Chissà io com’ero…
E’ un passaggio di una vecchia canzone di Morandi dedicata ai figli che fanno impazzire, ma “in fondo a modo loro, ti tengono nel cuore”.
Speriamo.
Questi ricordi di Guccini e di Gaber venuti fuori dai vostri post mi hanno portato ad essere un po’ nostalgico: ieri sera a mezzanotte sono stato cinque minuti fermo nel corridoio a vedere la foto di Valentina e Camilla abbracciate, una foto di cinque anni fa e pare che sia passato un secolo.
Ora c’è l’adolescenza, che lotta, che mistero.
Credo che miei ricordi siano falsi, nel senso che li ho selezionati e magari conservati solo per quello che oggi mi fa piacere ricordare.
O magari renderli funzionali nell’insegnamento a Valentina.
Certo che è una battaglia: una testa che comincia pensare da grande, emozioni che non sai dominare ed una tenerezza ancora da bambina.
Mi sforzo a dirle di non sprecare il tempo: troppo computer, troppo Disney Channel, troppe bischerate, ma io, tornando al quesito iniziale, com’ero?
A volte ripercorro certi passaggi, ho dei rimpianti (non molti, a dire il vero, e tutti legati alle ragazze), però non sono mica tanto sicuro di non averlo sprecato pure io il tempo.
Si pensava e si sospirava di più nel 1974, eravamo tutti meno sfrontati ed la conquista era enormemente più difficile.
Io poi ero di una timidezza sconvolgente, tanto che il primo bacio vero (non avrei saputo neanche da che parte cominciare e avevo già da un pezzo passato i 14 anni…) me lo ha stampato una ragazzina molto sveglia che oggi è una bellissima donna, protagonista della jet-set commerciale italiana.
Una che va al Bilionare, tanto per intendersi.
Scusate per questi ricordi, ma tra Guccini, appunto, Gaber e qualche canzone anni settanta, stasera mi è presa così.
Se avete voglia, raccontate qualcosa anche voi.
Maggio 1st, 2009 alle 21:08
eh! david anche io ci sono, la più grande diciottenne l’altra dodicenne, è dura insegnare quando anche te hai fatto “cazzate” in adolescenza, ma questo è il meraviglioso mondo di essere genitori, un mondo pieno di scoperte, di conoscenze, di non conoscenza dei problemi attuali per le nostre “bambine”, ma comunque un mondo, almeno per me, meraviglioso perchè se qualcosa dobbiamo dare o insegnare e capire, a chi non impartire ai propri figli?
magari fortunatamente abbiamo ancora tanto da imparare!!!!!!
Maggio 1st, 2009 alle 21:14
volevo dire, alcune lettere sono rimaste in tastiera,”a chi non impartire se non ai propri figli”
e “magari fortunatamente abbiamo ancora tanto da imparare anche da loro!!!!!!”
ciao.
poi ti rirompo le balle con la corsa pro terremotati che ho scritto nel post precedente
Maggio 1st, 2009 alle 21:18
parlare troppo della viola ti da ai’capo….scherzo!
grande david sempre il n.1!
Maggio 1st, 2009 alle 21:21
Ciao,David.Leggendo attentamente il sito Viola News ho notato delle imperfezioni riguardo le statistiche storiche di Fiorentina-Roma.Si segnalano complessivamente(compresa la partita del 25 aprile 2009):51 successi della nostra squadra e 48 successi della Roma.In realtà come sottolineato più volte ,la Roma ci ha battuto 47 volte e non 48 come segnalato sul sito(la vittoria della Roma del 1968 nella Coppa delle Alpi non dovrebbe rientrare nelle statistiche ufficiali).Secondo te,David:la partita in Coppa delle Alpi del 1968 rientra nelle statistiche ufficiali o no?Gradirei un tuo parere.Se sei d’accordo con me sulla non ufficialità di quella partita puoi segnalarlo a Vinciguerra?Cordiali saluti,Gianmarco.
