La mia voce in viola 1995/96 – Seconda parte
SANT’ANSELMO DA LECCO
E’ stata la migliore definizione che abbia inventato per un giocatore in tutti questi anni e mi ha fatto piacere che qualcuno l’abbia ripresa per etichettare le prestazioni di Robbiati, che in quel campionato segnava ogni volta che entrava in campo a sostituire un compagno. Di Anselmino mi piacevano le prestazioni tecniche e ciò che diceva nelle rare interviste che rilasciava. Robbiati non era mai banale e con quella vocina quasi in falsetto raccontava delle verità spiazzanti, soprattutto il lunedì, quando spesso veniva a commentare la partita a Canale Dieci. Diventammo amici e fu per questo che rinunciai ad uno scoop per non metterlo nei guai.
Era successo che dopo una vittoria contro l’Udinese, nel primo anno di Trapattoni, fosse scoppiata una mezza rissa negli spogliatoi. Protagonisti insospettabili: Robbiati e Rui Costa, il tutto a causa di un pallone non passato dal primo al secondo. Anselmo, che attraversava un momento difficile, aveva risposto ai rimproveri del portoghese mandandolo a quel paese, accendendo in pratica la miccia. La domenica dopo a Roma, Batistuta si era “vendicato”, ignorando il compagno solo davanti alla porta e preferendo un’improbabile conclusione personale. Era una brutta storia che non conosceva nessuno e Robbiati me la raccontò amareggiato nel ritorno da una vittoriosa trasferta di Coppa Uefa a Zurigo. Durante quel volo feci anche da colomba della pace con il portoghese, che stava seduto tre file più avanti. Come immaginavo, Rui mi disse che per quanto lo riguardava l’incidente era chiuso lì, che non c’erano conseguenze nei rapporti tra lui e Robbiati, ma Anselmo era lo stesso col morale a terra. Aveva appena segnato un bel gol di testa, però sentiva di avere contro i capi dello spogliatoio. Gli chiesi se potevo pubblicare la storia del furioso battibecco con Rui Costa e mi dette l’assenso.
Alle due di notte, appena atterrati a Pisa, venni preso da uno scrupolo molto poco giornalistico. La Fiorentina, lanciata in Coppa Italia e Coppa Uefa, era prima in campionato: scrivere quello che Robbiati mi aveva detto voleva dire alzare un gran polverone che avrebbe penalizzato l’ambiente e soprattutto lui, da mesi alla ricerca di una nuova squadra. In pratica sarebbe passato per un piantagrane e non sarebbe stato giusto. Richiamai Anselmo e gli annunciai che mi dimenticavo di tutto e ancora oggi sono convinto di aver preso la decisione migliore.
IMPARA A FARE LA RADIOCRONACA!!!
Un’ottima Fiorentina aveva appena pareggiato con l’Inter, meritando ampiamente di vincere. In radiocronaca avevo più volte sottolineato il vano assalto finale, ricordando come il punto strappato dai nerazzurri fosse immeritato. Stavo quindi per cominciare le solite interviste televisive del dopo partita, quando incrocio Luna, che mi si avventa contro paonazzo di rabbia.
«Ah stro…, ma che caz.. hai detto in radiocronaca?! Tu devi impara’ a farle le radiocronache, hai capito?»
Trasecolai. Non riuscivo a capire a cosa si riferisse e stava dando di fuori come un pazzo. La misi anch’io sul triviale.
«Ma che caz.. stai dicendo? Spiegami!»
«Nun te spiego proprio nniente, va a sentì quel che hai detto oggi!», e se andò, lasciandomi lì senza parole.
Per prima cosa consegnai il microfono a Laserpe per le interviste e mi incamminai livido di rabbia verso Canale Dieci, deciso a rassegnare le dimissioni, non mi importava quanto ci avrei rimesso economicamente. Con Sandrelli ci rinchiudemmo nella sua stanza, gli raccontai dello scontro e gli annunciai che avrebbero potuto tranquillamente trovarsi un altro telecronista e un altro conduttore per il Ring. Massimo scosse il capo e mi disse di aspettare. Dopo un quarto d’ora, arrivò la telefonata di scuse di Luna, che ammetteva di aver esagerato, che era stato informato male e che io ero una colonna insostituibile della televisione.
