La mia voce in viola 1997/98 – Prima parte
1997/98
La voglia di novità aveva preso il sopravvento su tutto. La scopa nuova, si sa, pulisce molto meglio di quella vecchia, e così tutto quello che faceva Malesani ci sembrava straordinario. Com’era sorpassato Ranieri, con il suo brutale buonsenso e la sua proverbiale freddezza. «Facci l’ultimo miracolo: sparisci!», scrissero (ingenerosi) i tifosi su uno striscione, e furono davvero in pochi a rimpiangerlo nel momento dell’addio. Sandrelli intanto era diventato anche responsabile delle relazioni esterne della Fiorentina e, incredibile ma vero, era arrivato perfino un addetto stampa. L’inevitabile scelta era caduta su Vincenzo Macilletti, da anni raccoglitore degli umori presidenziali, dentro e fuori la telecamera. Rimasto a spasso dopo la chiusura di Teleregione, sponsorizzato da Rialti e dalla Righini, Macilletti è stato in verità più un addetto dei giocatori, soprattutto di Batistuta e Rui Costa, ma non ha mai fatto danni particolarmente gravi.
Dopo quattro anni di penitenze a Roccaporena, la Fiorentina tornò in ritiro in Toscana, ad Abbadia San Salvatore, e fu lì che conobbi per la prima volta Alberto Malesani, Alby per gli amici.
LA GUERRA
L’inizio del conflitto con Alby è di uno stupido, che più stupido non si può. Ottobre 1997, Morfeo chiede di andarsene al Lecce del suo antico maestro Prandelli, e Malesani viene in sala stampa a commentare la vicenda. Maledettamente Ceccarini si dimentica la cassetta e così rimaniamo senza le parole del tecnico, che viene comunque interpellato telefonicamente per mandare gli auguri a Kanchelskis, infortunatosi in settimana. Per rimediare alla mancanza dell’intervista su Morfeo, chiedo a Malesani di commentare in diretta le parole del suo giocatore e lo sento scocciato e sbrigativo. La settimana dopo vado al campo per fissare quando sarebbe venuto in radio per un’ora di programma e mi risponde che lui era già stato nostro ospite, che ne avremmo riparlato semmai nella stagione successiva. Faccio notevoli sforzi per non arrabbiarmi e chiedo a Cinquini di intercedere. Niente da fare. Malesani è incavolato nero perché si è sentito messo in trappola con la storia della domanda a sorpresa su Morfeo. Incasso masticando fiele il definitivo rifiuto, e attendo che il “nemico” passi sulla riva del fiume. L’occasione me la dà l’indimenticabile Edmundo, che Malesani, a dispetto della sua classe purissima, impiega col contagocce per non alterare gli equilibri della squadra. La Nazione mi affida un’inchiesta sul brasiliano, e fra i pareri raccolti ce n’è uno di Chiarugi, allora fuori dalla Fiorentina, ma sempre a libro paga, piuttosto critico sull’operato del tecnico. Lascio inalterato il senso del discorso e forzo leggermente sulle parole. Il pomeriggio dopo mi chiama Luciano e mi chiede se posso andare al campo di allenamento per spiegare a Malesani che lui quelle cose lì non le aveva dette.
«Come Luciano non le avevi dette? Ti ricordi quello che hai dichiarato?»
«Sì, David, io sono dalla parte di Edmundo e di Cecchi Gori (che spingeva per vederlo in campo), ma non volevo attaccare Alberto, che è arrabbiato nero con me. Cerca di capirmi…».
Lo capisco e mi presento ai campini, dove accade un fatto storico nella carriera di Malesani: per la prima volta in quindici anni di panchina lascia la conduzione dell’allenamento al suo vice Malatrasi e si apparta con me e Chiarugi. E’ livido di rabbia.
«Allora, come sta questa cosa dell’intervista?»
«Beh, è vero, ho appesantito le parole di Luciano, che non ti voleva mettere sotto accusa»
«Ti devi vergognare per il male che fai alla Fiorentina. Vergogna, vergogna, vergogna!».