RISPOSTA
Secondo me sì, c’era una terna internazionale e tanto di referto a quella che ancora non credo si chiamasse Uefa.
Ciao,
David
Maggio 1st, 2009 alle 21:51
Perchè c’è uno ospizio, RSA, casa di riposo … che si chiama “Bilionare” e fa parte del jet set?
🙂
” Tutto ciò che è legato ai bei ricordi
è poesia” (G.Leopardi)
FORZA VIOLA
Maggio 1st, 2009 alle 22:52
A volte mi è intollerabile dover pensare che non sarà possibile evitar loro di crescere senza gli sbagli grazie anche ai quali cresceranno.
Spero solo che non siano troppo pesanti i prezzi che eventualmente dovranno pagare per questo.
Anch’io, al momento giusto, ho voluto vivere con i miei occhi e sbagliare con la mia testa.
Maggio 2nd, 2009 alle 00:02
A me capita quando ascolto musica anni 80 e allora mi viene in mente il motorino, la discoteca di domenica pomeriggio, sono del 71.
Ho una bimba di 11 mesi quindi non sono ancora nella fase che descrivi te ma spero tanto di arrivarci e di viverla.
Un abbraccio come si abbraccia un amico che non si vede da tanto. (mi viene così stasera non ci fare caso) e comunque……..ALE’ VIOLA.
Alessandro
Maggio 2nd, 2009 alle 00:29
14 anni. I miei 14 anni nel 74 ….
Il mio primo concerto , col Banco ,
“non mi svegliate ,ve ne prego ma lasciate che io dorma questo sonno , c’è ancora tempo per il giorno quando gli occhi si imbevono di pianto ….”
E le prime sigarette , col pacchetto nascosto in una intercapedine dell’ascensore .
E tutte quelle s… col pensiero alla biondina della classe accanto, forse troppo bella per accorgersi che tre metri dietro esistevo io .
Poi c’era la paghetta di settecento lire giornaliere , con la quale ci entravano a malapena il Ciao 2001 , il biliardino ,il brivido sportivo e qualche spuma al bar .
E la sera sotto il cuscino la radiolina per sentire alle 21 Supersonic , e poi alle 23 Pop off con Carlo Massarini . Quello era il nostro internet .
L’unica cosa che si scaricava erano le batterie della radio .
I 14 anni , bellissimi oggi a 50, ma allora erano un supplizio.
Già troppo grandi per essere al centro del mondo , e ancora troppo piccoli per scegliere come avere il mondo in mano .
Socchiudo gli occhi a quei ricordi , gli riapro e vedo davanti a me due creature di 16 e 9 anni .
Anche oggi come allora per noi , la loro giovane vita è lotta.
Come noi lottano per i loro traguardi , per le loro amicizie , per i loro sogni .
La piccola oggi mi ha illustrato la ricerca sugli Egizi, e con la grande ci siamo cimentati nel ripasso delle disequazioni .
Ma anche ai miei tempi si studiava tutte queste ore ?
O se mi par di ricordare che un giorno ci s’aveva assemblea, il giorno dopo attivo e il giorno dopo ancora cineforum .
Poi c’era uno sciopero, poi un’evacuazione per telefonata bombarola e poi il solito prof. assente perchè in gita con le quinte .
L’altro mese una sera la grande era stracarica di compiti e allora la tavola con la proiezione ortogonale gliela finii io . Compenetrazione di due solidi con asse inclinato di 60 gradi sul piano orizzontale .
La professoressa le diede 6 che le sciupa assai la media , ma io ho fatto quel che ho potuto , e poi quel 6 mi ha fatto sentire importante e mi ha ringiovanito di oltre trenta anni .
A volte mi arrabbio perchè entrambe non perdono una puntata del mondo di Patty ma alla sua età a casa mi rivedevano all’ora di cena .
La grande da un paio di anni è sfegatata per la Viola ,ma da gennaio ha tenuto il broncio per un paio di mesi perchè dice Corvino le ha venduto Pazzini . Ha detto che se lo trovo lo devo arrotare con la macchina .
