Cosa avrei detto alla fanciulla se “Juve m….” lanciato in scala nazionale non fosse stato preparato a tavolino dai genitori?

Se cioè fosse stato un moto spontaneo della pargola, che sapeva di essere inquadrata: come mi sarei comportato una volta arrivati a casa?

L’odiosissimo politicamente corretto e l’ancora più insopportabile buonismo imporrebbe un rimprovero, perché coì non si fa, perché le parolacce non si dicono, meno che mai davanti ad una telecamera

E invece no, lo confesso: sarei stato orgoglioso di lei, perché Firenze è così e soprattutto perché la Juve è la Juve, al netto della vergogna dei cori sull’Heysel e di altre nefandezze da terzo mondo civile

Al nuovo nascituro fiorentino si insegna, se la famiglia è calcisticamente sana, tra le prime certezze della vita che la Juve da queste parti non si può vedere e quindi bene così: brava Matilde