Ho sempre avuto il rammarico di non avergli risposto che «vergogna, vergogna, vergogna!» avrebbe dovuto gridarlo a quella santa donna di sua madre. Rimasi invece in silenzio sotto lo sguardo interrogatorio del migliaio di tifosi presenti all’allenamento e della ventina di colleghi che aspettavano a pochi metri da noi.
Da quel momento le cose precipitarono. Malesani fece chiaramente capire a Luna che la mia presenza a Canale Dieci non era affatto gradita, io sfogai la mia rabbia in lunghi e ripetitivi attacchi radiofonici che determinarono tra noi una frattura sempre più profonda. Chiamai addirittura Ranieri e gli dissi: «scusami Claudio, noi abbiamo avuto dei dissapori e sono stato contento quando te ne sei andato, ma non sapevo cosa stava per succedermi».
Sbagliammo tutti e due: esagerai io ed esagerò lui, lo abbiamo capito tre anni più tardi. Fu Mino Malatrasi, con cui avevo avuto un violento scontro al loro primo anno di Parma, a fare da paciere. Si era già scusato qualche mese prima per il suo comportamento, e quando lo chiamai per fargli i complimenti per il nuovo ingaggio a Verona, mi disse: «perché non telefoni ad Alberto, gli farebbe piacere…»
«Ma sei sicuro? Guarda che non ci parliamo da anni»
«Vai tranquillo, abbiamo nostalgia di tutto ciò che abbiamo vissuto a Firenze, anche delle litigate con te».
Sembrava che fossimo stati a cena insieme la sera prima, il ghiaccio era sciolto e poi, mi dicono, lui è molto cambiato. Forse il terribile incidente che ha avuto in auto, forse perché si invecchia tutti, chissà.
SOLO ATTACCANTI
Batistuta, Oliveira, Edmundo, Morfeo, Robbiati, Dionigi, Kanchelskis, più Baiano ad allenarsi a parte: bastano come potenziale offensivo di una squadra che non doveva neanche giocare le coppe europee? La sindrome cecchigoriana di onnipotenza che ci avrebbe portato alla distruzione cominciò ad avvertirsi proprio nell’ossessiva ricerca dell’attaccante. A Vittorio piacevano le punte, c’era forse qualcuno che poteva contraddirlo? E così succedevano cose curiose, tipo il misterioso ingaggio di Morfeo, in pratica il clone di Robbiati, che l’anno prima era stato decisivo con i suoi undici gol. Meno male che il modulo tattico di Malesani contemplava almeno tre attaccanti, che però dovevano tornare a centrocampo. Quando arrivò Edmundo, se ne fregò degli schemi del tecnico e si mise a giocare come se fosse ancora sulla spiaggia di Copacabana. Figurarsi se i fiorentini non si innamorarono subito di uno che valeva tecnicamente almeno quanto Rui Costa, solo che, non correndo a coprire, aveva più fiato negli ultimi trenta metri. Al ventesimo dribbling in allenamento Malesani lo mise in panchina e da lì, malinconicamente, Edmundo cominciò la sua breve avventura italiana.
IL RICATTO
Cominciavano intanto ad arrivarmi strani segnali di inquietudini sul versante Cecchi Gori. Alla prima partita in casa di campionato mi venne negato il solito passaggio per le interviste in tribuna d’onore, i suoi fedelissimi mi guardavano sempre di più in cagnesco. Cosa fosse successo lo scoprii qualche giorno più tardi. Qualcuno, credo Poggi, aveva snocciolato a Vittorio i nomi dei collaboratori del Pentasport, e fra questi c’era chi il presidente non gradiva affatto. Il solito Frati, Aldo Agroppi e, chissà mai perché, Manola Conte. Cominciarono quindi delle pressioni più o meno velate perché li eliminassi. Ero di fronte ad un bivio: Cecchi Gori ci faceva molto comodo perché le sue interviste in esclusiva con noi andavano su tutti i giornali, e poi c’era sempre la storia delle radiocronache “fuorilegge”, ma accettare il diktat avrebbe voluto dire consegnarsi manie piedi a Vittorio e al suo gruppo.