Son figlioli ! se n’è fatte di peggio , però eravamo meno viziati e ci si contentava di Speggiorin.
E’ vero caro David , di tempo ne abbiamo sprecato anche noi , ma ne è valsa la pena per tutto ciò che è stato , e per tutto ciò che lasceremo su questo mondo .
Abbiamo amato e molto ameremo ancora di questa vita e di chi abbiamo vicino .
Però a cinquanta anni mi accorgo che abbiamo più strada dietro che davanti .
E sarà una strada via via sempre più dura e ventosa .
Guardarsi indietro non ci basterà .
Ma intanto siamo ancora qua, col petto in fuori e la camicia ben arricciata .
un abbraccio
Antonello Vannucci
RISPOSTA
Il mondo di Patty dovrebbero abolirlo per decreto legge…
Un abbraccio,
David
Maggio 2nd, 2009 alle 00:52
ti ha baciato daniela santanchè? 😀
Io per fortuna sono ancora giovane e non penso a farmi una famiglia, magari tra 10 anni avrò moglie e prole al seguito, intanto mi contorgo nella mia post-giovinezza perpetua
Maggio 2nd, 2009 alle 07:35
Io una famiglia ancora non ce l’ho, pur avendo 32 anni. Ma i ricordi della mia adolescenza ci sono tutti, belli e brutti. E le cavolate che ho fatto fino ai 25-26 anni son tante che quasi ora mi vergogno. Alcune son legate naturalmente alla Fiorentina. Diciamo che la mia vita è svoltata 3 anni fa dopo la morte improvvisa di mio babbo, ancora giovane e forte. Da allora è come se una enorme parte di lui mi si sia infilata nel sangue e mi son trasformato in un uomo (sarà un caso che dalla Fiesole mi son trasferito in maratona?…). ora vedo tante cose da una prospettiva diversa, forse è il mistero e la bellezza della vita, come qualcun altro ha già scritto. Ho anche perso una ragazza in un incidente stradale eppure nonostante la vita non sia stata tenera proprio da queste disgrazie ho imparato a essere più felice e sereno. Soprattutto a godermi ogni giorno senza aspettare grandi cose, mentre prima volevo sempre qualcosa di speciale, di straordinario. Adesso ho meno sogni, son piantato per terra con un’attività da mandare avanti, però quando sento Narciso Parigi che attacca l’inno i brividi sulla nuca che mi fanno rizzare i capelli ce li ho ancora, come un bambino o come un adolescente in piena tempesta ormonale.
Maggio 2nd, 2009 alle 08:10
Valentina
di Gaber – Luporini
1999
Lei si sta muovendo nel suo letto sta giocando col suo piede
poi all’improvviso sorride.
Quasi indifferente mi avvicino per spiare il suo stupore
senza neanche farmi vedere da lei.
Ora lei mi guarda ha un’espressione spaventata e in un momento
scoppia in un eccesso di pianto.
lo la prendo in braccio, l’accarezzo dico qualche frase a caso
torna già il sorriso sul viso di lei.
Nel 2019 Valentina avrà vent’anni.
Se penso al futuro
mi prende la paura di…
di una vita sconosciuta, impensabile
inimmaginabile.
Se penso alla scienza
ho addosso la visione di…
di uno spazio mai vissuto, invivibile
irriconoscibile.
Valentina
Valentina.
Se chiudo gli occhi vedo
vedo un uomo
senza padri, senza madri, senza storia
forse senza memoria
un uomo bello o brutto, non importa
non capisco, può succedere di tutto
o il contrario di tutto.
Un essere smarrito
che guarda verso l’infinito
in un tempo così strano
dove siamo
dove siamo.
E in questo mondo strano, inedito, mai frequentato, come viviamo? Di cosa è fatto il nostro cibo manipolato, trasformato, reinventato… E il lavoro, le risorse, l’energia? Cosa sono ora? Hanno ancora un senso i rapporti d’amore, di sesso, esistono ancora? E per fare i figli siamo ancora necessari o è sufficiente una cellula, un embrione, un DNA qualsiasi?
