Non succede spesso, anzi quasi mai, di uscire da San Siro con un robusto pareggio ed avere al tempo stesso diversi rimpianti

La Fiorentina ha giocato una partita coraggiosa, come le era stato chiesto, ha sbagliato qualcosa, ha segnato due bellissimi gol, giustamente annullati, si è mangiata almeno tre reti e De Gea è stato forse il migliore in campo: difficile dare un senso logico a tutte queste oggettive considerazioni

Diciamo che adesso la classifica è bugiarda per quello che la squadra sta offrendo nel gioco e nella determinazione, ma recriminare sui tanti punti persi con le squadra medio piccole è solo uno sterile esercizio di masochismo

Meglio spostare lo sguardo  su un futuro ancora tutto da scrivere e che potrebbe essere parecchio interessante

Il Milan ha paura della Fiorentina, e ‘ sicuro e me lo hanno confermato i miei contatti rossoneri

La percezione che abbiamo noi della squadra di Palladino e ‘ diversa da come ci considerano fuori Firenze e a volte non capiscono tutti i nostri mugugni su tecnico e societa’

Credo che il Milan sia nettamente più forte, ma hanno fatto una tale confusione da Ibra in giù che hanno perso la strada per una stagione di alto livello, mentre noi stiamo benissimo

E ce la dobbiamo giocare, facendo noi la partita, a costo di rischiare il contropiede

Sì, avete ragione, dovrei essere più puntuale con i temi da proporre sul blog: prometto di farlo, ma la splendida avventura di Firenzedintorni.it mi ha portato via molte energie e poi ci sono i ritmi molto intensi che non calano, mentre gli anni passano

Prometto di rimettermi in riga, non parlando solo di calcio, come del resto abbiamo sempre fatto, intanto però, proprio per la grande sincerità nei nostri rapporti, era giusto scusarmi

Si può essere incoerenti?

Sì, nel calcio è possibile, perché giudichiamo e analizziamo in base alle prestazioni e ai risultati, sono questi i fattori che determinano i nostri stati d’animo e fatico a ricordare una stagione più contraddittoria di quella che stiamo vivendo

Inizio con affanni sparsi, filotto di otto vittorie, in mezzo il gravissimo problema di Bove, l’inabissamento di gioco e di risultati, adesso questa nuova primavera fiorentina che fa sperare in un finale pirotecnico

La squadra sta bene, Kean e un altro paio di giocatori ancora meglio, Palladino sembra più sicuro del proprio lavoro, in giro si respira un’aria molto diversa rispetto ad appena venti giorni fa e comunque, se il campionato finisse oggi, saremmo fuori da qualsiasi competizione europea e anche di questo converrà tenere conto prima di lanciarci in pericolosi voli pindarici

Un po’ di fantamercato, in attesa eell’Atalanta

Per me sono da riscattare solo Gudmundsson, Fagioli, Gosens Folorinshi e Cataldi, acon un po’ di dispiacere per Adli, ma dubito, anche se mi piacerebbe, che possa giocare con Fagioli

Il resto lo lascerei perdere, anche perché in estate e’ pronto un bastimento carico di cavalli di ritorno che solo a pensarci viene paura

Il dibattito è ovviamente aperto

Mentre scrivo queste righe Firenze si sta muovendo per la prima giornata di primavera, non troppo diversa dalle altre e proprio per questo meritevole di attenzione, perché troppo spesso siamo troppo impegnati ad urlare quello che non ci piace mentre quasi mai invece stiamo attenti a quanto di bello viviamo ogni giorno

Come se tutto ci fosse dovuto per grazia divina

Firenze è una città solidale e la multa tolta proprio ieri al “libraio volante” delle Cure ne è una dimostrazione: i fiorentini sono scontrosi, ma nei momenti importanti hanno un cuore, è sempre stato così, dall’Alluvione ad oggi

Diverse cose possono essere migliorate, a cominciare dal traffico e dall’annosa questione degli affitti brevi, esistono zone in cui è meglio non avventurarsi oltre una certa ora, ma sulla delinquenza siamo entro il limite di guardia

Firenze bottegaia? Vero, ma è difficile non esserlo avendo in esposizione mondiale un concentrato unico di bellezza in così pochi chilometri quadrati

Dobbiamo accontentarci? Certamente no, e Firenzedintorni.it ogni giorno fa le pulci a quello che ci sembra non funzioni, ma è giusto anche ogni tanto riflettere sull’immensa fortuna di essere nati proprio qui, o nei dintorni