Dissi di no, ribadii che Frati, Agroppi e Manola avrebbero continuato a parlare a Radio Blu e mi preparai a subire le conseguenze, che non tardarono ad arrivare. Venne infatti messa su in quattro e quattr’otto una radio concorrente, che prima chiese di ingaggiarmi e poi mi fece la guerra organizzando una trasmissione che andava in contemporanea su Canale Dieci. Fu un periodo caotico, ma alla fine l’insuccesso dell’operazione fu palese. Le frequenze di quella radio, che avrebbe dovuto trasmettere sempre e comunque notizie sulla Fiorentina, vennero vendute ad un network nazionale e Vittorio tornò spesso a parlare solo con me. Purtroppo.
FURTO A SAN SIRO
Ci presentammo a Milano contro l’Inter a punteggio pieno, appaiati a loro in testa alla classifica. La voglia di primato e di paragoni era così alta che azzardai su La Nazione un impossibile raffronto tra Amoroso e Ronaldo, nati ad un solo giorno di distanza l’uno dall’altro. Malesani, lavorando ossessivamente sulla tattica, aveva costruito un’ottima squadra: tutti sapevano cosa fare e la condizione atletica, almeno a settembre, era brillante.
Il fattaccio avvenne al trentaseiesimo del primo tempo, quando West fece un’entrata folle su Kanchelskis. Roba da stroncargli la carriera e non a caso da quel giorno “Cancello”, come lo chiamavamo a Firenze, non fu più lui. Graziano Cesari, “l’arbitro alla lampada” che adesso sproloquia contro il gioco duro ogni settimana dai canali Fininvest, tirò fuori fra l’incredulità generale solo il cartellino giallo. Passammo lo stesso in vantaggio per due a uno, ma poi l’Inter pareggiò e a otto minuti dalla fine un disgraziato passaggio all’indietro di Batistuta mandò in gol Djorkaeff. Già il pareggio sarebbe stato stretto, figuriamoci la sconfitta. Le illusioni di primato si infransero in quel luminoso pomeriggio autunnale e arrivarono in fila altri due rovesci che resero la posizione di Malesani molto poco stabile.
Marzo 17th, 2009 alle 07:16
Come dici te forse s’invecchia ma io ho dei piacevoli ricordi di quell’annata, si giocava bene, c’erano dei campioni, mancava solo una società seria.
Molti retroscena li sento adesso ed e anche interessante conoscere certe cose a distanza di tempo, però vorrei farti una domanda:
perche più passa il tempo e più sento notizie di dissapori o litigi tra te ed i vari personaggi che hanno fatto parte a vari titoli della Fiorentina?
Devo dire che leggendo i tuoi post spesso mi trovo in disaccordo con te, a volte rispondi a qualcuno con un acredine stupefacente, ed ho l’impressione che attendere che il nemico passi sulla riva del fiume sia per te un godere.
Ciò detto devo anche dire che hai tutto il mio affetto, sentire la tua voce è come sentire una persona di casa, perchè TU sei “la voce viola” che ha permesso, a me come a tantissimi altri, di seguire la Fiorentina ora e sopratutto ieri, quando le notizie erano meno fruibili.
Saluti e Forza Viola
RISPOSTA
Ci provo: ho un pessimo carattere, nel senso che sono poco accomodante. Sono partito da sotto zero e ho fatto anni e anni di gavetta in cui ero l’unico col mio registratorino ad aspettare, isolato, di fare le mie interviste. per questo non sopporto certi palloni gonfiati che pontificano da tastiere, microfoni e giornali. Non ce la faccio proprio, so bene che dovrei essere più diplomatico, ma ormai non cambio più. Con i potenti viola tutto è andato bene fino a quando non ho espresso opinioni che andavano contro, magari accadeva una volta sola e quelli si arrabbiavano. Io facevo di peggio perché invece di lasciar correre me la prendevo moltissimo e ingaggiavo una guerra personale stucchevole proprio a causa di un carattere non proprio semplicissimo. E’ successo con Dunga, Rui Costa e Malesani, dove ho sbagliato io. Mai con Batistuta, con cui ho cercato di essere fin troppo diplomatico ma lui è fuori concorso in quanto a risentimento, e Antognoni con cui ci sono stati un sacco di equivoci e che ho sempre rispettato come campione della mia giovinezza.