Chi ha stravolto le emozioni di una vita
che era uguale da millenni
chi ci ha spinto verso un’era sconosciuta
che ha turbato i nostri sonni.
Non pensiamo, rimandiamo
nel 2019 Valentina avrà vent’anni.
Maggio 2nd, 2009 alle 08:29
David, sempre straordinario, sempre attento nella scelta delle parole e dei temi da affrontare, ti confronti con umiltà col tuo ruolo di genitore e questo mi piace. Io ormai ho smesso di chiedermi come ero anche perchè non è possibile confrontarsi con i figli; i tempi cambiano troppo in fretta e già oggi è lontanissimo da ieri. Permettimi di regalarti una poesia che per me è bellissima e vera, con la quale mi sono confrontata tante volte.
I tuoi figli non sono figli tuoi.
Sono i figli e le figlie della vita stessa.
Tu li metti al mondo ma non li crei.
Sono vicini a te, ma non sono cosa tua.
Puoi dar loro tutto il tuo amore,
ma non le tue idee.
Perche’ loro hanno le proprie idee.
Tu puoi dare dimora al loro corpo,
non alla loro anima.
Perche’ la loro anima abita nella casa dell’avvenire,
dove a te non e’ dato di entrare,
neppure col sogno.
Puoi cercare di somigliare a loro
ma non volere che essi somiglino a te.
Perche’ la vita non ritorna indietro,
e non si ferma a ieri.
Tu sei l’arco che lancia i figli verso il domani.
(Khalil Gibrar)
RISPOSTA
…grazie, davvero.
Un bacio,
David
Maggio 2nd, 2009 alle 10:12
La vita, caro David, è strana, la puoi definire come ha fatto quella giovane donna che l’altro giorno, in maniera forse rozza ma efficace, mi ha detto: “È proprio vero…non siamo niente, siamo come uno sputo nell’eternità”.
Mi ha fatto sorridere, ma mi ha richiamato alla mente le scarne parole del poeta “trafitti da un raggio di sole. Ed è subito sera”
Stesso concetto, ma immagini opposte. E in questo attimo che è la nostra esistenza sono i figli che crescono l’ago che misura il nostro tempo. Ma anche i genitori che invecchiano e se ne vanno. Anche per me, come per tutti, è stata subito sera.
Eppure sembra ieri che nella pensioncina di Piazza San Marco (dalla parte di via Cavour) Guido e Nuccio, due studenti siciliani di architettura, invece di studiare suonavano con la chitarra De André, i New Trolls e Battisti. Re Carlo…La miniera…Il mio canto libero…
Il mondo stava cambiando. Noi ne eravamo consapevoli, con i jeans e l’eskimo come divisa proletaria ci sembrava naturale combattere per un ideale. E i nostri genitori ci guardavano preoccupati perché non ci capivano fino in fondo. Proprio come i genitori di oggi si preoccupano per i propri figli adolescenti.
Ma avevamo nell’animo una forte tensione che ci spingeva ad agire.
Grazie a David per il suo bel post che mi ha riportato a quei fantastici anni universitari. Ma grazie anche ai blogger che oggi stanno dando il meglio!
Maggio 2nd, 2009 alle 10:15
oh david,tra due mesi mi nasce la prima figlia,e già mi fai piangere dall’emozione a pensare come sarà tra 10 anni!se mi vede la mi’ moglie a piangere sul blog della fiorentina,mi fa rinchiudere…
Maggio 2nd, 2009 alle 10:22
Caro David, ogni tanto bisogna cedere un pò anche al sentimentalismo : non si può essere sempre freddi e razionali !!
Anche per essere e rimanere fedeli nei secoli al credo viola, bisogna essere un po’ sentimentali, altrimenti si sarebbe “gobbi” o “strisciati” !!
