacciante !!!) e, quindi, per la proprietà transitiva avresti detto una bugia !! Ti prego di non rispondermi con il giochino degli specchi (alla Berlusconi, per intenderci) sottolineando la diversità delle radio ….
RISPOSTA
E’ molto semplice: Radio Cuore paga, come pagava lo scorso anno Radio Italia, una cifra vedere il suo nome sui cartelloni, sul display e dietro le interviste e per poter avere il titolo di “radio ufficiale”, esattamente come RTL , mi pare, sia la radio ufficiale della Nzionale italiana.
E’ un rapporto commerciale, esattamente come lo è il nostro di Radio Blu che paghiamo una certa cifra per avere i diritti radiofonici alla Fiorentina.
House organ, come è stato scorrettamente detto, vuol dire essere l’organo ufficiale e quindi come testata percepire dei soldi.
Qui è esattamente il contrario e spero di essere stato chiaro.
Ciao,
David
Maggio 6th, 2009 alle 17:59
Boh, se metto insieme ….
RISPOSTA
Eh no, basta, non se ne può più.
le domande ficcanti a Corvino e Prandelli sono state fatte, ci impegniamo dalle 9 alle 20 sulla Fiorentina, paghiamo nell’ambito di un rapporto commerciale comune a tutto il calcio italiano, becchiamo un durissimo comunicato stampa della società non più tardi di 13 giorni fa e continui.
Scusa, ma ogni limite, come avrebbe detto Totò, ha la sua pazienza.
Maggio 6th, 2009 alle 23:28
grazie David per questo spaccato di passato recente che ogni tanto ci dimentichiamo.
Avere memoria storica è fondamentale per mettere nel giusto contesto tutti gli avvenimenti di questi anni, che escono risaltati come diamanti puri rispetto a certe situazioni ed a certi personaggi.
In fondo è vero che da un male, da un dolore grande se ne esce spesso più forti, per noi è stato certamente così, per fortuna. E grazie ancora per ricordarcelo, per farci fare un tuffo indietro e farci godere appieno del presente.
Un’ultima cosa su Antognoni: forse si capisce da quello che scrivi come mai i Della Valle si sono guardati bene dal farlo entrare in società: meraviglioso fuoriclasse, bandiera in campo inarrivabile, pessimo dirigente. Facciamocene una ragione, d’altronde se così non fosse non sarebbe a fare il dirigente delle giovanili della nazionale.
Maggio 7th, 2009 alle 00:07
x baraccobama: me la ricordo anche io quella puntata, fu prima del fallimento; ricordo che sconcerti non sapeva più come uscire da tutte le accuse che gli venivano fatte (Intrallazzi con banche molto note in toscana ecc. ecc.) ed iniziò ad urlare contro i 3 dicendo: “voi siete degli ultrà, siete solo degli ultrà!” ed alla fine quando David salutandolo gli disse “Ciao mario, ci sentiamo la prossima settimana” sconcerti molto arrabbiato disse “no, non mi cercate più!”, mise giù il telefono ed effettivamente non si è più sentito se non nei commenti di sky.
Incredibile come in due stagioni siamo passati dal quasi 3° scudetto alla vittoria della coppa Italia festeggiata per neanche una settimana…..ed il peggio era in arrivo!
Forza ragazzi: 3° posto, perché no?
Maggio 7th, 2009 alle 01:11
Certo che il confronto Sconcerti – Mencucci, che si può fare leggendo queste vicende, è agghiacciante. Ci corre quanto tra Cecchi Gori e Della Valle. Onore al nostro “ragioniere”.