Spero di essere stato esauriente, ciao
David
Marzo 17th, 2009 alle 07:28
Certo che è un peccato non trovare più il tuo libro, David. Meno male che lo stai ripubblicando qui. Un suggerimento: perchè non aggiornarlo fino al periodo attuale?
RISPOSTA
Grazie, ma preferisco di no, sembrerebbe solo un’operazione commerciale.
Quando lo scrissi ero in un periodo speciale: mi ero auto-sospeso dalla televisione e portavo dentro un dolore forte per come era fallita la Fiorentina, adesso sarebbe un esercizio professionale ed è un po’ come per i gol della stagione: non mi piace che siano commercializzati, per questo li “regaliamo” nel Pentasport e su violanews.
Ciao,
David
Marzo 17th, 2009 alle 08:42
Adesso tutti a dire che mutu non passava il pallone a Pazzini…quando lo dicevamo io e il Ghebbe eravamo gobbi.
Marzo 17th, 2009 alle 09:29
Interessanti questi retroscena e sempre piacevoli alla lettura.
zachini
Marzo 17th, 2009 alle 09:54
Quella partita con l’Inter non la scoderò mai. Quel fallo su Kanchelskis è il perfetto punto di inizio per un effetto “sliding doors”… Se non ci fosse stato, ho la certezza che il campionato della Fiorentina sarebbe stato molto diverso.
Retroscena gustosi. Grande David!
Marzo 17th, 2009 alle 11:00
Mi sto sempre più convincendo che te David sei davvero un buon giornalita, sai mixare l’obiettività all’esser tifoso in modo esemplare. Non mi vergogno a dirti e spero che non te ne avrai a male(non ne vedrei il motivo)che leggo spesso anche le notizie di Fiorentina.it e sto trovando davvero ridicola la linea che stanno portando avanti nei confronti della Fiorentina. Certamente la realtà ci dice che per ora l’annata non è stata come ci aspettavamo ma non si può dal lunedi alla domenica stuzzicare le bocche urlanti del popolo becero che galvanizzato implora con il più classico: “Lavevo detto io….”. Tutto ciò non mi piace affatto, alla fine se non s’arriva quarto ceramente rimarremo delusi, ma pronti a rimboccarci le maniche e a lavorare sugli errori commessi. Un saluto
Marzo 17th, 2009 alle 12:00
Ricordo ancora, caro Johntorpy; quando ti avevo già invitato per un aperitivo per brindare alla cessione del rumeno.
Purtroppo però rimanemmo con l’urlo strozzato in gola, tacciati di essere solo dei poveri “ghobbi”.
Il tempo è sempre galantuomo, e noi sappiamo quello che abbiamo scritto.
Con Malesani io mi sono divertito molto, la Fiorentina quell’anno giocò alla grande e vinse un sacco di volte fuori casa. Ci furono delle brutte sconfitte casalinghe, ma Malesani sicuramente mi ha lasciato un bellissimo ricordo. Come la Fiorentina di Prandelli di 3 anni fa. Non certo come questi ultimi 2, dove i risultati non sono mai mancati, ma il gioco sì.
Marzo 17th, 2009 alle 12:07
Nella partita con l’Inter Cesari fu scandaloso ed ora sembra tutta sapienza,il mondo gira all’incontrario! I ricordi legati alla squadra del cuore sono indelebili perchè vissuti con passione ed a rievocarli a volte è struggente.
Pazzini goleador fa male a noi tifosi, ma credo anche a chi ha deciso la cessione definitiva.