Maggio 2nd, 2009 alle 11:19
Caro David,
ti capisco e ti abbraccio con affetto per la capacità che hai da sempre di parlare con semplicità di te stesso; è come scrivere ad un amico lontano anche se poi non ti ho mai conosciuto.
Credo che noi eravamo esattamente come i nostri figli oggi navigano più o meno a vista da ciò che li rende felici, sicuri, uguali agli altri ed accettati nel loro acerbo e fragile amore che nutrono per loro stessi e per il mondo, ci paia o no completamnte diverso da quello della nostra adolescenza.
Sono andato al concerto di Bob Dylan con i miei figli; io nel posto a sedere con Leo, undicenne smanioso di scendere nel parterre a fare casino insieme alla sorella, diciassettenne, imbrancata con gli amici e tutti, tutti, con la testa ed il cuore colmo degli stessi sogni, ideali e convinzioni che forse oggi noi stentiamo ancora a ritrovare in noi stessi ma che se ci fermiamo in silenzio, con l’aiuto di qualche intramontabile colonna sonora, ci scuotono ancora anima e cuore e volgia di vivere felici.
Un abbraccio grande.
Maggio 2nd, 2009 alle 14:11
Un post straordinario che ci ha fatto rituffare negli anni della nostra gioventù. Tanti sono i ricordi belli e meno belli, ma non so per quale miracolo riaffiorano quelli belli e sembrano sublimi.Emozione era una canzone, stare con gli amici e le amiche a parlare di noi, dei nostri studi, del nostro primo amore o del nostro campione preferito, a fantasticare nelle ore di ozio e ci sembrava già di aver conquistato il mondo. In un soffio però si passa dall’adolescenza alla maturità che certamente può regalare soddisfazioni, ma l’intensità la fresquezza di quelle emozioni non tornano più.
Maggio 2nd, 2009 alle 14:40
Io non ho ancora 30 ma i ragazzini di oggi sono di una tristezza unica.
Maggio 2nd, 2009 alle 14:49
Davvero bello questo post..i miei ricordi son piu ridotti perchè ho 32 anni e nessun figlio in cui rivedere i miei anni passati..a visto che in comune abbiamo la passione per Guccini le uniche frasi che mi vengon in mente per parlare di me sono:
“…ci vuol scienza,ci vuol costanza ad invecchiare senza maturità…”
e forza viola!!!
Maggio 2nd, 2009 alle 15:05
al giovane “tranvaiviola”
Se Lei piange dall’emozione pensando alla nascita della sua primogenita dimostra di essere un grande uomo .
Un uomo così è gradito e sopratutto è utile al mondo .
Ed è utile e gradito anche tra i Tifosi Viola .
E se la Sua Signora la vedrà emozionato stia certo che ne sarà fiera .
Forse l’ha sposato per questo .
Auguri a Voi e alla nascitura
Antonello Vannucci
Maggio 2nd, 2009 alle 16:32
L’anno scorso, l’ultima di campionato ,io e ì mì figliolo in due in motorino a dare dietro ai pulman della Fiorentina che andava dall’aereoporto allo stadio e poi in maratona a festeggiare la champions.
Lui 17,io 40 anni,ci si abbracciava come du bischeri e allora pensi,queste sono le soddisfazione di essere genitore……………………..
Maggio 2nd, 2009 alle 22:07
David ma te lo immagini se da grande la figliola la ti diventa gobba?
Avresti fallito come padre, di peggio ci sarebbe solamente che cominciasse a farsi.
