La mia voce in viola 1993/94 – Seconda parte
ADDIO MARIO
Sapevamo che stava male, ma non così male. La morte improvvisa di Mario Cecchi Gori fece capire una volta di più come Firenze fosse una città assolutamente straordinaria. In fondo era stato il presidente della prima retrocessione dopo sessanta anni e Agroppi invece di De Sisti lo aveva scelto lui, ma la gente lo amava lo stesso. Tutto merito della sua bonaria sincerità, che lo avvicinava al ceto popolare dal quale proveniva. Gli inderogabili impegni milanesi di Filippo Grassia mi catapultarono la sera del 5 novembre 1993 a commentare la scomparsa del presidente dalla “sua” televisione. Il giorno successivo ero un po’ agitato perché avrei dovuto coordinare il lavoro di un gruppo di persone che di tv sapeva poco o niente. Di solito sono fissato con la puntualità e mi catapulto allo stadio almeno con un’ora e mezzo di anticipo, fra l’ironia dei colleghi e la sopportazione di chi viene con me. E’ una mania che mi porto dietro da oltre vent’anni e con l’invecchiare peggioro. Quella domenica avrei voluto essere in piazza Santa Croce – dove sarebbe stata esposta la salma del presidente – fin dalla mattina, ma mi feci convincere da Letizia (“ma quanta gente vuoi che ci vada?”) a pranzare alla solita ora. Mai scelta si rivelò così sbagliata. Trovai una folla enorme, mi feci largo a furia di gomitate e mi presentai in chiesa appena cinque minuti prima dell’arrivo della bara. Luna era inferocito e ruggì in romanesco qualcosa di incomprensibile e di sinceramente poco adatto al luogo. Lo calmammo con un filmato tutto dissolvenze realizzato da Franco Boldrini, un “Ciao Mario” che chi ha lavorato in quegli anni a Canale Dieci non può aver dimenticato, perché fu programmato almeno una trentina di volte nei due mesi successivi.
Qualche ora dopo il ruggito di Luna realizzai un piccolo scoop, riuscendo ad intervistare in contemporanea Vittorio Cecchi Gori e Giampiero Boniperti, il presidente della Juventus, solitamente molto restio a presentarsi davanti alle telecamere. Il servizio andò in onda sul TG sportivo nazionale della Rai, senza che fosse annunciato chi fosse l’autore: un grande smacco per uno che, come mi ricordava spesso Sandro Picchi, avrebbe firmato anche le lettere anonime.
NOTTE IN BIANCO
Quanta fiele ho inghiottito nei nove anni di Canale Dieci e quante notti insonni! Adesso mi dico che sono stato proprio un bischero a prendermela tanto, ma il carattere è quello e non si cambia. La prima volta che minacciarono di cacciarmi fu nel dicembre 1993, grazie al contributo indispensabile del dottor Paolo Giuliani, il nuovo direttore generale, arrivato non si sa come in viola. Tutto, come spesso accade in queste circostanze, fu frutto del caso. Eravamo appena scesi dall’aereo ad Ascoli, e al momento del collegamento con la radio mi trovai accanto a Furio Valcareggi. Era il procuratore di Malusci, che il giorno dopo sarebbe andato in panchina per far posto a D’Anna. Lo feci intervenire, pensando a delle normali dichiarazioni. Non so bene cosa gli fosse passato per la testa, fatto sta che Valcareggi junior cominciò a sparare a zero contro la Fiorentina, accennando anche ad imprecisate minacce fisiche che erano arrivate sia a lui che a Malusci. L’Ansa rilanciò l’intervista e all’ora di cena, mentre stavo per addentare le prime fantastiche olive ascolane, mi chiamò l’esimio dottor Giuliani.
«Che casino hai combinato con la tua radio di mer…! Ma io ti faccio cacciare da Canale Dieci! Tu sei fuori, capito, tu sei fuori!!! Non ti presentare mai più!». La logica perversa di Giuliani era la seguente: Furio Valcareggi aveva parlato male della società a Radio Blu, di cui io ero il direttore, per questo me ne dovevo andare da Canale Dieci. Fantastico. Senza contare che Giuliani con Canale Dieci non c’entrava niente. Mi attaccai al telefono con mezzo mondo, ma quasi tutti quelli dell’entourage viola si negavano o rimanevano nel vago. Col complesso di persecuzione ereditato dai miei avi e che mi porto dietro da sempre, mi sentii perso: ero caduto in disgrazia ed il mondo mi odiava senza che ci fosse un vero perché. Grassia da Milano mi tranquillizzò, dicendomi di non preoccuparmi, ma passai lo stesso la notte in bianco.
