Ok Sinner, di cui come sempre sempre accade in questi casi, ci renderemo pienamente conto quando smetterà di giocare e comprenderemo quindi la portata di un fenomeno eccezionale, che trova difficili comparazioni italiane

Io sono però da un paio di anni un grande fan di Pecco Bagnaia, che mi ha riportato a vedere tutte le gare della Moto GP molto più che ai tempi dell’immenso Valentino Rossi, andando addirittura nel maggio scorso al Mugello

Mi piaceva la sua semplicità paragonata a tanti gradassi che nello sport in generale, meno in verità nel motociclismo, valevano e valgono meno della metà di lui, ma ora l’ammirazione ha raggiunto vette altissime per come ha accettato il secondo posto nel Mondiale, con una classe straordinaria che piacerà ad Arrigo Sacchi, Gran Maestro della Cultura della Sconfitta

Visto il becerume generale, quelli che “ci mettono la faccia”, i bulli social e televisivi che ci assediano ovunque, c’è davvero da chiedersi: sicuri che Sinner e Bagnaia siano italiani?

Gli oltre quarantamila morti a Gaza e le migliaia di vittime in Libano sono una ferita che non si rimarginerà mai, anche per un ebreo ateo come me che non riesce mai a liberarsi del senso di colpa che ci hanno inculcato fin da bambini

Lo sto dicendo da un anno, mi sento responsabile e anche se razionalmente penso che non ci posso fare niente, che non ho alcuna responsabilità e che avrei dovuto provare le stesse sensazioni per altri stermini non si scappa: lo sento dentro e mi incazzo con Israele

Mi incazzo (scusate il francesismo, ma a volte serve per rendere l’idea) allo stesso modo quando leggo cose aberranti come la storia dell’albergo di Belluno, che ha rifiutato l’alloggio a due turisti israeliani, colpevoli di essere…israeliani

A due turisti afgani, provenienti dal Paese più schifoso al mondo in tema di diritti civili e verso le donne, sarebbe stato concessa la camera?

Odio chi inneggia ad Hamas, dormendo sonni tranquilli dopo il 7 ottobre e chi approfitta del caos generale per soffiare sul fuoco del tutto contro tutti e sono sempre più preoccupato

Viene in mente la Fiorentina di nove anni fa, nettamente più forte di questa, ma con Kalinic invece di Kean.

Bravo, per carità, ma non all’altezza di questo centravanti strepitoso che ci è quasi esploso tra l’erba del Franchi e di altri stadi, più o meno nobili

Catalogato con un secondo Balotelli per via di diverse bischerate del passato e comunque mai al livello (nelle bischerate) dell’originale è stato quasi svenduto dalla Juve e in tanti, compreso chi scrive, erano molto perplessi sull’operazione di Pradé

Recitato il doveroso mea culpa, sarà bene sottolineare come la vittoria di ieri sia stata il primo passaggio verso il sentiero che porta a sogni mostruosamente proibiti, tanto per citare l’immenso Paolo Villaggio

Se pensi davvero alla Champions, non sei troppo lontano dal sole accecante di qualcosa che fa paura solo a scriverlo, ma con sei vittorie consecutive la Fiorentina meriterebbe la copertina del calcio italiano

Forse però, per ora, è meglio se parlano di Inter, Napoli e Juve, se non ci vedono arrivare, vedi alla voce Giorgia Meloni, poi non sanno come fare per scansarci

Perdere contro una squadra cipriota ti condanna ad entrare nella storia dalla parte sbagliata e la prestazione di ieri non ha scusanti: squadra prevedibile, senza grinta, anche quando sono entrati in campo i titolari, o almeno alcuni di loro

Perché può fare bene? Intanto per prendere consapevolezza che nessuno sta vivendo un sogno e che la realtà è invece un libro abbastanza duro, da scrivere partita dopo partita

Poi c’è da capire come mai sia così ampio lo scarto tra quella che sarebbe la Fiorentina A e quella B, con buona pace di Palladino, che fa il suo lavoro di motivatore e nega l’evidenza

Senza cadere nel più banale dei populismi sarà però opportuno sottolineare come la differenza di ingaggi tra titolari e riserve sia minimo e, facendo bene i conti, non è neppure detto che esista

E comunque è vero che i soldi non vanno mai in campo, altrimenti l’Inter di Moratti avrebbe vinto dieci scudetti l’Atalanta non sarebbe mai andata in Champions, ma una spiegazione alla quasi inarrestabile involuzione dei vari Kouame, Kayode, Parisi, Biraghi, Quarta e mio fermo qui andrà pure trovata per poi giungere il prima possibile ad una soluzione

Sono atterrito dall’idea di Trump a capo della Nazione che con la Cina decide le sorti della nostra scassatissima specie umana, ormai destinata inevitabilmente all’estinzione, come dimostrato dall’andamento degli ultimi anni

E’ al democrazia, bellezza, e nessuno può farci niente, se non rivalutare Berlusconi, che mi pare Churchill al confronto di un uomo detestabile in quasi tutto

Al tempo stesso non ho capito e non capirò mai le esortazioni e le recriminazioni “di genere” per un voto femminile: secondo i liberal, tra cui si annida l’odiata (da me) categoria dei radical-chic le donne avrebbero dovuto votare in massa Kamala Harris per il solo merito di appartenere al mondo femminile

C’è stato addirittura chi ha esortato le signore e signorine americane a “tradire” nel segreto dell’urna i propri mariti, neanche fossimo nello splendido film della Cortellesi e quindi rispediti in Italia negli anni quaranta

Con questo principio gli ebrei dovrebbero votare un candidato ebreo, i gay e le lesbiche uno/a omosessuale, i neri quelli di colore, gli asiatici chi si presenta con gli occhi a mandorla

Perché le donne dovrebbero votare una donna solo perché donna?