In serata riuscii finalmente a ricostruire quello che era successo, grazie anche ai miei informatori dentro lo spogliatoio. La colpa di tutto era di Flachi, all’epoca un bambino viziato, che aveva bisogno di accreditarsi in qualche modo con i compagni più grandi. Ranieri lo aveva spedito in tribuna e lui, non ho mai capito perché, si era messo a sentire la mia radiocronaca. Successivamente era sceso negli spogliatoi, stravolgendo la verità e raccontando che avevo attaccato la Fiorentina per come aveva giocato. Il preparatore atletico Sassi, con cui ero in pessimi rapporti fin dai tempi dell’infelice ritiro a San Vincenzo, ci aveva messo del suo, ingigantendo la cosa e facendo sì che i leader dello spogliatoio se la prendessero con Luna, «perché Guetta lavora a Canale Dieci».
Feci cinque cassette degli ultimi venti minuti di radiocronaca e le consegnai a Batistuta, Rui Costa, Padalino, Sassi e Luna. A Flachi niente, perché sarebbe stato del tutto inutile.
RESISTERE, RESISTERE, RESISTERE
Perché, nonostante quello che ho passato, non me ne sono andato via prima da Canale Dieci, resistendo addirittura nove anni? Intanto perché era l’unica televisione che permetteva, in tutti i sensi, di lavorare in modo decoroso. Se avessi mollato, ci sarebbero stati almeno una decina di colleghi pronti a prendere il mio posto, soprattutto quelli che oggi pontificano nelle altre tv e non volevo dare loro questa soddisfazione. Poi, a partire dal 1998, ho avuto la responsabilità di un gruppo di ragazzi che avevano puntato tutto proprio su Canale Dieci: io li avevo fatti entrare e la loro permanenza era strettamente legata alla mia.
La verità è che in tutti quegli anni posso aver ammorbidito qualche volta i toni della polemica, ma non ho mai subito condizionamenti. Nessuno, insomma, mi ha mai detto quello che dovevo o non dovevo dire. Quando, per esempio, nel maggio del 2002 Sconcerti venne paracadutato da Zerunian a Canale Dieci per raccontare “Fiorentina, la verità” (la sua, quella di Zerunian), con tutte le assurde assicurazioni sul fatto che Cecchi Gori avrebbe pagato e che la società viola si sarebbe regolarmente iscritta al campionato di B, io mi defilai, non mettendoci la faccia. Altre volte invece mi sono trovato nel mezzo della bufera e probabilmente non sono stato abbastanza bravo nello spiegare la mia distanza da alcune posizioni insostenibili. Certo, ho pagato in stress e rabbia questa “libertà” di pensiero, ma alla fine gli errori che ho commesso sono stati solo frutto della mia testa e delle mie convinzioni. Ho sbagliato soprattutto a non valutare bene dove ci stava portando Cecchi Gori e da metà del 2000 fino al luglio del 2001 ho mantenuto nei suoi confronti un atteggiamento possibilista, che è stato ingigantito dalla mia onnipresenza (altro sbaglio) nelle trasmissioni di maggior richiamo di Canale Dieci. Al momento della dissoluzione della vecchia Fiorentina, ho quindi ritenuto giusto pagare le mie “colpe” con almeno un anno di allontanamento dal video, in una sorta di rito purificatore.
Ma Canale Dieci resta una splendida realtà e fino a quando se ne occuperanno Andrea Parenti e Paolo Fanetti ha la concreta possibilità di sopravvivere alle nefandezze del suo proprietario. Mi pare comunque giusto ricordare con sincera commozione tutti coloro che in quegli anni hanno tentato (invano) di farmi cacciare: l’indimenticabile Paolo Giuliani, Ugo Poggi, poi diventato un amico, Paolo Cardini, Luciano Luna, Sarkis Zerunian e Ottavio Bianchi. Se sono riuscito ad avere la soddisfazione di essere io ad andarmene e non loro a buttarmi fuori, lo devo solo ed unicamente al successo delle mie trasmissioni, agli sponsor che portavo e ai ragazzi che hanno lavorato con me.
