Fino a qualche anno fa mi arrabbiavo, qualcuno l’ho pure denunciato e un po’ di soldi sono arrivati alle varie associazioni di volontariato, poi ad un certo punto me ne sono fregato e adesso ci rido sopra

Sto parlando dei coglioni da tastiera, non leoni, perché gli animali meritano rispetto, ma proprio coglioni, nel senso di mancanza della neuroni circolanti, qualcosa di esplosivo se abbinato alla frustrazione quotidiana

Cinque anni fa ero stato inserito in una ristretta lista di proscrizione da questi idioti perché avevo sempre mantenuto un atteggiamento equilibrato nei confronti dei Della Valle, secondo loro la prima cosa che Commisso avrebbe dovuto fare era escludermi da qualsiasi cosa riguardante la Fiorentina

In quei giorni tantissimi si erano messi a tappetino verso il nuovo arrivato, compresa gran parte della mia categoria che faceva a gara pur di avere da Rocco una benevola pacca sulla spalla, in redazione fremevano perché non facevo niente, aspettando incontri più istituzionali visto che dietro c’erano 40 anni di Pentasport

Oggi, molti degli adoratori di un tempo hanno cambiato idea su Commisso e tutti i coglioni da tastiera scrivono sui social (che continuo a non avere, ma mi riferiscono) cose infamanti sul mio conto perché secondo loro sarei schiavo della società, in molti poi tirano fuori la solita storia che con la Fiorentina ci campo

Bene, è venuto il momento di fare chiarezza: la mia società editrice fornisce un prodotto che comprende tra le altre cose la Fiorentina, che rimane il piatto forte, e che dà lavoro ad una quindicina di persone. Questo grazie certamente all’esistenza della squadra di calcio, ma il merito maggiore è racchiuso in ciò che produce, in termini di risultati di ascolto ed economici, visto che in Italia siamo l’unica realtà del genere a livello locale

Quanto a me, quarant’anni fa ho vinto un concorso per entrare in banca e da quindici sono il responsabile della rassegna stampa del più grande gruppo bancario italiano, quindi potrei vivere tranquillamente, certo con qualche agio in meno, anche senza la Fiorentina

Per quanto riguarda le critiche, credo che nella vita e nella nostra professione ci voglia equilibrio, è un principio che seguo dal 1978, quando ho cominciato a dire qualcosa alla radio: non mi piacciono i processi sommari e se leggete violanews.com troverete le molte cose che non mi tornano di questa strana estate viola, ma non sparo tanto per far sentire che urlo più forte degli altri, perché non l’ho mai fatto e sinceramente non ne ho bisogno

Lascio i coglioni da tastiera al loro povero destino, e a culo tutto il resto