Maggio 7th, 2009 alle 10:25
Anzitutto sottoscrivo in pieno il commento n.3, e aggiungo che questo capitolo narrato da David (come molti dei precedenti capitoli) dovrebbe anche far riflettere tutti i tifosi che dicono cose tipo “eh ma perchè i Della Valle in società non vogliono tizio, e caio, e sempronio?”… o tutti quelli che dicono “eh ma Corvino dà sempre le risposte”… beh, evviva le risposte sempre uguali di Corvino, che tra l’altro, detto tra noi, il più delle volte sono conseguenti a domande sempre uguali da parte dei giornalisti…
Maggio 7th, 2009 alle 16:10
Davide, grazie per condividere queste esperienze allucinanti a cui sei dovuto andare incontro in tutti questi anni. Alla fine i nodi vengono al pettine. E’ pazzesco, nonostante i limiti economici di Firenze, potevamo trattenere Baggio ed averlo in una squadra con Batistuta, Rui Costa, Edmundo, Chiesa, Toldo, bastava aggiungere un grande difensore ed almeno uno scudetto lo avremmo vinto arbitri o non arbitri. Anche noi potevamo costruirci un piccolo Barcellona. Bastava una societa’ seria alle spalle. Adesso abbiamo la societa’, cerchiamo di imparare dalle esperienze del passato e poter trattenere i campioni. E l’anno prossimo se dovessimo trovarci a lottare per il titolo e’ fondamentale cambiare mentalita’, cioe’ imparare a considerare normale di lottare per lo scudetto. La cittadella viola e’ importante che parta per avere maggiore peso politico e non farci scippare puntualmente punti dagli arbitri.
Maggio 7th, 2009 alle 18:33
Ciao Davide. Sono Giuliano da Lucca.
Davide, io sono sempre stato viola, e dai
tempi dell’incontro Terim Vittorio, e vidi
ke Antognoni abbandono’ la Fiorentina, io
sapevo ga’ da qui da Lucca, ke la fiorentina sarebe andata in rovina. MA ascolta Radio blu da quell’estate, quella del fallimento non lo piu’ abbandonata.Anzi è stata la mia compagna di viaggio. 2002 2003 C2, IO non guardavo La A, ascoltavo radio blu e Rtv38 domenica sera. Perkè ero sempre al fianco di ki amava la fiorentina come me. L’unica cosa ke mi ha fatto rabbia per questi anni, ke Giancarlo Antognoni mio idolo da piccolo,
non era piu’ kiamato in causa. Sapevo il vostrlitigio ma era solo un malinteso. Riporatalo a radio blu. Poi Sconcerti.
Lo sai ke vidi quella litigata pe telefono su canale 10( da quella sera non ho piu’ visto canale 10 ne rete 37).
. Davide, non ti scordare, ke in fin dei conti, noi capimma il male dell Fiorentina, per l’uscita deel’idolo.
Scusa Davide se ho scritto cosi’ parekkio,
Maggio 8th, 2009 alle 17:24
mi hai fatto venire la depressione oggi e immagina le altre 2 puntate l’estate piu’ brutta dopo quella della cessione di Baggio a confronto oggi siamo una societa distante anni luce saluti e forza viola
Maggio 9th, 2009 alle 09:42
CIAO DAVIDE,
QUANDO QUALCHE GIORNO FA HAI DETTO CHE VENDERESTI MUTU SCHERZAVI VERAMENTE?NO PERCHE, COME TALENTO CALCISTICO NON SI DISCUTE MA COME UNO CHE PUO’ESSERE LEADER DI UNO SPOGLIATOIO MAH…..
POI VEDO FERGUSON E MI VIENE IN MENTE NASSI CHISSA’ PERCHE?(FORSE PENSO A BAGGIO,BERTI E VAN BASTEN CHE LUI STAVA PER PORTARE A FIRENZE IN UN SOL COLPO)
CHE PER COSTRUIRE SQUADRE VINCENTI BISOGNA AVERE SI SOLDI MA CAPIRE DI CACCIATORI(COME DICE LUI) E DI PERSONE. IN EFFETTI HO ASSISTO AD UN INTERVISTA DI EVRA QUALCHE TEMPO FA ONESTO PEDATORE NEL MONZA E ORA STELLA CALCISTICA DEL MANCESTER UTD
E MI COLPITO LA SUA SEMPLICITA’ ED IL SUO EQUILIBRIO, TUTTA UN’ALTRA COSA RISPETTO A CERTI CACCIATORI CHE PRIMA DICONO UNA COSA IN CONFERENZA STAMPA E POI LA SMENTISCONO SUBITO DOPO.