Alle sette del mattino svegliai l’intera famiglia Fanetti. Paolo mi assicurò che nel tardo pomeriggio ci sarebbe stato un incontro chiarificatore con Luna. Beccai dall’imperatore una paternale ridicola, tutta basata sul tradimento della fiducia che mi era sta concessa. Non replicai, anche perché ero distrutto da una giornata di grande tensione. Arrivò anche la tremenda punizione: ad Ascoli non avrei realizzato le interviste del dopo la partita, sai che roba. Incontrai Giuliani allo stadio di Ascoli: mi salutò come se non fosse mai successo niente e mi parlò del programma viola della settimana successiva. Quando nel giugno successivo (lui) venne finalmente cacciato dalla Fiorentina, offrii da bere a tutta la redazione.
RIMOZIONE
E’ strano a dirsi, ma di quell’anno in serie B mi sono rimaste impresse soprattutto le sconfitte, specialmente quella di Ascoli e di Brescia, dove l’agente di polizia penitenziaria Cardona fischiò quattro rigori in novanta minuti. Le vittorie diventarono quasi un atto dovuto, molto belle furono quelle di Palermo, perché alla prima giornata, e Bari, con un gol di Banchelli a tempo scaduto. Speravamo di lavare l’onta della retrocessione con la Coppa Italia, ma venimmo eliminati dal Venezia, che aveva già fatto fuori la Juve. Nella gara di ritorno avevamo allestito un collegamento con la signora Valeria Cecchi Gori, vedova da poco più di un mese. Volevo sapere se era tutto a posto, ma dallo studio non davano segni di vita e dopo un minuto di silenzio, pensando di essere in pre-ascolto, sparai un’imprecazione da osteria che venne ascoltata dall’allibita (immagino) signora Cecchi Gori e dal resto del popolo viola sintonizzato su Radio Blu.
Fu in quella stagione che assistemmo all’unica sostituzione tecnica in viola di Batistuta: contro il Verona in casa, Ranieri osò toglierlo per far posto a Zironelli, che poi segnò la rete del vantaggio. Gabriel negli spogliatoi disse che andava bene così, prima veniva la squadra e poi il singolo. Quando arrivò la matematica promozione, nessuno fece festa e la cosa turbò molto i nuovi arrivati che non avevano nessun “debito” da pagare. Non si poteva dar loro torto, ma bisognava aver vissuto lo strazio dell’estate prima per capire lo stato d’animo dei tifosi.
TELEFONATA E NUVOLE
Interno di casa Guetta, più precisamente il salotto. Metà aprile 1994, ora di cena, suona il cellulare.
«A Gue’, so Luna, ma che caz… di domande vai a fa’ a Ranieri?»
«Scusa Luciano, ma a quale domanda ti riferisci?»
«Che me lo sta anche a chiede? Sei andato a domandargli se rinnova o no il contratto per l’anno prossimo!»
«E allora? Se lo chiedono tutti, noi facciamo un telegiornale e chi ci guarda vuole sapere»
«Tu quelle cose lì non gliele devi domandare, hai capito?»
«Ma perché?»
«Perché no, e basta»
«Guarda che se ricapita, io glielo richiedo»
«Vaffanc…».
Grande indimenticabile Luna, l’uomo che fece stare in casa per un week-end di primavera del 1994 quei poveri toscani della costa che seguivano Canale Dieci. Era infatti appena arrivato un nuovo sistema computerizzato per il meteo e Lucianone nostro sembrava felice come un bambino perché potevano essere utilizzati tanti bei simboli, comprese le saette dei temporali. Peccato che per il giorno successivo fosse previsto tempo splendido in tutta la regione. Luna si corrucciò per un attimo e poi ebbe la pensata geniale. «Aho – disse all’attonito tecnico – qui c’è troppo vuoto, mettiamo delle nuvole da qualche parte. Ecco, qua a sinistra, vicino al mare, ci stanno bene. E anche qualche saetta». Indimenticabile.