GRANDE STAGIONE
Ranieri tirò fuori il meglio dai propri uomini ed il risultato conclusivo fu il migliore degli ultimi anni. Ad un certo punto la Fiorentina sembrò addirittura in corsa per lo scudetto, ma l’organico era nettamente inferiore al Milan ed alla Juventus, soprattutto nelle alternative ai titolari. Complice la cavalcata trionfale in Coppa Italia, le cose in campionato si complicarono nelle ultime partite e si temette la riedizione dello scialbo finale dell’anno precedente. Invece andò tutto bene, ed una vittoria un po’ fortunata a Piacenza permise alla Fiorentina di tornare finalmente, dopo sei anni, in Europa, al terzo posto a pari punti con la Lazio. Tutti noi però eravamo distratti da un solo pensiero: vincere finalmente qualcosa, a ventuno anni di distanza dalla Coppa Italia del 1975.
LA PARTITA VIRTUALE
E’ stato l’avvenimento più straordinario organizzato da Canale Dieci. Credo che l’idea a Sandrelli sia venuta dopo aver visto quanta gente avrebbe voluto seguire i viola a Bergamo per il ritorno della finale. L’Atalanta non poteva garantire più di cinquemila biglietti, ma i tifosi pronti a partire erano più del doppio e allora Massimo tirò fuori questa iniziativa, che a prima vista poteva sembrare una pazzia: tutti al Franchi a vedere (male) la partita sul maxi schermo. Canale Dieci organizzò una diretta di oltre sette ore, con uno sforzo di produzione all’altezza di una televisione nazionale. Fu un successo clamoroso. Arrivarono in quarantamila allo stadio, spinti solo dalla voglia di esserci e la scena della squadra che entra in campo alle tre di notte in mezzo alle bandiere viola è il momento più bello di tutta l’era Cecchi Gori.
IL TRIONFO
Esagerazioni per una semplice Coppa Italia? Può darsi, visto da fuori Firenze. Ma il calcio dalle nostre parti è soprattutto passione, e se ripenso a quella magica serata di Bergamo non mi vergogno di niente. Al secondo gol di Batistuta, urlai come un matto e caddi dalla seggiolina in postazione. “Prendiamocela!! E’ nostra!!”, gridavo ossessivamente, neanche dessi l’ordine di attacco alla fortezza nemica. Ero quasi sdraiato in terra quando mi accorsi di un po’ di movimento alle mie spalle, ma non ci feci troppo caso. Solo più tardi seppi che avevano cacciato dalla tribuna stampa il povero Ceccarini, che si era sacrificato per il sottoscritto, accusato di “comportamento professionale poco decoroso”. «Vado fuori io – disse – ma lasciatelo finire», e lo misero giù nel parterre, in castigo.
Mentre da Bergamo intervistavo i protagonisti in collegamento video con il Franchi in estasi, mi chiedevo cosa mai sarebbe successo in caso di scudetto a Firenze. Erano già passati quattordici anni da quando preparavamo la festa, poi rovinata dagli arbitri e dalla Juventus. Allora mi sembrava tutto un grande gioco e poi alla fine una delusione indicibile; adesso la realtà mi appariva molto diversa, forse a causa dell’età o delle responsabilità che aumentavano. Comunque fosse, mi sarebbe piaciuto almeno una volta capire, da semplice tifoso della Fiorentina, cosa si prova in quei momenti lì.
Febbraio 23rd, 2009 alle 23:27
David ma quando pubblichi la mia vita in (non su, in) Canale 10? Mi faccio sempre delle grandi risate anche se immagino non sia stato facile per niente.