P.S. Il libro lo acquistai per posta, su tuo suggerimento, perchè nella mia zona era introvabile.
Marzo 17th, 2009 alle 12:09
David,
riprendendo quello scritto da Enrico C, dato che non vuoi ripubblicare, esiste un “luogo” dove si possa scaricare l’intero contenuto in un botto solo, per poi leggerselo tutto d’un fiato????
RISPOSTA
Penso di no, mi spiace, ma volendo uno il libro se lo fa da solo stampando i vari post, ciao
David
ciao
zachini
Marzo 17th, 2009 alle 12:26
I retroscena ti fanno capire meglio le persone…. Chissa quanti meno tifosi ora stimano Battistuta dopo tutte le cose da “povero miliardario”che ha fatton in quegli anni…. Gran giocatore ma uomo …. Quella del frullatore in regalo o quella degli orologi pretesi a tutti i costi per poi farsi rendere i contanti dall’orologiaio sono da ….. Molte volte i miti sono propio l’operaio o il muratore che faticano davvero….
Marzo 17th, 2009 alle 13:45
ero presente e mi girarono non poco! tra l’altro contro l’inter facemmo delle buone ma sfortunate partite! alla viola quest’anno manca la cattiveria giusta e buone alternative!
Marzo 17th, 2009 alle 13:47
ragazzi e i cori vergognosi contro balotelli con cui ci stanno ammazzando nelle tv le vogliamo commentare e condannare?
RISPOSTA
Io l’ho fatto ieri sera nel Pentasport e credo e spero di essere stato chiaro, ciao
David
Marzo 17th, 2009 alle 14:15
Ora certe cose si leggono e si fanno delle risate pensando a delle cose successe e che prima erano solo leggende metropolitane…
Sarebbe davvero bello una riedizione del libro a partire dall’infauso Fallimento fino ad oggi…
Marzo 17th, 2009 alle 14:32
se non sbaglio a edmundo rubarono le scarpette all’aeroporto e al primo allenamento si presentò un pò improvvisato tanto che la gente molta per la verità (era aperto lo stadio) gli cantava comprati le scarpe (o qualcosa di simile) ma dopo un paio di numeri solo applausi…che giocatore e che testa…
Marzo 17th, 2009 alle 15:25
Ero a San Siro quella Domenica, e dato che ero praticamente all’altezza di dove West falciò con una entrata assasina “cancello”…li ebbì la riprova di quello che passa dentro il capo di un arbitro, che stà dirigendo l’inter davanti ad uno stadio strapieno.Tutt’oggi resto dell’ avviso che se Cesari è ad un metro dal fallo, tira fuori il rosso…essendo ad una 15 di metri,forse di più, in quella corsa (dato che lo osservavo) mi dette tutta l’impressione che ragionò sul fatto di essere a san siro…ecco cosa èla sudditanza psicologica.
PS- dato che West combinò una serie infinita di porconerie, su cui un certo Batistusta andava a nozze, tanto che prese pure una traversa dopo l’ennesima svista del nerazzurro, ad un certo punto la sig.ra accanto a me, di fede nerazzurra, maledisse l’arbitro per non averlo buttato fuori…
Marzo 17th, 2009 alle 15:39
OT: pensare che i gobbi domenica sera “tifavano” per noi… Uno mi ha “rimproverato” perché non gli abbiamo permesso di avvicinare l’Inter… Altri sul sito della “Gazzetta” accusavano l’arbitro di Inter-Fiorentina per i torti che ci aveva fatto (primo gol forse da annullare, Santon di sicuro da espellere e altre minuzie)… Che faccia tosta!!!
Comunque ricordiamoci del compleanno di Stefano Borgonovo! Un grande calciatore, un grandissimo uomo!
Marzo 17th, 2009 alle 15:58
Scusate l’off topic ma questa storia dei tifosi cattivoni e razzisti verso quel povero diavolo di balotelli mi avrebbe veramente rotto le scatole.