Il 25 ottobre 1976 Cesare Zavattini, grandissimo sceneggiatore dei film di Vittorio De Sica, scandalizzò l’Italia in piena era DC pronunciando alla radio la parola “cazzo”: fu subito bufera, ma siccome, appunto, era Zavattini, la parolaccia venne derubricata a provocazione culturale

Ecco, ieri la Fiesole ha fatto lo stesso con un’altra parolaccia, peraltro usata proprio dalla gente dello spettacolo prima di andare in scena, abbinandola curiosamente alla Juve

Sicuramente non un esempio di eleganza, ma certamente  rara sintesi di un concetto comune almeno alla metà degli italiani, quelli che non amano, per usare un eufemismo, chi ha la maglia bianconera : questa è goliardia pura e bisogna dire che sia la preparazione che l’esposizione del concetto è un qualcosa che si vede raramente in giro per gli stadi

Nessuna inquadratura dalla televisione, e lo posso capire, ma per una volta, e non sarà neanche l’ultima, viva il politicamente scorretto

Ah, la Fiorentina ha asfaltato la Juve, ma forse conta meno di quell’immagine che sta girando tra i social

Cosa si pretendeva dalla gara di ieri sera? Qualificazione e un passo avanti sul piano del gioco

E così è stato, non era affatto scontato che succedesse e invece la Fiorentina ha meritato vittoria e qualificazione giocando un ottimo primo tempo

Poi c’è stato il solito e preoccupante calo nella ripresa, con qualche pericolo e infine l’invenzione di Kean, la vera pietra preziosa di questa altalenante stagione

E allora, perché tante critiche?

Perché mettere ancora una volta Palladino sulla graticola?

Non lo so, ma mi pare che in giro ci sia un pericoloso morbo masochistico che avvelena un po’ tutti e sarebbe l’ora di esercitare l’irrinunciabile diritto alla critica senza sconfinare in pericolose guerre di religione calcistica

Si respira una moderata soddisfazione in casa viola dopo l’ennesima sconfitta di questo terrificante girone di ritorno: la Fiorentina ha perso bene, che poi non si sa neanche bene cosa significhi veramente

La verità è che la vittoria del Napoli è assolutamente meritata e che non c’è mai stata l’idea che Kean e compagni potessero rimontare

E allora perché quella ventata di ottimismo nelle dichiarazioni post gara?

Può essere una sorta di training autogeno motivazionale e lì ci fermiamo perché il quadro è desolante

Dopo otto mesi la Fiorentina non ha un gioco e vive sulle individualità, quando ci sono, e nemmeno più sulla grinta, perché siamo sull’orlo di una crisi di nervi

L’ottimismo però è il sale della vita, come diceva la pubblicità, e allora viva i sorrisi anche se sei ottavo in classifica

E’ un 8 marzo diverso, verrebbe da dire più consapevole, meno strillato e si spera più vissuto da uomini e donne che dovrebbero puntare allo stesso obiettivo: la parità

Siamo ancora lontani dal traguardo, anche a Firenze, che pure ha per la prima volta un sindaco donna, ma non basta certo questo a garantire lo stesso guadagno a parità di impegno e la sottrazione al dominio muscolare dell’uomo

Partiamo dalle retribuzioni, perché l’indipendenza economica è il primo tassello dell’uguaglianza: Firenzedintorni.it racconterà prossimamente storie di sperequazioni che varranno più di cento trattati sociologici sul tema.

Perché una donna deve essere pagata meno di un uomo e perché è così complicato raggiungerà la parità numerica nelle posizioni apicali?

C’è poi da scardinare l’atavico riflesso maschile della violenza e qui ci vorrebbe un’educazione diversa per i nostri figli, perché per quelli più grandi temo che sia ormai troppo tardi

Sfuggendo all’odioso “politicamente corretto”, bisognerebbe che noi maschi interiorizzassimo il concetto che qualsiasi donna può negarsi anche all’ultimo secondo, che nessuna donna è “nostra”, perché puoi possedere un cane o un gatto, ma non un essere umano

Se decide di andarsene, se vuole modificare il proprio ruolo in famiglia, se desidera cambiare la propria vita, se ama un altro, non esiste alcun nostro diritto precostituito che la può bloccare e la sofferenza bisogna limitarla alla nostra sfera personale, senza esondare nella violenza

Concetti semplici condivisi più o meno da tutti, purtroppo solo a parole

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