Parentesi.
Un applauso al mitico Pestuggia che ha l’ingrato compito delle pagelle a fine partita. Altra cosa, ma il Ciuffi che ha fissato con la signora?
Febbraio 24th, 2009 alle 01:50
Che serata quella della coppa Italia…Io non ero al franchi, avevo 15 anni e vidi la partita a casa di un amico. Il dopo-gara lo passai un po’tra le strade di calenzano stracolme di macchine che partivano in festa per firenze e a casa a vedermi canale 10 con gli affetti più caro che avevo e che ho adesso. Non sarà stata molto movimentata come serata, ma quella sera mi sentivo grande!
Febbraio 24th, 2009 alle 10:44
Il Ds della Roma Pradè, in partenza per Londra, non faceva nulla in aeroporto per nascondere il proprio disappunto: una smorfia del viso, parole pacate ma ferme. Ha seguito Fiorentina-Chievo e il suo finale: il fallo di Mutu su Mantovani che dà il via all’azione del goal della vittoria che risbatte la Roma al sesto posto. Brighi che non vede. “Ma come ha fatto, era lì! Il finale di Fiorentina-Chievo mi ha messo di malumore”, dice il ds ai tifosi che lo avvicinavano.
Tuttosport
io invece godo come un leprotto a sapere che certa gente con il marcio nell`armadio da coprire l`italia intera, deve stare alle regole del gioco che dicono: l`arbitro puo sbagliare, solo che oggi puo` sbagliare anche a sfavore della roma. in passato, visto che parlano di fair play, la roma a fatto cassa a spese della fiorentina e non si e` certo fermata davanti al fatto che della giustizia o della moralita`? ancelotti e` un`altro che dovrebbe riguardarsi gli ultimi dieci anni se non venti, e chiedere perdono….
roba da pazzi……..
Febbraio 24th, 2009 alle 11:18
Sappiamo che hai rinunciato più di una volta a qualche “sgup” per il bene della Fiorentina.
Questo ti farà sempre onore, io che spesso non faccio il lecchino sono contento di scriverlo.
Febbraio 24th, 2009 alle 11:22
David non c’entra nulla ma com’è che Pazzini sputa sul piatto su cui ha mangiato per 4 anni? Che uomo piccolino che è….
Febbraio 24th, 2009 alle 11:23
Caro David ti scrivo di sotto la mail che ho mandato al giornalista di radio24 Beppe Garanzini dopo che aveva detto ieri in trasmissione che la Fiorentina non può dare lezioni di fair-play, volevo sapere cosa ne pensi, grazie
Gent.mo Sig. Garanzini, Le scrivo questa mail perchè ieri pomeriggio ascoltando la sua bellissima trasmissione mi sono un attimino risentito di ciò che ha detto in relazione alla Fiorentina e alla vittoria contro il Chievo.
Se ha voglia di leggere Le spiego perchè non sono d’accordo con Lei.
Punto primo, l’errore, come per sua stessa ammissione, è stato dell’arbitro che doveva fermare il gioco, infatti mi sembra di ricordare che questa regola sia venuta fuori non molto tempo fa non già per motivi di lealtà ed onestà sportiva ma prima ancora per necessità di spettacolarità e vendibilità del prodotto calcio sul circuito televisivo.
Punto secondo, l’errore dell’arbitro è quantomeno scusabile, infatti io credo che 99 arbitri su 100 contestualizzando la situazione avrebbero fatto lo stesso, considerando appunto: che i giocatori del Chievo avevano iniziato a perdere tempo già nel tunnel per rientrare in campo dopo l’intervallo, che quella era l’ultima azione e che, diciamo pure le cose come stanno, quella del giocatore del Chievo era una scenata bella e buona che chiunque abbia giocato a pallone anche in terza categoria come faccio io saprebbe riconoscere, si può non essere d’accordo con il direttore di gara ma perlomeno siamo d’accordo nel ritenere tale errore non gravissimo.