Per favore studiatevi il personaggio: inizia a farsi conoscere al “VIAREGGIO” lo scorso anno e si distingue subito per spocchia, risposte arroganti ai cronisti ed atteggiamenti da..divetto, in serie A oltre alle indubbie capacità tecniche conferma anche che: è montato,scorretto, parla e si atteggia come un predestinato del signore, non ha rispetto per gli avversari ,irride i tifosi ospiti, e quando i tifosi, stufi di farsi smeleggiare da quel cret …no, lo “beccano” cosa fa? tira fuori la storia che viene offeso perchè nero…..ma a parte il solito ipocrita di turno che da fiato alle trombe tanto per rinfrescarsi le tonsille , tutti sanno che il vero motivo delle offese è il carattere di m…da di questo “giovin signore”, non perchè è nero.
Il fatto poi che sia un ragazzo non è una scusante, anche Santon ha 17 anni ma per un pelo non ha fracassato le costole di Comotto, e anche qui finiamola di dire che il fallo è involontario, la gamba è e rimane tesa sino all’impatto, anche questo cresce bene…complimenti all’inter!
Marzo 17th, 2009 alle 16:07
Cappero David,
mi sono accorto ora che nella “home page” appare un indice con tutti i collegamenti ai vari capitoli!!!!
E’ quello che cercavo!!!
Copia/incolla ed il gioco è fatto
ottimo
zachini
Marzo 17th, 2009 alle 16:34
Caro David,
aspetto sempre il martedì per leggere una nuova puntata e puntualmente mi rimprovero di non averlo acquistato a suo tempo. Ci credi se ti dico che mi sento a disagio godendone la lettura senza averlo acquistato? Giuro che il prossimo lo compro subito.
Con l’occasione vorrei anche condividere con te e con i lettori del blog una riflessione che niente ha a che fare con il tema. Ho fatto una verifica sicuramente non originale che molti avranno già fatto e forse commentato, ma non mi pare di aver mai sentito qualcosa in merito:
Campionato 2004: oltre alle solite Juve/Milan/Inter entra in Champions l’Udinese. Campionato 2005 Udinese 11a con 17 partite perse e eliminata come terza alla prima fase a gironi della Champions
Campionato 2005: oltre alle solite Inter/Milan/Roma entra in Champions il Chievo. Campionato 2006 Chievo 18° (in serie B) con 17 partite perse. Eliminato al terzo turno preliminare di Champions.
Campionato 2006: oltre alle solite Inter/Milan/Roma entra in Champions la Lazio. Campionato 2007 Lazio 12a con 14 partite perse e eliminata come quarta alla prima fase a gironi della Champions
Quanto sopra qualcosa vorra dire o no?
Non è forse fisiologico pagare qualche scotto al primo ingresso in Champions dopo tanti anni? Mi pare che per il momento stiamo facendo qualcosa di meglio delle altre. O no?
Non vogliamo paragonarci al Chievo? Vero. Ma Udinese e Lazio non sono forse realtà molto vicine alla nostra? Perchè noi dobbiamo per forza essere migliori. Anzi molto migliori, visto che per il momento, migliori già lo siamo. Qualcuno se può mi spieghi e mi aiuti a capire.
Grazie
Marzo 17th, 2009 alle 16:46
Intervengo con un off-topic sulla situazione Balotelli.
Dunque, dalla televisione si sentiva solo il coro che offendeva sua mamma, stesso coro riservato a Lippi, Sacchi, Zenga, Buffon, Materazzi, Baresi, Brio, Galliani…etc.etc.
Gli altri cori non si sono assolutamente sentiti e ve lo dice uno che quando guarda la partita tiene il volume al massimo perchè il mio babbo è un pò sordo (un pò tanto!).
Oltretutto tali cori sono iniziati, improvvisamente, quando la partita era quasi a fine primo tempo; indi per cui mi vien da pensare che il signorino abbia forse rivolto qualche “simpatico” gesto verso i settore ospiti.