No dai scherzo, ci mancherebbe, con un padre così sarebbe il davvero il massimo, non so se hai gia’ cominciato a farle le foto con i giocatori, se non l’hai ancora fatto scommetto che manca poco
Maggio 3rd, 2009 alle 00:27
scusa David se vado fuori tema, ma proprio perchè se ho capito bene non ce n’è uno preciso mi viene di fare una considerazione: stasera ascoltavo le interviste a Radio Rai dopo la partita, nella trasmissione in questione c’è anche il ” buon” Filippo Grassia, al quale neanche l’ottimo Fabio Russo riesce a togliere la parola quando interviene logorroicamente a Radio Blu. Ad un certo punto ha telefonato un ascoltatore che domandava chi sarà il prossimo allenatore di “lei”, premesso che siamo tutti sicurissimi e contentissimi che Cesare rimanga, non capisco perchè Grassia invece di chiudere ogni porta per Cesare da “lei” è entrato a piedi uniti nel meccanismo:…. ad allenare “lei” ci vedrei bene Spalletti o Prandelli ecc ecc ecc.
E’ proprio vero che ci manca forza a livello mediatico sui programmi nazionali, ma almeno “i nostri” che si facciano sentire quando è il momento. Sono curioso di sentirlo al prossimo intervento su Blu per sentire se rigira la frittata.
Scusami se ho preso troppo spazio ma sentivo un qualcosa dentro che ……
ciao alla prox fabrizio B
Maggio 3rd, 2009 alle 09:07
Caro David è vero …è dura!Si cerca di insegnare sempre il meglio ai nostri figlioli ma non sempre ci riusciamo.E magari vorremmo che non facessero le bischerate che abbiamo fatto noi;tipo andare al mare in motorino,fumare qualcosa,smettere di studiare per correre dietro a le sottane ecc.Oggi credo sia ancora più difficile che in passato…mah si starà a vedere,intanto non mi è diventato a strisce!!!!
Maggio 3rd, 2009 alle 12:04
veronica…finalmente!!!
Maggio 3rd, 2009 alle 18:07
Il servizio di Cerqueti, romanista, dice che mancano 2 rigori netti alla Fiorentina e che il gol è annullato per fuorigioco attivo dell’esordiente D’Onofrio. La moviola dell’ex arbitro Longhi conferma ciò che dice Cerqueti e Bisteccone Galeazzi diceche al toro manca un punto? Secondo voi, c’è o ci fa?
Maggio 4th, 2009 alle 10:23
Già, David, speriamo!
Io non posso barare su com’ero, neanche volendo: è tutto nero su bianco, in una baracca di quadernini e agende che tengo gelosamente fuori dalla portata di quel legno torto di dieci anni (si sente che ci ho litigato anche stamattina?!?), ma che prima o poi sarò costretta a dischiuderle.
Ridacchierà scoprendo che portavo l’eskimo (precisiamo: era di…colore diverso da quello tuo o di Daniela, ma Guccini lo amavo pure io) e che neanche a me piaceva pettinarmi, ma un libro a scuola non me lo sono mai dimenticato, e su questo dovrà stare zitta e mosca.
Ero malata di un assolutismo che piano piano si è stemperato, negli anni cosiddetti del “riflusso” (iniziavo le superiori nel ’78), ma che allora vivevo credendoci in pieno, ed escludeva le perdite di tempo ed il superfluo. L’unico vizio che mi sono sempre concessa forse è stato proprio il tifo per la Fiorentina, perché non ci sarebbe stato guru, compagno, capo spirituale che non avrei mandato ‘ndò mandò le pecchie i’Gori se mi avesse suggerito che era vanità o imborghesimento, a seconda dei casi!
Ero un soldatino che si imponeva da sola la disciplina, pensa che qualche volta i miei m’imploravano di studiare meno e uscire di più.
Mia figlia, di sicuro, non è come me, o forse non ho ancora trovato la chiave giusta. La difficoltà a cui accennava Stefano nei primissimi post, di educare essendo coscienti di aver fatto qualche cavolata da giovani, io la riscontro ugualmente, eppure mi guardo indietro e grosse cose non le vedo.
Probabilmente è nel normale andamento delle cose dover comunque impazzire per queste che non sono appendici di noi, ma entità a tutto tondo, esseri diversi e peculiari.
Maggio 6th, 2009 alle 12:59
Ma ce l’ho potevi dire che ti sei “ciulato” la Pariettona????
Ciao mitico Guetta!!!!