L’ORLANDO FURIOSO
Al suo quarto bidone in radio mi arrabbiai di brutto e sparai a zero contro Massimo Orlando, che, lo seppi dopo, stava vivendo un periodo difficile. Per me la cosa era finita lì, ma dopo pochi giorni venni convocato dall’ormai ex enfant prodige viola. E’ interessante a questo punto ricordare come, dopo una prima disastrosa esperienza, la Fiorentina per anni non abbia avuto un addetto stampa, ognuno faceva quello che gli pareva, giocatori e giornalisti. Orlando mi disse che non mi picchiava perché non voleva rovinarsi ed io pensai tra me e me che tutto sommato avrei tranquillamente potuto reggere la scazzottata. In compenso minacciò che mi avrebbe fatto cacciare da Canale Dieci: ma allora era una fissazione! Dissi che andava bene, che aspettavo la lettera di licenziamento e me ne andai. La settimana dopo mi chiamò direttamente Vittorio Cecchi Gori. Con una calma insolita per lui, mi spiegò che io ed Orlando dovevamo andare d’accordo perché «eravamo due colonne della Fiorentina e quindi dovevamo per forza fare pace». Riparlai con Orlando solo nel settembre del 1995, al ritorno dalla sua esperienza poco felice al Milan. Ritrovammo in cinque minuti il vecchio affiatamento e per anni è stato uno dei miei più affezionati ospiti salva-trasmissione, cioè quei personaggi che i tifosi vedono volentieri e che puoi chiamare anche il giorno prima. Non un amico, ma quasi.
Gennaio 27th, 2009 alle 18:59
Caro David mi meraviglio di te….l’arbitro di quel Brescia Fiorentina (uno dei miei incubi viola di sempre) non era Cardona questurino milanese..bensì tale Arena medico di Ercolano…
RISPOSTA
E’ vero, mi sono sbagliato, Cardona ci ha combinato qualche altro scherzo, mi pare.
Grazie,
David
Gennaio 27th, 2009 alle 21:30
Non mi capacitavo di dove trovassi la pazienza di contenere l’incontenibile Pantaleo di qualche tempo fa, tutto spiegato adesso. Luna ti deve aver trasformato in un maestro Zen.
RISPOSTA
Ma non solo Luna, c’erano anche tutti gli altri: Cardini, il povero Poggi, Natrici, Bartolelli e via a seguire.
Il vantaggio era che se ero inviso a uno, diventavo automaticamente simpatico agli altri, per questo sono sopravvissuto, diventando addirittura il responsabile della redazione sportiva per quattro lunghi anni.
Ciao,
David
Gennaio 27th, 2009 alle 22:16
Ma io mi chiedo come la gente possa contestare corvino…ma ci siamo davvero dimenticati tutta questa gente.
Nel bene e nel male dobbiamo ricordarci a dove veniamo e cosa stiamo facendo (le migliori 4 stagioni di sempre).
Io per inca… con corvino prandelli e della valle devo veder sbagliare totalmente almeno una stagione e mezzo.
andrea
Gennaio 27th, 2009 alle 22:28
me la ricordo la trasferta di ascoli.
Si parti’ in sei col treno passando per bologna e poi giu’ lungo l’adriatico.
A sambenedetto del tronto sul trenino che portava a ascoli si trovo’ il ciuffi….
Arrivati a a scoli, si fece quasi tutta la strada fino allo stadio a corsa perche’ un genio dei sei ruppe una bottiglia di vino (avanzata dal viaggio) in testa ad un ascolano che stazionava di fronte ad un bar (che scoprimmo poi era un ascoli club).
Allo stadio poi nevicava e io avevo un feroce mal di denti…..poi si perse anche…..
Gennaio 27th, 2009 alle 23:47
quella B l’ho vista con gli occhi di un bambino, non ricordavo nulla; tra l’altro esilarante Luna, lo facevo più flemmatico.
Gennaio 28th, 2009 alle 08:26
Caro Guetta,
Quanto segue non ha attinenza con il tuo post ma mi preme comunicare ai Fiorentini quanto segue. Da voci assolutamente attendibili mi risulta che Eros Cruccolini, presidente del Consiglio comunale de La Sinistra, candidato alle primarie, è GOBBO. Valutino gli elettori l’effetto che farebbe un sindaco bianconero (mi fa impressione solo scriverlo) impegnato a discutre con i Della Valle il bene della Fio0rentina.
Gennaio 28th, 2009 alle 09:12
David, questo pezzo mi ha fatto ridere tantissimo, ma toglimi una curiosità, adesso non ti chiama più nessuno per dirti che ti cacciano??? Mamma mia che ambiente che era…o è ancora?
RISPOSTA
Adesso non mi minacciano più perché non sono più in televisione, salvo sporadiche occasioni.