Punto terzo, ammettendo che sia appunto un errore quello dell’arbitro (secondo me no ma è una mia opinione personale), non ritiene Sig. Garanzini che sia comunque un errore meno grave rispetto alla decisione di dare o meno un rigore? Diciamo che nella scala degli errori dove lo possiamo mettere? Forse alla pari di un fuorigioco fischiato o meno? Quello che voglio dire è che dal lasciare giocare per 10 secondi la Fiorentina dopo che il Chievo aveva perso 10 minuti di tempo con mi sembra un paio di giocatori ammoniti per questo, a dire che l’arbitro è stato determinante e che la partita è stata rubata mi sembra ce ne corra!
In 10 secondi Pasqual è andato sulla fascia, l’ha crossata morbida nel mezzo, Bonazzoli ha fatto la sponda, Mutu ha tirato al volo, la palla ha picchiato su uno o due giocatori del Chievo poi anche sullo stinco del portiere e poi è entrata in porta……non è che sia proprio immediata come cosa….
Mi sembra che questo errore dell’arbitro, che ripeto secondo me non è un errore, sia meno grave del fallo da rigore non dato su Jovetic a Torino contro la Juventus o del gol buono annullato a Gilardino sempre nella stessa partita!!!!!!!!!!!!!
E Pasqual che doveva fare? Il regolamento dice che è l’arbitro a fermare il gioco in questi casi, lui che non gioca mai perchè deve giocare quel ciuco di Vargas strapagato milioni di euro doveva fermarsi e buttare la palla fuori con tutto lo stadio che l’avrebbe mangiato perchè come ripeto e ripeterò sempre quella del giocatore del Chievo a terra era solo una finta?
Secondo me quello che è successo, oltre ad avere un aspetto romantico unico del gioco del calcio, è una lezione che spero servirà!
Così i giocatori imparano a non fare finta di farsi male per perdere 30 secondi ma a correre dietro alla palla fino alla fine, con quello spirito che c’ha fatto vincere il mondiale, lo spirito tipiacmente italiano di non mollare mai.
E Lei Sig. Garanzini mi viene a dire che la prossima volta che la Fiorentina darà lezioni di fair-play le prenderemo con le pinze?!?!?!?!?!
Mi scusi ma secondo me Lei non si deve permettere di offendere una squadra come la Fiorentina, una squadra che appartiene ai suoi tifosi e non ai Della Valle che per pagarla di meno l’hanno fatta finire in C2!
La tifoseria fiorentina ha visto la propria squadra rovinata e spedita in C2 con un altro nome! S’è vista scippare la champions da sotto il naso per 2 anni di fila mentre chi aveva come minimo commesso lo stesso crimine (poi anche lì non si saprà mai la verità) quella champions l’ha anche vinta entrandoci al nostro posto!
Siamo andati in C2 non è stato rotto un vetro o tirato un sasso ma solo riempito lo stadio di striscioni con frasi in toscanaccio rivolte a Vittorio Cecchi Gori e alla sua compagna di allora Valeria Marini mentre alcune “prestigiose” società che non hanno mai pagato l’Irpef per anni, chiedete pure all’allora presidente del Bologna Gazzoni cosa ne pensa, sono state salvate per motivi di ordine pubblico??? (parole di Silvio Berlusconi)
E in questo contesto Lei ha il coraggio di dire che la Fiorentina non può dare lezioni di fair-play?
Se si riferisce ai dirigenti possiamo essere d’accordo d’altra parte son capitalisti e non mi sembra che Della Valle si vesta come Babbo Natale, ma quando dice Fiorentina per me individua tutti, anche i tifosi e questo non mi sta bene!!!
Anche sul nostro Mr non sono d’accordo con Lei, Prandelli è stato anche troppo buonista ma d’altra parte ha fatto bene a non gettare benzina sul fuoco. Io al suo posto l’avrei detto chiaro e tondo: “Dispiace??? Macchè io son proprio contento così imparano a perdere tempo per nulla e a fare quelle scenate!”