Condannando ogni “BU BU BU” o cori su diete a base di banane vi pongo un argomento che da troppo mi rode:
Nel tempo di Julio Cesar quando la Juve approdava a Firenze i BU BU BU venivano giù da tutti i settori del Franchi; perchè a quei tempi nessuno condannava? (del resto anche il Milan quando arriva a Firenze con Weah).
Nel Tempo di Taribo (tapiro) West, dopo l’infortunio a “cancello” Kenchelskis, venne accolto al ritorno a Firenze, mentre rientrava negli spogliatoi, con un lancio di banane e conseguente coro che lo invitava a mangiarle; in quel caso nessuno condannò, anzi ci facemmo delle belle risate e il gesto passò da goliardico anche dalla stampa.
Personalmente trovo più deprorevole sentire che un portatore di Handicapp gay è stato percosso per la sua diversità (quale?…L’handicapp o l’omosessualità?), sentire che vengono dati alle fiamme negozi di extracomunitari che pagano per colpe altrui, vedere un posto dell’ ATAF occupato da un uomo di colore e appena sceso sentire dire da dietro: “io non mi ci siedo lì, c’è puzza di negro!”…e vi assicuro che il posto è rimasto vuoto nonostante l’autobus fosse pieno; vedere bambini down a scuola vittime di ogni genere di sopruso.
Scusate, mi fanno schifo queste cose, i cori li metto in secondo piano o meglio su uno scalino più basso nella scala del razzismo.
Buona giornata a tutti.
Marzo 17th, 2009 alle 17:38
OT: seguo le partite sul digitale terrestre. Con il passaggio da la7 cartapiu’ a dahliatv, avvenuto lo scorso 7 marzo, non ho potuto vedere Palermo e Inter perche’ la carta in mio possesso non risulta abilitata alla visione nonostante abbia acquistato il pacchetto campionato Fiorentina a inizio anno. Ho fatto tutto quello che ho potuto, compresa la richiesta della nuova carta, che ovviamente ancora non e’ arrivata. Di contattare l’assistenza neanche a parlarne: non si riesce a parlare con nessun essere umano. So che il problema e’ molto diffuso e ti sarei grato se venisse affrontato nel Pentasport. Grazie e scusa per l’offtopic.
Sul libro: scusa se insisto, ma anche a me come a tanti piacerebbe avere un copia cartacea da sfogliare e rileggere, la semplice stampa dei post non e’ proprio la stessa cosa. E di iniziative come quella del sito http://www.ilmiolibro.it che ne pensi ? Potrebbe essere la soluzione per ristampare il volume e venderlo online senza troppo sforzo, ci sarebbero sicuramente molti acquirenti.
Marzo 17th, 2009 alle 18:30
Devo ammettere che il post di MARIO T. è davvero interessante.
Per BATMAN, la risposta a Balotelli è nell’altro post.
infine, per robberduck:
devi aggiornare la lista canali.
Aggiorna la lista, fagli fare la ricerca completa dei canali al tuo decoder, dopo funziona. E’ capitato anche a me.
Marzo 17th, 2009 alle 19:37
ma che fine ha fatto luca frati e vincenzo macilletti?non gli sento piu’ parlare in radio e in video
Marzo 18th, 2009 alle 06:56
.si e vero quel fallaccio di west su cancello me lo ricordo benissimo……..era un doppio rosso diretto ha quel bastardo!!come sempre viola poco tutelati,odiati,…..che ci volete fare…..io che sto in indonesia ,senza radio blu,la radio dei tifosi viola, e senza DAVID,non sarebbe lo stesso!GRAZIE
Marzo 18th, 2009 alle 10:16
Mario T: sai che è veramente interessante come analisi? Francamente non ci avevo pensato (e avevo anche rimosso che il Chievo si fosse qualificato epr la Champion).
Guetta: io direi di dare (se concordi per carità) maggiore risalto a questo spunto di riflessione, specie nel periodo non proprio roseo che stiamo vivendo a livello di squadra\tifoseria.
Marzo 18th, 2009 alle 10:29
e malesan zan zan zan zan zan