Ora è tutto molto più tranquillo, ma se vogliamo fin troppo anestetizzato,ciao
David
Gennaio 28th, 2009 alle 09:16
Quanti ricordi madonna mia…fu un anno divertente e tragico allo stesso tempo.Tante trasferte diverenti tipo Acireale al mitico Tupparello con i venditori abusivi fuori dallo stadio di panini e bibite, Andria che ci confinarono in un angolo dello stadio, Vicenza dove si entro in campo assieme ai veronesi, i vicentini che ci venivano incontro pianino aspettando che arrivassero i carabinieri..ma sopratutto Bari in 20 ( se la memoria non mi inganna) di Sabato sera 1 a 0 per noi gol di Banchelli in pieno recupero…come ero giovane
Gennaio 28th, 2009 alle 09:37
Scusate se torno all’argomento di ieri in cui esprimevo i miei timori su eventuali scaramucce. Leggo che il questore è infuriato per le scritte apparse in questi 2 giorni e ha convocato alcuni tifosi. A roma volano coltellate da anni ma il precedente questore, l’ineffabile Serra, le chiamava simpaticamente “puncicate” e il questore attuale pare che la pensi allo stesso modo. Domande: sbaglia il questore di roma ? esagera il questore di Firenze? oppure si comportano come devono? cioè: a roma si deve tollerare anche le coltellate e a Firenze non si può neanche alzare la voce?
Gennaio 28th, 2009 alle 12:38
Io Giuliani proprio non me lo ricordo, deve aver fatto proprio poco in viola. Spariti proprio dal mondo del calcio, gli ultimi colpi li hanno sparati con noi, mamma mia in quanti ci hanno marciato con la viola…
Gennaio 28th, 2009 alle 14:16
Ciao,David.Che tristezza quell’anno della retrocessione in B.Quell’anno comunque avevo 15 anni circa e mi feci 750km circa (fra andata e ritorno in macchina con mio padre ed un nostro amico Fiorentino)per venire ad assistere a Fiorentina-Ravenna del Dicembre 1993).Finì 2 a 0 per noi anche se non giocammo una partita memorabile.Tornammo a casa con la neve in autostrada ma tutti felici per il risultato.Ciao,Gianmarco.
Gennaio 28th, 2009 alle 16:48
ahh..Beppe..Giuliani ex amministratore delegato della Inno-hit (marca misconosciuta di impianti stereofonici italiani nonché primo sponsor dell’Inter nell’anno ’81-’82) era l’ultimo che a metà anni ’90 a Firenze usava il borsello da uomo ..non è vero David?
Gennaio 28th, 2009 alle 17:51
Ciao David, troppo preso dalla delusione della retrocessione, non mi sono mai visto il gol sbagliato di Carnevale…. è possibile rivederlo?
Graziw
Forza Viola
Gennaio 28th, 2009 alle 18:30
Se questo che racconti succedeva in una società che voleva diventare una grande, si può solo immaginare quello che succedeva e che succede a livello nazionale. Altro che Moggi !
Mi ricordo quando Agnelli, dopo che la Juve aveva subito qualche ingiustizia arbitrale,(rara ma, per sbaglio, qualche volta succedeva, chiedere a Menicucci) chiamava uno dei suoi fidi giornalisti (tra Stampa, Tuttosport, Corriere e Gazzetta aveva solo l’imbarazzo della scelta) e tuonava dall’alto del suo potere più economico che mediatico (a differenza di oggi) e tutti (leggi arbitri) si mettevano allineati e coperti ……
Dici, non pensiamo ai complotti e pensiamo a giocare !
Mah, servirà a qualcosa ?
Gennaio 28th, 2009 alle 19:42
come ha fatto il signor Giovanni Fontana a votare per il signor Berlusconi,noto tifoso milanista.Valutino gli elettori l’effetto che sta facendo un premier rossonero (mi fa impressione solo scriverlo) impegnato a discutere con i Della Valle il male della Fiorentina.
Gennaio 29th, 2009 alle 11:19
Maremma che baraccone!
Da fuori si poteva immaginare qualcosa ma così s’era troppo ridicoli!
Comunque a me Giuliani sembrava Lino Toffolo, anzi il comico veneziano era sicuramente più serio.
Grande David e complimenti.
Ciao
Gennaio 30th, 2009 alle 13:50
David una curiosità : Alessandra Luna ex Video Music è la figlia di Luciano Luna?
RISPOSTA
Certamente sì, ciao
David