Detto ciò io non voglio certo convincerla delle mie opinioni o costringerla a chiedere scusa alla tifoseria viola, anzi mi piacerebbe confrontarmi con Lei, cosa che tramite mail la vedo un pò dura, però magari oggi alla radio ascolterò una sua anche breve risposta.
La ringrazio dell’attenzione, Cordiali Saluti
Febbraio 24th, 2009 alle 11:33
Ieri tarda ora circa le 24 al processo di Biscardi:
– SANTINI: lecc….o interista ed opinionista diceva. Ormai lo sanno tutti che tra Prandelli e Corvino non corre buon sangue per cui il sig. Prandelli è stato avvicinato dal sig. Marino (Napoli) per la conduzione della stessa, non avendo ricevuta risposta negativa dal nostro tecnico, si faceva viva anche la Juve.
– BUCCHIONI: confermo e ribadisco che la società ha già contattato il sig. Delio Rossi e Max Allegri ed è molto probabile l’addio di Prandelli.
Noi tifosi viola di Bari, pensiamo trattasi, visto il periodo di uno scherzo di Carnevale..
perchè non possiamo lasciare l’oro per prendere…ferro vecchio. Ti preghiamo caramente di farci sapere qualcosa in merito e con l’occasione salutiamo te e tutti quelli che amano la VIOLA
Febbraio 24th, 2009 alle 11:36
Che notte quando vincemmo la Coppa Italia!! Dopo la partita ricordo tutti i caroselli per Firenze… piazzale Michelangelo, viale dei Mille…. che spettacolo!! e che emozioni!!! e poi alle 4 di mattina il Franchi gremito ad attendere la squadra… mamma mia a ripensarci mi viene ancora la pelle d’oca…
Febbraio 24th, 2009 alle 12:15
Il mio motorino mi abbandonò proprio dopo quella serata folle. Non so quante volte ho girato Firenze dal piazzale ai lungarni. Una cosa assurda. Irripetibile.
Febbraio 24th, 2009 alle 12:17
Quella notte io c’ero e che brividi!
Vorrei fare una piccolissima correzione David ad una tua frase, cioe’ questa:
“Erano già passati quattordici anni da quando preparavamo la festa, poi rovinata dagli arbitri E DALLA Juventus”
forse era meglio scrivere:
“Erano già passati quattordici anni da quando preparavamo la festa, poi rovinata dagli arbitri DELLA Juventus”
Febbraio 24th, 2009 alle 12:20
HAI CHIESTO AL CORVO DI DAUGLAS COSTA?
ciao
Febbraio 24th, 2009 alle 12:28
Che bella la coppa Italia del ’96…
Mi ricordo con gioia 2 cose:
La trasferta di Milano in semifinale: si sentiva solo noi in tutto S.Siro (“m’innamoro solo se vedo segnar batistuta, corri alla bandierina, bomber della Fiorentina!”)!!!
La finale… purtroppo non trovai il biglietto, però mi presi una ciucca clamorosa, alle 3 di notte ero ancora briao mezzo a giro per il Franchi!
Bè tempi… s’era giovani!
Febbraio 24th, 2009 alle 12:31
Io caro David avrei preferito sapere la notizia che hai taciuto. Debitamente informato, avrei deciso io chi fra te ed i giocatori coinvolti faceva il bene della Fiorentina. Invece, altro episodio di censura. Vabbè, il giornalismo in Italia funziona così, fra notizie (più o meno importanti) censurate, notizie annacquate e notizie sponsorizzate …
Febbraio 24th, 2009 alle 13:23
David,
quello che hai scritto è pura poesia!
Secondo me se si dovesse vincere il tricolore a Firenze sarebbe follia pura per strada, altro che napoli o roma!
Ho letto anche il post con la e-mail mandata a garanzini, io non avrei perso tempo tanto quello è un’altro personaggio che presta sempre il fianco ai potenti, e fossi in lui accenderei ogni giorno un cero votivo visto che ancora c’è qualcuno che lo fa “lavorare”.
