Vabbeh, visto che lo hanno ricordato gli amici di Fiorentina.it (che è certamente molto più visitato di questo “nostro” blog), tanto vale ammettere subito le proprie responsabilità: è il mio compleanno.
Come vedete dall’ora in cui scrivo, è proprio un giorno come tutti gli altri, salvo il fatto che inevitabilmente si finisce col complilare un piccolo bilancio.
Meglio piccolo, nel senso di un anno, perché nei grandi numeri (e qui siamo già a 46…) uno finisce col perdersi tra voci attive e passive, rischiando pure un filo di malinconia.
Però ieri pomeriggio un tuffo all’indietro nel passato remoto l’ho fatto, ed è stato quando sono andato a salutare per l’ultima volta Riccardo Sarti, il figlio di Giuliano, che aveva un anno meno di me.
Da bambini, per due estati indimenticabili, abbiamo giocato a Castiglioncello e a me sembrava impossibile conoscere il figlio del grande portiere dell’Inter.
Esattamente come può succedere oggi a chi gioca con i figli di Toldo.
E’ stato tutto di una tristezza e di una dolcezza indicibile e mi è venuto da pensare ai miei compleanni da bambino, quando l’attesa per il giorno fatidico mi consumava.
Poi la sera del 27 settembre, inevitabilmente, mi rimaneva un retrogusto di delusione, forse perché era durato così poco.
Insomma, un sabato del villaggio leopardiano moltiplicato per dieci.
Ma c’è anche un altro compleanno, più recente, che non riesco a scordare.
Ero a San siro, avevamo appena pareggiato due a due con l’Inter giocando un grande calcio e restavo da solo a Milano perché lavoravo come borsista a Panorama.
Mentre gli altri ripartivano per Firenze in una giornata bellissima di inizio autunno, io ebbi la netta sensazione che a 32 anni il tempo delle futilità, il tempo in cui gli altri ti perdonano gli errori perché “sei giovane” fosse ormai definitivamente concluso.
Sarà stato un caso che proprio in quei giorni finì un amore e ne cominciò uno diverso, più forte? Non credo…

P.S. GRAZIE A TUTTI PER GLI AUGURI!! QUESTO BLOG E’ VERAMENTE NOSTRO