CHE COME IN OGNI ATTIVITA’ UMANA BISOGNA PRIMA PROVAR AD ESSER UOMINI PER NON RISCHIARE POI DI VOLAR AD EMPOLI PER IL CORPUS DOMINI?
CREDO CHE PER FARE UNA GRANDE SQUADRA(CHE VINCE)
CORVINO DEBBA FARE AL MEGLIO IL PROPRIO MESTIERE COME LO DEBBA FARE PRANDELLI E COME LO DEBBA FARE MUTU, E’ UNA QUESTIONE DI MOLTEPLICI COMPONENTI MESSE INSIEME SONO D’ACCORDISSIMO, MA TI DOMANDO, A VOLTE CI SI PUO’ GUARDARE ALLE SPALLE ED ACCORGERSI DI AVER SBAGLIATO QUALCOSA?
Maggio 9th, 2009 alle 20:23
Non te la prendere David,ma la risposta alla domanda su Lodà (“fa semplicemente il tifoso”) è davvero simpatica…meno male che c’è i’birraio…
Lodà monopolizzava le radio,compresa la tua,sembrava fosse chissà chi mentre in fiesole l’abbiamo visto davvero poche volte…non mischiamo Sartoni con Lodà perchè davvero ce ne sarebbe da raccontare…
RISPOSTA
Ci risiamo con le sparate: tu dimmi quando ha monopolizzato la radio.
Tu non sai quello che scrivi e non hai idea delle volte che ho avuto delle pressioni fregandomene altamente. Io non mischio niente, ho raccontato ciò che è successo,
David
Maggio 10th, 2009 alle 16:25
Ma no dai nessuna sparata..”monopolizzava la radio” era una chiara provocazione..perchè quando per mesi ALMENO UNA VOLTA ALLA SETTIMANA c’è un collegamento o intervista o vengono riportate frasi di un tale che prima di allora non s’era MAI SENTITO NOMINARE!!!!
Uno che NON HA STORIA DA TIFOSO VIOLA come invece il Passarella,ecco..mi sembra davvero molto strano..poi visto com’è andata a finire..direi che scrivere “fa semplicemente il tifoso” non è completo,se rispondi alla domanda su Lodà dovresti,onor di cronaca,dire tutto…
RISPOSTA
Ma tutto cosa, Gaetano Lodà ha parlato a Radio Blu non più di sette/otto volte nel periodo che va dal 2001 al 2003, gli unici che da anni intervengono stabilmente sono Stefano Sartoni e Silvano Fratoni, come Centro di coordinamento.
David
Maggio 11th, 2009 alle 13:34
SEI UNA PERSONA INSOSTITUIBILE, PER QUELLO CHE HAI FATTO E FARAI PER LA NS. FIORENTINA.
TRA L’ALTRO L’AVER SOPPORTATO PER ANNI LA FOLLIA ED IL MARASMA CREATOSI ALL’EPOCA DEL SIG. CECCHI GORI E’ DA SOTTOLINEARE.
COME QUASI TUTTI I TIFOSI VIOLA SANNO, MOLTI, TRA PSEUDO-DIRIGENTI E TIFOSI IN QUEL PERIODO HANNO CREATO PIU’ DANNI DELLA GRANDINE.
COMUNQUE SPERO VIVAMENTE DI SENTIRTI ALLA RADIO, E, PERCHE’ NO, ANCHE ALLA TELEVISIONE PER MOLTO ALTRO TEMPO ANCORA, SIA PER LA CAPACITA’ GIORNALISTICA CHE PER L’ONESTA’ INTELLETTUALE IN CUI METTI NEL LAVORO CHE SVOLGI.
UN CARO SALUTO ED UN ABBRACCIO DA UN TIFOSISSIMO VIOLA SIN DALLA NASCITA.
RISPOSTA
Troppo buono, nessuno è insostituibile, figuriamoci io.
Ho solo avuto la fortuna di credere sempre in quello che facevo e, soprattutto, essere assistito dalla salute.
Grazie,
David