La lotta per una parità sempre molto lontana parte proprio dal dimenticarsi queste sciocchezze

Da ragazzo ad ogni vigilia di campionato pensavo che Desolati avrebbe vinto la classifica dei cannonieri e che Antognoni, l’unico e immenso Antognoni, ci avrebbe trascinato all’agognato terzo scudetto, che poi forse avremmo pure vinto nel 1982 senza le ruberie juventine, ma con altri giocatori

Ero un tifoso sofferente della Curva Ferrovia, aspettavo la sera Dribbling per accertarmi che Giancarlo fosse sempre in testa alla classifica degli assist e sognavo rimonte impossibili, mai purtroppo verificatisi

Ecco perché, dopo la quinta vittoria consecutiva in campionato, la terza in trasferta, divento il sindacalista dei tifosi a cui deve essere concesso il diritto/dovere di immaginare l’inimmaginabile

Non è loro compito stare coi piedi per terra e neanche essere delusi se poi non dovessimo entrare in Champions, si ama la propria squadra per motivi irrazionali e lo scudetto alla Fiorentina è l’utopia calcistica più bella che ci possa essere

Starà a Palladino, alla società e soprattutto alla squadra pensare solo alla prossima partita, poi, nella propria cameretta, che volino alto anche loro

Viene in mente la Fiorentina di oltre quarant’anni fa, quella che avrebbe vinto lo scudetto senza il furto perpetrato sull’asse Cagliari-Catanzaro: pochi tiri in porta, difesa di ferro e via andare con gli uno a zero

Nessuno sogna di superare il Napoli o l’Inter, meglio stare tranquilli, ma vincere ieri in quel modo sporco a Genova è ossigeno puro per le ambizioni di grandezza che al momento sono indefinite

Quelli che sono i difetti della squadra lo sappiamo, sta invece diventando interessante scoprire i pregi di organico e allenatore perché ci stiamo felicemente inerpicando su vette nemmeno immaginabili la scorsa estate

E, ieri, senza i tre colpi più costosi e importanti dell’estate

Nel calcio non esiste la vittoria ai punti, come nel pugilato, e da oltre 120 anni la regola è che bisogna segnare un gol in più degli avversari.

 Male che vada, se non segni pareggi e ti porti a casa un punto

Di solito vince a calcio chi sbaglia meno e questo vale anche per i giudizi su quello che si vede e ho ormai perso il conto di quante volte ho preso delle fittonate, ma su  una cosa credo proprio di aver ragione: ci vuole qualità

Nel senso che anche senza essere Antognoni, Baggio e Batistuta, per citare i numi titolari della Fiorentina degli ultimi cinquant’anni, devono andare in campo uomini che sanno sempre cosa fare col pallone, meglio ancora se verticalizzano e saltano l’avversario

La Fiorentina ne ha presi quattro in un colpo solo, più Kean, su cui mi sono sbagliato, ed ecco sgorgare il gioco, con molti meriti a Palladino che ha avuto l’intelligenza di cambiare in corsa

Adesso si può sognare? E chi lo sa, intanto proverei a sentire in giro se c’è un vice Kean da far arrivare il 2 gennaio

Dopo trenta minuti i fucili erano puntati sui soliti obiettivi, loro due: Ikone e Sottil, che non ne avevano azzeccata una

Poi, improvvisamente, Sottil si accende ed è il migliore nell’ultimo quarto d’ora del primo tempo. Può bastare? Certamente no, ma aspettiamo di vedere cosa succede nella ripresa

L’altro invece non ti aspetti neanche di rivederlo in campo e invece c’è e già pensi se dargli 4,5 o 5, tante volte ne imbroccasse una

Il finale è noto: Ikone il migliore in campo, Sottil che ha continuato a sprintare e giocare bene: e poi dicono che il calcio è facile da capire…

Cominciammo ad occuparcene nell’estate 2021, quando sembrava incredibile che un’eccellenza come la GKN dovesse cessare di esistere, portandosi dietro i drammi di centinaia di famiglie

Da allora abbiamo visto di tutto, adesioni importanti alla lotta dei lavoratori, presidi dolorosi e continuati, proprietà farlocche, ma soprattutto abbiamo assistito ad un vergognoso rimbalzo di responsabilità tra le istituzioni come si era visto poche volte in Italia

Ora, a distanza di oltre mille giorni da quando tutto è iniziato, arriva la notizia “che il tavolo dei colloqui tra la proprietà ei sindacati è stato aggiornato in Regione tra due settimane” e allora immaginiamo i salti di gioia di chi è ancora intrappolato nel “sistema GKN” e da mesi non riceve né stipendi né sussidi

Intanto però Tavares, ad di Stellantis, il principale committente della fu GKN, chiede aiuti di Stato per vendere più macchine, possibilmente elettriche…

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