Idem penso debba fare santini (ma qual’è la sua carriera?) e penso che una persona sana di mente, Prandelli o chiunque altro, non accetterebbe mai di andare a napoli a lavorare per svariati motivi.
Ciao
Febbraio 24th, 2009 alle 13:25
Che notte, quella notte!
In parterre di tribuna aspettavo a gloria l’arrivo degli eroi di Bergamo, accanto a me un'”omino” molto elegante che faceva il cruciverba per allietare l’attesa.
Lo guardo, lui si gira e salutandomi gentilmente mi dice con il sorriso sulle labbra:
“Buonasera, lei penserà che sono un pazzo di 79 anni che a quest’ora non è a letto ma aspetta la squadra, però vede alla mia età è bene godersele fino in fondo l’emozioni Viola.”
Io, spiazzato dalla situazione e inebetito, gli dissi la frase più scontata del mondo:
“Guardi che se li porta benissimo!”
Poi arrivò la squadra, il boato dello stadio, il delirio generale (dovuto anche a qualche bicchierino di troppo del sottoscritto), l’adrenalina che saliva ed insieme a tutto questo l’immagine nitida di questo signore, un pò avanti con l’età, in piedi ad applaudire alle 4 del mattino, con gli occhi velati dall’emozione; 1 minuto scarso di applauso poi prese il suo cruciverba sul seggiollino e si avviò verso l’uscita con il sorriso di un bambino che finalmente aveva ricevuto il regalo più desiderato di tutti.
In quel momento ho capito che l’amore per questa squadra è qualcosa che va oltre l’immaginazione.
Poi va bè, l’invasione di campo, il Rui sulle mie spalle che sventolava il mio bandierone e la gioia di essere stato sulla Gazzetta con l’iimagine mia sofferente e il Rui sorridente che sventolava.
L’ho preso all’altezza della panchina degli ospiti e mentre arrivavo a circa un terzo di Curva Ferrovia, con l’ernia completamente fuoriuscita, iniziai a rallentare mentre il Rui impietoso sventolava e diceva: “vai, vai continua!”
Queste furono le mie parole testuali:
“Ciccio, e unnè posso più! Scendi perchè sennò moio!”
Risate generali e il Rui che, delirante di gioia, fuggiva con la mia bandiera mentre io senza un filo di ossigeno gli correvo dietro per farmela restituire.
Bandiera poi persa la stessa notte lungo i viali della fortezza e rivista in Curva Fiesole nella finale di Coppa Italia persa col Parma.
Convinto di andare a reimpossessarmi del vessillo decisi di tornare mesto mesto nella mia posto quando vidi l’energumeno che la possedeva e “stuprava”!
Buona giornata a tutti.
P.S.: Che notte, quella notte!
Febbraio 24th, 2009 alle 18:01
Tre ricordi fantastici: il gol del Bati (a porta praticamente vuota) visto al maxischermo del Franchi e, sarà stato il momento, ma era praticamente in HD… i giocatori sembrava di toccarli (giuro che non avevo bevuto, ancora, nulla). Il carosello in motorino con un “bischero” che aveva montato delle trombe sul suo pick-up e le suonava ininterrotamente…a metà salita del piazzale aveva scaricato la batteria ed era bloccato! Infine l’arrivo della squadra… mamma mia che nottata. Col Parma mi piacque molto meno.
Marzo 2nd, 2009 alle 17:24
Mamma mia che nottata che fu quella, e tutto per una coppetta.
Non mi riesco a immaginare se per disgrazia si vincesse qualcosa di più sostanzioso, lì davvero crollerebbe il campanile di Giotto, la gente si tufferebbe in Arno dal Ponte Vecchio e le strade per andare al Piazzale starebbero bloccate per giorni interi. Via, meglio non pensarci.
Io sono nato appena dopo aver vinto il secondo scudetto, e chi se lo ricorda non hai idea la rabbia che mi fa quando lo sento raccontare.
Settembre 24th, 2016 alle 09:03
Within Vienna, Virginia.
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